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Tag: Sanremo 2023

Giorgetti: nuovo Patto di stabilità favorisca investimenti e Difesa

Giorgetti: nuovo Patto di stabilità favorisca investimenti e DifesaRoma, 29 apr. (askanews) – La riforma del Patto di stabilità e di crescita, sebbene non in agenda delle discussioni è stata inevitabilmente una delle questioni più dibattute da ministri delle Finanze e banchieri centrali dell’Ue, alla riunione informale dell’Ecofin a Stoccolma. Ed è stata tra i temi dalle bilaterali del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti che oggi si è visto con il suo omologo della Germania, Christian Lindner, e successivamente con il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe e del Mes (altro tema sul tavolo), Pierre Gramegna.

Sul Patto che stabilisce le regole per i conti pubblici nell’Ue “la mia controproposta è esattamente quella di considerare le proposte di spesa per investimento, in particolare quelle ammissibili ai fini del Pnrr o per la Difesa, ad esempio, in particolare, quelle relative all’Ucraina, in modo diverso rispetto alle altre; perché – ha spiegato Giorgetti – non si può mettere un paese di fronte alla prospettiva di scegliere se aiutare l’Ucraina o rompere le regole del Patto di stabilità, mi sembra una cosa assurda”. Su questo aspetto Lindner “ha fatto delle proposte a me, io ho fatto delle proposte a lui. Come si conviene in questi casi c’è un percorso di negoziazione. C’è una proposta importante della Commissione, l’obiettivo – ha spiegato – è chiudere entro la fine dell’anno”.

Sulle “regole geometriche” che vuole la Germania “noi consideriamo che non si possa tornare evidentemente al (vecchio) Patto di stabilità. La loro proposta, diciamo, non trova una grande maggioranza, ne sono consapevoli anche loro. Non c’è la maggioranza necessaria, però una maggioranza comunque bisognerà trovarla, in un senso o nell’altro. E secondo me – ha detto – tocca ai poli opposti, cioè dall’Italia e alla Germania, fare uno sforzo, in qualche modo, per fare un passo avanti in un modo decisivo”. Sul Mes e le richieste Ue all’Italia di ratifica della riforma ci sono “posizioni purtroppo ormai consolidate nel tempo, e che necessitano di essere in qualche modo smosse. Ci poniamo in termini costruttivi. Bisogna discutere di tutto a nostro giudizio. Quello che diciamo noi è che il Mes è una parte non la sola rispetto alle diverse situazioni che sono ancora in discussione e su cui anche noi abbiamo le nostre richieste, ad esempio relativamente all’Unione bancaria”, ha detto ancora il ministro.

Invece sull’esborso Ue della terza rata del Pnrr all’Italia “noi ci aspettiamo una risposta (positiva). Adesso non è una questione di ore, ma io penso che la situazione sia definita. Queste sono le informazioni che ho io: la situazione è definita, e quindi siamo assolutamente ottimisti”, ha proseguito Giorgetti durante un punto stampa. “Noi crediamo di essere nei tempi. Ne ho parlato ancora ieri sera con il ministro Fitto. Per quanto riguarda quello che dovevamo fare, lo abbiamo fatto. Siamo ottimisti rispetto allo sblocco di questa rata”, ha proseguito.

Invece Giorgetti ha fatto capire la questione del “Piano nazionale complementare”, che affianca con cofinanziamenti nazionali alcuni progetti e fondi del Pnrr potrebbe richiedere ulteriori valutazioni. “Allora, facciamo un ragionamento da buon padre di famiglia come da Codice civile: i presidi del Pnrr quanto mi costano? Facciamo l’1,5% (di interessi, ndr); quindi conviene prenderli quelli lì. Ma quelli del Piano nazionale complementare quanto costano? Il 5%?. Quindi li prendiamo? Mah, non so, vediamo. Allora, se io ho la possibilità di prendere dei prestiti in questo momento all’1%” di interessi, “magari cambiando, rivedendo le priorità ai progetti, li prendo. Se devo prendere quelli al 5%, giustamente, da buon padre di famiglia, da buon ministro delle Finanze – ha avvertito Giorgetti – ci penso due volte”. Il titolare di Via XX settembre ha infine voluto rimarcare come nell’incontro di ieri, la presidente della Bce, Christine Lagarde si sia mostrata “molto sorpresa, favorevolmente sorpresa, di come l’economia italiana vada molto meglio. Gli imprenditori italiani, questa è la mia osservazione, gli imprenditori italiani e anche i lavoratori italiani sono molto meglio dei politici italiani, evidentemente. E anche degli analisti, che normalmente sottostimano le nostre capacità”, ha concluso.

