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Tag: Sanremo 2023

Dal 21 dicembre su Rakuten Tv il docufilm ‘Rumeysa: A Testa Alta’

Dal 21 dicembre su Rakuten Tv il docufilm ‘Rumeysa: A Testa Alta’Roma, 5 dic. (askanews) – Rakuten tv, una delle principali piattaforme di streaming europee, sta per lanciare “Rumeysa: A Testa Alta”, un documentario che segue il viaggio ispiratore della donna più alta del mondo. Sarà disponibile nella sezione Free di Rakuten Tv dal 21 dicembre in tutta Europa e sarà un’esclusiva della piattaforma. “Rumeysa: A Testa Alta” fa parte della collezione Rakuten Originals e celebra la diversità sensibilizzando sulla normalizzazione delle differenze visibili.

La notevole altezza di 215,16 cm di Rumeysa Gelgi riflette la sua straordinaria forza interiore. Nata con la rara mutazione genetica della sindrome di Weaver, la vita non è stata facile per lei. Il documentario racconta come un intervento chirurgico che le ha cambiato la vita le abbia permesso di viaggiare per la prima volta in America, consentendole di incontrare alcune delle donne più straordinarie del mondo. In questo viaggio unico, Rumeysa condivide la sua storia e impara da altre incredibili detentrici del titolo Guinness world records. Diretto da Matthew Musson, pluripremiato documentarista con una vasta esperienza nel Guinness World Records, “Rumeysa: A Testa Alta” permette ai detentori del record mondiale di raccontare le loro storie con la loro voce. Il film è allo stesso tempo una rfilessione sul trattamento delle persone con differenze visibili e una celebrazione della loro unicità nel quadro di una società inclusiva di cui c’è grande bisogno.

Rumeysa Gelgi, attivista e ricercatrice turca, riconosciuta come la donna vivente più alta del mondo con più titoli Guinness world records, conduce il documentario. A lei si affiancano Samantha Ramsdell, che detiene il record della bocca più larga, Wildine Aumoithe, la donna vivente più bassa, e Savvi Trapp, membro della famiglia più alta del mondo. Nel racconto non mancano momenti notevoli, come la rimozione di sei posti in economy sulla Turkish Airlines per ospitare Rumeysa sul suo primo volo, l’epico incontro tra la donna più alta e quella più bassa del mondo e la relazione tra la famiglia, la modella e l’attrice più alte del mondo durante una seduta di manicure. Girato in luoghi iconici della Turchia e degli Stati Uniti, il documentario culmina con un commovente discorso di Rumeysa a un gruppo di persone con capacità diverse, che trovano ispirazione nei suoi successi e nella celebrazione della diversità.

FederBio: congratulazioni a Martina per nomina a Dg aggiunto Fao

FederBio: congratulazioni a Martina per nomina a Dg aggiunto FaoRoma, 5 dic. (askanews) – FederBio, la dederazione del biologico augura buon lavoro a Maurizio Martina per il nuovo incarico di Deputy Director-General, appena assunto all’interno dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, di cui era già vice direttore generale.

FederBio rinnova a Martina “il supporto e la massima diponibilità a collaborare per lo sviluppo di iniziative tese a incrementare la transizione agroecologica dei sistemi agricoli e alimentari in linea con le direttive della FAO”. “Siamo molto lieti del nuovo prestigioso incarico assegnato a una figura di grande spessore e competenza come Maurizio Martina, che ha sempre avuto una particolare attenzione per l’agroecologia, la valorizzazione del biologico e dei sistemi locali di produzione e consumo di cibo – sottolinea in una nota Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio – In una fase storica come l’attuale, contrassegnata da emergenze climatiche e alimentari globali, è fondamentale poter contare su persone come il neo direttore generale aggiunto della FAO, che ha dimostrato sensibilità e competenze su temi cruciali come la sostenibilità delle produzioni agroalimentari, decisiva per affrontare le sfide planetarie che ci attendono”.

