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Tag: Sanremo 2023

Covid, Conte e Speranza Brescia: presidio davanti al Tribunale

Covid, Conte e Speranza Brescia: presidio davanti al TribunaleBrescia, 10 mag. (askanews) – Alcune decine di persone si sono riunite in presidio davanti al Palazzo di Giustizia di Brescia nel giorno degli interrogatori davanti al Tribunale dei Ministri dell’ex premier Giuseppe Conte e dell’ex ministro della salute, Roberto Speranza, due dei principali indagati nell’inchiesta della procura di Bergamo sulla gestione della prima ondata di Covid.

“In vigile attesa di vedervi in galera”, si legge su uno striscioni esposto durante la manifestazione promossa dal comitato “L’altra Verità”. Tra i partecipanti anche diversi No Vax con palloncini colorati e la scritta: “Conte e Speranza avete mentito sapendo di mentire”. Un gruppo diverso dall’associazione “Sereniepersempreuniti” che riunisce i parenti delle vittime della prima ondata della pandemia e che, con le centinaia di denunce presentate in procura dall’avvocato Consuelo Locati, fece scattare l’inchiesta della procura di Bergamo che, insieme a Conte e Speranza, vede indagati per epidemia ed omicidio colposi anche il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, l’ex coordinatore del Cts Agostino Miozzo, l’ex capo della protezione civile Angelo Borrelli, oltre che i vertici della Regione Lombardia: il presidente della giunta Attilio Fontana e l’ex assesore Giulio Gallera.

Confindustria Serbia: delegazione Veneto Est incontra premier Brnabic

Confindustria Serbia: delegazione Veneto Est incontra premier BrnabicRoma, 10 mag. (askanews) – Dal 7 al 10 maggio, l’Associazione dell’imprenditoria italiana in Serbia, Confindustria Serbia, presieduta dal presidente Patrizio Dei Tos, ha ospitato un’alta delegazione di imprenditori italiani e rappresentanti delle istituzioni di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo.

La delegazione, guidata dal presidente di Confindustria Veneto Est, Leopoldo Destro, è composta da imprese operanti nei settori metalmeccanico, alimentare, tessile e calzaturiero, nonché nei settori dell’energia, dei trasporti e della finanza. La delegazione è stata ricevuta dal Primo Ministro della Repubblica di Serbia, Ana Brnabic, che ha sottolineato che i rapporti della Serbia con il Veneto sono di alto livello apprezzando soprattutto il significativo scambio economico tra le due parti. Brnabic ha ricordato che il Veneto è uno dei principali partner economici della Serbia tra le regioni italiane. Allo stesso tempo, il primo ministro ha sottolineato l’importanza dell’Italia come partner economico estremamente importante per la Serbia, evidenziando anche il proseguimento della cooperazione per gli investimenti, e le grandi potenzialità, soprattutto nei settori di: innovazione tecnologica, intelligenza artificiale, transizione verde ed energetica, agricoltura sostenibile, ambiente, infrastrutture, cooperazione scientifica e industria automobilistica. Gli interlocutori hanno convenuto che è necessario lavorare per migliorare e approfondire la collaborazione .

Facendo seguito alla dichiarazione della premier serba, e considerando che si tratta del primo incontro tra i due funzionari dopo i recenti tragici eventi in Serbia, l’ambasciatore d’Italia in Serbia, Luca Gori, ha affermato che l’Italia è con il cuore vicino alla Serbia in questi difficili giorni. Per quanto riguarda le attività e l’ulteriore cooperazione tra i due paesi, ha fatto riferimento alla imminente Fiera dell’agricoltura a Novi Sad, dove l’Italia sarà il paese partner, con la partecipazione di oltre 20 aziende. Patrizio Dei Tos, presidente di Confindustria Serbia, ha aggiunto che l’Italia è sempre vicina alla Serbia nei momenti difficili, e avere il sostegno del governo serbo è un messaggio forte per tutti gli imprenditori che dall’Italia vengono nel Paese balcanico.

