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Tag: Sanremo 2023

Nato, Stoltenberg: domani data storica con adesione di Helsinki

Nato, Stoltenberg: domani data storica con adesione di Helsinki




Nato, Stoltenberg: domani data storica con adesione di Helsinki – askanews.it




















Bruxelles, 3 apr. (askanews) – Si apre ‘una settimana storica’ per la Nato, con l’ingresso ufficiale, domani, della Finlandia come 31esimo membro dell’Alleanza, nel processo di adesione più rapido che sia mai stato completato. Resta ancora da risolvere la controversia fra la Turchia e la Svezia, prima di poter accogliere anche Stoccolma nella Nato, e si prosegue a lavorare in questo senso. Ma sarebbe sbagliato pensare che la Svezia sia stata ‘lasciata sola’: in realtà è già fortemente integrata a tutti i livelli nell’Alleanza, e lo sarà ancora di più ora che vi partecipa la Finlandia, con cui ha rapporti strettissimi.

E’ il messaggio principale che ha dato oggi a Bruxelles il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nel corso della sua conferenza stampa di presentazione della riunione di domani e mercoledì dei ministri degli Esteri dell’Alleanza. Il segretario generale ha avvertito che ‘quello che sta accadendo oggi in Europa potrebbe accadere domani nell’Asia orientale’. Se ne parlerà mercoledì alla riunione degli alleati della Nato con i partner dell’Unione europea e dell’Indo-Pacifico: Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Repubblica di Corea.

In questo contesto, verrà affrontato anche ‘il crescente allineamento della Cina con la Russia’. Stoltenberg ha ribadito che ‘qualsiasi fornitura di armi letali da parte della Cina alla Russia sarebbe un grave errore’. E ha sottolineato che ‘in un momento in cui la Russia e la Cina stanno sfidando l’ordine internazionale e i valori democratici, è ancora più importante che restiamo uniti come alleati della Nato, e con i partner ‘like-minded”. Stoltenberg, infine, ha riaffermato la posizione favorevole all’adesione alla Nato dell’Ucraina, quando sarà il momento, precisando però che prima è necessario che vinca la guerra contro l’invasore russo, grazie anche al forte sostegno dei paesi dell’Alleanza in termini di fornitura di armi. Domani vi sarà anche una riunione della commissione Nato-Ucraina, con il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.

‘Domani – ha annunciato Stoltenberg in apertura della conferenza stampa – daremo il benvenuto alla Finlandia come trentunesimo membro della Nato’, e ‘alzeremo la bandiera finlandese per la prima volta qui al quartier generale della Nato. Sarà un buon giorno per la sicurezza della Finlandia, per la sicurezza della regione nordica e per la Nato nel suo complesso. E di conseguenza, anche la Svezia sarà più sicura’. ‘Da domani – ha spiegato il segretario generale -, la Finlandia sarà un membro a pieno titolo dell’Alleanza e parteciperà a tutti i nostri incontri, attività, strutture militari. E questo accadrà domani perché ora tutti e 30 gli alleati hanno ratificato il protocollo di adesione. L’unica cosa che rimane è ciò che avverrà domani: la Turchia, che è stato l’ultimo alleato a ratificare i documenti di adesione della Finlandia, li depositerà presso il quartier generale della Nato’ perché siano inviati negli Stati Uniti. Dopo di che ci sarà ‘una cerimonia dell’alzabandiera, qui fuori, alle 3.30 di domani 4 aprile, che è anche l’anniversario della Nato, fondata con il Trattato di Washington firmato il 4 aprile 1949. Quindi è davvero una giornata storica, un grande giorno per l’Alleanza e un grande onore poter dare il benvenuto alla Finlandia’.

