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Tag: Sanremo 2023

Allarme infezioni sessualmente trasmesse: in aumento sifilide e gonorrea

Allarme infezioni sessualmente trasmesse: in aumento sifilide e gonorreaRoma, 2 nov. (askanews) – Nuova apprensione per le Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST), con numeri in aumento in tutta Europa e con l’Italia che non fa eccezione. Dati e studi aggiornati saranno al centro del IX Congresso Nazionale della Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili (SIMaST), che si tiene a Torino il 3 e 4 novembre. Dopo un fisiologico calo nel 2020, dove il reperimento dei dati è stato condizionato dalla pandemia, il 2021 ha visto una ripresa dei casi di IST, che hanno ripreso un trend di crescita come negli anni precedenti. Diverse sono le cause: una migliorata sensibilità diagnostica, un’elevata trasmissibilità di virus e batteri, la poca prevenzione. “L’allarme per la diffusione delle Infezioni Sessualmente Trasmesse riguarda anzitutto sifilide e gonorrea, ma non solo – sottolinea Marco Cusini, Presidente SIMaST – la sifilide è l’infezione batterica sessualmente trasmessa più diffusa in Italia e la sua curva è in costante aumento, con una crescita del 15% nell’ultimo anno, soprattutto tra i maschi che fanno sesso con maschi (MSM). L’infezione da gonococco è la seconda malattia sessualmente trasmessa nel mondo dopo la clamidia: dati recenti mostrano un incremento del 40% in molti Paesi europei come Danimarca, Svezia, Irlanda, Olanda e sono assimilabili anche all’Italia. Colpisce soprattutto l’incremento nella popolazione femminile sotto ai 25 anni, che dimostra come si stia espandendo anche al di fuori della popolazione più a rischio, maschi che fanno sesso con maschi; in questo senso, nella trasmissione è sempre più rilevante il ruolo del sesso orale. Tra i trend in crescita, anche il Monkeypox, il cosiddetto vaiolo delle scimmie: dopo il picco nella primavera 2022, l’epidemia non può dirsi conclusa, con segnalazioni di casi in diversi Paesi europei tra cui anche l’Italia”. Per contrastare le IST vi sono alcune forme di prevenzione, mentre in caso di rapporti a rischio resta fondamentale la diagnosi precoce. “Oltre alle vaccinazioni già da tempo disponibili per Papilloma Virus e Monkeypox, di cui sono riconosciute efficacia e sicurezza, vi sono altre vaccinazioni nelle diverse fasi sperimentali – evidenzia il dottor Cusini -. Per la gonorrea potremmo avere un vaccino già tra uno o due anni, mentre si prevedono più lunghi i tempi per sifilide, clamidia e herpes. La prevenzione si realizza anche con un intervento sui rapporti a rischio che possono essere identificati con gli screening, anche se spesso i soggetti a rischio non sono facilmente raggiungibili. Questo ha aperto le porte al self sampling, un test di autovalutazione che si può mandare via posta ai centri specialistici e che in Italia si è diffuso dalla pandemia; tuttavia, per un risultato efficace, serve un network che monitori la corretta esecuzione del test e permetta di avviare un percorso di trattamento nel caso sia presente un’infezione. Un altro dato rilevante riguarda la crescita delle IST nei pazienti con infezione da HIV: i benefici per l’HIV derivanti dallo U=U (chi ha livelli di HIV non rilevabili nel sangue non trasmette il virus) e dalla PrEP (profilassi pre-esposizione con antivirali) potrebbe aver provocato un allentamento dell’attenzione nella prevenzione delle IST e, conseguentemente, un aumento di casi”.

Frantoi oleari, da R. Toscana 8,3 mln per l’ammodernamento

Frantoi oleari, da R. Toscana 8,3 mln per l’ammodernamentoRoma, 2 nov. (askanews) – E’ stato pubblicato dalla Regione Toscana il bando attuativo per la concessione di contributi che permettono la sostituzione e l’ammodernamento dei frantoi oleari. Grazie a una dotazione di 8 milioni e 335mila euro saranno concessi contributi a fondo perduto per favorire la sostituzione o l’ammodernamento dei frantoi esistenti. Il rinnovo degli impianti tecnologici, spiega la Regione in una nota, è finalizzato anche al miglioramento della qualità degli olii e a un generale incremento della sostenibilità della filiera olivicolo – olearia.

