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Tag: Sanremo 2023

Ricerca e innovazione nelle Life Sciences, Italia ottava in UE

Ricerca e innovazione nelle Life Sciences, Italia ottava in UERoma, 13 set. (askanews) – In Italia l’ecosistema della ricerca e dell’innovazione nelle Scienze della Vita sta diventando progressivamente più competitivo, con diverse aree di eccellenza ma anche importanti lacune che la allontanano dai paesi più avanzati. Con un punteggio di 4,42 su 10, lo Stivale si colloca all’8° posto su 25 Paesi dell’Unione Europea, guadagnando una posizione rispetto al 2020 (+11,7% di crescita), ma rimanendo ancora lontana dal podio, attualmente occupato da Danimarca (7,06), Germania (6,56) e Belgio (6,12), e restando dietro a Svezia (5,81), Francia (5,51), Paesi Bassi (5,12) e Spagna (4,78).

L’Italia eccelle per efficacia dell’ecosistema innovativo come 2° Paese con il punteggio più alto (4,95), alle spalle solamente della Germania (10), vantando il primo posto per numero di pubblicazioni scientifiche nelle Scienze della Vita (90.650), il 4° posto per numero di brevetti ottenuti nel settore presso l’EPO (European Patent Office) e al 3° posto per export dell’intero comparto. Le principali lacune del Paese riguardano invece il capitale umano qualificato, per il quale si classifica solo al 12° posto. L’Italia, infatti, è 14° per laureati nelle materie Life Sciences e conta ancora pochi laureati STEM, pari al 18,5% ogni 1.000 abitanti, contro il 29,5% della Francia e il 24% della Germania. Inoltre, si posiziona al 14° posto per quota di ricercatori attivi nelle scienze della vita (solo il 2,8%), dietro ai Paesi benchmark e ai top performers UE. A confermare l’urgenza di intervenire in particolar modo sul capitale umano sono anche i recenti riconoscimenti degli ERC (European Research Council) starting grant a supporto dell’eccellenza scientifica europea: con 57 grant, nel 2023 i ricercatori italiani sono i 2° più premiati in UE, dietro ai tedeschi. Tuttavia, l’Italia è l’unico tra i grandi Paesi benchmark UE ad avere un saldo netto negativo (-25 nel 2023) tra grant ottenuti per Paese e i grant ottenuti per nazionalità del Principal Investigator: un dato in continuità con quanto osservato nel 2022 (saldo complessivo degli ERC Grant pari a -38) che sottolinea la difficoltà a trattenere i migliori talenti entro i confini nazionali. Ad allontanare i talenti nel proseguire la propria carriera o Italia sono soprattutto la mancanza di meritocrazia (84%) e i salari bassi e poco competitivi con il resto d’Europa (72%).

Sono i risultati che emergono dal nuovo Libro Bianco sulle Scienze della Vita in Italia che include l’Ambrosetti Life Sciences Innosystem Index 2023 (ALSII 2023), realizzato dalla Community Life Sciences di The European House – Ambrosetti e presentato nel corso della nona edizione Technology Life Sciences Forum 2023, che si è svolto a Milano il 13 settembre. L’Index, che misura la competitività degli ecosistemi di ricerca e innovazione nelle Scienze della Vita dei Paesi dell’Unione Europea, ha infatti confrontato 25 Paesi membri dell’Unione Europea prendendo in considerazione i dati degli ultimi otto anni, mediante l’analisi di 13 indicatori raggruppati all’interno di quattro dimensioni: capitale umano, vitalità delle imprese, risorse a supporto dell’innovazione, efficacia dell’ecosistema dell’innovazione.

“Il nuovo Ambrosetti Life Sciences Innosystem Index (ALSII) posiziona l’Italia all’8° posto assoluto sui 25 Paesi dell’Unione Europea, nella fascia dei Paesi con performance medio-alte, ma ancora lontana dalle prime posizioni occupate da Danimarca, Germania e Belgio. Si osserva positivamente come il Paese abbia guadagnato una posizione nel 2023 rispetto al 2020 e si posizioni all’ottavo posto tra i Paesi cresciuti maggiormente. L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione nelle Scienze della Vita sta dunque migliorando negli ultimi anni, ma la distanza rispetto ai best performer europei va ancora colmata”, commenta Valerio De Molli, Managing Partner e CEO The European House – Ambrosetti. “Nello specifico, i risultati dell’Index evidenziano l’urgenza di intervenire sul capitale umano, migliorando la retention dei nostri migliori ricercatori e l’attrattività per i talenti stranieri”. Per questo, ad integrazione dell’Index, la Community Life Sciences ha condotto un’indagine conoscitiva con protagonisti i ricercatori italiani vincitori di grant ERC nell’area disciplinare delle Life Sciences negli ultimi 5 anni – sia trasferiti all’estero che rimasti in Italia – per mettere in evidenza i principali motivi che causano la “fuga dei talenti” all’estero. “I ricercatori che sono andati all’estero – spiega De Molli – segnalano innanzitutto la presenza di fondi e finanziamenti dedicati alla ricerca nel settore, la qualità della ricerca scientifica e la facilità di progressione nella carriera accademica: si tratta di elementi determinanti nell’attrattività degli ecosistemi degli altri Paese ed è necessario evidenziarli per consentire al nostro Paese di focalizzare gli sforzi negli ambiti in cui l’estero risulta maggiormente competitivo”.

