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Tag: Sanremo 2023

I familiari degli ostaggi isareliani supplicano: non introdurre la pena di morte per i terroristi

I familiari degli ostaggi isareliani supplicano: non introdurre la pena di morte per i terroristi

Roma, 20 nov. (askanews) – I familiari degli ostaggi israeliani sequestrati da Hamas il 7 ottobre hanno implorato oggi il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, di non presentare un disegno di legge che prevede la pena di morte per i terroristi nel timore che una tale iniziativa possa mettere la vita dei loro cari ulteriormente in pericolo.

Intervenendo davanti al Comitato per la sicurezza nazionale della Knesset, che sta elaborando la legislazione proposta dal partito di estrema destra Otzma Yehudit di Ben Gvir, Gil Dikmann, la cui cugnina è nelle mani di Hamas a Gaza, ha sottolineato che le vite di Gat e degli ostaggi “sono in gioco”.

“Gliel’ho già chiesto la settimana scorsa, ministro. Vi ho pregato di non sfruttare in alcun modo noi e la nostra sofferenza”, ha detto Dikmann tra le lacrime. “Per favore togliete questo dall’ordine del giorno; se avete un cuore, per favore non dite che rappresentiamo le persone che hanno ucciso i nostri cari”, ha aggiunto.”Per favore, scegliete la vita e fate ciò che è necessario affinché possano tornare a casa sani e salvi”, ha detto ancora Dikmann prima di rifiutare un abbraccio del ministro.

Itamar Ben Gvir giorni fa ha annunciato che oggi avrebbe presentato il disegno di legge già preparato dal suo partito che impone la pena di morte per i terroristi – colpirebbe direttamente i miliziani di Hamas catturati durante l’assalto del 7 ottobre dalle forze di sicurezza israeliane – al Comitato per la sicurezza nazionale della Knesset. “Mi aspetto che tutti i membri della Knesset sostengano questo importante disegno di legge”, aveva scritto su X.

La pena di morte è stata imposta in Israele solo due volte nella storia dello Stato ebraico, l’ultima in occasione dell’esecuzione dell’artefice dell’Olocausto Adolf Eichmann nel 1962.

Giornata degli Alberi, MetLife crea due boschi nettarifiri con 3Bee

Giornata degli Alberi, MetLife crea due boschi nettarifiri con 3BeeRoma, 20 nov. (askanews) – MetLife, leader mondiale nell’offerta di prodotti assicurativi, partecipa con i suoi dipendenti delle sedi di Milano e di Roma all’evento di piantumazione di due boschi nettariferi organizzato in collaborazione con 3Bee, climate tech company che realizza progetti rigenerativi per la protezione della natura e delle api.

L’iniziativa, svolta in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi che si celebra domani in tutta Italia, ha l’obiettivo di dare vita a due boschi a Rocca Susella in provincia di Pavia e a Campagnano di Roma. I dipendenti, coinvolti su base volontaria, sono stati impegnati in una serie di attività didattiche, formative e interattive sotto la guida di un agronomo 3Bee. Al termine della giornata hanno messo a dimora cinquanta nuove piante di cinque tipologie differenti (ciliegio, pero selvatico, nocciolo, melo selvatico, biancospino) in ognuna di queste Oasi della Biodiversità. I nuovi alberi contribuiranno alla produzione di oltre 20kg di nettare, quantità sufficiente a nutrire ogni anno circa 75.000 insetti impollinatori, e assorbiranno 961 kg di CO2. Questo progetto rientra nella campagna Small acts lead to a big impact – che coinvolge i Paesi appartenenti all’area EMEA di MetLife – e pone l’accento su un concetto ben preciso: sebbene ogni azione – presa singolarmente – non riesca a spostare l’ago della bilancia, la combinazione dei contributi di più persone, invece, crea una massa critica capace di contribuire a plasmare un futuro più sostenibile.