L’interscambio commerciale tra la regione del Veneto e la Serbia ha raggiunto nel 2022 ben 814 milioni di euro, con una crescita del 12% rispetto all’anno precedente: la visita rappresenta la prima di una serie di concrete attività nell’ambito della firma di Protocollo di Cooperazione tra Confindustria Serbia e Confindustria Veneto Est. L’incontro del 9 maggio si è aperto con un minuto di silenzio in onore delle vittime dei tragici eventi della scorsa settimana a Belgrado a cui sono seguiti i lavori con il focus sulle opportunità di rafforzamento della collaborazione commerciale e di investimento e della cooperazione industriale in alcuni settori chiave: industria automobilistica, fonti energetiche rinnovabili, agroindustria e alimentare, tessile e calzaturiero, oltre agli strumenti di sostegno finanziario, all’internazionalizzazione delle imprese.

Nell’ambito della visita sono previsti una serie di 40 incontri bilaterali con aziende serbe dei rispettivi settori, con l’obiettivo di scambiare conoscenze e rafforzare le relazioni economiche e industriali bilaterali. “In Serbia operano più di 1.200 imprese a capitale italiano, che impiegano circa 50.000 addetti, a conferma dell’intensità della cooperazione tra i due Paesi – commenta Dei Tos -. Le imprese che partecipano a questa prima missione potranno scoprire un’economia serba in rapido sviluppo, con un interscambio con l’Italia in continua crescita e che può aprire le porte a tutti i Paesi dei Balcani occidentali. Il nostro impegno a fianco delle imprese di Confindustria Veneto Est proseguirà con tutti gli strumenti utili per rafforzare questa cooperazione, come analisi di mercato, ricerca di clienti e partner, supporto agli investimenti e al nearshoring”.

Al seminario tenutosi presso la sede di UniCredit Bank, l’ambasciatore d’Italia in Serbia ha salutato gli imprenditori sottolineando i dati macroeconomici e le prospettive di crescita: “Nel 2022 l’interscambio tra Serbia ed Italia ha fatto segnare un nuovo record superando i 4,6 miliardi di euro. Da questo dato dobbiamo partire per rinnovare la presenza imprenditoriale italiana in Serbia, come emerso in occasione del Business and Science Forum del marzo scorso. La missione imprenditoriale di Confindustria Veneto Est – ha aggiunto Gori – si inserisce in questo contesto e auspichiamo possa portare ad altri investimenti anche grazie al sostegno di tutto il Sistema Italia, a partire da SIMEST e SACE”.

La parte introduttiva, è stata seguita dalle illustrazioni delle opportunità economiche e di investimento specifiche in Serbia. Per l’occasione, l’avvocato Vlatko Sekulovic, dello Studio legale Sekulovic, ha presentato alla delegazione italiana il quadro giuridico relativo al business in Serbia, facendo un paragone tra la Serbia e l’Italia, confermando come la Serbia sia un paese attrativo per gli investimenti, e con una stabilità giuridica, mentre Antonio Schiro, dallo Studio Schiro e partners ha evidenziato le potenzialità che la Serbia offre in termini di investimenti.

La delegazione è stata ricevuta dall’assistente ministro delle Miniere e dell’Energia Jovana Joksimovic e successivamente si è tenuto l’incontro con la Ministra dell’Agricoltura Jelena Tanaskovic.

“Questa missione, che segue al protocollo di intesa con Confindustria Serbia, è frutto della volontà di preservare e migliorare l’integrazione e la crescita che lega il nostro territorio e l’area dei Balcani. Grazie a questa rete possiamo migliorare relazioni istituzionali e favorire il networking che potrà agevolare la nascita o il rafforzamento di collaborazioni commerciali o di fornitura (nearshoring), idee e progetti in particolare nei settori dell’innovazione, transizione energetica, infrastrutture e agritech, ha dichiarato Leopoldo Destro, presidente di Confindustria Veneto Est, mentre il consigliere delegato Confindustria Veneto Est per l’Internazionalizzazione Alessandra Polin ha aggiunto che “crescita economica, stabilità fiscale e i sostegni finanziari per il manifatturiero fanno della Serbia uno dei mercati più attrattivi, il che ha spinto molti imprenditori italiani, soprattutto veneti, a fare business in Serbia e nei Balcani”.

