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Tag: Sanremo 2023

Accordo Italia-Albania, il Pd vuole Rama fuori dal Pse

Accordo Italia-Albania, il Pd vuole Rama fuori dal PseRoma, 9 nov. (askanews) – Il Pd è pronto a protocollare la richiesta di espulsione dal Partito socialista europeo per il premier albanese Edi Rama e il suo Pssh, il partito socialista d’Al-bania. Lo annuncia a Repubblica Peppe Provenzano, responsabile Esteri della segreteria Schlein: “Porremo la questione al congresso del Pse”, che si terrà domani e dopodomani a Malaga, alla presenza di tutti i big socialisti del continente, dal premier spagnolo Pedro Sanchez al cancelliere tedesco Olaf Scholz.

“Nel mirino dei democratici c’è il controverso accordo siglato da Rama con la premier Giorgia Meloni, che prevede il dirottamento sull’Albania di una cospicua parte di migranti intercettati dalle navi italiane, fino a 36mila l’anno, da dislocare in strutture attrezzate nel porto di Shengjin e a Gjader”, scrive Repubblica. Secondo il Pd, l’accordo viola il diritto internazionale ed “anche i valori della famiglia socialista”, secondo Provenza. Rama potrebbe presentarsi a Malaga per difendersi, “ma secondo gli sherpa che lavorano all’appuntamento alla fine non ci sarà”.

Il Pd, spiega ancora il quotidiano, “spingerà per applicare la stessa procedura adottata per il neo-premier slovacco Robert Fico: filo-russo, alleato con l’estrema destra, è stato espulso dal Pse a metà ottobre, nemmeno due settimane dopo la vittoria elettorale a Bratislava”. “Per Rama – riprende Provenzano – l’iter dovrebbe essere ancora più spedito, considerato che è un semplice osservatore e l’Albania non fa parte dell’Ue”.

Le truppe israeliane entrano a Jenin in Cisgiordania con bulldozer

Le truppe israeliane entrano a Jenin in Cisgiordania con bulldozerRoma, 9 nov. (askanews) – Le forze armate israeliane hanno attaccato la città di Jenin nella Cisgiordania occupata usando i bulldozer per distruggere le strade. Secondo Al Jazeera che cita l’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità nazionale palestinese Wafa.

Soldati israeliani in un convoglio di circa 70 veicoli militari con quattro bulldozer hanno preso d’assalto Jenin nelle prime ore del mattino da diverse direzioni, supportati da elicotteri e aerei da ricognizione. Secondo Wafa, i cecchini israeliani si sono schierati sui tetti dei grattacieli. Intanto, 12 persone affiliate a gruppi sostenuti dall’Iran in Siria sono state uccise giovedì in due raid separati, un attacco americano e uno israeliano. Il primo è avvenuto sulla città orientale di Deir Ezzor: “Nove persone che lavoravano per gruppi sostenuti da Teheran sono state uccise negli attacchi statunitensi su siti utilizzati da gruppi filo-iraniani”, ha detto all’AFP Rami Abdel Rahman, che dirige l’Osservatorio siriano per i diritti umani.

In un raid aereo separato su siti legati a Hezbollah, sono stati uccisi tre combattenti filo-iraniani vicino alla capitale siriana Damasco ad Akraba e Sayyida Zeinab, secondo la stessa fonte. Israele ha anche colpito i siti di difesa aerea siriani nella provincia meridionale di Sweida.

M.O., Tajani: sosteniamo Israele ma si impegni a difendere i civili

M.O., Tajani: sosteniamo Israele ma si impegni a difendere i civiliRoma, 9 nov. (askanews) – L’Italia arriva a Parigi, che ospita la conferenza internazionale per affrontare la situazione umanitaria a Gaza, con “grandissimo senso di responsabilità, con equilibrio, con impegno totale. Non siamo sonnambuli, non vo- gliamo precipitare ancora più in fondo nella guerra”, dice il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani al Corriere della Sera di ritorno dal G7 in Giappone.

