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Tag: Sanremo 2023

Vino, Mondial des Vins Extremes: premiazione il 1 dicembre a Roma

Vino, Mondial des Vins Extremes: premiazione il 1 dicembre a RomaMilano, 20 nov. (askanews) – Si terrà il 1 dicembre a Palazzo Rospigliosi a Roma la premiazione dei vincitori del Mondial des Vins Extremes, l’unico concorso enologico al mondo specificatamente dedicato ai vini frutto di viticoltura eroica, che dal 1992 si propone di promuovere e salvaguardare le produzioni di piccole aree vitivinicole isolane o montane, in forte pendenza o terrazzate.

A introdurre la cerimonia, a partire dalle 10, sarà la tavola rotonda dal titolo “I vini da viticoltura eroica: quando il territorio lascia il segno”. Si confronteranno sul tema giornalisti, produttori, politici e addetti ai lavori, moderati da Manuela Zennaro, wine&food writer, direttrice di Excellence Magazine e delegata per la Regione Lazio dell’Associazione nazionale Donne del Vino. Nella stessa occasione la giornalista e conduttrice televisiva Valentina Bisti verrà nominata ambasciatrice della viticoltura eroica Cervim, il Centro di ricerche, studi, salvaguardia, coordinamento e valorizzazione per la viticoltura montana. Alle 11.30 avverrà la consegna delle 45 Grandi Medaglie d’Oro e 238 Medaglie d’Oro ai vini che si sono distinti nel “Mondial des Vins Extremes”, selezionati con cura tra le 863 etichette in gara provenienti da 319 aziende di 26 Paesi.

“La giornata dedicata ai vincitori del 31esimo Mondial des Vins Extrêmes rappresenta un meritato riconoscimento per i produttori eroici di tutto il mondo e un’esperienza imperdibile per i winelover che prenderanno parte ai banchi d’assaggio” ha dichiarato il presidente del Cervim, Stefano Celi, aggiungendo che “promette di essere un appuntamento indimenticabile che celebra la passione e la dedizione dei vignaioli contenute in ogni sorso”. L’evento si concluderà all’Hotel Savoy con i banchi d’assaggio delle eccellenze premiate. La degustazione sarà organizzata in tre turni di due ore a partire dalle 16: il primo sarà riservato ai giornalisti e agli operatori accreditati, i successivi, a partire dalle 18, saranno aperti anche al pubblico.

Vini delle Terre di Aleramo incontrano Fassone e Olio Evo Monferrato

Vini delle Terre di Aleramo incontrano Fassone e Olio Evo MonferratoMilano, 26 nov. (askanews) – Venerdì 8 dicembre alle 10.30, nella sala del Torrione dell’Antico Castello di piazza Carlo Alberto a Moncalvo (Asti) si terrà il seminario dal titolo “I sapori della carne di Fassone di razza piemontese e dell’olio extravergine di oliva del Monferrato incontrano i vini Docg e Doc delle Terre di Aleramo”. L’incontro vuole essere “un momento di formazione oltre che di informazione destinato a operatori e consumatori volto a valorizzare i grandi vini e le straordinarie carni del territorio, protagonisti, insieme ai pregiatissimi oli monferrini, di questa seminario enogastronomico davvero speciale”.

L’evento è promosso dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato e realizzato in collaborazione con la Strada del Vino e del cibo Astesana e la Bottega del Vino di Moncalvo nell’ambito della 385esima Fiera nazionale di Sua Maestà il Bue Grasso e della 18esima Rassegna dell’olio di oliva extravergine del Monferrato. “Come Consorzio crediamo fermamente nel valore delle sinergie e delle connessioni che possono nascere tra le eccellenze del nostro territorio” ha affermato il presidente del Consorzio, Vitaliano Maccario, aggiungendo che “questo evento ben rappresenta questo spirito, mosso dall’intento di celebrare tre protagonisti indiscussi della nostra filiera agroalimentare”. “I nostri vini, così come le carni e l’olio del Monferrato, sono infatti prodotti di altissimo pregio, che raccontano, ognuno per la propria storia, la vocazione alla qualità enogastronomica del nostro territorio” ha proseguito Maccario, sottolineando che “per noi è un privilegio poter accompagnare le ricette dello chef Paolo Ghi con i vini del nostro Consorzio, che tutela 13 grandi Doc e Docg e con i suoi 12mila ettari rappresenta da solo un terzo della produzione vitata Doc e Docg piemontese”.

