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Tag: Sanremo 2023

Il Parlamento italiano vota su Israele dopo gli attacchi di Hamas, ma non con un testo unico

Il Parlamento italiano vota su Israele dopo gli attacchi di Hamas, ma non con un testo unicoRoma, 10 ott. (askanews) – Il Parlamento italiano vota su Israele dopo gli attacchi di Hamas ma non con un testo unico: si divide sulle risoluzioni (alla Camera, dopo l’informativa del ministro degli Esteri Antonio Tajani) e mozioni (al Senato, dove Tajani è intervenuto solo in replica dopo la discussione generale). Il risultato di giornata è una sostanziale unità sulla linea espressa dal responsabile della diplomazia italiana: “C’è un solo e unico responsabile” delle violenze in Medio Oriente, “è Hamas”. Gli eventi, sottolinea Tajani, rappresentano un “gravissimo atto di aggressione, privo di giustificazione, che ha riacceso un conflitto con conseguenze devastanti”. L’ipotesi di un documento unitario tramonta nella mattinata ma i distinguo fra i diversi gruppi non impediscono al Governo di dare parere favorevole su tutti i documenti, compresi quelli di opposizione, con l’eccezione di un paragrafo di quello Pd-M5S-AVS. Sono approvati quindi i testi presentati da Azione-Iv, dai gruppi di maggioranza FdI-Lega-FI-Cd’I, da Pd-M5S e AVS e da +Europa.

A nome del Governo si registra la soddisfazione del ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, che fa notare il “lavoro complesso e lungo, si rischiava un diluvio di risoluzioni a un certo punto, ma la cosa positiva è che siamo riusciti a contenerle con la buona volontà di tutti, anche grazie alla mediazione nostra e del ministro Tajani”. Ma che il tema porti con sé i semi di nuovi possibili scontri polemici tra maggioranza e opposizioni lo testimonia il commento serale fatto trapelare da fonti del centrodestra, che oltre alla “grande soddisfazione” per il voto del Parlamento e per il “grande senso di responsabilità” delle forze politiche, punta il dito sul gruppo di alleanza Verdi Sinistra che “ha deciso di astenersi sulla risoluzione di maggioranza perché incapace di condividere ‘l’impegno del governo a evitare che i fondi arrivino ad Hamas’ e la più ferma ‘condanna a qualsiasi forma di antisemitismo’ compreso quello di matrice islamica e quello che mira alla scomparsa dello stato di Israele”. Ma secondo il capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli, la responsabilità della mancata unanimità parlamentare ricade sulla maggioranza. “Avrei preferito – scandisce in aula – che in questo frangente tutto l’arco costituzionale di Camera e Senato riuscisse a lavorare per un testo unitario. E se ciò non è stato possibile, è perché c’è stata una fuga in avanti dei partiti di maggioranza, che hanno annunciato già da sabato la presentazione di una mozione qui in Senato, rendendo quasi superfluo il ruolo delle opposizioni”. Le visioni diversificate sul conflitto mediorientale increspano, nel corso del dibattito nei due rami del Parlamento, la superficie dell’unità sostanziale nella condanna dell’offensiva lanciata da Gaza e lasciano trapelare le differenze anche fra le diverse aree di opposizione. A Montecitorio la segretaria del Pd sottolinea la condanna “senza ambiguità” dell’azione di Hamas contro Israele, chiede di rilanciare la formula “due popoli, due Stati” ma sottolinea la necessità di “un’azione politica forte dell’Unione europea e dell’Italia”. Bisogna lavorare, afferma, “affinchè la reazione sia condotta in maniera tale che il diritto internazionale venga riaffermato e ribadito”. Alla Camera Angelo Bonelli di AVS ribadisce “solidarietà al popolo israeliano, duramente colpito da un attacco terroristico efferato ” ma, avverte, “la reazione non può essere bombardare la popolazione civile e togliergli cibo, acqua e luce, lo dice oggi anche l’Onu che non può essere una punizione collettiva”. Mentre al Senato Carlo Calenda, leader di Azione, avverte che non c’è spazio per i distinguo pacifisti: “Tentazioni di posizionamenti terzisti e pose da ‘Stati non allineati’, squalificherebbero il nostro paese e la nostra posizione tra le grandi democrazie del mondo”. La solidarietà è “con Israele senza se e senza ma”.

