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Tag: Sanremo 2023

Immobiliare, i cinesi si fidano meno: calano case in prevendita

Immobiliare, i cinesi si fidano meno: calano case in prevenditaRoma, 5 dic. (askanews) – Gli acquirenti di case cinesi stanno evitando di prendere immobili in prevendita, temendo che gli sviluppatori con problemi finanziari non siano poi in grado di consegnare nonostante i pagamenti anticipati, come accaduto con Evergrande, il gigante immobiliare in grave difficoltà debitoria. Lo rileva oggi Nikkei Asia.

La quota di proprietà acquisite in prevendita ha totalizzato l’82% – indicando che è ancora il modo più popolare di acquistare – ma la cifra è la più bassa dal 2017. Con un contratto di prevendita, l’acquirente inizia i pagamenti ipotecari prima che la proprietà sia costruita. È richiesto anche un acconto. Nella maggior parte dei paesi, i pagamenti ipotecari non iniziano fino a dopo che la proprietà è stata sviluppata.

Per il periodo da gennaio a ottobre, le vendite di nuove proprietà per area sono diminuite del 6,8% rispetto all’anno precedente, secondo i dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica. Le proprietà in prevendita hanno visto un calo delle vendite dell’11,4% dopo un declino di circa il 30% nel 2022. Al contrario, le proprietà vendute dopo il completamento hanno visto un vivace aumento delle vendite del 21,9%. Il numero di proprietà non consegnate nonostante i contratti di prevendita è aumentato in seguito all’inasprimento del credito da parte di Pechino nel 2020-2021, una mossa volta a raffreddare una frenesia di acquisti in Cina.

Circa il 4% delle nuove proprietà vendute nei quattro anni fino a giugno 2022 sono collegate a progetti problematici, secondo l’E-House China R&D Institute. Le proprietà in prevendita sono diventate popolari a causa dei loro prezzi più bassi rispetto a proprietà simili completate. Anche gli sviluppatori preferivano gli accordi di prevendita, che rendevano facile per loro finanziare i progetti. Ma sono emersi problemi quando la costruzione non ha tenuto il passo con le vendite, risultando in un accumulo di progetti incompleti.

Ue, Giorgetti: obiettivo ridurre debito ma no vincoli eccessivi Patto

Ue, Giorgetti: obiettivo ridurre debito ma no vincoli eccessivi PattoRoma, 5 dic. (askanews) – Ridurre il debito pubblico del Paese è obiettivo del governo, ma allo stesso tempo va tenuta in considerazione l’esigenza di sostenere la crescita, che sarebbe compromessa di fronte a “vincoli eccessi” o “regole troppo stringenti”. Lo ha detto il Ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti nell’audizione sulla riforma del Patto di Stabilità europeo nelle Commissioni bilancio di Camera e Senato.

“Ridurre l’elevato debito pubblico e i disavanzi eccessivi è un obiettivo del Governo ed è nell’interesse generale del Paese. Più volte – ha spiegato il Ministro – ho avuto modo di argomentare come il peso degli interessi che paghiamo sul debito pubblico abbia ormai raggiunto livelli molto elevati, assorbendo risorse che potrebbero essere più utilmente destinate a interventi diretti a consolidare il nostro tessuto economico e sociale”. “In prospettiva – ha aggiunto Giorgetti – ridurre il debito pubblico consentirebbe di liberare maggiori risorse connesse agli oneri del relativo servizio e, allo stesso tempo, ridurre il premio sul rischio che spinge verso l’alto i nostri tassi di interesse. Non bisogna però trascurare di ricordare che le esigenze di consolidamento dovrebbero essere compatibili con l’intento di favorire una crescita sostenibile e duratura dell’economia, che potrebbe essere ostacolata da vincoli eccessivi e regole troppo stringenti”.

La trattativa sulla nuova governance economica europea “non ha finora portato alla definizione di un quadro condiviso” e “il negoziato si è fatto più complesso” perchè i Paesi a basso debito temono che si possa lasciare “uno spazio eccessivo” all’espansione dei deficit di bilancio. Non aiutano a trovare un accordo anche “le evoluzioni politiche che hanno portato in alcuni Paesi a cambi di maggioranze di governo”. In ogni caso l’Italia è disponibile a “ricercare una soluzione” che però non deve incidere negativamente sulla crescita economica che avrebbe poi effetti negativi sull’andamento del debito. Il nuovo Patto di stabilità dovrà “dare spazio” agli investimenti green e nel settore del digitale.

