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Tag: Sanremo 2023

Sicurezza con i droni, sperimentazione a Roma al Parco della Pace

Sicurezza con i droni, sperimentazione a Roma al Parco della PaceRoma, 23 ott. (askanews) – Droni per controllare il territorio, effettuare operazioni di ricerca e soccorso, rispondere immediatamente ad emergenze, sorvegliare edifici pubblici. Questi alcuni degli obiettivi della sperimentazione che partirà il 3 novembre nel Parco della Pace, adiacente alla sede del Consiglio regionale a Roma frutto dell’intesa tra Italpol, azienda di pubblica sicurezza, e STRADAai start-up che si occupa della gestione “dinamica” del volo dei droni tramite l’utilizzo di applicazioni digitali avanzate.

“STRADAai – ha spiegato il fondatore e AD Giulio Segurini – ha sviluppato una piattaforma di gestione dei droni aziendali (EDP). Un sistema che, tra i vari servizi che mette a disposizione degli operatori di droni, ha come scopo principale quello di gestire le autorizzazioni per i voli dei droni in determinati spazi aerei distribuiti sul territorio italiano, un po’ come accade attualmente con gli aerei attraverso i servizi di Gestione del Traffico Aereo. Questa sperimentazione – ha continuato – non solo faciliterà una serie di attività che normalmente devono essere svolte via terra con tempi e difficoltà maggiori, ma consentirà anche, grazie alla connessione con la centrale operativa, la condivisione in tempo reale dei flussi video catturati dai droni con altri agenti sul territorio e con tutte le istituzioni interessate”. Attraverso l’innovativa piattaforma di STRADAai verrà simulata una richiesta di autorizzazione per il volo del drone da parte del pilota di Italpol e il flusso delle immagini catturate sarà trasmesso direttamente alla centrale operativa. I voli saranno svolti in categoria OPEN e quindi con il drone che rimarrà sempre a vista del pilota presente sul posto. “Sarà l’occasione per testare sul campo – ha sottolineato l’altro fondatore e Responsabile degli aspetti normativi di STRADAai Simone Menicucci – alcuni dei servizi obbligatori previsti dalla vigente normativa sul controllo del traffico aereo dei droni, quali ad esempio il servizio di identificazione di rete (Network ID), il servizio di geo-consapevolezza (Geo-awareness) e il servizio di autorizzazione di volo UAS (UAS flight authorisation).”

“Il controllo dall’alto- ha aggiunto Marco Dal Puppo Security Manager e Chief Technology Officer e responsabile R&D del Gruppo Italpol Vigilanza – permette una estensione considerevole del campo di azione in termini di efficacia nel monitoraggio e nella bonifica. In questa occasione, abbiamo scelto la sperimentazione su un servizio di pattugliamento e bonifica nei momenti di pre apertura e chiusura di un parco pubblico. Grazie all’ausilio delle telecamere termiche a bordo del drone potremo facilmente pattugliare un’area particolarmente vasta in breve tempo, e permettere agli operatori la chiusura della struttura senza il rischio che vi sia presenza di utenza, o di animali domestici. Avvalendosi della piattaforma STRADAai abbiamo la possibilità di estendere in modo importante il raggio d’azione dei sistemi in termini di performance; inoltre sono anni che utilizziamo i droni per bonifiche e pattugliamenti notturni, con grande soddisfazione in termini di efficacia e tempi di servizio Ultimamente l’uso dei droni durante la RyderCup 2023 al Marco Simone Golf Club ci ha visto unici partner in ambito CCTV (Closed-circuit television), videosorveglianza e Control Room, affiancando a tutti i livelli con i nostri droni sia il reparto volo della Polizia di Stato, che il sistemi di security & Safety dell’evento e non ultimo i Vigili del Fuoco. Con STRADAai – ha sottolineato Dal Puppo – l’obiettivo è quello di definire nuovi modelli procedurali che aumentino l’efficacia e la portata dell’utilizzo dei droni in ambito vigilanza privata rendendone più snello l’utilizzo da parte degli operatori, rimanendo al passo con le tecnologie e con le sempre maggiori performance dei nuovi UAV (unmanned aerial vehicle) inoffensivi”.