Cybercrime, Iezzi: mafie sfruttano innovazione digitale

Cybercrime, Iezzi: mafie sfruttano innovazione digitaleRoma, 5 dic. (askanews) – “Fino all’80% del crimine informatico potrebbe essere il risultato di qualche forma di attività criminale organizzata: il bilancio italiano dell’operazione EMMA (European Money Mule Action) coordinata da Europol ne è la conferma”. Così il CEO di Swascan, società che opera nel settore della cybersicurezza del Gruppo Tinexta e autore del libro “Cyber e potere”, Pierguido Iezzi, commenta l’esito della nona edizione di questa attività di indagine messa in campo dalla Polizia postale e delle comunicazioni italiana e dalle forze di polizia cyber di altri 27 Paesi, che ha consentito di individuare in tutta Europa 10,736 transazioni bancarie fraudolente riuscendo a prevenire frodi per 32 milioni di euro, con 10.759 ‘muli’ individuati insieme a 474 tra organizzatori e coordinatori. In Italia, il bilancio è di 2.729 transazioni fraudolente, 879 ‘money mules’ e frodi evitate per 6 milioni di euro.

“La criminalità organizzata – prosegue Iezzi – ha una spiccata attitudine al cambiamento e una straordinaria abilità nello sfruttare ogni progresso tecnologico per creare nuove, fruttuose attività illecite. Le mafie di vecchio e nuovo conio – dalla ‘ndrangheta ai narcos messicani fino ai sodalizi criminali cinesi e nigeriani – cavalcano l’onda dell’innovazione implementando sofisticate strategie cyber antesignane del futuro. Mentre la società fatica ad adeguarsi alla rivoluzione digitale, le agguerrite organizzazioni malavitose hanno già colonizzato questa nuova dimensione globale traendone profitti miliardari. Basti pensare che nel 2021, in piena tempesta ransomware, il 74% degli introiti da sequestro digitale dei sistemi aziendali è finito a hacker criminali russi, per un totale di 400 milioni di dollari. I gruppi criminali internazionali come la ‘ndrangheta, la mafia nigeriana Black Axe e sindacati cinesi gestiscono ormai interi imperi digitali basati su frodi fintech, furto di dati, riciclaggio di criptovalute, attacchi ransomware e persino la compravendita di esseri umani nel dark web”.

Migliaia ai funerali di Giulia Cecchettin. L’addio del papà: “Grazie per i 22 anni insieme. Ora svolta contro la violenza”

Migliaia ai funerali di Giulia Cecchettin. L’addio del papà: “Grazie per i 22 anni insieme. Ora svolta contro la violenza”Roma, 5 dic. (askanews) – Un discorso vissuto, intenso, chissà quante volte rivisto, corretto, riscritto trovando le parole giuste, le sfumature per dare il senso profondo dell’amore di un padre per l’ultimo saluto alla figlia, sparita, poi trovata morta, uccisa, dall’ex: “Cara Giulia, grazie, per questi 22 anni che abbiamo vissuto insieme e per l’immensa tenerezza che ci hai donato”, ha detto papà Gino Cecchettin, al termine del funerale nella Basilica di Padova, dove migliaia di persone hanno partecipato alle esequie della ragazza uccisa da Filippo Turetta.

Quattro pagine per sintetizzare il dolore per quella “tempesta terribile” che si è abbattuta sulla famiglia, già provata per la recente scomparsa della madre Monica: “Una pioggia di dolore sembra non finire mai”, ha scandito Gino, in cui però è stato forte e avvertito il “sostegno di cui avevamo bisogno in queste settimane terribili”. Giulia, ha ricordato, era “straordinaria”, e dopo la morte della madre “si è guadagnata ad honorem anche il titolo di mamma”, una “una combattente, un’oplita, tenace nei momenti di difficoltà: il suo spirito indomito ci ha ispirato tutti”. “Il femminicidio – ha accusato – è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne, vittime proprio di coloro avrebbero dovuto amarle e invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi”. Per questo “ci sono tante responsabilità, ma quella educativa ci coinvolge tutti: famiglie, scuola, società civile, mondo dell’informazione…”. Come uomini “per primi dovremmo dimostrare di essere agenti di cambiamento”, ma anche come genitori “insegniamo ai nostri figli il valore del sacrificio e dell’impegno e aiutiamoli anche ad accettare le sconfitte. La scuola ha un ruolo fondamentale per imparare ad affrontare le difficoltà senza ricorrere alla violenza”, “anche i media giocano un ruolo cruciale da svolgere in modo responsabile”, come pure “alle istituzioni politiche chiedo di mettere da parte le differenze ideologiche per affrontare unitariamente il flagello della violenza di genere”.