Wagner, Prigozhin: Ucraina al contrattacco dopo le pioggie

Wagner, Prigozhin: Ucraina al contrattacco dopo le pioggieMilano, 29 apr. (askanews) – Uno sfogo, almeno in apparenza per Evgeni Prigozhin, il capo della compagnia di mercenari russa Wagner, in un vocale sul suo canale Telegram, dove definisce che i vertici delle forze armate russe “traditori” e prevede che l’atteso contrattacco dell’Ucraina inizierà dopo le piogge, ovvero quando le piogge nelle regioni orientali e meridionali dell’Ucraina finiranno. “Stanno aspettando l’8 o il 9 maggio per rovinare le vacanze (russe)?” Prigozhin si chiede, riferendosi all’imminente grande celebrazione russa del 9 maggio, considerato un superfestivo: il Giorno della Vittoria. “Forse è così o forse no. qui in Russia tendiamo a fare tutto in giorni speciali. Le forze armate ucraine sono pronte per un attacco completo e per assaltare le nostre posizioni, perché nessuno le protegge”.

Le previsioni del tempo promettono che mercoledì pioverà nel Donbass. Nella regione di Zaporizhzhia il giorno prima. Allo stesso tempo, le temperature diurne saliranno a venti gradi. “Il 2 maggio dovrebbero arrivare gli ultimi rovesci di pioggia”, prevede Prigozhin nel suo messaggio vocale rispondendo a una domanda della rivista Argumenty Nedeli sulla situazione al fronte e sul contrattacco in Ucraina. Secondo lui, i venti asciugheranno il suolo nell’Ucraina orientale la prossima settimana, dopodiché le truppe ucraine saranno pronte a muoversi. Poi apparentemente in un altro messaggio si sfoga: “E dove è la Rubliovka” ovvero dove l’elite russa “si riposa?”. In precendenza Prigozhin aveva dichiarato: “un certo gruppo di persone del dipartimento (ministero della difesa russo, ndr) fin dall’inizio ha cercato di chiudere la Wagner in modo che non potessimo vincere questa guerra, hanno tradito la nostra patria e ognuno di voi, sono stati loro a far trapelare tutte le informazioni sull’offensiva, posizione , e così via. Pensavo di poter gestire tutto questo da solo, ma ora non ha senso tacere, nel mio canale personale”.

Inoltre secondo il capo della Wagner, l’affermazione del ministero della Difesa russo sulla messa in sicurezza dei siti dei mercenari che combattono a Bakhmut è “una bugia completa”. Successivamente, ripete la sua precedente affermazione, secondo cui i “comandanti criminali” delle forze armate russe non danno abbastanza munizioni ai mercenari o ai soldati regolari delle forze armate. Inoltre, le “risorse umane” di Wagner sono esaurite a causa delle perdite e delle dimissioni dei soldati.

“Comandanti, ancora una volta: è in corso un crimine contro la Federazione Russa!” Prigozhin grida alla fine del suo messaggio vocale. “Abbiamo una settimana, due o tre prima che l’ultima cartuccia sia nel caricatore”.

Giorgetti: imprenditori e lavoratori sono molto meglio di politici e analisti

Giorgetti: imprenditori e lavoratori sono molto meglio di politici e analistiRoma, 29 apr. (askanews) – Nell’incontro di ieri la presidente della Bce, Christine Lagarde “era molto sorpresa, favorevolmente sorpresa, di come l’economia italiana vada molto meglio. Gli imprenditori italiani, questa è la mia osservazione, gli imprenditori italiani e anche i lavoratori italiani sono molto meglio dei politici italiani, evidentemente. E anche degli analisti, che normalmente sottostimano le nostre capacità”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in un punto stampa al termine delle riunioni dell’Ecofin informale a Stoccolma.

Volo salvavita di una neonata da Alghero a Genova

Volo salvavita di una neonata da Alghero a GenovaRoma, 29 apr. (askanews) – Trasporto sanitario d’urgenza da Alghero a Genova di una neonata di appena 15 giorni, in imminente pericolo di vita. La missione è stata effettuata con un aereo Falcon 50 del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare.

