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Tag: Sanremo 2023

Ocse, record “aiuti a sviluppo” 204 mld in 2022 (16,1 mld a Ucraina)

Ocse, record “aiuti a sviluppo” 204 mld in 2022 (16,1 mld a Ucraina)Roma, 12 apr. (askanews) – La montagna di fondi inviati all’Ucraina impegnata nella guerra contro la Russia – 16,1 miliardi di dollari nel 2022 contro meno di 1 miliardo nel 2021 (918 milioni) – ha consistentemente contribuito all’esplosione dell’ammontare totale degli “aiuti pubblici allo sviluppo” stanziati dall’insieme dei paesi Ocse. Secondo l’organizzazione parigina nel 2022 complessivamente questa voce è cresciuta del 13,6% raggiungendo un ammontare mai visto prima, 204 miliardi di dollari a fronte di 186 miliardi nel 2021.

Con un comunicato, l’Organizzazione per la cooperazione lo sviluppo economico riporta che l’incremento riflette anche l’esplosione dei fondi dedicati all’accoglienza di rifugiati (tra cui ovviamente ci sono anche quelli dall’Ucraina) che hanno raggiunto 29,3 miliardi di dollari lo scorso anno, il 14,4% degli aiuti totali allo sviluppo contro 12,8 miliardi nel 2021. Escludendo questa voce, precisa l’Ocse, lo scorso anno la crescita degli aiuti allo sviluppo si ridimensiona al 4,6%. I rialzi più marcati hanno riguardato i fondi stanziati da Polonia (+255,6%), Repubblica Ceca (+167,1 %), Irlanda (+125,1%), Lituania (+121,6%), Slovenia (+48,7%) e Austria (+36,2 %). Con 6,468 miliardi di dollari, secondo le tabelle dell’Ocse gli aiuti allo Sviluppo erogati dall’Italia lo scorso anno sono cresciuti del 15,8%, sopra la media.

Pnrr, Pd: chiarimenti in Parlamento non più rinviabili

Pnrr, Pd: chiarimenti in Parlamento non più rinviabiliRoma, 12 apr. (askanews) – “L’allarme sul Pnrr non rientra, in Senato si discute il decreto sulla governance e ogni giorno sorgono nuovi interrogativi su come viene gestito il più grande piano di crescita e di sviluppo del paese degli ultimi decenni. Per questo il Ministro Fitto faccia sapere quando intende venire in Parlamento per una relazione dettagliata sullo stato dei progetti, su come il Governo vuole superare ritardi e quali progetti potrebbero essere ridimensionati, visto che nel dibattito in corso al Senato l’esecutivo si sta dimostrando incapace di darci risposte nel merito”. Lo scrivono in una nota Francesco Boccia e Chiara Braga, capigruppo del Pd di Senato e Camera.

Secondo Boccia e Braga è anche “arrivato il momento che Fitto faccia chiarezza sullo stato di attuazione RepowerUe, il piano della Commissione europea per rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili. Non è più possibile rinviare: i cittadini devono sapere come vengono utilizzate le risorse europee e il governo Meloni deve rinunciare a scaricare su altri le responsabilità di ritardi, confusione e scarsa trasparenza”.

Nikkei: nonostante sanzioni, chip Usa arrivano ancora in Russia

Nikkei: nonostante sanzioni, chip Usa arrivano ancora in RussiaRoma, 12 apr. (askanews) – A più di un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, nonostante le sanzioni internazionali nei confronti di Mosca, centinaia di milioni di dollari di semiconduttori fabbricati negli Stati uniti affluiscono in Russia. Lo rivela un’indagine pubblicata oggi dal Nikkei.

Washington ha vietato l’esportazione di semiconduttori americani in Russia, con poche eccezioni, il 24 febbraio 2022, subito dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina in base alla considerazione che i chip sono componenti essenziali per l’industria, compresa quella della difesa che produce missili, carri armati, droni e aerei militari. Ma la Russia ha continuato ad acquisire chip americani attraverso percorsi indiretti, con una gran parte che passa attraverso piccoli commercianti a Hong Kong e nella Cina continentale.

Nikkei ha ottenuto i dati doganali russi da Export Genius, una società di ricerca indiana, e ha esaminato i registri delle importazioni di semiconduttori dal 24 febbraio al 31 dicembre 2022. Questi mostrano 3.292 transazioni del valore di almeno 100.000 dollari ciascuna, e 2.358 di esse – circa il 70% – erano etichettate come provenienti da produttori di chip statunitensi come Intel, Advanced Micro Devices, Texas Instruments e molti altri. Il valore delle transazioni è di almeno 740 milioni di dollari. Tra queste, 1.774 transazioni – circa il 75% – sono state spedite da Hong Kong o dalla Cina continentale, e molti dei vettori sono piccole o medie imprese, alcune delle quali fondate dopo l’invasione dell’Ucraina. Il valore di tali transazioni è stato di 570 milioni di dollari.

