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Tag: Sanremo 2023

Barometro Fondazione Vinci 2023: under 35 spericolati al volante

Barometro Fondazione Vinci 2023: under 35 spericolati al volanteRoma, 16 mag. (askanews) – Alla vigilia della prossima stagione estiva, durante la quale molti italiani ed europei saranno sulle strade, la Fondazione VINCI Autoroutes pubblica i risultati del 13° Barometro della guida responsabile. Realizzata da Ipsos su 12.400 persone in 11 Paesi europei, questa vasta indagine annuale presenta una panoramica dei comportamenti degli europei al volante. Permette di seguire l’evoluzione dei comportamenti a rischio e le buone pratiche per contribuire in particolare a orientare al meglio i messaggi di prevenzione in Italia e negli altri paesi europei.

Quest’anno, i risultati del 13° Barometro Europeo della Guida Responsabile di Fondazione VINCI Autoroutes mostrano un eccesso di comportamenti a rischio in particolare da parte degli under 35; questi errati comportamenti sono legati soprattutto all’uso di smartphone (il 23% guarda film o video mentre guida), al consumo di alcool o droghe (il 17% degli uomini) mentre il 12% degli under 35 si mette al volante in stato di ebbrezza. Altra errata consuetudine, quella di mettersi al volante in uno stato di sonnolenza, soprattutto tra i giovani uomini. Un altro fenomeno preoccupante è che quasi 1 guidatore su 3 tra i 16 e i 24 anni non indossa la cintura di sicurezza, nonostante questa regola sia un requisito per superare l’esame di guida. Un altro dato significativo emerso è l’uso diffuso dei telefoni con Bluetooth: sebbene più di un automobilista su due (56%) utilizzi il telefono in questo modo durante la guida, il 71% non considera questa pratica pericolosa e il 18% ha già avuto o ha sfiorato un incidente a causa del suo utilizzo. Questa edizione 2023 mostra anche che gli automobilisti sono sempre più disinibiti nell’inosservanza delle regole della strada e degli altri utenti: il 76% degli automobilisti europei utilizza lo smartphone o programma il GPS durante la guida, il 78% degli italiani (di seguito, tra parentesi i risultati dei nostri connazionali). Il 66% telefona mentre guida (72%); il 42% di questi lo fa regolarmente (48%), con un aumento di 5 punti rispetto al 2018. Sono coinvolte tutte le fasce d’età: il 77% degli under 35 anni (76%) e il 55% degli over 55 (67%) telefona mentre guida. L’uso dello smartphone in auto è in grandissima parte privato: avviene per l’82% degli automobilisti in generale (88%) e per il 69% dei quadri (75%). Il 22% dei lavoratori che guidano partecipa addirittura a riunioni telefoniche di lavoro (24%) mentre è al volante. Di questi, il 40% non ritiene pericolosa questa pratica (32%), anche se il 44% (58%) ha avuto o sfiorato un incidente a causa dell’uso del telefono al volante.

Inoltre, più di 8 automobilisti su 10 (84%) superano il limite di velocità di pochi chilometri orari (81%) e il 18% ha già avuto o sfiorato un incidente a causa della velocità eccessiva o inadatta (20%). Gli effetti di questi errati comportamenti alla guida sono molto evidenti, poiché l’84% degli intervistati dichiara di aver avuto paura di comportamenti aggressivi da parte di altri automobilisti, un livello molto alto che non è diminuito dal 2019. “Sebbene gli automobilisti siano consapevoli dei pericoli legati all’uso dello smartphone durante la guida – spiega Bernadette Moreau, Delegata generale della Fondazione VINCI Autoroutes – alla mancanza di sonno o all’uso di alcool o droghe, hanno sempre più difficoltà ad accettare le limitazioni legate alla guida di un veicolo. I giovani, in particolare, cercano un compromesso tra le sollecitazioni della vita sociale e una guida sicura, anche se ciò significa correre dei rischi”.