”L’Arte si prende Cura”: in mostra gli scatti del Maestro Listri

”L’Arte si prende Cura”: in mostra gli scatti del Maestro ListriRoma, 10 ott. (askanews) – Riportare negli Ospedali e negli Ambulatori dell’Ordine di Malta il segno forte e percepibile di quell’attenzione alla bellezza e dell’arte che, per secoli, ha caratterizzato le attività terapeutiche e sanitarie dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme. Questo il principale obiettivo del progetto “L’Arte si prende Cura”, promosso dall’Ambasciata del Sovrano Ordine di Malta presso la Santa Sede e presentato oggi, lunedì 9 ottobre, a Roma, presso Casa Litta-Palazzo Orsini, alla presenza di autorevoli ospiti fra cui Vittorio Sgarbi, Sottosegretario di Stato alla Cultura e Don Fabrizio Colonna di Paliano, Ricevitore del Comun Tesoro del SMOM.

Il progetto è volto a dotare l’Ospedale di San Giovanni Battista della Magliana a Roma, tutti gli Ambulatori dell’Ordine in Italia ed alcuni all’estero delle opere di Massimo Listri, maestro della fotografia di architettura e di ambienti, sguardo acuto e raffinatissimo, con l’intento di contribuire a migliorare il benessere degli assistiti attraverso la bellezza dell’arte, quale terapia per l’anima. Una missione significativa che ben si esplicita nell’omonima pubblicazione che accompagna il progetto, “L’Arte si prende Cura. Architetture e prospettive di Massimo Listri nei luoghi di cura del S.M. Ordine di Malta”, edita da Allemandi, che raccoglie i suggestivi scatti di interni del Maestro Listri. L’iniziativa – sostenuta dalla Fondazione Angelini e resa possibile grazie alla donazione dei diritti d’autore delle immagini da parte del Maestro Listri – nasce su iniziativa dell’Ambasciatore del S.M. Ordine di Malta presso la Santa Sede, Zanardi Landi, e rappresenta una significativa testimonianza di vicinanza ed accoglienza, valori propri dell’Ordine, espressa tramite l’arte e la bellezza come conforto e sostegno al processo di guarigione e rinascita.

“Il progetto ‘L’Arte si prende cura’ rappresenta per noi motivo di orgoglio. Si tratta di un ritorno all’antico e alle nostre origini, di cui vogliamo conservare memoria forte e intatta. Anche nel Regolamento della Sacra Infermeria di Malta, risalente al 1725, ritroviamo il valore attribuito al decorare con opere d’arte le camerate dell’Ospedale dell’Ordine, riconoscendo così un diretto legame tra stato d’animo e salute dei pazienti. Grazie alla generosità di Massimo Listri è stato possibile rinnovare questo impegno attraverso un progetto concreto che fa dell’accoglienza e della cura i propri punti cardine e che trova nel Maestro un referente naturale data l’armonia, la grazia, l’eleganza e l’equilibrio proprie delle sue magnifiche fotografie”, afferma Antonio Zanardi Landi, Ambasciatore del S.M. Ordine di Malta presso la Santa Sede. Un impegno, dunque, di alto valore sociale che rientra a pieno titolo nella vocazione dell’Ordine di Malta a considerare la bellezza come parte integrante di quella medicina dello spirito e dell’anima che può portare conforto anche in situazioni di malattia e difficoltà.

“In merito all’Ordine di Malta, i seicenteschi regolamenti della Sacra Infermeria, sistematizzati e pubblicati nel 1725, stabilivano la rotazione di quadri, nell’estate, e di arazzi di lana nei mesi invernali, nelle grandi e belle camerate dove erano alloggiati i pazienti. Per una pronta guarigione, sono senz’altro fondamentali il buon nutrimento e le arti mediche ma anche la bellezza può aiutare il paziente a ritrovare l’impulso di rimettersi dalle ferite e di superare la malattia” dichiara Fra’ John Timothy Dunlap, Principe e Gran Maestro del S.M. Ordine di Malta. Dall’Ambasciata del Brasile a Roma al Palazzo Ducale di Venezia, dalla Reggia di Caserta a Palazzo Vecchio a Firenze fino al Castello di Champ de Bataille in Normandia, all’Alcázar di Siviglia e all’Opera Reale di Versailles: luoghi di grande fascino al centro delle opere di Massimo Listri che, lo stesso Vittorio Sgarbi, definisce “fotografo che inventa la bellezza”, sottolineando come lo sguardo del Maestro educhi l’occhio dell’osservatore a captare tutto quello che rischierebbe di non vedere dietro l’immagine del reale, come gli armoniosi volumi degli ambienti che ritrae.