“Dobbiamo trovare la forza di reagire, di trasformare questa tragedia in una spinta per il cambiamento. La vita di Giulia, la mia Giulia, ci è stata sottratta in modo crudele, ma la sua morte, può anzi deve essere il punto di svolta per porre fine alla terribile piaga della violenza sulle donne”, è l’appello lanciato da Gino Cecchettin in Basilica, citando poi una poesia del poeta libanese Khalil Gibran (1883-1931): “‘Il vero amore non è nè fisico nè romantico. Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà…’”. “Io non so pregare, ma so sperare: ecco voglio sperare insieme a te e alla mamma, voglio sperare insieme a Elena e Davide e voglio sperare insieme a tutti voi qui presenti: voglio sperare che tutta questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite e voglio sperare che un giorno possa germogliare. E voglio sperare che produca il suo frutto d’amore, di perdono e di pace”, ha concluso papà Gino, tra gli applausi dei migliaia presenti.

La taratura dei martelli del Parmigiano Reggiano torna a Suzzara

La taratura dei martelli del Parmigiano Reggiano torna a SuzzaraRoma, 5 dic. (askanews) – Il Gruppo Montepaschi e i Magazzini Generali Fiduciari, che quest’anno hanno compiuto 100 anni, sono tornati ad ospitare nel proprio stabilimento di Suzzara, nel mantovano, per il terzo anno consecutivo, lo stage di taratura dei martelli del Consorzio del Parmigiano Reggiano delle cinque province della zona d’origine della DOP (Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova alla destra del fiume Po e Bologna alla sinistra del fiume Reno).

Fondati cento anni fa, il 25 luglio 1923, i Magazzini Generali Fiduciari di Mantova sono una società del Gruppo Montepaschi specializzata nell’offerta di servizi di stagionatura e stoccaggio di formaggio a pasta dura e abilitata all’emissione di fedi di deposito che favoriscono l’accesso ad operazioni bancarie di anticipazione e finanziamento. Oggi la società dispone di un impianto con sede a Suzzara (MN), nella zona di produzione DOP del Parmigiano Reggiano, con possibilità di stoccaggio complessivo fino a 250.000 forme ed una superficie coperta di 12.500 mq a valere su un’area di 25.000 mq. Un appuntamento che ha visto protagonisti circa 25 persone impegnate, nelle giornate del 30 novembre e primo dicembre, nella tradizionale battitura per la selezione (espertizzazione) delle forme di formaggio, sotto la supervisione del servizio istituzionale del Consorzio, dei segretari di sezione e del personale dell’Organismo Controllo Qualità Produzioni Regolamentate per la vita delle DOP.

Rifiuti, Gualtieri ai romani: basta vergogna di divani in strada

Rifiuti, Gualtieri ai romani: basta vergogna di divani in stradaRoma, 5 dic. (askanews) – “Faccio un appello a romane, romani ed esercizi commerciali: chiediamo alle utenze non domestiche di conferire nei canali propri e non nei cassonetti, utilizzando gli strumenti messi a disposizione. Chiediamo anche ai cittadini di conferire gli ingombranti negli spazi propri: non ci sono scuse per buttare in strada, Ama ci sta mettendo ancora maggiore impegno e chiediamo a tutti di collaborare. Basta con la vergogna dei divani in strada”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri presentando in Campidoglio il Piano straordinario dei rifiuti per le festività natalizie.

“Rispetto agli esercizi commerciali, per intercettare la maggiore produzione di rifiuti, carta e cartone in particolare, Ama ha già potenziato il calendario dei servizi rivolti alle utenze non domestiche con un importante incremento dei passaggi su 765 vie commerciali – ha spiegato il direttore generale di Ama Alessandro Filippo – alle quali sono stati distribuiti specifici calendari di raccolta per consentire una più agevole conferimento dei rifiuti (raccolta giornaliera di imballaggi in plastica e metallo e doppio passaggio giornaliero per imballaggi in carta e cartone). Fino alla fine di gennaio verrà potenziata la raccolta di rifiuti ingombranti, elettrici, elettronici e speciali”. Ai Centri di raccolta già disponibili sul territorio cittadino – ha spiegato ancora Filippi – si affianca da questo mese la nuova struttura di Casale di Cerroncino, la prima nel Municipio VI. Ama ha inoltre predisposto l’apertura straordinaria dei Centri di Raccolta anche nelle giornate del 25 dicembre e primo gennaio. Dal 18 dicembre 2023 al 31 gennaio 2024 verrà incrementato il servizio di ritiro a domicilio RiciclaCasa e Lavoro: sarà infatti possibile prenotare per poi conferire gratuitamente al piano stradale materiali fino a 4 mc e fino a 3 volte al mese. Il servizio potenziato sarà attivo per le utenze domestiche, box e cantine e per conferimento al piano stradale di materiali oltre i 2 e fino a 4 metri cubi con appuntamento fino alla fine del mese di febbraio”.

