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Tag: Sanremo 2023

Volvo: vendite settembre +25% a 61.666 auto, Recharge al 34%

Volvo: vendite settembre +25% a 61.666 auto, Recharge al 34%Milano, 16 ott. (askanews) – A settembre le vendite globali di Volvo Cars hanno raggiunto le 61.666 unità, segnando un aumento del 25% anno su anno grazie all’incremento registrato in Europa, Stati Uniti e in Cina. Nei primi nove mesi del 2023, la casa automobilistica ha consegnato 509.158 vetture, registrando un incremento del 19% rispetto al 2022.

La linea Recharge di Volvo Cars, composta da modelli a propulsione completamente elettrica o ibrida plug-in, ha registrato una crescita del 37% rispetto al settembre dello scorso anno e costituisce il 34% di tutte le auto vendute nel mondo. La quota di vetture completamente elettriche ha inciso per il 15% sulle vendite complessive, rispetto al 12% del settembre 2022. In Europa sono state vendute 25.489 vetture, con un incremento del 32% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Le vendite di vetture Recharge sono salite a 13.599 unità, raggiungendo il 53% del totale delle vendite in questa area geografica.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, le vendite sono aumentate del 65% rispetto al settembre dello scorso anno, attestandosi a 10.946 vetture. Nel periodo in esame, le vendite di modelli Recharge hanno rappresentato il 28% delle vendite complessive negli Stati Uniti. In Cina, Volvo Cars ha incrementato del 4% le vendite nel mese di settembre, per un totale di 15.460 auto consegnate. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, le vendite dei modelli Recharge sono cresciute del 20%.

Nel corso del mese, il modello più venduto da Volvo Cars a livello globale è stata la XC60, con 20.243 auto (2022: 15.621), seguita dalla XC40 con vendite totali di 18.306 unità (2022: 14.497) e dalla Volvo XC90 con 8.530 consegne (2022: 7.380).

Auto, Anfia: vendite elettrificate settembre +31%, quota al 47,1%

Auto, Anfia: vendite elettrificate settembre +31%, quota al 47,1%Milano, 16 ott. (askanews) – A settembre sono state immatricolate oltre 136mila autovetture, in aumento del 22,7% rispetto allo stesso mese del 2022. Nel cumulato dei primi nove mesi, le immatricolazioni sono state circa 1,18 milioni, in aumento del 20,5%.

Analizzando nel dettaglio le immatricolazioni per alimentazione, rende noto Anfia, le autovetture a benzina chiudono settembre in crescita del 32,2%, con una quota di mercato del 29,7%. Calano, invece le autovetture diesel (-2,5% su settembre 2022), con una market share del 15,2%. Nel cumulato, le immatricolazioni di autovetture a benzina sono aumentate del 22,6% (28,5% di quota) e quelle delle diesel dell’11,3% (18,4% di quota nel periodo). Le immatricolazioni delle auto ad alimentazione alternativa rappresentano il 55,2% del mercato del solo mese di settembre, con volumi in aumento rispetto allo stesso mese del 2022 (+26,9%). Nel cumulato, le alternative aumentano del 22,8% e salgono ad una quota di mercato del 53,1% (+1 p.p. rispetto allo stesso periodo del 2022). Le autovetture elettrificate rappresentano il 47,1% del mercato di settembre, mentre, nel cumulato hanno una quota del 44,1%, con volumi in crescita (+31,2% nel mese e +25% nel cumulato).

Tra queste, le ibride mild e full aumentano del 34,8% nel mese, con una quota di mercato del 39,4%, mentre, nel cumulato, risultano in crescita del 26,6%, con una market share del 35,7%. Le immatricolazioni di autovetture ricaricabili crescono del 15,1% nel mese (quota di mercato: 7,6%) e del 18,5% nel cumulato (market share: 8,4%). Nel dettaglio, le auto elettriche hanno una quota del 3,6% e calano del 2,3% nel mese. Al contrario, aumentano le ibride plug-in (+37,1%) che rappresentano il 4% del mercato del mese. Nel cumulato, entrambe le alimentazioni risultano in aumento, rispettivamente +27,6% e +11,6%. Infine, le autovetture a gas rappresentano l’8,1% dell’immatricolato di settembre, di cui l’8% è composto da autovetture Gpl (+12,4% su settembre 2022) e lo 0,1% da autovetture a metano (-84,2%). Nel cumulato dei nove mesi, le autovetture Gpl risultano in crescita del 24,2% e quelle a metano in calo dell’85,9%.

