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Tag: Sanremo 2023

Presentato Festival del cinema italiano a Malaga, 13-21 maggio

Presentato Festival del cinema italiano a Malaga, 13-21 maggioRoma, 10 mag. (askanews) – Il Cine Albéniz di Malaga sarà ancora una volta la sede scelta per la sesta edizione del Festival del cinema italiano, organizzato dalla Dante Alighieri.

Quest’anno il Festival si terrà dal 13 al 21 maggio con un programma che prevede sei opere audiovisive di attualità, una grande festa di apertura presso la Fábrica Cervezas Victoria con una performance della cantante italiana Lamaar e attività parallele per tutto il pubblico, tra cui la creazione di un murale da parte della street artist Alice Pasquini. Oggi, nel patio de las Banderas del Municipio, si è tenuta la conferenza stampa per presentare la locandina e le novità dell’edizione di quest’anno. All’evento, presieduto dall’Assessore alla Cultura di Malaga, Noelia Losada, hanno partecipato Giovanni Caprara, Presidente della Dante Alighieri Malaga e Agustín Gómez, Direttore della manifestazione, oltre a Teodora Danisi, Consigliere per la Cultura dell’Ambasciata d’Italia a Madrid, e Marialuisa Pappalardo, Direttrice dell’Istituto Italiano di Madrid.

L’Assessore alla Cultura del Comune di Malaga ha sottolineato l’importanza di questa edizione del festival per il segno che lascerà con il murale di Alice Pasquini, sottolineando che ‘credo sia un’idea fantastica lasciare questo ricordo del festival del cinema italiano per gli anni a venire, in un quartiere come Soho, alle porte di una scuola frequentata da bambini di varie nazionalità, accanto a un centro d’arte contemporanea. Malaga è una città cosmopolita e per questo ci piace sottolineare che abbiamo la fortuna di avere una folta colonia di italiani e un gran numero di malaghegni desiderosi di approfondire l’arte italiana. La prova che siamo sempre stati così, un miscuglio, è la certezza che Picasso, il nostro malaghegno più universale, ha un cognome di origine genovese. Figlio e discendente, insomma, di questo Mediterraneo, il nostro mare, che bagna noi italiani e spagnoli’.

Da parte sua, la Consigliera per la Cultura dell’Ambasciata d’Italia a Madrid si è congratulata con gli organizzatori ‘per l’entusiasmo e la professionalità dimostrati nella preparazione e nell’allestimento di questa sesta edizione del Festival del Cinema Italiano di Malaga, che è diventato un appuntamento imperdibile nell’ampia offerta cinematografica italiana in Spagna. Il cinema si sta indubbiamente riaffermando come uno straordinario mezzo di riconoscimento reciproco e di dialogo tra Italia e Spagna, due popoli uniti da un profondo amore per la cultura, nella quale ritrovano i simboli della propria identità nazionale’. La direttrice dell’Istituto Italiano di Madrid ha sottolineato come ‘la cultura italiana si trovi in un momento di grande energia e proiezione verso il futuro. In tutti i settori artistici, il nostro ricchissimo passato costituisce una solida base da cui partire per innovare e sperimentare, rielaborando creativamente la tradizione e creando nuovi linguaggi. Il cinema, le arti figurative, le arti dello spettacolo, la musica, fanno parte del DNA della cultura italiana, e siamo lieti di poter sostenere in Spagna, con il nostro lavoro e grazie a prestigiose collaborazioni con istituzioni locali, una maggiore conoscenza della produzione italiana contemporanea’.

Caprara ha espresso la sua felicità per i continui progressi del Festival nel suo rapporto con la cultura italiana e con la città di Malaga, sottolineando che ‘ad ogni edizione abbiamo continuato a rafforzare il nostro rapporto con l’industria audiovisiva italiana, posizionando il Festival nell’ambito culturale della città con una ricettività molto importante da parte del pubblico e degli enti che ci sostengono’. Lunedì 15 maggio si comincia con una grande anteprima in Spagna. Verrà proiettato Le otto montagne, di Felix van Groeningen e Charlotte V andermeersch. Una storia sugli alti e bassi di una profonda amicizia. L’opera tratta dal romanzo di Paolo Cognetti vede come protagonisti Luca Marinelli, al suo ritorno sul grande schermo dopo Martin Eden (2019), e Alessandro Borghi, Filippo Timi ed Elena Lietti.

