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Tag: Sanremo 2023

Asti Spumante e Moscato Asti “sparkling wine” di Internazionali d’Italia

Asti Spumante e Moscato Asti “sparkling wine” di Internazionali d’ItaliaMilano, 28 apr. (askanews) – Per il secondo anno consecutivo l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti saranno gli “official sparkling wine” degli “Internazionali BNL d’Italia” di tennis, in programma dall’8 al 21 maggio al Foro Italico a Roma.

“È un rapporto consolidato, quello tra il nostro Consorzio e il tennis, che già ci ha visto come ‘silver partner’ delle scorse due edizioni delle ‘Nitto ATP Finals’, l’atto conclusivo della stagione tennistica in cui a Torino si sono sfidati i migliori otto giocatori al mondo” ha affermato il presidente del Consorzio Asti Docg, Lorenzo Barbero nel corso della conferenza stampa di presentazione che si è tenuta oggi, aggiungendo che “è nostra intenzione proseguire su un percorso di presenza che si sta rivelando molto positivo sia per il carattere internazionale degli eventi che il per il target degli appassionati di tennis”. L’”ATP Masters 1000″ che si gioca nella Capitale rappresenta uno degli appuntamenti più prestigiosi del circuito internazionale in calendario sulla terra battuta: per l’edizione numero 80, che per la prima volta si svolge su dodici giorni, sono previsti due tabelloni che comprendono oltre 300 partite e il doppio dei tennisti rispetto allo scorso anno.

Il Consorzio dell’Asti Docg è tra le realtà consortili più antiche d’Italia. Il vitigno Moscato Bianco che dà vita alla Docg piemontese, nelle tipologie Asti Spumante e Moscato d’Asti, è coltivato in 51 comuni della Provincia di Alessandria, Asti e Cuneo per un’estensione di circa 10mila ettari. Nel 2022 sono state superate 100 milioni di bottiglie, il 90% delle quali sono andate sui mercati esteri.

Calcio, domenica a Napoli chiusi il Mann e Palazzo Reale

Calcio, domenica a Napoli chiusi il Mann e Palazzo RealeNapoli, 28 apr. (askanews) – A Napoli, domenica 30 aprile, il Museo archeologico nazionale e Palazzo Reale saranno chiuso e il Real Bosco di Capodimonte rimarrà aperto fino alle 13.30 in previsione dei possibili festeggiamenti per il terzo scudetto del Napoli calcio. Il Museo archeologico nazionale di Napoli resterà chiuso al pubblico “per ragioni di ordine e sicurezza pubblica” alla luce dell’ordinanza del Comune di Napoli che istituisce il divieto di transito e circolazione veicolare nel centro cittadino in vista dei possibili festeggiamenti per lo scudetto. “La settimana successiva – fa sapere la direzione del Museo – il Mann sarà visitabile tutti i giorni, da lunedì 1 a lunedì 8 maggio, martedì compreso”. Portoni sbarrati anche a Palazzo Reale, a seguito dell’ordinanza del sindaco e del particolare dispositivo di circolazione nell’area centrale di Napoli, allo scopo di “coordinare e pianificare i servizi di ordine e sicurezza pubblica in occasione dei festeggiamenti dello scudetto e al fine di garantire la sicurezza e la tutela di visitatori, lavoratori e ambienti”. L’apertura ordinaria di domenica 30 aprile sarà straordinariamente differita a mercoledì 3 maggio, giorno di riposo settimanale, con i consueti orari e modalità di accesso (dalle 9 alle 20 con ultimo ingresso alle ore 19). Di conseguenza è stata disposta la cancellazione dell’apertura straordinaria serale preventivamente programmata per domenica 30 aprile dalle 20 alle 23. Sempre domenica, il Real Bosco di Capodimonte resterà chiuso a partire dalle 13.30, in via precauzionale, per ragioni di “sicurezza e per garantire la tutela del patrimonio arboreo” a seguito dell’ordinanza del 27 aprile del Comune di Napoli che istituisce “un particolare dispositivo di circolazione dell’area centrale di Napoli2, in vista dei possibili festeggiamenti per lo scudetto della società sportiva del calcio Napoli. Le operazioni di sfollamento nel Real Bosco inizieranno a partire dalle 12.30 con l’aiuto del personale di vigilanza dotato di auto elettriche e biciclette. Il Museo, invece, osserverà i regolari orari di apertura e al fine di garantire il transito dei visitatori resteranno aperti gli accessi di Porta Piccola e Porta Grande secondo i consueti orari.

