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Tag: Sanremo 2023

Industria, Istat: a febbraio produzione -0,2% su mese, -2,3% su anno

Industria, Istat: a febbraio produzione -0,2% su mese, -2,3% su annoRoma, 13 apr. (askanews) – A febbraio l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,2% rispetto a gennaio. Nella media del trimestre dicembre-febbraio il livello della produzione è aumentato dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile cresce su base congiunturale solo per l’energia (+0,2%); diminuiscono invece i beni strumentali (-0,9%), i beni di consumo (-0,7%) e i beni intermedi (-0,3%). Lo ha reso noto l’Istat. Corretto per gli effetti di calendario, a febbraio 2023 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 2,3% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 come a febbraio 2022). Si registrano incrementi tendenziali solo per i beni strumentali (+3,2%); diminuiscono, invece, i beni di consumo (-1,4%), i beni intermedi (-6,2%) e l’energia (-7,4%). Tra i settori di attività economica la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici presenta una marcata crescita tendenziale (+19,6%), seguono la fabbricazione di macchinari e attrezzature (+3,8%) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (+3,3%). Le flessioni più ampie si registrano nell’industria del legno, della carta e della stampa (-15,9%), nella fabbricazione di prodotti chimici (-9,1%) e nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-7,9%).

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Cina: record per “sole artificiale” EAST, verso fusione nucleare

Cina: record per “sole artificiale” EAST, verso fusione nucleareRoma, 13 apr. (askanews) – Il “sole artificiale” cinese ha stabilito un record mondiale ieri notte generando e mantenendo plasma estremamente caldo e confinato per quasi sette minuti, in un passo cruciale verso la produzione di energia dalla fusione termonucleare. L’ha riferito oggi l’agenzia di stampa Xinhua.

L’Experimental Advanced Superconducting Tokamak (EAST) nella città di Hefei, Cina orientale, ha generato e sostenuto plasma per 403 secondi, battendo il precedente record di 101 secondi del 2017. “Il significato principale di questa nuova svolta risiede nella sua ‘modalità ad alto confinamento’, in cui la temperatura e la densità del plasma aumentano in modo significativo”, ha affermato alla Xinhua Song Yuntao, direttore dell’Istituto di fisica del plasma presso l’Accademia cinese delle scienze, che ha costruito EAST.

La fusione nucleare è lo stesso processo fisico attraverso il quale il Sole produce la sua energia. Gli scienziati puntano a riprodurla per avere la possibilità di accedere a una fonte di energia considerata pulita e quasi illimitata. EAST, entrato in funzione nel 2006, rappresenta uno degli esperimenti più promettenti verso la fusione nucleare controllata. Ha condotto finora più di 120mila esperimenti.

Si tratta del primo “tokamak” superconduttore al mondo. Un “tokamak” – una parola russa – è un reattore nucleare a fusione a forma di ciambella in cui un plasma ad altissima temperatura e a bassa pressione viene mantenuto coeso e lontano dalle pareti interne grazie a un campo magnetico generato da elettromagneti esterni alla camera. La Cina ha anche completato la progettazione del suo sole artificiale di nuova generazione, chiamato China Fusion Engineering Test Reactor (CFETR), che mira a diventare il primo reattore dimostrativo di fusione al mondo, secondo Xinhua. Una volta completato intorno al 2035, CFETR produrrà un’enorme quantità di calore con una potenza di picco fino a 2 gigawatt.

Seoul vuol condurre test radioattività a 89 fuoriusciti nordcoreani

Seoul vuol condurre test radioattività a 89 fuoriusciti nordcoreaniRoma, 13 apr. (askanews) – La Corea del Sud intende condurre test di esposizione alle radiazioni su 89 fuoriusciti nordcoreani provenienti dalle aree vicine al sito dei test nucleari di Punggye-ri del Nord. L’ha annunciato oggi il ministero dell’Unificazione di Seoul, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Yonhap.