‘La Finlandia – ha affermato Stoltenberg – porterà all’Alleanza consistenti forze militari ben addestrate, ben equipaggiate con anche un grande esercito di riservisti’; il Paese ‘sta anche investendo in nuovi velivoli avanzati, più di 60, della quinta generazione di F35. E dobbiamo anche ricordare che la Finlandia è tra i pochi paesi in Europa che di fatto non hanno ridotto gli investimenti nella difesa, non hanno ridotto la prontezza delle forze armate alla fine della guerra fredda. Hanno continuato a investire per molti anni. Hanno addestrato e costruito un grande esercito, e mantengono un alto livello di prontezza. La Finlandia è anche un paese con un livello estremamente elevato di resilienza, di preparazione in tutta la società’. E poi, ‘naturalmente, abbiamo anche il lungo confine tra Russia e Finlandia. Quindi, con l’adesione della Finlandia, il confine terrestre della Nato con la Russia, sarà più che raddoppiato’, ha osservato il segretario generale, ricordando che ‘il presidente Putin era andato in guerra contro l’Ucraina con l’obiettivo dichiarato di ottenere meno Nato. Voleva che rimovessimo le nostre forze, le nostre strutture dai territori di tutti gli alleati che hanno aderito dopo il 1997, intendendo tutti gli alleati nell’Europa centro-orientale, e voleva che la Nato rendesse assolutamente chiaro che le sue porte erano chiuse per qualsiasi nuova adesione’. E invece ‘sta ottenendo l’esatto contrario, sta ottenendo una maggiore presenza della Nato nelle sue regioni orientali, e due nuovi membri dell’Alleanza, con la Finlandia e la Svezia’. ‘Abbiamo assistito al processo di ratifica più rapido nella storia moderna della Nato’, ha rilevato Stoltenberg. Domani entra la Finlandia, ‘e tutti gli alleati concordano sul fatto che anche l’adesione della Svezia dovrebbe essere completata rapidamente’. Su questo punto, il segretario generale della Nato è stato molto attento a non dare l’impressione di accusare il presidente turco Recep Tayyip Erdogan come responsabile del ritardo, a causa delle sue richieste a Stoccolma estradare in Turchia tutti i cosiddetti ‘terroristi’ secondo il governo di Ankara. Stoltenberg ha anzi espresso una certa comprensione per le esigenze turche, citando fra i ‘terroristi’ da estradare i militanti del Pkk (il partito armato curdo), che effettivamente è nella lista Ue delle organizzazioni terroristiche), ma tacendo sugli altri oppositori del regime turco, che Ankara pretende di poter perseguire, e che non compaiono nella lista Ue. ‘La mia posizione – ha detto Stoltenberg – è che la Svezia ha rispettato gli impegni presi quando ha firmato il memorandum d’intesa trilaterale, insieme a Finlandia, e alla Turchia al vertice della Nato a Madrid lo scorso anno. E questo è il motivo per cui anche io, sia nei miei incontri con il presidente Erdogan che pubblicamente, ho chiarito che è giunto il momento di ratificare l’adesione Svezia, per finalizzare il processo’. Riguardo alla controversia tra Ankara e Stoccolma, ha osservato il segretario generale della Nato, ‘il modo migliore per affrontare questi problemi è sedersi, incontrarsi, consultarsi e trovare una via d’uscita. E quindi accolgo con favore il fatto che quando ho visitato il presidente Erdogan alcune settimane fa, abbiamo effettivamente concordato su due cose. Abbiamo convenuto che avrebbe potuto portare avanti il completamento dell’adesione’ della Finlandia. ‘E il presidente Erdogan, il parlamento turco, la Grande Assemblea Nazionale lo hanno fatto. Quindi questo è il motivo per cui siamo dove siamo ora con la Finlandia, che sarà membro a pieno titolo da domani’. ‘Ma l’altra cosa su cui abbiamo concordato durante la mia ultima visita al presidente Erdogan – ha continuato Stoltenberg – è stata che avremmo dovuto riavviare il processo per fare progressi sull’adesione della Svezia. Ed è per questo che alcune settimane fa abbiamo convocato una riunione di questo meccanismo permanente con Finlandia, Svezia e Turchia, qui al quartier generale della Nato. Abbiamo deciso di incontrarci di nuovo, perché quando ci sono differenze, il modo migliore per affrontarle è sedersi, consultarsi e vedere come possiamo trovare una via d’uscita. Quindi continueremo a lavorare per sostenere gli sforzi di questo meccanismo permanente’. ‘Il mio messaggio – ha detto a questo punto il segretario generale, entrando nei contenuti della controversia – è che, sì, la Turchia ha alcuni legittimi problemi di sicurezza e tutti gli alleati dovrebbero affrontarli. Contano anche per noi. E quindi accolgo con favore anche il fatto che Finlandia e Svezia abbiano deciso di intensificare la cooperazione con la Turchia’. ‘La Svezia – ha ricordato Stoltenberg – ha adottato una legislazione più severa sulla lotta al terrorismo. Esistono meccanismi per scambiare più informazioni