“La collaborazione con l’Ambasciata dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede è stata un’opportunità oltremodo felice. Sono lieto che le mie immagini possano rivestire un ruolo terapeutico per l’anima, portando conforto nei luoghi di cura dell’Ordine a chi si trova in situazioni di degenza o difficoltà. I grandi interni e le raffigurazioni architettoniche al centro dei miei scatti ben si sposano con gli ambienti degli ambulatori e degli ospedali dell’Ordine, coinvolgendo lo spettatore in una visone di bellezza ed armonia” afferma il fotografo Massimo Listri. Alla presentazione del progetto “L’Arte si prende Cura”, oltre all’Ambasciatore Antonio Zanardi Landi e al Sottosegretario di Stato alla Cultura Vittorio Sgarbi sono intervenuti il Maestro Massimo Listri, Don Fabrizio Colonna di Paliano, Ricevitore del Comun Tesoro dell’Ordine di Malta e Don Alessio Geretti, Responsabile degli Eventi d’Arte per il Giubileo 2025.

Film italiani all’estero: sempre di più ma sbloccare i fondi pubblici

Film italiani all’estero: sempre di più ma sbloccare i fondi pubbliciRoma, 10 ott. (askanews) – Si riapre entro fine anno il tavolo per rivedere il decreto ministeriale e sbloccare il reinvestimento dei contributi automatici che i distributori italiani che vendono film all’estero hanno cumulato negli anni scorsi dal ministero dei Beni culturali. Si tratta di circa otto milioni e mezzo di euro di stanziamento complessivo e datano a partire dall’anno 2017. E’ questo il risultato principale dell’incontro, al cinema Barberini di Roma, all’interno del Mercato internazionale audiovisivo.

Il panel, promosso da Anica, era convocato per presentare la ricerca su “La distribuzione dei film italiani sui mercati”, curata da Emilio Pucci direttore eMedia. I dati sono positivi: fra il 2017 e il 2021 c’è stata una crescita dei titoli italiani venduti all’estero del 123 per cento. Fenomeno motivato dall’aumento di coproduzioni internazionali, dall’arrivo di capitali internazionali, dal sostegno del tax credit, dall’arrivo degli Svod (abbonamenti a piattaforme come Netflix, Amazon, Disney), dallo sviluppo della distribuzione internazionale (con la nascita di alcune nuove imprese). Nella competizione internazionale siamo però penalizzati dalla poca capacità di investire, al contrario di altri paesi che hanno più fondi pubblici a disposizione. In Germania, ad esempio, la spesa pubblica per l’audiovisivo (incluse le emittenti pubbliche) è di nove miliardi l’anno, in Francia di 5 miliardi, in Italia meno di tre. L’Italia è penalizzata dalla produzione di poche opere di autori riconosciuti all’estero, molte opere a basso budget, una commedia poco esportabile, poche opere di genere, con pubblico in tutto il mondo. In Francia il budget per la produzione di film per la sala è stato nel 2022 di 1182 milioni, in Italia di 580 milioni. In Francia le produzioni sopra i due milioni e mezzo di euro sono il 52 per cento, in Italia solo il 25 per cento. Gli obiettivi indicati nella ricerca realizzata per Anica sono di moltiplicare le opportunità per le coproduzioni internazionali, creare le condizioni affinché gli operatori della distribuzione possano investire nelle produzioni e ritrovare il loro ruolo naturale nella catena del valore, promuovere film a budget elevato con vocazione alla circolazione internazionale. E naturalmente arrivare al più presto allo sblocco dei “contributi automatici”, in particolar modo per i “minimi garantiti” versati dai distributori sin dalle fasi iniziali dei progetti produttivi destinati all’estero. Nel suo messaggio, portato in apertura dell’incontro dal Presidente Anica Francesco Rutelli, il ministro dei Beni culturali Gennaro Sangiuliano ha dichiarato che “veicolare le nostre opere all’estero potrebbe restituire al comparto oltre il 100 per cento degli investimenti”.