I piatti in degustazione saranno abbinati ai vini Doc e Docg delle Terre di Aleramo, Grignolino d’Asti Doc, Freisa d’Asti Doc, e Barbera d’Asti Docg in particolare. Il tutto arricchito dagli olii extravergine di oliva dei produttori del Monferrato che hanno di recente intrapreso un lavoro di selezione di cultivar pregiate adatte al Monferrato. Eccellenze queste che nei prossimi mesi troveranno una sintesi complessiva in un percorso del vino, dell’olio extravergine di oliva e del cibo delle Terre di Aleramo quale offerta enoturistica di territorio.

”Asti Docg Award” per miglior carta vini a pizzerie Usa “Doppio Zero”

”Asti Docg Award” per miglior carta vini a pizzerie Usa “Doppio Zero”Milano, 26 nov. (askanews) – La catena di pizzerie statunitense “Doppio Zero” si è aggiudicata l’”Asti Docg Award”, il premio per la miglior carta dei vini firmato dal Consorzio piemontese che è stato assegnato a Napoli nel corso della tappa speciale di “50 Top World Artisan Pizza Chains 2023”, che ha visto l’incoronazione delle cinquanta migliori catene di pizzerie artigianali al mondo. Il franchising statunitense, posizionatosi 18esimo nella classifica mondiale, ha ricevuto anche il riconoscimento dell’ente consortile grazie ad una wine list “che risalta il pairing tra pizza gourmet e bollicine”.

Giunge così al termine il lungo viaggio di “50 Top Pizza 2023″, la prima guida online dedicata alle migliori pizzerie mondiali curata da Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere, iniziato lo scorso maggio a Barcellona con l’assegnazione dell’”Asti Docg Award” a “Via Toledo Enopizzeria” di Vienna per una wine list che conta oltre 150 referenze provenienti esclusivamente dall’Italia, il quale ha bissato il successo anche nella tappa mondiale di settembre. A seguire, a maggio, l’appuntamento Asia – Pacific che ha visto assegnare il premio a “L’Oliva” di Bangkok per una carta beverage del respiro internazionale. Dalla Thailandia all’America con l’”Ops” di Brookyln, riconosciuto a giugno come il locale americano dalla miglior carta vini grazie ad una selezione aggiornata settimanalmente. A luglio poi è stata la volta dell’Italia con il “Meunier Champagne & Pizza” di Corciano (PG) premiato per una wine list in grado di valorizzare il binomio bollicine e pizza.

Israele ha ricevuto la lista degli ostaggi che saranno liberati oggi

Israele ha ricevuto la lista degli ostaggi che saranno liberati oggiRoma, 26 nov. (askanews) – Israele ha ricevuto l’elenco degli ostaggi che dovrebbero essere rilasciati oggi: lo ha comunicato l’ufficio del primo ministro, precisando che le famiglie interessate sono state informate. La tregua temporanea a Gaza entra nel suo terzo giorno e sino ad ora ha retto. Momenti di violenza sono stati registrati in Cigiordania, dove secondo il ministero della Sanità palestinese ci sono stati ieri due morti e due gravemente feriti a Jenin in scontri con militari israeliani.

Nella tarda serata, dopo ore di ritardo, Hamas ha rilasciato il secondo gruppo di ostaggi, composto da 13 cittadini israeliani e 4 cittadini tailandesi. Gli ostaggi sono stati accolti dalle loro famiglie in territorio israeliano e sono stati portati negli ospedali designati per ricevere cure mediche. In base all’accordo, Israele ha rilasciato 39 prigionieri palestinesi, uomini e donne, secondo l’accordo di scambio. Il cessate il fuoco entra nel suo terzo giorno. Sabato sera una grande manifestazione a Tel Aviv – 100mila persone, secondo diversi media israeliani – a sostegno delle famiglie degli ostaggi ancora in mano ad Hamas ha commemorato i 50 giorni dal massacro del 7 ottobre e dal rapimento di circa 240 persone.