e l’intelligence. E la Svezia ha rimosso qualsiasi restrizione sulle esportazioni di armi alla Turchia (un altro punto fortemente controverso, ndr). Dobbiamo anche capire che quando la Svezia e la Turchia lavorano ora più strettamente insieme e combattono il terrorismo, ciò aiuta la Turchia nella sua lotta, ad esempio, contro il Pkk, che è considerato un’organizzazione terroristica, non solo dalla Turchia, ma da Svezia, Finlandia, gli alleati Nato e l’Unione Europea. E, naturalmente, lavoriamo insieme per combattere questa organizzazione terroristica’. ‘Ma questo poi – ha aggiunto il segretario generale della Nato, con un argomento a sostegno delle richieste di Ankara – aiuta anche la Svezia ad affrontare una parte della criminalità organizzata che vede prendere piede nelle proprie strade. Perché sappiamo che esiste uno stretto legame tra molte di queste organizzazioni terroristiche, le loro attività e la criminalità organizzata, il traffico di droga in un paese come la Svezia. Quindi credo fermamente che abbiamo un interesse comune nell’affrontare questi problemi. E dimostrando ciò, possiamo garantire che anche la Svezia possa essere un membro a pieno titolo dell’Alleanza nel prossimo futuro’. In ogni caso, Stoltenberg ha sottolineato che già prima dell’adesione formale, la Svezia è già pienamente integrata nella Nato. ‘Non dovremmo commettere l’errore di pensare ) ha detto – che fino a quando la ratifica finale non sarà stata fatta, non accadrà nulla’. Invece, ‘sta succedendo molto. È tutto iniziato il giorno in cui abbiamo dato a Finlandia e Svezia lo status di invitati, il che significa che si siedono al tavolo e nelle riunioni della Nato, del Consiglio del Nord Atlantico, delle strutture militari, dei diversi comitati, integrandosi sempre di più, anche con obiettivi di capacità provvisori per la Svezia, come è stato fatto anche per la Finlandia, che ora li vedrà trasformati in normali obiettivi di capacità. Ma la differenza non è così grande’. ‘Conosciamo molto bene la Svezia’. Gli svedesi, ha rilevato il segretario generale, ‘sono già molto vicini alla Nato, e conoscendo il rapporto molto stretto da molti, molti anni tra Finlandia e Svezia, l’adesione della Finlandia farà in modo che la Svezia si avvicini ancora di più alla Nato anche nelle strutture militari’. Stoltenberg ha quindi negato ‘la sensazione che in un certo senso la Svezia sia lasciata sola’. E invece ‘no, la Svezia – ha affermato – non viene lasciata sola. La Svezia è il più vicino possibile a essere membro a pieno titolo’ dell’Alleanza. ‘E noi continuiamo a integrare la Svezia. Faremo ancora di più. E poi, ovviamente, non appena possibile, completeremo anche il processo formale di adesione’, ha assicurato il segretario generale. Riguardo all’Ucraina, Stoltenberg ha osservato: ‘Non sappiamo quando finirà questa guerra. Ma quando lo farà, dovremo mettere in atto accordi in modo che l’Ucraina possa scoraggiare future aggressioni. Non possiamo permettere alla Russia di continuare a intaccare la sicurezza europea’. ‘Non ci sono segnali che il presidente Putin si stia preparando per la pace. Si sta preparando per aumentare la guerra’, ha detto il segretario generale. ‘Gli alleati – ha ricordato – hanno fornito 65 miliardi di euro di aiuti militari, e accolgo con favore il fatto che moderni carri armati e altri veicoli corazzati abbiano iniziato ad arrivare in Ucraina. Questo può fare davvero la differenza in prima linea e consentire alle forze ucraine di liberare più territorio. Con Kuleba, ha proseguito, ‘discuteremo su come rafforzare il nostro sostegno, come continuare a rafforzare le forze armate ucraine. E come sostenere la loro transizione dall’era sovietica all’equipaggiamento e alla dottrina della Nato’. Quanto alla minaccia russa di dispiegare armi nucleari tattiche in Bielorussia, Stoltenberg ha sottolineato che ‘l’annuncio del presidente Putin fa parte di uno schema di pericolosa e sconsiderata retorica nucleare, in cui il presidente Putin cerca di usare le armi nucleari come un modo per impedirci di sostenere l’Ucraina’. Sono ‘intimidazioni, coercizioni per impedire agli alleati e ai partner della Nato di sostenere gli ucraini nel loro diritto di difendere il proprio paese’. Ma, ha assicurato, ‘noi non ci faremo intimidire. Continueremo a sostenere l’Ucraina. Naturalmente, la Nato rimane vigile. Monitoriamo molto da vicino ciò che fa la Russia. Ma finora – ha precisato -, non abbiamo visto alcun cambiamento nella loro postura nucleare che richieda un cambiamento nella nostra postura nucleare. Rimaniamo un’Alleanza nucleare, usiamo la deterrenza e difendiamo tutti gli alleati e, naturalmente, continuiamo a monitorare ciò che la Russia fa, anche riguardo a un potenziale dispiegamento di armi nucleari in Bielorussia’, ha concluso.