La seconda proiezione del festival sarà quella di Calcinculo, in cui la regista, Chiara Bellosi, mostra come le norme e le eredità sociali e culturali attraversino brutalmente i corpi da tre prospettive: quello della madre di Benedetta (Barbara Chichiarelli), frustrata dal fatto di avere il corpo e il talento per essere una ballerina ma di non esserlo; quello di Amanda (Andrea Carpenzano), che vede il suo corpo mercificato da una società incapace di vedere oltre il binarismo; e quello di Benedetta (Gaia di Pietro), cresciuta con il disagio del suo essere. La giovane attrice Gaia di Pietro parteciperà alla proiezione e al dibattito con il pubblico in sala.

Mercoledì 17 maggio si terrà la prima di Dante. L’ottantenne regista bolognese Pupi Avati presenta una singolare biografia audiovisiva dell’autore della ‘Divina Commedia’, basata sul saggio che Giovanni Boccaccio compose tra il 1357 e il 1362. Giovedì sarà la volta della commedia italiana con la proiezione di Siccità, ispirato alla recente pandemia da Covid, che mette sarcasticamente in scena un’umanità irrimediabilmente malata.

Il suo regista, Paolo Virzì, propone un racconto distopico ambientato durante la reclusione del 2020, e lo fa armato della forza di un cast e di una produzione di dimensioni cosmiche, che lo hanno aiutato a creare immagini credibili di una città proiettata in un futuro arido e avvizzito, come potrebbe accadere solo a causa degli esseri umani.

Venerdì sarà proiettato L’immensità in cui Emanuele Crialese dirige Penélope Cruz in una storia che ci riporta nell’Italia degli anni ’70 per presentarci una coppia sposata incapace di separarsi. Ispirato all’esperienza del suo regista, il film racconta la storia di una giovane madre che deve fare i conti con un mondo ostile alle donne e deciso a toglierle energia e a farla svanire poco a poco.

La commedia La stranezza di Roberto Andò chiude il ciclo di proiezioni del festival sabato 20 maggio. Il film, ambientato nella Sicilia degli anni V enti e interpretato da Tony Servillo, V alentino Picone e Salvo Ficarra, racconta la storia di un famoso scrittore che si reca nella sua città natale per un funerale. Al funerale incontra due becchini amanti del teatro che alternano il lavoro al cimitero con la loro grande passione. Entrambi provano opere teatrali da dilettanti, ma il corso degli eventi cambia quando lo scrittore appare sulla scena e vede il talento dei due becchini.

Tutti i film saranno proiettati al cinema Albéniz alle 19:30, con un biglietto d’ingresso generale di 6 euro (ridotto a 5 euro per i soci della Dante Alighieri). L’abbonamento completo per sei giorni costerà 33 euro (ridotto 27 euro). I biglietti possono essere acquistati direttamente al botteghino del cinema o attraverso il sito www.unientradas.es.

Venerdì 13 maggio, la grande festa di inaugurazione si terrà presso la Fábrica Cervezas Victoria con l’esibizione della cantante e cantautrice italiana Lamaar. La sua musica combinata alla sua voce unica con un intenso amore per la musica latina, tradizionale e folk, mescolano stili che vanno dal flamenco alla musica balcanica, al blues e al soul. L’ingresso è libero e gratuito fino al raggiungimento della capienza massima.

Quest’anno il festival racchiude anche un progetto di grande significato per la città di Malaga e per l’intera provincia con la collaborazione dell’artista urbana Alice Pasquini, di riconosciuto prestigio nel panorama culturale internazionale. Per l’occasione, Pasquini è stata incaricata di realizzare la locandina che rappresenterà la proposta cinematografica dell’edizione 2023 del festival, e lascerà un segno tangibile nella città, un ricordo indelebile di questo evento culturale che attraversa Malaga e della presenza italiana nella città andalusa, con un’opera d’arte urbana unica nel suo genere su uno dei muri adiacenti al Centro di Arte Contemporánea de Málaga, il CAC (Calle Navalón).

La creazione del murale inizierà il 10 stesso, dopo la conferenza stampa, e terminerà il 15 maggio. Durante questi cinque giorni, il pubblico potrà assistere dal vivo alla creazione di quest’opera di street art che rimarrà in città come elemento commemorativo del festival italiano.

L’evento conclusivo si terrà presso La Polivalente con la rappresentazione di Tu Pirandello, e domenica 21 maggio alle 19:30 a cura della compagnia teatrale italiana Lacunarii.