Turismo, Santanchè: dai dati Istat conferme su crescita settore

Turismo, Santanchè: dai dati Istat conferme su crescita settoreRoma, 10 mag. (askanews) – “Ottimi i dati presentati in audizione dall’Istat oggi. Confermano la ripresa di un settore che è fondamentale per l’economia della Nazione. La testimonianza che il 2023 sarà davvero l’anno del sorpasso sul 2019. E questo deve spingerci a fare sempre di più, intervenendo per rendere strutturali i dati sul turismo favorendo politiche dì destagionalizzaazione e di controllo del fenomeno dell’overtourism, che penalizza tante meravigliose località italiane”: così il Ministro del turismo Daniela Santanchè nel commentare i dati presentati oggi da segnali Sandro Cruciani, direttore della Direzione centrale per le statistiche ambientali e territoriali dell’Istat, in audizione presso la commissione Attività produttive della Camera nell’ambito dell’esame del Piano strategico del turismo.

Made in Italy, nasce Slow Fiber: rete Slow Food con 16 aziende tessili

Made in Italy, nasce Slow Fiber: rete Slow Food con 16 aziende tessiliRoma, 10 mag. (askanews) – Compriamo troppo e sprechiamo più che mai: non solo in campo alimentare con il cibo che dovrebbe nutrirci e invece non arriva nemmeno sulle nostre tavole, ma anche nel settore dell’abbigliamento e dell’arredamento, nell’ambito di quella che ormai viene definita a ragione fast fashion.

È questa la presa di coscienza che sta dietro l’incontro tra Slow Food Italia e alcune note realtà del tessile del territorio nazionale che, con coraggio e spirito critico, hanno creato Slow Fiber, un movimento la cui voce, oggi più che mai, squarcia il panorama di un sistema di produzione nocivo e inarrestabile in cui da troppo tempo siamo intrappolati, come consumatori e come imprenditori. Figlio dell’associazione Slow Food, che da anni è impegnata a promuovere un cibo buono, pulito e giusto per tutti, Slow Fiber propone lo stesso percorso e gli stessi valori nell’ambito del vestire e dell’arredamento, e quindi di rapporto con il corpo e con il bello, inteso anche come etico, giusto e misurato.

Secondo il report della Commissione Europea dal titolo Textiles and the environment in a circular economy: the role of design in Europe’s circular economy, la produzione e il consumo di prodotti tessili continua ad aumentare, così come il loro impatto sul clima, sul consumo di acqua e di energia e sull’ambiente. La produzione mondiale di questi prodotti è quasi raddoppiata tra il 2000 e il 2015 e il consumo di capi di abbigliamento dovrebbe aumentare del 63 % entro il 2030, passando dagli attuali 62 milioni di tonnellate a 102 milioni di tonnellate. Nell’Unione europea il consumo di prodotti tessili rappresenta attualmente in media il quarto maggiore impatto negativo sull’ambiente e sui cambiamenti climatici e il terzo per quanto riguarda l’uso dell’acqua e del suolo dalla prospettiva globale del ciclo di vita. Ogni anno nell’UE vengono buttati via circa 5,8 milioni di tonnellate di prodotti tessili, ogni europeo acquista ventisei chili di vestiti all’anno e ne butta via undici dopo averli indossati appena 7-8 volte mentre solo il 13% di essi viene riutilizzato o riciclato. I dati parlano chiaro, bisogna ripensare la moda e il mondo del tessile in un’ottica di sostenibilità. Slow Fiber si pone l’obiettivo di divulgare la conoscenza dell’impatto che i prodotti tessili hanno sull’ambiente, sui lavoratori della filiera e sulla salute dei consumatori per diffondere una nuova etica e cultura del vestire e dell’arredare. In quest’ottica, il proposito di Slow Fiber è anche quello di ampliare il network, coinvolgendo e invitando aziende italiane e internazionali a unirsi alla rete per ampliare la portata dell’impatto di questo cambiamento rendendolo corale, forte e immediato.