Ecco i quattro astronauti (c’è una donna) che la Nasa ha scelto per il viaggio intorno alla Luna

Ecco i quattro astronauti (c’è una donna) che la Nasa ha scelto per il viaggio intorno alla Luna




Ecco i quattro astronauti (c’è una donna) che la Nasa ha scelto per il viaggio intorno alla Luna – askanews.it




















New York, 3 apr. (askanews) – Gli astronauti della NASA Christina Hammock Koch, Victor Glover e Reid Wiseman e l’astronauta canadese Jeremy Hansen saranno ingaggiati, dopo decenni, in un viaggio verso la Luna nel 2024. Ad annunciarlo è stata la stessa agenzia spaziale. I quattro membri dell’equipaggio sono stati nominati come parte della missione Artemis II intorno alla Luna. Il lancio, previsto per il prossimo anno, non prevede che i quattro atterrino sulla Luna, ma voleranno vicino al satellite naturale, testando molti dei sistemi necessari per le future missioni.

L’agenzia spaziale si sta affidando a un lander lunare costruito da SpaceX, la compagnia di Elon Musk, per portare i suoi astronauti sulla superficie lunare.

Vinitaly, Acquaroli: da Meloni riconoscimento ad eccellenze Marche

Vinitaly, Acquaroli: da Meloni riconoscimento ad eccellenze Marche




Vinitaly, Acquaroli: da Meloni riconoscimento ad eccellenze Marche – askanews.it




















Roma, 3 apr. (askanews) – La presenza del presidente Meloni allo stand delle Marche a Vinitaly “è un riconoscimento dell’attenzione che il governo nazionale sta mettendo nel promuovere il made in Italy e le sue eccellenze, tra le quali le potenzialità del vino sono un biglietto da visita anche del territorio marchigiano”. Così il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, a Verona.

“Con la nostra ampia biodiversità siamo un’eccellenza indiscussa che vogliamo sempre di più valorizzare, portandola sui mercati nazionali e internazionali. Il ministro Lollobrigida, in particolare, ha dato risalto al modello Marche. Ha detto che nella nostra regione ci sono potenzialità che dobbiamo mettere a rete, per poterle esprimere compiutamente, perché il modello enogastronomico può essere un motore per lo sviluppo turistico, per quello agricolo, per la promozione del territorio e per l’occupazione. È una strategia su cui stiamo lavorando con convinzione e con investimenti mirati”, ha aggiunto Acquaroli.

Dream, Alessandro Sciarroni nel tempo sospeso del possibile

Dream, Alessandro Sciarroni nel tempo sospeso del possibile




Dream, Alessandro Sciarroni nel tempo sospeso del possibile – askanews.it




















Milano, 3 apr. (askanews) – Bastano pochi minuti per rendersene conto: lo spazio in cui siamo entrati come spettatori di una performance di danza contemporanea non è semplicemente uno spazio occupato da corpi e musica, è una dimensione, una possibilità alternativa, un racconto dolcemente distopico. È anche un mistero avvolgente, una contemplazione (quasi) senza oggetto, che a tratti sembra essere l’atto stesso del contemplare, in sé. Il luogo è il salone d’onore al primo piani della Triennale di Milano e lo spettacolo è “Dream” di Alessandro Sciarroni, uno degli artisti più significativi della scena contemporanea, e non solo nel campo della danza. Il contesto è il FOG Festival della Triennale, uno di quelli eventi che definiscono (più che presentare) la scena delle arti performative. Tutto è composito e sfaccettato, dentro l’ambiente della performance; tutto si articola con una sintassi che sembra appartenere a un diverso spaziotempo o, per lo meno, alla spiegazione di un’equazione scientifica complessa. Che Sciarroni e i suoi sei performer – Marta Ciappina, Matteo Ramponi, Elena Giannotti, Valerio Sirna, Edoardo Mozzanega e Pere Jou – riscrivono partendo dai fattori minimi, il gesto base, la radice del corpo in movimento (attraverso il tempo). Senza perdere la complessità, ma addolcendola nell’atmosfera sospesa propria del sogno.