L’assemblea dell’Enel approva il nuovo cda: Paolo Scaroni presidente

L’assemblea dell’Enel approva il nuovo cda: Paolo Scaroni presidenteRoma, 10 mag. (askanews) – Via libera dall’assemblea degli azionisti di Enel al nuovo cda che rimarrà in carica per il prossimo triennio. Sono stati votati tutti e 6 i candidati del Mef che ha il 23% circa di Enel. I nuovi cosiglieri sono Fiammetta Salmoni, Flavio Cattaneo, Paolo Scaroni nominato presidente con la maggioranza assoluta del 97,2% del capitale votante, Johanna Arbib, Alessandro Zehentner, Olga Cuccurullo.

Per la lista di Assogestioni entrano in cda Dario Frigerio e Alessandra Stabilini di assogestioni, Mario Corsi. Nessuno della lista Covalis.

Farnesina: ad Algeri la prima tappa di “Marble. Carving the Future”

Farnesina: ad Algeri la prima tappa di “Marble. Carving the Future”Roma, 10 mag. (askanews) – Il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, in collaborazione con ICE Agenzia e Confindustria Marmomacchine, presenta “Marble. Carving the Future”, un progetto inedito di promozione integrata della filiera italiana del marmo fondato sul dialogo tra arte, tecnica e impresa. L’iniziativa, curata e prodotta da Magister Art, si inserisce nella nuova strategia di promozione integrata della Farnesina con l’obiettivo di raccontare e promuovere il patrimonio di saperi e tradizioni dell’Italia e del Made in Italy, mettendone in risalto la costante propensione alla ricerca e all’innovazione.

La prima tappa del circuito che toccherà diverse capitali mondiali nel corso dei prossimi due anni è stata inaugurata ieri al Palazzo della Cultura di Algeri, alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia ad Algeri, Giovanni Pugliese, del Presidente di Confindustria Marmomacchine Federico Fraccaroli, e del Presidente On. con Delega ai Rapporti Istituzionali, Flavio Marabelli, e del Direttore Creativo di Magister Art, Alessandra Costantini. La mostra si presenta al pubblico internazionale come un inedito percorso visivo e sonoro, esperienziale ed emozionale, volto a valorizzare le profonde interconnessioni tra cultura, territorio, creatività e qualità che contraddistinguono la lavorazione italiana del marmo. Installazioni multimediali e un dialogo virtuale tra manufatti contemporanei e le opere di Michelangelo, Bernini e Canova guidano il visitatore attraverso il processo creativo tra antico e moderno.

Il Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri, Ambasciatore Lorenzo Angeloni, ha dichiarato “La mostra MARMO inaugura un emozionante viaggio tra l’arte e la tecnica italiane della lavorazione del marmo, pensato per raccontare e condividere nel mondo la passione, la creatività e l’ingegno italiani in questo settore. Un’occasione per far conoscere meglio il patrimonio di competenze del settore dell’estrazione e della lavorazione del marmo in Italia, e delle sue eccellenze tecnologiche. La concomitanza dell’inaugurazione della mostra con la partecipazione delle imprese italiane al salone internazionale delle costruzioni Batimatec, in corso ad Algeri – ha aggiunto – è un esempio concreto dell’impegno della Farnesina e del gioco di squadra tra istituzioni, associazioni e imprese per la promozione integrata dell’Italia”. Il Presidente di Confindustria Marmomacchine, Federico Fraccaroli, ha sottolineato “la soddisfazione dell’Associazione, in rappresentanza dell’intera filiera marmifera nazionale, nell’essere protagonista di questo primo e innovativo esempio di promozione integrata di un comparto manifatturiero d’eccellenza, attraverso un evento così evocativo e ad elevato impatto scenico”. “E’ senz’altro un motivo di vanto per il nostro comparto essere stati scelti dal Ministero per dare vita e corpo a questo inedito format di internazionalizzazione del Made in Italy – ha aggiunto il Presidente On. con Delega ai Rapporti Istituzionali, Flavio Marabelli – “e siamo particolarmente orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione di questo progetto grazie alla stretta sinergia con MAECI e ICE, e supportati dal contributo delle nostre Imprese Associate che si sono rese disponibili a fornire contenuti e prodotti di altissima qualità per realizzare questa bellissima mostra-evento, che coniuga i valori culturali e industriali di un settore identitario come quello del marmo italiano e li promuove a livello globale”.