“I frantoi oleari, che sono tra i simboli della Toscana, sono i protagonisti di uno degli interventi più rilevanti degli ultimi venti anni – spiega la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – Questo bando, atteso e fondamentale per l’ammodernamento o il rinnovo totale dei frantoi, ha una duplice valenza: quella dell’innovazione, prima di tutto, e quella della sostenibilità ambientale. I risultati saranno infatti interventi che puntano a rafforzare la competitività di tutto il settore olivicolo e al contempo a migliorare l’impatto ambientale che produce questa attività, tenendo sempre elevata, e anzi migliorando, la qualità stessa del nostro olio extravergine”. L’intensità del sostegno è pari al 65% e pari all’80% per gli investimenti realizzati da parte dei giovani agricoltori; L’importo massimo del contributo va da un minimo di 30.000,00 euro a un massimo di 600.000 euro. Sarà possibile l’erogazione di un anticipo pari al 30% della spesa ammissibile, sulla base di apposita richiesta del beneficiario. Le domande di aiuto potranno essere presentate a partire dal 10 novembre 2023 ed entro il 15 gennaio 2024, tramite il sistema informativo del SIAN.

Scarlett Johansson fa causa all’intelligenza artificiale

Scarlett Johansson fa causa all’intelligenza artificialeRoma, 2 nov. (askanews) – Scarlett Johansson ha deciso di fare causa all’intelligenza artificiale. Nello specifico l’attrice americana ha deciso di adire le vie legali contro una app che utilizza l’AI e non ha chiesto alcuna liberatoria per poter utilizzare la sua immagine sfruttata senza consenso per una pubblicità online. La Johansson, secondo Variety, è apparsa in un breve video di 22 secondi pubblicato sul social X da un’app che genera immagini modellate con l’intelligenza artificiale chiamata Lisa AI: 90s Yearbook & Avatar.

L’avvocato che rappresenta l’attrice, Kevin Yorn, ha fatto sapere che, assieme alla sua assistita “affronteremo la questione con tutti i rimedi legali a nostra disposizione”. Non appena appresa la notizia, i vertici dell’app hanno prontamente rimosso il video-annuncio. Lo spot, recensito da Variety, mostra un vecchio video-clip della Johansson mentre si trova dietro le quinte di “Black Widow” della Marvel. “Che succede ragazzi? Sono Scarlett e voglio che tu venga con me…” , direbbe l’attrice prima di coprirsi la bocca e avvenga il passaggio con fotografie generate dall’intelligenza artificiale che sembrano identiche all’attrice. Una falsa voce imita la Johansson che nel video promuove l’app in questione e l’intelligenza artificiale. “Non si limita agli avatar. Puoi anche creare immagini con testi e persino i tuoi video AI. Penso che non dovreste perderlo”, afferma una voce che si spaccia per quella dell’attrice.

A nulla è servita la scritta sotto la pubblicità che recitava “Immagini prodotte da Lisa AI. Non hanno niente a che fare con questa persona. Molteplici app Lisa AI, create da Convert Software, rimangono su App Store e Google Play”. La Johansson non è l’unica attrice ad aver avuto problemi con l’AI che ha rubato l’immagine senza consenso anche a Tom Hanks per la pubblicità di un piano dentale finito in rete “Attenzione! … Non c’entro niente”, aveva scritto ai propri follower su Instagram. Recentemente anche la comica Sarah Silverman si è scagliata conto ChatGpt sviluppato da OpenAI e dalla società madre di Facebook, Meta, per aver violato il copyright sostenendo che “i loro modelli di intelligenza artificiale sarebbero stati addestrati sul loro lavoro ” ma senza alcun consenso da parte della diretta interessata.