È possibile che queste considerazioni non abbiano nulla (o forse abbiano solo poco) a che fare con la storia dello spettacolo che oggi si chiama “Dream” e che ha avuto una gestazione particolare, nato come script per una messinscena teatrale, poi diventato una performance e, contemporaneamente, un romanzo, che gli spettatori possono prendere quando escono dalla sala. Proprio in questo essere entrambe le cose sta la prima condizione onirica (che somiglia anche al Principio di indeterminazione della fisica quantistica) che rende possibile lo spettacolo (e il mondo, che su queste apparenti contraddizioni, abbiamo scoperto, fonda la propria realtà!). E su questa possibilità si costruisce tutto il resto, sostenuto dalla musica, ma costantemente appeso al filo fragile del movimento dei ballerini. E basta guardare Marta Ciappina per capire che la sua presenza sulla scena è una giustificazione a se stessa, somiglia all’idea dello spettacolo, senza esserlo, ma ovviamente essendolo ben di più. Avere e non avere, diceva Hemingway con disincanto. Giorni felici, ribatteva (forse) Beckett, con amarezza. Ma intanto lo dicevano e questo bastava, come basta la ritmica rallentata di uno spettacolo di lunga durata, cinque ore, ma di libera fruizione, generativa di altri movimenti e altre presenze: quelle che ogni spettatore, con il suo corpo oltre che con i suoi pensieri, aggiunge alla coreografia ufficiale di “Dream”. Ci sono gioie e ferite, ci sono luci che si alzano e si abbassano, il pianoforte a volte tace a volte suona Glenn Gould. Il mondo è finito, sussurra qualcuno, quello che vediamo è un Dopo, un Senza, una Futura Perdita. Che però si ricompone nella coralità fatta dalla somma implicita di tutti i movimenti di tutti i passi che, per citare Alberto Garutti, hanno portato i performer qui ora. Tutto è stato perduto, e in questa perdita ci si adagia, la si culla e cullandola la si nega. L’essere è, il non essere non è dei filosofi presocratici è qui davanti a noi, sotto entrambe le specie e sotto la specie dell’eternità: adesso è Spinoza che ci guida, il pensatore panteista, il suo dio in tutto sembra essere proprio quello che alimenta questo lungo sogno. Dove ognuno in fondo, può essere ogni cosa e ogni persona, se lo vuole. Anche Alessandro Sciarroni, artista.

(Leonardo Merlini)

Pnrr, ipotesi Lega rinunciare ai fondi. Meloni frena: no allarmismi

Pnrr, ipotesi Lega rinunciare ai fondi. Meloni frena: no allarmismi




Pnrr, ipotesi Lega rinunciare ai fondi. Meloni frena: no allarmismi – askanews.it




















Roma, 3 apr. (askanews) – Solo una suggestione, per ora. Ma a palazzo Chigi era l’ultima cosa di cui si sentiva il bisogno. Nei delicati giorni di interlocuzioni con l’Europa sul Pnrr, dopo il rinvio di un mese per la verifica degli obiettivi per la terza tranche, il capogruppo della Lega, Riccardo Molinari, avanza una ipotesi che spezza la narrazione del governo e per la prima volta dice l’indicibile. “Ho parlato con molti sindaci di Comuni piccoli e i problemi sono numerosi, ha senso indebitarsi con l’Ue – chiede – per fare cose che non servono? Giusto quindi ridiscutere il piano con la Commissione europea, o si cambia la destinazione dei fondi o spenderli per spenderli a caso non ha senso. Forse sarebbe il caso di valutare di rinunciare a una parte dei fondi a debito”.