In merito all’uso di alcool, droghe, farmaci, si evidenziano comportamenti meno isolati di quanto sembri, e che riguardano in particolare uomini giovani: Il 7% degli automobilisti europei (8%) – e addirittura il 17% degli uomini sotto i 35 anni (21%) – ammette di aver guidato in stato di ebbrezza. L’11% degli automobilisti europei ha già avuto o sfiorato un incidente a causa di un consumo eccessivo di alcool (12%). Questa percentuale sale al 25% per gli uomini sotto i 35 anni (32%). Il 10% (10%) – il 20% (26%) degli uomini sotto i 35 anni – guida dopo aver consumato droghe che possono alterarne la vigilanza. Il 5% (6%) – e il 17% (21%) degli uomini al di sotto dei 35 anni – guida dopo aver fumato cannabis o fatto uso di droghe. Infine, manca ancora una consapevolezza del rischio riferito alla sonnolenza alla guida: solo il 7% (5%) degli automobilisti europei identifica la sonnolenza come una delle principali cause di incidenti stradali mortali in generale, e il 20% (22%) in autostrada.Il 26 % (30%) ha già avuto l’impressione di essersi assopito per qualche secondo al volante Più di un automobilista su 6 (15%, 16%) ha già avuto o sfiorato un incidente a causa della sonnolenza. 3 ore e 12 minuti (3 ore e 15 min.) è il tempo medio prima della sosta in un lungo tragitto, ovvero un tempo di guida ben superiore alle 2 ore raccomandate.

Ma dal 13° Barometro della Guida Respnsabile di Fondazione VINCI Autoroutes emerge anche un dato positivo ed interessante relativo all’uso dei veicoli elettrici che, oltre a consentire significativi risparmi energetici, presenta molti vantaggi in termini di sicurezza. Nel 2023,infatti risulta che il 21% degli automobilisti europei dichiara di aver già guidato un veicolo elettrico (20%) e il 6% ne possiede già uno (5%). Per molti automobilisti, soprattutto per i proprietari di questi veicoli, il passaggio dai veicoli a combustione interna a quelli elettrici si è tradotto in una guida più sicura e rilassata. Per il 38% (47%) il veicolo elettrico rappresenta uno stile di guida più economico e rilassato (54% dei proprietari, 63%). Il 37% (44%) afferma di essere più attento agli utenti della strada, soprattutto pedoni e ciclisti (54% dei proprietari, 65%); il 28% (26%) fa più pause – il tempo di ricaricare l’auto (41% dei proprietari, 44%) ed, infine, il 23% (23%) fa pause più lunghe (36% dei proprietari, 36%).

Vino, Le Tenute del Leone Alato acquisisce Cantina toscana Duemani

Vino, Le Tenute del Leone Alato acquisisce Cantina toscana DuemaniMilano, 16 mag. (askanews) – Il gruppo veneto Le Tenute del Leone Alato (di proprietà di Genagricola) ha portato a termine l’acquisizione del 100% di Duemani, Cantina della Maremma Pisana con 13 ettari e una capacità produttiva di 60mila bottiglie l’anno, fondata nel 2.000 da Elena Celli e dall’enologo Luca D’Attoma.

“L’acquisizione di Duemani è pienamente in accordo con la strategia del nostro polo vitivinicolo: aumentare il valore delle vendite attraverso un percorso di qualità che parte dalla localizzazione degli ettari vitati di proprietà” ha dichiarato l’ad di Leone Alato, Igor Boccardo, aggiungendo che il gruppo “deve poter contare su aziende agricole fortemente differenti tra loro, identitarie e radicate nelle regioni italiane a più alta vocazione vitivinicola, come Piemonte, Veneto, Friuli e da oggi anche la Toscana”. “Il racconto, il posizionamento e la promozione delle aziende del portfolio sono guidati da scelte che mettono al centro il rispetto e la valorizzazione del territorio e delle persone che lo vivono, garantendone la massima espressione attraverso scelte sostenibili nella conduzione agronomica e non solo” ha proseguito Boccardo, evidenziando che “Duemani è un importante nuovo tassello nella strategia di ampliamento delle tenute di proprietà: aggiunge all’attuale portfolio un’azienda agricola di elevato valore reputazionale, tanto a livello nazionale quanto internazionale”. “L’operazione è stata resa possibile dai traguardi di vendita che stiamo raggiungendo – ha concluso il manager – e la strategia per Duemani è pienamente condivisa con Elena Celli e Luca d’Attoma, e sarà nel solco della continuità”.

