De Luca: sbloccare fondi Ue per evitare dissesto 230 Comuni campaniRoma, 12 ott. (askanews) – “Chiediamo che siano sbloccati immediatamente i fondi della programmazione complementare che sono fondi delle Regioni, che abbiamo acquisito con un accordo fatto con l’Unione europea già due anni fa. Questi fondi sono decisivi per evitare il dissesto finanziario di 230 comuni in Campania che hanno avuto finanziamenti Fesr ed entro dicembre devono completare le opere iniziate”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in audizione alla Commissione parlamentare per le questioni regionali alla Camera.
Indagine Enit: Italia al primo posto per turismo a piediRoma, 12 ott. (askanews) – Italia al primo posto del turismo lento per molti mercati. In particolare, il Regno Unito indica Italia (65%) e Spagna (33%), la Francia segnala Italia (51%) e Francia (39%) e la Germania infine Italia (49%) e Austria (32%).
Un’indagine Enit realizzata da Touring Club e Ipsos indaga il mondo del turismo escursionistico per definirne la nomenclatura, i percorsi e gli obiettivi. Si tratta di un turismo che predilige l’andamento slow e i cammini in percorsi naturalistici. Per la prima volta uno studio indaga e definisce il concetto di viaggio escursionistico andando a mappare i percorsi dei cammini a piedi italiani. Comprende viaggi totalmente autorganizzati, acquistati attraverso TO/adv specializzati o associazioni e agenzie territoriali. Sono compresi anche i viaggi che prevedono una serie di servizi dedicati all’escursionista (trasporto a destinazione dei bagagli, transfer ai luoghi di partenza dell’itinerario ecc.). Il viaggio è organizzato per tappe che portano i turisti a cambiare struttura e località di pernottamento sia in forma lineare sia circolare. Sono invece esclusi i viaggi che prevedono un’articolazione «a margherita», ovvero in cui resta fisso per l’intera durata della vacanza il luogo di pernottamento e che permette di compiere tutte o in parte le tappe previste da itinerari e cammini noti, ovvero per i quali esistono siti informativi dedicati o che sono stati esplicitamente strutturati da un tour operator o un’agenzia di viaggi all’interno di un catalogo dedicato. Sono stati mappati 100 cammini, per una lunghezza complessiva di circa 30mila km: 79 hanno un sito web ufficiale ma 16 sono stati esclusi dall’analisi sui contenuti perché non turistici (siti di progetti europei) o ancora in costruzione. I siti web analizzati sono stati 63 di cui: il 75% dei siti riporta i servizi disponibili lungo il percorso (ricettività, ristorazione, servizi al camminatore) o convenzionati per chi ha le credenziali; Il 74% dei siti fornisce le tracce gpx del tracciato; Il 74% dei cammini rilascia credenziali/testimonium; Il 73% dei siti descrive gli attrattori presenti lungo il cammino; Il 69% dei cammini ha una guida ufficiale o materiale informativo cartaceo o scaricabile; Il 63% dei cammini è gestito da enti del terzo settore; Il 61% dei siti indica il livello di difficoltà del cammino; Il 54% dei cammini offre la possibilità di una fruizione sia a piedi sia in bici; Il social media più diffuso per promuovere i cammini è Facebook (50%), seguito da Instagram e YouTube; il 49% dei siti è multilingua (inglese la lingua più presente); Il 34% dei siti ufficiali dà la possibilità di acquistare pacchetti o escursioni guidate; Il 25% dei siti fornisce il servizio di alert per segnalare deviazioni o inagibilità dei cammini; L’indagine demoscopica è stata condotta tra il 15 agosto e il 15 settembre 2023 su campioni rappresentativi della popolazione italiana (1.000 casi), francese, inglese e tedesca (500 casi per Paese) con metodo CAWI. Di seguito i principali risultati:
Il 25% degli inglesi, il 20% dei francesi, il 19% dei tedeschi e il 17% degli italiani ha già avuto esperienze di turismo lento (ovvero a piedi o in bicicletta). Il 45% degli inglesi, il 42% di francesi e tedeschi e il 37% degli italiani ha intenzione di farlo nel futuro. Tra chi afferma di non essere interessato, la quota più alta è tra gli italiani (23%) rispetto al 21% dei tedeschi, al 18% dei francesi e al 15% degli inglesi. Tra le destinazioni preferite per sviluppare il turismo lento gli italiani segnalano Italia (60%), Spagna (39%), Portogallo e Croazia (29%) e Francia (27%). Considerando le regioni italiane, le più citate sono Trentino-Alto Adige (33%), Toscana (32%), Umbria (30%) e Sicilia (26%). “L’analisi è il primo passo per mettere ordine e di sviluppare sinergie adeguate a target e località. Dalla conoscenza del fenomeno turistico nasce anche la declinazione di un’offerta dedicata sempre più performante. Enit è attenta da sempre al mondo dei cammini, lo abbiamo dimostrato già con progetti legati alla Francigena e ai percorsi dei Cappuccini ma è opera il momento di far conoscere in un sistema di rete e percorsi integrati ogni evoluzione territoriale italiana legata a questo segmento” commenta Ivana Jelinic Presidente e Ceo Enit. Stando alle regioni italiane più ricercate nel sondaggio, c’è una convergenza su Sicilia e Toscana: francesi (Sicilia 44%, Toscana 39%), inglesi (Sicilia 44%, Toscana 27%) e tedeschi (Toscana 48%, Sicilia 32%). “Il Turismo Escursionistico è un pilastro essenziale nel panorama turistico, e l’indagine condotta riveste un ruolo cruciale per il comparto. Queste ricerche ci consentono di comprendere meglio le preferenze e le aspettative dei viaggiatori, contribuendo così a progettare esperienze di viaggio più soddisfacenti. Inoltre, ci aiutano a preservare l’ambiente naturale, promuovere le destinazioni escursionistiche e sostenere le economie locali. Il Touring Club è orgoglioso di promuovere e sostenere attivamente questo tipo di ricerca per garantire un turismo escursionistico sostenibile e gratificante per tutti gli amanti dell’outdoor e della cultura” dichiara il direttore del centro studi Touring Club Massimiliano Vavassori.
Netanyahu: Hamas è nemico della civiltàRoma, 12 ott. (askanews) – “Hamas è nemico della civiltà, ha massacrato giovani, ucciso genitori davanti a bambini e bambini davanti a genitori, ha bruciato e decapitato persone”. Lo ha detto oggi il premier israeliano Benjamin Netanyahu in conferenza stampa con il segretario di Stato Usa Antony Blinken a Tel Aviv. “La cosa che fa più male è la loro celebrazione, è glorificare il male”, ha insistito Netanyahu, aggiungendo: “Hamas deve esere trattato nello stesso modo in cui noi siamo stati trattati”.
Sud, Istat: oltre il 70% degli under 35 vive ancora in famigliaRoma, 12 ott. (askanews) – La gioventù è un’età di passaggio, ma gli attuali giovani del Mezzogiorno hanno un percorso più “lungo e complicato” verso l’età adulta. Si dilatano notevolmente i tempi di uscita dalla casa dei genitori, di formazione di una famiglia propria. Nel Mezzogiorno il 71,5% dei 18-34enni nel 2022 vive in famiglia (64,3% nel Nord Italia; 49,4% nell’Ue a 27), con un forte aumento rispetto al 2001 (62,2%). E’ quanto emerge dal focus Istat ‘I giovani del Mezzogiorno: l’incerta transizione all’età adulta’.
Il sud d’Italia presenta una perdita accentuata di popolazione giovanile. Attualmente, la quota di giovani (18-34 anni) è maggiore nel Mezzogiorno (18,6%) rispetto al Centro-nord (16,9%), ma nel primo caso la flessione è molto severa (-28% dal 2002). Si prevede che nel lungo periodo (2061) gli ultra-settantenni saranno il 30,7% della popolazione residente nel Mezzogiorno (18,5% nel Centro-nord). La propensione alla nuzialità e alla procreazione si riduce, e tali eventi si posticipano ovunque. Nel 2021, l’età media al (primo) matrimonio degli italiani è di circa 36 anni per lo sposo (32 nel 2004) e 33 per la sposa (29 nel 2004); quella della prima procreazione per le donne è in continuo aumento (32,4 anni contro 30,5 nel 2001). Ciò rischia di interferire con il ciclo biologico della fertilità e di alimentare l’”inverno demografico”.
Nelle nuove generazioni di giovani meridionali si rileva una progressiva estensione dei percorsi di studio. I cosiddetti “millennials” (nati fra il 1981 e il 1995) sono di gran lunga più istruiti, soprattutto per la visibile riduzione della componente con titoli inferiori al diploma (24,4%) ormai superata da quella terziaria (27,8%). Negli ultimi anni è aumentata la propensione agli studi universitari, soprattutto nel Mezzogiorno: qui nell’a.a. 2021-22 si registrano 58 immatricolati per 100 residenti con 19 anni (56 nel Centro-nord); 47 iscritti ogni 100 19-25enni (41 nel Centro-nord); 22 laureati (anno solare 2022; I e II ciclo) ogni 100 23-25enni (19). Le immatricolazioni aumentano soprattutto nelle Regioni con alta disoccupazione e basso Pil pro-capite (fra il 2010 e il 2022: Sicilia +15,6 punti; Sardegna +13,6; Calabria +10,9; di contro: Lazio +8,4; Lombardia +5).