IMPRESE E RISORSE PER L’INNOVAZIONE: L’ITALIA DEVE MIGLIORARE – Secondo l’Ambrosetti Life Sciences Innosystem Index 2023, l’Italia si posiziona indietro rispetto ai top performer e ai Paesi benchmark UE per quanto riguarda la vitalità delle imprese, al 15° posto con un punteggio pari a 3,33, sempre dietro a Germania (5,20), Spagna (4,40) e Francia (3,38). Male sia la quota di occupati nelle Scienze della Vita (1,7%) che il tasso di crescita delle imprese di settore, calcolato come media degli ultimi 3 anni in termini di CAGR (1,8% di media). Per produttività del lavoro delle imprese nelle Scienze della Vita l’Italia conquista invece un 7° posto, con una produttività media di 152,7 euro per addetto, poco distante dalla Germania (162,5 Euro per addetto) ma sopra la Spagna (119,8 Euro per addetto). L’Italia rientra nella Top 10 strappando un 9° posto per quanto riguarda le risorse a supporto dell’innovazione, (3,91 punti), indietro rispetto ai Paesi benchmark come Francia (8,36), Germania (5,97) e Spagna (4,95). Nota dolente sono gli scarsi investimenti in R&S da parte delle imprese, che investono 12,6 euro per abitante, 5 volte in meno della Germania (63,1 euro/abitante). Gli investimenti pubblici si attestano su 12,1 euro per abitante, poco distante da Germania (19,5 euro/abitante) e Spagna (18,9 euro/abitante). PERCHÉ I RICERCATORI ABBANDONANO L’ITALIA – Conseguenza della carenza dell’ecosistema italiano e allo stesso tempo limite per lo sviluppo del potenziale innovativo del Paese è la “fuga dei cervelli”: dal 2013 al 2021 i laureati in uscita dall’Italia sono cresciuti del +41,8%. Nonostante i giovani ricercatori italiani siano tra i più premiati dall’UE, il nostro Paese non riesce a trattenerli. Questa mancanza di capitale umano d’eccellenza ha ripercussioni su tutto l’ecosistema dell’innovazione nel Paese e in particolare su quello delle Scienze della Vita, che necessita di personale altamente qualificato sia per l’industria che per il mondo della ricerca scientifica. Secondo l’indagine qualitativa condotta dalla Community Life Sciences, l’86% dei ricercatori rimasti in Italia lamenta salari bassi e poco competitivi con l’estero, l’80% mancanza di meritocrazia. All’estero invece, gli ecosistemi internazionali risultano attrattivi soprattutto per la presenza di finanziamenti (84%) e per l’alta qualità della ricerca scientifica (72%), affiancata dalla facilità di accesso e progressione nella carriera accademica (56%). Tutti i ricercatori italiani all’estero si dicono soddisfatti della propria scelta e 8 su 10 ritengono improbabile un loro rientro in Italia. Per chi rimane invece la scelta è legata principalmente a motivi personali o familiari (86%); la seconda motivazione, distante tuttavia 29 punti percentuali dalla prima, è relativa alla qualità della ricerca scientifica italiana (57%), mentre solo un 19% per il rapporto positivo tra ricerca e industria. Emblematico il fatto che il 43% dei ricercatori rimasti in Italia, potendo tornare indietro, proverebbe una carriera all’estero. I risultati mostrano infine una sostanziale sfiducia dei ricercatori italiani in Italia nei confronti del PNRR: il 76% non reputa le riforme sufficienti per rilanciare l’ecosistema.