Il ministero degli Esteri del Qatar ha dichiarato che il ritardo nell’attuazione dell’accordo sugli ostaggi è stato superato attraverso canali qatarioti-egiziani, confermando il ruolo dei mediatori regionali nell’accordo per la tregua, dopo la quale, insiste il governo israeliano, a Gaza riprenderà la guerra.

Alemanno battezza ‘Indipendenza!’ e attacca “l’atlantista” Meloni

Alemanno battezza ‘Indipendenza!’ e attacca “l’atlantista” MeloniRoma, 25 nov. (askanews) – La parola ‘Indipendenza’, in maiuscolo corsivo, scandita per sillabe e con un punto esclamativo, al centro di uno sfondo blu e, in basso, un nastro tricolore. Gianni Alemanno ha presentato nome e simbolo del suo movimento, nella prima delle due giornate al Midas Palace Hotel sull’Aurelia a Roma che tiene a battesimo il nuovo partito ‘Movimento Indipendenza’ che aspira a presentarsi alle prossime Europee. Un partito che sui “valori” è “il più a destra di tutti” e sui diritti sociali “il più a sinistra”. Che parla con il comunista Marco Rizzo, fondatore di Democrazia sovrana popolare, con cui fare battaglie “insieme” come sullo stop delle armi all’Ucraina. Anche se sul palco e in platea, in realtà, c’è tanta, tanta destra.

“L’Italia è sempre più una colonia, vogliamo riprenderci le chiavi di casa, non più gruppi finanziari che speculano sulla nostra economia, siamo fuori dai vecchi schemi di destra e di sinistra”, dice l’ex sindaco di Roma, ex ministro e leader della destra sociale Alemanno in un filmato dove ad apparire, tra i ‘nemici’ del movimento, è stata l’immagine dell’ex premier ex presidente Bce Mario Draghi, alla cui vista la platea ha espresso immediatamente la propria contrarietà (“sta m…” e “servo di Davos”). A spiegare il simbolo Massimo Arlechino, il quale ha sottolineato che l’obiettivo del movimento è ‘tirare fuori’ l’Italia “dalla sudditanza sociale, economia e politica che è alla base di tutti i suoi problemi”. Il colore blu nella tonalità scelta nell’800 in piena rivoluzione industriale “simbolo della classe operaia”. Dopo di lui la parola va a Simone di Stefano, ex Casa Pound: “Diventiamo indipendentisti per recuperare questa nazione e riportarla nelle mani del popolo italiano”.

Poi Alemanno si prende un’ora: “ce ne hanno dette di tutti i colori, ci hanno preso in giro, hanno cercato di dividerci, ma noi siamo cresciuti e oggi possiamo lanciare la sfida verso le stelle, la scalata che ci porterà a incidere davvero nella politica italiana”, ha esordito Alemanno. L’attacco alla Premier Meloni è netto: guida il governo “più atlantista d’Italia. Con quello che sta facendo, c’è da rimpiangere Fanfani, Moro e Craxi”. Dopo essersela presa con Bruxelles e con il “conglomerato statale americano espressione dei grandi gruppi oligopolistici che dominano in mondo dal punto di vista finanziario”, ha bocciato il piano Mattei per l’Africa, le multinazionali “affamano quei popoli che vengono da noi a invadere le nostre periferie”, e indicato la via di un “mondo multipolare” che superi i “vincoli europei” e punti alla “saldatura tra ceto medio e ceto popolare” sui cui “conti correnti vogliono mettere le mani” mentre si lavora a “consegnare tutte le nostre spiagge alle multinazionali”. Nel suo discorso ha ricordato l’esperienza nel Fronte della gioventù e un libro di “quarant’anni fa”, dal titolo ‘Le radici e il progetto’ con il sottotitolo ‘Idee per un movimento di indipendenza nazionale’ (con le firme di “molti dirigenti” come Rampelli, Augello, Granata) per “superare i vecchi schemi di sinistra e di destra”. Ha citato Giorgio Almirante, funzionario del regime fascista durante la Repubblica di Salò e tra i fondatori del Movimento sociale italiano, che “diceva: se parliamo di valori, non c’è nessuno più a destra di noi. Se si considera la giustizia sociale è il partito più a sinistra di tutti”.