Il governo sudcoreano e quello statunitense da tempo segnalano attività attorno al sito nucleare e sostengono che la Corea del Nord sarebbe pronta a effettuare in qualsiasi momento un nuovo test atomico. I test sulle radiazioni saranno effettuati a partire da maggio per sei mesi sui fuggitivi nordcoreani che vivevano nella contea di Kilju e nelle aree vicini, fuggiti dal Nord dopo il suo primo test nucleare nel 2006, secondo il ministero.

Il governo aveva precedentemente effettuato test simili su 40 persone nel 2017 e nel 2018. “È significativo verificare preventivamente la possibilità di esposizione a fughe radioattive e le condizioni di salute generali per coloro che potrebbero aver subito danni dai test nucleari del Nord”, ha detto ai giornalisti un funzionario del ministero.

Il sito di test nucleari di Punggye-ri si trova nella contea di Kilju, nella provincia nord-orientale del paese. Il regime segreto ha condotto lì tutti e sei i test nucleari sul sito. Tra gli 89 disertori da sottoporre al test, nove sono quelli che si sospetta siano stati esposti a radiazioni durante i precedenti test del governo. Il ministero selezionerà gli altri 80 da un gruppo di coloro che hanno espresso la volontà di essere testati.

In totale, 796 nordcoreani che vivevano nelle aree vicino a Punggye-ri hanno disertato verso sud in seguito alla prima detonazione nucleare del Nord nell’ottobre 2006.

Pmi, illimity: accordo con Bei per sostegni da 200 milioni

Pmi, illimity: accordo con Bei per sostegni da 200 milioniRoma, 13 apr. (askanews) – La Banca europea per gli investimenti ed illimity Bank hanno perfezionato un accordo da 200 milioni di euro finalizzato a sostenere i fabbisogni di capitale circolante e di liquidità delle Pmi, con particolare attenzione ad investimenti sostenibili ed alle imprese che operano nelle Regioni di coesione. Lo rende noto un comunicato. L’intesa, che contribuisce a consolidare ulteriormente l’ottima cooperazione tra le due banche, porterà alla mobilitazione di 100 milioni di euro ciascuno nel 2023, garantendo alle Pmi accesso al credito a condizioni agevolate. illimity metterà a disposizione delle piccole e medie imprese i 100 milioni di euro di finanziamento attraverso b-ilty, la banca digitale del Gruppo illimity specializzata in servizi finanziari e credito per imprese con fatturato tra i 2 a 15 milioni di euro. b-ilty, grazie alla sua piattaforma interamente digitale e ad una struttura flessibile, non ha vincoli territoriali e potrà, quindi, supportare al meglio le diverse realtà distribuite in tutta Italia. Nel dettaglio, l’accordo prevede che oltre il 30% dei fondi sia destinato al finanziamento di imprese che operano nelle Regioni di coesione (Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Umbria e Marche) coerentemente con l’obiettivo trasversale di sviluppo economico, sociale e territoriale dell’Unione Europea. “Questa operazione con illimity mira a promuovere i due obiettivi trasversali della BEI, ovvero il clima e la coesione sociale, offrendo nuova finanza a condizioni favorevoli alle piccole e medie imprese che vogliono investire in un futuro più sostenibile e inclusivo,” ha dichiarato Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente Bei. “Il nostro impegno, al fianco degli imprenditori, si conferma ulteriormente tramite questo accordo che permette di fornire nuova liquidità alle Piccole e Medie Imprese, in un momento di contesto altamente complesso come quello attuale, ha commentato Corrado Passera, Ceo e Fondatore di illimity.

Gli Uffizi e Swatch: a Firenze i nuovi orologi con Botticelli

Gli Uffizi e Swatch: a Firenze i nuovi orologi con BotticelliFirenze, 13 apr. (askanews) – Le due opere più famose di Sandro Botticelli, “Allegoria della Primavera” e “Nascita di Venere”, custodite alle Gallerie degli Uffizi di Firenze, diventano orologi, parte della collezione di Swatch dedicata ai grandi musei internazionali. E per l’occasione del lancio nel capoluogo toscano anche il negozio affacciato sul Duomo è stato allestito con le suggestioni della pittura rinascimentale.

