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Tag: Sanremo 2023

Dopo il caso Svb la Fed vuole rafforzate la vigilanza e le regole

Dopo il caso Svb la Fed vuole rafforzate la vigilanza e le regole


Dopo il caso Svb la Fed vuole rafforzate la vigilanza e le regole – askanews.it



Dopo il caso Svb la Fed vuole rafforzate la vigilanza e le regole – askanews.it


















Roma, 22 mar. (askanews) – Dopo il fallimento della Silicon Valley Bank e di altre banche negli Usa “è chiaro che dobbiamo rafforzare la vigilanza e le regole”. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve, Jay Powell nella conferenza stampa al termine del Fomc, il direttorio sulla politica monetaria in cui inevitabilmente buona parte delle domande riguardavano la tempesta che si è scatenata dopo il caso Svb.

“La domanda che ci siamo posti tutti in questa prima settimana è: come è potuto succedere?”, ha detto, ribadendo che la Fed ha avviato una revisione approfondita sulla attività di vigilanza condotta su Svb. “La vigilanza c’era. Eppure è accaduto – ha detto -. Il management Svb ha fallito gravemente. Non si sono messi a riparo dal rischio. Sappiamo che la banca ha assistito a un bank run rapido, senza precedenti sui depositi, che erano molto concentrati”. “Per quanto ci riguarda stiamo facendo una revisione sulla vigilanza, con cui intendiamo identificare cosa sia andato male, cosa si sia sbagliato. Lo troveremo e poi daremo una valutazione su cosa si debba cambiare. A questo stadio – ha aggiunto – sarebbe inappropriato per me dare il mio parere”. Powell, che ha spiegato di non essere coinvolto personalmente in questa revisione, invece ha ribadito che quelle di Svb “non sono debolezze diffuse nel sistema bancario Usa, ma sono legate soprattutto ai depositi non garantiti”. E ha assicurato: con le misure messe in campo assieme al Tesoro “tutti i depositi sono al sicuro”.

Intanto, a dispetto di queste tensioni la Fed ha deciso un nuovo aumento dei tassi di interesse negli Usa, limitandosi nuovamente a 25 punti base con cui il riferimento sui fed funds sale a una forchetta del 4,75-5%. Il comunicato diffuso al termine del Fomc afferma inoltre che “un qualche inasprimento addizionale della linea potrebbe essere appropriato, per raggiungere un livello di politica monetaria sufficientemente restrittivo da far tornare l’inflazione al 2% nel corso del tempo”. Segnali che fanno capire che il picco è ormai vicinissimo. Scenario confermato dalle previsioni della stessa Fed: indicano un ultimo rialzo dei tassi quest’anno, peraltro limitato con cui il riferimento mediano salirebbe al 5,1%. Sul 2024 la Fed si attende che i tassi calino al 4,3% e sul 2025 al 3,1%. Il dato di quest’anno è confermato rispetto alle previsioni dello scorso dicembre, mentre quello del 2024 è leggermente superiore (a dicembre stimava 4,1%), infine il dato 2025 è confermato.

Volatilità a Wall Street, con una dinamica altalenante dopo le decisioni, mentre il dollaro è marcatamente calato sui minimi da inizio febbraio sull’euro, brevemente salito sopra 1,09 sul biglietto verde.

Salvini: nell’estate del 2024 avviamo i cantieri del ponte sullo stretto di Messina

Salvini: nell’estate del 2024 avviamo i cantieri del ponte sullo stretto di Messina


Salvini: nell’estate del 2024 avviamo i cantieri del ponte sullo stretto di Messina – askanews.it



Salvini: nell’estate del 2024 avviamo i cantieri del ponte sullo stretto di Messina – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – “L’obiettivo è questo”, quello della prima pietra entro due anni. “Prevediamo estate 2024, inizio cantieri”. Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, intervistato da Bruno Vespa nella trasmissione 5 Minuti in cui è stato presentato il plastico del Ponte.