Fra i brand nella top ten di settembre Fiat si posiziona al primo posto con 16.129 unità vendute (+12,8%), seconda Toyota a 10.311 (+25%) e terza Volkswagen a 10.123 (+20,9%). A seguire Renault (+20,1%), Ford (+16,1%), Peugeot (+62,4%), Dacia (+35%), Jeep (+109%), Audi (+7,3%) e Mercedes (+12,9%). Nei primi nove mesi in testa sempre Fiat ma con volumi in calo a 132.642 unità (-4,5%), poi Volkswagen a 93.153 unità (+20,1%), Toyota a 71.468 (+8,7%). A seguire Dacia (+28,1%), Peugeot (+19,8%), Ford, Renault (+32,7%), Jeep (+46,9%), Audi (+30%) e Bmw (+28,4%).

Exclusive Padel Cup, sold out a Torino: oltre 60 coppie in campo

Exclusive Padel Cup, sold out a Torino: oltre 60 coppie in campoRoma, 16 ott. (askanews) – Nuovo evento, altro sold out. Si è svolta nel weekend la tappa unica di Torino della Exclusive Padel Cup, circuito organizzato da Msp Italia, ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni, leader in Italia nei tornei di padel amatoriali, e firmato da Exclusive, carta di credito del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Presso la location del Palavillage di Grugliasco, e alla presenza dell’Assessore allo Sport della Regione Piemonte Fabrizio Ricca, la tappa torinese ha riscosso entusiasmo e gradimento da parte delle 60 coppie che hanno partecipato a questo primo storico appuntamento della Exclusive Padel Cup nel capoluogo piemontese. Un sold out – si legge in una nota – che segue quelli registrati a Roma e Napoli dello scorso giugno, in attesa del gran finale in programma all’Urban Padel di Milano tra due settimane, il 27 e il 28 ottobre. I vincitori di tappa, delle categorie maschile, femminile e misto, hanno portato a casa una clinic per due persone in Spagna all’interno del famoso Ba Padel Barcelona Golf & Resort. Il pacchetto comprende un corso di quattro ore con istruttori spagnoli in lingua italiana, una prenotazione per un campo della durata di un’ora, due pernottamenti e i transfer da e per l’aeroporto. Per i secondi classificati, invece, un ‘paletero’ targato Babolat, sponsor tecnico del Circuito.

Nella tappa di Torino, premiati dai due “padroni di casa” Riccardo Zecchini e Marco Malara e dal presidente MSP Piemonte Gianfranco Conti, si sono imposti Luca Garbarino-Fabio Sinagra (maschile), Carmen Marino-Alice Pessani (femminile) e Lanceli Divino-Federico Ponzetto (misto).

Manovra, Conte: insignificante e dannosa, nulla contro caro vita

Manovra, Conte: insignificante e dannosa, nulla contro caro vitaRoma, 16 ott. (askanews) – “Stavolta capisco Giorgia Meloni. Nella conferenza stampa sulla Manovra è andata via senza rispondere alle domande dei giornalisti. D’altronde che cosa avrebbe dovuto dire? Non ha previsto nulla contro il carovita, il caromutui e il carocarburante”. Lo afferma il presidente M5s Giuseppe Conte che giudica la manovra approvata dal Governo “insignificante e dannosa” e ” che in un momento di grandi difficoltà economiche per i cittadini lancia un messaggio chiaro: arrangiatevi”.

“Non mette nemmeno 1 euro in più – denuncia il leader M5s- nelle buste paga dei lavoratori, perchè si limita a fare il compitino di confermare un taglio del cuneo fiscale che già esiste. Hanno attaccato la Fornero, ma alla prova dei fatti il ministro Giorgetti oggi dichiara che “sarà molto più restrittivo il ricorso al pensionamento anticipato”. “Nessuna traccia – conclude- delle pensioni minime a 1000 euro, invece viene definitivamente cancellata Opzione donna. Niente per scuola e sanità, che torna a livelli di investimento rispetto al Pil inferiori al pre-pandemia”.