Tornano a novembre “I viaggi del cuore” su Canale5

Tornano a novembre “I viaggi del cuore” su Canale5Roma, 23 ott. (askanews) – Dalla prima domenica di novembre torna il programma I Viaggi del Cuore condotto da Davide Banzato, ogni domenica mattina alle 08.50 su Canale5 per la XVI edizione. Le puntate andranno in onda anche nel canale internazionale Mediaset Italia.

Domenica 5 novembre il primo viaggio sarà in Turchia alla scoperta delle meraviglie e della storia della Cappadocia, per proseguire poi con delle puntate a Medjugorje in Bosnia Erzegovina e in Polonia a Czestochowa e a Cracovia, ma anche in missione in Africa con Missioni don Bosco per approfondire il loro importante operato in Etiopia e alla scoperta della fede in Italia, come in Campania in importanti Santuari come quello di Pompei, ma anche in Irpinia a Montevergine e Montella, oppure nel Lazio a Viterbo, in uno dei centri storici medievali meglio conservati d’Europa, conoscendo l’antica “Città dei Papi”, la storia di Santa Rosa e partecipando alla festa della macchina di Santa Rosa, uno spettacolo impressionante, inserita nelle liste del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco nel 2013. Il nostro cammino si concluderà tra le bellezze straordinarie dei paesaggi invernali della Valle d’Aosta nell’atmosfera magica del Natale. In ogni viaggio ci saranno la fondatrice dell’Associazione internazionale Nuovi Orizzonti, Chiara Amirante, il direttore di Famiglia Cristiana, Don Stefano Stimamiglio e gli autori di Edizioni San Paolo per approfondimenti di attualità e per uno spazio sulle ultime uscite editoriali. Il tutto sempre con la presenza di Missioni don Bosco, che racconterà la difficile situazione di diverse realtà dell’India, aiutandoci ad avere uno sguardo sul Mondo.

I Viaggi del Cuore è un format tv ideato e prodotto da Elio Angelo Bonsignore di Me Production insieme alla produttrice per Mediaset R.T.I. Consuelo Bonifati. Autori Davide Banzato (nel ruolo anche di conduttore), e Martina Polimeni; regista Matteo Ricca. Nella sua durata di 50 minuti si propone di raggiungere tutti credenti e non, grazie ad un taglio culturale ed investendo mezzi consistenti per una qualità di immagini di alto livello. Gode del patrocinio della Santa Sede con il Dicastero per l’Evangelizzazione.

Fugatti vince le elezioni provinciali a Trento con il 51,8%, Valduga al 37,4%

Fugatti vince le elezioni provinciali a Trento con il 51,8%, Valduga al 37,4%Milano, 23 ott. (askanews) – Il presidente uscente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti (centrodestra), ha vinto le elezioni provinciali con il 51,8% dei voti. È il risultato definitivo dopo lo spoglio di quasi tutte le 527 sezioni. “Grazie al #Trentino, grazie alla mia gente. Farò di tutto per essere all’altezza della vostra fiducia”, ha scritto Fugatti in un post di ringraziamento du X.

Secondo è Francesco Valduga (Pd, Azione, Iv, Campo Base, Casa Autonomia, Avs e Fascegn) con il 37,4%. Il terzo classificato, Filippo Degasperi, si è fermato al 3,7% mentre gli altri candidati hanno ottenuto percentuali inferiori. Per quanto riguarda le liste il Pd, a una manciata di sezioni dal termine dello spoglio, è al primo posto con il 16,5%, seguito dalla Lega poco sotto il 13,1%, Fdi intorno al 12,3%, Noi Trentino per Fugatti al 10,7%, Campobase 8,4%, Partito autonomista trentino tirolese 8,1%, La Civica 4,9%, Casa autonomia 4,3%, Avs 3,2%, seguita da altre liste tra le quali Fi, M5s, Azione e Iv con un risultato inferiore.