IA, Meloni: enormi rischi, da produzione armi ad attacchi hacker

IA, Meloni: enormi rischi, da produzione armi ad attacchi hackerBletchley Park, 2 nov. (askanews) – Le applicazioni dell’intelligenza artificiale possono portare “grandi opportunità” in molti campi ma anche “enormi rischi” con meccanismi decisionali “opachi”, “discriminazioni e intrusioni” nella vita privata, fino ad arrivare ad “atti criminali”, perché gli LLM-Large Language Model potrebbero essere utilizzati per “produrre armi, danni biologici a bassa tecnologia, attacchi informatici, facilitare la personalizzazione del phishing”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo all’AI Safety summit in corso a Bletchley Park.

Per la premier si tratta di una “nuova frontiera” del progresso che però “per la prima volta” rischia “seriamente” di mettere a repentaglio il principio stesso della “centralità dell’uomo”. Infatti, rispetto alle rivoluzioni del passato, essa “prefigura un mondo in cui il progresso non ottimizza più le capacità umane, ma rischia di sostituirle”. E se in passato questa sostituzione riguardava soprattutto il “lavoro fisico” ora è l’intelletto che rischia di essere sostituito, impattando anche sui lavoratori “altamente qualificati”.

Meloni: al lavoro per completare il Piano strategico nazionale per l’intelligenza artificiale

Meloni: al lavoro per completare il Piano strategico nazionale per l’intelligenza artificialeBletchley Park, 2 nov. (askanews) – L’Intelligenza artificiale è tra le “priorità strategiche” dell’agenda del governo italiano che sta lavorando per “completare” il Piano strategico nazionale per l’IA. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo all’Ai Safety summit a Bletchley Park.

Meloni ha anche annunciato la costituzione di un “Fondo specifico per sostenere le start-up italiane che operano nel settore” ricordando che sono già stati istituiti comitati per studiare l’impatto nei vari settori. L’Italia – ha detto ancora – sostiene e collabora con l’Unione Europea verso l’approvazione dell’Artificial Intelligence Act, con il quale l’Unione Europea si è assunta responsabilmente il compito di garantire un “uso attento del bene pubblico” ed evitare “usi distorti” a fini commerciali o di sicurezza.

Da Spielberg a Battiato,”Vite in Musica” al Teatro Palladium di Roma

Da Spielberg a Battiato,”Vite in Musica” al Teatro Palladium di RomaRoma, 2 nov. (askanews) – Scoprire la musica attraverso il racconto di grandi vite a essa dedicate, scoprire grandi storie personali e il grande cinema attraverso la musica: sul palco del Teatro Palladium di Roma con “Vite in Musica” – progetto nato da un’idea di Luca Aversano ed Enrico Carocci – sarà possibile seguire i passi di Mia Martini, Beethoven e non solo, guidati da alcuni ciceroni di eccellenza e “in compagnia” di grandi registi attraverso la proiezione e il racconto di film come “Io sono Mia” di Riccardo Donna (6 novembre), “West Side Story” di Steven Spielberg il 13 novembre e “Musikanten” di Franco Battiato (27 novembre).

Il viaggio dentro le “vite in musica” – tra biopic musicali e proiezioni – proposto dal Teatro Palladium, aperto al territorio e introdotto per ogni occasione da esperti di settore, autori, registi e docenti, dopo il primo appuntamento dedicato a Elvis, prosegue con “Io sono Mia” del 2019, diretto da Riccardo Donna. Sarà il film protagonista dell’incontro del 6 novembre alle 16:30, con l’introduzione di Marta Perrotta e Giovanni Vacca. Prosegue così la rassegna all’insegna delle storie dei grandi personaggi della musica con il racconto biografico della vita di Mia Martini, per entrare ancor di più nella mente e nel vissuto di una grande artista. Per esplorare il complesso rapporto tra cinema e musica Steven Spielberg è al centro del terzo appuntamento, il 13 novembre alle 16:30, con Paola Besutti e Lino Damiani che introdurranno parlando di “West Side Story” del 2021. Spielberg non solo rende la colonna sonora un elemento fondamentale dei suoi film, ma fa sì che quest’ultima diventi una vera e propria attrice, con un proprio ruolo, un’incidenza che non può essere sostituita da nient’altro. West Side Story si allontana dalla narrazione delle storie dei grandi personaggi della musica contemporanea, ma riprende in qualche modo il genere del musical, vero primo approccio comunicativo tra musica e cinema, in una biografia “immaginaria” di questo straordinario rapporto.