Banco Bpm, Elena Pieracci responsabile Direzione Novara e Nord-Ovest

Banco Bpm, Elena Pieracci responsabile Direzione Novara e Nord-OvestMilano, 13 set. (askanews) – Elena Pieracci è la nuova responsabile della Direzione Territoriale Novara e Nord-Ovest di Banco Bpm. Lo riporta un comunicato della banca. Pieracci, che raccoglie l’eredità di Massimo Marenghi, nel corso della sua “ultratrentennale carriera nel mondo del credito ha operato nell’ambito della rete commerciale assumendo ruoli di crescente rilievo in diverse zone del Paese, tra cui in Banco Bpm quelli di responsabile commerciale della Direzione Tirrenica nel 2018 e della Direzione Centro-Sud dal 2021 fino ad oggi”.

Pieracci – 57 anni, originaria di Altopascio (Lucca) – avrà la responsabilità del coordinamento e del supporto commerciale di un’area di radicamento storico per Banco Bpm, costituita da 5 aree territoriali e 6 centri imprese retail per circa 160 filiali (dislocate fra Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Sardegna) e più di 1.400 colleghe e colleghi. Confermata la squadra che la supporterà sul territorio, composta dal responsabile commerciale della Direzione Riccardo Satragno e dai responsabili di Area Marina Milanesio (Alessandria), Nicoletta Annunziata (Borgomanero-Valsesia-Borgosesia), Luca Platini (Cuneo-Asti), Damiano Buso (Novara-Vercelli) e Alessandro Giammello (Torino-Aosta).

“Sono davvero entusiasta di assumere questo nuovo incarico”, ha commentato Pieracci. “Si tratta di una sfida che rappresenta per me un’occasione di crescita umana e professionale – ha proseguito – che arriva dopo la straordinaria esperienza vissuta negli ultimi anni a Roma, in qualità di responsabile commerciale del Centro-Sud Italia. Il Piemonte e in generale il Nordovest rappresentano un’area dinamica, trainante per il Paese e di fondamentale radicamento del nostro Gruppo che in queste zone raggiunge quote di mercato assai rilevanti, in particolare nelle province di Novara e Alessandria. La banca qui ha storicamente affiancato famiglie e imprese, supportandole nei momenti di slancio e aiutandole in quelli incerti. Assicuro fin da ora il mio costante e massimo impegno per contribuire alla crescita della banca e del territorio di riferimento, anche attraverso una proficua collaborazione con tutti i protagonisti istituzionali e imprenditoriali che lo compongono”. L’incarico affidato a Elena Pieracci, sottolinea Banco Bpm, si inquadra in un ciclo di nomine che interessa le posizioni di vertice di alcune direzioni territoriali, strutture e società del Gruppo, e “si inserisce nel programma di costante valorizzazione professionale delle persone di Banco Bpm assicurando allo stesso tempo continuità e qualità all’azione di presidio dei territori”.

Von der Leyen: ho chiesto a Draghi un rapporto sul futuro della competitività europea

Von der Leyen: ho chiesto a Draghi un rapporto sul futuro della competitività europeaStrasburgo, 13 set. (askanews) – Mario Draghi sarà incaricato dalla presidenza della Commissione Ue di redigere un rapporto “sul futuro della competitività europea”. Lo ha annunciato stamattina a Strasburgo la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, durante il suo discorso su “lo Stato dell’Unione” davanti alla plenaria del Parlamento europeo.

Le tre sfide europee dell’occupazione, dell’inflazione e del contesto imprenditoriale, ha detto von der Leyen, “si presentano in un momento in cui chiediamo anche all’industria di svolgere un ruolo di primo piano nella transizione verde. Dobbiamo quindi guardare oltre e determinare come rimanere competitivi in questo contesto”. “Ecco perché – ha annunciato – ho chiesto a Mario Draghi, una delle menti economiche più brillanti d’Europa, di redigere un rapporto sul futuro della competitività europea. Perché l’Europa farà di tutto per mantenere il suo vantaggio competitivo, ‘a qualunque costo’, ha detto von der Leyen parafrasando la celeberrima frase con cui Draghi salvò l’euro quando era presidente della Bce.

Ue, Von der Leyen rivendica i successi della sua Commissione

Ue, Von der Leyen rivendica i successi della sua CommissioneStrasburgo, 13 set. (askanews) – “Grazie a questo Parlamento, agli Stati membri e alla mia squadra di commissari, abbiamo tradotto in azione oltre il 90% degli orientamenti politici che ho presentato nel 2019. Insieme, abbiamo dimostrato che quando l’Europa è coraggiosa, riesce a fare le cose”. Lo ha rivendicato stamattina a Strasburgo la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, durante il suo discorso su “lo stato dell’Unione” davanti alla plenaria del Parlamento europeo, mettendo un particolare accento su quanto è stato realizzato riguardo al “Green Deal”, visto come un fattore di crescita e di sostegno della competitività dell’industria europea.