Il glamour incontra il business, rinascita urbana attraverso eventi

Il glamour incontra il business, rinascita urbana attraverso eventiRoma, 23 ott. (askanews) – Negli ultimi anni, l’industria degli eventi è emersa come un potente motore di sviluppo, spesso sottovalutato, capace di trasformare territori e catalizzare economie. Claudia Golinelli, vicepresidente di Ega Worldwide, attraverso la sua expertise nella creazione e gestione di eventi, ha dimostrato come un evento possa divenire epicentro di sviluppo economico e turistico. “Fuori Festa” ne è un esempio emblematico.

“Fuori Festa”, ideato da Ursula Seelenbacher e Claudia Golinelli, non è stato solo un palcoscenico di stelle del cinema, ma un fenomeno economico a 360 gradi: “Siamo felici che la città di Roma con il Ryder Cup prima e con il Fuori Festa ora, ha permesso a me e a tutta la mia organizzazione di rendere Roma non solo attraente per le sue bellezze storiche, ma anche capace si ospitare eventi internazionali che si dimostrano motore di un economia turistica sempre più importante per il nostro paese”, dice Golinelli. Effettivamente, secondo un’analisi dell’European Cities Marketing, ogni euro speso in eventi come festival cinematografici genera fino a dieci euro di ritorno economico per la città ospitante. La location, l’Hotel St. Regis, si trasforma in un hub dove affari, cultura e intrattenimento si fondono, generando un indotto che permea il settore alberghiero, ristorativo e dei servizi. A livello internazionale, gli eventi hanno mostrato un impatto considerevole sull’economia locale. Ad esempio, il Toronto International Film Festival genera un impatto economico annuo di circa 200 milioni di dollari canadesi per la città. In termini di riqualificazione urbana, la città di Bilbao, in Spagna, attraverso investimenti in infrastrutture legate alla cultura ed eventi internazionali, ha visto un incremento del 20% dei visitatori nel periodo 2013-2018, secondo dati di Bilbao Turismo. Questi numeri riflettono l’immensa potenzialità economica e di rigenerazione urbana che gli eventi possono apportare.

Claudia Golinelli, con il suo recente impegno in eventi di risonanza nazionale e internazionale come l’EXPO AID 2023 e Ryder Cup 2023, dimostra come la pianificazione e la gestione di eventi possano essere strumentali non solo nella promozione culturale, ma anche come volano di sviluppo economico e turistico. La candidadura di Roma a EXPO 2030 potrebbe rappresentare una nuova straordinaria opportunità di mettere in pratica questa filosofia di sviluppo integrato. Gli eventi, in particolare quelli legati al mondo del cinema e della cultura, sono molto più che semplici momenti di celebrazione artistica. Essi rappresentano occasioni uniche per stimolare l’economia, promuovere il turismo e dare nuovo lustro a interi territori. “Attraverso il duro lavoro ed una attenta visione, si creano sinergie perfette tra arte, intrattenimento e sviluppo economico, proiettando i riflettori non solo sui protagonisti del grande schermo, ma anche sul territorio, rendendolo protagonista di una storia di rinascita e crescita”, conclude Golinelli.

Osterie d’Italia di Slow food: 1750 locali di cucina territorio

Osterie d’Italia di Slow food: 1750 locali di cucina territorioRoma, 23 ott. (askanews) – Sarà in libreria dal 25 ottobre Osterie d’Italia 2024, la trentaquattresima edizione della guida targata Slow Food che recensisce più di 1750 locali segnalati per la cucina territoriale, la selezione degli ingredienti e l’accoglienza genuina.