Covid, Schillaci: con ordinanza su mascherine usciamo dalla pandemia

Covid, Schillaci: con ordinanza su mascherine usciamo dalla pandemiaRoma, 28 apr. (askanews) – “Ho firmato oggi l’ordinanza che limita l’obbligatorietà delle mascherine negli ospedali ai reparti a maggior intensità di cura e con i pazienti più fragili oltre alle Rsa. Questo testimonia che finalmente stiamo uscendo da questa terribile pandemia che ha limitato le nostre vite negli ultimi tre anni e confido molto che il prossimo 20 maggio anche l’Oms dichiari la fine della pandemia. Guardiamo con ottimismo al futuro, ma siamo pronti in caso di nuove emergenze a intervenire tempestivamente per continuare a salvaguardare la salute pubblica e i nostri cittadini”. È quanto dichiara il ministro della Salute, Orazio Schillaci.

Covid, Toti: giusto allentare le norme su mascherine e tamponi

Covid, Toti: giusto allentare le norme su mascherine e tamponiGenova, 28 apr. (askanews) – “Accogliamo con soddisfazione l’ordinanza del ministro della Salute Orazio Schillaci che, alla luce del favorevole andamento epidemiologico del Covid, dal primo maggio allenterà ulteriormente le norme sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e l’impiego dei tamponi nelle strutture sanitarie”. Lo affermano in una nota il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore regionale alla sanità Angelo Gratarola.

“L’obbligo di impiego della mascherina – sottolineano Toti e Gratarola – rimarrà giustamente in vigore nel caso di contatto con pazienti immunodepressi, fragili, anziani e trapiantati, al fine di ridurre il potenziale rischio di contagio, e sarà a discrezione delle direzioni sanitarie. L’impiego del tampone al pronto soccorso non sarà una misura da utilizzare a tappeto ma utile soltanto in caso di pazienti con sintomatologia respiratoria sospetta. Le direzioni sanitarie, unitamente ai vertici dei Diar infettivologia, emergenza e area igiene, saranno convocati nelle prossime ore da Alisa per elaborare un documento operativo che renda omogenea l’applicazione dell’ordinanza su tutto il territorio regionale”.

Il 6-7 maggio nel Trevigiano primo Festival della letteratura del vino

Il 6-7 maggio nel Trevigiano primo Festival della letteratura del vinoMilano, 28 apr. (askanews) – Sabato 6 e domenica 7 maggio, al Castello San Salvatore a Susegana (Treviso), si inaugurerà il “Co(u)ltura Conegliano Valdobbiadene”, il primo Festival della letteratura del vino. La manifestazione, aperta al pubblico, darà spazio a incontri con gli autori, banchi d’assaggio con i produttori, masterclass ma anche spettacoli di videoproiezioni e mostre sulle diverse declinazioni del tema enologico.

