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Tag: Sanremo 2023

Toscana, incontro tra ambasciatore Israele e Giani

Toscana, incontro tra ambasciatore Israele e GianiFirenze, 18 apr. (askanews) – Un rapporto di amicizia storica e consolidata quello che lega la Toscana e Israele. Prima visita ufficiale in Toscana in Palazzo Strozzi Sacrati di Alon Bar, nominato ambasciatore di Israele in Italia nel settembre scorso.

Bar era accompagnato dal console onorario per Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna Marco Carrai. Un incontro cordiale durante il quale il presidente Giani ha ricevuto l’invito a ricambiare la visita in Israele. Tra i temi affrontati l’importanza del rafforzamento dello scambio culturale ed economico, in particolare per quanto riguarda i temi dell’innovazione e delle start up.

L’incontro si è concluso con il consueto scambio di doni.

La Fia boccia il ricorso Ferrari, in Australia Sainz resta 12esimo

La Fia boccia il ricorso Ferrari, in Australia Sainz resta 12esimoRoma, 18 apr. (askanews) – La Fia ha respinto il ricorso presentato dalla Ferrari relativo alla penalità inflitta a Carlos Sainz in occasione del GP d’Australia. Lo spagnolo, quarto al traguardo ma scivolato in dodicesima posizione dopo i 5″ scontati dopo la gara per un contatto con Alonso, resta dunque senza punti. “Non vi è alcun elemento di novità significativo e rilevante che non fosse disponibile per le parti richiedenti il riesame al momento della decisione in parola. L’Istanza va pertanto respinta”, si legge nel documento emesso da F1 e Fia. Bocciato dunque il “right of review” della Ferrari: l’investigazione sull’incidente tra Sainz e Alonso non verrà riaperta e non sarà necessaria una nuova udienza.

Fisco, la Precompilata 2023 sarà online dal pomeriggio del 2 maggio

Fisco, la Precompilata 2023 sarà online dal pomeriggio del 2 maggioRoma, 18 apr. (askanews) – Precompilata 2023 ai nastri di partenza. Dal pomeriggio di martedì 2 maggio le dichiarazioni già compilate dall’Agenzia delle Entrate potranno essere consultate, mentre da giovedì 11 maggio sarà possibile accettare, modificare e inviare il 730 e il modello Redditi. Lo comunica l’Agenzia in una nota.

Le dichiarazioni quest’anno saranno ancora più semplici da utilizzare, grazie anche alla possibilità, a partire dal prossimo 20 aprile, di delegare una persona di fiducia sia online che in videocall. Crescono ulteriormente i dati trasmessi all’Agenzia, che superano quest’anno quota 1 miliardo e 300 milioni (+8% rispetto al 2022). Di questi, oltre un miliardo (l’80% del totale) sono relativi a spese sanitarie. A seguire, premi assicurativi (99 milioni), certificazioni uniche di lavoratori dipendenti e autonomi (73 milioni), bonifici per ristrutturazioni (11 milioni), dati relativi agli interessi passivi sui mutui (8,5 milioni) e spese scolastiche (6,5 milioni). Saranno inoltre utilizzati nuovi dati: corsi post-diploma presso istituti statali di alta formazione e specializzazione artistica e musicale, spese per canoni di locazione, spese di intermediazione per l’acquisto di immobili adibiti a prima casa. Tutte informazioni che si aggiungono a quelle già presenti negli anni scorsi, come ad esempio i contributi previdenziali e assistenziali, quelli versati per i lavoratori domestici, le spese universitarie, per gli asili nido, le spese per gli interventi di ristrutturazione e di efficientamento energetico. La stagione dichiarativa si chiuderà il 2 ottobre per chi invia il 730 direttamente tramite l’applicazione web e il 30 novembre per chi invece utilizza il modello Redditi precompilato.

Tutte le regole relative alle modalità di accesso e alle deleghe sono definite in due provvedimenti firmati dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. Dal prossimo 20 aprile basterà accedere all’area riservata sul sito dell’Agenzia per autorizzare un familiare o una persona di fiducia a gestire la propria dichiarazione precompilata (visualizzarla, accettarla o modificarla, inviarla) e a utilizzare gli altri servizi online nel proprio interesse. La novità è pensata per andare incontro a chi, pur avendo le credenziali per accedere all’area riservata – Spid, Carta d’identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns) – ha poca dimestichezza con le funzionalità web o non può gestirle in prima persona. In alternativa, si può autorizzare la persona di fiducia tramite una videochiamata con un funzionario delle Entrate. Queste due modalità si aggiungono a quelle attive già dallo scorso anno, ovvero l’invio di una pec o la presentazione della richiesta presso un qualunque ufficio dell’Agenzia. Quanto alle domande via posta elettronica certificata, potranno essere inviate anche dalla casella pec della persona di fiducia (non solo quindi da quella del delegante). Viene estesa inoltre la durata della delega: su richiesta del contribuente, potrà infatti essere valida fino a tre annualità.