Sono 1752 i locali segnalati nell’edizione 2024: accanto a osterie, ristoranti, enoteche con cucina, agriturismi, compaiono in numero sempre maggiore tipologie ristorative alternative come pastifici, pub e gastronomie. Tra questi, sono 311 i locali premiati con la Chiocciola, ovvero il massimo riconoscimento assegnato alle insegne che si contraddistinguono per l’eccellente proposta e per l’ambiente, la cucina e l’accoglienza in sintonia con i valori di Slow Food. Sono ben 163 i nuovi indirizzi inseriti in guida e, per la prima volta, i riconoscimenti storici della Chiocciola e della Bottiglia e il più recente Bere Bene sono stati assegnati anche ai locali segnalati negli inserti, ovvero quei locali la cui offerta e impostazione sono interpreti di una tradizione gastronomica locale, rintracciabili esclusivamente nella regione di appartenenza. Dei 245 locali segnalati negli inserti, sono in 15 ad aver ricevuto la Chiocciola: 1 trippaio fiorentino, 4 indirizzi di supplì e pizza al taglio romani, 2 indirizzi per gli arrosticini abruzzesi, 7 pizzeie campane e 1 indirizzo per il morzello calabrese.

Per questo, il numero delle Chiocciole distribuite per regione varia sensibilmente portando la Campania a essere la regione con il maggior numero di locali chiocciolati (39), seguita dalla Toscana (28) e dal Piemonte (26).

Nuovo ristorante certificato ITA0039 in Germania

Nuovo ristorante certificato ITA0039 in GermaniaRoma, 23 ott. (askanews) – “L’Arte del Gusto” di Meissen in Germania, entra ufficialmente a far parte della rete di ristoranti certificati 100% italiani da ITA0039 by ASACERT. Stefano Muoio, guida la cucina de “L’Arte del Gusto” e racconta la sua storia, cosa significa lavorare all’estero e come viene percepita la cucina italiana.

Di quale città italiana sei originario e quali sono i tuoi rapporti con l’Italia oggi? “Sono nato a Milano, una città rinomata per la sua vibrante cultura, l’alta moda e la raffinata cucina. Mantengo ancora stretti i legami con la mia città, grazie ai rapporti con parenti ed amici, e conservo un profondo attaccamento alle radici culturali e alla tradizione culinaria, che influenzano la mia passione per la cucina italiana. I miei figli hanno conseguito il diploma presso l’Istituto Alberghiero De Filippi di Varese. Mio figlio maggiore ha accumulato preziose esperienze lavorando in vari ristoranti della provincia di Varese e Milano dal 2011 al 2018. Nel frattempo, il mio secondo figlio ha deciso di specializzarsi nella preparazione della pizza napoletana”.

Racconta la tua storia: com’è nata l’idea del ristorante: “Nel 2008, purtroppo, ho perso mia moglie. Appena abbiamo avuto l’opportunità, abbiamo colto l’occasione di trasferirci in Germania, dal momento che in Italia diventava pressoché proibitivo pensare di aprire un’attività in proprio. Qui, siamo stati fortunati ad accedere a finanziamenti che ci hanno permesso di realizzare il nostro ristorante. La nostra visione della ristorazione si concentra principalmente sul far conoscere i veri sapori italiani. Questo inizia con la selezione di materie prime di alta qualità e si estende all’uso di tecniche di cottura tradizionali ed innovative, come la cottura sottovuoto”.

Che tipo di cucina fai? Descrivi un piatto particolarmente apprezzato dai clienti del tuo ristorante: “La nostra cucina è una cucina tradizionale rivisitata. Purtroppo, qui in Germania viene utilizzata in modo eccessivo la panna, poiché è più facile creare un condimento per qualunque piatto, compromettendo però il gusto finale che risulta essere uguale per tutti i piatti. Per esempio, perché non usare una crema al parmigiano per condire anche i ravioli ai porcini? Sotto le festività facciamo anche la pasta ripiena, altrimenti per il servizio normale ci appoggiamo a fornitori italiani”.