Sul percorso di aggiustamento dei conti pubblici “la risposta che dobbiamo dare è ‘serietà’, che significa prendere impegni che si possono mantere. Di fronte a delle regole sfidanti noi possiamo anche accedere, ma di fronte a regole impossibili da mantenere io non credo, per serietà. che si possa dire di sì”.

Consumo suolo, in Italia persi 77 km quadrati di terra all’anno

Consumo suolo, in Italia persi 77 km quadrati di terra all’annoRoma, 5 dic. (askanews) – Il consumo di suolo in Italia accelera alla velocità di 2,4 metri quadrati al secondo, pari nel 2022 a ben 77 km quadrati, quasi 2/3 dei quali sono stati sottratti all’agricoltura nazionale (63%). Così la Coldiretti in occasione della Giornata mondiale del suolo indetta dalle Nazioni Unite che si celebra il 5 dicembre, elaborando i dati dell’ultimo rapporto Ispra.

L’Italia ha perso quasi 1 terreno agricolo su 3 nell’ultimo mezzo secolo e la superficie agricola utilizzabile si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari. “Per effetto delle coperture artificiali il suolo – continua la Coldiretti – non riesce a garantire l’infiltrazione di acqua piovana che scorre in superficie aumentando la pericolosità idraulica del territorio nazionale”. L’effetto, è che oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 93,9% del totale) hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico per frane ed alluvioni anche a causa del cambiamento climatico in atto. “L’Italia – prosegue l’associazione – deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne”- “Occorre accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”, chiede il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

Mieloma multiplo, dai pazienti un “manifesto dei bisogni”

Mieloma multiplo, dai pazienti un “manifesto dei bisogni”Roma, 5 dic. (askanews) – Un buon supporto psicologico? Realizzabile (0,55)! Un percorso di cura omogeneo e condiviso? Fattibile (0,52)! Spazi ‘digitali’ per collegare medici e pazienti? Fattibile (0,53)! Centri ‘fisici’ per evitare viaggi verso i Day Hospital? Più complicato ma fattibile (0,47)! Una check list di domande chiave da porre al medico e diffusione di materiale informativo? Fattibilissimi (0,77) e infatti… già fatti! Sono questi alcuni degli undici principali bisogni espressi da pazienti con mieloma multiplo e il loro indice di realizzabilità. Li ha identificati il progetto eM2power, presentato oggi a Milano e nato in collaborazione con tre fra le principali associazioni di pazienti: Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma Onlus (AIL), La Lampada di Aladino ETS e Fondazione Renata Quattropani Onlus, affiancate da un board scientifico multidisciplinare diretto da Alessandro Corso, ematologo e direttore della U.O.C di Ematologia all’ Ospedale di Legnano (ASST Ovest Milanese). Il valore unico di questo progetto, realizzato da GSK, è stato proprio la sua capacità di andare oltre la semplice raccolta delle necessità dei pazienti e trasformarsi in un vero ‘manifesto’ delle soluzioni, da mettere in atto in tempi brevi, che potrà consentire ai pazienti di migliorare la relazione con il medico, far valere di più i propri diritti, trovare informazioni e supporto, ottenere servizi migliori in tutto il Paese. Ne sono nati video-tutorial e schede informative e compilabili, una check list con la priorità delle domande da porre all’ematologo e agli altri specialisti del team di cura, un diario dove tenere traccia dei sintomi e un’agenda con le informazioni. Tutte le info su: ilmielomamultiploetu.it/convivere-con-il-mieloma-multiplo/em2power.html