Per visualizzare e scaricare la dichiarazione occorre accedere alla propria area riservata tramite Spid, Carta d’identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns). In linea generale, il 730 precompilato è predisposto per i contribuenti che hanno percepito, per l’anno d’imposta precedente, redditi di lavoro dipendente e assimilati. Dal 2 maggio 2023 (il 30 aprile è domenica e il 1° maggio è festivo), saranno disponibili i seguenti documenti: dichiarazione dei redditi precompilata riferita all’anno d’imposta precedente; elenco delle informazioni attinenti alla dichiarazione 730 precompilata disponibili presso l’Agenzia delle Entrate, con distinta indicazione dei dati inseriti e non inseriti e relative fonti informative. Il 730 precompilato dovrà essere inviato entro il 2 ottobre 2023, mentre il modello Redditi (e il modello Redditi correttivo del 730) entro il 30 novembre prossimo.

Ceo Poliform: Meloni contenta di toccare con mano nostra realtà

Ceo Poliform: Meloni contenta di toccare con mano nostra realtàMilano, 18 apr. (askanews) – Giorgia Meloni “è stata molto contenta di quello che rappresentiamo per il design dell’Italia nel mondo. E’ stata ben contenta di toccare con mano questa realtà”. Il ceo di Poliform, Giovanni Anzani, racconta la visita, assediata da giornalisti e fotografi, della presidente del Consiglio nel suo stand, questa mattina dopo la cerimonia di inaugurazione della 61esima edizione del Salone del Mobile. Prima tappa del breve tour tra i padiglioni, proprio Poliform dove è stata accompagnata dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè “con cui sono amico da 30 anni, ci teneva a presentarmi la Meloni”.

“Siamo uno dei portabandiera del design italiano nel mondo – ha rimarcato Anzani – Siamo su 95 Paesi, abbiamo 110 monobrand in cui rappresentiamo al meglio l’ingegno, la creatività e la qualità che l’Italia riesce a offrire per cui è stata ben contenta di toccare con mano questa realtà”. Se gli si chiede su cosa si sia soffermata di più, non ha dubbi: “Direi che era molto interessata al discorso armadi come tutte le donne, ma ci ha fatti i complimenti per un tavolo che abbiamo presentato”. “Per noi è stato un bel momento”, ammette il ceo di Poliform che senza giri di modestia ha aggiunto: “Lo sapevamo già che siamo bravi, ma ci ha fatto molto onore la sua visita”.

Sisma 2016, Bankitalia: netto calo demografico nei comuni colpiti

Sisma 2016, Bankitalia: netto calo demografico nei comuni colpitiRoma, 18 apr. (askanews) – “A sei anni dal sisma del Centro Italia, la popolazione residente nell’area del cratere è significativamente diminuita”. Lo rileva uno studio pubblicato dalla Banca d’Italia, nella collana “Questioni di economia e finanza”, che ha cercato di analizzare gli effetti diretti e indiretti del terremoto del 2016 sulla dinamica della popolazione dei comuni colpiti tra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

“I risultati – si legge – suggeriscono che il sisma ha significativamente accentuato il calo demografico; l’effetto medio stimato corrisponde a quasi due quinti della contrazione complessivamente osservata. L’impatto risulta statisticamente significativo in tutta l’area, seppure con un’intensità eterogenea, più severa per i territori con i maggiori danneggiamenti”. L’analisi ricord che con il termine “Sisma del Centro Italia” si fa riferimento allo sciame sismico che ha colpito territori ricompresi tra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, con scosse di intensità particolarmente elevata il 24 agosto 2016 (magnitudo Richter massima 6,0), il 26 ottobre 2016 (5,9), il 30 ottobre 2016 (6,5) e il 18 gennaio 2017 (5,5).