Qual è, secondo te, il segreto del successo mondiale della cucina italiana? “Il segreto della cucina italiana sta sicuramente nella capacità unica degli italiani di adattarsi e farsi apprezzare per il loro essere espansivi e portare allegria ovunque siano. Il cibo, di conseguenza, è visto come strumento di aggregazione e non solo di sostentamento, perché mangiare bene fa bene allo spirito e alla salute, a condizione che sia eseguito nel modo corretto”. C’è qualche consiglio che daresti ai turisti che scelgono un ristorante italiano all’estero? “Per quanto riguarda alcuni consigli da dispensare ai turisti all’estero, sicuramente consiglierei di leggere attentamente il menù, verificare la corretta ortografia e che non siano presenti nel menù piatti con ingredienti assurdi, come gamberetti o mango nella pasta alla carbonara. Inoltre, ritengo che per una cucina genuina e preparata al momento come dovrebbe essere la cucina di qualità, è importante verificare la quantità dei piatti proposti nel menù, in quanto più piatti ci sono e meno freschi sono”. Descrivi tre motivi per i quali un cliente dovrebbe entrare nel tuo ristorante: “I clienti dovrebbero entrare nel mio ristorante per poter conoscere la cucina italiana vista anche da altri aspetti, che non sono solo quelli dati dalla consuetudine. Il cibo viene preparato rispettando gli ingredienti con tecnica e passione e perché in Germania la cucina italiana è aggredita e denigrata da tanti ristoratori che si mettono in mostra sfruttando la reputazione della nostra cucina, senza essere né italiani né capaci, ma il loro scopo è soltanto quello di fare cassa”. Cosa ti ha spinto a richiedere la certificazione ITA0039 | 100% Italian Taste? “Ho pensato che ottenere la certificazione ITA0039 fosse molto importante e addirittura essenziale per poter continuare a garantire la buona e giusta divulgazione della cucina italiana”. Stefano, come molti altri ristoratori, ha dedicato la sua vita a portare l’autentica cucina italiana con i suoi prodotti, oltre i confini nazionali. ITA0039 è molto più di una semplice certificazione: rappresenta sempre di più il simbolo di un’eccellenza in grado di fare davvero la differenza tra falso e originale, svolgendo un ruolo cruciale nella difesa dei prodotti agroalimentari italiani contro il fenomeno dell’Italian Sounding.

A Bologna Confagricoltura in piazza per sostenere la Fruit Valley

A Bologna Confagricoltura in piazza per sostenere la Fruit ValleyRoma, 23 ott. (askanews) – Una manifestazione a sostegno della Fruit Valley italiana nel cuore dell’Emilia Romagna, a Bologna. A organizzarla è stata oggi Confagricoltura Emilia-Romagna: duemila frutticoltori hanno aperto il corteo con i trattori, partendo da piazza dell’Unità fino in piazza Lucio Dalla, dove si è svolto un incontro pubblico.

“Solo negli ultimi cinque anni, abbiamo perso – spiegano i vicepresidenti regionali di Confagricoltura, Gianluca Vertuani e Andrea Betti – migliaia di ettari di alberi da frutto, sono crollate le superfici coltivate a pero (-26%), pesco (-24%), nettarine (-16%) e albicocco (-16%). E per le principali specie frutticole della nostra regione – sottolinea – nel 2023-2024 si prevede un ulteriore calo, in media dell’8-10%, spinto soprattutto dagli effetti del maltempo, gelate primaverili, alluvioni e frane”. Confagricoltura Emilia Romagna chiede quindi “azioni tempestive per tutelare il valore delle produzioni locali di qualità, non perdere competitività e quote di mercato, difendere aziende e posti di lavoro lungo la filiera, salvaguardare il patrimonio ambientale e paesaggistico quindi frenare gli espianti, ma soprattutto invertire il trend in continua crescita delle importazioni di frutta”.

Tra le 8 richieste principali, quelle di prevedere adeguati risarcimenti in presenza di danni da calamità alle produzioni e accelerare la liquidazione dei rimborsi; rafforzare il sistema assicurativo per favorire l’accesso alle polizze e renderle meno costose; concedere la moratoria bancaria senza addebito. E ancora, garantire sgravi contributivi sulla manodopera; ripensare la strategia UE “From farm to fork” sull’utilizzo dei prodotti fitosanitari e sostenere gli investimenti finalizzati alla difesa attiva.

