Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: Sanremo 2023

I funerali di Giulia Cecchettin, il vescovo di Padova ai giovani: amate di più e meglio

I funerali di Giulia Cecchettin, il vescovo di Padova ai giovani: amate di più e meglioMilano, 5 dic. (askanews) – “I nostri, anche se umani e responsabili, sono sempre tentativi di amore, e noi siamo sempre in cammino e sempre in ricerca della strada migliore. Forse voi giovani potete osare di più rispetto al passato: avete a disposizione le università e gli studi, avete possibilità di incontri e confronti a livello internazionale, avete più opportunità e benessere rispetto a 50 anni fa. Nella libertà potete amare meglio e di più: questa è la vostra vocazione e questa può e deve diventare la vostra felicità! Su questa strada ci incontreremo e potremo aiutarci: si incontreranno i giovani e Dio, i giovani e il Vangelo”. Lo ha detto il vescovo di Padova Claudio Cipolla durante la sua omelia per il funerale di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa a coltellate dall’ex fidanzato, nella basilica di Santa Giustina.

“L’amore non è un generico sentimento buonista, quindi, non si sottrae alla verità, non sfugge la fatica di conoscere ed educare se stessi” ha aggiunto, sottolineando che “è empatia che genera solidarietà, accordo di anime e corpi nutrito di idealità comuni, compassione che nell’ascolto dell’altro trova la via per spezzare l’autoreferenzialità e il narcisismo”. “Insegnaci, Signore, la pace tra generi, tra maschio e femmina, tra uomo e donna. Vogliamo imparare l’amore e vivere nel rispetto reciproco, cercando anzi il bene dell’altro nel dono di noi stessi. Non possiamo più consentire atti di sopraffazione e di abuso; per questo abbiamo bisogno di concorrere per riuscire a trasformare quella cultura che li rende possibili”, ha detto il vescovo di Padova, nel corso della sua omelia. Il vescovo ha chiesto “la pace del cuore” anche per Filippo Turetta, l’ex fidanzato di Giulia, reo confesso, e “per la sua famiglia”. “Chiediamo la pace del cuore anche per Filippo e la sua famiglia. Il nostro cuore cerca tenerezza, comprensione, affetto, amore. La pace del cuore è pace con se stessi, con il proprio corpo, con la propria psiche, con i propri sentimenti soprattutto quelli che riguardano il senso delle azioni che compiamo e il senso della vita. Il volto di Giulia è stato sottratto alla nostra vista. Resta impresso nell’affetto e nella memoria di chi l’ha conosciuta e apprezzata”. Con queste parole il vescovo di Padova, Claudio Cipolla, ha concluso la sua omelia al funerale di Giulia Cecchettin.

“Abbiamo bisogno – aveva affermato poco prima il monsignore – di parole e gesti di sapienza che ci aiutino a non restare intrappolati dall’immane tragedia che si è consumata, per ritrovare anche solo un piccolo spiraglio di luce”.