In Spagna produzione vitivinicola -15% per annata 2023/24Roma, 12 ott. (askanews) – Un calo della produzione vinicola del 15% per l’annata 2023/24: è quanto prevede il ministero dell’Agricoltura, Pesca e Alimentazione spagnolo, che oggi ha riunito il tavolo del settore vitivinicolo per analizzare la chiusura della campagna vitivinicola 2022/2023, chiusa lo scorso 31 luglio, e l’avvio di quella nuova.
Secondo i dati diffusi dal Ministero spagnolo, la produzione di vino stimata, insieme alle giacenze finali della campagna precedente pari a 36,5 milioni di ettolitri, determinano una disponibilità di vino per la nuova campagna pari a 67,3 milioni di ettolitri. Inoltre, la superficie vitata al 31 luglio 2023 è di 928.108 ettari, l’1% in meno rispetto all’anno precedente. Sul fronte delle misure di aiuto varate dal Governo, sta per essere pubblicato il regio decreto che permette di rendere più flessibili le norme applicabili al settore vitivinicolo per il ristoro dei subiti la primavera scorsa a causa dei cambiamenti climatici. Questo regolamento consentirà di estendere a 12 mesi dalla data del loro rilascio originario la validità delle autorizzazioni dei vigneti che scadono nel 2023 e darà la possibilità ai titolari di rinunciarvi senza essere penalizzati.
Germania, Scholz: l’Olocausto ci impone di difendere Israele. E dà l’ok all’uso dei droniRoma, 12 ott. (askanews) – La Germania ha offerto aiuto militare a Israele e promesso di reprimere il sostegno a Hamas in patria in seguito all’attacco del gruppo islamista palestinese contro Israele.
Il ministero della Difesa tedesco ha affermato di aver accettato la richiesta israeliana di utilizzare fino a due dei cinque droni da combattimento Heron TP attualmente noleggiati dall’esercito tedesco e già presenti in Israele per l’addestramento del personale militare tedesco. E il ministro della Difesa Boris Pistorius ha detto a Bruxelles che Israele ha richiesto munizioni per le navi da guerra, richiesta che verrà ora discussa. Il cancelliere Olaf Scholz ha riferito al parlamento tedesco di aver chiesto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di informare la Germania di eventuali necessità, “ad esempio il trattamento dei feriti”. “In questo momento, c’è solo un posto per la Germania: il posto al fianco di Israele”, ha detto ai deputati. “La nostra storia, la nostra responsabilità derivante dall’Olocausto, rende per noi un compito perpetuo difendere la sicurezza dello Stato di Israele”, ha aggiunto.
Scholz ha anche assicurato che la Germania emanerà un divieto formale di attività da parte o a sostegno di Hamas, che è già elencato dall’Unione europea come gruppo terroristico. Gruppi come Samidoun, responsabile dell’azione della pasticceria del fine settimana, saranno banditi. Scholz ha infine affermato che ci sarà “tolleranza zero per l’antisemitismo”. La cancelliera ha messo anche in dubbio la mancanza di una chiara condanna dell’attacco di Hamas da parte dell’Autorità palestinese e del presidente dell’Anp Abu Mazen, affermando che “il loro silenzio è vergognoso”.
Scholz ha infine attaccato il ruolo dell’Iran nella regione. “Non abbiamo prove tangibili che l’Iran abbia dato un sostegno concreto e operativo a questo vile attacco di Hamas”, ha detto. “Ma è chiaro a tutti noi che, senza il sostegno iraniano negli ultimi anni, Hamas non sarebbe stata capace di questi attacchi senza precedenti sul territorio israeliano”.
Sanità, a Milano terzo centro medico privato con visite ‘sospese’Milano, 12 ott. (askanews) – A Milano la sanità non è fatta solo di pubblico e privato, ma anche di imprenditorialità sociale. È il modello di Welcomed, il primo centro sanitario multidisciplinare dedicato ai bambini e alle famiglie milanesi, che ha inaugurato oggi la sua terza sede alla presenza del sindaco, Giuseppe Sala. Una realtà che nei primi sei mesi del 2023 ha erogato 21.149 prestazioni, di cui 6.887 gratuite, il 70% delle quali a minori. Sono le cosidette “visite sospese”, cioè pagate da benefattori o dai margini generati da quelle a pagamento, a famiglie con un Isee inferiore a 8.000 euro l’anno, ma sono previste anche agevolazioni parziali, fino al 80% del costo, anche per chi ha redditi superiori ma non sufficienti per le tariffe intere.