“Il mieloma multiplo è il secondo tumore del sangue in Italia, colpisce ogni anno circa 2.700 donne e 3.000 uomini, ed è provocato da un’eccessiva riproduzione delle plasmacellule nel midollo osseo – spiega Corso -. Negli ultimi anni si sono visti molti progressi nella diagnosi e nella terapia e l’aspettativa di vita è cresciuta significativamente riuscendo oggi a garantire lunghi periodi di controllo della malattia che significano per il paziente periodi liberi dai sintomi tipici del mieloma. Tuttavia, conviverci resta un percorso a ostacoli, che rende difficile affrontare la quotidianità. Il progetto eM2power nasce proprio per aiutare i pazienti in maniera concreta, ascoltandone i bisogni inespressi per fornire soluzioni che possano migliorare la gestione della malattia. Non a caso il board è multidisciplinare, con l’infermiera e case manager, Alessandra Meringolo, e la psicologa e psicoterapeuta, Chantal Arianna Borinato, sempre componenti della nostra UOC di ematologia”. Ma quali sono le necessità più importanti? La prima è la richiesta di sostegno psicologico: “I pazienti non vanno lasciati da soli – spiega Felice Bombaci, Coordinatore nazionale Gruppi AIL Pazienti -. Il supporto psicologico durante tutto il percorso di cura è perciò fondamentale e potrebbe passare dal prevedere sportelli di sostegno nei Servizi di ematologia o anche dalla possibilità di accedere a sedute online da remoto. Questa necessità emerge anche dal bisogno di condividere le proprie esperienze con altri malati (8° bisogno)”. Questo si collega al secondo bisogno: la necessità di poter seguire percorsi di cura semplici e integrati. “I pazienti chiedono di migliorare la relazione con i medici e sentirsi capiti, ascoltati, non lasciati soli (4° bisogno) – osserva Patrizia Vitali, Direttore Fondazione Renata Quattropani Onlus -. Vogliono essere al centro del percorso di cura (5° bisogno), chiedono una maggiore integrazione nel team (6° bisogno) e che siano riconosciuti meglio i loro diritti (7° bisogno)”. Il terzo bisogno è avere informazioni chiare e complete “oltre a una riduzione dei costi (9° bisogno) per i trasporti e per alcune visite specialistiche che in molti casi sono costretti a pagare di tasca propria per evitare i tempi lunghi del SSN – aggiunge Davide Petruzzelli, Presidente de La Lampada di Aladino-. È necessario anche liberare gli ematologi dai troppo carichi burocratico-amministrativi, per arrivare a diagnosi sempre più rapide (10° bisogno) e per evitare al paziente di passare tantissime ore in ospedale per le terapie (11° bisogno)”.

Ita-Lufthansa, Reynders: tempi inchiesta Ue dipendono dai rimedi

Ita-Lufthansa, Reynders: tempi inchiesta Ue dipendono dai rimediBruxelles, 5 dic. (askanews) – La fusione tra le compagnie aeree Ita e Lufthansa costituisce per la Commissione europea, che sta esaminando il progetto come autorità antitrust dell’Ue “un dossier importante, non solo per una parte, ma per tutti i partner”, e quindi l’Esecutivo comunitario è “molto disponibile a lavorare in modo reattivo per procedere il più rapidamente possibile”; ma i tempi della conclusione dell’inchiesta “dipenderanno dai rimedi” che verranno proposti dalle compagnie per salvaguardare le condizioni di concorrenza sul mercato, in particolare sulle rotte e sulla disponibilità degli slot negli aeroporti. E’ quanto ha detto in sintesi il commissario europeo alla Concorrenza, Didier Reynders, rispondendo ai giornalisti durante una conferenza stampa oggi a Bruxelles. “Ho avuto – ha riferito Reynders – molti contatti con i diversi attori di questo dossier, per essere sicuro che fosse possibile avere una buona fase preparatoria, e per sapere quali sono i possibili rimedi che potremo proporre per un’operazione del genere”, in modo che la fusione delle due compagnie rispetti le regole antitrust e di concorrenza equa dell’Ue. “Adesso abbiamo ricevuto la notifica” sul progetto di acquisizione “quindi entriamo in una fase ufficiale, e ovviamente valuteremo prima di tutto le proposte avanzate dai partner, di cui abbiamo già discusso”. “Quindi – ha continuato Reynders -, visto il lavoro preparatorio che è stato possibile fare, saremo ora più veloci, ma è difficile dire qualcosa riguardo a una scadenza fissa; ciò dipende dalla valutazione dei rimedi e dalle discussioni che ovviamente avremo con le parti su eventuali rimedi aggiuntivi, se necessari, o sulle condizioni aggiuntive per i rimedi” già proposti. “Ma quello che voglio assicurare a voi – ha detto il commissario ai giornalisti -, e sicuramente alle parti, è che vogliamo procedere il più velocemente possibile. So che si tratta di un dossier importante, non solo per una parte, ma per tutti i partner, e quindi siamo molto disponibili a lavorare in modo reattivo per procedere il più rapidamente possibile. Ma dipende dai rimedi che valuteremo e questo a sua volta dipende dall’eventuale confronto che avremo nuovamente nel prossimo futuro con le diverse parti”. Alla domanda di una giornalista sulle possibili richieste da parte della Commissione di eliminare le sovrapposizioni sulle tratte a medio e lungo raggio dall’Italia e dalla Svizzera verso l’America, l’Africa e l’Asia, e la marginale sovrapposizione sul mercato del trasporto merci, Reynders ha replicato: “Non voglio commentare il contenuto della posizione della Commissione, ma sappiamo che in tutti quei casi” di acquisizioni o fusioni “che riguardano compagnie aeree ovviamente valutiamo le possibili sovrapposizioni nelle diverse rotte, e stiamo anche valutando la situazione riguardanti i diversi aeroporti. Questa non è una novità, lo abbiamo visto anche in passato, ma in questo caso, ovviamente, ora avvieremo le discussioni con i partner, e non attraverso commenti pubblici sulla posizione della Commissione. Quindi – ha aggiunto rivolto ai giornalisti -, conoscete la classica preoccupazione che abbiamo, ma ovviamente riguardo alla preoccupazione precisa discuteremo con le aziende coinvolte nel processo, e poi sarò molto lieto di spiegarvi in dettaglio la decisione finale”. Reynders, infine, rispondendo a un’altra domanda riguardo alla prima fase dell’inchiesta, per cui la valutazione della Commissione è prevista per il 15 gennaio, ha confermato: “È vero, con la notifica ora siamo nel normale processo della prima fase”.