Piatti pronti surgelati: nel 2023 scelti dal 77,5% degli italiani

Piatti pronti surgelati: nel 2023 scelti dal 77,5% degli italianiMilano, 20 nov. (askanews) – Nell’ultimo anno quasi otto italiani su 10 (77,5%) dichiarano di aver acquistato piatti pronti surgelati. Di questi, il 30% afferma di averlo fatto regolarmente. È quanto emerge da una ricerca commissionata da Iias, l’Istituto italiano alimenti surgelati e condotta da AstraRicerche, nel mese di ottobre 2023, proprio sul tema dei piatti pronti di cui nel 2022 sono state consumate 65mila tonnellate. La survey ha evidenziato le abitudini di consumo degli italiani riguardo ai piatti pronti o “ricettati” che soprattutto nel Nord-ovest, tra le generazioni più giovani (Gen Z e Gen Y) e nelle famiglie con figli al di sotto dei 10 anni, va per la maggiore.

L’indagine evidenzia che per circa sette italiani su 10 la principale motivazione d’acquisto è la comodità. Un terzo degli intervistati li predilige per la velocità con cui si riescono a preparare piatti elaborati e un’analoga percentuale li sceglie invece per il gusto. È la convenienza economica, infine, a spingere all’acquisto un italiano su cinque, mentre c’è anche chi ammette di sceglierli perché sono una “garanzia” sulla buona riuscita della ricetta. Negli ultimi tre anni, stando alla survey, il 22,2% degli intervistati ha aumentato le quantità acquistate di piatti pronti surgelati. Il trend di consumo è rimasto invariato, invece, per un italiano su due, che continua a comprarli con la stessa assiduità. Ma chi li mangia maggiormente in famiglia? Per circa la metà delle famiglie intervistate (49%), i piatti pronti surgelati sono consumati da tutti i componenti del nucleo familiare allo stesso modo. La versatilità, infatti, è il loro punto di forza per il 23,4% degli intervistati. Ma ancor di più lo sono la facilità e velocità impiegate per la preparazione e la cottura, per sei italiani su 10. Per uno su due (53,6%) i piatti pronti incarnano, inoltre, la soluzione perfetta quando non si ha voglia o tempo per cucinare qualcosa di sfizioso. Infine, c’è anche chi riconosce nel gusto e nella bontà il loro plus principale.

Tra le ‘tipologie’ di piatti pronti surgelati, non ce n’è una che più di altre ispira gli italiani. In generale, i contorni sono i più amati dal 31,8% del campione, quasi a pari merito con i primi piatti, preferiti dal 29,8% degli intervistati, e seguiti a breve distanza dai secondi piatti, scelti dal 26,9% e infine dai piatti unici, per cui propende l’11,5% del campione, composto principalmente da donne e baby boomers. Ma quali sono di fatto i piatti più amati? Al primo posto troviamo la lasagna alla bolognese (26,2% delle preferenze). Seguono i mix di verdure fritte pastellate (22,8%, scelti prevalentemente da donne e Gen Z) e la paella (21,2%). Tra i primi cinque, troviamo anche le zuppe pronte surgelate, irrinunciabili per il 18,9% del campione, a pari merito (con il 19% delle preferenze) col pollo arrosto con patate e dagli spinaci con mozzarella filanti. Quanto alle occasioni di consumo, più della metà degli intervistati (55,2%), li mangia a casa, per un pranzo o una cena da soli. Ma con la riduzione dello smart working e il ritorno in ufficio, c’è anche un 28,8% che se li porta al lavoro. A sorpresa, infine, c’è anche chi ama portarli in tavola per il classico “pranzo della domenica” (25,4%), per mangiare qualcosa di diverso e sfizioso con tutta la famiglia; infine, emerge come dato interessante, che un ulteriore 8,6% del campione dichiara di mangiarli anche quando è all’estero, per sentirsi a casa, ritrovando i sapori italiani.

“I primi piatti pronti surgelati sono arrivati sul mercato italiano come novità assoluta, verso la fine degli anni ’90, dopo che la tecnologia Individually quick frozen aveva già innescato una rivoluzione senza precedenti, introducendo il processo attraverso il quale i singoli ingredienti di ogni ricetta venivano surgelati individualmente e non come unico blocco – ricorda il presidente di Iias, Giorgio Donegani – Quest’anno, in un momento storico caratterizzato da una crescente attenzione ai prezzi e al carovita, i piatti pronti surgelati hanno continuato a essere premiati dal consumatore per la loro componente di servizio”.