“Gli italiani hanno pagato un sacco senza che sia stata posata una pietra. Perchè farlo, primo perchè a ponte fatto e ad alta velocità completata sia in Calabria sia in Sicilia, Palermo-Roma in 5 ore e mezza. Centomila posti di lavoro veri nell’arco di 5 anni, un risparmio ambientale unico al mondo con 140mila tonnellate di CO2 non emesse nell’aria e poi un gioiello dell’ingegneria italiana nel mondo”. Quanto ai 7 miliardi di costi per Salvini “innanzi tutto costa meno di un anno di reddito di cittadinanza ed è un’opera che rimane per anni. I soldi li prende lo Stato e se i privati vorranno dare una mano saranno i benvenuti”.

Powell (Fed) sul caso Silicon Valley Bank: “Rafforzare le regole”

Powell (Fed) sul caso Silicon Valley Bank: “Rafforzare le regole”


Powell (Fed) sul caso Silicon Valley Bank: “Rafforzare le regole” – askanews.it



Powell (Fed) sul caso Silicon Valley Bank: “Rafforzare le regole” – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – Dopo il fallimento della Silicon Valley Bank e di altre banche negli Usa “è chiaro che dobbiamo rafforzare la vigilanza e le regole”. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve, Jay Powell nella conferenza stampa al termine del Fomc, il direttorio sulla politica monetaria in cui inevitabilmente buona parte delle domande riguardavano la tempesta che si è scatenata dopo il caso Svb.

“La domanda che ci siamo posti tutti in questa prima settimana è: come è potuto succedere?”, ha detto, ribadendo che la Fed ha avviato una revisione approfondita sulla attività di vigilanza condotta su Svb. “La vigilanza c’era. Eppure è accaduto – ha detto -. Il management Svb ha fallito gravemente. Non si sono messi a riparo dal rischio. Sappiamo che la banca ha assistito a un bank run rapido, senza precedenti sui depositi, che erano molto concentrati”. “Per quanto ci riguarda stiamo facendo una revisione sulla vigilanza, con cui intendiamo identificare cosa sia andato male, cosa si sia sbagliato. Lo troveremo e poi daremo una valutazione su cosa si debba cambiare. A questo stadio – ha aggiunto – sarebbe inappropriato per me dare il mio parere”. Powell, che ha spiegato di non essere coinvolto personalmente in questa revisione, invece ha ribadito che quelle di Svb “non sono debolezze diffuse nel sistema bancario Usa, ma sono legate soprattutto ai depositi non garantiti”. E ha assicurato: con le misure messe in campo assieme al Tesoro “tutti i depositi sono al sicuro”.

Intanto, a dispetto di queste tensioni la Fed ha deciso un nuovo aumento dei tassi di interesse negli Usa, limitandosi nuovamente a 25 punti base con cui il riferimento sui fed funds sale a una forchetta del 4,75-5%. Il comunicato diffuso al termine del Fomc afferma inoltre che “un qualche inasprimento addizionale della linea potrebbe essere appropriato, per raggiungere un livello di politica monetaria sufficientemente restrittivo da far tornare l’inflazione al 2% nel corso del tempo”. Segnali che fanno capire che il picco è ormai vicinissimo. Scenario confermato dalle previsioni della stessa Fed: indicano un ultimo rialzo dei tassi quest’anno, peraltro limitato con cui il riferimento mediano salirebbe al 5,1%. Sul 2024 la Fed si attende che i tassi calino al 4,3% e sul 2025 al 3,1%. Il dato di quest’anno è confermato rispetto alle previsioni dello scorso dicembre, mentre quello del 2024 è leggermente superiore (a dicembre stimava 4,1%), infine il dato 2025 è confermato.

Volatilità a Wall Street, con una dinamica altalenante dopo le decisioni, mentre il dollaro è marcatamente calato sui minimi da inizio febbraio sull’euro, brevemente salito sopra 1,09 sul biglietto verde.