Come spiega Dario Casalini fondatore di Slow Fiber: “Negli ultimi decenni il modello del fast fashion ha imposto una coincidenza tra nuovo e bello. Capi che vengono prodotti in grandi quantità e bassa qualità e creano rifiuti. L’idea è invece quella di recuperare un concetto di bellezza che abbia anche dei valori etici perché essere sostenibili significa avere un atteggiamento intellettualmente onesto e quindi prendere in considerazione tutto il sistema.” Le aziende fondatrici del network si sono autoregolamentate attraverso Il Manifesto di Slow Fiber insieme alla creazione di specifici requisiti, KPI qualitativi che quantitativi e una tassonomia propria a marchio Slow Fiber costruita sulla base degli indicatori globali di eticità, sostenibilità e responsabilità sociale (ESG, SDGs e GRI). Questa autovalutazione ha una doppia funzione: allineare tutte le aziende del network a intraprendere o a rafforzare i propri percorsi di sostenibilità e a supportare i nuovi aderenti nella realizzazione di percorsi chiari, trasparenti, misurabili.

“È necessario un atto di volontà per ripensare il nostro posto nel mondo, per abbandonare un pensiero e un linguaggio predatori, a favore di una consapevole umiltà: quella che si prova di fronte a maestosi spettacoli naturali, di fronte ad un’intensa percezione di bellezza che ci fa presagire un senso di “giustezza” – sottolinea Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia -. Slow Fiber ha deciso di sostenere Slow Food abbracciandone i valori del buono, pulito e giusto: perché la bellezza senza etica è marketing. Quando invece la bellezza implica l’etica è “bene”, e si rifà all’ideale greco del “Kalos Kai Agathos” bello e buono perché, come sostiene il filosofo e saggista bulgaro Todorov, l’esigenza di assoluto si riflette nella scoperta della bellezza”. La forza di Slow Fiber risiede nella rete delle aziende del tessile italiano che attraverso il proprio operare dimostrano che è possibile creare prodotti tessili, per il vestire e l’arredare, che siano non solo belli, ma sani per chi li usa, puliti perché l’impatto ambientale dei processi produttivi è ridotto, giusti perché rispettano i diritti e la dignità dei lavoratori coinvolti nella loro realizzazione e valorizzano competenze e saperi tradizionali e sono in grado di durare nel tempo, contrapponendosi al concetto di fast-use e fast-fashion.

Le aziende del tessile italiano che aderiscono già a questi requisiti sono: Oscalito, l’Opificio, Quagliotti, Remmert, Pettinatura Di Verrone, Tintoria 2000, Angelo Vasino Spa, Olcese Ferrari, Tintoria Felli, Manifattura Tessile Di Nole, Holding Moda, Lane Cardate, Italfil, Pattern, Maglificio Maggia, Vitale Barberis Canonico.

Aziende intergenerazionali che vantano una storia importante nel settore della produzione vestiaria e dell’arredamento, che a oggi impiegano più di 1000 persone e raggiungono un fatturato complessivo di oltre 500 milioni di euro. “Come per Slow Food, anche con Slow Fiber vogliamo proporre una rivoluzione, un cambiamento di paradigma della produzione, del consumo e, quindi, della percezione del tessile, e per farlo non potevamo scegliere partner migliore”, afferma Dario Casalini, e prosegue: “L’impegno è di farlo con il medesimo rigore scientifico e la medesima attenzione. L’augurio è quello di arrivare, senza fretta, molto lontano, seguendo i passi che Slow Food ha fatto in questi ultimi decenni”.

L’idea di Slow Fiber nasce con l’obiettivo di recuperare la consapevolezza di come vengono fatti i prodotti, operando affinché avvenga un cambiamento verso la sostenibilità dell’ambiente e delle persone. Slow Fiber vuole essere la risposta al fast fashion e, attraverso il loro processi produttivi, vogliono rappresentare un cambiamento positivo grazie alla creazione di prodotti belli, buoni, sani, giusti, puliti e durevoli. La nuova rete Slow Fiber è nata dall’incontro tra Slow Food Italia e aziende italiane virtuose del tessile. Queste realtà imprenditoriali a vocazione internazionale vantano una storia importante in tutta la filiera produttiva della moda e dell’arredamento e ad oggi impiegano più di 1000 persone, raggiungendo un fatturato complessivo aggregato di oltre 550 milioni di euro. Queste primi sedici aziende che aderiscono già ai requisiti richiesti, sono: Oscalito, l’Opificio, Quagliotti, Remmert, Pettinatura Di Verrone, Tintoria 2000, Angelo Vasino Spa, Olcese Ferrari, Tintoria Felli, Manifattura Tessile Di Nole, Holding Moda, Lane Cardate, Italfil, Pattern, Maglificio Maggia, Vitale Barberis Canonico.