Quella messa sul piatto è una possibilità che di fatto va in senso contrario rispetto alla linea concordata nel pranzo di venerdì scorso tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il capo dello Stato, Sergio Mattarella: una linea che prevede che si faccia di tutto per “non sprecare questa occasione”, come l’inquilino del Quirinale ha detto più volte. Palazzo Chigi impone immediatamente di evitare qualsiasi accento polemico nei confronti del capogruppo leghista: in questo momento non c’è bisogno di alimentare contrasti, ma al contrario di sopirli, è l’indicazione. Allo stesso tempo si fa sapere che l’ipotesi di rinunciare a quei fondi “non è presa in considerazione”, che la strada è quella di “rimodulare il piano” e di “cercare soluzioni” che consentano “di utilizzare le risorse, non di perderle”. Sempre con l’obiettivo di mettere a tacere le polemiche, viene anche spiegato che quello di Molinari è un ragionamento sostanzialmente condivisibile perché “anche chi fa finta sa che alcuni progetti non sono realizzabili entro il 2026”, ciò che non è condivisibile sono le conclusioni. Che di certo non aiutano nel momento in cui la partita con Bruxelles è apertissima e comprende anche altri fronti, come quello dei migranti della riforma del Mes che l’Italia, unica, non ha ratificato e, non ultimo il nodo balneari (un provvedimento potrebbe approdare in Consiglio dei ministri giovedì).

Al di là delle rassicurazioni imposte dall’alto, infatti, in Fratelli d’Italia c’è chi legge l’uscita di Molinari come un modo della Lega – e del suo leader – di mettere in discussione la linea dialogante scelta dal governo a Bruxelles e rappresentata dal ministro competente, Raffaele Fitto. Nel Carroccio, ma anche negli altri partiti della maggioranza comprese alcune frange di Fdi, c’è chi per esempio ritiene che sulla questione dei balneari con l’Europa bisognerebbe portare avanti la linea dura, andando dritti sulla propria strada alla faccia della procedura di infrazione. Ma, secondo quanto viene riferito, non è il suggerimento arrivato da Mattarella che ha invece sollecitato la premier a rimanere all’interno di un percorso di collaborazione e dialogo con le istituzioni comunitarie. Non a caso, infatti, Meloni – pur non riferendosi direttamente alle dichiarazioni di Molinari – dice di non condividere in generale “questa ricostruzione allarmista”. “Certamente c’è un grande lavoro da fare, verificare la fattibilità di alcune cose, e questo è oggetto di interlocuzione con la Commissione. Non prendo in considerazione l’idea di perdere risorse ma di spenderle al meglio in modo efficace”. Le opposizioni continuano intanto a chiedere una “operazione verità” ma anche a mettere l’accento sulle divisioni nella maggioranza sul dossier più delicato. “E’ urgente che il ministro Fitto venga in Parlamento per spiegare all’Italia cosa hanno intenzione di fare per salvare il più grande progetto di ammodernamento del Paese”, dice la capogruppo alla Camera del Pd, Chiara Braga. Il leader pentastellato, Giuseppe Conte, rilancia invece l’idea mettersi “tutti attorno a un tavolo”: “Il M5s – spiega – c’è, è disponibile a percorrere tutti insieme una strada trasparente per fare in modo che neppure un euro di queste risorse vada disperso”.

Volo salva-vita dell’Aeronautica Militare per un uomo di 50 anni

Volo salva-vita dell’Aeronautica Militare per un uomo di 50 anni




Volo salva-vita dell’Aeronautica Militare per un uomo di 50 anni – askanews.it




















Milano, 3 apr. (askanews) – Un uomo di 50 anni, in imminente pericolo di vita, è stato trasportato, nel primo pomeriggio di lunedì 3 aprile 2023, da Lamezia Terme (Cz) a Milano-Linate grazie a un trasporto sanitario urgente dell’Aeronautica Militare, effettuato con un velivolo Falcon 900 del 31° Stormo che ha base a Roma-Ciampino.

Il paziente necessitava di essere trasferito d’urgenza dall’Ospedale “G. Jazzolino” di Vibo Valentia verso l’Ospedale “Niguarda” di Milano. Nello specifico, il 50enne ha viaggiato monitorato e assistito da un’equipe medica composta da medico e infermiere. Il volo salva-vita, richiesto dalla Prefettura di “Vibo Valentia”, è stato immediatamente disposto e coordinato dalla Sala Situazioni di Vertice del Comando della Squadra Aerea, la sala operativa dell’Aeronautica Militare che ha tra i propri compiti anche quello di attivare e gestire i trasporti sanitari urgenti, attraverso i velivoli che la Forza Armata tiene pronti, 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno per questo genere di necessità.

Dopo le operazioni di imbarco, effettuate dall’equipaggio del 31° Stormo di Ciampino, il velivolo è decollato verso l’aeroporto di Milano Linate. All’arrivo l’attendeva l’ambulanza che si è diretta immediatamente verso l’Ospedale “Niguarda” di Milano dove il paziente è stato ricoverato. Il velivolo militare ha fatto poi rientro all’aeroporto di Ciampino dove ha ripreso il servizio di prontezza operativa. I Reparti di volo dell’Aeronautica Militare, Forza Armata che solo pochi giorni fa ha celebrato il proprio centenario, sono a disposizione della collettività 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, con mezzi ed equipaggi in grado di operare, anche in condizioni meteorologiche complesse, per assicurare il trasporto urgente non solo di persone in imminente pericolo di vita, ma anche di organi, equipe mediche o ambulanze.