Al Consiglio europeo Meloni è pronta a dar battaglia su migranti e Patto di stabilità

Al Consiglio europeo Meloni è pronta a dar battaglia su migranti e Patto di stabilità


Al Consiglio europeo Meloni è pronta a dar battaglia su migranti e Patto di stabilità – askanews.it



Al Consiglio europeo Meloni è pronta a dar battaglia su migranti e Patto di stabilità – askanews.it



















Bruxelles, 22 mar. (askanews) – Giorgia Meloni è attesa questa sera a Bruxelles, dove da domani parteciperà al Consiglio europeo che si chiuderà venerdì. I temi all’ordine del giorno (più vago rispetto al solito) sono Ucraina; competitività, mercato unico ed economia; energia, mentre il dossier che sta più a cuore al governo, quello dei migranti, al momento è finito nel cassetto delle “varie ed eventuali”. Sul punto, nella lettera di invito ai leader, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha scritto che ci sarà un “breve aggiornamento” (short debrief) da parte della Commissione. Meloni è però intenzionata a non far scivolare via l’argomento nel dibattito. Per la premier, di fronte a una “emergenza che sta diventando strutturale”, il piano messo a punto dalla Commissione è “un passo avanti” ma l’Italia non è ancora “soddisfatta” perchè “non c’è più un solo minuto da perdere”. L’obiettivo è tornare da Bruxelles con in mano qualche intervento concreto, ma non sarà facile.

Sull’Ucraina la presidente del Consiglio non cambia di un millimetro la linea adottata dall’Italia dall’inizio del conflitto: “Il sostegno all’Ucraina e alla sua popolazione sarà assicurato in ogni ambito” senza badare a “gradimento” e “consenso”, ha detto nelle comunicazioni alle Camere. Altro tema centrale all’ordine del giorno del Consiglio è quello dell’economia, con l’Italia schierata sul fronte contrario a un semplice e ampio allentamento dei vincoli agli aiuti di Stato. La posizione che ribadirà sarà che serve “flessibilità nell’uso dei fondi esistenti”, “compreso il Pnrr”, con aiuti di Stato “circoscritti e temporanei”. In prospettiva, però, la questione centrale è quella della revisione del Patto di stabilità e crescita che, per Meloni, deve essere completata entro il 2023, con “regole nuove” che devono dare “maggiore attenzione” alla crescita e minore alla stabilità perchè “il tempo dell’austerità è finito”. E invece, è la critica rivolta a Bruxelles, rispetto alla proposta della Commissione, che già non apprezzava molto, adesso “si rischia anche di tornare indietro”. Sull’energia e la transizione verde, Roma ha una posizione critica rispetto alle proposte di Bruxelles, in particolare su temi come lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035 e sulla direttiva sulle case green. L’Italia condivide gli obiettivi della transizione ma il percorso verso un’economia verde “deve essere sostenibile dal punto di vista sociale ed economico”. Ad esempio sulle case green, ha sottolineato stamani alla Camera, porre dei target in “assenza di contributi” specifici “rischia di risolvere questa fattispecie in un ulteriore onere molto complesso in un momento molto difficile”.

Su queste posizioni, negli ultimi giorni, Meloni ha cercato di creare un consenso o almeno di smussare gli angoli più acuti sentendo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, il premier polacco Mateusz Morawiecki e Ursula von der Leyen. La presidente del Consiglio, in particolare, ha sensibilizzato la presidente della Commissione sul rischio default della Tunisia, che porterebbe a una destabilizzazione dell’area con conseguenze anche sulle migrazioni: “Se non si interviene rischiamo di avere un flusso che nessuno potrebbe governare”, è l’allarme lanciato da Meloni che domani von der Leyen dovrebbe riprendere nella sua relazione. Fuori sacco, secondo quanto si apprende, Meloni vorrebbe approfittare del vertice per uno scambio di vedute con le istituzioni europee sul tema dei balneari. L’intenzione, infatti, è quella di procedere d’intesa con Bruxelles sui prossimi passi che il governo farà sul dossier.