La stampa britannica: Putin “ha subito un arresto cardiaco”. Per il Cremlino è regolarmente al lavoro

La stampa britannica: Putin “ha subito un arresto cardiaco”. Per il Cremlino è regolarmente al lavoroMilano, 23 ott. (askanews) – Vladimir Putin avrebbe secondo la stampa britannica “subito un arresto cardiaco”, scatenando “allarme” nella cerchia ristretta del Cremlino. Lo scrive il Daily Express che a sua volta cita il canale Telegram Svr General, che si propone come uno spazio gestito da un presunto ex agente dell’Svr appunto, Servizio di intelligence estero della Federazione Russa.

La voce, non verificata, arriva dopo la ridda di speculazioni sulla salute di Putin, tra le voci di una condizione medica a lungo nascosta e un susseguirsi di illazioni su malattie più o meno gravi di cui sarebbe affetto il capo di stato russo, noto amante dello sport e molto attento all’alimentazione. Secondo quanto riferito da Daily Express, le guardie della residenza di Vladimir Putin sarebbero entrate nell’appartamento del leader russo, dopo aver sentito un forte schianto prima di scoprire il 71enne “disteso sul pavimento accanto al letto”.

Putin sarebbe stato – secondo il tabloid – poi trasferito in una struttura medica speciale presente nell’abitazione dove era stato sottoposto a terapia intensiva, afferma la fonte. Tuttavia oggi in base ai canali ufficiali del Cremlino Putin era sul posto di lavoro dove ha incontrato il capo della Repubblica di Kabardino-Balcaria Kazbek Kokov. I due – in base ai filmati diffusi – hanno discusso dello sviluppo socioeconomico nella regione e dell’attuazione di progetti nazionali. Il capo di Stato avrebbe iniziato l’incontro con una frase laconica: “Cosa c’è di bello?”.

Assofrantoi: extravergine 100% italiano? Non sotto 11 euro in Gdo

Assofrantoi: extravergine 100% italiano? Non sotto 11 euro in GdoRoma, 23 ott. (askanews) – Olio extravergine sempre più caro sugli scaffali dei supermercati? Probabilmente sì, almeno nei prossimi mesi. La non sufficiente produzione italiana, il crollo di quella spagnola e l’aumento dei costi di produzione, faranno sì che l’olio di oliva extravergine 100% made in Italy non si possa trovare a scaffale a meno di 11,5-12 euro per una confezione da 0,75 litri. A spiegarlo in una intervista ad Askanews è Paolo Mariani, presidente di Assofrantoi-Confagricoltura.

Questi prezzi, decisamente più alti della media degli anni passati, potrebbero però “indurre il consumatore a consumare di meno – spiega Mariani – quindi potremmo avere una ulteriore contrazione dei consumi. D’altra parte, già da alcuni anni si sta verificando una riduzione dei consumi di olio extravergine, visto che siamo passati da 15 litri a persona all’anno a 12 litri”. Un problema non solo per il settore, che potrebbe andare incontro a maggiori giacenze, ma anche da un punto di vista salutistico: “quali sono i prodotti che andranno a sostituire l’olio extravergine?”, si chiede il presidente di Assofrantoi, ricordando che già da tempo è “iniziata la speculazione sugli oli di semi, a partire da quello di girasole”. Assofrantoi è una delle 3 associazioni di frantoiani riconosciute con decreti del ministero dell’Agricoltura, nata nel 2012. Assofrantoi ha sedi nelle principali regioni olivicole (Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) e tra gli iscritti ci sono quasi 380 frantoi, pari all’8% dei frantoi italiani sul totale dei circa 5000 esistenti. Molti dei quali, però, sono così piccoli da non essere aderenti ad alcuna associazione. E, in Italia, solo uno è il frantoio classificato come industriale. E si trova in Puglia, la regione olivicola per eccellenza. “Gli altri sono classificati come frantoi artigianali e agricoli, che lavorano in media da 5.000 a 25.000 quintali di olive. Come già accade con le aziende agricole, la cui dimensione media in Italia è di 1,3 ettari, anche i frantoi sono tanti e di dimensioni estremamente contenute”.