“La sfida di inserire un museo italiano tra tutti i musei con i quali abbiamo fatto collaborazioni negli ultimi cinque anni – ha detto ad askanews Carlo Giordanetti, Ceo dello Swatch Art Peace Hotel – era già una sfida importante, poi quest’anno nella quale Botticelli è particolarmente ‘caldo’ come artista, visto che si sta preparando una grande esposizione che partirà per la Cina e alcune sue opere hanno ispirato oggetti che saranno presentati al Salone del Mobile, mi sembra che arriviamo perfettamente in tempo”. L’operazione è interessante anche nell’ottica di osservare come cambiano le strategie di comunicazione di un museo come gli Uffizi, ai primi posti per visitatori al mondo e ultimamente contraddistinto da un’attenzione importante al pubblico più giovane e ai social media. “Guardando l’ora, anche se solo per una frazione di secondo – ha detto il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt – le persone vedono anche una nostra opera d’arte, come ricordo, come invito e come promessa di una ulteriore visita futura”.

Con l’obiettivo, tanto per il museo quanto per l’azienda, di allargare il pubblico della cultura. “Da sempre l’idea di Swatch di lavorare con gli artisti e con le opere d’arte – ha concluso Giordanetti – è proprio quella di portarle il più vicino possibile alla vita di tutti i giorni, tenendoli al polso entriamo quasi in confidenza con questi capolavori”. Capolavori la cui trasposizione in orologi è stata seguita attentamente dagli Uffizi, fin dall’inizio del progetto, e oltre alla cessione dei diritti per l’utilizzo delle immagini il museo appare direttamente sul cinturino con il proprio logo. Anche questo è un tassello del racconto di come i musei provano ad ampliare il proprio ruolo e la propria presenza nella società e nell’economia.

Fnomceo: sanità integrativa non deve sostituire Servizo Sanitario

Fnomceo: sanità integrativa non deve sostituire Servizo SanitarioMilano, 13 apr. (askanews) – La sanità integrativa non deve entrare in concorrenza con quella pubblica ma, appunto, integrarla: è questo, in estrema sintesi, il senso di quanto affermato questa mattina dalla Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, per voce del segretario Roberto Monaco, in audizione al Senato, di fronte alla decima Commissione Affari sociali, per l’Indagine conoscitiva sulle forme integrative di previdenza e assistenza sanitaria.

Attualmente la sanità integrativa rappresenta una spesa di 4,3 miliardi di euro a fronte di una spesa previsionale del Servizio Sanitario Nazionale per il 2022 di circa 124 miliardi di euro. La spesa diretta delle famiglie è di quasi 38 miliardi. “Riteniamo che quello della sanità integrativa sia un tema complesso – ha premesso Monaco – e anche molto sentito dalle professioni medica e odontoiatrica. Per avere una corretta visione della questione è necessario distinguere tra le prestazioni che devono essere garantite dal Servizio Sanitario Nazionale, e che sono i Livelli essenziali di assistenza, e le prestazioni che sono invece di pertinenza della sanità privata e che sono appunto prestazioni integrative. Si tratta di prestazioni diverse: per la sanità integrativa si parla appunto di prestazioni che ‘integrano’ e non di prestazioni essenziali.In altri termini, la sanità integrativa non deve entrare in concorrenza con quella pubblica, ma deve bensì integrarla.L’obiettivo è anche determinare un nuovo sistema di regole che garantisca l’intermediazione della spesa privata. Ciò significa individuare un soggetto terzo, che non può essere il mercato, da frapporre tra il cittadino utente ed il sistema di sanità integrativa, al fine di regolare tale rapporto, con regole chiare anche su tariffe e prestazioni”. “Non c’è alcuna preclusione – ha chiarito – rispetto al settore privato laddove contribuisca a rendere più sostenibile il sistema: bisogna che la sanità resti universalistica al fine di garantire a tutti i cittadini pari diritti di cura. Il Servizio Sanitario Nazionale sta, infatti, perdendo quote importanti di universalismo contraddicendo la sua funzione storica di strumento di coesione sociale e rimanendo esposto ad un contingentamento progressivo delle risorse che sta creando delle disuguaglianze territoriali socialmente inaccettabili”.