Meloni verso Consiglio Ue, pronta a battaglia su migranti e Patto

Meloni verso Consiglio Ue, pronta a battaglia su migranti e Patto


Meloni verso Consiglio Ue, pronta a battaglia su migranti e Patto – askanews.it



Meloni verso Consiglio Ue, pronta a battaglia su migranti e Patto – askanews.it



















Bruxelles, 22 mar. (askanews) – Giorgia Meloni è attesa questa sera a Bruxelles, dove da domani parteciperà al Consiglio europero che si chiuderà venerdì. I temi all’ordine del giorno (più vago rispetto al solito) sono Ucraina; competitività, mercato unico ed economia; energia, mentre il dossier che sta più a cuore al governo, quello dei migranti, al momento è finito nel cassetto delle “varie ed eventuali”. Sul punto, nella lettera di invito ai leader, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha scritto che ci sarà un “breve aggiornamento” (short debrief) da parte della Commissione. Meloni è però intenzionata a non far scivolare via l’argomento nel dibattito. Per la premier, di fronte a una “emergenza che sta diventando strutturale”, il piano messo a punto dalla Commissione è “un passo avanti” ma l’Italia non è ancora “soddisfatta” perchè “non c’è più un solo minuto da perdere”. L’obiettivo è tornare da Bruxelles con in mano qualche intervento concreto, ma non sarà facile.

Sull’Ucraina la presidente del Consiglio non cambia di un millimetro la linea adottata dall’Italia dall’inizio del conflitto: “Il sostegno all’Ucraina e alla sua popolazione sarà assicurato in ogni ambito” senza badare a “gradimento” e “consenso”, ha detto nelle comunicazioni alle Camere. Altro tema centrale all’ordine del giorno del Consiglio è quello dell’economia, con l’Italia schierata sul fronte contrario a un semplice e ampio allentamento dei vincoli agli aiuti di Stato. La posizione che ribadirà sarà che serve “flessibilità nell’uso dei fondi esistenti”, “compreso il Pnrr”, con aiuti di Stato “circoscritti e temporanei”. In prospettiva, però, la questione centrale è quella della revisione del Patto di stabilità e crescita che, per Meloni, deve essere completata entro il 2023, con “regole nuove” che devono dare “maggiore attenzione” alla crescita e minore alla stabilità perchè “il tempo dell’austerità è finito”. E invece, è la critica rivolta a Bruxelles, rispetto alla proposta della Commissione, che già non apprezzava molto, adesso “si rischia anche di tornare indietro”. Sull’energia e la transizione verde, Roma ha una posizione critica rispetto alle proposte di Bruxelles, in particolare su temi come lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035 e sulla direttiva sulle case green. L’Italia condivide gli obiettivi della transizione ma il percorso verso un’economia verde “deve essere sostenibile dal punto di vista sociale ed economico”. Ad esempio sulle case green, ha sottolineato stamani alla Camera, porre dei target in “assenza di contributi” specifici “rischia di risolvere questa fattispecie in un ulteriore onere molto complesso in un momento molto difficile”.

Su queste posizioni, negli ultimi giorni, Meloni ha cercato di creare un consenso o almeno di smussare gli angoli più acuti sentendo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, il premier polacco Mateusz Morawiecki e Ursula von der Leyen. La presidente del Consiglio, in particolare, ha sensibilizzato la presidente della Commissione sul rischio default della Tunisia, che porterebbe a una destabilizzazione dell’area con conseguenze anche sulle migrazioni: “Se non si interviene rischiamo di avere un flusso che nessuno potrebbe governare”, è l’allarme lanciato da Meloni che domani von der Leyen dovrebbe riprendere nella sua relazione. Fuori sacco, secondo quanto si apprende, Meloni vorrebbe approfittare del vertice per uno scambio di vedute con le istituzioni europee sul tema dei balneari. L’intenzione, infatti, è quella di procedere d’intesa con Bruxelles sui prossimi passi che il governo farà sul dossier.

Patrizio Dei Tos confermato alla guida di Confindustria Serbia

Patrizio Dei Tos confermato alla guida di Confindustria Serbia


Patrizio Dei Tos confermato alla guida di Confindustria Serbia – askanews.it



Patrizio Dei Tos confermato alla guida di Confindustria Serbia – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – L’Assemblea generale dei soci di Confindustria Serbia, tenutasi mercoledì 22 marzo 2023, ha votata all’unanimità la proroga del mandato dell’attuale presidente Patrizio Dei Tos, che rimarrà alla guida dell’associazione degli industriali italiani in Serbia per i prossimi due anni.