“Ci siamo confrontati con i nostri alleati internazionali, Usa, Canada e Giappone. Abbiamo discusso con un incredibile senso di responsabilità e realismo. Noi europei, uniti. Il nostro messaggio è chiaro: condanniamo l’attacco terrorista del 7 ottobre, sosteniamo che Israele ha il pieno diritto a difendersi, ma chiediamo a tutti e quindi allo stesso Israele di difendere i civili, di permettere pause umanitarie nei combattimenti per aiutare la popolazione di Gaza. Chiediamo anche al governo di Israele di mettere un freno alle violenze di coloni estremisti nei territori palestinesi di Cisgiordania”. “Vogliamo che questa guerra finisca al più presto. Ma vogliamo anche che Israele elimini i gruppi terroristi di Hamas. Se Israele dovrà continuare le operazioni militari dovrà farlo rispettando la legge internazionale, proteggendo le popolazioni civili e organizzando tregue che possano servire al rilascio degli ostaggi e alla protezione di cittadini di Gaza – dice ancora Tajani – Speriamo di interpretare le aspirazioni, le posizioni, persino le ansie di questi due popoli. Per questo, per quanto oggi appaia impossibile, vogliamo lavorare alla formula ‘due popoli due Stati’. Non abbiamo alternativa”.

Hollywood, c’è bozza di accordo per fermare sciopero cinema-tv

Hollywood, c’è bozza di accordo per fermare sciopero cinema-tvRoma, 9 nov. (askanews) – Il comitato negoziale di SAG-AFTRA, il sindacato statunitense dei lavoratori dello spettacolo e dei mass media ha approvato una bozza di accordo con i principali studi cinematografici che potrebbe porre fine a uno sciopero di settore durato quasi quattro mesi. Lo riferisce il sito del quotidiano californiano Los Angeles Times.

“Con un voto unanime di questo pomeriggio, il comitato televisivo/teatrale SAG-AFTRA ha approvato un accordo provvisorio con l’AMPTP che pone fine allo sciopero di 118 giorni”, ha affermato il sindacato in una nota. “Lo sciopero termina ufficialmente alle 00:01 di giovedì 9 novembre”. Secondo il LA Times il contratto provvisorio – che deve ancora essere ratificato dal consiglio e dai membri del sindacato – aumenterebbe la retribuzione minima per i membri, aumenterebbe i pagamenti residui per gli spettacoli trasmessi in streaming online e rafforzerebbe i contributi ai piani sanitari e pensionistici del sindacato. Stabilisce inoltre nuove regole per l’uso dell’intelligenza artificiale, una delle principali fonti di preoccupazione per gli attori.

M.O., ministra spagnola Belarra: Israele fermi genocidio

M.O., ministra spagnola Belarra: Israele fermi genocidioRoma, 9 nov. (askanews) – “Lo Stato israeliano deve porre fine a questo genocidio pianificato contro il popolo palestinese”: lo ha dichiarato la ministra spagnola per i diritti sociali e l’Agenda 2030 Ione Belarra, leader di Podemos, in un a intervista ad al Jazeera.

“Perché – ha affermato, secondo la trascrizione del colloquio riportata sul sito dell’emittente satellitare qatarina – possiamo dare lezioni sui diritti umani in altri conflitti e non qui, mentre il mondo guarda con orrore? La morte di migliaia di bambini, le madri che gridano disperatamente perché assistono all’uccisione dei loro figli. C’è un silenzio assordante di tanti paesi e di tanti leader politici che potrebbero fare qualcosa. Parlo di ciò che conosco bene, ovvero l’Unione Europea. Sembra che l’ipocrisia dimostrata dalla Commissione europea sia inaccettabile”. “Chiedo al mio Paese e ad altri Paesi – ha detto ancora la leder di Podemos parlando del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – di interrompere le relazioni diplomatiche con Israele. Penso che questo manderebbe il giusto messaggio politico, ovvero che non vogliamo avere nulla a che fare con questo criminale di guerra come questo leader”.

“Dobbiamo agire ed essere più fermi nonostante il fatto che Israele sia molto potente e abbia amici potenti”, ha aggiunto Belarra.

M.O., Pentagono: abbiamo colpito strutture iraniane in Siria

M.O., Pentagono: abbiamo colpito strutture iraniane in SiriaRoma, 9 nov. (askanews) – Gli Stati Uniti hanno condotto un attacco aereo contro una struttura in uso alle forze iraniane e a “gruppi affiliati”. A rivendicare l’azione, in una dichiarazione ufficiale pubblicata sul sito del Pentagono, è stato il segretario alla Difesa Lloyd J. Austin. “Oggi, su ordine del presidente Biden, le forze militari statunitensi – ha annunciato – hanno condotto un attacco di autodifesa contro una struttura nella Siria orientale utilizzata dal Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane (IRGC) e da gruppi affiliati. Questo attacco è stato condotto da due F-15 statunitensi contro un deposito di armi”.