“Per Duemani questo cambiamento rappresenta una grande opportunità di crescita per il raggiungimento di ulteriori successi, tali da confermare il valore di un territorio e dell’azienda” ha affermato D’Attoma, che resterà enologo consulente, sottolineando che “questo incarico mi motiva per supportare Duemani relazionandomi con un gruppo di lavoro di grande competenza e professionalità con cui potrò condividere il percorso futuro”. “Duemani nasce dalla volontà mia e di Luca nel credere in un territorio incontaminato come quello di Riparbella – ha ricordato Celli – dove abbiamo scelto di coltivare in agricoltura biodinamica e questo ci ha permesso di mantenere e rispettare l’ecosistema che ci ha accolti”. Duemani ha circa 7,5 ettari ad Ortacavoli (Riparbella), impiantati nel 2001, e circa 4,5 a Bagnoli (Castellina Marittima). Qui Cabernet Franc, Merlot, Syrah e Grenache vengono coltivati esclusivamente con metodo biodinamico certificato Demeter. I vini sono distribuiti per il 66% all’estero e per la restante parte in Italia.

Body shaming, Roccella: lavorare per valorizzare le differenze

Body shaming, Roccella: lavorare per valorizzare le differenzeRoma, 16 mag. (askanews) -“Il problema del body shaming riguarda tutti ma in modo particolare le donne quindi è anche un tema di pari opportunità. Bisogna partire dal riconoscimento delle differenze tra uomo e donna e quindi lavorare per valorizzare le differenze”. Lo ha detto il ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, intervenendo all’incontro sulla denigrazione dell’aspetto fisico (body shaming) e la conseguenza che questo può avere sui disturbi del comportamento alimentare, organizzato alla Camera dalla deputata di Noi Moderati, Martina Semenzato, promotrice dell’intergruppo parlamentare “Body shaming e Disturbi alimentari”, prima firmataria della proposta di legge 1049 che mira a istituire il 16 maggio la giornata nazionale di sensibilizzazione e supporto per chi è vittima di body shaming e di una mozione sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.

Sono più di 3 milioni le persone con disturbi alimentari e si tratta di un numero sottostimato perché tiene conto solo di quanti hanno iniziato un percorso di cura che peraltro – è stato evidenziato durante l’evento – non è offerto in modo omogeneo nelle varie regioni. Dalla stima restano fuori anche le persone che non riconoscono il problema e quindi non cercano aiuto. Nel suo intervento il ministro Roccella ha sottolineato come il problema dei disturbi alimentari spesso connessi al body shaming riguardi molte persone che spesso però non ne parlano, mentre parlarne è importante: “Da bambina ho avuto un problema di anoressia che pian piano crescendo ho superato, all’epoca non si parlava neanche di anoressia” ha detto, ricordando di essere cresciuta in un piccolo paese della Sicilia, “piccolo, arretrato, che non conosceva il politically correct ma era molto inclusivo, c’era una spontanea solidarietà”. “Oggi – ha osservato – bisogna ricostruire un clima di solidarietà spontanea utilizzando gli strumenti che la contemporaneità ci offre quindi anche Internet”. Il Governo è attento a questi temi, ha aggiunto, ricordando anche il lavoro svolto dall’Osservatorio per l’infanzia e l’adolescenza che offre un ascolto attivo per capire i problemi e predisporre interventi. Ma, ha concluso, “serve un impegno culturale che coinvolga tutti nella volontà di creare una comunità inclusiva”.

Ruby ter, giudici: processo pregiudicato da omissione di garanzia

Ruby ter, giudici: processo pregiudicato da omissione di garanziaMilano, 16 mag. (askanews) – Ruota tutta attorno a “un’omissione di garanzia” nei confronti delle cosiddette ‘olgettine’ l’assoluzione incassata da Silvio Berlusconi e da tutti gli altri imputati nel processo ribattezzato Ruby ter, scaturito dal terzo filone di indagine sulle serate del ‘bunga bunga’ di Arcore. A sciogliere ogni dubbio è il Tribunale di Milano nelle motivazioni della sentenza emessa il 15 febbraio scorso: “Se le imputate fossero state correttamente qualificate e gli avvisi fossero stati formulati – argomentano in un passaggio delle 197 pagine del provvedimento i giudici della settima sezione penale presieduti da Marco Tremolada – si sarebbe potuto discutere della configurabilità dell’articolo 377 bis del codice penale (induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria – ndr) ovviamente nei confronti del solo Berlusconi, in relazione alle dichiaranti che avessero scelto il silenzio e dell’articolo 319 ter codice penale (corruzione in atti giudiziari – ndr) con riferimento a quelle che invece avessero consapevolmente deciso di rendere dichiarazioni sulla responsabilità altrui”. Un’”omissione di garanzia”, rilevano i giudici, che “ha irrimediabilmente pregiudicato l’operatività di fattispecie di diritto penale sostanziale strettamente connesse con il diritto processuale