Nel documento assembleare sono indicati cinque pilastri: la cultura “identitaria e l’appartenenza comunitaria del popolo italiano”, la “dottrina sociale cattolica”, “l’umanesimo del lavoro”, “l’autodeterminazione dei popoli” e i “principi fondamentali della Costituzione”. Domani, alle 11, è prevista una tavola rotonda dal titolo ‘Pace e mondo multipolare: stop al massacro a Gaza, difendere tutti i popoli’, cui parteciperanno il sindaco di Betlemme Hanna Hanania, arrivato al Forum questa sera, e anche il comunista Marco Rizzo, fondatore di Democrazia sovrana popolare. “Quando si è scoperto che Marco Rizzo sarà qua, qualcuno ha pensato che gli si rompe il giocattolo ai signori del potere perché Meloni e Schlein dicono le stesse cose sulle cose essenziali. Chiarisco: io il partito lo voglio fare con voi. Ma io e Marco Rizzo ci parliamo, in Tv ormai siamo una coppia, un matrimonio civile”.

Tennis, con vittoria doppio Italia in finale di Davis dopo 25 anni

Tennis, con vittoria doppio Italia in finale di Davis dopo 25 anniRoma, 25 nov. (askanews) – Un leggendario Jannik Sinner trascina l’Italia in finale di Coppa Davis dopo 25 anni, eliminando la Serbia di Novak Djokovic. Sotto 1-0 dopo il ko di Musetti con Kecmanovic, gli azzurri ribaltano il match trascinati dall’altoatesino che prima batte il n. 1 al mondo in singolare (annullando tre match point consecutivi da 0-40 nel terzo set), poi ha regolato la coppia Djokovic/Kecmanovic in doppio insieme a uno straordinario Lorenzo Sonego. L’Italia ritrova così una finale che mancava dal 1998, quando gli azzurri affrontarono la Svezia a Milano. L’avversaria per l’insalatiera sarà l’Australia: appuntamento domani alle 16.

Jannik e Lorenzo conquistano il primo parziale in 35 minuti con lo score di 6-3. Un primo set perfetto nella gestione del servizio da parte degli azzurri che hanno conquistato il break nel sesto game sul servizio di Djokovic, recuperando da 0-30. Ottimo il gioco a rete dei due italiani che hanno approfittato soprattutto delle difficoltà nel gioco di volo di Kecmanovic. Secondo parziale che si apre con un break e un controbreak (2-2 al quarto gioco). Al sesto game l’Italia annulla quattro palle break, 3-3 con la Serbia. Dal rischio break subito al servizio strappato al serbi: in poco tempo cambia tutto per Sinner e Sonego che conquistano il break di vantaggio dopo 12 punti giocati sul servizio di Kecmanovic. Decisivo lo smash di Sonny sulla seconda palla break. Gli azzurri mantengono i turni di servizio e non sbagliano il match point: 6-4 e finale di Davis dopo 25 anni.

Burcei in festa per la liberazione di Beniamino Zuncheddu

Burcei in festa per la liberazione di Beniamino ZunchedduRoma, 25 nov. (askanews) – E’ grande festa a Burcei, in provincia di Cagliari, dove tutto il paese è in strada in attesa dell’arrivo di Beniamino Zuncheddu, in carcere da 32 anni per un triplice omicidio, per il quale si è sempre proclamato innocente. Oggi la Corte d’Appello di Roma, dove è in corso il processo di revisione contro la condanna all’ergastolo di Zuncheddu per la ‘strage di Sinnai’ del 1991, ha concesso la sospensione della pena per il pastore sardo.