La nuova sede di via degli Olivetani, in zona Sant’Ambrogio, si estende su 668 metri quadrati, è disposta su 2 piani e conta 17 ambulatori, una palestra e uno spazio famiglie dedicato al potenziamento dello studio e ai corsi per i genitori. Questa nuova sede si aggiunge alle due esistenti in Porta Romana, portando l’offerta complessiva di Welcomed a tre sedi, con 31 studi specialistici e oltre 1100 metri quadrati complessivi dedicati alla salute dei bambini e delle loro famiglie. L’offerta include ginecologia, pediatria, ortopedia, cardiologia, oculistica e altre specialità, tutte sotto lo stesso tetto accanto ad un’équipe multidisciplinare, formata da specialisti della salute mentale: neuropsichiatra infantile, psicologo, logopedista, psicomotricista e pedagogista che lavorano in sinergia. “Questo è un esempio di sanità” che riesce a “trovare un equilibrio quasi perfetto tra le capacità imprenditoriali e l’attenzione sociale” ha osservato Sala. “È un centro che lavora imprenditorialmente, però di fatto il destinare i margini che fanno poi a visite gratuite li rende partecipi del nostro grande sforzo, quindi è un esempio. Uno dei tanti esempi, mi pare strutturato particolarmente bene, con alcune invenzioni tipo la visita sospesa e un po’ il caffè sospeso della medicina che aiutano, sono significative, non è marketing, è realtà” ha aggiunto il primo cittadino.
Dl Sud, De Luca: centralizzazione poteri con rischio paralisRoma, 12 ott. (askanews) – “Mentre stiamo ragionando di autonomia differenziata per un ulteriore decentramento di competenza dei poteri, siamo di fronte ad una centralizzazione mai vista di poteri e di competenze” che “rischia di paralizzare tutot”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in audizione alla Commissione parlamentare per le questioni regionali alla Camera.
“Centralizzazione non sul Governo ma sulla Presidenza del Consiglio”, ha aggiunto il governatore campano che ha citato l’Agenzia per la coesione che è stata sciolta è diventata un dipartimento alla Presidenza del Consiglio, il Pnrr, l’Fsc, la Zes unica nazionale, tutto centralizzato nella Presidenza del Consiglio. “Come si farà a governare tutta questa materia da un unico punto istituzionale, credo che rischiamo di avere una paralisi operativa”, ha aggiunto. “L’unico risultato che io vedo è un processo di burocratizzazione mai visto con un risultato a mio parere paradossale che anziché accelerare gli investimenti e tonificare l’economia del Paese abbiamo paralizzato è bloccato l’uso di 23 miliardi di euro dello Sviluppo e Coesione da un anno”, ha sottolineato De Luca.
Clima, sempre più eventi piovosi estremi per riscaldamento globaleRoma, 12 ott. (askanews) – Una ricerca congiunta dell’Università degli Studi di Brescia, dell’Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics (ICTP) di Trieste e dell’Università Statale di Milano – condotta da Filippo Giorgi e James M. Ciarlo (ICTP), in collaborazione con la tesista magistrale Lara Belleri e Roberto Ranzi (Unibs) e con Maurizio Maugeri (Unimi) – dimostra il possibile incremento della frequenza e dell’intensità degli eventi precipitativi estremi a causa del riscaldamento globale nel recente passato e nel prossimo futuro.
La ricerca – pubblicata sul “Journal of Climatology” – prevede l’applicazione di un nuovo metodo di analisi dei dati pluviometrici, che consente di valutare se la frequenza dei record giornalieri di precipitazione durante un certo periodo dell’anno – cioè di valori maggiori di tutti quelli che si erano osservati nello stesso periodo negli anni precedenti – sia significativamente diversa da quella che si osserverebbe se la serie fosse stazionaria, cioè con statistiche costanti nel tempo. L’applicazione – informa una nota – ha esaminato quattro serie secolari di dati pluviometrici italiani, osservazioni pluviometriche giornaliere disponibili su griglia in diverse regioni del Pianeta e dataset di rianalisi ottenuti a scala globale, attraverso la sintesi dei dati osservati e dei campi che si producono mediante i modelli di previsione meteorologica. Il metodo è stato poi applicato a serie ottenute simulando con modelli climatici regionali ad alta risoluzione le condizioni climatiche del futuro, utilizzando sia un’ipotesi in linea con l’obiettivo dell’accordo di Parigi (RCP2.6), che una (RCP8.5) che si otterrebbe se non venissero prese misure di riduzione delle emissioni di gas serra, il cosiddetto scenario “business as usual”.