“Per concorrere all’obiettivo della massima tutela della salute – ha continuato – occorre potenziare e concentrare l’impegno nell’ambito delle prestazioni e dei servizi non previsti dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini per tramite delle regioni. L’obiettivo è quindi quello di garantire la tutela della salute ad un numero sempre maggiore di persone e a persone sempre più anziane: per raggiungerlo è necessario sviluppare un modello di sanità integrativa che sia di reale sostengo al sistema pubblico, che pur mantenendo un ruolo centrale in termini di universalità del servizio a tutti i cittadini, possa essere supportato allo stesso tempo nelle aree più critiche, quali assistenza domiciliare, cronicità, non autosufficienza e prevenzione e promozione della salute e stili di vita. Inoltre, le forme sanitarie integrative devono essere finalizzate al recupero e al contenimento delle liste di attesa, fenomeno che ad oggi costringe molti cittadini a ricorrere al privato, nonostante la maggioranza degli italiani abbia grande fiducia nel SSN”. Il nuovo modello di sanità integrativa, deve, quindi, fondarsi sul principio di mutualità, essendo in grado di garantire maggiore equità fra i cittadini e più elevati livelli di tutela sanitaria per tutti. Il welfare solidaristico finanziato con risorse private andrebbe quindi incoraggiato e inserito in un contesto organico e coerente, non è un privilegio riservato a pochi: è un’espressione concreta di sussidiarietà, è la via per rendere sostenibile il welfare negli anni a venire, affrontando l’avversa curva demografica. Dunque, oggi, si può sicuramente parlare di sanità integrativa, dopo però aver reso più efficiente la sanità pubblica. Quella integrativa, infatti, può essere utile nel momento in cui integra il SSN, ma diventa una cosa negativa se finisce per sostituirsi al Servizio sanitario pubblico, come di fatto purtroppo sta già accadendo”. “In relazione specificatamente alla professione odontoiatrica – ha sottolineato – si evidenzia la funzione che i fondi integrativi possono svolgere quali strumenti complementari nelle terapie e nella prevenzione odontoiatrica, rappresentando una opportunità ed una risposta al problema della sostenibilità del costo della terapia odontoiatrica per il singolo cittadino”. Critica, invece, la Fnomceo verso quelle regole che impediscono al cittadino di potersi avvalere del medico di sua scelta, pena la perdita del beneficio economico assicurativo.

“Si auspica i un intervento legislativo – ha concluso Monaco – volto a porre sullo stesso piano l’assistenza diretta e quella indiretta. In questo modo il paziente sarebbe libero di rivolgersi al medico di cui ha piena fiducia, certo di ricevere il livello di qualità delle prestazioni, in termini di assistenza medica, ritenuto più adeguato, conservando al contempo il beneficio assicurativo. È dunque indispensabile la definizione di regole e di organi di controllo delle attività e delle gestioni dei capitali dei Fondi integrativi per attivare sistemi di garanzia e di verifica indipendenti”.

Giappone: 93% va ancora in mascherina, anche se non c’è più obbligo

Giappone: 93% va ancora in mascherina, anche se non c’è più obbligoRoma, 13 apr. (askanews) – Nonostante da un mese non vi sia più l’obbligo in base alle regole per affrontare il Covid-19, il 93 per cento dei giapponesi continua a indossare la mascherina. Lo ha rivelato uno studio condotto da Laibo, una società di reclutamento sul lavoro, e rilanciato dai media nipponici.