I visitatori potranno trascorrere un intero fine settimana tra incontri con autorevoli esponenti dell’enologia italiana come l’agronomo Attilio Scienza e il presidente dell’Oiv, Luigi Moio, o con un noto critico come Daniele Cernilli. Non si tralasceranno gli aspetti di marketing con Slwaska Scarso né i nomi e volti più evocativi del settore come Sandro Boscaini. Per chi desideri una panoramica completa sul prodotto, la sua origine, il suo territorio, sarà possibile iscriversi alle masterclass di approfondimento sul Conegliano Valdobbiadene, anch’esse proposte in abbinamento a un libro che a vario titolo affronterà del territorio: dai versi di Andrea Zanzotto agli studi sui suoli del direttore del Consorzio, Diego Tomasi. Sarà coinvolto anche il giornalista ed esperto del mercato globale del vino, Mike Veseth che, intervistato da Susan Gordon, allargherà l’orizzonte oltre i confini nazionali. Infine, Gad Lerner dialogherà con Alberto Grandi proprio sull’origine delle denominazioni. “Co(u)ltura è un’occasione straordinaria per vivere il vino nella sua dimensione migliore, quella culturale” ha commentato il direttore di Civiltà del bere, Alessandro Torcoli, che ha collaborato al programma, aggiungendo che “è la prima volta che un Consorzio decide di andare oltre la dimensione promozionale del proprio vino per restituire al pubblico occasioni di riflessione autoriale, grazie all’incontro con scrittori, giornalisti e saggisti di chiara fama”. “I visitatori potranno alternare sessioni di assaggio a presentazioni di libri a tema enogastronomico, per uscirne arricchiti non solo nei sensi, ma anche nell’intelletto: siamo convinti che l’arma migliore contro le campagne proibizioniste sia quella della cultura, che insegna a bere con la testa”.

“Con questa iniziativa vogliamo suggerire un modo più ampio e coinvolgente di proporre il nostro prodotto” ha dichiarato la presidente del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, aggiungendo che “si tratta di un evento che prende spunto dalla presentazione dell’ultima annata del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG per condurre il visitatore in un percorso appassionante nel mondo del vino”. “Attraverso gli incontri con gli autori e i loro libri, con i produttori di Conegliano Valdobbiadene, con le immagini, che useremo in varie modalità per raccontarne le diverse sfaccettature – ha continuato – i visitatori avranno l’occasione di farsi sorprendere dai molteplici spunti di approfondimento e intrattenimento che siamo certi li coinvolgeranno”. L’evento include una mostra dedicata ai manifesti pubblicitari del Museo nazionale Collezione Salce di Treviso che racconta come fino alla prima metà del ‘900 si promuoveva il vino, e un’esposizione immersiva che si snoderà in alcune sale del Castello dalle 21 di sabato 6 maggio, in cui il visitatore sarà immerso tra i filari e le storie del territorio.

Dl lavoro, riforma RdC: dal 2024 arriva l’assegno di inclusione

Dl lavoro, riforma RdC: dal 2024 arriva l’assegno di inclusioneRoma, 28 apr. (askanews) – Il nuovo strumento di contrasto alla povertà si chiamera assegno di inclusione ed entrerà in vigore da gennaio 2024 al posto del reddito di cittadinanza. E’ quanto prevede l’ultima bozza del decreto lavoro che andrà in consiglio dei ministri lunedì primo maggio.

Si tratta di una misura di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro. Una misura, si legge nella bozza, di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, condizionata alla prova dei mezzi e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa”. L’assegno di inclusione potrà essere chiesto solo dalle famiglie con disabili, minori e over 60 e potrà arrivare a 500 euro al mese, moltiplicati per la scala di equivalenza fino a un massimo di 2,3 nel caso di disabili gravi.

Viene confermato che il requisito di residenza per il richiedente scende da 10 a 5 anni, mentre il valore dell’Isee della famiglia non deve superare i 9.360 euro con un valore del reddito familiare inferiore a una soglia di euro 6mila annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. Nel reddito familiare sono inoltre incluse le pensioni dirette e indirette, in corso di godimento da parte dei componenti il nucleo familiare, con decorrenza successiva al periodo di riferimento dell’Isee in corso di validità. Nel calcolo del reddito familiare non si computa quanto percepito con altre misure nazionali o regionali di contrasto alla povertà. I compensi di lavoro sportivo nell’area del dilettantismo non costituiscono base imponibile ai fini fiscali fino all’importo complessivo annuo di 15mila euro e sono inclusi nel valore del reddito familiare ai fini della valutazione della condizione economica del nucleo familiare.