Sono centinaia ogni anno le ore di volo effettuate per questo genere di interventi dagli aerei del 31° Stormo di Ciampino, del 14° Stormo di Pratica di Mare, della 46ª Brigata Aerea di Pisa e dagli elicotteri del 15° Stormo di Cervia.

Meloni al Vinitaly con Marsilio, visita spazio Abruzzo

Meloni al Vinitaly con Marsilio, visita spazio Abruzzo




Meloni al Vinitaly con Marsilio, visita spazio Abruzzo – askanews.it




















L’Aquila, 3 apr. (askanews) – La presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e i ministri Francesco Lollobrigida (Agricoltura e sovranità alimentare) ed Elisabetta Alberti Casellati (Riforme istituzionali), hanno visitato oggi pomeriggio lo “spazio Abruzzo”, al Vinitaly di Verona. Meloni è stata accompagnata durante la visita dal presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, dal vice presidente delegato all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, dal presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, e dal presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, Alessandro Nicodemi.

La premier Meloni ha sorseggiato un bicchiere di Montepulciano d’Abruzzo, nell’area dell’Enoteca regionale, servita dai sommelier dell’Associazione Ais Abruzzo. Il presidente Marsilio le ha illustrato, poi, le qualità del vino abruzzese, che continua a conquistare fette di mercato estero importante. “Il vino prodotto nella nostra regione è sempre più apprezzato – ha esordito Marsilio -. Registriamo una fase di crescita e sono convinto che c’è ancora un potenziale che dobbiamo liberare. Ringrazio quindi tutti gli imprenditori, gli operatori del settore e i produttori vitivinicoli che stanno facendo un grande sforzo per mettere insieme tutte le forze per il riordino delle denominazioni; dal prossimo anno – ha annunciato Marsilio – ci sarà anche la ‘Doc Casauria’ che farà l’esordio nella prossima vendemmia: il vino abruzzese si presenterà così ancora più forte e capace di conquistare nuovi mercati. Noi sosterremo il comparto enologico regionale con forza e determinazione”. Il presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, Alessandro Nicodemi, ha mostrato alla premier Meloni anche la statuetta del “Wine Star Awards”, conquistata dall’Abruzzo a gennaio scorso: il premio è assegnato dalla prestigiosa rivista internazionale “Wine Enthusiast” alle realtà vitivinicole più interessanti del settore.

Il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida ha visitato gli stand dello spazio Abruzzo, intervenendo al convegno nel corso del quale è stato presentato il progetto “Abruzzo Sostenibile”. Al ministro Elisabetta Alberti Casellati sono state illustrate la peculiarità del Montepulciano d’Abruzzo.

Nissan Ariya, si amplia la gamma del crossover coupé 100 elettrico

Nissan Ariya, si amplia la gamma del crossover coupé 100 elettrico




Nissan Ariya, si amplia la gamma del crossover coupé 100 elettrico – askanews.it



















Milano, 3 apr. (askanews) – Nissan amplia la gamma del suo crossover coupé 100% elettrico Ariya e aggiunge alla versione Evolve i tre nuovi allestimenti Engage, Advance e la sportiva Evolve+. Un totale di 4 versioni, per un’offerta ampia e articolata in grado di soddisfare le varie esigenze dei clienti in termini di autonomia, potenza, tipo di trazione (2WD o 4WD), allestimenti e contenuti tecnologici.

“Ariya è stato pensato come veicolo elettrico in grado di adattarsi allo stile di vita dei clienti, i quali hanno dimostrato grande interesse nei confronti della vettura. Questo ci ha spinto ad ampliare la gamma, per rendere il nostro crossover 100% elettrico più accessibile e adatto a un pubblico più ampio”, ha detto Leon Dorssers, Senior Vice Present, Region Marketing & Sales di Nissan Amieo. Nissan Ariya Engage è la versione di ingresso della nuova gamma, disponibile con trazione 2WD e due opzioni per la batteria: 63 kWh, con 160 kW di potenza e coppia pari a 300 Nm, che garantisce fino a 404 km di autonomia; 87 kWh, con 178 kW di potenza e coppia pari a 300 Nm, per la quale l’autonomia arriva fino a 536 km.