L’Onu indagherà sul video dei militari ucraini decapitati

L’Onu indagherà sul video dei militari ucraini decapitatiNew York, 12 apr. (askanews) – “La missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina è sconvolta dai video particolarmente raccapriccianti pubblicati sui social media martedì 11 aprile”. Con questa dichiarazione pubblicata sul sito delle Nazioni Unite, la missione annuncia anche un’indagine per accertare la responsabilità degli autori della decapitazione dei militari ucraini, filmata e poi inviata ai social. Uno dei video mostra una brutale esecuzione di un uomo che sembra essere un prigioniero di guerra ucraino, mentre l’altro mostra i corpi mutilati di apparenti militari ucraini. “Purtroppo non si tratta di un incidente isolato. In recenti rapporti la Missione ha documentato una serie di gravi violazioni del diritto umanitario internazionale, comprese quelle commesse nei confronti di prigionieri di guerra”, si legge ancora nel comunicato che insiste su “adeguate indagini”.

Al Salone del Mobile tornano i cinesi: primi tra visitatori stranieri

Al Salone del Mobile tornano i cinesi: primi tra visitatori stranieriMilano, 12 apr. (askanews) – Dopo l’assenza per Covid, tornano i visitatori cinesi al Salone del Mobile, vera sorpresa per questa edizione in cui hanno “scalato la classifica” delle geografie degli arrivi. “Se abbiamo l’Italia al primo posto, adesso segue la Cina che ha scalato le classifiche, poi il Brasile, e gli Stati Uniti – ha detto Maria Porro, presidente del Salone del Mobile, durante un incontro con la stampa – E ancora Germania, Francia e Svizzera. Poi Corea del Sud, Spagna e Regno Unito”.

Porro in questa classifica cita anche i visitatori indiani, che salgono alla 16 esima posizione, mentre il conflitto pesa sulla presenza dei russi che scivolano alla 19esima.

Tennis, Musetti: domani in campo me la giocherò con Djokovic

Tennis, Musetti: domani in campo me la giocherò con DjokovicRoma, 12 apr. (askanews) – “Qui a Montecarlo trovo energia, mi sento come a casa. Domani, contro Djokovic, sarà probabilmente il match più duro del tabellone, ma sono pronto. Devo cercare di entrare in campo per battere il numero uno al mondo. Tutto dipenderà da come entrerò in campo come atteggiamento”: così Lorenzo Musetti, dopo la vittoria con Luca Nardi, che domani affronterà il numero uno al mondo sui campi del Rolex Montecarlo Masters.

“In questo momento di down – dice Musetti in conferenza stampa – credo sia un premio giocare una partita di questo livello contro un avversario come Djokovic. Un premio che ho meritato, perché ho fatto vedere il mio tennis. Ma Djokovic è sempre il numero uno al mondo, un campione da battere”.

Sono morti 441 migranti nel Mediterraneo nel primo trimestre 2023

Sono morti 441 migranti nel Mediterraneo nel primo trimestre 2023Roma, 12 apr. (askanews) – Sono 441 i migranti morti durante la traversata del Mediterraneo centrale nel primo trimestre del 2023, il dato più alto dal 2017, ma “i decessi documentati nei primi tre mesi dell’anno sono probabilmente una sottostima del numero reale di vite perse” lungo questa rotta. E’ quanto ha riferito oggi l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), precisando in una nota che sono in corso indagini “su diverse segnalazioni di naufragi invisibili” per cui “non è chiaro il destino di oltre 300 persone”.

Il crescente numero di decessi lungo la rotta marittima più pericolosa al mondo “arriva tra segnalazioni di ritardi nelle risposte di soccorso guidate dagli Stati e ostacoli alle operazioni di ricerca e soccorso delle navi delle ong nel Mediterraneo centrale”, si sottolinea nella nota. “Il perdurare della crisi umanitaria nel Mediterraneo centrale è intollerabile – ha denunciato nella nota il direttore generale dell’Oim, Antonio Vitorino – con più di 20.000 morti registrate su questa rotta dal 2014, temo che queste morti si siano normalizzate. Gli Stati devono rispondere. Ritardi e lacune nelle operazioni Sar guidate dagli Stati stanno costando vite umane”.

“Guidati dallo spirito di condivisione delle responsabilità e di solidarietà, chiediamo agli Stati di collaborare e di adoperarsi per ridurre la perdita di vite umane lungo le rotte migratorie”, ha aggiunto Vitorino. Nella nota si invitano quindi gli Stati anche a “sostenere gli sforzi delle ong per fornire assistenza salvavita e a porre fine alla criminalizzazione, al blocco e alla dissuasione di quanti forniscono tale assistenza”.

Infine, “l’Oim chiede anche un’ulteriore azione concertata per smantellare le reti criminali della tratta e di perseguire quanti traggono profitto dalla disperazione di migranti e rifugiati facilitando viaggi pericolosi”.