Il velivolo, uno degli assetti della Forza Armata pronti 24 ore su 24 per questo genere di necessità, su ordine della Sala Situazioni di Vertice del Comando Squadra Aerea dell’Aeronautica Militare, è decollato dall’aeroporto di Alghero dopo aver imbarcato la piccola paziente, in culla termica, ed una equipe medica per l’assistenza sanitaria in volo. Il trasporto d’urgenza, era stato richiesto dalla Prefettura di Sassari, attivata dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Sassari a causa delle critiche condizioni di salute della neonata. Dopo che il velivolo militare è atterrato nell’aeroporto di Ciampino, intorno alle ore 13.15, la bimba è stata direttamente trasferita in ambulanza all’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova.

Equipaggi e velivoli da trasporto dell’Aeronautica Militare sono pronti giorno e notte, 365 giorni all’anno, 24 ore su 24 per assicurare, laddove richiesto e ritenuto necessario per motivi di urgenza, il trasporto sanitario di persone in imminente pericolo di vita, trasporto organi o equipe mediche. Sono centinaia ogni anno le ore di volo effettuate per questo genere di interventi dagli aerei del 31° Stormo di Ciampino, del 14° Stormo di Pratica di Mare e della 46ª Brigata Aerea di Pisa e dagli elicotteri del 15° Stormo di Cervia.

Dal gran rifiuto allo scudetto, i numeri del Napoli di De Laurentiis

Dal gran rifiuto allo scudetto, i numeri del Napoli di De LaurentiisMilano, 29 apr. (askanews) – Un anno fa Aurelio De Laurentiis ha rifiutato “2,5 miliardi di euro” per cedere il Napoli, ora si trova a un passo dalla storica vittoria del terzo scudetto partenopeo. Un no sfacciato che gli è valso l’ingresso nella storia del calcio italiano. Il retroscena sulla mancata cessione del club lo ha raccontato lo stesso De Laurentiis qualche settimana fa in un evento del Sole 24 ore: “Mi sono detto ‘e io poi che faccio?’, mi servono 2,5 miliardi? Non mi servono, perché mi dovete sfastidiare?”, si chiese all’epoca.

La famiglia De Laurentiis ha preso le redini del Napoli nell’estate del 2004, dopo il fallimento della società. Il costo dell’operazione fu di 37 milioni di euro, ha rivelato il presidente. Il prezzo sportivo forse più pesante: la squadra ripartì dalla Serie C e ritrovò il massimo campionato solo nel 2007. Da lì annate sportive sempre in ascesa, con tre Coppe Italia e una Supercoppa Italiana in bacheca. Risultati raggiunti nel solco del credo del patron: “O il calcio lo si intende come una impresa o non si va da nessuna parte”, ribadisce ogni volta che può De Laurentiis. Gli ultimi conti del club, al 30 giugno 2022 come la gran parte delle squadre di calcio, si sono chiusi con una perdita netta di quasi 52 milioni di euro, dopo un rosso di 58 milioni del 2021. Risultati influenzati dalla pandemia e coperti con una riserva volontaria da 125 milioni di euro.

Sul fronte dei ricavi il club ha incassato 175,9 milioni (contro i 228 del 2021): tra le voci principali, quasi 90 milioni arrivano dalla cessione dei diritti televisivi, 30 dalle sponsorizzazioni, 12 di ricavi da stadio, 10 dalle plusvalenze per la cessione di calciatori e 6,5 sono proventi commerciali e royalties. Tra i costi, scesi a 241 milioni, incide tanto la spesa per il personale di 130 milioni di euro e gli ammortamenti che sono a un soffio dai 75 milioni di euro. Caratteristica del Napoli di De Laurentiis è l’ampia liquidità: 107 milioni cash a giugno 2022, contro i 95 milioni dell’anno precedente. La vittoria dello scudetto e la cavalcata in Champions League che si è fermata solo ai quarti di finale contro il Milan ridaranno lustro ai conti chiusi in passato più volte in utile (l’ultima volta, non a caso, nel 2019 con un avanzo di oltre 29 milioni di euro). Il primo posto in campionato frutterà oltre 20 milioni, ma saranno i diritti televisivi nazionali ed esteri a cambiare il volto del bilancio finanziario dei partenopei che potrebbe chiudere l’anno, secondo un’analisi dell’Università Federico II, con un Ebitda positivo per 80 milioni di euro.