Tennis, Sinner sbanca gli ascolti, in 6,8 mln davanti alla Tv

Tennis, Sinner sbanca gli ascolti, in 6,8 mln davanti alla TvRoma, 20 nov. (askanews) – Jannik Sinner fenomeno nazional-popolare in Italia. Lo dimostrano gli ascolti della finale delle Nitto ATP Finals a Torino. Jannik Sinner, sconfitto da Novak Djokovic, ha attirato davanti alla tv 5.493.000 spettatori medi con uno share del 29,52%. Quasi una tv su tre di quelle accese in quel momento era sintonizzata sulla partita su Rai 1.

A loro vanno aggiunti gli 1.193.000 spettatori che hanno visto la partita su Sky. E questo significa che complessivamente Sinner-Djokovic ha attirato in totale 6.686.000 di telespettatori con uno share del 35,9%. Era forse dagli anni Settanta che non si vedeva qualcosa di simile per il nostro sport. Se non con Matteo Berrettini finalista a Wimbledon, invitato dalla nazionale di calcio campione d’Europa la stessa sera a Wembley e con loro invitato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Non c’è peraltro solo l’effetto Sinner. Ieri sera infatti alle 22.20 Djokovic è intervenuto a Che tempo che fa, ed è stato visto da 2.6 milioni di spettatori. È stato il momento più alto della puntata.

Giappone, governo punta a bilancio aggiuntivo da 80,8 mld euro

Giappone, governo punta a bilancio aggiuntivo da 80,8 mld euroRoma, 20 nov. (askanews) – Il parlamento giapponese – Dieta – ha avviato oggi il dibattito su un budget aggiuntivo di 13.200 miliardi di yen (80,8 miliardi di euro) per l’anno fiscale 2023, che si conclude alla fine di marzo 2024, mentre il governo si muove per finanziare un pacchetto di sostegno all’economia che mira ad alleviare il peso dell’aumento dei prezzi sulle famiglie. Lo riferisce l’agenzia di stampa Kyodo.

La spesa aggiuntiva porterà la spesa totale dello stato giapponese per l’anno fiscale in corso a 127.580 miliardi di yen (781 miliardi di euro), di cui un terzo sarà garantito dall’emissione di debito pubblico. L’emissione di debito per il solo bilancio supplementare ammonta a 8.880 miliardi di yen (54,3 miliardi di euro).

Il Primo Ministro Fumio Kishida vuole che il bilancio supplementare venga approvato dalla Dieta entro la fine del mese. Il lavoro per redigere un budget iniziale per l’anno fiscale 2024 si intensificherà a dicembre. Parte del budget extra verrà utilizzato per fornire un bonus da 70mila yen alle famiglie (428 euro) a basso reddito che sono esenti dal pagamento delle tasse. Inoltre fondi saranno destinati a estendere i sussidi sul carburante fino alla prossima primavera e dare incentivi fiscali alle piccole e medie imprese che aumentano i salari.

Carceri, specialisti: è emergenza salute tra droga, violenza, suicidi

Carceri, specialisti: è emergenza salute tra droga, violenza, suicidiRoma, 20 nov. (askanews) – Le carceri italiane esplodono tra problemi cronici e conseguenze della pandemia. Da una parte sovraffollamento, mancanza di personale, strutture fatiscenti, difficoltà per il personale medico, psicologi ed infermieri. Dall’altra, nonostante l’impatto della pandemia sia stato contenuto, le conseguenze psicologiche sui nuovi detenuti, come si evince dai dati su suicidi, uso di stupefacenti, violenza. Da queste esigenze nasce la proposta di un nuovo modello organizzativo da parte della Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria – SIMSPe, presentato in occasione del XXIV Congresso Nazionale – Agorà Penitenziaria, nei giorni scorsi a Napoli. Il 2022 è stato anno record per il numero di suicidi (84), mentre nel 2023, a metà novembre, sono già 62 le persone che si sono tolte la vita in carcere, collocando anche quest’anno tra quelli con il dato più elevato. Per quanto riguarda la salute mentale, secondo dati recenti, sono significative le percentuali di coloro che nelle carceri italiane assumono sedativi, ipnotici o stabilizzanti dell’umore, anche se il numero di diagnosi psichiatriche gravi resta limitato. A questo si aggiunge il tema della tossicodipendenza.