Rifiuti, Gualtieri: a Roma è già pronto il Piano Natale

Rifiuti, Gualtieri: a Roma è già pronto il Piano NataleRoma, 5 dic. (askanews) – Presidi di pulizia e raccolta rafforzati nell’area archeologica, a Castel Sant’Angelo e su Lungotevere. Una maggiore presenza di squadre e mezzi in tutta la città, con particolare attenzione per carta, imballi e ingombranti. Sono le principali azioni messe in campo da Ama, in coordinamento con Roma Capitale, per affrontare la fisiologica sovrapproduzione di immondizia delle Festività Natalizia, presentate in Campidoglio dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, dall’assessora all’ Ambiente Sabrina Alfonsi insieme al presidente di Ama, Daniele Pace e al direttore generale, Alessandro Filippi.

Il Piano, ha sottolineato Gualtieri, “è stato elaborato con largo anticipo per farci trovare pronti al maggiore afflusso di turisti e in un momento tradizionalmente critico. Ama sta diventando una azienda normale: non abbiamo ancora raggiunto gli standard che vorremmo ma la situazione è migliorata e ci stiamo attrezzando perché la città assorba anche questo periodo di oggettiva complessità “. Il potenziamento è già partito il 20 novembre “per coprire il Black Friday – ha spiegato l’assessora Alfonsi – intercettando così una nuova utenza”. Dal 20 novembre e fino al 7 gennaio, alle attività di raccolta quotidiane, Ama ha affiancato un piano di presidio e spazzamento che interessa, oltre alle zone centrali, le strade consolari e le arterie della grande viabilità. “Abbiamo raggiunto un accordo con le realtà sindacali largamente più rappresentative in aziende, che auspichiamo ci permetterà di affrontare il periodo delle festività nel migliore dei modi”, ha spiegato il presidente Pace. Per garantire lo svolgimento dei servizi e la disponibilità di operatori, autisti e mezzi sono è stato predisposto un piano presenze del personale con apertura delle officine interne ed esterne e turni rafforzati anche nelle giornate festive e apertura degli impianti di trattamento dei rifiuti di proprietà e di terzi anche nelle giornate festive.

Pace ha sottolineato che, “a fronte di una collocazione delle ferie particolarmente sfavorevole, per la prima volta abbiamo introdotto una sorta di ‘polizza di assicurazione’: utilizzare privati in appoggio a Ama quando dovessero esserci momenti dii difficoltà. Aziende individuate con una gara pubblica, anziché utilizzare modalità più dirette e meno trasparenti”. Una procedura negoziata per il supporto alle attività aziendali, per un periodo stimato di sette settimane, che verrà attivato solamente in caso di necessità. Verranno, infine, garantite inoltre tutte le attività di pronto intervento e supporto operativo alle sedi di zona.

Essequibo, Brasile in allerta ha già preparato uno scenario di guerra

Essequibo, Brasile in allerta ha già preparato uno scenario di guerraMilano, 5 dic. (askanews) – Le tensioni sulla possibilità di un conflitto in Sud America sono aumentate dopo che il Venezuela ha approvato, con un referendum domenica, la proposta del suo governo di creare un nuovo Stato a Essequibo, la regione che comprende il 70% del territorio della Guyana ed è contesa da entrambi i Paesi. Lo riportano i media brasiliani.