“Come ICE siamo fieri – afferma il Direttore Generale Roberto Luongo – di poter celebrare la capacità, al contempo artistica e tecnologica, del nostro Paese quale quella della lavorazione del marmo, che rappresenta anche un settore in grado di contribuire in modo sempre più significativo alla diffusione del Made in Italy nel mondo. Dopo qualche battuta d’arresto causa Covid, l’export italiano di marmi, graniti e pietre naturali in genere ha segnato una risalita che oggi viaggia a doppia cifra. Siamo orgogliosi di accompagnare a Batimatec la delegazione di imprese più numerosa, con 80 operatori, a testimonianza della consolidata ripresa di un settore che esporta più del 75% della produzione”. “Il Marmo è uno dei beni identitari del patrimonio culturale italiano, la materia simbolo dell’arte e dell’architettura del nostro paese attraverso i secoli. Valorizzare e promuovere il suo valore con una mostra che ne ripercorre le fasi di lavorazione attraverso gli Elogi alla Forza, alla Tecnica e alla Bellezza, significa creare nuove connessioni per la promozione e la conoscenza del nostro territorio. Una visione, quella di Magister Art, con una forte proiezione internazionale per valorizzare al meglio l’immenso patrimonio artistico, culturale ed il know-how tecnologico italiano”, afferma Renato Saporito, Founder e CEO di Magister Art.

La mostra sarà esposta ad Algeri fino al 9 giugno per poi essere allestita presso il Dupont Underground Art Center di Washington dal 1 settembre all’8 ottobre.

Aniasa: noleggio e sharing guidano transizione, rivedere fiscalità

Aniasa: noleggio e sharing guidano transizione, rivedere fiscalitàMilano, 10 mag. (askanews) – Il settore del noleggio veicoli continua a crescere raggiungendo nel 2022 un fatturato di 13 miliardi di euro, con una flotta di 1,2 milioni di mezzi e un’incidenza pari al 30% delle immatricolazioni a livello nazionale. Sempre più significativa la quota di nuove vetture ibride (56% del totale ibrido plug-in) ed elettriche (32%) che rende il settore protagonista della transizione della mobilità oltre che dello svecchiamento del parco circolante. E’ quanto emerge dalla 22esima edizione del Rapporto Aniasa che chiede al governo di rivedere il peso fiscale riducendo l’Iva al 10% per lo sharing e il noleggio a breve e aumentando detraibilità e deducibilità per le vetture aziendali elettriche.

Nel dettaglio nel 2022 il noleggio a breve ha registrato un aumento del giro d’affari (+59%), ma rispetto ai livelli pre-pandemia il settore ha perso 1 noleggio su 3 a causa della mancanza di auto per problemi di forniture. Anche il car sharing è tornato a crescere ma con un numero di noleggi ancora lontano dai livelli pre-pandemia a causa di politiche poco attente al settore: gli utenti iscritti oggi sono quasi 2,5 milioni, la metà rispetto al 2019 e le vetture in flotta ammontano a 3.650. A trainare il comparto, è stata la crescita del noleggio a lungo termine sostenuto dalla domanda di privati che vedono nella formula una valida alternativa al possesso in questa fase di incertezza sui mezzi da acquistare. Il fatturato è aumentato del 7% e la flotta del 9% a 1,2 milioni di veicoli, di cui 160mila dei privati.

Il trend di crescita è proseguito anche nel primo trimestre 2023. Il noleggio a breve termine, in vista di una stagione estiva che si preannuncia contraddistinta da un’elevata domanda, ha registrato indicatori positivi: fatturato (+16%), numero di noleggi (+22%), flotta (+7%). Anche il lungo termine prosegue la propria crescita con una flotta in deciso aumento (+7%), a fronte di un boom delle immatricolazioni (+72%) che evidenzia come si stiano attenuando le difficoltà di consegne di nuove vetture, e di un giro d’affari in aumento del 9%. “L’accelerazione del ricambio del nostro parco circolante non può che passare da una maggiore diffusione delle forme di mobilità pay-per-use nel nostro Paese. Per favorire il passaggio dalla proprietà all’uso dei veicoli, con conseguenti benefici ambientali ed economici, è oggi indispensabile un adeguato utilizzo della leva fiscale per alleggerirne la pressione sulla mobilità urbana, turistica e aziendale”, afferma il presidente Aniasa, Alberto Viano.

“Iva al 10% per i servizi di car sharing (come per i servizi di trasporto pubblico) e di noleggio a breve termine per turisti stranieri, maggiore detraibilità e deducibilità per le vetture aziendali elettriche: sono le proposte che abbiamo formulato al Governo in vista della Legge sulla Delega Fiscale e della prossima Legge di Bilancio. Un riequilibrio fiscale per i servizi di mobilità a basso impatto ambientale trainerebbe la transizione”, spiega il vice presidente Aniasa, Italo Folonari.