Da Sud a Nord alla ricerca di cure. Risale trend migrazioni sanitarie

Da Sud a Nord alla ricerca di cure. Risale trend migrazioni sanitarieRoma, 5 dic. (askanews) – In fuga da Campania, Calabria e Sicilia per andare a curarsi soprattutto in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Sono i dati di Agenas che presenta oggi per il secondo anno consecutivo una dettagliata analisi sulle principali dinamiche della mobilità sanitaria interregionale nel nostro Paese, sia per quanto riguarda le prestazioni di ricovero che quelle di specialistica ambulatoriale. Il trend della mobilità dei ricoveri degli ultimi 6 anni (2017-2022) è costante con poco meno di 3mld di euro e un decremento significativo nel 2020, ma che inverte la tendenza nel 2021 e prosegue la crescita nel 2022 (2,7 mld). Le componenti di mobilità casuale ed apparente mostrano un andamento invariato negli anni così come la fuga per prestazioni di ricovero di alta complessità; mentre per la componente di media/bassa complessità si evidenzia una riduzione del 18%. Le principali regioni attrattive – sottolinea il Rapporto – sono in ordine Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, mentre quelle di fuga sono Campania, Calabria e Sicilia. Nel 2022 la regione Emilia-Romagna e la regione Lombardia registrano valori equiparabili di saldo positivo (tra mobilità attiva e passiva) rispettivamente 337 mln e 362 mln, mentre il trend dell’Emilia-Romagna segna un importante incremento rispetto al periodo pre pandemico. Il flusso migratorio è tendenzialmente diretto da Sud a Nord, tuttavia si osserva anche la mobilità tra le regioni del Centro-Nord soprattutto di prossimità (con una distanza di 100 Km e/o 60 min di percorrenza dal comune di residenza del paziente alla struttura ospedaliera di ricovero); la migrazione di prossimità, rispetto al totale, risulta essere pari al Nord al 24%, al Centro 12,6% e al Sud 5,7%. Le strutture maggiormente attrattive per la mobilità dei ricoveri sono di natura giuridica private accreditate, per tre quarti del totale per le prestazioni di alta complessità. Gli esperti di Agenas sottolineano che se si considera solo la componente di mobilità effettuata per scelta dell’utente, si assiste ad un miglioramento, con inversione di tendenza nei trend, nella regione Piemonte (da -7,2 mln a +21 mln) e la PA di Trento (da -6,5 mln a +2,6 mln). Più nel dettaglio, evidenzia l’indagine, la regione Lombardia riduce moderatamente il valore di saldo per effetto di maggiore fuga, ma migliora notevolmente il rispetto dei tempi di attesa per gli interventi chirurgici oncologici e muscolo-scheletrici per i propri residenti. La regione Lazio riduce notevolmente il suo saldo negativo per effetto della riduzione della fuga dei suoi residenti per alta complessità dei ricoveri. La regione Campania riduce moderatamente il valore di saldo negativo ma aumenta la sua capacità attrattiva sull’alta complessità dei ricoveri. La pandemia non ha modificato i flussi di mobilità di attrazione e fuga per patologie tumorali, malgrado la contrazione nel numero di interventi. I principali indici di attrazione sono relativi ai tumori di esofago e pancreas che vedono soprattutto le strutture della regione Veneto come le principali aree di richiamo per l’intero Paese.

Quanto alla mobilità relativa alla specialistica ambulatoriale, negli ultimi 5 anni (2019-2023) al netto del valore registrato nel 2020, il trend appare in crescita evidenziando nel primo semestre del 2023 il valore più alto della serie temporale considerata (330 mln). Le principali regioni attrattive sono in ordine Lombardia, Veneto, Toscana, mentre quelle di fuga sono Campania, Calabria e Sicilia. La regione con il saldo positivo maggiore (tra mobilità attiva e passiva) è in assoluto la Lombardia con un valore di circa 103 mln. La mobilità di prossimità nella specialistica ambulatoriale ha una prevalenza maggiore rispetto alla ospedaliera: la migrazione di prossimità, rispetto al totale, risulta essere pari al Nord al 33%, al Centro 20% e al Sud 12%. La domanda di prestazioni di specialistica risulta tendenzialmente costante nel tempo, con maggiore richiesta di diagnostica strumentale e di prestazioni terapeutiche (circa 65%).

Ue, Giorgetti: siamo disponibili a ricercare una soluzione sul Patto di Stabilità

Ue, Giorgetti: siamo disponibili a ricercare una soluzione sul Patto di StabilitàRoma, 5 dic. (askanews) – Nella discussione in Europa sulle nuove regole del Patto di Stabilità, l’Italia è disponibile a “ricercare una soluzione” che però non deve incidere negativamente sulla crescita economica che avrebbe poi effetti negativi sull’andamento del debito. Lo ha spiegato il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, nell’audizione nelle Commissioni bilancio di Camera e Senato.

“La sostenibilità delle finanze pubbliche non può essere raggiunta attraverso percorsi di aggiustamento eccessivamente rigorosi, perché questo danneggia i fondamentali di crescita e peggiora la dinamica del debito nel medio e lungo periodo. Il Governo – ha detto – è disposto a ricercare una soluzione, ma la stessa non deve tradursi in un sistema eccessivamente complesso e potenzialmente contraddittorio”. “L’Italia intende ridurre il debito in maniera realistica, graduale e sostenibile nel tempo, in un assetto che protegga e incentivi gli investimenti”, ha sottolineato il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti.