“In un mondo di incertezze – ha detto von der Leyen -, l’Europa deve, ancora una volta, rispondere alla chiamata della storia. Ed è quello che dobbiamo fare, insieme. Dobbiamo innanzitutto conquistare la fiducia degli europei per rispondere alle loro aspirazioni e paure. E nei prossimi 300 giorni è imperativo portare a termine il lavoro che ci hanno affidato”. “Quando mi sono presentata a voi – ha ricordato la presidente della Commissione -, nel 2019, con il mio programma per un’Europa verde, digitale e geopolitica, so che alcuni avevano dei dubbi. Questo accadeva prima che il mondo precipitasse in una pandemia globale, e che una guerra brutale colpisse il suolo europeo. Ma guardiamo dov’è l’Europa oggi: abbiamo assistito alla nascita di un’Unione geopolitica, che sostiene l’Ucraina, si oppone all’aggressione russa, risponde all’assertività della Cina e investe nei partenariati” con tante altre economie nel mondo.

“Ora – ha sottolineato von der Leyen – abbiamo un Green Deal per l’Europa che è il fulcro della nostra economia e la cui ambizione non è seconda a nessuno. Abbiamo tracciato il percorso verso la trasformazione digitale e siamo diventati pionieri globali dei diritti online. Abbiamo messo in atto lo storico piano ‘NextGenerationEU’, 800 miliardi di euro per finanziare sia investimenti che riforme, che crea posti di lavoro dignitosi per oggi e domani. Abbiamo gettato le basi di un’Unione della Salute, che ci ha aiutato a vaccinare un intero continente e vaste regioni del mondo”. “Abbiamo iniziato a garantire – ha ricordato ancora von der Leyen – una maggiore indipendenza in settori critici come l’energia, i microchip o le materie prime”. Inoltre, von der Leyen ha ricordato “il lavoro innovativo e pionieristico che abbiamo svolto sull’uguaglianza di genere”.

Ma è soprattutto il successo del Green Deal europeo che la presidente della Commissione ha rivendicato. “Manteniamo la rotta, rimaniamo ambiziosi” sul Green Deal, ha affermato. E ha avvertito: “Non ci stiamo discostando dalla nostra strategia di crescita”, che è, appunto, quella della transizione verde, sottoposta negli ultimi mesi a dure critiche anche da parte del Ppe, il suo gruppo politico. “Insieme – ha proseguito von der Leyen -, abbiamo dimostrato che quando l’Europa è coraggiosa, riesce a fare le cose. Abbiamo trasformato il programma climatico in un programma economico. E questo ha dato un chiaro segnale sulla direzione da prendere in termini di investimenti e innovazione. E i risultati di questa strategia di crescita li abbiamo già visti nel breve termine”.

“L’industria europea – ha osservato la presidente della Commissione – dimostra ogni giorno di essere pronta a facilitare questa transizione. Negli ultimi cinque anni – ha indicato-, il numero di acciaierie pulite nell’Ue è aumentato da zero a 38. Ora stiamo attirando più investimenti nell’idrogeno pulito che gli Stati Uniti e la Cina messi insieme”. “Il Green Deal europeo – ha precisato – fornisce il quadro, gli incentivi e gli investimenti necessari; ma sono i cittadini, gli inventori e gli ingegneri a creare le soluzioni. Ed è per questo che, entrando nella nuova fase del Green Deal europeo, una cosa non cambierà: continueremo a sostenere l’industria europea durante questa transizione. Abbiamo iniziato con un pacchetto di misure, dal regolamento sull’industria ‘Net Zero’ al regolamento sulle materie prime critiche. Con la nostra strategia industriale esaminiamo i rischi e le esigenze di ciascun ecosistema come parte di questa transizione. Dobbiamo finire questo lavoro. E da lì dobbiamo sviluppare un approccio per ciascun ecosistema industriale”. “Ecco perché, a partire da questo mese – ha annunciato von der Leyen -, ospiteremo una serie di dialoghi con l’industria sulla transizione pulita. L’obiettivo principale sarà quello di aiutare ciascun settore a sviluppare il proprio modello economico in un’ottica di decarbonizzazione dell’industria. Perché crediamo che questa transizione sia essenziale per garantire la futura competitività della nostra Europa”. “Dall’energia eolica all’acciaio, dalle batterie ai veicoli elettrici, la nostra ambizione è molto chiara: il futuro del nostro settore delle tecnologie pulite deve essere costruito in Europa. Questo è il nostro compito”, ha detto la presidente della Commissione tra gli applausi dell’Aula. “Troppo spesso – ha lamentato von der Leyen – le nostre aziende si ritrovano escluse dai mercati esteri o vittime di comportamenti predatori. Spesso vengono battuti sul prezzo dai concorrenti che beneficiano di ingenti sussidi pubblici. E non abbiamo dimenticato quanto la nostra industria dell’energia solare abbia sofferto a causa delle pratiche commerciali sleali della Cina. Molte giovani aziende sono state espulse dal mercato dai concorrenti cinesi fortemente sovvenzionati”. Ed è a questo punto che la presidente della Commissione ha annunciato un’indagine anti-sovvenzione sulle auto elettriche cinesi. Il settore dei veicoli elettrici, ha detto, “è un settore essenziale per l’economia pulita, che racchiude un enorme potenziale per l’Europa. Ma i mercati globali sono ora inondati di auto elettriche cinesi a basso costo, il cui prezzo è mantenuto artificialmente basso da massicci sussidi pubblici. Questo – ha sottolineato – costituisce una distorsione del nostro mercato. E così come non le accettiamo al nostro interno, noi non accettiamo distorsioni che vengano dall’esterno. Oggi vi annuncio quindi che la Commissione avvierà un’indagine anti-sovvenzioni sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina”. “L’Europa è aperta alla concorrenza, non una corsa al ribasso. Dobbiamo difenderci dalle pratiche sleali”, ha concluso von der Leyen.