“Tra i detenuti riscontriamo un tasso di tossicodipendenza sempre più elevato – sottolinea Antonio Maria Pagano, Presidente SIMSPe, Dirigente Medico Psichiatra Responsabile UOSD Tutela Salute Adulti e Minori Area Penale presso ASL Salerno – . Si stima che, considerando anche il sommerso, oltre il 60% dei detenuti faccia uso di stupefacenti, mentre prima del COVID non si arrivava al 50%. Purtroppo la frammentazione del sistema impedisce il reperimento di dati scientifici precisi, motivo per cui auspichiamo anche la creazione di un sistema di raccolta e analisi dei dati intersettoriali per velocizzare le risposte. Nel caso della tossicodipendenza, infatti, il fenomeno genera un effetto disinibente che aumenta la violenza, di cui pagano le conseguenze i detenuti stessi, il personale sanitario e la polizia penitenziaria. La stessa tendenza si riscontra anche all’esterno delle mura carcerarie: non a caso, come emerge da una recente indagine della ASL di Salerno tra i minori autori di reato nella provincia, sono aumentati i reati contro le persone e diminuiti quelli contro il patrimonio. In Campania, il problema atavico del sovraffollamento e questa nuova realtà della tossicodipendenza rappresentano emergenze ancora più dilaganti, con dati al di sopra della media nazionale”. Tra le principali difficoltà nella gestione del diritto alla salute nelle carceri italiane, dove ogni anno transitano oltre 100mila persone, una situazione operativa di grande difficoltà e frammentazione sull’intero territorio nazionale. Per questo SIMSPe propone Unità Operative aziendali di Sanità Penitenziaria, dotate di autonomia organizzativa e gestionale, multifunzionali e multiprofessionali e accoglie con favore l’ipotesi di una cabina di regia interministeriale composta da tecnici indicati dal Ministero della salute e dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, come emerso dal recente incontro tra il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, e il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, chiedendone l’integrazione con il ministero del Welfare e l’ANCI. Inoltre, SIMSPe propone un Manuale di accreditamento per le strutture sanitarie penitenziarie sviluppato da uno dei gruppi di lavoro interprofessionale, presentato proprio in sede di Congresso, e l’istituzione dell’infermiere di Comunità per la Sanità Penitenziaria. “In Italia, l’assistenza sanitaria penitenziaria non è univoca ed è parcellizzata tra tanti servizi, nonostante rappresenti uno degli ultimi presidi di sanità pubblica – evidenzia Antonio Pagano – per molti detenuti che provengono da situazioni di svantaggio sociale, infatti, il carcere è il primo contatto con il SSN. Ma per una sanità penitenziaria efficiente servono Unità Operative aziendali multifunzionali e multiprofessionali cui siano assegnati tutti i professionisti che abbiano esclusivo compito di assistenza nei confronti delle persone private della libertà, dai minori agli adulti, dalle dipendenze alla salute mentale, dall’infettivologia alla medicina legale, dall’odontoiatria all’igiene pubblica, in modo che lavorino in sinergia tra loro e riescano a dare risposte univoche ai bisogni complessi delle persone e alle necessità dell’Autorità Giudiziaria e dell’Amministrazione Penitenziaria”. “I risultati ottenuti in ambito infettivologico sono stati realizzati grazie a importanti progetti come ROSE – Rete dOnne SimspE, che ha affrontato le infezioni da HIV e da Epatite C nelle donne detenute – sottolinea Sergio Babudieri, Direttore Scientifico SIMSPe – l’HCV è stato eliminato in diversi penitenziari, mentre gli screening per l’HIV hanno consentito di avviare i relativi trattamenti. I dati sono significativi: se vent’anni fa in carcere la prevalenza di HIV era del 20%, oggi è appena l’1% e sono quasi tutti in terapia, riducendo anche il rischio di contagio. Tuttavia, negli ultimi anni abbiamo riscontrato un aumento delle infezioni da HIV in cui incorre la popolazione migrante una volta giunta sul territorio italiano a causa delle precarie condizioni igienico-sanitarie a cui è costretta. L’auspicio è quello di ottimizzare il momento di detenzione per favorire screening e trattamenti per persone che accedono con maggiore difficoltà ai servizi di cura e assistenza”.

Branduardi in “Confessioni di un malandrino”, in duo con Valdermarin

Branduardi in “Confessioni di un malandrino”, in duo con ValdermarinRoma, 20 nov. (askanews) – Angelo Branduardi il primo dicembre sarà all’Auditorium Santa Chiara di Trento con “Confessioni di un malandrino”, in duo con Fabio Valdemarin, concerto organizzato da Vincenzo Berti e Gianluca Bonanno per Ventidieci e The European Music Agency.