Cecchettin, il padre: la morte di Giulia sia una svolta, basta alla violenza sulle donne. Gli uomini siano i primi a cambiare

Cecchettin, il padre: la morte di Giulia sia una svolta, basta alla violenza sulle donne. Gli uomini siano i primi a cambiareRoma, 5 dic. (askanews) – “Dobbiamo trasformare la tragedia in una spinta per il cambiamento. La vita di Giulia è stata sottratta in maniera crudele, ma la sua morte può e deve essere il punto di svolta per mettere fine alla terribile piaga della violenza sulle donne”, lo ha detto Gino Cecchettin, il padre di Giulia, nel suo messaggio letto al termine del funerale della ragazza nella Basilica di Padova.

“Abbiamo vissuto un tempo di profonda angoscia: ci ha travolto una tempesta terribile e anche adesso questa pioggia di dolore sembra non finire mai. Ancora grazie per il vostro sostegno di cui avevamo bisogno in queste settimane terribili”, ha continuato il padre di Giulia, sottolineando: “Il femminicidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne, vittime proprio di coloro avrebbero dovuto amarle e invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi fino a perdere completamente la loro libertà prima di perdere anche la vita. Come può accadere tutto questo? Come è potuto accadere a Giulia? Ci sono tante responsabilità, ma quella educativa ci coinvolge tutti: famiglie, scuola, società civile, mondo dell’informazione”. “Mi rivolgo per primo agli uomini – ha detto ancora – perché noi per primi dovremmo dimostrare di essere agenti di cambiamento contro la violenza di genere. Parliamo agli altri maschi che conosciamo, sfidando la cultura che tende a minimizzare la violenza da parte di uomini apparentemente normali. Dovremmo essere attivamente coinvolti, sfidando la diffusione di responsabilità, ascoltando le donne, e non girando la testa di fronte ai segnali di violenza anche i più lievi. La nostra azione personale è cruciale per rompere il ciclo e creare una cultura di responsabilità e supporto. E “a chi è genitore come me, parlo con il cuore: insegniamo ai nostri figli il valore del sacrificio e dell’impegno e aiutiamoli anche ad accettare le sconfitte. Creiamo nelle nostre famiglie quel clima che favorisce un dialogo sereno perché diventi possibile educare i nostri figli al rispetto della sacralità di ogni persona, ad una sessualità libera da ogni possesso e all’amore vero che cerca solo il bene dell’altro”, ha concluso Gino Cecchettin.

Consorzio Lambrusco: deroga per adeguarsi a norme Ue su etichette

Consorzio Lambrusco: deroga per adeguarsi a norme Ue su etichetteRoma, 5 dic. (askanews) – Anche il Consorzio Tutela Lambrusco si unisce all’appello già espresso da altri Consorzi e associazioni per chiedere alla Commissione Europea di concedere alle aziende vitivinicole una deroga rispetto alle ultime linee guida introdotte.

La pubblicazione il 24 novembre scorso di una nuova interpretazione della normativa UE sull’etichettatura, infatti, a 14 giorni di distanza dalla data della sua applicazione prevista per l’8 dicembre, ha scosso gli operatori del mondo del vino che potrebbero vedersi costretti a distruggere milioni di etichette già stampate. Il Regolamento (UE) 2021/2117 che era stato pubblicato il 6 dicembre 2021 indicava che a partire dall’8 dicembre 2023 l’etichettatura obbligatoria avrebbe dovuto riportare sulla bottiglia dei vini e dei prodotti vitivinicoli aromatizzati l’elenco degli ingredienti insieme alla dichiarazione nutrizionale. La norma, tuttavia, dava la possibilità ai produttori di rendere disponibili al consumatore queste informazioni in formato elettronico attraverso l’inserimento di un codice QR.