Il direttore generale cinema e audiovisivo del ministero Nicola Borrelli ha invitato a esaminare assieme il problema dei contributi per trovare soluzioni condivise e ha rimarcato come oggi i film più importanti italiani abbiano venditori all’estero non italiani. Problema evidenziato anche da Micaela Fusco, Presidente dell’Unione esportatori dell’Anica e da Benedetto Habib, Presidente dell’Unione produttori Anica. All’incontro, moderato dalla Segretaria generale Anica Francesca Medolago Albani, hanno preso parte Stefano Massenzi (Lucky Red) e Alice Lesort (Les Films du Losange), copresidente dell’Associazione europea degli esportatori di audiovisivi.

Villa Marina di Capri vince il premio Hotel Food and Travel Italia

Villa Marina di Capri vince il premio Hotel Food and Travel ItaliaMilano, 10 ott. (askanews) – Si è tenuta a Paestum la sesta edizione dei Food and Travel Italia Awards promosso dall’editore Pamela Raeli. L’evento che premia il meglio del gusto e del turismo italiano. Villa Marina ha ricevuto il premio come boutique hotel fascinoso, riservato e ovattato. Una “grande casa” accogliente e avvolgente. Come un abbraccio che non si dimentica……!!! Villa Marina, un “luogo di grande energia ma anche di sano relax”.. nata dall’esigenza di incontrare il mondo a casa propria senza doversi necessariamente spostarsi e viaggiare. Una “Storia tutta al femminile”: un “intreccio” di donne si sono susseguite nel corso del tempo a Villa Marina. E’ proprio questo il light motive della struttura, “le Donne”, che con la loro determinazione e forza hanno portato avanti un’ospitalità tutta caprese, la stessa che determinò nei primi del 900′, l’economia dell’isola. Villa Marina è una classica villa mediterranea costruita nel 1915, abitazione privata fino al 2008. Fino a quando Carmì e i suoi tre figli decidono di trasformarla in hotel: una scelta naturale considerata l’inclinazione all’accoglienza della famiglia, la bellezza del luogo, il pregio architettonico della struttura, il rigoglioso e curatissimo giardino mediterraneo di oltre 3000mq sul mare. Accoglienza, cordialità e “aria di casa”: è questo il mix vincente di Villa Marina.

Israele, Parlamento col Governo: primo voto contro Hamas

Israele, Parlamento col Governo: primo voto contro HamasRoma, 10 ott. (askanews) – Il Parlamento italiano vota su Israele dopo gli attacchi di Hamas ma non con un testo unico: si divide sulle risoluzioni (alla Camera, dopo l’informativa del ministro degli Esteri Antonio Tajani) e mozioni (al Senato, dove Tajani è intervenuto solo in replica dopo la discussione generale). Il risultato di giornata è una sostanziale unità sulla linea espressa dal responsabile della diplomazia italiana: “C’è un solo e unico responsabile” delle violenze in Medio Oriente, “è Hamas”. Gli eventi, sottolinea Tajani, rappresentano un “gravissimo atto di aggressione, privo di giustificazione, che ha riacceso un conflitto con conseguenze devastanti”. L’ipotesi di un documento unitario tramonta nella mattinata ma i distinguo fra i diversi gruppi non impediscono al Governo di dare parere favorevole su tutti i documenti, compresi quelli di opposizione, con l’eccezione di un paragrafo di quello Pd-M5S-AVS. Sono approvati quindi i testi presentati da Azione-Iv, dai gruppi di maggioranza FdI-Lega-FI-Cd’I, da Pd-M5S e AVS e da +Europa.