Mattarella: in Costituzione lavoro non è merce, persona protagonista

Mattarella: in Costituzione lavoro non è merce, persona protagonistaRoma, 5 dic. (askanews) – “Oggi registriamo una frammentazione del lavoro, pur in quadro in cui gli indicatori occupazionali mostrano segni complessivamente positivi. Da un lato l’occupazione stabile, il lavoro professionale qualificato, i settori di avanguardia, l’organizzazione aziendale attenta alla qualità. Dall’altro inoccupazione, bassi salari, precarietà, caporalato, ritardo nell’ingresso dei giovani e delle donne nel mercato del lavoro, squilibri di salario a parità di lavoro”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale in occasione della cerimonia di celebrazione del centenario dell’istituzione della “Stella al Merito del Lavoro”.

“Tra queste polarità – ha osservato il capo dello Stato – resiste il lavoro più tradizionale, quello che ancora costituisce il principale pilastro delle relazioni sindacali e che tiene in vita l’impalcatura della contrattazione collettiva. Ma le trasformazioni incalzano e gli equilibri sono sempre da ridefinire per dare attuazione piena al dettato costituzionale. Quando la Costituzione parla di Repubblica fondata sul lavoro non propone il concetto del lavoro come merce, quanto quello di ‘persona che lavora’, come protagonista e, in quanto cittadino, soggetto di diritti e doveri”. “E’ la persona che lavora – ha ribadito Mattarella – a rappresentare il nesso con il progresso e la crescita della qualità della vita. La Federazione dei Maestri del lavoro svolge una generosa opera collegiale che va in questa direzione”.

Paolo Amedeo Garofalo nuovo direttore della MEatSCHOOL

Paolo Amedeo Garofalo nuovo direttore della MEatSCHOOLRoma, 5 dic. (askanews) – Paolo Amedeo Garofalo è il nuovo direttore della MEatSCHOOL: la nomina è stata ratificata nei giorni scorsi dal board dell’Academy dedicata alla formazione, informazione e diffusione della cultura della carne bovina di Tombolo, in provincia di Padova, presieduto da Elisa Pilotto.

“Da più di un anno mi occupo della sezione sviluppo dell’Academy e – spiega Garofalo in una nota – il mio desiderio è quello di affermarla sempre più come punto di riferimento per la formazione nella filiera delle carni bovine in Italia, per formare i consumatori e i professionisti di domani”. Sostenuta da Centro Carni Company, tra le principali realtà nazionali nella lavorazione della carne bovina, la MEatSCHOOL nasce per sopperire alla carenza di personale nelle diverse aree della filiera produttiva delle carni e diffonderne i valori e la cultura. Nel 2023 l’Academy è entrata a pieno regime, totalizzando oltre 200 persone formate e 130 corsisti attualmente in formazione, tra lezioni rivolte al personale aziendale, agli aspiranti professionisti e ai meat lovers.

Tra gli obiettivi per il 2024 ci sono nuovi corsi per la formazione professionale nel mondo distributivo, collaborazioni con le agenzie interinali per la formazione pre-assuntiva, nuovi corsi per privati (anche online) e un percorso formativo specifico dedicato all’analisi sensoriale della carne.

Israele: siamo in una seconda fase della guerra. Accerchiato il campo profughi di Jabalia

Israele: siamo in una seconda fase della guerra. Accerchiato il campo profughi di JabaliaRoma, 5 dic. (askanews) – Mentre Israele afferma di aver preso il controllo di alcune postazioni militari di Hamas nel nord di Gaza, un alto portavoce del governo dello Stato ebraico ha detto oggi che la seconda fase della guerra con il movimento estremista palestinese si prospetta difficile.