Il Tribunale, con un ragionamento in punta di diritto, spiega che proprio la “qualifica di testimone-pubblico ufficiale è uno degli elementi costitutivi dei reati di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza”. Perciò è “dall’accertamento di tali qualità che si deve partire per verificare la sussistenza dei delitti medesimi”. E se da un lato a carico delle imputate erano emersi “plurimi indizi del delitto di corruzione in atti giudiziari” anche “prima che sedessero sul banco dei testimoni”, dall’altro nessuna di loro “ha mai assunto l’ufficio pubblico di testimone nè, tantomeno, l’ha esercitato rendendo testimonianza nell’accezione giuridica del termine”. Di conseguenza “deve radicalmente escludersi che le odierne imputate abbiamo mai rivestito l’ufficio pubblico di testimoni e che le loro dichiarazioni abbiamo mai assunto il valore giuridico di testimonianze”. Il problema è che le accuse di corruzione in atti giudiziari e di falsa testimonianza formulate dalla Procura di Milano si basano soprattutto sulle dichiarazioni rese dalle ‘olgettine’ in veste di testimoni, quando invece “dovevano essere indagate di reato connesso”. Così facendo “si è verificato esattamente quello che il sistema di garanzie qui ristabilito intendeva evitare”, puntualizza ancora il Tribunale che evidenzia: “L’autorità giudiziaria deve assicurare il rispetto del bilanciamento tra la garanzia dell’individuo e le istanze della collettività di accertamento dei reato”.

CRI: da giugno l’hotspot di Lampedusa diventerà un baluardo dell’umanità

CRI: da giugno l’hotspot di Lampedusa diventerà un baluardo dell’umanitàRoma, 16 mag. (askanews) – La Croce Rossa Italiana inizierà a occuparsi dell’hotspot di Lampedusa “dalla notte tra il 31 maggio e l’1 giugno, al termine di una start-up che organizzerà il subentro. Cercheremo di far sì che l’hotspot diventi un baluardo dell’umanità: è il posto più a Sud d’Europa dove si accolgono persone migranti e deve essere un fiore all’occhiello sul trattamento degli esseri umani che arriveranno”. Così il presidente della Croce Rossa Italiana Rosario Valastro, nella conferenza stampa di presentazione della gestione CRI del centro di Lampedusa.

Per Valastro “è una sfida epocale e difficile, ma siamo abituati come CRI a crederci, ad avere visione, cercando di mettere in campo tutte le professionalità che abbiamo per dare risultati all’altezza della dignità delle persone che arrivano. Le persone che arrivano – ha sottolineato – hanno diritto ad avere un’assistenza sui beni di prima necessità, sanitaria, ma anche l’ascolto, la capacità di riconoscere loro la dignità persa nella traversata. Vogliamo cercare di dare un’impronta umana al fenomeno migratorio, con un’adeguata assistenza”.“Abbiamo già pianificato una serie di interventi per essere pronti all’estate che arriva. Abbiamo già fatto una riunione operativa con i comitati regionali della CRI e stiamo mobilitando per tempo i volontari per essere ausiliari nella maniera più efficace possibile alle forze di pubblica autorità”, ha concluso. Sulle operazioni che la CRI metterà in campo nell’hotspot di Lampedusa, Ignazio Schintu, direttore Operazioni, Emergenze e Soccorsi della CRI, ha ricordato che “la struttura ha delle limitazioni” e “più di tanto non potremo fare, oltre a cercare di dare un’accoglienza degna dell’essere umano e fare delle modifiche che vedremo quando saremo all’interno. Metteremo in campo tutte le strutture che ci possono supportare a venire incontro sia alla comunità di Lampedusa, che a un’accoglienza che non può andare al di sotto di alcuni parametri”.

In particolare, ha proseguito, “aumenteremo i medici nel centro, aiuteremo il collegamento dei migranti con le proprie famiglie, interverremo sulla pulizia con un numero adeguato di operatori, sulla raccolta della nettezza urbana verranno apportate modifiche, con nuovi compattatori al molo e nel centro e mezzi per il trasporto. I migranti nel centro staranno pochissimo tempo, 24-48-72 ore, anche se ci sono difficoltà oggettive per il mare che non possiamo controllare”.“L’impegno della CRI sarà totale, anche in campo nazionale nella primissima accoglienza, con centri che garantiranno i primi aiuti alle persone che arriveranno. Dietro dei numeri ci sono persone: con numeri così alti il problema si risolve anche con il tempo, che è limitato, ma la cosa più importante sarà trasferire le persone in altre parti di Italia, in centri di prima accoglienza con il supporto della CRI”, ha concluso Schintu.