Tuttavia, a due settimane dall’entrata in vigore del regolamento sull’etichettatura, il 24 novembre 2023 la Commissione ha fornito una nuova interpretazione che spiega come risulti necessario rendere chiaro in etichetta il contenuto del QR-code attraverso l’aggiunta del termine “ingredienti”. “L’adeguamento ad una nuova interpretazione delle linee guida pubblicata pochi giorni prima dell’entrata in vigore della normativa UE creerebbe notevoli difficoltà alle cantine del territorio – spiega in una nota Claudio Biondi, presidente del Consorzio Tutela Lambrusco – I nostri produttori hanno accolto subito le nuove disposizioni emanate a dicembre 2021 dal momento che queste garantivano una corretta informazione ai consumatori e in tal senso si sono impegnati per implementarle con i giusti tempi”.

Oggi, questo nuovo chiarimento legato all’introduzione del termine ‘ingredienti’ in etichetta “ci mette in grande difficoltà dal momento che dobbiamo considerare i tempi non immediati per la modifica e la stampa di nuove etichette e l’impossibilità in molti casi di utilizzare quelle che erano già state predisposte. Alla luce di questo – conclude Claudio Biondi – il Consorzio Tutela Lambrusco si unisce all’appello dei produttori e delle istituzioni che chiedono una deroga per l’adeguamento alle linee guida appena pubblicate”.

Trasporti, Salvini: lo sciopero di 24 ore venerdì 15 dicembre non si può fare, va ridotto

Trasporti, Salvini: lo sciopero di 24 ore venerdì 15 dicembre non si può fare, va ridottoRoma, 5 dic. (askanews) – “Mi prendo l’onere e l’onore di essere il ministro dei Trasporti e dico che lo sciopero di 24 ore non si può fare, lo sciopero dovrà essere ridotto”. Lo ha detto il ministro Matteo Salvini, intervenendo all’assemblea Confimi, parlando dello sciopero nei trasporti proclamato dal sindacato di base per venerdì 15 dicembre.

“Io intendo garantire il diritto allo sciopero per una minoranza – ha aggiunto – però ho anche il dovere di garantire il diritto al lavoro e ala mobilità della maggioranza degli italiani”.

Crisi idrica del 2022: da E.-R. 17 mln per imprese agricole

Crisi idrica del 2022: da E.-R. 17 mln per imprese agricoleRoma, 5 dic. (askanews) – Per gli aiuti alle imprese agricole a seguito dei danni provocati da siccità e alte temperature nel 2022, l’Emilia-Romagna ha a disposizione 17 milioni e 200 mila euro, degli 80 milioni stanziati a livello nazionale. I fondi serviranno a dare risposta alle 1.375 domande presentate dalle imprese agricole. Lo rende noto la Regione in una nota.

Dallo Stato sono già arrivati 10,4 milioni con i quali si sta procedendo alle liquidazioni tramite l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura in Emilia-Romagna (Agrea). “Risorse e indennizzi indispensabili – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi – per un settore nei confronti del quale alluvione e siccità hanno provocato cali drastici delle produzioni e influito sui bilanci economici delle imprese. La siccità che abbiamo subito nel 2022 è un fenomeno nefasto che colpisce sempre più spesso il mondo agricolo ed è causata dagli effetti dei cambiamenti climatici, esattamente come le gelate tardive e l’alluvione. Oggi più che mai l’agricoltura ha bisogno di sostegno per garantire le produzioni in campo e il reddito alle imprese”.

Al momento sono state liquidate 893 domande, per un importo totale di 8,4 milioni di euro. Gli uffici regionali stanno attendendo il completamento delle istruttorie e dei controlli che permetteranno la concessione di altre 482 domande (per un valore di ulteriori 8,8 milioni di euro) e il trasferimento della tranche finale di erogazione da parte dello Masaf, che dovrebbe arrivare entro fine anno o nei primi giorni del 2024. Dopo le decurtazioni subite per mettere a disposizione risorse alle imprese agricole per l’alluvione, è stato rimpinguato con 80 milioni di euro, grazie al fondo di crisi messo a disposizione della Commissione europea ed erogato per 60 milioni di euro, cofinanziato al 200% dallo Stato italiano, per un totale di 180 milioni di euro, di cui 100 milioni sono stati destinati sull’alluvione. Questi fondi non saranno gestiti dalla regione ma erogati da Agea con specifici criteri.