“Questo attacco di autodifesa di precisione – ha proseguito Austin – è una risposta a una serie di attacchi contro il personale statunitense in Iraq e Siria da parte degli affiliati della Forza IRGC-Quds. Il presidente non ha priorità più alta della sicurezza del personale statunitense e ha diretto l’azione di oggi per chiarire che gli Stati Uniti difenderanno se stessi, il proprio personale e i propri interessi. Gli Stati Uniti sono pienamente pronti ad adottare ulteriori misure necessarie per proteggere la nostra popolazione e le nostre strutture”. “Esortiamo a evitare qualsiasi escalation. Il personale americano continuerà a condurre missioni anti-Isis in Iraq e Siria”, ha concluso.

Maltempo, Toti: chiederemo estensione stato di emergenza a Liguria

Maltempo, Toti: chiederemo estensione stato di emergenza a LiguriaGenova, 8 nov. (askanews) – Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, assieme agli assessori alla Protezione civile Giacomo Giampedrone e al Demanio Marco Scajola, ha incontrato le associazioni di categoria e le Camere di Commercio per fare il punto sui danni alle imprese del territorio ligure causata dall’ultima ondata di maltempo.

“Entro la fine della settimana – spiega Toti – chiederemo al governo l’estensione alla nostra regione dello stato di emergenza nazionale, fatto che auspichiamo pur consapevoli che la Liguria è stata fortunatamente una delle meno colpite, e avanzeremo una richiesta di circa 50 milioni di euro per la copertura dei danni al sistema produttivo o a beni privati”. “Al contempo – aggiunge il governatore ligure – siamo assolutamente disponibili a discutere della costruzione di strumenti finanziari ad hoc con Filse. Penso a forme di credito per investimenti per recuperare le strutture danneggiate o a fondi rotativi, ovviamente in attesa di capire quanti fondi metterà a disposizione il governo”.

“Abbiamo decretato – ricorda Toti – lo stato di emergenza regionale e domani andremo in giunta con la relativa delibera e quindi a coprire le prime somme urgenze dei Comuni colpiti. A questo punto scatta il periodo di 30 giorni in cui i privati possono presentare le stime dei danni subiti, le imprese alle Camere di commercio e i cittadini ai Comuni”. “Per la prima volta – conclude il presidente della Regione Liguria – affrontiamo un’emergenza in cui i danni subiti dai privati e dalle imprese sono forse superiori a quelli al patrimonio pubblico, anche grazie all’enorme lavoro portato avanti per la difesa a mare dopo la storica e devastante mareggiata del 2018, che ha portato a investimenti per circa 400 milioni di euro non solo per il recupero ma anche per aumentare la resilienza del territorio”.

Vaticano: transessuale può essere battezzato ed essere testimone nozze

Vaticano: transessuale può essere battezzato ed essere testimone nozzeCittà del Vaticano, 8 nov. (askanews) – “Un transessuale – che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e ad intervento chirurgico di riattribuzione di sesso – può ricevere il battesimo, alle medesime condizioni degli altri fedeli, se non vi sono situazioni in cui c’è il rischio di generare pubblico scandalo o disorientamento nei fedeli. Nel caso di bambini o adolescenti con problematiche di natura transessuale, se ben preparati e disposti, questi possono ricevere il Battesimo”. E’ quanto stabilito dal Dicastero per la Dottrina della Fede che ha così risposto ad alcuni quesiti giunti lo scorso 14 luglio dal Vescovo brasioiano di Santo Amaro ,mons. José Negri. Il presule aveva posto alcuni quesiti, che ora hanno avuto una risposta e sono stati controfirmati da Papa Francescocirca la possibile di partecipare ai sacramenti del battesimo e del matrimonio da parte di persone transessuali o omoaffettive. “A determinate condizioni, si può ammettere al compito di padrino o madrina un transessuale adulto che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e a intervento chirurgico di riattribuzione di sesso. – afferma ancora nelle sue risposte il Dicastero della dottrina della fede – Non costituendo però tale compito un diritto, la prudenza pastorale esige che esso non venga consentito qualora si verificasse pericolo di scandalo, di indebite legittimazioni o di un disorientamento in ambito educativo della comunità ecclesiale”. Ed ancora, per quanto riguarda il fatto che un transessuale possa essere testimone di un matrimonio, si afferma che “non c’è nulla nella vigente legislazione canonica universale che proibisca ad una persona transessuale di essere testimone di un matrimonio”.