Il valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini Isee, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini Imu non superiore a 150mila euro, non deve essere superiore a 30mila euro. La bozza prevede anche che nessun componente il nucleo familiare debba essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei trentasei mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente. Non ha diritto all’assegno di inclusione il nucleo familiare in cui un componente risulti disoccupato a seguito di dimissioni volontarie, nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, fatte salve le dimissioni per giusta causa nonché di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.

Il beneficio economico dell’assegno di inclusione, su base annua, è composto da una integrazione del reddito familiare fino alla soglia di 6mila euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. E’ altresì composto da un’integrazione del reddito dei nuclei familiari residenti in abitazione concessa in locazione con contratto ritualmente registrato, per un importo pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione, come dichiarato a fini Isee, fino a un massimo di euro 3.360 annui. Il beneficio è erogato mensilmente per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per periodi ulteriori di 12 mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo di 12 mesi è sempre prevista la sospensione di un mese. Il beneficio economico non può essere, comunque, inferiore a 480 euro annui.

In caso di avvio di un’attività di lavoro dipendente da parte di uno o più componenti il nucleo familiare nel corso dell’erogazione dell’assegno di inclusione, il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico, entro il limite massimo di tremila euro lordi annui. Sono comunicati all’Inps esclusivamente i redditi eccedenti questo limite massimo con riferimento alla parte eccedente. Il reddito da lavoro eccedente la soglia concorre alla determinazione del beneficio economico, a decorrere dal mese successivo a quello della variazione e fino a quando il maggior reddito non è recepito nell’Isee per l’intera annualità.

Missili russi sulle città ucraine, tra i morti ci sono bambini. Kiev prepara la controffensiva

Missili russi sulle città ucraine, tra i morti ci sono bambini. Kiev prepara la controffensivaRoma, 28 apr. (askanews) – È aumentato a 19 morti – tra i quali due bambini di 10 anni – il bilancio delle vittime di un attacco missilistico russo che ha colpito un condominio di nove piani a Uman, nella parte centrale dell’Ucraina. Lo hanno comunicato il governatore regionale, Igor Taburets, e altri funzionari locali. L’annuncio porta ad almeno 21 il numero totale di persone uccise nell’ondata di raid delle truppe di Mosca prima dell’alba. Giornalisti della France Presse hanno riferito di aver visto i soccorritori estrarre i resti delle vittime dagli edifici distrutti. “Voglio vedere i miei figli, sono sotto le macerie”, ha gridato un 33enne di Lugansk, Dmitry.

Anche le attività militari nella zona della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia si sono intensificate, ha avvertito il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), Rafael Grossi. Grossi ha quindi rinnovato l’appello all’adozione di misure atte a proteggere l’impianto nucleare per evitare possibili incidenti, come ad esempio la creazione di una zona di sicurezza. Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelenskiy, ha condannato l’ultimo sbarramento di fuoco russo e ha promesso di rispondere al “terrore” seminato da Mosca. Le autorità russe hanno chiarito di aver preso di mira unità di riserva dell’esercito ucraino e che “tutti i bersagli assegnati sono stati colpiti”.

I missili russi hanno centrato anche un’abitazione nella città centrale di Dnipro, dove il sindaco della città, Borys Filatov, ha riferito che una giovane donna e un bambino di tre anni sono stati uccisi. Nessuna vittima è stata segnalata a Kiev, che era tra le altre città prese di mira nell’attacco. L’Ucraina ha dichiarato di aver abbattuto 21 missili russi – su un totale di 23 – e due droni. Kiev ha quasi ultimato i preparativi per una controffensiva contro le forze russe – come ha sottolineato il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov. Reznikov ha detto che le truppe del suo Paese sono pronte ad avanzare, aggiungendo: “Non appena ci sarà la volontà di Dio, il tempo e una decisione dei comandanti, lo faremo”.