Roma, Campidoglio: 2,781 mld non riconciliati con partecipate

Roma, Campidoglio: 2,781 mld non riconciliati con partecipateRoma, 13 set. (askanews) – Roma Capitale ha 2,781 miliardi di euro di crediti e debiti non riconciliati con le sue aziende partecipate. “Ho dato indicazione, per attuare le prescrizioni più volte espresse dai revisori dell’Oref, di effettuare una ricognizione esatta per liberare risorse sia dai bilanci del Comune, sia delle sue partecipate, bloccate per la persistenza di atti amministrativi di partite debitorie e creditorie non risolta”. Lo ha spiegato l’assessora capitolina al Bilancio Silvia Scozzese, presentando per la prima volta in commissione capitolina Bilancio, presieduta dalla consigliera dem Giulia Tempesta, il progetto di Bilancio consolidato di Roma Capitale 2022 che l’Assemblea Capitolina dovrà approvare entro il 30 settembre.

Il direttore della direzione capitolina ‘Consolidato e controllo contabile partecipate” Francesco Perrone, audito in commissione, ha “spoilerato” la cifra dei 2,781 miliardi spiegando che, su impulso dell’assessorato, “è stata fatta un’analisi ancora più puntuale della situazione crediti e debiti, rilevando poste non riconciliate fin dal 2017, per capire dove sta incastrato il debito e il credito per ogni annualità e per ogni struttura committente. Ora dobbiamo farci aiutare perché dobbiamo accertare l’esistenza o la non esistenza del dato giuridico e chiudere l’attività gius-contabile su tutte le nostre società”. Un’ “attività straordinaria – ha spiegato l’assessora Scozzese – che spero per l’anno prossimo sia conclusa. Già affrontare, per massa, le partite principali, sarebbe un risultato importante”, ha sottolineato. Queste poste mai riconciliate, ha sottolineato la presidente Tempesta, “sono uno dei miei assilli, come l’assessore sa, perché liberare risorse non serve tanto per fare cassa, ma per sistemare i contenziosi e, al netto del passato, recuperare il tempo perduto”.

Notte europea dei ricercatori, a Ca’ Foscari torna Venetonight

Notte europea dei ricercatori, a Ca’ Foscari torna VenetonightRoma, 13 set. (askanews) – Con 75 attività tra laboratori per bambini, incontri, spettacoli e visite ideati e condotti da oltre 100 ricercatrici e ricercatori anche grazie a decine di collaborazioni con istituzioni e associazioni di livello locale e internazionale, la quattordicesima edizione di Venetonight si presenta con numeri da record.