Notte di stelle a Messina: assegnate le statuette del Me Fashion Award

Notte di stelle a Messina: assegnate le statuette del Me Fashion AwardRoma, 29 apr. (askanews) – Si è conclusa con successo la prima edizione di “Me Fashion Award”, il premio dedicato ai big della moda italiana e ai messinesi famosi nel mondo. Ideato e organizzato da Patrizia Casale, owner di E-Motion, la srl che da vent’anni organizza e promuove eventi fashion nella città dello Stretto, l’evento è stato realizzato con il sostegno del Comune e della Camera di Commercio di Messina, di Confartigianato e Sicindustria e con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana.

Per due giorni il Palacultura di Messina è stato l’head quarter dell’intera manifestazione che ha alternato momenti social, sfilate e talk con le personalità della moda della cultura coinvolte e premiate. Per il settore fashion, la sera di venerdì 28 aprile condotta dalla giornalista Marika Micalizzi hanno ricevuto l’ambito premio 23è, il brand siciliano di accessori eco-sostenibili creato da Deborah Correnti e Mirco Marchetti; De Santis By Martin Alvarez, la maison milanese che sta riscuotendo vasti consensi anche negli Stati Uniti. Applausi per Gianluca Alibrando, il couturier siciliano tra i più acclamati nei red carpet internazionali, per Mauro Scalia artefice dei total look di famose pop star e Pescepazzo il brand di accessori che fa capo a Laura Mendolia.

Cameo della serata il ritorno, insieme sulla passerella di Messina, del maestro orafo Gerardo Sacco e della stilista Raffaella Curiel, che a circa trent’anni anni dalla storica sfilata di Donna sotto le stelle, sulla scalinata di piazza di Spagna a Roma hanno sfilato insieme, emozionato il pubblico che li ha salutati con una commossa standing ovation. Dodici i look del défilé, sei con la collezione pap Noname by Raffaella Curiel e sei quelli iconici della maison milanese, arricchiti con i gioielli ispirati alla mitologia della Magna Grecia del maestro crotonese, illustre firma dell’arte orafa italiana. Uno dopo l’altro si sono succeduti altri big come Stefano Dominella, presidente della sezione moda e design di Unindustria e curatore di importanti mostre e Tiziano Guardini, il giovane designer romano che ha fatto della sostenibilità il suo stilema, il primo ad aggiudicarsi, nel 2017, il premio Franca Sozzani, Green Carpet Fashion Award For Best Emerging Designer.

Il riconoscimento è stato, inoltre assegnato alla fashion manager Stefania Caligiore e a Chiara Trombetta, entrambe messinesi, quest’ultima direttrice Media ed eventi di StartupItalia, all’illustratore di luxury brand Aldo Sacchetti e a Zive tra i più noti esponenti della Street art. Graditissima dal folto pubblico intervenuto alla cerimonia nel Palacultura la partecipazione di Padre Domenico Manuli già stilista, oggi sacerdote in provincia di Messina, ma anche eclettico artista che attinge ispirazione dai temi di carattere sociale, e quella del ballerino e coreografo Davide Telleri presente negli ultimi video-clip di Mahmood, Levante e Annalisa e nel cast della sfilata siciliana di Dolce & Gabbana a luglio dello scorso anno.

Sono stati parte attiva dell’evento i ragazzi, coinvolti nei talk, del Liceo Artistico di Messina E. Basile, dell’I.I.S.Antonello, dell’Istituto Tecnico Commerciale A.M.Jaci di Messina e dell’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria, questi ultimi anche autori di un’installazione sul tema moda e tendenze.

Francia, Le Maire su taglio rating: “I fatti confutano Fitch”

Francia, Le Maire su taglio rating: “I fatti confutano Fitch”Roma, 29 apr. (askanews) – “Penso che i fatti confutino le valutazioni dell’agenzia Fitch. Siamo in grado di far passare delle riforme strutturanti per il paese. E continueremo a farle”. Così il ministro dell’Economia della Francia, Bruno Le Mare, con alcune dichiarazioni all’agenzia France Presse in risposta al declassamento a sorpresa sul rating della Francia da parte di Fitch.

Ieri l’agenzia ha abbassato a ‘AA-‘ dalla precedente ‘AA’ la sua valutaizone sull’affidabilità creditizia dell’Esagono. E nell’annunciarla ha anche rilevato “l’impasse politica” che si è innescata in Francia a seguito della contestata riforma delle pensioni operata da il presidente Emmanuel Macron, che ha portato a massicce proteste di piazza, a volte duramente represse dal governo. Le Maire, che solitamente è molto loquace ai vertici europei, si è visto piombare addosso il declassamento appena dopo aver annunciato (mercoledì scorso) un suo nuovo romanzo (“Fugue américaine”), che aveva innescato un coro di critiche sui social, in particolare sul dove trovasse il tempo fare il romanziere mentre fa il ministro. Su questo ha ritenuto di rispondere sia con una intervista a una rete Tv, sia via Twitter, spiegando che scrivere è il suo modo di distrarsi e passare il suo fisiologico tempo libero, che altri decidano ad altre forme di svago.