Apre in centro a Roma il primo store Starbucks nella Capitale

Apre in centro a Roma il primo store Starbucks nella CapitaleRoma, 10 mag. (askanews) – Starbucks sbarca a Roma. Aprirà domani 11 maggio in Piazza Montecitorio, cuore storico e politico della “Città Eterna”, in collaborazione con Percassi, partner italiano esclusivo, il primo store Starbucks nella Capitale. Un’inaugurazione che fa parte di un più ampio piano di espansione.

Dall’ingresso nel mercato italiano nel 2018 con la Starbucks Reserve Roastery di Milano sono stati creati circa 450 posti di lavoro e altri sono in arrivo: entro la fine del 2023 i punti vendita Starbucks in Italia saranno 36 in totale. A fine maggio saranno aperti anche altri due punti vendita alla Stazione Termini: un grab&go al piano interrato e uno store sulla terrazza, per accogliere turisti e pendolari al loro arrivo a Roma, oltre agli abitanti della zona. Entrata per la prima volta nella regione Lazio nel 2022 con l’apertura di Castel Romano, Piazza Montecitorio segna la 25esima apertura di Starbucks in Italia. “Siamo entusiasti di aprire il nostro primo store nel centro di Roma, con progetti ancora più entusiasmanti in arrivo per la capitale. L’apertura di domani sarà la prima di una serie di meravigliose sorprese per la città”, commenta Matteo Morandi, Amministratore Delegato di Starbucks Italia. “II Lazio è una regione molto importante per Starbucks e il mese scorso abbiamo festeggiato la nostra prima apertura in provincia di Caserta, ribadendo il nostro impegno a lungo termine per una crescita continua in Italia”.

Il negozio di Montecitorio, che creerà 35 nuovi posti di lavoro, ha una superficie di 200 metri quadrati dislocati su due piani, e 80 posti a sedere con vista sulla Camera dei deputati. I materiali scelti richiamano le tonalità cromatiche di Piazza Montecitorio. Il piano terra è l’area più vivace e dinamica, realizzata con marmi di travertino e tufo, tipici degli edifici della tradizione romana, dove i clienti possono ordinare il loro food&beverage preferito, per degustarlo nei due piani dello store in comode sedute circondati da artworks alle pareti. Il piano superiore è stato progettato con una palette di colori più tenui e offre uno spazio più tranquillo per godere dell’esperienza più tradizionale di Starbucks. “La cultura del caffè è molto radicata a Roma e l’espresso è la bevanda più popolare – ha commentato – Vincenzo Catrambone, General Manager di Starbucks Italia – anche nei negozi Starbucks in Italia, il più acquistato è l’espresso, mentre le generazioni più giovani amano le bevande fredde e il caffè freddo Starbucks. Come Percassi i master franchisee per Sratbucks in Italia. Siamo gli unici in Europa ad avere la licenza per aprire nel centro città e nei centri commerciali ma anche nel qadro retail. Abbiamo aperto nel 2018 il primo negozio in Italia – ha ora con questo di Roma siamo a 25 in Italia. L’Italia non è un paese facile perché abbiamo un cultura del caffè importante, però devo dire che l’esperienza che i consumatori vivono nei nostri negozie è molto apprezzata ed ecco perché continueremo ad aprire e a far sì che i consumatori in tutta la penisola possano vivere l’esperienza Starbucks. Abbiamo in programma l’apertura di due ulteriori negozi qui a Roma presso la stazione Termini nelle prossime due settimane”.

Percassi è una società le cui attività comprendono lo sviluppo e la gestione di reti commerciali in franchising di importanti marchi (come Gucci, Armani Exchange, Saint Laurent, Nike, Jordan, Victoria’s Secret, Bath&Body Works, LEGO, Garmin in ambito fashion-beauty e consumer, e Starbucks nel food). Percassi è anche attivo nella gestione di brand propri (KIKO Milano, Womo e Bullfrog nel settore della cosmetica, DMAIL, Atalanta in ambito sportivo, Da30Polenta nel food). Nel settore della ristorazione Percassi gestisce inoltre, in partnership con il Gruppo Cremonini, i brand Wagamama, Casa Maioli e Caio Antica Pinza Romana. Percassi opera anche in ambito real estate per la realizzazione di importanti progetti immobiliari nel settore commerciale e direzionale.

Unem, Gianni Murano designato presidente per quadriennio 2023-2027

Unem, Gianni Murano designato presidente per quadriennio 2023-2027Roma, 10 mag. (askanews) – Il Consiglio Generale di unem, riunitosi oggi a Roma, ha indicato l’Ing. Gianni Murano, attuale Vice Presidente di unem e Presidente della Esso Italiana, quale Presidente Designato per il prossimo quadriennio (2023-2027), da sottoporre all’approvazione dall’Assemblea privata in programma per iI prossimo 3 luglio.