Venetonight è l’evento dell’Università Ca’ Foscari Venezia per avvicinare il mondo della ricerca e della conoscenza ai curiosi di tutte le generazioni. In occasione della Notte Europea delle ricercatrici e dei ricercatori, le decine di eventi gratuiti in programma venerdì 29 settembre 2023 accompagnano alla scoperta di molte discipline, attraverso una miriade di occasioni di incontro nelle sedi dell’università e non solo. La cerimonia di apertura ufficiale si svolgerà a Ca’ Foscari alle 16.30 con i saluti istituzionali, alle 17 via ai laboratori, alla musica nel Cortile di Ca’ Foscari e alle attività in varie sedi dell’ateneo. L’edizione 2023 di Venetonight – informa l’Ateneo – propone ben 10 visite guidate, accompagnando i partecipanti tra musei, scavi archeologici, calli arabe e ville di epoca romana presentati da professori e ricercatori cafoscarini. Il programma propone diversi turni per le iniziative: la mattina, gli ecologi cafoscarini accompagnano in un’escursione in barca in Laguna Nord, all’insegna dell’ecologia e del rispetto dell’ambiente lagunare.

Dal primo pomeriggio, due itinerari per Venezia mostrano le opere frutto delle committenze delle Arti della Serenissima. L’isola di San Giorgio diventa poi lo sfondo di una visita alla stanza di Eleonora Duse, ricostruendo la vita dell’attrice. A Palazzo Ducale si percorreranno gli itinerari segreti e le prigioni. Sarà anche possibile scoprire i graffiti delle carceri e degli ambienti di rappresentanza. Tra il Museo di Palazzo Grimani, il Museo d’arte orientale e le calli di Venezia, si snodano nove percorsi dedicati alla rappresentazione del mondo animale a Venezia. Una visita guidata percorre la strada tra la Corte del Milion e la basilica dei Santi Giovanni e Paolo per ricostruire verità e leggende sulla vita di Marco Polo e sul Milione. A San Trovaso, invece, si ripercorre la lunga storia della chiesa attraverso i secoli. La mostra “Thus Waves Come in Paris”, presso Ocean Space, invita a riflettere sull’unione di arte e ricerca. Spostandosi dalla laguna, Villa Pisani a Stra apre straordinariamente le sue porte al pubblico, mostrando gratuitamente gli affreschi di età romana appena restaurati.

Le sedi di Ca’ Foscari si animano con laboratori, concerti, spettacoli teatrali e racconti: 47 laboratori, due concerti, 2 spettacoli teatrali e 14 conferenze percorrono la sede centrale cafoscarina ed i suoi cortili, Ca’ Dolfin, Ca’ Bottacin, Palazzina Briati, Ca’ Foscari Zattere, il teatro Santa Marta e la biblioteca di Area Umanistica (BAUM). Dalle 17 alle 20.30 sarà possibile entrare liberamente nelle sedi per curiosare e approfondire le discipline che più interessano, o quelle che ancora non si conoscono. Un’attenzione particolare è dedicata ai bambini e alle bambine, che troveranno molte attività e laboratori pensate appositamente per loro: potranno così imparare la probabilità con una fiaba, scrivere il loro nome in aramaico, giocare con storie interattive, e persino creare arte usando dei polimeri. Sarà anche presente un punto informativo ADMO – Associazione Donatori Midollo Osseo, per introdurre e facilitare le modalità di tipizzazione del midollo osseo agli interessati.

A partire dalle 17, nel palco del cortile Ca’ Foscari, si potranno ascoltare la performance musicale dell’ensemble Musicafoscari, e lo swing del gruppo Peacocks. Alle 20.30 andrà in scena Condominio, una pièce teatrale sul convivere con la diversità, con la drammaturgia di Paolo Puppa. Al Teatro Santa Marta, uno spettacolo e un documentario portano in scena tematiche ambientali e di sostenibilità.La proiezione di La fattoria dei nostri sogni (John Chester, 2018), prevista per le 17, introduce alle bambine e ai bambini l’agricoltura sostenibile, mentre lo spettacolo Cambiare il clima di Faber Teater affronta alle 18 l’emergenza climatica attraverso video e recitazione. A Ca’ Foscari Zattere – CFZ, la mostra Shards of the Past, Meaning of the Present apre straordinariamente la sera, per mostrare al pubblico reperti storici che raccontino la vita degli “invisibili”, e dei rapporti umani. Tutte le attività sono gratuite. È richiesta la prenotazione sul sito solo per le visite (prenotazioni aperte fino al 27 settembre). Il resto delle attività e laboratori sono ad ingresso libero. Il programma completo è disponibile nel sito web unive.it/venetonight.