La versione Advance, anche questa disponibile con batteria da 63 kWh o 87 kWh, in aggiunta ai contenuti di Engage offre fra le altre cose: e-4ORCE, il più avanzato sistema di trazione integrale Nissan e ProPilot. La versione Evolve, già disponibile sul mercato con due opzioni per la batteria, trazione 2WD o integrale e-4ORCE, con potenze da 160 kW a 225 kW e autonomia che raggiunge i 525 km con una sola ricarica. L’allestimento con batteria da 87 kWh e trazione integrale e-4ORCE vanta una potenza di 225 kW (306 CV) e una coppia pari a 600 Nm che spingono la vettura da 0 a 100 km/h in soli 5,7 secondi.

Evolve+ è la versione di Nissan Ariya senza compromessi. Una vettura dall’anima sportiva, con trazione integrale e-4ORCE, 290 kW di potenza e coppia pari a 600 Nm che le permettono di accelerare da 0 a 100 km in 5,1 secondi. Tutte le versioni della nuova gamma Nissan Ariya sono ordinabili presso la rete di concessionari Nissan, con prezzi a partire da 50.850 euro per la Engage con batteria da 63 kWh 2WD, fino ai 74.350 della Evolve+ con batteria da 87 kWh e trazione integrale e-4ORCE.

Treviso, Calenda: grande fiducia su candidatura Niccolò Rocco

Treviso, Calenda: grande fiducia su candidatura Niccolò Rocco




Treviso, Calenda: grande fiducia su candidatura Niccolò Rocco – askanews.it




















Roma, 3 apr. (askanews) – “A Treviso ho grande fiducia perché conosco Niccolò Rocco, una persona che ha grande esperienza amministrativa e allo stesso tempo una grande carica innovativa. Questa è una lista molto giovane, di persone che hanno voglia di mettersi alla prova: è esattamente lo spirito con cui facciamo politica, fuori dal rumore continuo di allarmi fascisti, comunisti, destra contro sinistra. Lavoriamo solo su quello che serve e quello che serve a Treviso non è solo una buona amministrazione, ma anche – essendo questa una grande città internazionale -, una voglia di progresso, crescita e connessione con il mondo. Per questo credo che Niccolò sia la persona giusta”. Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda a margine di un evento elettorale a Treviso a sostegno della candidatura di Niccolò Rocco alle prossime elezioni Comunali in programma il 14 e 15 maggio prossimi.

Emiliano a Manfredonia per inaugurazione bene confiscato a criminalità

Emiliano a Manfredonia per inaugurazione bene confiscato a criminalità




Emiliano a Manfredonia per inaugurazione bene confiscato a criminalità – askanews.it



















Roma, 3 apr. (askanews) – “Non è la prima volta che riutilizziamo beni confiscati alle mafie. È una cosa utile perché in questo modo i comuni possono disporre di questi beni per attività sociali, ed è anche molto importante perché quando si sottrae un bene alle organizzazioni mafiose, riutilizzarlo dà il senso di una comunità che non distrugge semplicemente ricchezza, ma la recupera in modo legale”. Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, questa mattina in località Siponto, a Manfredonia, in occasione della restituzione alla comunità di “Villa Rossana”, in via Degli Eucalipti 23, immobile confiscato alla criminalità ora riconvertito in incubatore di politiche attive giovanili e promozione dell’imprenditorialità, grazie al progetto “Un’impresa per A.M.I.C.A.”, e al contributo di Arci Travel Stornara, Associazione Angeli, Enac Puglia e Comune di Manfredonia.

“Ho i capelli bianchi, mi sono occupato di antimafia per tutta la vita – ha affermato Emiliano – ma mafiosi di successo non ne ho mai conosciuti. La prima speranza è che chi ha commesso degli errori in passato si renda conto della stupidità della sua scelta. La lotta alla mafia e alla criminalità ha tra i suoi strumenti la confisca dei beni. E l’antimafia sociale si sviluppa se la si fa insieme. Noi riusciamo ad utilizzare questi beni creando ricchezza, solidarietà e coesione sociale. Oggi è un meccanismo ben rodato. Ce l’abbiamo messa tutta, siamo stati tutti bravi e mi fa piacere che le giovani generazioni stiano coltivando la cultura dell’antimafia che passa anche dal riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità”.