“Vite in Musica” si chiude con “Musikanten” di Franco Battiato, con l’introduzione di Matteo Giuggioli e Vito Zagarrio, il 27 novembre alle 16:30. Non solo musica contemporanea, anche grandi personaggi del passato come Ludwig van Beethoven trovano spazio nella rassegna musicale del Teatro Palladium, a partire dalla pellicola del 2006 di Franco Battiato, personaggio che incarna perfettamente entrambe le anime di “Vite in Musica” grazie ai suoi contributi in ambito musicale e cinematografico. Attraverso una serie di quattro incontri trasversali ai diversi generi della storia musicale e altrettante proiezioni, la rassegna propone un percorso che muove dai protagonisti classici fino ai divi del rock, con un particolare risalto alle relazioni tra regia e composizione, tra genere e profilo musicale, con riferimento sia alla specificità dei film stessi, sia alle vicende che hanno legato grandi registi e grandi compositori. Ogni proiezione è preceduta da un seminario aperto al pubblico, offrendo una prospettiva approfondita fornita da autori audiovisivi, compositori e critici cinematografici e musicali: un’opportunità per celebrare l’armonia tra due arti straordinarie, il cinema e la musica, e unirsi in una ricerca collettiva di conoscenza e ispirazione.

IA, Meloni: al lavoro per completare Piano strategico Italia

IA, Meloni: al lavoro per completare Piano strategico ItaliaBletchley Park, 2 nov. (askanews) – L’Intelligenza artificiale è tra le “priorità strategiche” dell’agenda del governo italiano che sta lavorando per “completare” il Piano strategico nazionale per l’IA. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo all’Ai Safety summit a Bletchley Park.

Meloni ha anche annunciato la costituzione di un “Fondo specifico per sostenere le start-up italiane che operano nel settore” ricordando che sono già stati istituiti comitati per studiare l’impatto nei vari settori. L’Italia – ha detto ancora – sostiene e collabora con l’Unione Europea verso l’approvazione dell’Artificial Intelligence Act, con il quale l’Unione Europea si è assunta responsabilmente il compito di garantire un “uso attento del bene pubblico” ed evitare “usi distorti” a fini commerciali o di sicurezza.

Una bambina italiana di 6 anni con mamma palestinese lascia Gaza

Una bambina italiana di 6 anni con mamma palestinese lascia GazaRoma, 2 nov. (askanews) – Dopo il primo gruppo di italiani che ha lasciato ieri la Striscia di Gaza, giovedì 2 novembre una bambina italiana di sei anni e la mamma palestinese hanno attraversato il valico di Rafah. Sono ora in Egitto, assistite dal personale dell’Ambasciata d’Italia al Cairo per il successivo rientro in Italia.

“Sono particolarmente felice per l’esito positivo della vicenda di questa bambina, che proprio domani compirà sei anni, e della sua mamma” ha commentato il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani. “Voglio ringraziare tutto il personale coinvolto nell’operazione, dai funzionari delle Sedi diplomatiche al Cairo, Tel Aviv e Gerusalemme al nostro servizio di intelligence che, con il costante coordinamento dell’Unità di Crisi della Farnesina, ha ottenuto questo importante risultato”, ha aggiunto Tajani.

. Prosegue nel frattempo il deflusso dei cittadini stranieri dalla Striscia di Gaza in Egitto, grazie dell’accordo tra autorità israeliane e egiziane. “Siamo impegnati ora per favorire la fuoriuscita anche dei doppi cittadini italo-palestinesi e delle loro famiglie, che al momento si trovano ancora a Gaza in attesa di essere evacuati” ha affermato il Vicepremier, aggiungendo che “le operazioni sono complesse e non riguardano solo l’Italia. Siamo al lavoro per mettere tutti in sicurezza”.