Con questo concerto Angelo Branduardi presenta una versione particolare dei suoi brani più celebri, in duo col polistrumentista Fabio Valdemarin, suo compagno di viaggio da ormai molti anni. L’esibizione si basa sul violino e la chitarra di Angelo e sulla “piccola orchestra” di Fabio che, oltre al pianoforte a coda, suonerà chitarre e fisarmonica.

Verranno eseguiti brani che si rifanno alla musica del periodo classico più arcaico e che fanno parte della raccolta Futuro antico che conta ben otto episodi. Non mancheranno i brani più celebri legati alla carriera di Angelo ma accanto a questi si potranno riascoltare alcune delle sue composizioni più rare, meno eseguite ma non per questo dimenticate o meno amate.

Italia-Albania, gruppi opposizione al lavoro per risoluzione unitaria

Italia-Albania, gruppi opposizione al lavoro per risoluzione unitariaRoma, 20 nov. (askanews) – Contatti in corso a Montecitorio fra i gruppi parlamentari in vista del voto in aula di domani sulle risoluzioni collegate alle comunicazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani sull’accordo Italia-Albania sui migranti siglato dai premier Meloni e Rama. La maggioranza è vicina all’intesa sul testo unitario di ok all’accordo. Fra i gruppi di opposizione, secondo quanto viene riferito, “c’è ottimismo” sulla possibilità di portare in votazione un testo unitario Pd-Cinque Stelle, Alleanza Sinistra Verde e, con molta probabilità, Azione. Al momento invece Italia Viva mantiene ferma l’opzione di una risoluzione autonoma. I contatti proseguiranno nel pomeriggio.

Trento, al lavoro la nuova giunta Provincia Autonoma di Fugatti

Trento, al lavoro la nuova giunta Provincia Autonoma di FugattiRoma, 20 nov. (askanews) – La nuova giunta del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, dopo la presentazione di sabato, è già al lavoro sui primi dossier.

Venerdì scorso, Fugatti ha firmato il decreto che ripartisce le competenze fra i componenti che ha scelto per formare il nuovo esecutivo. Fanno parte della nuova Giunta Achille Spinelli (vicepresidente), Claudio Cia, Roberto Failoni, Francesca Gerosa, Mattia Gottardi e Mario Tonina. Assessore allo sviluppo economico, lavoro, università, ricerca e alle politiche per la famiglia con funzioni di Vicepresidente: Achille Spinelli.

Assessore alle politiche per la casa, disabilità, mobilità e trasporti: Claudio Cia. Assessore all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca: Roberto Failoni.

Assessore all’istruzione, cultura, giovani e pari opportunità: Francesca Gerosa. Assessore all’urbanistica, energia e sport: Mattia GOTTARDI. Assessore alla salute, politiche sociali e cooperazione: Mario Tonina.

Il presidente ha anche spiegato che provvederà in un successivo momento ad integrare la Giunta nominando, come prevede la norma, l’assessore esterno al Consiglio: si tratta di Giulia Zanotelli che, una volta perfezionate le dimissioni da consigliere provinciale, assumerà le competenze in materia di agricoltura, enti locali, ambiente e difesa idrogeologica.

Meloni: stupiscono le polemiche sulla mostra di Talkien, è finito il monopolio culturale di una parte

Meloni: stupiscono le polemiche sulla mostra di Talkien, è finito il monopolio culturale di una parteRoma, 20 nov. (askanews) – “La bellissima mostra su Tolkien promossa dal ministero della Cultura è un omaggio alla ricchezza delle idee, alla fantasia e alla capacità di ispirare generazioni. E stupiscono le polemiche dei soliti noti sull’organizzazione della più grande mostra mai dedicata in Italia all’autore di uno dei libri più venduti e amati della storia della letteratura. Dimostra il nervosismo di chi ha pensato che la cultura gli appartenesse, che potesse essere appannaggio di una parte politica e non di tutti. Quel tempo è finito”. Lo scrive su Instagram la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che la settimana scorsa ha visitato la mostra su Tolkien, allestita alla Galleria nazionale d’arte moderna.