“L’interlocuzione con Croce Rossa Italiana va al di là dell’aspetto operativo su Lampedusa: oggi firmiamo un accordo quadro per tutti i luoghi di primo sbarco, che sono anche le coste della Sicilia e della Calabria, quelli delle ong, la rotta balcanica. Ci muoveremo con un modello organizzativo elastico che consenta alle singole Croce Rossa regionali di adattare la risposta alle esigenze che potranno
cambiare nel tempo”. Lo ha detto il prefetto Valerio Valenti, Commissario all’Emergenza Migranti, nella conferenza stampa con
la Croce Rossa Italiana sulla gestione dell’hotspot di Lampedusa.A Lampedusa, ha spiegato, “il passaggio di consegne avvenga nel migliore dei modi, si facciano tutti gli interventi di adeguamenti della struttura e possa essere consentito al sindaco di Lampedusa di subire meno che in passato l’impatto di sbarchi e di una gestione che ricade anche sull’amministrazione comunale.  Confidiamo che l’entrata in campo di CRI ci consenta di migliorare sensibilmente i rapporti tra il Centro, il molo, la vita dell’isola e la gestione amministrativa dell’ente, tanti aspetti organizzativi da migliorare”.

“La collaborazione con CRI si inserisce in un quadro più ampio che prevede rapporti costanti e strutturali anche con anche organizzazioni non governative, come l’Unhcr, l’Oim, la Caritas: tutto il mondo del terzo settore al fianco delle istituzioni. Vogliamo che questo sistema resti compatto e possa dare il meglio di se in questo frangente. Su questo – ha concluso Valenti – continueremo a lavorare nelle prossime settimane. Mi auguro che preso ci si possa ritrovare a Lampedusa per toccare con mano quello che stiamo cercando di realizzare oggi con questa firma”. 

Pinterest annuncia la semplificazione di tutte le funzionalità in unico format

Pinterest annuncia la semplificazione di tutte le funzionalità in unico formatRoma, 16 mag. (askanews) – Pinterest annuncia la semplificazione di tutte le funzionalità in unico format, i Pin, con lo scopo di continuare a supportare un’esperienza di content creation e di condivisione dei contenuti sempre più facile ed intuitiva per tutti. La piattaforma, infatti, vuole essere lo spazio online dove trovare contenuti positivi, ispirazionali e culturalmente rilevanti.

Ora tutte le funzionalità che Pinner, Creator ed editori hanno imparato ad amare saranno disponibili per tutti gli utenti, amplificando i modi in cui è possibile editare, pubblicare e misurare i risultati dei propri contenuti (immagini e video). Questo permette di sfruttare al massimo le potenzialità di Pinterest, facilitandone anche la fruizione dei contenuti. I punti salienti di questo aggiornamento includono:

– Link presente in tutti i Pin: Pinterest è entusiasta di rendere accessibile “sbloccare” un altro canale di monetizzazione attraverso i link in tutti i Pin. Gli utenti potranno aggiungere link ad immagini, ai video e persino alle livestream di Pinterest TV, contribuendo a incrementare il traffico e a creare connessioni con i brand. Il tag dei prodotti (disponibile negli Stati Uniti e nel Regno Unito) e il Paid Partnership Tool, ora disponibile per tutti attraverso i Pin, sono ulteriori strumenti di guadagno sulla piattaforma. – Metriche di performance: tutti i Pin video avranno ora metriche migliorate (comprese le visualizzazioni e il tempo di visione), con una serie di analisi coerenti per tutti i tipi di Pin. – Programmazione dei Pin tramite API: gli utenti che utilizzano piattaforme di content marketing e strumenti creativi potranno creare e programmare i Pin direttamente attraverso tali piattaforme. – Ratio ed editing flessibili: sarà possibile creare Pin con aspect ratio flessibili, così come modificare i Pin dopo la pubblicazione, inclusi titolo, dettagli e link.

Comunali, Bandecchi (Ap): in caso di vittoria pronti a governare Terni

Comunali, Bandecchi (Ap): in caso di vittoria pronti a governare TerniRoma, 16 mag. (askanews) – “Innanzitutto ringrazio i ternani che in questi due giorni mi hanno votato e scelto come loro candidato sindaco. Mi complimento poi con tutti i miei avversari, con i quali ho svolto lo straordinario viaggio di queste elezioni amministrative della città che amo e che rispetto: Terni”. Lo scrive in una nota il candidato sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, di Alternativa popolare.