Bankitalia: i tassi di interesse sui mutui sono al 4,36%, oltre il 10% per il credito al consumo

Bankitalia: i tassi di interesse sui mutui sono al 4,36%, oltre il 10% per il credito al consumoRoma, 10 mag. (askanews) – In marzo i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG) si sono collocati al 4,36 per cento (4,12 in febbraio); la quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 37 per cento (46 nel mese precedente). Lo rileva Bankitalia nel suo report mensile Banche e Moneta.

Il TAEG sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,12 per cento (9,88 nel mese precedente). I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 4,30 per cento (3,55 nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 4,68 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 4,01 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,60 per cento (0,54 nel mese precedente).

Giappone: attività nucleari Nordcorea minaccia grave e imminente

Giappone: attività nucleari Nordcorea minaccia grave e imminenteRoma, 10 mag. (askanews) – Le attività missilistiche e nucleari della Corea del Nord sono una minaccia “grave e imminente per la sicurezza del Giappone e per la pace della regione e della comunità internazionale”. L’ha affermato oggi l’incaricato d’affari ad interim del Giappone in Italia Tsukasa Hirota in un’audizione alla Commissione Esteri della Camera.

“Le attività nucleari nordcoreane sono ancora poco chiare e mancano di dettagli, perché il regime di Pyongyang è molto chiuso. Si ritiene che il suo programma di armi nucleari sia notevolmente avanzato, dato che ha già condotto sei test. In seguito al suo sesto test nucleare nel 2017, la Corea del Nord ha annunciato di aver condotto con successo un test di una bomba all’idrogeno da ionstallare su un missile strategico balistico”, ha detto Hirota. “Si ritiene che Pyongyang abbia già raggiunto la miniaturizzazione di testate nucleari da montare sui missili con cui effettuare attacchi”, ha continuato l’incaricato d’affari, segnalando che secondo l’Istituto per la pace di Stoccolma, la Corea del Nord dispone al massimo 20 testate nucleare e di materiale fissile – plutonio, uranio – per produrre 40-50 testate. L’obiettivo finale di Pyongyang, secondo il diplomatico, è “il mantenimento del regime, per il quale la costruzione di una capacità di deterrenza nucleare è essenziale per contrastare la minaccia Usa”. In questo contesto , la Corea del Nord “promuove lo sviluppo di armi nucleari e di missili balistici che sono i vettori di queste armi. Inolte è possibile che la sua strategia sia acquisire gli strumenti per sostenere qualsiasi conflitto armato utilizzando armi convenzionali o nucleari tattiche”.

La Corea del Nord – ha proseguito il diplomatico – “ha annunciato che non rinuncerà mai alle armi nucleari, ha mantenuto questa posizione di continuare l’attività di sviluppo nucleare e missilistico, anche con lanci di missili con una frequenza senza precedenti”. In questo senso “esiste anche la possibilità che la Corea del Nord s’impegni in ulteriori, futuri comportamenti provocatori, compresi nuovi test nucleari: questi comportamenti rappresentano un’ulteriore minaccia ancora più grave e imminente per la sicurezza del Giappone rispetto al passato e minano seriamente la pace e la sicurezza della regione e della comunità internazionale. Hirota ha inoltre posto la questione dei cittadini giapponesi rapiti negli anni ’70 e ’80 da agenti dei servizi della Nordcorea. La questione, ancora irrisolta, è trattata da Tokyo come un “grave problema umanitario” e l’approccio nipponico è affrontarlo assieme alla questione del programma nucleare in maniera non separabile. “La strategia del Giappone è affrontare questi temi nel loro complesso”, ha detto Hirota, segnalando che il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha ripetutamente detto di essere pronto ad affrontare la questione dei rapiti anche incontrando faccia-a-faccia il leader nordcoreano Kim Jong Un.