Una frammentazione che non aiuta il settore. Ad esempio, spiega Mariani, in “Spagna tutta la produzione nazionale di olio viene trasformata da 1200 frantoi, mentre in Italia c’è un frazionamento delle aziende agricole che pesa sui costi”, anche perchè i costi di molitura nei frantoi medio-piccoli sono alti. Nel dettaglio, “i prezzi della molitura, per la campagna 2023-24, saranno di 1,20-2 euro a quintale e, insieme ai 4,5-5 euro di costi di produzione, a quelli per imbottigliamento, packaging, trasporti e agli utili della Gdo (che pesa per il 30%), contribuiranno ad arrivare a un prezzo a scaffale pari a circa 12 euro per un olio evo 100% italiano”. “Il settore olivicolo in Italia ha bisogno di un piano olivicolo nazionale, di progetti di filiera, di promozione e di contratti di rete”, dice Mariani, sottolineando che “gli agricoltori piccoli e medi in qualche modo devono essere messi insieme”. Secondo Assofrantoi servono “filiere organizzate che distribuiscano la redditività all’interno della filiera tra agricoltori, trasformatori e imbottigliatori. Serve poi molta promozione e anche la capacità di comunicare la storia dell’olio exravergine italiano”.

Il tanto desiderato, citato e mai realizzato piano olivicolo è sempre il convitato di pietra: “in Spagna hanno iniziato nel 1970 con i piani olivicoli – conclude Mariani – e noi parliamo ancora oggi della necessità di realizzare un primo piano olivicolo”. La produzione di olio di oliva italiano è stimata per il 2023-24 a 290mila tonnellate, +20% sul 2022 e al di sotto delle medie storiche. Un quantitativo che non copre il fabbisogno italiano tra export e consumi interni, che ammonta a circa 600mila tonnellate annue.

Russia, Daily Express: Putin “ha subito un arresto cardiaco”

Russia, Daily Express: Putin “ha subito un arresto cardiaco”Milano, 23 ott. (askanews) – Vladimir Putin avrebbe secondo la stampa britannica “subito un arresto cardiaco” scatenando “allarme” nella cerchia ristretta del Cremlino. Lo scrive il Daily Express che a sua volta cita il canale Telegram Svr General, che si propone come uno spazio gestito da un presunto ex agente dell’Svr appunto, Servizio di intelligence estero della Federazione Russa.

La voce, non verificata, arriva dopo la ridda di speculazioni sulla salute di Putin, tra le voci di una condizione medica a lungo nascosta e un susseguirsi di illazioni su malattie più o meno gravi di cui sarebbe affetto il capo di stato russo, noto amante dello sport e molto attento all’alimentazione. Secondo quanto riferito da Daily Express, le guardie della residenza di Vladimir Putin sarebbero entrate nell’appartamento del leader russo dopo aver sentito un forte schianto prima di scoprire il 71enne “disteso sul pavimento accanto al letto”.

Putin sarebbe stato – secondo il tabloid – poi trasferito in una struttura medica speciale presente nell’abitazione dove era stato sottoposto a terapia intensiva, afferma la fonte. Tuttavia oggi in base ai canali ufficiali del Cremlino Putin era sul posto di lavoro dove ha incontrato il capo della Repubblica di Kabardino-Balcaria Kazbek Kokov. I due – in base ai filmati diffusi – hanno discusso dello sviluppo socioeconomico nella regione e dell’attuazione di progetti nazionali. Il capo di stato avrebbe iniziato l’incontro con una frase laconica: “cosa c’è di bello?”