L’effetto demografico “è stato guidato dal peggioramento dei saldi migratori, soprattutto quello interno. Vi si è associato un aumento della quota di popolazione di età più elevata”, aggiunge lo studio (intitolato “L’effetto del sisma del Centro Italia sullo spopolamento dei territori colpiti”). L’analisi si basa sul confronto tra l’andamento della popolazione residente nei comuni del cratere sismico e quella di un gruppo di comuni simili, per caratteristiche geo-morfologiche e di urbanizzazione, che non sono stati interessati dall’evento. “L’impatto, statisticamente significativo in tutta l’area, è risultato più severo per i territori maggiormente danneggiati”.

Agroalimentare, Consulta: ok legge Sicilia su denominazione De.co

Agroalimentare, Consulta: ok legge Sicilia su denominazione De.coRoma, 18 apr. (askanews) – Non contrasta con la normativa dell’Unione europea sui marchi DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Tipica) e STG (Specialità Tradizionale Garantita) la legge della Regione Siciliana n. 3 del 2022, che ha previsto l’istituzione del Registro regionale dei prodotti a denominazione comunale De.Co., quale strumento per la salvaguardia, la tutela e la diffusione, in particolare, delle produzioni agroalimentari ed enogastronomiche territoriali. La Corte costituzionale con la sentenza n. 75 (scritta dal giudice Giovanni Amoroso) ha dichiarato non fondata l’impugnativa del Governo affermando che la denominazione comunale (De.Co.) è una “attestazione di identità territoriale” destinata a individuare l’origine e il legame storico culturale di un determinato prodotto tipico con il territorio comunale. Non si tratta di un marchio, come tale attestante la qualità, e quindi le De.Co. non interferiscono con le denominazioni registrate a livello europeo (DOP, IGP e STG), né hanno un effetto equivalente a una restrizione quantitativa nel mercato interno. La sentenza ricorda che anche altre leggi regionali hanno istituito registri di denominazioni comunali (De.Co.).

Ucraina, la testimonianza di Angelina a Medjugorje con Nuovi Orizzonti

Ucraina, la testimonianza di Angelina a Medjugorje con Nuovi OrizzontiRoma, 18 apr. (askanews) – “Mi chiamo Angelina, ho diciassette anni e sono ucraina. Penso che voi abbiate sentito qualcosa della guerra in Ucraina. Sono anche abbastanza sicura che ne avete sentito parlare e forse alcuni di voi sono addirittura stufi di vedere le notizie in TV su questa guerra, sulla politica, etc. Ma per me questa guerra ha un significato completamente diverso. Per me è il respiro della morte, il respiro della paura, delle urla, del rumore e allo stesso tempo del silenzio tombale”.

Comincia così la lettera di Angelina, pubblicata sui social di Nuovi Orizzonti, Comunità internazionale fondata da Chiara Amirante. Il dramma della guerra ha portato la ragazza dall’Ucraina fino a Medjugorje, dove opera Nuovi Orizzonti. “A causa di questa guerra, ora sono qui – scrive in questa testimonianza -. Migliaia di chilometri da casa mia, dai miei amici, dalla mia famiglia e da tutto ciò che mi era caro. Per il sesto mese mi sveglio non “a casa”, ma… in famiglia. In una grande e amichevole famiglia di gioia, in questa meravigliosa comunità di Nuovi Orizzonti. Quindi, sono venuta qui con i miei genitori, fratelli e sorelle a novembre. Siamo venuti a Medjugorje, non sapendo che avremmo vissuto in una comunità e pensavamo che saremmo tornati entro due-tre settimane. In Ucraina a quel tempo c’erano pesanti attacchi missilistici quasi ogni giorno e problemi con l’elettricità. E, come potete vedere, siamo rimasti qui. All’inizio non capivo letteralmente nulla di ciò che stava accadendo, è stata un’esperienza completamente nuova per me. Ho sentito uno stress costante. Prova ad immaginare: sei in un paese straniero, sei costantemente circondato da italiani di cui non capisci la lingua, tutti gli altri parlano croato, qualcuno cerca di capirti in inglese, polacco, russo e allo stesso tempo stai studiando turco all’università… Pensavo che sarei impazzita, ma quello era l’ultimo dei miei problemi. Ero sola. Mio padre è tornato in Ucraina, in un contesto familiare stressante, abbiamo iniziato tutti a litigare, mia madre era sempre impegnata con i fratelli e le sorelle più piccoli. Ero sola. E non c’era una sola persona di cui potessi fidarmi, con cui parlare o dire qualcosa di più profondo di “ciao, come stai? – sto bene, grazie”. Tutto andava “bene” “.