Sebbene il Brasile ufficialmente consideri improbabile il conflitto, le Forze Armate hanno già preparato uno scenario per questa possibilità e aumentato il livello di allerta nella regione, come ha detto una fonte della presidenza Lula. È stata addirittura ampliata la presenza di militari brasiliani ai due confini con Venezuela e Guyana, con veicoli blindati. “C’è ancora un altro punto di tensione, con gli Stati Uniti: Washington progetta di installare basi militari a Essequibo – sostiene il portale brasiliano G1 in un podcast – e, la settimana scorsa, ha inviato militari di alto rango del Comando meridionale delle forze armate in Guyana per discutere della sicurezza del paese. In altre parole, il Paese non sarebbe solo nella disputa”.

Intanto il presidente del Venezuela, Nicolßs Maduro, strenuo alleato del Cremlino di Vladimir Putin, ha dichiarato lunedì che il paese cerca di “costruire consenso” e che “riuscirà a recuperare l’Essequibo”. Maduro, ad aprile ha ricevuto a Caracas il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, con il quale ha parlato a lungo di cooperazione strategica in vari settori, fra cui l’energia, la finanza e il commercio. Mentre in molti sostengono che da tempo le forze della Wagner sono presenti in Venezuela. Non vi sono indicazioni da parte del governo brasiliano per l’immediato avvio di un’operazione militare al confine con il Venezuela, ma uno stato di allerta e la valutazione che la diplomazia brasiliana dovrà alzare i toni per mediare la controversia: attualmente c’è una posizione di non intervenire sulla questione, si legge. Di per sé, il fatto che il Brasile sia già d’intralcio rende difficile una possibile invasione terrestre, data la neutralità del Brasile nella disputa e l’improbabilità che Maduro scelga uno scontro con il presidente Lula sulla questione.

Anche così, l’incursione in Guyana dovrebbe avvenire attraverso una foresta fitta e fitta, il che rende impossibile l’avanzata delle truppe. Ma una possibilità resta e sarebbe via mare.

Innovazione, anteprima “Il Visconte Cibernetico” domani alla Luiss

Innovazione, anteprima “Il Visconte Cibernetico” domani alla LuissRoma, 5 dic. (askanews) – “Il Visconte Cibernetico. Italo Calvino e il sogno dell’intelligenza artificiale” è il titolo del nuovo libro scritto da Andrea Prencipe, Rettore della Luiss, e Massimo Sideri, inviato, editorialista del Corriere della Sera e Adjunct Professor Luiss, che sarà presentato in anteprima domani, mercoledì 6 dicembre alle 18:30, presso il The Dome, nel Campus di viale Romania.

Dedicato ad una analisi del fenomeno dell’innovazione, il volume, edito da Luiss University Press, segue il “Metodo Calvino”, elaborato e descritto per la prima volta dai due autori nel libro “L’innovatore rampante. L’ultima lezione di Italo Calvino” (LUP 2022). Un incontro tra scienza, tecnologia, arte e musica per interpretare e immaginare la rivoluzione del presente con gli strumenti futuro e un insolito protagonista: il Robot TeoTronico, che accompagnerà al pianoforte il Maestro Roberto Prosseda.

Parteciperanno alla presentazione, inoltre: ” Luigi Gubitosi, Presidente Luiss; ” Paola Severino, Presidente Luiss School of Law; ” Maria Chiara Carrozza, Presidente CNR; ” Gen. S.A. Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore, Aeronautica Militare; ” Paola Michelini, Attrice, con un monologo sull’AI. Modera la giornalista Maria Latella.

Sciopero dei medici, “adesioni fino all’85%. Un successo”

Sciopero dei medici, “adesioni fino all’85%. Un successo”Roma, 5 dic. (askanews) – “Dalle Regioni stanno arrivando percentuali di adesione molto alte, fino all’85%, allo sciopero nazionale dei medici, dirigenti sanitari e infermieri che si sta svolgendo in queste ore in tutta Italia e che terminerà alle 24.00 di oggi, al netto dei contingenti minimi obbligati a rimanere in servizio per garantire le urgenze”. Lo fanno sapere Pierino Di Silverio, segretario nazionale ANAAO ASSOMED, Guido Quici, Presidente CIMO-FESMED, e Antonio De Palma, Presidente NURSING UP.