Federlegno: 96% aziende filiera legno-arredo usa materiali sostenibili

Federlegno: 96% aziende filiera legno-arredo usa materiali sostenibiliMilano, 2 nov. (askanews) – Il 96% delle aziende della filiera legno-arredo adotta materiali sostenibili nei processi, il 60% si approvvigiona in qualche misura da fonti energetiche rinnovabili nella produzione. Inoltre quasi tutte le imprese considerano almeno un criterio circolare nella progettazione di prodotto, e oltre la metà ha implementato modelli di business orientati alla circolarità. A diffondere i dati sulla sostenibilità del comparto è FederlegnoArredo che quest’anno partecipa, per la prima volta come espositrice, a Ecomondo, l’evento per le tecnologie, i servizi e le soluzioni industriali nei settori della green and circular economy.

La maggior parte delle imprese, spiega nella nota la federazione riportando un survey realizzata su un campione di aziende associate in collaborazione con Fondazione Symbola, si è concentrata sulla riciclabilità (58,2%), la disassemblabilità (37,5%) il riuso (29,3%) del prodotto, sulla riduzione degli imballaggi (44%) e dei consumi energetici (54,9%), mentre sempre più aziende offrono servizi utili a migliorare la gestione del ciclo di vita del prodotto. Ponendo l’attenzione sui processi produttivi si evidenzia come questi siano sempre più efficienti e competitivi: circa il 70% delle imprese ha realizzato investimenti in efficientamento negli ultimi tre anni, ottimizzando i processi produttivi (64% nel 2021) per ridurre l’impatto ambientale. In particolare si evidenzia che più della metà delle imprese recupera scarti di produzione per il riutilizzo interno. Non solo: il 55% delle imprese sono coinvolte in accordi, programmi e progetti per l’implementazione di misure e soluzioni di sostenibilità e circolarità di processi e prodotti, il 17,9% ha attivato programmi di rigenerazione degli habitat naturali direttamente o vi partecipa e il 50% ha intenzione di farlo in un prossimo futuro.

Le aziende del legno-arredo risultano inoltre impegnate nel garantire l’accrescimento di competenze in materia di sostenibilità per un modello di welfare sempre più efficace. Sul fronte delle risorse aziendali il 41,3% delle imprese ha programmi di formazione o informazione continua. Il 27,2% ha individuato un responsabile o manager sostenibilità e il 43,5% ha in programma di inserirlo in organico. Per quanto riguarda la scelta dei fornitori, il 76% delle imprese ha definito dei criteri di valutazione che tengono conto degli aspetti ambientali (56% nel 2021). Il 47,5% delle aziende dell’area arredo si approvvigiona di materie prime o semilavorati locali (entro 100 km) e nell’area legno tre imprese su quattro acquistano legno certificato (FSC, PEFC). A oggi più del 60% delle imprese ha almeno una certificazione di sistema, di cui il 31% del tipo ISO 14001.

“Ci troviamo davanti a una sfida epocale e la Federazione ha deciso di essere protagonista attiva nel ripensamento dei modelli produttivi, nel limitare il cambiamento climatico e, allo stesso tempo, nel creare le condizioni affinché le aziende associate rimangano competitive sui mercati. Dare il nostro contributo – spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – è doveroso affinché un modello di sviluppo sostenibile sia davvero possibile. I risultati della survey ci confortano e dimostrano come la nostra sia una filiera green per vocazione, ma il percorso è ancora lungo e complesso e nessuno può pensare di intraprenderlo da solo. Essere a Ecomondo significa anche questo: fare sistema con i più autorevoli protagonisti della transizione ecologica”. Per Federlegno la quattro giorni di Rimini sarà l’occasione per condividere con istituzioni, stakeholder, università, centri di ricerca e operatori del settore il percorso intrapreso fino ad oggi con l’ambizione di rendere la filiera del legno-arredo pioniera della green industry, quale voce autorevole e guida riconosciuta e riconoscibile sul tema.