A Messina festival cultura agroalimentare slow dal 17 al 19/11

A Messina festival cultura agroalimentare slow dal 17 al 19/11Roma, 16 ott. (askanews) – Tre giorni di appuntamenti enogastronomici, tavole rotonde, forum e laboratori del gusto per promuovere un nuovo modello di politiche alimentari in grado di avviare percorsi di sviluppo per un intero territorio. Messina, dal 17 al 19 novembre, sarà protagonista della prima edizione di Mangia e Cambia, la festa della cultura agroalimentare promossa da Messina Food Policy con il supporto di Slow Food Messina e Slow Food Italia. Nel Salone delle Bandiere del Palazzo Municipale saranno ospitati i delegati provenienti da tutta Italia per partecipare inoltre all’assemblea nazionale dei soci di Slow Food Italia.

Messina Food Policy è il tavolo per le politiche agroalimentari nato a settembre 2022 grazie all’impegno della Comunità Slow Food per la Salvaguardia della Biodiversità dello Stretto di Messina, Slow Food Sicilia, il Comune di Messina e la sua Città Metropolitana, la Camera di Commercio di Messina e la Fondazione Me.S.S.In.A. volto a sviluppare politiche a sostegno della transizione ecologica, riconoscendo nel cibo un elemento trasversale per il cambiamento, oltre che fondamentale, per promuovere un turismo sostenibile che guarda ai produttori come custodi dei territori. Mangia e Cambia sarà un evento diffuso che coinvolgerà diversi luoghi della città di Messina, un modo di “darsi concretamente da fare, fuori e dentro i nostri ristoranti, per promuovere una cultura agroalimentare più sostenibile, processi di salvaguardia della biodiversità, di contrasto al cambiamento climatico ed alle diseguaglianze sociali”, spiega Nino Mostaccio, presidente di Slow Food Messina. “In particolare – aggiunge – in una città come Messina, che gode di un entroterra incredibilmente ricco e che guarda al mare come una risorsa, parlare di agroecologia significa anche parlare di sostenibilità della pesca, di pesca tradizionale e di valorizzazione del pescato locale”.

Durante l’evento sarà conferito il premio “Stretto Tra Due Mari”, istituito dal tavolo da Messina Food Policy e rivolto a persone, associazioni, istituzioni culturali o imprese che attraverso progetti, azioni e buone pratiche contribuiscono alla transizione ecologica, lavorando alla riduzione dell’impatto ambientale con progetti di green economy e eco-innovazione.

Duferco inaugura nuovo laminatoio green, 250 mln di investimento

Duferco inaugura nuovo laminatoio green, 250 mln di investimentoSan Zeno Naviglio (Bs), 16 ott. (askanews) – Inaugurato a San Zeno Naviglio (Brescia) il nuovo laminatoio green del gruppo Duferco, il più moderno d’Europa, completamente alimentato da energie rinnovabili e predisposto per essere governato da sistemi di intelligenza artificiale. L’investimento del valore di oltre 250 milioni di euro punta a consolidare la posizione dell’azienda come best cost producer di travi in Europa. Si tratta di uno dei più importanti investimenti italiani in siderurgia degli ultimi decenni.

“E’ il coronamento di un sogno”, ha detto Antonio Gozzi, presidente del gruppo Duferco e di Federacciai. “Il sogno di completare a San Zeno l’intero ciclo produttivo e di avere un impianto integrato e efficiente che oltre a produrre materiale grezzo lo trasformasse anche in prodotti finiti. Sarà il più moderno impianto nel suo genere in Europa”. “L’industria siderurgica è un asset decisivo del sistema industriale dell’Italia a cui non possiamo rinunciare”, ha dichiarato il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, “e che non può prescindere da investimenti come quelli che sono stati realizzati nell’impianto di San Zeno Naviglio, all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione con un impatto significativo sull’occupazione diretta e indiretta. Questa è la strada giusta”.