A nome del Governo si registra la soddisfazione del ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, che fa notare il “lavoro complesso e lungo, si rischiava un diluvio di risoluzioni a un certo punto, ma la cosa positiva è che siamo riusciti a contenerle con la buona volontà di tutti, anche grazie alla mediazione nostra e del ministro Tajani”. Ma che il tema porti con sé i semi di nuovi possibili scontri polemici tra maggioranza e opposizioni lo testimonia il commento serale fatto trapelare da fonti del centrodestra, che oltre alla “grande soddisfazione” per il voto del Parlamento e per il “grande senso di responsabilità” delle forze politiche, punta il dito sul gruppo di alleanza Verdi Sinistra che “ha deciso di astenersi sulla risoluzione di maggioranza perché incapace di condividere ‘l’impegno del governo a evitare che i fondi arrivino ad Hamas’ e la più ferma ‘condanna a qualsiasi forma di antisemitismo’ compreso quello di matrice islamica e quello che mira alla scomparsa dello stato di Israele”. Ma secondo il capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli, la responsabilità della mancata unanimità parlamentare ricade sulla maggioranza. “Avrei preferito – scandisce in aula – che in questo frangente tutto l’arco costituzionale di Camera e Senato riuscisse a lavorare per un testo unitario. E se ciò non è stato possibile, è perché c’è stata una fuga in avanti dei partiti di maggioranza, che hanno annunciato già da sabato la presentazione di una mozione qui in Senato, rendendo quasi superfluo il ruolo delle opposizioni”. Le visioni diversificate sul conflitto mediorientale increspano, nel corso del dibattito nei due rami del Parlamento, la superficie dell’unità sostanziale nella condanna dell’offensiva lanciata da Gaza e lasciano trapelare le differenze anche fra le diverse aree di opposizione. A Montecitorio la segretaria del Pd sottolinea la condanna “senza ambiguità” dell’azione di Hamas contro Israele, chiede di rilanciare la formula “due popoli, due Stati” ma sottolinea la necessità di “un’azione politica forte dell’Unione europea e dell’Italia”. Bisogna lavorare, afferma, “affinchè la reazione sia condotta in maniera tale che il diritto internazionale venga riaffermato e ribadito”. Alla Camera Angelo Bonelli di AVS ribadisce “solidarietà al popolo israeliano, duramente colpito da un attacco terroristico efferato ” ma, avverte, “la reazione non può essere bombardare la popolazione civile e togliergli cibo, acqua e luce, lo dice oggi anche l’Onu che non può essere una punizione collettiva”. Mentre al Senato Carlo Calenda, leader di Azione, avverte che non c’è spazio per i distinguo pacifisti: “Tentazioni di posizionamenti terzisti e pose da ‘Stati non allineati’, squalificherebbero il nostro paese e la nostra posizione tra le grandi democrazie del mondo”. La solidarietà è “con Israele senza se e senza ma”.

Vasco annuncia tre nuove date a Milano e due a Bari

Vasco annuncia tre nuove date a Milano e due a BariRoma, 10 ott. (askanews) – Vasco Rossi annuncia tre nuove date a Milano del suo tour: il 15, 19 e 20 giugno 2024. Salgono così a sette gli show nel capoluogo lombardo, mentre Bari raddoppia, con 2 concerti consecutivi il 25 e 26 giugno per un totale di 9 date per Vasco Live 2024.

Un nuovo record per Vasco: 36 concerti a Milano dal 1990 ad oggi, allo Stadio San Siro, un connubio indissolubile… senza contare l’evento all’Ippodromo La Maura nel 2022. Nuove date, è la notizia che tutto il popolo di Vasco stava aspettando, dopo che le prime 5 annunciate la scorsa settimana si sono polverizzate in meno di un’ora di vendita, in una corsa al biglietto che non ha precedenti.

E intanto la canzone “Gli sbagli che fai” – sigla della più vista docuserie “Il Supervissuto”, su Netflix, entra nelle classifiche radiofoniche ed è gettonatissima tra i fan già pronti a cantarla in concerto l’estate prossima. A Giugno, tra la residency a Milano, e le due date consecutive a Bari, l’appuntamento è con Vasco Live e il suo rock’ n’ roll show, lo spettacolo più potente e emozionante al mondo.

Ecco le date di Vasco Live 2024: 07 Giugno Milano Stadio San Siro 08 Giugno Milano Stadio San Siro 11 Giugno Milano Stadio San Siro 12 Giugno Milano Stadio San Siro 15 Giugno Milano Stadio San Siro 19 Giugno Milano Stadio San Siro 20 Giugno Milano Stadio San Siro 25 Giugno Bari Stadio San Nicola 26 Giugno Bari Stadio San Nicola

I nuovi biglietti per il Vasco Live 2024 saranno disponibili dall’11 Ottobre dalle ore 12:00 per il Blasco Fan Club 12 Ottobre dalle ore 12:00 apertura vendite su Vivaticket, Ticketmaster, Ticketone. Radio partner ufficiali del Vasco Live 2024 saranno Radio Italia e Radio 2.