Tale decisione – informa una nota – è stata assunta all’unanimità dopo la consultazione di tutti i Soci effettivi, condotta dalla Commissione di designazione nei mesi scorsi.

Putin ha richiamato “per addestramento” i militari russi della riserva

Putin ha richiamato “per addestramento” i militari russi della riservaMilano, 10 mag. (askanews) – Il presidente Vladimir Putin ha firmato un decreto sulla convocazione nell’anno in corso dei russi della riserva per l’addestramento militare: “Decido di richiamare nel 2023 i cittadini della Federazione Russa che sono nella riserva per sottoporsi ad addestramento militare nelle Forze Armate della Federazione Russa, nelle Truppe della Guardia Nazionale della Federazione Russa, nelle agenzie di sicurezza dello Stato e nel Servizio di Sicurezza Federale” si legge nel documento pubblicato.

Italia-Francia, Meloni: hanno problema di loro consenso interno

Italia-Francia, Meloni: hanno problema di loro consenso internoPraga, 10 mag. (askanews) – “Evidentemente c’è qualche problema che devono risolvere. Ma non credo sia un problema che hanno con noi. Evidentemente c’è qualche problema di tenuta del consenso che bisogna affrontare, ma è un problema interno. Non mi ci voglio infilare, capisco le difficoltà”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rispondendo ai giornalisti a Praga sulle ultime affermazioni contro il suo governo del presidente del partito di Macron.

A chi le chiedeva se ha scritto un messaggio a Macron, ha risposto: “No, no, a me interessa quello che dicono gli italiani del lavoro che faccio”.

Santoro (Limes): anche senza Erdogan luna di miele con Ue sarà breve

Santoro (Limes): anche senza Erdogan luna di miele con Ue sarà breveRoma, 10 mag. (askanews) – La vera incognita del post-presidenziali in Turchia, al di là dell’attesa per i risultati del primo turno e del probabile ballottaggio, che dovrebbe vedere la sfida tra il leader dell’opposizione unita Kemal Kilicdaroglu e il presidente uscente Recep Tayyip Erdogan, sarà la tenuta del Paese, la stabilità o instabilità che verrà generata dal cambio al vertice di uno stato che negli ultimi 20 anni Erdogan ha dipinto a sua immagine e somiglianza. In questo contesto, spiega l’analista Daniele Santoro, coordinatore Turchia e mondo turco di Limes, la strategia geopolitica turca, che si basa sulla riconquista della centralità e della leadership regionale non cambierebbe ma nel breve periodo, se vincesse Kilicdaroglu ‘si potrebbe verificare un riavvicinamento tra Ankara e l’Ue, una breve luna di miele analoga a quella avuta con Erdogan all’inizio del suo mandato, dal 2002 al 2011’ ma, avverte, ‘ma se guardassimo al medio e lungo periodo scopriremmo che il problema non è Erdogan e il suo autoritarismo ma la Turchia con le sue grandissime ambizioni, che cerca di portare avanti e realizzare destabilizzando’ l’area geografica che la circonda, tra cui Mediterraneo e Balcani.

‘Questo desiderio di recuperare lo status perso con la fine dell’Impero ottomano non verrebbe meno, perché è un sentimento molto presente anche nell’elettorato dell’opposizione’, spiega Santoro ad askanews. Per le presidenziali di domenica, Erdogan ‘è partito più svantaggiato nei sondaggi ma nelle ultime settimane è in rimonta’ anche se ‘la cosa più probabile è che vinca il suo rivale’. Nell’eventualità di una riconferma di Erdogan al potere, ‘sul piano internazionale verrebbe confermata e anche accentuata la postura turca degli ultimi anni, perché il successo del capo di stato uscente sarebbe la conferma e la legittimazione della strategia internazionale dal Caucaso alla Libia’. Nel caso in cui, invece, dovesse prevalere Kilicdaroglu, candidato dei sei partiti di opposizione che si sono uniti in una sola coalizione nazionale, ‘in termini strategici cambierebbe poco’. L’opposizione, sul fronte della politica estera, ‘ha fatto da spalla a Erdogan e al suo governo e alla politica della Patria blu: sull’Ucraina, anche il Partito Repubblicano del popolo (Chp) concorda che si debba mantenere una posizione bilanciata, Kiev è un partner strategico di grande importanza anche nell’industria della Difesa, in cui sono state sviluppate molte collaborazioni come per i droni Bayraktar, e per la sua collocazione geografica. D’altra parte Ankara non potrebbe alienarsi i rapporti con la Russia anche per ragioni energetiche’.