“Stiamo andando avanti con la seconda fase adesso. Una seconda fase che sarà difficile militarmente”, ha commentato questa mattina, Eylon Levy, in un briefing alla stampa. Israele si attende combattimenti difficili, ma è aperto a “feedback costruttivi” sulla riduzione dei danni ai civili purché questi siano coerenti con il suo obiettivo di distruggere Hamas, ha aggiunto Levy. In particolare, le truppe israeliane hanno “completato l’accerchiamento” del campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza, hanno confermato oggi le forze armate dello Stato ebraico, che stanno cercando di completare le operazioni offensive contro i militanti di Hamas nel nord dell’enclave palestinese. Il campo, il più grande di Gaza, è stato colpito da rinnovati attacchi israeliani negli ultimi giorni dopo la fine di una settimana di pausa umanitaria nel conflitto. In una dichiarazione, l’IDF ha affermato di aver “operato contro le roccaforti di Hamas a Jabalia”. “Le forze dell’IDF e dell’ISA (Agenzia per la Sicurezza) hanno condotto un raid mirato contro un centro di comando e controllo di Hamas”, è stato aggiunto.

L’IDF ha anche affermato di “aver preso il controllo delle postazioni militari chiave da cui sono stati effettuati attacchi contro le truppe dell’IDF”. Secondo quanto spiegato, armi e lanciatori sono stati localizzati “in complessi civili”, mentre alcuni “razzi sono stati trovati e distrutti nel giardino di una residenza nel nord della Striscia di Gaza”. “Almeno 60.000 persone a Gaza sono state costrette a trasferirsi nei rifugi dell’Unrwa già sovraffollati, molte delle quali sono state sfollate più volte” dall’inizio della guerra. Lo ha dichiarato il direttore dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, precisando che l’ordine di evacuazione israeliano scattato dopo la ripresa delle ostilità “ha costretto le persone in massa in meno di un terzo del territorio della Striscia di Gaza”, ovvero un centinaio di chilometri quadrati. La ripresa dei bombardamenti israeliani dopo la fine della tregua sono stati preceduti da “un nuovo ordine di evacuazione da Khan Yunis a Rafah”, “che ha causato panico, paura e ansia”, ha aggiunto Lazzarini.

Per quanto riguarda le vittime, l’IDF ritiene che il bilancio complessivo delle vittime di Gaza rivendicato da Hamas sia abbastanza accurato e che siano stati uccisi più civili che agenti di Hamas. Questo secondo quanto riportato da AP e AFP, che citano funzionari israeliani anonimi. I commenti sono emersi da un briefing ufficioso per i giornalisti stranieri condotto da ufficiali militari. Un ufficiale dell’IDF, citato dall’AP, afferma che almeno 15.000 palestinesi di Gaza sono morti dallo scoppio della guerra il 7 ottobre. L’esercito afferma di stimare che più di 5.000 dei morti di Gaza siano terroristi di Hamas. Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato oggi che finora sono state uccise circa 15.900 persone nella Striscia.

Gimbe: nelle ultime tre settimane raddoppiati i casi di Covid-19

Gimbe: nelle ultime tre settimane raddoppiati i casi di Covid-19Roma, 5 dic. (askanews) – Dopo circa un mese di sostanziale stabilità del numero dei nuovi casi settimanali di Covid-19, da 3 settimane consecutive si rileva la progressiva ripresa della circolazione virale. Infatti, dalla settimana 2-8 novembre a quella 23-29 novembre il numero dei nuovi casi settimanali è aumentato da 26.855 a 52.175 (+94,3%), il tasso di positività dei tamponi dal 13,6% al 18,8%, l’incidenza settimanale da 46 casi per 100 mila abitanti ha raggiunto 89 casi per 100 mila abitanti, la media mobile a 7 giorni da 3.469 casi/die il 2 novembre è salita a 7.454 casi/die il 29 novembre. “Rispetto all’effettiva circolazione virale – commenta Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – il numero dei contagi è largamente sottostimato perché il sistema di monitoraggio, dopo l’abrogazione dell’obbligo di isolamento per i soggetti positivi, poggia in larga misura su base volontaria. Infatti, da un lato la prescrizione di tamponi nelle persone con sintomi respiratori è ormai residuale (undertesting), dall’altro con l’utilizzo diffuso dei test antigenici fai-da-te la positività viene comunicata ai servizi epidemiologici solo occasionalmente (under-reporting)”. Nella settimana 23-29 novembre l’incidenza dei nuovi casi oscilla da 1 caso per 100 mila abitanti della Sicilia a 183 del Veneto. Rispetto alla settimana precedente i nuovi casi aumentano in 15 Regioni: dal +3,7% del Veneto al +43,4% della Sardegna. In calo le restanti 6 Regioni: dal -3,5% della Provincia Autonoma di Trento al -32,3% dell’Umbria. In 80 Province si registra un aumento dei nuovi casi: dal +1,5% di Trieste al +60% di Matera. Nelle restanti 21 Province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -0,2% di Salerno al -50% di Messina); stabili le Province di Cagliari, Catanzaro, Enna, Oristano, Siracusa, Sud Sardegna con una variazione dello 0%.