Ucraina, Commissione Ue raccomanda avvio negoziati d’adesione

Ucraina, Commissione Ue raccomanda avvio negoziati d’adesioneBruxelles, 8 nov. (askanews) – La Commissione europea ha raccomandato oggi al Consiglio europeo l’apertura dei negoziati di adesione con l’Ucraina, la Moldova e la Bosnia-Erzegovina, e ha concesso finalmente alla Georgia lo status di paese candidato. Le decisioni sono state prese questa mattina a Bruxelles dal collegio dei commissari, e annunciate poi in conferenza stampa nel pomeriggio dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.

Nonostante la guerra in corso, ha detto von der Leyen, “l’Ucraina ha completato oltre il 90% delle riforme che erano state raccomandate dalla Commissione”, completando quattro dei sette “step” che l’Esecutivo comunitario aveva indicato quando aveva concesso a Kiev lo status di candidato, per avere il via libera ai negoziati d’adesione. Sono stati apprezzati, in particolare, i progressi fatti nella riforma della giustizia e nella lotta alla corruzione e al riciclaggio del denaro. In una situazione simile è anche la la Moldova, che ha fatto molti progressi, in particolare per la riforma della giustizia, e la lotta al crimine organizzato e all’influenza eccessiva delle lobby, ha aggiunto von der Leyen.

Le raccomandazioni di aprire i negoziati per l’Ucraina e la Moldova, hanno puntualizzato fonti comunitarie, sono “incondizionate”, ovvero non sono accompagnate da nessuna nuova condizione. Tuttavia, la presidente della Commissione ha indicato che per entrambi i paesi sarà necessario completare tutte le riforme che erano state richieste con i sette “step”, prima che possa essere concordato il “quadro negoziale” tra i paesi candidati e il Consiglio Ue. L’inizio vero e proprio dei negoziati d’adesione, insomma, “dipenderà dalla velocità del completamento delle riforme restanti” che sono in corso nei due paesi candidati. Per l’Ucraina, ha detto von der Leyen, il restante 10% delle riforme ancora in sospeso potrà essere completato entro il mese di marzo. Ciò che resta da fare riguarda in particolare l’intensificazione della lotta alla corruzione, una regolamentazione delle lobby in linea con le norme Ue e la riduzione dell’influenza degli oligarchi sul potere politico, un rafforzamento della tutela soprattutto culturale (istruzione, media, uso delle lingue) delle minoranze nazionali ungherese, bulgara e rumena (ma non di quella russa, hanno precisato fonti della Commissione, almeno fino a che continua la guerra).

Nel frattempo, se il Consiglio europeo del 15 dicembre seguirà le raccomandazioni di oggi dando il suo via libera, il “lavoro tecnico” per preparare i negoziati d’adesione “potrà proseguire immediatamente”, hanno indicato fonti qualificate della Commissione, con la partenza per Kiev della squadra di funzionari dell’Esecutivo comunitario “lo stesso 15 dicembre”. Questo lavoro tecnico consiste principalmente nel processo di “screening”, in cui bisogna valutare tutta la legislazione del paese candidato e confrontarla con il cosiddetto “acquis” comunitario (40 mila pagine di misure legislative e regolamentari, più la giurisprudenza della Corte europea di giustizia). Tutte le normative divergenti del paese candidato vanno allineate a quelle dell’Ue. Questo processo dura normalmente da uno a due anni, ma fonti qualificate dell’Ue hanno affermato la volontà, in questi due casi, di andare avanti il più rapidamente possibile, stimando di “poterlo fare in sei mesi”.