Grappa del Trentino Igp: 2023 all’insegna delle peculiarità varietali

Grappa del Trentino Igp: 2023 all’insegna delle peculiarità varietaliMilano, 10 ott. (askanews) – E’ un’annata all’insegna delle peculiarità varietali, quella che si prospetta per la Grappa del Trentino Igp, da settembre in produzione con le bucce da uve a bacca bianca. Una annata vitivinicola con produzioni in lieve calo rispetto alla precedente, ma con la maggior parte delle uve con una buona maturazione e una giusta acidità e di conseguenza bucce fresche e ricche di profumi per la gioia dei distillatori. “Dalla Nosiola al Teroldego, passando per Muller o Moscato, potremo raccontare il nostro territorio attraverso le sue valli, ognuna rappresentata da un vitigno” ha spiegato il presidente dell’Istituto di Tutela Grappa del Trentino, Alessandro Marzadro, sottolineando che “il 2023 riserverà una piacevole sorpresa”.

“Dal punto di vista agronomico è stata un’annata particolare ma nonostante le paure vissute in luglio e agosto possiamo dire che al momento della raccolta le varietà autoctone utilizzate anche per la distillazione della nostra grappa si sono presentate con una buona qualità in generale” ha proseguito Marzadro, aggiungendo che “come sempre poi il grande lavoro di collaborazione tra viticoltori trentini e produttori di grappa ha ancora una volta permesso di avere delle ottime bucce da distillare in maniera rapida e sapiente come da tradizione dei distillatori Trentini e alla fine il risultato esalterà le singole varietà del nostro territorio”. Gli alambicchi trentini si sono accesi velocemente pochi giorni dopo l’inizio della vendemmia, così già a inizio settembre la distillazione era ben avviata e questo ha consentito di finire la distillazione per la grappa con il marchio del Tridente, quella “made in Trentino”, entro fine novembre, ovvero ben prima della scadenza prevista dal Disciplinare. Il “KM 0” previsto dall’Istituto infatti, assieme all’obbligo di utilizzare bucce d’uva trentine ed entro il 31 dicembre per le grappe a marchio Grappa del Trentino, resta un sinonimo di unicità e qualità della grappa prodotta in questa provincia d’Italia, unico caso nel mondo. Nel periodo tra settembre e novembre la maggior parte delle distillerie è aperta al pubblico e i visitatori possono contare sul racconto dei mastri distillatori.

L’Istituto di Tutela della Grappa del Trentino è stato fondato nel 1960 e oggi conta 25 soci che rappresentano la quasi totalità della produzione, che ogni anno si aggira intorno ai 7.500 ettanidri di grappa (il 10% del totale nazionale in bottiglie da 70 cl) equivalenti a circa 2,5 milioni di bottiglie, distillando 130mila quintali di vinaccia. Tre le tipologie principali di grappa prodotta ci sono quella da uve bianche e aromatiche (60% del totale) e il restante 40% uve a bacca rossa.

M.O., Tajani: entro giovedì italiani che desiderano rientreranno

M.O., Tajani: entro giovedì italiani che desiderano rientrerannoRoma, 10 ott. (askanews) – “Stamattina sono rientrati 200 italiani con due voli militari che la Farnesina aveva organizzato, 180 sono rientrati con un volo privato organizzato dal ministero degli Esteri a prezzi vantaggiosi. Domani dovrebbero essere imbarcate altre 500 persone con voli militari e due voli Neos. Se le cose andranno per il verso giusto tra domani sera e dopodomani non dovrebbero rimanere molti italiani ancora in Israele a parte i residenti e coloro che non vogliono partire. Faremo tutto il possibile per continuare ad assisterli con grande efficienza ed efficacia nonostante la situazione complicata”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nella replica al Senato durante la discussione sulle mozioni sulla situazione in Medio Oriente.

Guerra in Israele, Borrell (Ue): rispettare la legge umanitaria internazionale, proteggere tutti i civili

Guerra in Israele, Borrell (Ue): rispettare la legge umanitaria internazionale, proteggere tutti i civiliBruxelles, 10 ott. (askanews) – “Quanto accaduto da sabato scorso segna una terribile crisi per il Medio Oriente e per il Golfo: sono momenti tragici nella storia del Medio Oriente, è scioccante la sofferenza che questo attacco lanciato da Hamas ha causato e continua a causare a civili innocenti, e per l’impatto che questo avrà sulla possibilità per i due popoli e vivere fianco a fianco in pace e sicurezza”. Lo ha affermato l’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune dell’Ue, Josep Borrell, durante la conferenza stampa al termine del 27esimo incontro ministeriale congiunto dell’Ue e del Consiglio di cooperazione dei Paesi del Golfo, questo pomeriggio a Muscat, in Oman.