Secondo l’ultimo Aggiornamento nazionale dei dati della Sorveglianza Integrata COVID-19 dell’Istituto Superiore di Sanità, rispetto alla distribuzione per fasce di età, fatta eccezione per la fascia 0-9 anni in cui si registrano 20 casi per 100 mila abitanti, l’incidenza aumenta progressivamente con le decadi: da 16 casi per 100 mila abitanti nella fascia 10-19 anni a 177 per 100 mila abitanti nella fascia 80-89 anni, fino a 221 per 100 mila abitanti negli over 90. “Una distribuzione – spiega il Presidente della fondazione Gimbe – che riflette la maggiore attitudine al testing con l’aumentare dell’età, confermando la sottostima della circolazione virale”. Tutte le varianti circolanti appartengono alla ‘famiglia’ Omicron. Nell’ultimo report dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) del 1 dicembre 2023 non vengono segnalate ‘varianti di preoccupazione’, ma solo ‘varianti di interesse’. In Italia, l’ultima indagine rapida dell’ISS, effettuata su campioni notificati dal 13 al 19 novembre 2023, riporta come prevalente (52,1%) la variante EG.5 (cd. Eris) e rileva, analogamente a quanto segnalato da altri paesi, un aumento (dall’1,3% al 10,8%) della variante BA.2.86 (cd. Pirola). “Secondo i report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – spiega Cartabellotta – relativi ai profili di rischio delle due varianti, Eris e Pirola hanno una moderata capacità evasiva alla risposta immunitaria, da vaccinazione o infezione naturale, che ne favorisce la rapida diffusione. Per nessuna delle due varianti ci sono evidenze sul maggior rischio di malattia grave”.

Dopo un mese di stabilità, anche i posti letto occupati da pazienti COVID-19 dal 2 novembre al 29 novembre sono aumentati in area medica da 3.632 fino a 5.741 (+58,1%) e in terapia intensiva da 99 a 170 (+71,7%). Al 29 novembre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti COVID è del 9,2% in area medica (dall’1,8% della Basilicata al 10,1% dell’Umbria) e dell’1,9% in area critica (dallo 0% di Basilicata, Marche, Provincia Autonoma di Bolzano e Valle d’Aosta al 2,8% dell’Emilia-Romagna). “Se in terapia intensiva – spiega Gimbe – i numeri sono esigui dimostrando che oggi l’infezione da SARS-CoV-2 solo raramente determina quadri severi, l’incremento dei posti letto occupati in area medica conferma che nelle persone anziane, fragili e con patologie multiple può aggravare lo stato di salute richiedendo ospedalizzazione e/o peggiorando la prognosi delle malattie concomitanti”. Infatti, il tasso di ospedalizzazione in area medica cresce con l’aumentare dell’età: in particolare, passa da 39 per milione di abitanti nella fascia 60-69 anni a 112 per milione di abitanti nella fascia 70-79 anni, a 271 per milione di abitanti nella fascia 80-89 anni e a 421 per milione di abitanti negli over 90. Anche i decessi sono raddoppiati nelle ultime 4 settimane: da 148 nella settimana 26 ottobre-1 novembre a 291 nella settimana 23-29 novembre (figura 5), per un totale di 881 decessi. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, i decessi risultano quasi esclusivamente a carico degli over 80. Infatti, a fronte di un tasso di mortalità di 3 decessi per milione di abitanti, sono 23 per milione di abitanti nella fascia 80-89 anni e 46 per milione di abitanti negli over 90.