“L’inaugurazione – ha sottolineato il presidente di Confindustria Carlo Bonomi – è un’ulteriore e importante testimonianza, che Duferco porta all’attenzione pubblica, di come l’industria italiana crede fortemente in un ineludibile percorso di investimento nelle transizioni, di come l’industria italiana fortemente crede nel suo Paese, nel suo legame con i territori e nelle sue persone”. L’impianto ha una capacità produttiva potenziale di 700mila tonnellate l’anno di acciaio laminato, creando oltre 150 posti di lavoro. Il laminatoio SBM, Smart Beam Manufacturing, completa la verticalizzazione della produzione del sito di San Zeno.

L’automazione di livello 2 è supportata da avanzati sistemi di intelligenza artificiale per la gestione e ottimizzazione dell’intero flusso produttivo. Il forno di riscaldo è alimentato a gas ed è predisposto per l’utilizzo di idrogeno. Il nuovo laminatoio funzionerà completamente a energia rinnovabile grazie a PPA pluriennali (Power Purchase Agreement) sottoscritti dall’azienda con produttori italiani di energia eolica e solare. I PPA permetteranno di alimentare l’intero sito per circa 60 milioni di KWh, con un conseguente risparmio di CO, indiretta di 28mila tonnellate all’anno. Un impianto fotovoltaico garantirà una produzione di energia rinnovabile pari a circa 9,8 milioni di KWh/anno, evitando l’emissione in atmosfera di circa 4.400 tonnellate all’anno di CO2.

Meloni vara sua prima “vera” manovra: realistica, no sprechi

Meloni vara sua prima “vera” manovra: realistica, no sprechiRoma, 16 ott. (askanews) – Dopo quella dello scorso anno, scritta in poche settimane e sostanzialmente già “bloccata” nei principali capitoli, Giorgia Meloni ha presentato oggi la sua prima “vera” legge di bilancio. Una manovra – ha detto la premier intervenendo in conferenza stampa – da 24 miliardi “molto seria, molto realistica, che non disperde risorse ma le concentra su alcune grandi priorità”.

La prima priorità, ha elencato, è il sostegno ai redditi più bassi. Dunque viene confermato, per tutto il 2024, il taglio del cuneo fiscale, che vuol dire “mediamente 100 euro al mese in busta paga” per “14 milioni” di persone. A ‘rafforzare’ la misura l’avvio della nuova Irpef, con il taglio del secondo scaglione. “Estendiamo il primo scaglione con la tassazione al 23%, oggi previsto per i redditi fino a 15 mila euro, a tutto il secondo scaglione. Quindi si paga il 23% fino ai 28 mila euro di reddito”, ha spiegato, aggiungendo però che il beneficio sarà “sterilizzato” per i redditi oltre i 50 mila euro, “con una franchigia sulle detrazioni fiscali”. Sempre per il lavoro, la manovra prevede “per le imprese una super deduzione del costo del lavoro per chi assume a tempo indeterminato, pari al 120% per tutte le assuzioni a tempo indeterminato” e che “arriva fino al 130% per chi assume mamme, under 30, percettori di reddito di cittadinanza e persone con invalidità”. Stessa filosofia vale per le pensioni: viene confermata la “rivalutazione delle pensioni in rapporto all’inflazione” e “la super-rivalutazione delle pensioni minime per over 75 anni”. Eliminato, inoltre, “il vincolo che impone a chi è nel contributivo di andare in pensione con l’età raggiunta solo se l’importo della sua pensione è inferiore a 1,5 la pensione sociale”. Cancellate ape sociale e opzione donna, “sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita” che permetterà di “andare in pensione a 63 anni con 36 di contributi per caregiver, disoccupati, lavori gravosi e disabili e a 35 per le donne”.