Zuncheddu è uscito dal carcere ed è stato accolto dal suo avvocato, Mauro Trogu, dalla sorella Augusta e da tanti amici. A Burcei, il suo paese d’origine, lo attende anche il sindaco, Simone Monni. “Oggi è uno dei giorni più importanti della storia di Burcei è una grandissima festa cittadina. Stiamo aspettando il nostro caro concittadino Beniamino che finalmente ritornerà nel suo paese. Questa è un piccolo grandissimo passo che ovviamente dovrà essere seguito poi dalla prossima assoluzione”, ha detto il primo cittadino. “Lo stiamo aspettando all’ingresso del paese e poi faremo festa insieme in parrocchia con tutti i cittadini perché qui è come una grandissima famiglia. Ci tengo a ringraziare tutte le persone che hanno collaborato per permettere questo risultato è in primis il grandissimo avvocato Trogu e la sua famiglia che sono stati in grado di mettere la testa su questo caso, ma soprattutto il cuore”, ha aggiunto.

Gaza, la “vendetta” di Netanyahu agita il congresso di Si

Gaza, la “vendetta” di Netanyahu agita il congresso di SiPerugia, 25 nov. (askanews) – Sinistra italiana nel suo congresso che si concluderà domani a Perugia fa il punto su se stessa senza frizioni interne troppo significative visto il risultato schiacciante dei congressi locali a favore del segretario Nicola Fratoianni; e si confronta con sindacati e altre forze di opposizione su temi che sono in parte condivisi, anche se non hanno portato, come aveva auspicato nella sua relazione il leader uscente, a impegni convergenti di Pd e M5S per una manifestazione nazionale comune. Fra i temi messi al centro del dibattito in primo luogo la rivolta contro la violenza sulle donne, nella Giornata internazionale dedicata a questo tema, poi il timore per la crescita in Europa delle destre nazionaliste e razziste, l’opposizione alla manovra e alle riforme del governo Meloni, premierato e autonomia regionale differenziata. Ma c’è un altro tema che accomuna ospiti e delegati, e che rimane per tutta la giornata fra i più citati e i più coinvolgenti per la platea dei militanti: il dramma in corso in Medio Oriente e il destino del popolo palestinese.

Ricordando la condanna immediata pronunciata dal suo partito rispetto agli attacchi di Hamas in Israele, era stato Fratoianni nella sua relazione di apertura di venerdì a denunciare la “terribile vendetta collettiva nei confronti del popolo palestinese” messa in atto dal governo di Netanyahu. “Non abbiamo esitato – rivendica oggi il presidente del partito della Sinistra europea Walter Bayer – a condannare i massacri dei civili israeliani, le vite degli israeliani sono importanti, ma allo stesso modo condanniamo i massacri ordinati da Netanyahu e dal suo governo di destra, perché le vite dei civili palestinesi sono ugualmente importanti”. Luisa Morgantini, presidente di Assopace Palestina, condivide con la platea il dolore per gli amici pacifisti israeliani “che venivano con noi a proteggere i pastori di Masafer Yatta” uccisi nell’attacco di Hamas al kibbutz del 7 ottobre ma anche l’orrore per “i bambini maciullati” a Gaza. “Ma come diceva Guterres -aggiunge – la storia non comincia il 7 ottobre, neppure nel 2007 quando Hamas prese il potere con la violenza a Gaza. L’assedio di Gaza, della Cisgiordania, di Gerusalemme Est è cominciato nel 1967, nell’occupazione che dura da così tanti anni e nella politica di apartheid che non denunciano solo Human Rights Watch e Amnesty International ma anche l’organizzazione israeliana B’Tslem”. Uno scenario che il deputato Marco Grimaldi esponente di Si e vicepresidente del gruppo AVS alla Camera, sintetizza con parole durissime: “Un genocidio alle porte del Mediterraneo perpetrato dall’indifferenza e da una occupazione interminabile”.

Sulla Palestina anche gli ospiti di maggiore spicco fanno eco alla sensibilità della platea. Anche Elly Schlein, segretaria del Pd, ricorda di aver “condannato la brutalità di Hamas” ma avverte che questa non può giustificare la brutalità sui civili palestinesi” e nell’ottica del progetto di pace basato sull’idea di “due popoli, due Stati” lamenta il fatto che “per il popolo palestinese il diritto internazionale per troppi anni è stato poco più che un miraggio”. Il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, dal canto suo, denuncia “una catastrofe umanitaria inaccettabile che va fermata con un cessate fuoco immediato, non con una tregua di qualche giorno o qualche ora”.