Anche per quanto riguarda la Bosnia-Erzegovina, la Commissione raccomanda l’apertura dei negoziati di adesione, ma in questo caso condizionata al “raggiungimento del necessario grado di conformità con i criteri di adesione”, ha precisato von der Leyen. “Stiamo spalancando la porta e invitando la Bosnia-Erzegovina a varcare la soglia”, ha detto la presidente della Commissione, ma nonostante i progressi nella lotta al crimine organizzato, al riciclaggio del denaro e al terrorismo, ci sono preoccupazioni per le diverse leggi incostituzionali approvate dai rappresentanti della “Repubblica serba”, un’entità all’interno della Bosnia. Per la Georgia, infine, la Commissione raccomanda al Consiglio di concedere lo status di candidato all’adesione, come aveva fatto in precedenza per Ucraina e Moldova nel giugno 2022, chiedendo al Paese di continuare a fare progressi nell’attuazione delle 12 riforme prioritarie individuate l’anno scorso. Durante la sua conferenza stampa, Von der Leyen ha sottolineato in particolare il “momentum”, la forte spinta all’allargamento che viene dall’attuale situazione geopolitica in particolare per Ucraina, Moldova e Georgia, e la necessità di completarlo al più presto come interesse sia dei paesi candidati che dell’Ue. “L’Ucraina – ha ricordato la presidente della Commissione – continua ad affrontare enormi difficoltà e tragedie provocate dalla guerra di aggressione della Russia, eppure gli ucraini stanno riformando profondamente il loro paese, anche se stanno combattendo una guerra che per loro è una minaccia esistenziale”. “L’allargamento – ha continuato – è una politica vitale per l’Unione europea. Completare la nostra Unione è l’appello della storia, l’orizzonte naturale della nostra Unione, è l’orizzonte naturale dell’Ue. Sappiamo tutti che ci legano la geografia, la storia e i valori comuni”; inoltre, “completare la nostra Unione ha anche una logica economica geopolitica” e sappiamo dalle esperienze precedenti che “ci sono enormi benefici per i paesi che hanno aderito all’Ue e per la stessa Ue. In sostanza, è una vittoria per tutti”. “L’obiettivo della Russia – ha ricordato ancora von der Leyen – era di cancellare l’Ucraina dalla carta geografica. Se ci fosse riuscita, possiamo immaginare che cosa questo avrebbe significato per la sicurezza dell’Ue. E’ bene che la Russia abbia mancato questo obiettivo strategico. Al contrario, ora l’Ucraina come nazione è più forte che mai. Ed è importante stabilizzare la sua democrazia, restare al suo fianco, e assicurare che possa superare questa massiccia aggressione, la guerra scatenata dalla Russia”. “Più in generale, se si guarda a tutti i paesi candidati all’adesione all’Ue, questo – ha rilevato la presidente della Commissione – è un momento decisivo. Sono paesi che devono fare una scelta, decidere chiaramente da che parte stare. E’ evidente, quando si viaggia nella regione, che i paesi candidati sono molto chiari sul fatto che vogliono aderire all’Ue, perché vedono la differenza”. “Ci sono diversi paesi che vogliono interferire in questo processo, ma noi abbiamo il compito di continuare il nostro lavoro e dare” ai paesi candidati “la forza di cui hanno bisogno nel loro percorso verso l’adesione”, ha concluso von der Leyen.

Vino, con “Appius 2019” Hans Terzer celebra 10 anni della sua cuvée

Vino, con “Appius 2019” Hans Terzer celebra 10 anni della sua cuvéeMilano, 8 nov. (askanews) – La Cantina San Michele Appiano ha presentato al 32esimo Merano WineFestival l “Appius 2019”, festeggiando così la decima edizione della rinomata Cuvée in edizione limitata del celebre kellermeister altoatesino Hans Terzer.

In questo ambizioso ritratto del millesimo 2019 predomina lo Chardonnay (60%), a cui si aggiungono il Pinot Grigio (15%), il Pinot Bianco (13%) e il Sauvignon Blanc (12%). Il meglio delle uve di ciascun vitigno di un’annata eccellente, affinate in barrique e tonneaux, assemblate dopo un anno e ulteriormente lasciate a riposare sui lieviti per tre anni in tini di acciaio inox, di cui due sulle fecce fini. Il design della bottiglia e l’etichetta di “Appius”, il vino più pregiato della centenaria realtà vitivinicola che sorge sulla Strada del Vino, vengono reinterpretati in ogni edizione con lo scopo di dare vita ad una “wine collection” per gli amanti del vino di tutto il mondo. L’etichetta di questa decima edizione, ideata da Life Circus, incorona l’importante anniversario a partire dall’emblematico numero 10 proposto in un’alternanza di oro e platino.