Patrizio Dei Tos, imprenditore veneto, è fondatore e amministratore del Gruppo Labor Legno di Cordignano (Treviso), che annovera fra le sue aziende, oltre a Labor Legno, Itlas, i Grandi Classici e la più giovane Labor SRB, che ha la propria sede a Sremska Mitrovica (Serbia) con due stabilimenti produttivi. “Ringrazio tutti i colleghi imprenditori che hanno scelto di accordarmi la loro fiducia. Nel prossimo biennio continueremo a rafforzare la nostra presenza sul territorio della Serbia, ma anche in Italia grazie al nuovo membro della mia squadra, Giampiero Beltotto, che da oggi è ufficialmente il rappresentante territoriale di Confindustria Serbia per l’Italia settentrionale”, ha dichiarato Dei Tos alla chiusura dell’Assemblea.

Nella seduta di oggi, i soci hanno approvato anche il piano di attività per l’anno prossimo che, come focus, avrà le risorse umane e l’istruzione, agroindustria, trasporti e logistica così come le catene di fornitura.

De Cecco riduce emissioni, azienda carbon neutral entro 2050

De Cecco riduce emissioni, azienda carbon neutral entro 2050


De Cecco riduce emissioni, azienda carbon neutral entro 2050 – askanews.it



De Cecco riduce emissioni, azienda carbon neutral entro 2050 – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – De Cecco riduce le emissioni e procede nell’efficienza dei consumi. E’ quanto emerge dal Report di Sostenibilità dell’azienda, relativo al 2021, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 cui ha aderito.

Lo stabilimento storico dei F.lli De Cecco sorge nel Geoparco della Majella Patrimonio dell’Unesco, le cui vette sono da sempre lo sfondo scenografico e contribuiscono anche alla risorsa naturale per la produzione: aria e acqua di sorgente sono un plusvalore per la pasta. L’azienda produce oltre il 50% dell’energia elettrica dei propri stabilimenti da fonti rinnovabili ed in particolare grazie al contributo decisivo della propria centrale idroelettrica che sfrutta le acque del fiume Verde, la cui sorgente si trova a due passi dallo stabilimento. Grazie a queste politiche l’azienda è riuscita a ridurre dell’11% le emissioni di CO2 nell’atmosfera nel 2021. Non solo: quell’acqua che sgorga dalla Majella è anche un ingrediente della pasta De Cecco; nel 2021 tra l’altro si è riusciti a ridurne il consumo del 3% a seguito delle pratiche di efficientamento dei consumi. Entro il 2050 l’azienda sarà carbon neutral anche grazie alla piantumazione di alberi degli ultimi anni: si tratta di oltre 3.000 ulivi intorno al sito produttivo di Fara che vanno a compensare 132.000 kg di CO2 ogni anno. Il rapporto con il territorio è sancito anche dall’impegno di De Cecco per la filiera italiana che coinvolge 2001 aziende agricole e 23.362 ettari di terreni coltivati per ottenere 9 differenti tipi di grano duro italiano di alta qualità.

Relativamente al pack si evidenzia l’attenzione particolare all’impatto ambientale per la scelta di un solo materiale riciclabile al 100% con certificazione di sicurezza DNV e dichiarazione ambientale di prodotto EPD. La sostenibilità in De Cecco si sposa con la solidarietà, che ha permesso ad esempio di donare 490 tonnellate di prodotti alla Fondazione Banco Alimentare.