“Esser giunto al ballottaggio è un traguardo importante non solo per me e per il mio partito Alternativa Popolare, di cui sono coordinatore nazionale, ma per tutti coloro che hanno creduto nel mio progetto per questa meravigliosa città: più sicurezza, maggiori investimenti nell’istruzione, rilancio dell’industria con impatto ambientale minimale, esaltazione della vocazione turistica e culturale della città sfruttando le peculiarità naturali come il lago di Piediluco, la cascata delle Marmore, la Valserra, i borghi bellissimi e le rovine di Carsula, rafforzamento dei servizi per le persone portatrici di disabilità e una sanità migliore per tutti. Per me ogni punto scritto nel programma è un impegno concreto preso con tutti i cittadini ternani. Tutto ciò per far diventare Terni un punto di riferimento per l’Umbria e l’intera Nazione. Ora si riparte, e se voi ci crederete noi siamo pronti a governare”.

Visa: al via She’s Next, programma supporto imprenditoria femminile

Visa: al via She’s Next, programma supporto imprenditoria femminileRoma, 16 mag. (askanews) – In Italia, le donne sono fortemente sottorappresentate sia a livello imprenditoriale, dove costituiscono solo il 22% degli imprenditori italiani contro una media UE che si attesta al 32% , sia a livello di posizioni aziendali: meno di un terzo occupa ruoli di leadership (32%).

Per tenere i riflettori accesi su questo tema e sostenere una maggiore inclusione delle donne nel tessuto economico del Paese e nel mercato del lavoro, da oggi prende il via in Italia She’s Next, il programma globale di Visa che mira supportare e favorire l’imprenditoria femminile, fornendo opportunità di formazione, networking e tutoraggio. In particolare, la prima edizione di She’s Next in Italia si apre con il lancio di una selezione di tre imprenditrici. Verranno individuate tre candidature che si segnalano in modo particolare per avere contribuito all’economia italiana nel periodo post Covid e sviluppato progetti e strategie innovative negli ambiti dell’industria, del commercio, dei servizi e dell’artigianato: queste riceveranno beni e servizi per un valore netto fino a 10.000 euro per sviluppare e rendere più competitiva la loro impresa, insieme a opportunità di formazione e tutoring attraverso le piattaforme Visa dedicate alle PMI e alle competenze di esperti Visa e dei partner di progetto. Da una ricerca Visa emerge come di fronte alle sfide imposte dall’attuale contesto geopolitico, le imprese femminili abbiano reagito in modo positivo. Sebbene i costi siano aumentati per il 61% delle intervistate, solo il 10% ha dovuto ridimensionare le operazioni, e ridurre la forza lavoro (9%), mentre il 3% ha ottenuto maggiore sostegno dal governo .

“Con il lancio di She’s Next, vogliamo contribuire a creare un ambiente favorevole alla crescita e allo sviluppo delle imprese femminili e mettere in luce l’importanza di una società che favorisca l’uguaglianza di genere attraverso l’esperienza di imprenditrici italiane che si sono contraddistinte per i risultati raggiunti, il tasso di innovazione e il contributo apportato alla società.” commenta Stefano M. Stoppani, country manager di Visa. “Il progetto fa parte di una serie di iniziative messe in campo da Visa nel nostro Paese e a livello globale a favore delle piccole e medie imprese, con l’obiettivo di favorirne l’inclusione finanziaria attraverso la digitalizzazione”. She’s Next in Italia: focus imprenditoria femminile Le candidature sono aperte a tutte le donne imprenditrici con residenza in Italia e alle socie amministratrici fondatrici di società fino a 10 addetti e massimo 2 milioni di euro di fatturato che abbiano almeno una donna fra i soci amministratori fondatori, massimo 10 addetti nel proprio organico, un sistema di pagamento elettronico e una presenza digitale. Le candidature potranno essere presentate dal 16 maggio fino al 29 giugno seguendo le istruzioni pubblicate sul sito www.shesnext.it, dove è consultabile il regolamento completo. Le imprenditrici più meritevoli saranno premiate nel corso di un evento dedicato all’interno del Festival “Il Tempo delle Donne”, organizzato in Triennale Milano a settembre 2023 da Corriere della Sera co-promotore3 del progetto She’s Next, insieme a Visa.

She’s Next è il programma globale di Visa che mira supportare e favorire l’imprenditoria femminile, fornendo alle piccole imprese guidate da donne, opportunità di finanziamento, formazione, networking e tutoraggio. Dal 2020, Visa ha investito globalmente circa 3 milioni di dollari in oltre 250 sovvenzioni e coaching per le donne titolari di PMI come parte del più ampio impegno della società a supporto delle imprese a livello internazionale.