Il sondaggio ha avuto come campione 750 lavoratori adulti, il 39,6% dei quali ha dichiarato di indossare una maschera “incondizionatamente”. Un altro 53,4% ha dichiarato di farlo a seconda della situazione. Il 13 marzo il Giappone ha allentato le prescrizioni sulle mascherine, consentendo alle persone di decidere quando indossarla nella maggior parte dei casi.

Tra coloro che continuano a indossare la mascherina, il 42,6% ha dichiarato di farlo per abitudine. Tuttavia c’è un 37,9% del campione che lo fa perché si sente sotto osservazione, visto che la gran parte dei colleghi e delle persone va in giro in mascherina. Un altro fattore critico coinvolge le aziende che adottano in modo indipendente le regole sull’uso della maschera per i dipendenti. Nel sondaggio di Laibo, il 35% ha affermato di indossare mascherine perché consigliato dal proprio datore di lavoro.

Nella Aeon, il più grande rivenditore al dettaglio del Giappone, tutti i 500mila lavoratori che operano nei negozi fisici e nelle sedi aziendali continuano a indossare mascherine durante l’orario di lavoro. I dipendenti devono segnalare la presenza o l’assenza di sintomi Covis ai supervisori prima di arrivare al lavoro. FamilyMart e altre catene di minimarket raccomandano ai dipendenti d’indossare mascherine per il viso. Le regole sulle maschere sono presenti anche nel settore manifatturiero. Okuma, un produttore di macchine utensili, chiede ai lavoratori di mantenere quella pratica. “Se si verificasse un’epidemia di Covid all’interno dell’azienda, dovremmo interrompere le linee di produzione”, ha affermato un rappresentante della compagnia.

Alla Mitsubishi Heavy Industries, i dipendenti di tutto il gruppo che lavorano in Giappone devono indossare mascherine se non possono distanziarsi di almeno un metro l’uno dall’altro. A marzo tuttavia le mascherine sono state vendute a un tasso di 5,89 unità ogni mille persone, secondo Nikkei POS, che raccoglie dati sull’andamento delle vendite in tutto il Giappone. La valutazione è la seconda più bassa dal 2020. Il volume di mascherine vendute è solo del 12% in più rispetto a marzo 2019, il che indica che tali acquisti si stanno riallineando ai livelli pre-Covid. Le vendite di mascherine sono anche influenzate dalla gravità della stagione dei pollini per chi soffre di allergie. Mitsubishi Chemical Group ha inoltre affermato che le sue spedizioni di pannelli acrilici, utilizzati per realizzare partizioni interne, si sono più che dimezzate rispetto al picco del 2020. Nel sondaggio di Laibo, il 75% degli intervistati ha sostenuto di voler continuare a mascherarsi sempre o secondo necessità. Molte aziende, tra cui Aeon e Mitsubishi Heavy, non hanno deciso cosa faranno una volta che il Giappone declasserà il Covid-19 alla stessa categoria dell’influenza stagionale a maggio. Altri paesi si stanno allontanando dall’uso delle mascherine. Solo il 20 per cento circa delle persone nel Regno unito continuerebbe a usarle, ha scoperto una società di ricerca britannica che ha effettuato il sondaggio a giugno 2022.

Cina, nuove regole per il reclutamento in tempo di guerra

Cina, nuove regole per il reclutamento in tempo di guerraRoma, 13 apr. (askanews) – La Cina ha emesso nuove regole per il reclutamento di soldati in tempo di guerra, con i veterani in cima alla lista delle chiamate. Lo scrive oggi il South China Morning Post, valutando questa mossa come un preparativo in vista di un’eventuale conflitto attorno alla vicenda di Taiwan.