Roberto Mancini: “Sono sicuro, domani Napoli ci sosterrà”

Roberto Mancini: “Sono sicuro, domani Napoli ci sosterrà”


Roberto Mancini: “Sono sicuro, domani Napoli ci sosterrà” – askanews.it



Roberto Mancini: “Sono sicuro, domani Napoli ci sosterrà” – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – “Siamo sicuri che come sempre Napoli ci sosterrà, speriamo sia una bella partita. Di nuovo l’Inghilterra sul nostro cammino? Un po’ i giocatori saranno quelli dell’Europeo. Noi ci stiamo inserendo coi nuovi, ricordiamo che l’Inghilterra l’affrontata altre due volte in Nations League. Domani sarà un’altra storia, vogliamo iniziare bene le qualificazioni”. Parola di Roberto Mancini che, a Sky Sport, presenta il debutto delle qualificazioni europee contro l’Inghilterra al Maradona di Napoli alle ore 20.45 Il CT Mancini ha ribadito di sentire sempre l’importanza delle partite con la Nazionale: “C’è sempre l’emozione quando rappresenti il tuo Paese, anche durante l’inno. Quando giochi in stadi così importanti, come quello di Napoli, ancora di più”. Sulla new entry Mateo Retegui: “Non mi ricorda Vieri ma altri argentini visti in Italia. È giovane, è arrivato in Italia all’improvviso. Gli serve tempo ma ha qualità, è sveglio ed educato. Speriamo bene”. E sul momento della rosa azzurra: “A centrocampo non abbiamo problemi, ci sono i soliti. C’è una scelta enorme, qualcuno è rimasto a casa e rientrerà. In difesa sono praticamente gli stessi, non c’è Bonucci. Davanti un po’ potrà cambiare, ma siamo abbastanza positivi”.

Roma, Gasparri-DeVito(Fi): Gualtieri revochi Zevi e chiarisca

Roma, Gasparri-DeVito(Fi): Gualtieri revochi Zevi e chiarisca


Roma, Gasparri-DeVito(Fi): Gualtieri revochi Zevi e chiarisca – askanews.it



Roma, Gasparri-DeVito(Fi): Gualtieri revochi Zevi e chiarisca – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – “Ora non ci sorprendiamo davvero più del fatto che il sindaco Gualtieri a novembre scorso possa aver firmato una direttiva per concedere la residenza agli occupanti abusivi. Il dato politico che la trasmissione ‘Fuori dal Coro’ ha contribuito a far emergere è che ci sarebbe un rapporto di contiguità tra la Giunta Gualtieri, con il suo assessore Tobia Zevi, ed alcuni leader dei movimenti per la casa, caratterizzato non solo da una previa condivisione in chat di provvedimenti come il Piano Casa, ma addirittura dalla possibilità per i secondi di poter richiedere di apportare modifiche, con tanto di conferme da parte del presidente della commissione politiche abitative”. Così in una nota il senatore Maurizio Gasparri coordinatore romano Forza Italia e Marcello De Vito responsabile politiche amministrative.

“Siamo sconcertati da tutto questo – continuano da Forza Italia – e ci associamo alla richiesta di un consiglio tematico. Ci chiediamo quali siano state le modifiche proposte e su questo punto l’assessore Zevi deve rispondere a tutti i 3 milioni di cittadini romani, non solo a suoi interlocutori in chat. Al sindaco Gualtieri chiediamo di revocare subito questo assessore prima che faccia altri danni a tutti i cittadini romani che pagano legalmente le tasse, il mutuo o l’affitto e non occupano abusivamente immobili, a differenza degli ami”.

Cedrata Tassoni: il sogno di portare nel mondo il sapore del Lago di Garda

Cedrata Tassoni: il sogno di portare nel mondo il sapore del Lago di Garda


Cedrata Tassoni: il sogno di portare nel mondo il sapore del Lago di Garda – askanews.it



Cedrata Tassoni: il sogno di portare nel mondo il sapore del Lago di Garda – askanews.it



















Milano, 22 mar. (askanews) – “La cedrata Tassoni è stata un sogno per lungo tempo. La prima volta che visitai l’azienda era il 2007 e fui subito affascinato da questi alambicchi, da questo meraviglioso stabilimento nel cuore di Salò, un paesino bellissimo sulle rive del Lago di Garda. Ma allora non erano maturi i tempi. Poi, quando nel 2020 si è ripresentata l’occasione, come famiglia e come team eravamo convinti che fosse una realtà perfetta per noi e non abbiamo avuto dubbi”. La storia della Tassoni e del gruppo Lunelli inizia nel 2021, con l’acquisizione, dopo un lungo corteggiamento da parte dell’amministratore delegato del gruppo di famiglia, Matteo Lunelli, che in questa azienda con 230 anni di storia sulle spalle ha intravisto non solo una perla dell’imprenditoria italiana ma anche potenzialità e opportunità di crescita, soprattutto all’estero. L’ambizione è quella di fare di Tassoni “il marchio del luxury soft drink italiano – racconta Lunelli – sinonimo di bibite italiane di eccellenza non solo nel nostro Paese ma nel mondo”.