TCI, estate 2023: il 94% degli italiani ha fatto almeno una vacanza

TCI, estate 2023: il 94% degli italiani ha fatto almeno una vacanzaMilano, 13 set. (askanews) – Gli italiani non rinunciano alle vacanze: nel 2023 il 94% ha fatto almeno una vacanza da giugno a oggi; il 69% ha preferito mete italiane, il 42% ha scelto il mare, il 19% la montagna, il 7% le città d’arte e il 4% borghi ed entroterra. E’ quanto emerge dall’indagine che il Centro Studi del Touring Club Italiano ha condotto sulla community TCI, composta da oltre 300mila persone, Indagine che conferma il fenomeno di una “nuova normalità” nei desideri e nei comportamenti degli italiani-vacanzieri. L’Italia si è confermata la destinazione di viaggio preferita per le vacanze estive 2023, un dato che si sta progressivamente riavvicinando a quello pre-pandemia (63% nel 2019). Chi ha scelto l’estero (31%), ha viaggiato soprattutto in Europa (26%), il 2% ha optato per le Americhe, circa l’1,5% per Africa-Medio Oriente e una quota analoga per Asia-Pacifico.

Le regioni più frequentate sono state Trentino-Alto Adige (15%), Puglia (12%), Sardegna (10%) e Toscana (9%). Si conferma nell’estate 2023 un certo interesse – probabile eredità del periodo pandemico – per le vacanze di breve raggio: il 37%, infatti, afferma di aver trascorso le vacanze all’interno della regione di residenza oppure in una limitrofa. All’estero, pur con numeri più contenuti, il Paese più scelto è stato la Francia (19%), che precede la Grecia (15%), seguita da Spagna (13%) e Germania (7%), che supera la Croazia. Il mare è la meta preferita (42%) anche nell’estate 2023, al secondo posto tra le tipologie di viaggio c’è la montagna (19%) in lieve crescita rispetto al 2022 e tuttora al di sopra delle percentuali del 2019. Con una quota analoga continua il recupero dei viaggi itineranti in auto, moto e camper (19%) anche se non sono tornati ai livelli pre-pandemia. Si conferma, almeno rispetto ai dati pre-Covid, una certa rilevanza dei borghi e dell’entroterra (4%) e l’ulteriore recupero delle città d’arte (7%) che non si sono riallineate però ai dati 2019.

L’estate 2023 mostra una dinamica delle partenze simile ai periodi pre-Covid: massima concentrazione ad agosto (50%), media a luglio (32%) e una più bassa a giugno (18%, ma in crescita rispetto al 2019). L’auto, complice il peso ancora forte del turismo domestico e in parte anche di prossimità, è la protagonista (54%) dell’estate 2023, anche se è evidente un ulteriore calo rispetto al periodo pandemico e una tendenza al riallineamento ai dati 2019). L’aereo (22%) al contrario sta recuperando, pur lentamente, le posizioni senza aver ancora raggiunto i valori pre-Covid (33%): questo andamento comunque positivo, ma meno veloce del previsto può essere stato causato dal rincaro dei prezzi che ha colpito anche il mercato del trasporto aereo.

Per quanto riguarda le strutture ricettive, hotel e villaggi restano la tipologia preferita per l’estate (44%), in linea con lo scorso anno ma ancora distanti dai livelli pre-pandemia. Crescono complessivamente gli appartamenti in affitto sia rispetto al post Covid sia rispetto al 2019: si conferma la tipologia con il trend migliore nel medio periodo. In lieve calo le seconde case (11%) sul 2022 ma rappresentano ancora una soluzione che riscuote un certo successo rispetto al 2019 (6%). Dalle valutazioni espresse dalla community Touring, mediamente il giudizio sulla vacanza è buono e si attesta su un punteggio di 8.5, in crescita rispetto agli anni precedenti e tornato ai livelli del 2019. Nonostante ciò, la stragrande maggioranza delle persone (76%) ha riscontrato un incremento dei prezzi dei servizi turistici mentre la restante quota conferma una sostanziale stabilità (24%). Anche in funzione di questa situazione, il 50% della community (in aumento rispetto al 45% del 2022) si è imposto per le vacanze 2023 di contenere le spese di viaggio, pur di non rinunciare a partire.

È interessante vedere quali sono state le strategie adottate per contenere i costi: in primo luogo si è optato per soluzioni ricettive e di trasporto più economiche (57%, possibili più risposte), poi per la riduzione della durata del viaggio rispetto a quella desiderata (31%) e infine per la destagionalizzazione delle partenze, evitando il mese di agosto (27%). Quella 2023 è stata un’estate caratterizzata da eventi estremi, come ondate di calore particolarmente intense e precipitazioni molto abbondanti che in diverse parti d’Italia hanno causato danni e disagi (a Bardonecchia e in Trentino-Alto Adige, ad esempio) condizionando in parte l’esperienza di viaggio: il 27% della community Touring (dato in aumento rispetto al 15% dello scorso anno) ha sperimentato eventi estremi durante le proprie vacanze. Meno impattanti, invece, i disagi legati alla mobilità (scioperi, ritardi ecc.) che hanno influenzato solo il 15% dei rispondenti. Infine, un tema che con la ripartenza del turismo sta tornando d’attualità: l’overtourism. Solo per il 26% l’estate 2023 è stata più affollata rispetto a quella dello scorso anno: probabilmente il mancato “tutto esaurito” – atteso a inizio stagione – ha in qualche modo scongiurato situazioni di forte congestione.