Meeting Rimini celebra il centenario della nascita di Giovanni Testori

Meeting Rimini celebra il centenario della nascita di Giovanni TestoriRoma, 10 mag. (askanews) – Tre convegni e uno spettacolo: così il Meeting 2023 celebrerà il centenario della nascita di Giovanni Testori, che ricorre il 12 maggio. Per il popolo del Meeting quello con l’autore di Novate Milanese è stato e continua ad essere l’incontro non solo con lo scrittore, il poeta e commediografo dallo stile che sapeva essere abissale e dolcissimo, non solo con il critico d’arte già discepolo prediletto di Roberto Longhi, o con il corsivista e polemista che dalle colonne del Corriere aveva preso il posto di Pier Paolo Pasolini come coscienza critica, spesso scomoda, di un intero paese. Parlare di Testori è soprattutto ricordare una persona che con il popolo del Meeting si è totalmente riconosciuta, un autore che nelle sue numerose partecipazioni all’evento, in qualità di relatore, autore e regista, ha detto parole che sono entrate a far parte del dna del Meeting.

L’evento teatrale dedicato all’autore lombardo si terrà lunedì 21 agosto alle 21.30 al Teatro Galli di Rimini, dove andrà in scena “Le Maddalene. Da Giotto a Bacon” di Giovanni Testori, di e con Valter Malosti. Singolare la genesi della piéce teatrale. Nel 1989 l’editore Franco Maria Ricci pubblicò il testo “Maddalena – con una ghirlanda di testi e di immagini”, in 5.000 esemplari numerati. Un libro di pregio, come tutti quelli dell’editore di Fontanellato, che proponeva 40 immagini della Maddalena evangelica, da Duccio a Masaccio, da Giotto a Cézanne, da Beato Angelico a Caravaggio, da Raffaello a Rubens, da Botticelli a Tiziano, da Grünewald a Bacon. A Testori erano state chieste delle didascalie, lui fece molto di più: le didascalie divennero poesie, che pure contenevano il giudizio critico sulle opere. Dalle Maddalene testoriane nasce così lo spettacolo di Malosti, “un vero e proprio work in progress”, spiega il regista e attore, “con numerose e successive commissioni, tra cui spicca quella dell’Unione Musicale nel 2013 e quella primigenia del Festival DeSidera del 2002, hanno permesso al progetto di evolvere». I versi di Testori sono accompagnati e contrappuntati da una ventina di brevi suite originali per violoncello scritte nel corso degli anni dal compositore Carlo Boccadoro e ad ogni occasione variate e implementate anche grazie al talento del violoncellista Lamberto Curtoni.

Il primo dei tre convegni nel centesimo anniversario della nascita di Testori, in collaborazione con Casa Testori di Novate Milanese, si intitolerà “Un’amicizia che apre al mondo. Giovanni Testori, nei 100 anni dalla nascita”. Interverranno il giornalista Riccardo Bonacina, la drammaturga e attrice Angela Demattè, oltre ad Emilia Guarnieri, già presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli. Introdurrà l’incontro Giuseppe Frangi, giornalista, fondatore dell’Associazione Culturale Casa Testori. Frangi coordinerà anche il successivo incontro, “L’amicizia con il Teatro. Giovanni Testori nei 100 anni dalla nascita”, al quale sono attesi il già citato Valter Malosti, una testoriana della prima ora come Andrée Ruth Shammah della Cooperativa Teatro Franco Parenti e Andrea Soffiantini, attore e pupillo di Testori, che per lui scrisse appositamente l’opera “Factum Est”. La trilogia, per riprendere un altro termine caro all’autore lombardo, si concluderà con un incontro sul tema del rapporto di Giovanni Testori con altri autori quali Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci che hanno saputo raccontare l’umanità dolente delle periferie milanesi. Il panel dei relatori è in via di definizione. “Grazie per questi dieci anni che mi avete dato, in cui mi avete sopportato, portato, aiutato, in cui mi avete abbracciato senza chiedermi niente di tutti i miei errori, di tutte le mie colpe, di tutte le mie stramberie, di tutta la mia disperazione”, diceva lo scrittore lombardo dal palco del Meeting nel 1989, in un incontro intitolato proprio “Testori dieci anni dopo”. “Io vorrei dire che qui al Meeting la cosa che mi ha fatto più dolcezza è vedere quanti giovani e non giovani ci lavorano”, aggiunse Testori, “da quelli che lo costruiscono e che lo mettono in atto, a quelli che sono lì e nei vari stand aiutano, a quelli che ti portano in macchina, gratuitamente. Quando vado fuori vedo tutti questi che girano, girano, tutti come mosche senza testa, e qui invece lavorano, per un fatto, per una testimonianza … Come si fa allora a parlare di CL e del Meeting se non si vedono queste cose, se non si toccano queste cose? A me CL non mi ha mica preso per delle teorie di teologia, mi hanno preso quando sono venuti a trovarmi tre, quattro, per la tenerezza, l’amicizia, per qualche cosa in più di umano”.