Salone del Mobile, vendita biglietti in aumento: a oggi +25%

Salone del Mobile, vendita biglietti in aumento: a oggi +25%Milano, 12 apr. (askanews) – A una settimana dall’inaugurazione della 61esima edizione del Salone del Mobile la prevendita dei biglietti per visitare la fiera registra un incremento del 25% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una presenza di visitatori maggiore, quindi, per questa edizione del Salone che torna ad aprile, dal 18 al 23 aprile. “Siamo a un 25% in più rispetto allo scorso anno”, ha detto il presidente di FederLegno Arredo, Claudio Feltrin, durante un incontro con la stampa.

“La biglietteria, che dall’anno scorso è gestione diretta del Salone, ci permette di controllare anche questi dati, che sono molto confortanti: siamo con una buona percentuale sopra rispetto ai dati dell’anno scorso a parità di data – ha aggiunto Maria Porro, presidente del Salone – per cui ci aspettiamo un numero di visitatori maggiore”.

Migranti, 441 morti nel Mediterraneo centrale primo trimestre 2023

Migranti, 441 morti nel Mediterraneo centrale primo trimestre 2023Roma, 12 apr. (askanews) – Sono 441 i migranti morti durante la traversata del Mediterraneo centrale nel primo trimestre del 2023, il dato più alto dal 2017, ma “i decessi documentati nei primi tre mesi dell’anno sono probabilmente una sottostima del numero reale di vite perse” lungo questa rotta. E’ quanto ha riferito oggi l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), precisando in una nota che sono in corso indagini “su diverse segnalazioni di naufragi invisibili” per cui “non è chiaro il destino di oltre 300 persone”.

Il crescente numero di decessi lungo la rotta marittima più pericolosa al mondo “arriva tra segnalazioni di ritardi nelle risposte di soccorso guidate dagli Stati e ostacoli alle operazioni di ricerca e soccorso delle navi delle ong nel Mediterraneo centrale”, si sottolinea nella nota. “Il perdurare della crisi umanitaria nel Mediterraneo centrale è intollerabile – ha denunciato nella nota il direttore generale dell’Oim, Antonio Vitorino – con più di 20.000 morti registrate su questa rotta dal 2014, temo che queste morti si siano normalizzate. Gli Stati devono rispondere. Ritardi e lacune nelle operazioni Sar guidate dagli Stati stanno costando vite umane”.

Usa disposti a discutere con Sudcorea questione intercettazioni

Usa disposti a discutere con Sudcorea questione intercettazioniRoma, 12 apr. (askanews) – Gli Stati uniti hanno espresso oggi la volontà di cooperare con la Corea del Sud per chiarire la vicenda della presunta intercettazione di funzionari presidenziali di Seoul da parte del Pentagono, che è emersa dalla recente fuga di documenti dal Dipartimento alla Difesa americana. Lo ha riferito oggi il ministro degli Esteri sudcoreano Park Jin intervenendo alla commissione Esteri dell’Assemblea nazionale di Seoul, secondo l’agenzia di stampa Yonhap.

Park Jin ha detto che gli Stati Uniti prendono la questione “seriamente” e hanno “espresso la loro volontà di cooperare pienamente con il nostro governo attraverso una stretta comunicazione”. La fuga di documenti del Pentagono ha provocato grandi polemiche e sconcerto in Corea del Sud. Dalla presidenza si è tentato di ridimensionare l’episodio, sostenendo che in quei documenti ci sarebbero state manipolazioni, mentre l’opposizione è partita all’attacco, definendo la notizia “molto deludente” e “dannosa per l’alleanza Sudcorea-Usa”.

Park ha affermato all’inizio della giornata che gran parte delle informazioni contenute nei documenti sembrano essere state falsificate, ma in seguito ha detto ai legislatori durante la sessione della commissione che “l’accertamento dei fatti è della massima importanza”. Alla domanda se Seoul è disposta a impegnarsi con Washington sulla questione, Park ha detto che “non c’è argomento che non possa essere discusso” tra i due paesi e che la Corea del Sud ha chiesto agli Stati Uniti di condividere i dettagli dell’incidente dopo aver scoperto cosa fosse successo.

“Cercheremo di ottenere risultati che le persone possano comprendere e accettare in termini di sovranità e interessi nazionali”, ha affermato ancora Park, aggiungendo che le intercettazioni telefoniche stesse sono problematiche e che il governo “riesaminerà la richiesta di misure appropriate da parte degli Stati Uniti, se necessario”. Secondo il New York Times e il Washington Post, tra i documenti riservati sfuggiti al controllo del Pentagono, ce ne sono alcuni che dimostrerebbero che i servizi segreti americani intercettavano le conversazioni nella presidenza sudcoreana a inizio marzo, mentre era in corso il dibattito sulla possibilità di fornire armi all’Ucraina.

Risolvere la questione è importante per Seoul anche alla luce del previsto vertice tra il presidente Yoon Suk-yeol e il presidente Usa Joe Biden, che è previsto per il 26 aprile.