“Da sabato scorso – ha riferito Borrell – ho chiesto all’Autorità palestinese di contribuire all’immediata cessazione dell’ostilità e di promuovere l’interesse del popolo palestinese e le aspirazioni di tutta la regione alla sicurezza e alla stabilità. Ho anche parlato con il ministro degli Esteri israeliano per esprimere la solidarietà dell’Unione europea di fronte a questi terribili attacchi terroristici, per condannare con forza la violenza e il terrore e richiamare il bisogno di rispettare il diritto umanitario internazionale per impedire ulteriori perdite di vite di civili”. Inoltre, ha continuato Borrell, “ho parlato con altri partner nel Golfo: oggi la priorità è cessare la violenza e impedire ulteriori escalation regionali. E’ della più grande importanza il rilascio degli ostaggi, così come la protezione dei civili da parte di tutte le parti in causa e in ogni momento”. L’Alto Rappresentante ha quindi letto i punti 21 e 22 della dichiarazione congiunta dell’incontro ministeriale Ue-Paesi del Golfo: “Il Consiglio congiunto ha espresso profonda preoccupazione per i gravi sviluppi in Israele e a Gaza e ha condannato tutti gli attacchi contro i civili. Ha chiesto la protezione dei civili, ricordando alle parti i loro obblighi ai sensi dei principi universali del diritto internazionale umanitario. Ha inoltre chiesto moderazione, il rilascio degli ostaggi e l’accesso al cibo, all’acqua e ai medicinali” per la popolazione civile “conformemente al diritto internazionale umanitario, sottolineando l’urgente necessità di una soluzione politica alla crisi per evitare il ripetersi di questo circolo vizioso di violenza”. Il Consiglio congiunto, ha continuato Borrell, “ha chiesto la fine di tutti gli atti di violenza e di ogni misura unilaterale e ha sostenuto gli sforzi dell’Arabia Saudita, dell’Unione europea e della Lega degli Stati arabi volti a rilanciare il processo di pace in Medio Oriente, in cooperazione con l’Egitto e la Giordania, per contribuire a porre fine alla violenza e iniziare il cammino verso la pace e la sicurezza”. E “l’Ue e i ministri del Consiglio di cooperazione del Golfo hanno ribadito il loro impegno a favore della soluzione a due Stati, che convivano in sicurezza fianco a fianco, sulla base delle linee del 1967, in conformità con l’Iniziativa di pace araba e tutte le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite, il mantenimento dello status quo storico e religioso dei luoghi santi di Gerusalemme e una soluzione giusta ed equa per i rifugiati”.E stata anche sottolineata, ha rilevato ancora Borrell, “l’importanza di un sostegno finanziario costante all’Unrwa, all’Autorità palestinese, e alle esigenze umanitarie e di sviluppo nei territori palestinesi occupati”. La soluzione dei due Stati, ha aggiunto l’Alto Rappresentante, “è l’unica soluzione, non ne conosciamo nessun’altra”. Borrell è passato quindi a parlare della riunione straordinaria del Consiglio Esteri dell’Ue, dedicata proprio alle vicende in corso in Israele e Palestina: “Sarà – ha detto – un Consiglio informativo non formale, i ministri discuteranno politicamente e scambieranno le loro opinioni sulla situazione. Molti ministri sono qui in Oman e altri ci raggiungeranno in videoconferenza per analizzare la situazione dopo gli eventi di sabato”.