Valutando le deviazioni dei dataset rispetto a quanto ci si aspetterebbe in condizioni stazionarie, si è riscontrato come nella maggior parte delle aree del globo – nonostante qualche incoerenza tra le varie regioni – negli ultimi decenni, ci sia una tendenza all’incremento della frequenza dei record di intensità della pioggia con il tempo, e quindi di eventi piovosi estremi, in particolare sulla regione Europea. Per gli scenari futuri, i risultati indicano una forte tendenza all’aumento dei record di intensità della pioggia nello scenario “business as usual”, mentre questa tendenza è molto ridotta nello scenario dell’accordo di Parigi. I risultati hanno dimostrato che se saremo capaci di contenere le emissioni dei composti climalteranti rispettando quanto previsto dagli attuali accordi internazionali, l’accentuazione dei record pluviometrici sarà contenuta, e affrontabile con adeguate misure di adattamento. In caso contrario, alla fine del XXI secolo, in molte aree del globo, la probabilità di avere eventi pluviometrici di intensità senza precedenti rispetto al passato potrebbe aumentare fino a più del 100%, con gravi implicazioni per diversi settori socioeconomici.
“I risultati delle analisi effettuate dal team – osserva il prof. Roberto Ranzi, Ordinario di Costruzioni idrauliche e marittime e idrologia Unibs – mostrano come l’aumento delle precipitazioni giornaliere estreme sia già osservabile, mediamente, sul globo pur con significatività statistica che varia da luogo a luogo”. “I risultati di questa ricerca mettono in evidenza chiaramente come l’evoluzione futura della frequenza con la quale si presenteranno precipitazioni eccezionali dipenderà fortemente dalle misure che verranno adottate a livello planetario per contenere la crescita delle concentrazioni atmosferiche di composti climalteranti”, commenta il prof. Maurizio Maugeri, climatologo dell’Università Statale di Milano.
Consorzio Vini D’Abruzzo: ottobre di promozione in Usa e CanadaMilano, 12 ott. (askanews) – Ottobre di promozione in Nord America per il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo. Nel loro insieme Stati Uniti e Canada valgono infatti più del 20% dell’intera quota export delle aziende abruzzesi di vino, collocandosi al primo posto come mercato estero d’elezione.
“Per il Consorzio e i nostri produttori queste sono occasioni fondamentali per affermarci nei nostri mercati più importanti” afferma il presidente del Consorzio, Alessandro Nicodemi, spiegando che “i dati export del primo semestre che stiamo elaborando ci stanno parlando di un trend in controtendenza rispetto a quello nazionale, un dato sorprendente e che merita attenzione: questo è un motivo in più per continuare nella nostra azione di promozione, per aiutare le nostre aziende a rimanere sempre competitive e pronte ad affrontare le sfide future”. Negli Stati Uniti il Consorzio ha già fatto tappa nella costa Est, toccando Chicago, New York, Washington e Miami con degustazioni guidate e b2b con diversi produttori. I seminari sono stati tenuti da grandi nomi del giornalismo americano come Tom Hyland, Caroline Hermann MW, per culminare con un l’evento targato “Vinous” a New York l’11 ottobre, dove Antonio Galloni ha guidato un tasting sul Montepulciano d’Abruzzo e sul Trebbiano d’Abruzzo, seguito da un “walk around tasting” dedicato agli operatori del settore. Fino al 15 ottobre a Miami, in Florida, ci sarà una promozione nei ristoranti dove verranno i vini abruzzesi saranno abbinati in degustazione a menu appositamente creati.
In Canada il Consorzio punta al Quebec, la regione più importante in termini di consumi e quella in cui il Consorzio ha una campagna di promozione delle denominazioni regionali in alcuni punti vendita del monopolio SAQ . L’attività di promozione prevede per tre settimane momenti di degustazione in 15 succursali SAQ di Montreal e Québec City, raggiungendo così centinaia di consumatori. A questa importante attività si affiancheranno seminari e presentazioni alla stampa e agli operatori, con i vini abruzzesi protagonisti della serata di celebrazione del 30esimo anniversario di Sélections Mondiales Des Vins Canada, il più importante concorso enologico in terra canadese.