Il regolamento afferma che il reclutamento dovrebbe “concentrarsi sulla preparazione alla guerra” e aumentare l’efficienza chiamando reclute “di alto livello”. Le nuove regole sono state introdotte con un emendamento alle disposizioni sul reclutamento approvato all’inizio di aprile dal Consiglio di Stato – il governo cinese – e dalla Commissione militare centrale, il più alto organo di comando militare della Cina, presieduto dal leader Xi Jinping. La modifica entrerà in vigore il primo maggio.

Per la prima volta, nei regolamenti è stato incluso un capitolo separato sul reclutamento in tempo di guerra, in cui si afferma che gli ex militari avrebbero la priorità e dovrebbero unirsi alle loro unità originali o posizioni simili. “Al fine di garantire il normale ricambio delle truppe e le esigenze supplementari dei soldati in tempo di guerra, i regolamenti fanno riferimento alle pratiche comuni di vari paesi … e istituiscono un capitolo speciale per regolare la questione del reclutamento in tempo di guerra”, ha dichiarato un funzionario del Comitato militare centrale in una conferenza stampa.

In tempo di guerra, il regolamento prevede anche che il Consiglio di Stato e la Commissione militare centrale possano adeguare condizioni e modalità di reclutamento “nei limiti previsti dalla legge”, lasciando spazio a ulteriori aggiustamenti.

Lancio d’un missile nordcoreano fa scattare allarme in Giappone

Lancio d’un missile nordcoreano fa scattare allarme in GiapponeRoma, 13 apr. (askanews) – Il lancio di un nuovo missile nordcoreano avvenuto nelle prime ore di stamani ha fatto scattare per l’Hokkaido, la più settentrionale delle quattro isole principali del Giappone, l’allarme ai cittadini inoltrato su tutti i canali, compresi i telefoni cellulari, il cosiddeto J-Alert. Lo riferiscono i media nipponici.

Secondo quanto riferito dallo Stato maggiore congiunto sudcoreano, il lancio è stato rilevato alle 7.23 locali. Il missile è volato per circa mille chilometri, prima di ammarare nel Mar del Giappone, apparentemente in acque internazionali. Il missile ha seguito una “lofted trajectory”, cioè con un angolo di tiro che ne accorcia la gittata. Questo fa pensare che si tratti di un missile a medio raggio o di un missile intercontentale a lungo raggio. Il ministero della Difesa ha annunciato la mattina del 13 che un possibile missile balistico è stato lanciato dalla Corea del Nord. Il governo ha annunciato che uno dei missili lanciati sarebbe dovuto atterrare intorno a Hokkaido, ma poi ha ribadito che la possibilità di una caduta era scomparsa. Il Ministero della Difesa sta conducendo un’analisi dettagliata, affermando che potrebbe essere stato lanciato almeno un ICBM, cioè una classe di missili balistici intercontinentali.

Seoul ritiene che si tratti di un “nuovo sistema missilistico” che potrebbe aver utilizzato propellente solido. Comunque le autorità d’intelligence della Corea del Sud e degli Stati uniti “stanno conducendo una complessiva analisi delle sue dettagliate specifiche”, ha comunicato lo stato maggiore sudcoreano. Il lancio è stato rilevato alle 7.26 locali di stamani dal sistema d’intelligence giapponese. Trenta minuti dopo il governo ha lanciato l’allarme sul sistema d’emergenza che prevede il seguente messaggio: “I missile che è stato lanciato dovrebbe cadere nelle vicinanze di Hokkaido intorno alle 8.00. Per favore, evacuate nel seminterrato”.

In seguito, il capo di gabinetto giappoense Hirokazu Matsuno, apparendo in conferenza stampa, ha difeso la scelta di lanciare l’allarme ai cittadini, definendola come “appropriata”. In seguito alle 8.16 locali il governo ha cancellato l’allarme, segnalando che, “dopo aver verificato le informazioni, è stato confermato che non c’è più alcuna possibilità che il missile cada su Hokkaido e dintorni, quindi lo annulliamo”.