“Questo è un marchio perfetto per il gruppo Lunelli che vuole raccontare l’eccellenza del bere italiano – spiegava qualche tempo fa – e Tassoni può essere il marchio di bibite italiane di eccellenza di riferimento. La cedrata è il cuore di tutta la tradizione di questa azienda, ma accanto alla cedrata ci sono etichette nuove come la tonica, il chinotto che hanno la possibilità di proporsi in Italia e nel mondo come bibite di eccellenza”. La storia di questa azienda, intimamente legata al territorio in cui è nata, le rive del Lago di Garda, risale al 1793: in quell’anno la spezieria nata a metà del 700 viene riconosciuta farmacia e inizia la prima distillazione degli agrumi che all’epoca venivano coltivati nelle campagne intorno al lago. Sarà solo alla fine dell’800 che la produzione assumerà una dimensione industriale, con la separazione della farmacia dalla distilleria e la nascita dell’acqua di tutto cedro. Negli anni ’20 del secolo scorso arriva la prima cedrata Tassoni, uno sciroppo da bere diluito in acqua. Trent’anni dopo, è il 1956, il passaggio dallo sciroppo alla bibita, con la cedrata “già pronta nella sua dose ideale”, una bottiglietta di vetro da 180 millilitri che sarà capace di cavalcare il boom dei consumi di bevande gasate.

Ma dietro questa bibita, che ha conquistato un posto nell’immaginario collettivo anche grazie alla sua storia comunicativa, dalle affissioni ai Carosello coi jingle di Mina, c’è una tradizione secolare che dalla metà dell’800 appartiene anche alle campagne del Sud del Paese. E’ da lì che arrivano ancora oggi i cedri, con un viaggio che inizia esattamente a Santa Maria del Cedro, in Calabria, dove la varietà Diamante di questo agrume, a poche ore dalla raccolta, viene inviata per la lavorazione nello stabilimento di Salò. Qui in un alambicco in rame del 1939 avviene la distillazione dell’aroma idroalcolico, dopo un periodo di infusione della scorza dei cedri raccolti ancora acerbi. A questo punto l’essenza è pronta per la miscelazione seguendo alla lettera una ricetta segreta “custodita gelosamente in cassaforte – ricordava Matteo Lunelli – che la precedente proprietà ci ha consegnato nel momento dell’acquisizione. E’ una ricetta che anche in azienda conoscono solo le due persone che devono applicarla e che rappresenta l’unicità tramandata nei secoli”. E se fin qui c’è la storia e il presente di questa bevanda iconica del made in Italy, nel futuro “c’è una crescita che deve essere costruita sulle solide basi di questa azienda”. A partire dalla sede storica: “Le rive del lago di Garda sono dove la Tassoni è nata, qui è la Tassoni e qui rimarrà – assicurava Lunelli – perchè l’eccellenza del made in Italy è sempre legata a tradizioni territoriali e noi vorremmo che la cedrata Tassoni servita nel mondo porti anche il sapore di queste rive del lago di Garda”. I piani di sviluppo guardano molto all’estero dove “ha enormi opportunità e vogliamo farla diventare ambasciatrice del made in Italy anche attraverso l’ampliamento della gamma”, costruendo la forza della marca nell’horeca. Lo spazio per crescere del resto c’è, non solo sul mercato: lo stabilimento, dove nascono circa 22 milioni di bottiglie l’anno di cui il 90% resta in Italia, oggi ha una capacità produttiva inespressa e se fosse necessario potrebbe essere ampliato ulteriormente. Per cogliere le opportunità intraviste da Matteo Lunelli, che potranno scrivere il futuro di questa azienda con 230 anni di storia sulle spalle.