Bollette luce e gas, indagine: 4 milioni di italiani vittime di truffa

Bollette luce e gas, indagine: 4 milioni di italiani vittime di truffaRoma, 16 mag. (askanews) – Nell’ultimo anno 4 milioni di italiani sono caduti vittime di una truffa o di un tentativo di truffa nell’ambito delle bollette luce e gas, ben il 28% in più rispetto all’anno precedente, con un danno stimato di oltre 1,2 miliardi di euro, vale a dire oltre il doppio rispetto alla precedente rilevazione fatta a maggio 2022 (+152%). Numeri impressionanti, emersi dall’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat, che ha acceso i riflettori su un fenomeno in costante aumento e che ha spinto Facile.it e l’associazione Consumerismo No Profit a unire forze e competenze per dare vita al progetto Stop alle Truffe.

L’iniziativa nasce proprio per offrire ai consumatori italiani un sito (www.stopalletruffe.it) dove trovare strumenti concreti per riconoscere i rischi ed evitare di cadere in trappola quando si è alle prese con il cambio di un fornitore luce e gas. Un contenitore ricco di contenuti che, attraverso articoli, video, guide, podcast e approfondimenti, spiega agli utenti quanto possa essere semplice individuare i segnali di pericolo e intervenire prima che sia troppo tardi. “Complici l’aumento dei prezzi e la voglia di risparmiare, sono sempre più frequenti i tentativi di truffa ai danni delle famiglie in ambito luce e gas; pertanto, insieme a Consumerismo No Profit, abbiamo voluto lanciare questo progetto che ha l’obiettivo di educare i consumatori e dare loro consigli concreti su come riconoscere e prevenire le truffe e, nel caso se ne sia già finiti vittima, denunciare l’accaduto e rimediare alla frode subita”, spiega Mario Rasimelli, Managing Director Luce e Gas di Facile.it. “Mettiamo al servizio dei consumatori le nostre esperienze per dire, tutti insieme, Stop alle truffe”.

Truffe bollette: i mezzi e le vittime prediletti L’indagine ha messo in evidenza come, all’interno delle principali voci di spesa familiare, le bollette luce e gas siano l’ambito più colpito dai malfattori che, per raggiungere le loro vittime, usano spesso il telefono o il porta a porta. Guardando alle modalità di truffa emerge che il finto call center è lo strumento più utilizzato per questo genere di frodi, con una percentuale che in un anno è passata dal 44% al 53%, mentre in un caso su cinque il truffatore ha bussato direttamente alla porta di casa della vittima (21%). Non mancano le frodi via web tanto è vero che, sempre secondo l’indagine, il 34% delle vittime è stato raggirato tramite una falsa e-mail, mentre il 14% attraverso un finto sito web, percentuale quasi raddoppiata rispetto allo scorso anno (+90%). Cala, di contro, l’utilizzo da parte dei malfattori delle App di messaggistica istantanea e dei social network, che comunque rappresentano gli strumenti attraverso i quali sono stati truffati, rispettivamente, il 5% e il 4% dei rispondenti. “La buona notizia è che spesso basta davvero poco per non cadere in trappola. Le modalità con cui i truffatori cercano di raggirare le vittime sono sempre le stesse; pertanto, una volta individuati gli schemi ricorrenti, diventa semplice far scattare un campanello d’allarme prima che sia troppo tardi”, spiega Luigi Gabriele, Presidente di Consumerismo No Profit. “Con questo progetto vogliamo dare ai consumatori gli strumenti per imparare a riconoscere i tentativi di truffa ed evitare di cadere in trappola”.

Dati interessanti sono emersi analizzando il profilo di chi è stato truffato o, comunque, ha subito un tentativo di frode: i rispondenti con età compresa tra i 35 e i 44 anni si confermano essere la categoria prediletta dai malfattori, con una percentuale di vittime pari al 13,3% (a fronte di una media nazionale pari al 9,4%). Guardando al livello di istruzione di chi ha partecipato all’indagine, emerge che i più truffati sono, come nella precedente rilevazione, i rispondenti con un titolo di studio universitario, con una percentuale di vittime pari al 13%, valore in aumento del 31%.