“La crisi idrica – prosegue Mammi – mette in grave difficoltà le nostre produzioni agricole, soprattutto pomodori, mais, vino, frutta, riso. Vanno messe in pratica soluzioni che guardino a sostenibilità e ricerca. Per questo la Regione Emilia-Romagna investe più del 5% dell’intero valore delle risorse disponibili in ricerca, contro l’1,5% della media nazionale. Dobbiamo contribuire a elevare il livello di innovazione nelle nostre imprese agricole mettendo a disposizione soluzioni puntuali, poi invasare l’acqua quando c’è per usarla nei momenti di siccità, e depurare le acque reflue che, adeguatamente trattate e pulite, sono una grande risorsa”.

Volontariato, Anla: “Agenzia educativa”

Volontariato, Anla: “Agenzia educativa”Roma, 5 dic. (askanews) – “Se tutti lo facessero”. Questo è il tema scelto dalle Nazioni Unite per la XXXVIII Giornata Internazionale del Volontariato che oggi celebriamo. “L’immagine che suggerisce il segretario generale António Guterres è davvero potente: pensate che giardino sarebbe il mondo se tutti, ma proprio tutti, cedessero gratuitamente anche una minima parte del proprio tempo a favore di un progetto collettivo, a favore del benessere della collettività”. Il presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani, ANLA, Edoardo Patriarca, sottolinea il grande valore dell’odierna Giornata Internazionale del Volontariato e rilancia: “Se tutti fossero volontari, anche non a tempo pieno, avremmo mutato il paradigma della nostra società passando dall’esaltazione dell’”io”, assolutismo dell’egoismo imperante, al valore del “noi”. Perché è questo che fanno i nostri volontari, cosa forse addirittura più preziosa del gran bene che concretamente realizzano: imparano e insegnano a mutare animo, a cambiare prospettiva. In una situazione attuale dove l’emergenza educativa, soprattutto nel nostro Paese, è alta per il venir meno come credibilità di alcuni corpi intermedi e per i continui attacchi anche ideologici al ruolo unificante della famiglia, il volontariato è forse ancora l’unica “scuola di vita” in grado di attrarre giovani e meno giovani, in grado di insegnare il rispetto e la centralità dell’altro. Fare volontariato significa includere, significa concretamente applicare il concetto di uguaglianza, significa educare al rispetto dell’altrui volontà, significa conoscere, apprezzare e rispettare le differenze, a cominciare da quella di genere, perché la pluralità è un valore, è l’altro che cammina accanto a me per le vie del mondo. Il volontariato include, dicevo, e lo testimonia il numero sempre maggiore di persone anziane che, ancora in forze, donano la propria voglia di vivere e di aiutare gli altri alla collettività, perché donare e donarsi evita l’inaridirsi della vita. Le rilevazioni statistiche più recenti sono ancora legate al periodo pandemico e ci parlano di un associazionismo in crisi, di numero di volontari in calo. Forse dobbiamo attendere analisi relative a periodi più recenti, la sensazione che, come Associazione di lavoratori anziani, abbiamo è che ci sia voglia di ripresa, di sociale e di socializzare, di darsi da fare, di costruire e questo nonostante, o forse proprio per questo, la guerra in più paesi a noi vicini e la barbarie che entra nelle nostre case attraverso le immagini dei media. Se il futuro fa paura, abbiamo capito che tutti insieme fa un po’ meno paura. Soprattutto sta emergendo la consapevolezza che sì, è vero, ognuno di noi può contribuire a cambiare o almeno a rallentare il declino del nostro pianeta mutando le proprie abitudini, portando a compimento la realizzazione di quel personalissimo mattone che ognuno di noi può portare alla costruzione dell’edificio del bene comune”.

Il presidente Patriarca conclude con una constatazione che è allo stesso tempo un augurio: “Sono tanti gli anziani che iniziano a pensare che non c’è il declino della vita ma un differente modo di impiegare energie sempre più scarse e sapienza sempre più rilevante: non è più tempo di sprecare tempo, è il momento, da volontari, di rendere più forte la catena della trasmissione di vita, saggezza, professionalità, competenze, educazione, dalle generazioni più anziane a quelle più giovani. È il tempo, oggi, del volontario”.