Centenario AM, il 3 maggio riapre il Museo di Vigna di Valle

Centenario AM, il 3 maggio riapre il Museo di Vigna di ValleMilano, 28 apr. (askanews) – Nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario dell’Aeronautica Militare, riapre il Museo Storico di Vigna di Valle. Martedì 3 maggio 2023, sulle sponde del lago di Bracciano, si terrà la cerimonia di riapertura, alla presenza dei vertici della Difesa e della Forza Armata unitamente alle autorità civili, religiose e militari locali.

Molte le novità che hanno interessato il Museo Storico, da un rinnovato percorso espositivo, arricchito anche con nuovi velivoli e cimeli storici, a profondi interventi di riqualificazione delle strutture con moderni impianti di condizionamento e illuminazione a led. Uno degli edifici in prossimità del Museo, inoltre, è stato adibito ad area polivalente con esposizione di motori, divise e cimeli, aree didattiche, sale per mostre e una zona multimediale con simulatore di volo e realtà virtuale.

Con il termine dei lavori di riqualificazione, il Museo vede ampliata la sua superficie espositiva del 30%, arrivando a superare i 16.000 metri quadri.

Bankitalia: rischi stabilità finanziaria elevati anche in Italia

Bankitalia: rischi stabilità finanziaria elevati anche in ItaliaRoma, 28 apr. (askanews) – I rischi per la stabilità finanziaria “restano elevati anche in Italia”, ma l’impatto delle tensioni sui mercati bancari internazionali “è stato limitato, grazie alle contenute esposizioni delle banche italiane verso gli intermediari in crisi e, più in generale, al rafforzamento dei bilanci conseguito negli ultimi anni”. Lo afferma la Banca d’Italia nell’ultimo aggiornamento del suo Rapporto sulla stabilità finanziaria, secondo cui come per gli altri paesi dell’area dell’euro “pesano la persistente instabilità geopolitica, le rilevanti pressioni inflative e il rallentamento della crescita”.

Il quadro generale su scala globale è di “grande incertezza, le condizioni sui mercati finanziari globali sono tornate a peggiorare dallo scorso febbraio. I recenti episodi di crisi bancarie negli Stati Uniti e in Svizzera hanno determinato un forte aumento della volatilità – prosegue Bankitalia – un incremento dei rischi di contagio e significative riallocazioni di portafogli dalle attività a più alto rischio verso quelle ritenute più sicure”. Queste tensioni, tuttavia “si sono attenuate dopo gli interventi delle autorità”. Intanto, nel primo trimestre dell’anno “è proseguita la fase di debolezza dell’economia mondiale, ma emergono segnali di miglioramento. Le stime di crescita per il 2023 continuano a prefigurare un deciso rallentamento, ma meno marcato rispetto alle previsioni dello scorso autunno”.

Guardando alle famiglie della Penisola, “il deterioramento del quadro congiunturale incide in misura moderata sui rischi connessi con la situazione finanziaria – dice Bankitalia -. La liquidità resta elevata, ma in termini reali il reddito disponibile è diminuito a causa dell’inflazione. L’incremento dei tassi di interesse si sta riflettendo sul costo medio dei prestiti in essere e la quota di nuclei finanziariamente vulnerabili potrebbe salire nel corso di quest’anno”. In rapporto al reddito, l’indebitamento delle famiglie italiane “rimane comunque molto più basso rispetto alla media dell’area dell’euro”, sottolinea l’istituzione.

Passando alle imprese tricolori, “la situazione finanziaria e la vulnerabilità risentono del peggioramento delle previsioni macroeconomiche e dell’aumento dei tassi di interesse. A fronte di una domanda sostanzialmente invariata, la crescita dei prestiti alle imprese si è gradualmente arrestata nel 2022 ed è ora in territorio negativo”. “Il calo ha tuttavia interessato solo le imprese più rischiose e, tra queste, soprattutto quelle di minore dimensione. È rallentato anche il ricorso al mercato obbligazionario. Nel complesso – dice Bankitalia – la capacità di servizio del debito, pur lievemente deteriorata, beneficia di una situazione finanziaria equilibrata, sostenuta da margini di liquidità ancora ampi. La quota di debito riconducibile a imprese vulnerabili potrebbe tuttavia aumentare nel corso dell’anno, in particolare nei settori delle costruzioni e della manifattura”.