“Desideriamo ringraziare – dicono – tutti i medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri, le ostetriche e gli altri professionisti sanitari che hanno dimostrato, con questa alta adesione, di aver compreso e condiviso le ragioni della protesta. Certo, siamo consapevoli di aver creato disagi ai cittadini, ma siamo assolutamente convinti che grazie a queste iniziative si possano porre le basi per creare migliori servizi proprio per quanti usufruiscono del servizio pubblico”. “Abbiamo sperato fino all’ultimo di trovare interlocutori più attenti e sensibili alle nostre proposte. E invece siamo stati costretti a ricorrere allo sciopero per vedere riconosciuti diritti sacrosanti di ogni medico e dirigente sanitario italiano”, dichiara Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed: “Chiediamo di entrare nell’agenda sociale e politica del Paese con proposte innovative e soluzioni condivise, sollecitando la riscrittura delle priorità che riconosca ai problemi della nostra categoria il diritto di avere soluzioni chiare e positive. Siamo stanchi, delusi e arrabbiati per la totale mancanza di rispetto nei confronti di una intera classe professionale e la grande partecipazione di oggi in tutta Italia allo sciopero e alle manifestazioni ne è la dimostrazione. Non è solo questione di soldi, ma di condizioni di lavoro inumane che non riusciamo più a sostenere. Le nostre parole d’ordine sono poche e chiare: uscire dalla PA riconoscendo per i medici e dirigenti sanitari la categoria speciale, depenalizzare l’atto medico, finanziare adeguatamente il contratto, detassare parte dello stipendio. E con queste parole d’ordine continueremo la nostra battaglia, domani e nei giorni a venire perché lavorare con dignità, sicurezza e tranquillità, questa sì è la nostra missione”.

Per Guido Quici, Presidente della Federazione CIMO-FESMED, “il successo dello sciopero di oggi è indicativo del disagio dei medici. Negli ospedali di tutta Italia sta montando un grande movimento di protesta che non si esaurirà con la manifestazione di oggi: questo sciopero è solo l’inizio di un percorso volto a difendere la sanità pubblica, tutelare il diritto alle cure dei cittadini e valorizzare i professionisti della salute. I medici infatti si sono sempre fatti in quattro per garantire la migliore assistenza possibile, e sono stati ripagati con una manovra che li deruba delle loro pensioni e che riserva briciole al rinnovo dei loro contratti e al finanziamento del Servizio sanitario nazionale. Intanto però si sovvenziona la sanità privata, interessata solo ai propri profitti, considerando che AIOP non rinnova il contratto dei propri medici dipendenti da 18 anni. Davanti a tutto questo per troppo tempo siamo stati in silenzio, e abbiamo sbagliato. Adesso è tempo di far sentire forte e chiara la nostra voce, e di dire basta al definanziamento della sanità”. “Attraversiamo un frangente storico molto delicato per la sanità italiana – commenta per gli infermieri, le ostetriche e le altre professioni sanitarie ex legge 43/2006 Antonio De Palma, Presidente Nursing Up -. Sono in pericolo la qualità dei servizi, l’accesso alle cure, e la stessa gestione del sistema, seriamente compromessa dalla grave carenza degli attori principali, cioè i professionisti infermieri. Questa carenza ha una causa ben precisa, e si chiama ‘mancata valorizzazione’, perché è a causa delle scarse prospettive contrattuali, che i giovani rifiutano di intraprendere percorsi formativi per diventare professionisti dell’assistenza. È il momento di far sentire forte la nostra voce, e lo sciopero rappresenta, così come le manifestazioni di protesta, lo strumento che abbiamo scelto per raccontare ai cittadini il nostro crescente disagio. Non siamo disponibili ad accettare, senza lottare con tutte le nostre forze, che vengano messe le mani sulle nostre pensioni, ci riferiamo al discusso articolo 33 della bozza della Legge di Bilancio. E non accetteremo sommessamente, che il governo faccia melina sulla individuazione e finalizzazione delle risorse da destinare agli infermieri e ai professionisti sanitari ex legge 43/2006: sono necessarie e vanno individuate, integrando e finalizzando, a monte, una parte delle risorse destinate alla contrattazione. Da tempo chiediamo l’istituzione di un’area contrattuale autonoma nella quale inserire le nostre professionalità. È arrivato il momento che la politica finalmente riconosca, con azioni concrete, le nostre specificità professionali, perché è evidente, che dare risposte certe ai professionisti della sanità, significa tutelare lo stato di salute di tutta la collettività, alla quale noi dedichiamo, ogni giorno, il nostro impegno, le nostre competenze, le nostre qualità umane”.