Poi, racconta Angelina, “ho iniziato a conoscere meglio la comunità, la sua storia, la vita di Chiara e il suo meraviglioso carisma. Ed è apparsa una scintilla. A causa delle circostanze della mia vita personale, ho sempre voluto aiutare gli altri e quando ho approfondito il carisma di Nuovi Orizzonti, ha risuonato davvero nel mio cuore. E poi ho iniziato a stabilire un contatto a poco a poco. Con i volontari, con gli altri ucraini, con i sacerdoti. E impercettibilmente ho preso parte di questa famiglia. Una famiglia che ti circonda di un amore grande, indipendentemente dalla lingua, dalla nazione, dai tuoi problemi. Questa è una famiglia in cui tu, anche dopo aver lasciato la tua vita precedente a migliaia di chilometri di distanza, puoi svegliarti la mattina, incontrare gli altri e contare sempre su un sorriso, abbracci ed amore. Una famiglia dove si può morire tutti dal ridere, ma anche piangere insieme, stare insieme in silenzio, soffrire insieme, ma ridirsi sempre «E gioia sia!». Perché tutto passa, solo l’amore resta. È una famiglia dove si può lodare insieme Gesù e vivere nel suo infinito amore. E questa è una famiglia dove puoi guarire il tuo cuore e cambiare la tua vita una volta per tutte, per seguire sempre Gesù con i fratelli e le sorelle, i genitori, i figli ed ogni amico spirituale che è qui”. “Quindi – conclude la ragazza ucraina – davvero tutto quello che voglio dire ora è grazie. Grazie a Dio, grazie alla comunità e… Grazie anche per questa guerra, che è stata davvero una grande sofferenza, dolore e prova per tutti noi. Ma che anche in questo dolore ci avvicina al Signore, ci insegna a portare con Lui la croce e ci cambia la vita. Preghiamo per la pace nel mondo e la fine di tutte le guerre”.

Dalla Fisica arriva Machina, acceleratore per analisi di opere d’arte

Dalla Fisica arriva Machina, acceleratore per analisi di opere d’arteRoma, 18 apr. (askanews) – Un acceleratore compatto, portatile e di facile utilizzo per l’analisi di opere d’arte e reperti storici di grandi dimensioni o fragili: un gruppo di ricercatrici e ricercatori del CERN e dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha di recente pubblicato un articolo in cui presenta una panoramica su MACHINA (Movable Accelerator for Cultural Heritage In-situ Non-destructive Analysis), un acceleratore di particelle facilmente trasportabile sviluppato da INFN e CERN, ricostruendo la storia di questo progetto e delineandone lo stato dell’arte poco prima dalla sua entrata in operatività.

Il patrimonio artistico, celebrato oggi 18 aprile con il World Heritage Day, la Giornata Internazionale per i beni culturali, potrà trarre grandi benefici da acceleratori come MACHINA. La caratteristica di questo acceleratore di essere facilmente trasportabile – si legge sul sito dell’INFN – è preziosa per la diagnostica dei beni culturali, perché spostare oggetti fragili e rari come opere d’arte o affreschi, anche su brevi distanze, può essere impegnativo e talvolta impossibile a causa di problemi logistici, economici e di sicurezza. MACHINA è il prodotto di una collaborazione tra il CERN e l’INFN iniziata nel 2018 ed è basato sulla tecnologia di quadrupolo a radiofrequenza (HF-RFQ) sviluppata al CERN. Nella seconda metà del 2022, l’acceleratore è stato sottoposto a test approfonditi e presto sarà operativo presso il LABEC, il Laboratorio di tecniche nucleari per l’ambiente e i beni culturali dell’INFN e dell’Università di Firenze, dove verranno effettuate le prime misure utilizzando la tecnica detta IBA, Ion Beam Analysis o analisi con fascio di ioni, su campioni di controllo.

L’acceleratore sarà poi trasferito all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, un rinomato centro per il restauro delle opere d’arte, per entrare a far parte delle regolari attività diagnostiche del centro. MACHINA sarà utilizzato per analizzare le opere d’arte in modo non distruttivo con le tecniche IBA, rendendo possibile l’esame di una molteplicità di oggetti che altrimenti non potrebbero essere studiati, perché troppo fragili o grandi da spostare. Pur avendo sede nell’Opificio delle Pietre Dure, MACHINA potrà essere ulteriormente trasportato per effettuare misure in situ presso altri musei o siti di conservazione. Il design compatto di MACHINA, costituito da una cavità accelerante a radiofrequenza di un metro, offre una soluzione portatile che ha un impatto minore, rispetto ai convenzionali acceleratori, sull’ambiente circostante in termini di ingombro e peso. Per la costruzione di MACHINA e del suo sistema di controllo sono stati utilizzati componenti facilmente reperibili sul mercato e alcuni elementi dell’acceleratore sono stati realizzati attraverso la stampa 3D. Inoltre, l’acceleratore è sicuro da un punto di vista radioprotezionistico, grazie a soluzioni che permettono di contenere moltissimo la radiazione prodotta dall’impatto del fascio sui materiali analizzati.