Suddividendo il campione su base territoriale, invece, emerge che se nella precedente rilevazione l’area più colpita dai truffatori era il Nord Est, quest’anno il triste primato spetta al Nord Ovest, con una percentuale pari all’11,6%. Come si comportano le vittime dopo una truffa? Quasi 6 su 10 hanno dichiarato di non aver denunciato l’accaduto (58%), percentuale pari ad oltre 2,3 milioni di individui; un dato che fa riflettere e che diventa ancor più preoccupante se si considera che il numero di persone che hanno adottato questo atteggiamento è aumentato (+37%) rispetto alla rilevazione precedente. Dietro alla scelta di non recarsi al commissariato di Polizia ci sono spesso ragioni legate all’importo della singola truffa, tanto è vero che il 35% ha dichiarato di non aver denunciato perché il danno economico subìto era contenuto, mentre il 25% perché era certo che non avrebbe comunque recuperato quanto perso. Fa riflettere vedere, invece, come sempre più vittime non denuncino la frode per ragioni psicologiche: il 19% perché “si sentiva ingenuo per esserci cascato” (in aumento del 27% rispetto alla precedente rilevazione), mentre il 10% perché “non voleva che i familiari lo scoprissero” (dato in crescita di oltre il 200%).

“Se si cade in trappola non bisogna vergognarsi. Anzi, è fondamentale denunciare l’accaduto alle autorità, anche nel caso in cui il danno subìto sia contenuto”, hanno dichiarato gli organizzatori dell’iniziativa. “La denuncia non solo può aiutare le vittime a recuperare i soldi persi, ma è anche un modo per fermare le truffe”.

La rilevanza del tema per i consumatori italiani ha fatto sì che le istituzioni sposassero l’iniziativa Stop alle Truffe, tanto che l’onorevole Luciano Ciocchetti, deputato di FdI, ha così dichiarato: “È allarmante constatare che, nell’ultimo anno, il numero di italiani vittime di truffe legate alle bollette della luce e del gas sia cresciuto del 28%, con un danno economico che supera i 1,2 miliardi di euro. È un fenomeno in costante aumento che richiede l’attenzione di tutti noi. Sono quindi felice di sostenere l’iniziativa di Facile.it e Consumerismo No Profit, Stop alle Truffe, che offre ai cittadini italiani uno strumento concreto per riconoscere i pericoli e prevenirli. Grazie a questo progetto, i consumatori possono trovare informazioni utili su come evitare di cadere in trappola e denunciare eventuali truffe subite. Invito tutti i cittadini a fare la propria parte, educandosi e diffondendo le informazioni per dire insieme Stop alle truffe”.

A Milano una mostra d’arte sul ruolo degli impollinatori

A Milano una mostra d’arte sul ruolo degli impollinatoriMilano, 16 mag. (askanews) – Un giardino onirico, una vera e propria oasi di magiche creature che fino al 21 maggio si riuniscono quasi a prendere vita: sono le 10 opere dell’artista Matteo Cibic esposte Al Naviglio di Milano. Animali sgargianti, piante animate e multicolore per rendere omaggio al ruolo che fiori e impollinatori giocano nella salute dell’ecosistema. Con oltre il 40% delle specie d’insetti a rischio estinzione secondo il WWF, infatti, il mantenimento della biodiversità preoccupa in molti. E anche l’arte vuole fare la sua parte: “Gli insetti sono piccoli e celebrare le piccole cose è il punto da cui partire. La mostra offre un punto di vista diverso, dove i piccoli siamo noi e loro sono creature magiche, dinamiche e grandi, tanto quanto è grande il loro contributo su questa Terra – ha affermato l’artista Matteo Cibic – L’impollinazione è dunque emblema della verità che tutti gli organismi vitali sono interdipendenti. Piante e insetti comunicano tra di loro in modo straordinario e tutta la vita beneficia dalla connessione e dalla collaborazione che ne deriva. E, in mezzo a questi infiniti anelli a catena, è chiamato a reagire anche l’uomo, anche attraverso il potente mezzo dell’arte”.

Per tutta la durata della mostra, nella location Al Naviglio sono a disposizione due signature cocktail primaverili – creati da Solomiya, brand ambassador Italia di Hendrick’s – pensati in tandem con le opere d’arte di Cibic e il tema dell’esposizione: il “Flora Adora & Tonic”, realizzato miscelando Hendrick’s Flora Adora, acqua tonica e il cetriolo, e il “Flora Adora Wildgarden Cup”, preparato con Hendrick’s Flora Adora, succo di limone, sciroppo di zucchero, top di soda, lamponi, menta e cetriolo.