Tunisia, attacco durante il pellegrinaggio alla sinagoga di Djerba: 4 morti nella sparatoria

Tunisia, attacco durante il pellegrinaggio alla sinagoga di Djerba: 4 morti nella sparatoriaRoma, 10 mag. (askanews) – Quattro persone sono morte in una sparatoria avvenuta durante il pellegrinaggio alla sinagoga la Ghriba a Djerba, in Tunisia. I feriti sono nove. Lo ha riferito il ministero dell’Interno di Tunisi. L’assalitore sarebbe un agente di sicurezza, che ha ucciso due persone che partecipavano all’annuale pellegrinaggio e un suo collega prima di essere a sua volta ucciso. Altri quattro visitatori della sinagoga e altri cinque agenti di sicurezza sono rimasti feriti.

L’attacco è avvenuto dopo che l’assalitore ha sparato a un collega e ha preso le sue munizioni. Si è poi recato alla sinagoga più antica dell’Africa, mentre centinaia di persone partecipavano al pellegrinaggio e ha fatto fuoco, colpendo pellegrini e agenti, prima di essere ucciso dalle guardie di sicurezza che cercavano di impedirgli di entrare nella sinagoga. La sinagoga era già stata bersaglio di un attentato suicida con un camion che aveva provocato 21 morti nel 2002. La sinagoga la Ghriba è una delle più antiche dell’Africa e migliaia di pellegrini vi si recano ogni anno.

”Best Wine Stars”: a Milano full immersion nel mondo vino e spiriti

”Best Wine Stars”: a Milano full immersion nel mondo vino e spiritiMilano, 9 mag. (askanews) – Dal 20 al 22 maggio al Palazzo del Ghiaccio di Milano andrà in scena la quarta edizione di “Best Wine Stars”, l’evento degustazione patrocinato dal Comune, che pone sotto i riflettori un gruppo selezionato di aziende italiane ed internazionali del settore enogastronomico e dei distillati.

Ad aprire il calendario, fitto di appuntamenti, saranno Adua Villa e Stefania Vinciguerra con le masterclass “Scoperta del Primitivo…e non solo” dedicate all’azienda Varvaglione, e “Valdobbiadene Docg, la verticale che non ti aspetti” incentrata sulla Cantina Col Vetoraz Spumanti. A seguire “Bitter is better”, la tasting room di Bartales, guidata da Fabio Bacchi che esplorerà il mondo dei distillati, in particolare la storia e l’evoluzione dell’amaro attraverso le degustazione dei prodotti di Cardamaro, Formidabile, Rossi D’Angera, Sarandrea, Sibilla, Sirene e Tonico Pugliese. Nel pomeriggio di sabato, Francesco Quarna affiancherà Villa durante gli appuntamenti “Sensibili alla Sostenibilità”, con le aziende Borgoverde, Bulichella, Marisa Cuomo e Monviert, e “Vini on Tour” in cui sarà possibile degustare le etichette di Cantina Nepos Villae, Cantina La Lignite e Azienda Agricola del Frassino di Zenato Carlo. Domenica, le masterclass verticali saranno “Viaggio lungo i terroir del Veneto” dell’azienda Terre del Dogado, e “Le Langhe” di L’Astemia Pentita presiedute da Villa con Alessandra Piubello. Valentina Vercelli, infine, coadiuverà sempre la Villa durante le degustazioni dei prodotti delle aziende Fiorotto 1934, con la masterclass “Una storia di famiglia”, del Consorzio Terre di Reggio Calabria con “Tra mito e presente”, e dello Champagne Jarry Héritage che tratterà “L’espressione dello Chardonnay dello stesso territorio interpretato attraverso diversi processi di vinificazione”. Inoltre, domenica alle 10.30 si svolgerà la cerimonia dei “Best Wine Stars Awards” che assegnerà i premi “Best Sparkling Wine”, “Best White Wine”, “Best Red Wine”, “Best Rosè Wine” e “Best Spirits”.