Secondo l’Alto Rappresentante, i ministri dell’Ue si ritroveranno d’accordo sui contenuti del comunicato del congiunto Ue-Paesi del Golfo, e in particolare, ha sintetizzato, sul fatto che “se condanniamo tutti gli attacchi ai civili significa tutti”, e poi “sull’appello per la protezione dei civili, e sul richiamo all’obbligo di rispettare i principi universali del diritto umanitario internazionale”. Questo, ha precisato Borrell, “significa che, se sul terreno Israele ha il diritto di difendersi, certamente questo deve essere fatto in accordo con i principi del diritto internazionale umanitario”. Inoltre, ha proseguito l’Alto Rappresentante, c’è “l’appello per il rilascio degli ostaggi e per l’accesso a cibo, acqua e medicine, come prevede appunto il diritto internazionale umanitario. Facciamo appello per una soluzione politica che possa evitare ancora una volta il ciclo di violenza, e certo – ha sottolineato – rifiutiamo gli atti terroristici che hanno creato tanto dolore e certamente, nella nostra comprensione, non hanno aiutato e sostenuto la causa palestinese”. “Credo – ha ribadito Borrell – che la discussione dei ministri dell’Ue seguirà queste linee. E che l’accordo che siamo riusciti a raggiungere con i colleghi e amici del Consiglio di Cooperazione del Golfo potrebbe essere un buon modello per la discussione di questo pomeriggio”. Rispondendo ai giornalisti, l’Alto Rappresentante ha poi rivelato che durante la riunione con i Paesi del Golfo “abbiamo smentito false informazioni, per esempio sul fatto che la Germania avrebbe intenzione di cancellare il sostegno per l’Autorità palestinese. Il ministro tedesco ha chiaramente affermato che non è assolutamente così e che la Germania continuerà a fornire sostegno, certo guardando gli ultimi sviluppi nel medio e lungo termine, ma senza sospensione”. Infine, Borrell ha fatto riferimento alla vicenda del falso annuncio di ieri del suo collega Oliver Varhelyi, poi sconfessato dalla stessa Commissione, sulla sospensione degli aiuti allo sviluppo in Palestina. “Uno dei punti della nostra risoluzione è sottolineare l’importanza di continuare gli aiuti allo sviluppo nei territori palestinesi occupati nella West Bank sostenendo l’Autorità palestinese. Da questo punto di vista, come sapete perché è stato chiarito, non ci sarà sospensione dei pagamenti dovuti dei fondi alla Palestina da parte della Commissione europea”, ha concluso.

Salute, tumore al seno: il 14 ottobre si rema insieme sul Tevere

Salute, tumore al seno: il 14 ottobre si rema insieme sul TevereRoma, 10 ott. (askanews) – Sport, salute e solidarietà saranno il filo conduttore della due giorni dedicata alla ricerca e alla cura del tumore al seno con il convegno medico Roma Breast Days (13-14 ottobre 2023) e la gara di canottaggio sul Tevere RemaRoma per la Vita, che si svolgerà il 14 ottobre alle ore 14, alla chiusura del meeting, con partenza dal Reale Circolo Canottieri Tevere Remo.

Dopo il successo delle prime due edizioni e la conferenza di lancio alla presenza del Ministro per lo Sport Andrea Abodi, torna nella Capitale Roma Breast Days – RemaRoma per la Vita iniziativa nata per promuovere salute, sport e solidarietà, con lo scopo di riunire le eccellenze mediche nel trattamento dei tumori della mammella e sensibilizzare sull’importanza della prevenzione delle patologie oncologiche e del ruolo dello sport nella riabilitazione delle pazienti operate. Il prossimo 14 ottobre – quindi – alle ore 14, lungo il fiume Tevere a Roma oltre 100 Donne formeranno 16 Equipaggi, che si sfideranno in una gara amichevole di canottaggio. Equipaggi formati da pazienti operate e dottoresse, in rappresentanza degli Ospedali di Roma, oltre a Donne del mondo delle Istituzioni, della politica, del giornalismo, della cultura e dello spettacolo.

Un evento sportivo “amichevolmente competitivo”, che vedrà gareggiare le imbarcazioni delle varie squadre lungo uno bellissimo tratto del fiume Tevere, nel centro di Roma, tra Ponte Margherita (partenza alle ore 14 dal Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, Galleggiante San Giorgio) e Ponte Cavour (arrivo al Lian Club), dove gli spettatori potranno seguire una gara spettacolare e unica. Gli Equipaggi saranno valutati da una Giuria di Esperti sia per lo stile remiero delle “canottiere” sia per lo “slogan” scelto per la loro Squadra: vincerà il gesto sportivo dunque, ma anche il significato che daranno alla loro barca e alla loro partecipazione.

La gara di canottaggio RemaRoma per la Vita si svolgerà in chiusura del Convegno Roma Breast Days che si terrà il 13-14 ottobre presso le antiche Corsie Sistine dell’Arcispedale di Santo Spirito in Saxia, inaugurato dal commissario straordinario della Asl Roma 1 Giuseppe Quintavalle, e che riunirà medici, ricercatori, istituzioni, per fare il punto sulle nuove frontiere della cura del tumore al seno.