Tornando alla decisione di Fitch, oggi il ministro francese ha inviato alcune dichiarazioni all’agenzia di stampa francese. Riafferma di voler portare avanti “tutta una serie di riforme che accelereranno la trasformazione del modello economico francese”. Tra cui i progetti di “industria verde che verranno presentati tra qualche giorno e che consentiranno di reindustrializzare la Francia, di offrire nuovi impianti e creare nuova occupazione – ha detto -. Non dovete dubitare della nostra totale determinazione a ripristinare le finanze pubbliche della nazione e ad accelerare il disindebitamento, a ridurre i deficit e accelerare la riduzione delle spese pubbliche”.

Giorgetti: imprenditori e lavoratori molto meglio dei politici

Giorgetti: imprenditori e lavoratori molto meglio dei politiciRoma, 29 apr. (askanews) – Nell’incontro di ieri la presidente della Bce, Christine Lagarde “era molto sorpresa, favorevolmente sorpresa, di come l’economia italiana vada molto meglio. Gli imprenditori italiani, questa è la mia osservazione, gli imprenditori italiani e anche i lavoratori italiani sono molto meglio dei politici italiani, evidentemente. E anche degli analisti, che normalmente sottostimano le nostre capacità”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in un punto stampa al termine delle riunioni dell’Ecofin informale a Stoccolma.

Le star del cinema e della cultura hanno chiesto a Putin di liberare Navalny

Le star del cinema e della cultura hanno chiesto a Putin di liberare NavalnyMilano, 29 apr. (askanews) – “Attori, scrittori, registi, giornalisti e altri personaggi della cultura hanno scritto una lettera aperta a Vladimir Putin chiedendo l’immediato rilascio di Alexei Navalny”. Così sui social dell’oppositore russo in carcere si rende noto che tra i firmatari dell’appello ci sono Jean Reno, Dominic West, Mikhail Baryshnikov, Bill Naii, Margaret Atwood, Jonathan Franzen. La lettera è stata firmata da molti di coloro che, due anni fa, durante uno sciopero della fame di Navalny, hanno chiesto che i medici fossero autorizzati a visitarlo: JK Rowling, Jude Law, Thom Yorke e altri. “Libertà ad Alexei Navalny!” è la principale richiesta rivolta al presidente della Federazione russa. L’oppositore è anche indagato per terrorismo mentre sta scontando una doppia pena di 11 anni complessivi per frode e oltraggio alla corte. “Un enorme grazie a tutti coloro che ancora una volta hanno chiesto il rilascio di Alexei Navalny” scrive la fondazione anticorruzione di Navalny su Twitter, che ricorda anche Benedict Cumberbatch, David Duchovny e Vanessa Redgrave.

Le star del cinema chiedono a Putin di liberare Navalny

Le star del cinema chiedono a Putin di liberare NavalnyMilano, 29 apr. (askanews) – “Attori, scrittori, registi, giornalisti e altri personaggi della cultura hanno scritto una lettera aperta a Vladimir Putin chiedendo l’immediato rilascio di Alexei Navalny”. Così sui social dell’oppositore russo in carcere si rende noto che tra i firmatari dell’appello ci sono Jean Reno, Dominic West, Mikhail Baryshnikov, Bill Naii, Margaret Atwood, Jonathan Franzen.

La lettera è stata firmata da molti di coloro che, due anni fa, durante uno sciopero della fame di Navalny, hanno chiesto che i medici fossero autorizzati a visitarlo: JK Rowling, Jude Law, Thom Yorke e altri. “Libertà ad Alexei Navalny!” è la principale richiesta rivolta al presidente della Federazione russa. L’oppositore è anche indagato per terrorismo mentre sta scontando una doppia pena di 11 anni complessivi per frode e oltraggio alla corte.

“Un enorme grazie a tutti coloro che ancora una volta hanno chiesto il rilascio di Alexei Navalny” scrive la fondazione anticorruzione di Navalny su Twitter, che ricorda anche Benedict Cumberbatch, David Duchovny e Vanessa Redgrave.