L’esperto aggiunge che cambierebbe poco anche per quanto riguarda ‘il sostegno all’Azerbaigian contro l’Armenia in Caucaso, o ancora per le dispute con la Grecia, perché Kilicdaroglu ha ribadito più volte che la proiezione della ‘Turchia Blu’ e le sue rivendicazioni sulle zone marittime sono sacrosante’. Da tenere d’occhio, però, la ‘fase di assestamento’ in caso di vittoria del rivale di Erdogan, ‘l’incognita maggiore’: ‘L’instabilità interna che potrebbe seguirne avrebbe ripercussioni sulla capacità della Turchia di preservare le sue posizioni nei vari quadranti, di respingere attacchi in Libia o di gestire la presenza militare in Siria. Kilicdaroglu dovrebbe gestire apparati statali a lui ostili, perché Erdogan in 20 anni ha colonizzato lo stato. Si rischiano forti tensioni interne, possiamo immaginare azioni di disturbo dei servizi segreti legati fortemente a Erdogan, tentati colpi di stato. Di certo la cosa più difficile da immaginare, infatti, è che Erdogan accetti la sconfitta e si ritiri’. Un altro elemento che potrebbe variare, ma soltanto nel breve periodo, è il rapporto tra Ankara e Bruxelles: secondo Santoro Kilicdaroglu ‘cercherebbe di riavvicinarsi all’Ue, come fece Erdogan nella vittoria del 2003, facendo riforme interne che soddisfacevano le richieste europee, ma che il capo di stato usò per smantellare il potere dei militari e affermare il suo. Il candidato dell’opposizione farebbe allo stesso modo, presentando politiche di democratizzazione e ripristino dello stato di diritto per purgare gli elementi più vicini a Erdogan e predisporre apparati di intelligence e militari più affidabili’.

‘Questo – avverte l’analista – comporterebbe anche un rischio per l’Occidente: se oggi la narrazione delle relazioni tra Turchia e Ue racconta che Erdogan è un dittatore e il suo autoritarismo fa sì che il processo di adesione sia stato bloccato, con la sconfitta del presidente turco mancherebbe questo pretesto’ e diventerebbe evidente ‘che il problema non è Erdogan ma la Turchia’. A quel punto ‘respingere nuovamente la Turchia’ guidata da Kilicdaroglu, ‘avrebbe conseguenze deleterie’ e ‘per i turchi sarebbe chiaro che il problema non è l’autocrazia del suo attuale capo di stato ma la Turchia stessa’. Venendo a mancare ‘il capro espiatorio’ dopo aver perso la Turchia ‘perderemmo anche i turchi e ci troveremmo nel giro di 3-4 anni un paese più incattivito’ alle porte dell’Europa.

Prima di questo l’arrivo di un nuovo leader potrebbe portare a ‘una ventata di aria fresca nelle relazioni turco-europee’, ‘faciliterebbe nuovi accordi, frenati oggi dalla figura di Erdogan’, ma nel medio e lungo periodo ‘non ci sarebbe un cambiamento strutturale’. Altro elemento è quello delle relazioni con gli Stati uniti, in cui ‘i problemi sono di lunga data, partendo dal sostegno palese di Washington al Pkk e alle milizie curde in Siria, la maggioranza dei turchi, quasi il 90%, considera gli Stati uniti il principale nemico della Turchia e al contrario tre quarti pensano che la Russia sia un Paese amico. Quindi al di là dell’impostazione personale di Kilicdaroglu diventa difficile adottare una politica filoamericana e antirussa: l’equilibrio tra le due potenze è nel pieno interesse di Ankara. La riconciliazione tra Usa e Turchia non dipende dall’esito delle elezioni – spiega ancora – La Turchia si percepisce come una grande potenza, intende recuperare quello status e come qualunque Paese abbia queste ambizioni non può non avere un atteggiamento ostile rispetto all’ ‘egemone’, cioè gli Stati uniti’.

Subentra in questo quadro a pieno titolo l’importanza della questione energetica: ‘Per la Turchia avere un ruolo centrale nel settore energetico e del transito delle merci è un obiettivo storico in termini strategici, sfruttare la posizione dell’Anatolia fa parte del progetto turco dalla dottrina kemalista come il piano di diventare ponte tra Est e Ovest. La Turchia sta portando avanti il progetto del Corridoio centrale, che si sovrappone alla nuova Via della Seta cinese, e che, soprattutto dopo lo scoppio della guerra in Ucraina ha aumentato esponenzialemnte il volume delle merci che vi transitano, collegando la Cina, il Kzakistan, il Mar Caspio e la Turchia’.