Ma la campagna vaccinale langue anche per gli over 60 e 80. Dal 20 novembre 2023 sulla dashboard del Ministero della Salute sono rendicontate esclusivamente le somministrazioni effettuate dal 26 settembre 2023, relative alla campagna vaccinale 2023-2024. L’ultimo aggiornamento della platea di riferimento rimane quello del 17 febbraio 2023, distinto solo per fasce di età e non per categoria vaccinale. Di conseguenza è possibile solo calcolare i tassi di copertura per le fasce 60-69 anni, 70-79 anni e per gli over 80. Al 30 novembre sono state somministrate 1.042.541 dosi così suddivise: 190.467 (18,3% del totale) agli under 60 anni, 183.901 (17,6%) alla fascia 60-69 anni, 327.340 (31,4%) alla fascia 70-79 anni e 340.833 (32,7%) agli over 80. La media mobile a 7 giorni è pari a 23.854 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 27.380 della settimana precedente (-12,9%). Facendo riferimento all’ultimo aggiornamento della platea ufficiale, il tasso di copertura nazionale per gli over 60 è del 4,9% (dallo 0% dell’Abruzzo al 12% della Toscana). Quello degli over 80, la fascia di età più suscettibile a ricoveri e decessi, del 7,4% (dallo 0% dell’Abruzzo al 17% della Toscana).

A Firenze il Pd sceglie Funaro (senza primarie). Renzi: meno spocchia

A Firenze il Pd sceglie Funaro (senza primarie). Renzi: meno spocchiaFirenze, 5 dic. (askanews) – Nella scorsa notte, alla casa del Popolo di San Bartolo a Cintoia – popoloso quartiere rimasto, nella Toscana dell’onda prima leghista e poi sovranista, fortino rosso – l’assemblea cittadina del Partito democratico ha scelto a larghissima maggioranza (137 sì, 24 no e 8 astenuti) l’assessore al Welfare di Firenze Sara Funaro come candidata sindaco in vista delle elezioni comunali dell’anno prossimo. Scelta senza primarie perchè l’assemblea ha approvato una mozione che le esclude nonostante, fino alla vigilia del voto, l’ex assessora all’urbanistica della giunta di Dario Nardella, Cecilia Del Re, si sia spesa per celebrarle perchè “i personalismi sono di chi vuole decidere da solo e dall’alto”.

Comunque a sostenere Funaro ci sarà un’ampia coalizione che va da Sinistra italiana ai Verdi, a +Europa, ai Socialisti, alla stessa Azione che oggi, con il leader Carlo Calenda, plaude alla scelta come di “persona seria e competente”. Di tutt’altro parere l’ex co-pilota del Terzo Polo Matteo Renzi secondo il quale “a Firenze il Pd rinnega le primarie. E sceglie la candidatura alleandosi con la sinistra radicale: sarà interessante leggere il programma sull’aeroporto, sullo stadio, sui servizi pubblici”. E rilancia dando appuntamento a sabato, al complesso delle Murate, quando “racconteremo con @StefiSaccardi perché noi la pensiamo in un altro modo. Ma proprio in un altro modo”. La “sfida fantastica” che Renzi ed i suoi intendono lanciare per la corsa a sindaco di Firenze è quella di individuare un candidato proprio – la stessa Saccardi, ex assessora Dem alla Sanità e attuale vice presidente della Regione Toscana? O addirittura, come alcune voci sussurrano, il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini? – ma è presto per dire come andrà e molte cose, confidano nella stessa Italia Viva, si potranno capire, anche nel Pd, a gennaio. Certo, che i rapporti tra il Pd (anche) fiorentino e Italia Viva siano ai minimi storici non è cosa di oggi e pare che dalla segreteria nazionale Dem il via libera alla candidatura di Funaro sia stato accompagnato dalla convinzione di tenere comunque Renzi fuori dalla coalizione. Lui, come suo solito, ha attaccato: “Questi che al Comune di Firenze dicono che noi non contiamo nulla, vedrete che il 9 giugno saranno un po meno baldanzosi e con un po meno spocchia”, ha detto Renzi pochi giorni fa facendo balenare l’idea che il centrosinistra non porti il sindaco a casa al primo turno.