Lunedì 22 maggio sarà la giornata dedicata ai talk e alle tavole rotonde con Edoardo Raspelli che si racconterà in un’intervista ripercorrendo la storia dell’enogastronomia italiana degli ultimi 50 anni. Barbara Sgarzi approfondirà l’argomento “Vino, donne e leadership”, mentre l’enotecaria Paola Longo si concentrerà su “L’arte di regalare food & wine”. Marco Boldrini, sommelier e proprietario di diversi ristoranti italiani in Olanda, indagherà il rapporto tra vini e ristorazione, mentre la “Best Wine Stars Ambassador, Antonietta Tummolo presenterà in prima assoluta il progetto “Venere e Bacco, i miti del vino”. Madrina esclusiva dell’evento sarà la Regione Basilicata, con l’intervento in collegamento, tra gli altri, del governatore Vito Bardi. Alla manifestazione parteciperanno anche il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, il Consorzio dei Vini Piceni, l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Assovini Sicilia e il Consorzio Italbiotec. Sono inoltre annunciate delegazioni di buyer e importatori provenienti da Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Inghilterra, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca e Svezia.Le tre giornate saranno raccontate da “creator digitali” del settore enogastronomico attraverso contenuti in diretta, interviste e video. Le aree presenti saranno “Bio e naturali”, “Distillati”, “Internazionale” e “Food”.

Vino, 26, 27 e 28 maggio in Chianti torna “Pentecoste a Castellina”

Vino, 26, 27 e 28 maggio in Chianti torna “Pentecoste a Castellina”Milano, 9 mag. (askanews) – Il 26, 27 e 28 maggio sarà un wine weekend da non perdere per gli amanti del Chianti Classico: torna infatti la “Pentecoste a Castellina”, l’appuntamento organizzato dall’Associazione viticoltori di Castellina in Chianti in collaborazione con l’Amministrazione comunale, giunto ormai alla 25esima edizione.

Si parte venerdì con l’evento più suggestivo della manifestazione, “A cena con il Classico”: una serata sotto le volte medievali di Castellina, all’insegna delle pietanze tipiche della tradizione toscana preparate con cura dal ristorante “Albergaccio di Castellina” e accompagnate dai migliori Chianti Classico proposti dai viticoltori dell’Associazione. Sabato dalle 12 alle 20 verranno allestiti i banchi di degustazione dei vini che verranno raccontati dai produttori. Per i winelover che amano le sfide, dalle 16.30 alle 19, presso la Casa dei Progetti, si terrà “Castellina in gioco”, un divertente seminario-indagine condotto da Armando Castagno, che guiderà una degustazione alla cieca di otto rossi sfidando i partecipanti ad individuare i vini locali. I vincitori verranno premiati con una Magnum offerta da prestigiose aziende di Castellina. Sempre sabato, dalle 18 alle 23, è prevista l’apertura straordinaria gratuita del Museo Archeologico del Chianti Senese. Infine, domenica dalle 12 alle 20, proseguono le degustazioni e, come per il giorno precedente, sarà presente una delegazione delle Unità geografiche aggiuntive (Uga) del Chianti Classico e lungo le vie del paese sarà possibile partecipare ad un tour enogastronomico curato dai ristoratori di Castellina.