Il Consiglio di sicurezza nazionale (NSC) presidenziale della Corea del Sud ha “fortemente” condannato il lancio di un missile balistico da parte del Nord, altrettanto ha fatto il corrispondente organo statunitense. “Gli Stati Uniti condannano fermamente la Corea del Nord per il suo test di un missile balistico a lungo raggio”, ha detto in una dichiarazione la portavoce dell’NSC Adrienne Watson. Subito dopo il lancio, Usa e Sudcorea hanno tenuto una riunione di coordinamento e hanno ribadito che le due parti rafforzeranno ulteriormente la loro posizione di difesa combinata contro “qualsiasi minaccia e provocazione nordcoreana”, ha affermato il JCS. “Il lancio di missili balistici della Corea del Nord è un grave atto provocatorio che non solo danneggia la pace e la stabilità nella penisola coreana, ma anche nella comunità internazionale, e una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”, hanno affermato, esortando il Nord a fermare immediatamente i lanci. I funzionari di Seoul hanno affermato che l’ultimo lancio potrebbe essere stato finalizzato in parte a ostentare la forza nucleare del Nord in vista del 111esimo compleanno del defunto Kim Il Sung, fondatore nazionale del Nord e nonno dell’attuale leader, previsto per sabato, e per protestare contro le recenti manovre congiunte di Seoul e Washington. L’ultimo lancio del Nord che ha coinvolto un missile balistico a raggio intermedio o uno a raggio più lungo è stato quello di un missile balistico intercontinentale Hwasong-17 il 16 marzo. Il lancio di questa settimana è avvenuto tra le speculazioni secondo cui il regime recalcitrante potrebbe lanciare un razzo a lungo raggio per mettere in orbita il suo primo satellite militare, dato il suo piano dichiarato di terminare i preparativi per il lancio entro questo mese.

G7 Finanze: l’economia globale è più resiliente del previsto

G7 Finanze: l’economia globale è più resiliente del previstoRoma, 12 apr. (askanews) – L’economia globale “si è dimostrata più resiliente del previsto” e nella riunione che si è svolta oggi, a margine delle assemblee primaverili di Fmi e Banca mondiale, il G7 di ministri delle Finanze e governatori delle Banche centrali ha reiterato “la determinazione a mantenere la stabilità macroeconomica e finanziaria”. Lo si legge nel comunicato diffuso dalla presidenza di turno del G7, che quest’anno spetta al Giappone.

“L’inflazione resta elevata e le banche centrali sono fortemente impegnate a riportare la stabilità dei prezzi. Al tempo stesso – prosegue il documento – i recenti sviluppi dei mercati finanziari sottolineano l’incertezza sulle prospettive globali e la necessità di restare vigilanti. Ribadiamo che il sistema finanziario è resiliente, sostenuto da risposte delle autorità pronte e energiche, così come dalle riforme attuate dopo la crisi del 2008”. Continueremo a monitorare gli sviluppi del settore finanziario e ad essere pronti ad assumere azioni appropriate per mantenere la stabilità finanziaria e la resilienza del sistema globale”.

Il G7 ribadisce poi la condanna della “guerra di aggressione russa contro l’Ucraina”, assieme al supporto a favore di Kiev. In questo ambito le sette economie avanzate accolgono positivamente l’impegno del Fondo monetario internazionale di un programma di aiuti da 15,6 miliardi di dollari a favore dell’Ucraina. Il G7 ribadisce anche l’impegno alle sanzioni contro la Russia e a intervenire contro i tentativi di aggirarle. Infine viene ribadita la necessità di rafforzare le catene di approvvigionamento globali, di agire sulla sicurezza energetica e di rafforzare le misure per contenere il surriscaldamento globale. Il G7 poi rilancia il pieno impegno a sostenere i paesi a basso e medio reddito in parallelo, in questo caso, con i partner del G20. La prossima riunione del gruppo si svolgerà a maggio a Niigata, in Giappone.