Bankitalia: fondi immobiliari esposti a tassi e prezzi commerciale

Bankitalia: fondi immobiliari esposti a tassi e prezzi commercialeRoma, 28 apr. (askanews) – “Segni di rallentamento” del mercato immobiliare in Italia. “Nel secondo semestre i prezzi delle abitazioni sono cresciuti con minore intensità e ben al di sotto dell’inflazione, mentre le compravendite sono risultate in flessione, risentendo del rallentamento nelle erogazioni dei mutui”. Lo rileva la Banca d’Italia nel Rapporto sulla stabilità finanziaria, secondo cui la crescita dei prezzi nominali dovrebbe continuare ad attenuarsi anche quest’anno.

Nello studio è stato inserito un riquadro di analisi sui rischi per la stabilità finanziaria derivanti dall’attività dei fondi immobiliari, che fornisce indicazioni in chiaroscuro. Bankitalia rileva come gli intermediari che operano nel settore immobiliare, specialmente quello commerciale (commercial real estate, Cre) “sono particolarmente vulnerabili ai rischi legati a un’elevata inflazione, al rialzo dei tassi di interesse e alla forte incertezza del quadro macroeconomico. A questi fattori si aggiungono anche cambiamenti strutturali, quali gli effetti indotti dalla pandemia sulla domanda di immobili commerciali e i più stringenti requisiti ambientali in risposta alla crisi climatica”.

I rischi per la stabilità finanziaria connessi con l’attività dei fondi immobiliari “rimangono complessivamente limitati”, dice Bankitalia. “I fondi italiani non sono infatti soggetti al rischio di liquidità derivante da elevate richieste di rimborso, in quanto la normativa prevede che siano costituiti in forma chiusa. La leva finanziaria del settore, misurata come rapporto tra totale attivo e patrimonio netto, è progressivamente diminuita dal 2009 al 2022 (da 180 a 130) e risulta in linea con la media europea (140)”. Tuttavia, nonostante questa media contenuta “alla fine del 2022 circa il 3,8 per cento del patrimonio complessivo del comparto era riconducibile a fondi che utilizzano la leva in modo sostanziale, ossia superiore a 300 – dice ancora Bankitalia -. L’1,2 per cento degli attivi era inoltre detenuto da fondi con un patrimonio netto negativo, condizione che segnala una particolare situazione di stress finanziario”.

Secondo l’analisi “le esposizioni dirette degli altri intermediari finanziari verso il comparto sono contenute. Alla fine del 2022 i crediti in bonis concessi da banche e altri intermediari operanti in Italia ai fondi immobiliari italiani erano circa 17 miliardi. Di questi, 8 miliardi (poco meno dell’1 per cento del totale dei prestiti a imprese e società finanziarie non bancarie) erano stati erogati da gruppi bancari italiani. La quota di prestiti deteriorati sul totale dei finanziamenti al comparto, al lordo delle rettifiche di valore, si è progressivamente ridotta, raggiungendo il 13 per cento alla fine del 2022”. I fondi immobiliari italiani, però “detengono esposizioni rilevanti”, pari a oltre il 90 per cento degli investimenti verso il settore commerciale (Cre), “dove gli acquisti da parte dei fondi rappresentano circa un terzo del valore complessivo degli scambi. Nel confronto storico la quota di crediti deteriorati dei fondi immobiliari risulta correlata negativamente soprattutto con l’andamento dei prezzi degli uffici localizzati nelle regioni del Nord Ovest, in cui sono concentrati gli investimenti dei fondi. Le condizioni del settore potrebbero quindi peggiorare – avverte Bankitalia – qualora diminuisse il valore degli immobili commerciali, particolarmente sensibili alla congiuntura economica”.