Il Comandante dell’esercito ucraino ammette: la controffensiva non ha avuto l’effetto desiderato

Il Comandante dell’esercito ucraino ammette: la controffensiva non ha avuto l’effetto desideratoRoma, 2 nov. (askanews) – Alcuni osservatori si sono affrettati ad annunciarlo molto presto. Altri non volevano ammetterlo. In un’intervista al settimanale britannico The Economist, il comandante in capo dell’esercito ucraino Valery Zaluzhny ha ammesso: la grande controffensiva iniziata a giugno non ha avuto l’effetto desiderato. Il generale ammette francamente di essere “in un vicolo cieco”. “Probabilmente non ci sarà alcuna svolta profonda e bella”, si rammarica.

Giovedì 2 novembre, il Cremlino ha respinto il termine “impasse”, ritenendo che “la Russia continua incessantemente la sua operazione militare speciale” e che “tutti gli obiettivi fissati dovrebbero essere raggiunti”. Valeri Zaluzhny, regista di questa controffensiva avanzata solo di 17 chilometri in quasi cinque mesi, teme ora apertamente uno stallo a vantaggio della Russia e paragona il conflitto alla “Prima Guerra Mondiale”. Parlando all’Economist, il generale Zaluzhny riconosce diversi errori nella pianificazione e nella conduzione della controffensiva. Inizialmente ammette di ritenere che infliggere perdite sufficienti alla Russia avrebbe dato un vantaggio all’Ucraina. “La Russia ha perso almeno 150.000 uomini”, stima. “In qualsiasi paese, tali perdite avrebbero posto fine alla guerra”. Ma, supponendo che questa cifra sia esatta, non è così in Russia, che storicamente ha l’abitudine di sacrificare un gran numero di soldati per raggiungere i propri scopi, come durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale.L’ufficiale ammette anche che il suo esercito non è avanzato così rapidamente come si aspettava. “Secondo i manuali della NATO e i calcoli che abbiamo fatto, quattro mesi avrebbero dovuto bastarci per raggiungere la Crimea, combattere lì e tornare”, spiega. I suoi uomini, al contrario, sono stati ostacolati dalle efficacissime linee di difesa della Russia e non sono riusciti a stabilirsi permanentemente sulla riva sinistra del Dnepr.

“All’inizio pensavo che ci fosse un problema con i nostri comandanti, quindi ne ho cambiati alcuni”, spiega Zaluzhny. “Poi ho pensato che forse i nostri soldati non erano adatti alla loro missione, quindi ne ho trasferiti alcuni in alcune brigate”, aggiunge. Ma invano. Ogni volta che le truppe ucraine tentavano di avanzare, si incontravano con artiglieria, droni e campi minati sparsi sul campo di battaglia, con la tecnologia moderna che impediva qualsiasi operazione furtiva. “Noi vediamo tutto ciò che fa il nemico e lui vede tutto ciò che facciamo noi”, riassume il generale. Per Valeri Zaluzhny, un massiccio salto tecnologico è quindi essenziale per uscire dall’”impasse”. L’alto ufficiale invita quindi all’innovazione nei settori dei droni, della guerra elettronica, delle capacità anti-artiglieria e delle attrezzature per lo sminamento, comprese nuove soluzioni robotiche. Se il comandante in capo si dice “grato” per le consegne di armi occidentali, si rammarica che a volte siano arrivate troppo tardi per fare davvero la differenza. Missili e carri armati a lungo raggio “ci sarebbero stati particolarmente utili l’anno scorso”, per sfruttare il successo delle controffensive a Kharkiv e Kherson, scivola. “Ma sono arrivati solo quest’anno.” Ma neanche il generale ucraino si nasconde dietro questi ultimi arrivi. “È importante capire che questa guerra non può essere vinta con le armi della generazione passata e con metodi obsoleti”, insiste. “Porteranno inevitabilmente a ritardi e, quindi, alla sconfitta”. Secondo lui la tecnologia farà la differenza in questa guerra.

Nel frattempo Valeri Zaluzhny vuole fare di tutto per evitare la guerra di trincea. “Il rischio più grande (con questa opzione) è che la guerra duri per anni e logori lo Stato ucraino”, sottolinea. A differenza della Russia, l’Ucraina non ha una riserva umana quasi illimitata. Se il salto tecnologico non avviene rapidamente, “prima o poi ci renderemo conto che semplicemente non abbiamo abbastanza persone per combattere”, conclude l’ufficiale.