Il progetto è stato realizzato grazie ai finanziamenti del Fondo per il Trasferimento della Conoscenza del CERN e del FISR (Fondi Speciali per la Ricerca del Ministero dell’Università e della Ricerca), con il supporto della rete per i beni culturali CHNet dell’INFN e i contributi dei gruppi di Ingegneria Meccanica e dei Materiali e di Radiofrequenza del CERN.

Polimi: nuova scoperta sul Codice Atlantico di Leonardo da Vinci

Polimi: nuova scoperta sul Codice Atlantico di Leonardo da VinciRoma, 18 apr. (askanews) – Il Codice Atlantico è una delle raccolte più estese e affascinanti di disegni e scritti di Leonardo da Vinci e la sua conservazione è una grande sfida per studiosi e ricercatori. Un approfondito studio, pubblicato su “Scientific Reports”, è stato condotto dal Politecnico di Milano sul Foglio 843 del Codice, per comprendere le cause di alcune macchie nere apparse da qualche anno sul passepartout moderno che rilega i folii originali leonardeschi.

Il gruppo di ricerca interdisciplinare coordinato da Lucia Toniolo, professoressa di Scienza e Tecnologia dei Materiali del Politecnico di Milano, ha utilizzato una serie di tecniche di analisi non invasive e micro-invasive per esaminare il fenomeno e studiarne la natura e le cause. Il Codice Atlantico, donato alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana nel 1637, è stato oggetto di un importante restauro effettuato dal Laboratorio del Libro Antico dell’Abbazia di Grottaferrata tra il 1962 e il 1972. L’intervento è terminato con la realizzazione di 12 volumi con 1119 fogli: ogni pagina è composta da un passepartout con finestra (aggiunto dai restauratori a Grottaferrata) che incornicia i frammenti originali di Leonardo. Dal 1997 il Codice è conservato in un ambiente con un microclima strettamente controllato, secondo gli standard per la conservazione della carta.

Nel 2006 – informa il Politecnico di Milano – sono state scoperte delle piccolissime macchie scure sul passepartout, localizzate intorno alla finestra che incornicia e rilega il foglio. Questo fenomeno di annerimento, osservato su circa 210 pagine del Codice a partire dal Foglio 600 in poi, ha suscitato grande preoccupazione tra i curatori e conservatori del museo e gli studiosi. Un primo intervento, nel 2009, ha portato alla sfascicolazione dei volumi. Oggi i disegni sono montati singolarmente su passepartout, in cartelle e scatole non acide. La ricerca condotta dal Politecnico è iniziata nel 2021 in occasione di un primo progetto pilota su tre disegni del Codice finanziato dal Fondo Italiano di Investimento che ha previsto la rimozione e sostituzione del passepartout del Foglio 843. Studi precedenti avevano escluso che le macchie derivassero da processi di deterioramento microbiologico. La ricerca del Politecnico di Milano combinando indagini di fotoluminescenza iperspettrale, imaging di fluorescenza UV, con un imaging micro-ATR nell’infrarosso, ha evidenziato la presenza di colla d’amido e colla vinilica localizzate nelle aree dove il fenomeno delle macchie è più intenso, proprio vicino al margine del foglio.

Inoltre, è stata rilevata la presenza di nano-particelle inorganiche tondeggianti, del diametro di 100-200 nanometri, composte da mercurio e zolfo, che si sono accumulate all’interno delle cavità formate tra le fibre di cellulosa della carta del passepartout. Infine, grazie all’utilizzo di analisi di sincrotrone, condotte a ESRF a Grenoble, è stato possibile identificare queste particelle come metacinabro, un solfuro di mercurio in una fase cristallina inusuale di colore nero. Approfonditi studi sui metodi di conservazione della carta – prosegue Polimi – hanno permesso di formulare alcune ipotesi sulla formazione del metacinabro. La presenza di mercurio potrebbe essere associata all’aggiunta di un sale antivegetativo all’interno della miscela di colla utilizzata nel restauro di Grottaferrata, che potrebbe essere stata applicata solo in alcune zone del pacchetto di carta del passepartout, proprio dove questo trattiene il folio leonardesco, per garantire l’adesione e prevenire attacchi microbiologici al Codice.