Altra priorità è il sostegno alla famiglia e alla natalità, per cui viene investito un miliardo. Il ‘pacchetto’ si articola in tre misure: viene previsto un mese in più di congedo parentale retribuito al 60% ed è aumentato di 150-180 miliardi il fondo per gli asili nido, con l’obiettivo di “dire che per il secondo figlio l’asilo nido è gratis”. Inoltre, ed è la “misura più significativa”, c’è la de-contribuzione per le donne con due o più figli. Per loro la quota di contributi a carico del lavoratore (un terzo) “la paga lo Stato”. L’agevolazione vale per chi ha due figli “fino a quando il secondo ha 10 anni” e per chi ha tre o più figli “fino a quando il più piccolo non ha 18 anni”. Cancellato, invece, il taglio dell’Iva sui prodotti della prima infanzia, “che purtroppo – ha spiegato – è stato assorbito dagli aumenti di prezzo e quindi non ne vale la pena”. Sette miliardi di euro andranno al rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione con la “priorità” del comparto sicurezza e difesa. Del totale, due saranno messi per i lavoratori della sanità. Per tutto il settore sanitario sono previsti tre miliardi “destinati a un’unica priorità che è l’abbattimento delle liste d’attesa”, dice Meloni che bolla come “bugie” le accuse di voler tagliare le risorse. Secondo la premier, in realtà, “con quasi 136 miliardi di euro raggiungiamo il più alto investimento mai previsto per la sanità”.

“Sono molto fiera del risultato di questa manovra, di dire che c’è un governo che non spreca risorse in cose inutili, in mille rivoli e concentra le sue risorse sugli obiettivi chiari che si è dato e che continua a perseguire anno per anno, e cercando di fare un pezzetto in avanti. A me pare questo il segnale di maggiore serietà che si può dare agli italiani”, ha concluso Meloni ringraziando “tutto il Consiglio dei ministri” che ha anche chiesto “sacrifici ai ministeri” perchè “altrimenti non avremmo potuto tirare fuori queste risorse per le famiglie, per i lavoratori, per i pensionati”.

Giornata pane, Grande impero: produzione sostenibile e consumo responsabile

Giornata pane, Grande impero: produzione sostenibile e consumo responsabileMilano, 16 ott. (askanews) – Una produzione sostenibile che sposa un consumo responsabile. E’ il messaggio che Grande impero, azienda del settore della panificazione artigianale con cinque siti produttivi e 1.800 punti vendita, lancia in occasione della Giornata mondiale del pane che dal 2006 si celebra il 16 ottobre, in concomitanza della Giornata mondiale dell’alimentazione.

“In una giornata così importante, il nostro claim appare ancor più chiaro: ‘Semplicemente pane’. Nella nostra produzione artigianale, infatti, non usiamo né additivi chimici e per il 97% della nostra produzione non utilizziamo packaging. Questo fa di noi un’azienda artigianale sia nell’idea che nei processi”, afferma Antonella Rizzato, ceo di Grande Impero. L’azienda insieme all’associazione Meraki, mira a promuovere la cultura del “pane autentico” con una attenzione al consumo responsabile, all’inclusione, all’ambiente e alle pari opportunità. “Abbiamo creato l’associazione no profit ‘Meraki’ per perseguire l’obiettivo di tutelare la filiera del made in Italy e il pane artigianale, ma soprattutto per promuovere i corretti stili di vita e la sana alimentazione – spiega Rizzato – Grande Impero è un’azienda che informa e forma il consumatore a riutilizzare il pane e quindi a ridurre gli sprechi. Abbiamo realizzato e diffuso oltre 50 ricette da realizzare con il pane raffermo, raggiungendo oltre 100mila persone. Contiamo oltre 150.000 chili di pane distribuiti in beneficenza a circa 40 Onlus presenti sul territorio”. Alimentazione consapevole, quindi, ma anche rispetto dell’ambiente. “Grande Impero – ha concluso Rizzato – punta, per il 2024, ad una riduzione dell’80% dei consumi d’acqua. Già nel 2023, inoltre, abbiamo raggiunto il 100% del recupero e riciclo della plastica utilizzata per imballi e contenitori”.

Polonia, Tusk trionfa a Varsavia, ma esito legislative incerto

Polonia, Tusk trionfa a Varsavia, ma esito legislative incertoMilano, 16 ott. (askanews) – Per i risultati finali delle elezioni in Polonia bisognerà attendere almeno domani, anche alla luce delle passate sorprese nella vicina Slovacchia dove i risultati degli exit poll davano alle forze europeiste la vittoria, andata alla fine al partito euroscettico di Robert Fico che oggi a Bratislava forma il governo. Ma un fatto è indiscutibile nel voto polacco di ieri: la popolazione ha affollato i seggi con un’affluenza record (72,46%) dai tempi delle prime elezioni democratiche libere in questo Paese dell’ex blocco comunista. Segnale di un desiderio di cambiamento tra gli elettori o di un timore di esso, comunque riconoscendo che queste sono state effettivamente le elezioni più importanti dal 1989 e non sono state soggette a un’eccessiva polarizzazione dell’elettorato. Piuttosto da una significativa partecipazione delle donne che hanno votato in numero maggiore rispetto agli uomini, secondo gli exit poll, abbandonando la destra antiabortista, in base a diverse analisi.