La scoperta dei nuovi maxigiacimenti nel Mar Nero non fa altro che aumentare e rafforzare questa visione: ‘Già nelle settimane prima delle elezioni le prime forniture dei nuovi giacimenti sono state pompate nelle abitazioni e secondo le stime in 5-6 anni Ankara dovrebbe riuscire a coprire un terzo dei prori consumi interni riducendo la dipendenza da Iran e Russia’. Ma, sottolinea Santoro, Ankara ‘non ha manifestato l’interesse a ridurre le forniture dai suoi partner, perché intende far affluire inAanatolia quanto più gas possibile per poi destinarlo ai mercati europei. In questa cornice si inserisce la proposta di Putin di costruire in Tracia orientale un hub dove far affluire il gas russo che non può più essere esportato via Nord stream: mescolato al gas dell’Azerbaigian e del Qatar, Ankara lo potrrebbe esportare verso l’Europa traendone ingenti benefici economici’ ribaltando nello stesso tempo ‘il rapporto di dipendenza, non più la Turchia dipendente dalle importanzioni di gas russo, ma la Russia dipendente da Ankara per le sue esportazioni’.

La Turchia quindi, indipendentemente dal prossimo presidente, ‘sta cercando di porsi come hub energetico’: ‘Se gran parte del gas che affluisce in Europa passa per la Turchia, quest’ultima acquisisce un potere di ricatto nei confronti di molti paesi europei tra cui l’Italia’, avverte Santoro. L’importanza della Turchia per l’Italia ‘sta aumentando esponenzialmente’, sia per la questione energetica, sia per quella migratoria e libica: ‘La presenza turca in Libia permette ad Ankara di interferire su forniture energetiche e sulla questioni migranti, non dimentichiamo poi la Tunisia, Paese a rischio collasso dove l’influenza turca è molto forte. E’ evidente come il potere di ricatto turco è potenzialmente alto, è un Paese con il quale dobbiamo giocoforza interloquire’.

(di Daniela Mogavero)

Quello che ha detto Giorgia Meloni a Praga dopo l’incontro con il premier Fiala

Quello che ha detto Giorgia Meloni a Praga dopo l’incontro con il premier FialaRoma, 10 mag. (askanews) – “Con il presidente Fiala abbiamo discusso del ruolo dell’Europa”, di temi “su cui Italia e Repubblica Ceca si sono trovati spesso spesso d’accordo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando a Praga insieme al primo ministro della Repubblica Ceca Petr Fiala.

E’ stata “una bella occasione di scambiare vedute a 360 gradi” nell’ambito di una “collaborazione proficua e storica, su tante questioni su cui ci siamo trovati in pieno accordo”. “Ormai è inevitabile affrontare la questione” dei migranti “a livello europeo, prima che investa il territorio, altrimenti è inevitabile che continueremo a discutere tra noi su un problema che rimane in Europa. Bisogna spostare l’attenzione sulla difesa esterna dei confini e lavorare sui rimpatri” ha detto Meloni.

Sulla revisione del Patto di stabilità “con il presidente Fiala siamo d’accordo sul fatto che le nuove regole non possano non tenere conto delle grandi sfide che l’Europa si è data” sulla transizione verde e digitale, e “non possiamo non immaginare che con le nuove regole gli investimenti necessari per le transizioni non vengano considerati”. “Esattamente – ha po detto Meloni – come accade per la difesa: in un momento in cui l’Europa decide di investire sulla difesa e sulla sua libertà, gli investimenti non possono non essere tenuti in considerazione nel calcolo rapporto tra deficit e Pil. C’è ancora lavoro da fare sulla proposta della Commissione e su questo siamo d’accordo”.

In Europa “la transizione verde deve essere economicamente e socialmente sostenibile, non guidata da intenti utopici e ideologici ma pragmatica” ha quindi detto Meloni. Infine, parlando della guerra in Ucraina, “abbiamo in modo fermo e determinato sostenuto il popolo ucraino e la causa ucraina. E abbiamo confermato il sostegno all’Ucraina a 360 gradi fin quando sarà necessario, ma abbiamo parlato anche di ricostruzione, a conferma del fatto che scommettiamo sul futuro di pace e libertà e sul futuro europeo dell’Ucraina”.