La presenza di zolfo, invece, è stata collegata all’inquinamento atmosferico (a Milano negli anni ’70 i livelli di biossido di zolfo SO2 erano molto elevati) o agli additivi usati nella colla, che nel tempo, avrebbero portato alla reazione con i sali di mercurio e alla formazione di particelle di metacinabro, responsabili delle macchie nere.

I preoccupanti dati dell’Iss sul consumo di alcolici in Italia

I preoccupanti dati dell’Iss sul consumo di alcolici in ItaliaRoma, 18 apr. (askanews) – Nel 2021 7,7 milioni di italiani di età superiore a 11 anni (pari al 20% degli uomini e all’8,7% delle donne) hanno bevuto quantità di alcol tali da esporre la propria salute a rischio. Tre milioni e mezzo di persone hanno bevuto per ubriacarsi e 750.000 sono stati i consumatori dannosi, coloro cioè che hanno consumato alcol provocando un danno alla loro salute, a livello fisico o mentale. E se è vero che molti valori sono diminuiti tornando ai livelli pre-pandemici, è altrettanto vero che questi erano comunque elevati e che i decrementi, registrati quasi sempre per gli uomini e non per le donne, sono distanti dal raggiungimento degli Obiettivi di salute sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. A scattare la fotografia è, come ogni anno, l’Osservatorio nazionale alcol (Ona) dell’Iss, che ha rielaborato i dati Istat in occasione dell’Alcohol prevention day (Apd). Dati che vengono illustrati domani, 19 aprile 2023, nel corso di un workshop internazionale in programma presso la sede dell’Iss. “I consumi di alcol in Italia evidenziano una situazione di ritorno ai livelli pre-pandemia Covid-19, anche se cresce l’esposizione al rischio da parte delle donne, tanto giovanissime, quanto anziane – afferma Emanuele Scafato, Direttore dell’Ona-Iss -. Al fine di delineare la roadmap di una prevenzione nazionale ma anche mirata, il più efficace possibile, è necessario intercettare tutti i consumatori a rischio, a sostegno oltretutto degli obiettivi delle strategie europee e globali”. Il quadro dei 36 milioni di consumatori di alcol in Italia – 20 milioni gli uomini e 16 le donne, pari al 77% dei maschi e al 56% delle femmine – è ricco di dettagli. Dieci milioni e mezzo di italiani sopra i 18 anni hanno bevuto alcol quotidianamente. Tra i consumatori a rischio, preoccupano soprattutto i giovani (circa 1.370.000 tra 11 e 25 anni, di cui 620.000 minorenni), le donne (circa 2,5 milioni, in crescita dal 2014, con punte massime di consumatrici a rischio del 29% tra le minorenni 16-17enni), gli anziani (2,6 milioni, di cui uno su 3 e quasi una su 10 over65 sono a rischio: eccedono su base quotidiana e consumano fuori pasto). Spiccano i 3,5 milioni di binge drinker, soprattutto maschi di tutte le età (83.000 sono minori). Anche qui si registra una diminuzione in direzione dei livelli del 2020, ma non per le donne che sono stabili, senza alcun accenno dunque al calo dei consumi tesi all’intossicazione. Inoltre, i consumatori dannosi di bevande alcoliche sono stati 750.000, anche qui in diminuzione rispetto agli 830.000 del 2020. Tuttavia a decrescere sono ancora una volta gli uomini ma non le donne, per le quali si continua a registrare un incremento che ha condotto a quota 300.000 le consumatrici con danno da alcol. Dei 750.000 consumatori dannosi con Disturbi da uso di alcol (Dua) in necessità di trattamento, solo l’8,5% è stato intercettato, per un totale di 63.490 alcoldipendenti in carico ai servizi del Sistema sanitario nazionale (Ssn), con costante e preoccupante decrescita. La situazione negli ospedali, infine, testimonia quanto descritto finora. Nel 2021, si sono registrati 35.307 accessi ai Pronto soccorso (Ps) – di cui il 10 % circa richiesto da minori, per le ragazze in proporzione doppia rispetto ai coetanei – e 45.270 dimissioni ospedaliere, causati entrambi dall’alcol, segnando in un anno un incremento, rispettivamente, del 20.2% e del 4.2%.