Sull’esito il pensiero di molti è stato manifestato apertamente da una figura riconoscibile come Lech Walesa che a Rzeczpospolita ha dichiarato: “non finirà così e i risultati ufficiali saranno completamente diversi. (Jaroslaw) Kaczynski ha sicuramente escogitato qualcosa, ha sicuramente preparato qualcosa, non vorrà e non potrà rinunciare al potere”. Il leader storico del sindacato indipendente Solidarnosc (1980-90), cattolico e antiabortista, presidente della Polonia dal 1990 al 1995, non nasconde il quesito che si pongono in molti: Kaczynski cederà il potere? Per ora i risultati parziali dicono che Diritto e Giustizia (PiS) presieduto da Kaczynski non ha i numeri per formare un governo da solo e le lusinghe al Partito popolare polacco (Psl), parte dell’alleanza Terza Via, sono state rispedite al mittente direttamente dal presidente del partito Wladyslaw Kosiniak-Kamysz, oggi. Dopo aver contato oltre 8 milioni di voti (oltre il 45%), il PiS è in testa con il 38,73%, con più 10 punti percentuale rispetto agli altri.

Dall’altra parte, sul fronte europeista e democratico, c’è l’entusiasmo di Donald Tusk che ieri sera non ha nascosto: “non sono mai stato così felice in vita mia”, ha detto a caldo. La sua Coalizione Civica con il 27,46% (in base ai dati parziali) con Terza Via (14,37%) e Nuova Sinistra (8,14%) andrà a formare il nuovo esecutivo, sostiene l’ex presidente del Consiglio europeo ed ex premier. E Tusk vince soprattutto a Varsavia contro l’intera lista PiS: dopo oltre mezzo milione di voti scrutinati nel distretto numero 19, da solo ottiene più consensi dei 39 candidati della lista PiS messi insieme. Ma l’unica certezza vera da queste elezioni è che la destra di Confederazione non sfonda e raccoglie per ora solo il 7,35%. “Doveva esserci festa, bevute al bar e festeggiamenti gioiosi fino al mattino” scrive Onet, il principale portale di notizie polacco. “Non è un caso che la serata della Confederazione sia stata organizzata in un locale alla moda di Varsavia, con bar ben fornito. Tuttavia, il supporto si è rivelato molto al di sotto delle aspettative” aggiunge, tratteggiando uno “stato d’animo piuttosto triste”. A destra la sconfitta brucia e non si conoscono ancora i risultati finali, ma tutto indica che più della metà degli elettori ha votato per i partiti democratici dell’opposizione e anche il sostegno a Confederazione è una voce di protesta contro il PiS.

C’è poi la questione dei referendum falliti. Gli elettori erano chiamati a votare non solo per rieleggere le due camere del Parlamento, ma anche per un quesito relativo all’immigrazione: soltanto il 40% (a dispetto di un’affluenza di oltre il 72%) ha deciso di pronunciarsi: “un gesto consapevole da parte dei cittadini quello di non prendere parte allo spettacolo politico organizzato dal PiS” scrive oggi Rzeczpospolita. Quasi un elettore su due si è rifiutato di partecipare alla consultazione popolare, dove c’erano quattro quesiti, uno sulle proprietà statali, uno sull’età pensionabile, mentre gli ultimi due (testuali) erano i seguenti: “Sei favorevole all’eliminazione della barriera al confine tra la Repubblica di Polonia e la Repubblica di Bielorussia? Sei favorevole all’accettazione di migliaia di immigrati clandestini dal Medio Oriente e dall’Africa nell’ambito del meccanismo di ricollocazione forzata imposto dalla burocrazia europea?” (di Cristina Giuliano)

La prima “vera” manovra di Giorgia Meloni

La prima “vera” manovra di Giorgia MeloniRoma, 16 ott. (askanews) – Dopo quella dello scorso anno, scritta in poche settimane e sostanzialmente già “bloccata” nei principali capitoli, Giorgia Meloni ha presentato oggi la sua prima “vera” legge di bilancio. Una manovra – ha detto la premier intervenendo in conferenza stampa – da 24 miliardi “molto seria, molto realistica, che non disperde risorse ma le concentra su alcune grandi priorità”.