Golf, Di Nitto vince il Campionato Nazionale Open

Golf, Di Nitto vince il Campionato Nazionale OpenRoma, 25 nov. (askanews) – Enrico Di Nitto ha vinto con 282 (74 68 67 73, -6) colpi il Campionato Nazionale Open, torneo che ha concluso la 17ª stagione dell’Italian Pro Tour, il circuito di sei gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’official advisor Infront.

Sul percorso del Golf Nazionale (par 72), a Sutri (Viterbo), in una giornata ventosa che ha reso complicato il gioco e alti gli score, il 30enne romano è riuscito a tenere un’andatura molto regolare per 14 buche (un birdie e un bogey) e poi, sia pure con qualche brivido nel finale, a concludere con un 73 (+1) vincente, dopo due bogey e un birdie, secondo punteggio di giornata abbastanza eloquente sulle condizioni meteo sfavorevoli. Nell’evento, allestito con il supporto del Dipartimento per lo Sport, Di Nitto ha firmato per la seconda volta l’albo d’oro, dopo essersi imposto nel 2017, distaccando di due colpi Luca Cianchetti, secondo con 284 (-4), e di tre Aron Zemmer, campione uscente, risalito dal 13° al terzo posto con 285 (-3), grazie a un parziale di 69 (-3, sette birdie, quattro bogey) miglior score del round e unico sotto par. In quarta posizione con 286 (-2) Jacopo Vecchi Fossa, a segno nel 2018 e nel 2021, in quinta con 287 (-1) Gregorio De Leo, Andrea Rota e Gregory Molteni, che ha nettamente ceduto dopo essere stato al vertice per tre giri. A seguire Stefano Mazzoli, ottavo con 289 (+1), Riccardo Bregoli e Giovanni Manzoni, noni con 290 (+2), Lorenzo Gagli (vincitore nel 2010) e Luca Galliano, 11.i con 291 (+3).

Festival Dottrina Sociale. Moser, Pantano, Mihai:”Sport scuola vita”

Festival Dottrina Sociale. Moser, Pantano, Mihai:”Sport scuola vita”Roma, 25 nov. (askanews) – Lo sport come messaggero di valori autentici, quali l’inclusione, l’integrazione, la socialità, il rispetto delle regole e dell’avversario, e mezzo per diffondere i sani e corretti stili di vita. In occasione del Festival della Dottrina Sociale, in programma fino a domenica alla Fiera di Verona, è andato in scena il panel “Relazione, accoglienza, passione: lo sport come scuola di vita”. Una tavola rotonda tra grandi atleti italiani di ieri e di oggi, moderata dal giornalista Valerio Cassetta, in cui sono intervenuti Alexandrina Mihai, vice-campionessa europea U23 di marcia, Francesco Moser, icona del ciclismo italiano, e Stefano Pantano, ex campione di scherma, oggi Legend di Sport e Salute S.p.A. “Gli insegnamenti dello sport ti restano per sempre e sono utilissimi. Ci sono delle regole da rispettare, dentro e fuori dal campo o dalla pista, se vuoi raggiungere degli obiettivi. Bisogna saper accettare anche le sconfitte”, ha detto Moser, raccontando del suo saldo rapporto con la fede cristiana. “Fare sport fa bene, arreca benefici psico-fisici importanti. Questo vale per tutti, per i più grandi e i più giovani. E poi lo sport è un portatore di valori universali che abbiamo il dovere di custodire e tramandare”, ha dichiarato Pantano, che ieri sera ha partecipato alla cerimonia di illuminazione di Palazzo Chigi in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. “Dallo sport e dagli sportivi possono partire messaggi forti e importanti per sensibilizzare l’opinione pubblica e non far sentire sole le donne”, ha sottolineato Mihai, marciatrice, appassionata di arte e iscritta alla facoltà di psicologia, convinta che “sport e istruzione siano un binomio vincente e debbano coesistere”.