Dall’altra parte il centrodestra potrebbe per la prima volta voler fare sul serio a Firenze – dopo tante tornate elettorali con candidati presentabili ma senza alcuna chance reale di vittoria, quando ai cronisti, off the records, si raccontava come, alla fine, la partita non interessasse più di tanto – con un candidato che piace non solo a destra: il direttore degli Uffizi Eike Schmidt. Il quale, oggi, in una intervista a Repubblica ha spiegato: “Di destra io? Queste categorie appartengono al ‘900. Io mi vedo più come un centrista aristotelico che come un rappresentante della destra. Sono un democratico e antifascista. Su questo non arretro, anche se decidessi di candidarmi a sindaco”. Ca va san dir.

Da Italia Gusto e Etable Adventures sfida packaging sostenibile

Da Italia Gusto e Etable Adventures sfida packaging sostenibileRoma, 5 dic. (askanews) – Una sfida a tutte le startup di ambito nazionale e internazionale per trovare nuove soluzioni sostenibili, innovative e funzionali nell’ambito del packaging alimentare. A lanciare la nuova Call4Startup sono Italia del Gusto e Eatable Adventures e coinvolge otto aziende di Italia del Gusto: Amica Chips, Auricchio, PanPiuma, Parmalat, Ponti, Rovagnati, Urbani Tartufi, Valsoia.

La Challenge dedicata allo sviluppo di proposte innovative nel packaging alimentare è firmata da Italia del Gusto, il primo consorzio privato di imprese operanti nel settore alimentare e vinicolo italiano, e Eatable Adventures, tra i principali acceleratori foodtech su scala globale e mira a bilanciare l’innovazione nel packaging con la necessità di garantire sostenibilità e praticità, offrendo soluzioni all’avanguardia che soddisfino le attuali sfide del settore food. Le proposte richieste saranno focalizzate su tre aree strategiche cruciali per l’industria alimentare negli ambiti sostenibilità, riduzione di costi e materiali innovativi: riciclare e ridurre, materiali innovativi, processi efficienti.

Le startup selezionate avranno l’opportunità di instaurare collaborazioni con le aziende alimentari italiane, mettere alla prova le proprie soluzioni in scenari reali e avvalersi del supporto di esperti del settore per affinare e avvalorare i loro progetti. Inoltre, entreranno a far parte di un ecosistema collaborativo che favorisce la condivisione di conoscenze e idee all’insegna dell’Open Innovation. Infine, questo percorso offrirà loro visibilità e riconoscimento a livello internazionale, consentendo di accrescere la propria presenza nel mercato del packaging alimentare. “Il Consorzio è consapevole dell’importanza di creare sinergie con nuove realtà emergenti e startup all’avanguardia per innovare in maniera sostenibile; per questo ha deciso di lanciare in collaborazione con Eatable Adventures questa sfida per cercare soluzioni sostenibili nel packaging dei prodotti”, spiega in una nota Giacomo Ponti, presidente del Consorzio Italia del Gusto.

Morti su lavoro, Mattarella: accrescere sicurezza dovere istituzioni

Morti su lavoro, Mattarella: accrescere sicurezza dovere istituzioniRoma, 5 dic. (askanews) – “Celebriamo oggi i 100 anni della Stella al merito del Lavoro. Un secolo è davvero una ricorrenza, un traguardo da sottolineare con grande rispetto e ammirazione. Rivolgo un benvenuto ai nuovi Maestri del Lavoro che hanno ricevuto oggi la Stella al merito e che, dopo una vita di dedizione e impegno, continuano a farsi testimoni di quell’etica civile che ha ispirato la loro vita professionale. Un saluto molto intenso, rinnovando un un forte sentimento di vicinanza, alle famiglie dei lavoratori cui è stata consegnata la Stella alla memoria”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale in occasione della cerimonia di celebrazione del centenario dell’istituzione della “Stella al Merito del Lavoro”.

“Di fronte alle morti sul lavoro o a causa del lavoro, lo ha ricordato poc’anzi il ministro Calderone, le istituzioni della Repubblica, a ogni livello, sono chiamate – ha osservato il capo dello Stato – al dovere di accrescere sempre più i livelli di sicurezza e di porre in essere tutte le azioni possibili al fine di ridurre i rischi e promuovere la cultura della prevenzione. La dignità del lavoro e la cura della vita devono prevalere su ogni altro interesse”.