La prima priorità, ha elencato, è il sostegno ai redditi più bassi. Dunque viene confermato, per tutto il 2024, il taglio del cuneo fiscale, che vuol dire “mediamente 100 euro al mese in busta paga” per “14 milioni” di persone. A ‘rafforzare’ la misura l’avvio della nuova Irpef, con il taglio del secondo scaglione. “Estendiamo il primo scaglione con la tassazione al 23%, oggi previsto per i redditi fino a 15 mila euro, a tutto il secondo scaglione. Quindi si paga il 23% fino ai 28 mila euro di reddito”, ha spiegato, aggiungendo però che il beneficio sarà “sterilizzato” per i redditi oltre i 50 mila euro, “con una franchigia sulle detrazioni fiscali”. Sempre per il lavoro, la manovra prevede “per le imprese una super deduzione del costo del lavoro per chi assume a tempo indeterminato, pari al 120% per tutte le assuzioni a tempo indeterminato” e che “arriva fino al 130% per chi assume mamme, under 30, percettori di reddito di cittadinanza e persone con invalidità”. Stessa filosofia vale per le pensioni: viene confermata la “rivalutazione delle pensioni in rapporto all’inflazione” e “la super-rivalutazione delle pensioni minime per over 75 anni”. Eliminato, inoltre, “il vincolo che impone a chi è nel contributivo di andare in pensione con l’età raggiunta solo se l’importo della sua pensione è inferiore a 1,5 la pensione sociale”. Cancellate ape sociale e opzione donna, “sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita” che permetterà di “andare in pensione a 63 anni con 36 di contributi per caregiver, disoccupati, lavori gravosi e disabili e a 35 per le donne”.

Altra priorità è il sostegno alla famiglia e alla natalità, per cui viene investito un miliardo. Il ‘pacchetto’ si articola in tre misure: viene previsto un mese in più di congedo parentale retribuito al 60% ed è aumentato di 150-180 miliardi il fondo per gli asili nido, con l’obiettivo di “dire che per il secondo figlio l’asilo nido è gratis”. Inoltre, ed è la “misura più significativa”, c’è la de-contribuzione per le donne con due o più figli. Per loro la quota di contributi a carico del lavoratore (un terzo) “la paga lo Stato”. L’agevolazione vale per chi ha due figli “fino a quando il secondo ha 10 anni” e per chi ha tre o più figli “fino a quando il più piccolo non ha 18 anni”. Cancellato, invece, il taglio dell’Iva sui prodotti della prima infanzia, “che purtroppo – ha spiegato – è stato assorbito dagli aumenti di prezzo e quindi non ne vale la pena”. Sette miliardi di euro andranno al rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione con la “priorità” del comparto sicurezza e difesa. Del totale, due saranno messi per i lavoratori della sanità. Per tutto il settore sanitario sono previsti tre miliardi “destinati a un’unica priorità che è l’abbattimento delle liste d’attesa”, dice Meloni che bolla come “bugie” le accuse di voler tagliare le risorse. Secondo la premier, in realtà, “con quasi 136 miliardi di euro raggiungiamo il più alto investimento mai previsto per la sanità”.

“Sono molto fiera del risultato di questa manovra, di dire che c’è un governo che non spreca risorse in cose inutili, in mille rivoli e concentra le sue risorse sugli obiettivi chiari che si è dato e che continua a perseguire anno per anno, e cercando di fare un pezzetto in avanti. A me pare questo il segnale di maggiore serietà che si può dare agli italiani”, ha concluso Meloni ringraziando “tutto il Consiglio dei ministri” che ha anche chiesto “sacrifici ai ministeri” perchè “altrimenti non avremmo potuto tirare fuori queste risorse per le famiglie, per i lavoratori, per i pensionati”.