Sbarchi di migranti senza sosta a Lampedusa, annega un neonato. La Cri: continuare i trasferimenti

Sbarchi di migranti senza sosta a Lampedusa, annega un neonato. La Cri: continuare i trasferimentiRoma, 13 set. (askanews) – È stata una notte di sbarchi a Lampedusa. Sono circa 6.800 i migranti già presenti sull’isola. Quasi tutti si trovano all’hotspot di contrada Imbriacola, ma altri migranti sono in attesa in vari punti dell’isola, soprattutto sui moli. E nella notte si è consumata la tragedia: un neonato è morto dopo essere finito in acqua prima dell’arrivo dei soccorritori della Guardia Costiera.

Il barchino su cui viaggiava il piccolo assieme alla mamma si è rovesciato durante la navigazione, poco prima dell’arrivo dei militari della Capitaneria che hanno salvato tutte le persone finite in acqua, tranne il piccolo di 5 mesi. La barca, con a bordo circa 45 persone, secondo quanto è stato ricostruito da Capitaneria di porto e polizia, si è ribaltata perché i migranti, alla vista della motovedetta della Guardia costiera, si sono spostati quasi tutti su una fiancata.

Intanto proseguono i trasferimenti: 700 persone verranno imbarcate sul traghetto di linea che giungerà in serata a Porto Empedocle e 180 partiranno con un volo Oim. Ma la Cri lancia l’allarme. “All’hotspot di Lampedusa ci sono stamattina oltre 6.000 persone, tante le famiglie con minori. Sono previsti trasferimenti in giornata ma la situazione è difficile per via degli oltre 100 sbarchi registrati nelle ultime ore. Stiamo reggendo nella gestione dell’accoglienza, concentrandoci in particolare sui più fragili, ma è evidente che deve continuare a funzionare in queste ore il processo dei trasferimenti dall’isola che, fino a questo momento, ha consentito di mantenere la situazione sotto controllo. È importante anche sotto il profilo umanitario che l’hotspot non vada oltre una soglia critica di presenze”. Così la Croce Rossa Italiana in una nota stampa.

Il Relais Chiaramonte a Ragusa entra nel network di Space Hotel

Il Relais Chiaramonte a Ragusa entra nel network di Space HotelMilano, 13 set. (askanews) – Il “Relais Chiaramonte” a Ragusa entra a far parte del portfolio di Space Hotel, il network di cinquanta strutture indipendenti in 30 destinazioni business e leisure italiane. “Relais Chiaramonte” è un hotel immerso negli uliveti, che fonda sull’olio extravergine di oliva il concetto di ospitalità: dalla location, al ristorante gourmet, alle iniziative proposte agli ospiti, fino al centro benessere. L’olio di sua produzione è ovunque nella tenuta e ne rappresenta la vocazione e la peculiarità affascinante del luogo. “La tenuta nasce nel 2015 come progetto incentrato sulla produzione di olio e si è sviluppata fino a raggiungere 20.000 ulivi, ristrutturando tre anni dopo l’antico casale e trasformandolo in struttura ricettiva- racconta il direttore Daniel Spadola che ha visto nascere e crescere la struttura – Relais Chiaramonte non ha finito la sua espansione, continua a crescere: dalle 13 camere disponibili attualmente, fra cui una spa suite immersa negli uliveti, si arriverà a 25. La struttura ha un legame identitario con il territorio e fa di tutto per valorizzarlo e preservarlo: è ecosostenibile, fa uso del fotovoltaico ed è plastic-free facendo uso di dispenser e monouso”.

“La scelta di affiliarsi a Space Hotels, catena leader nel settore della ricettività – aggiunge poi il direttore – nasce dall’esigenza di volersi interfacciare con la clientela business e di implementare le prenotazioni provenienti da tale segmento”. Space Hotels, gruppo nato nel 1974, è attualmente presente nel nostro paese con una collezione unica alberghi indipendenti di 3 e 4 stelle, tutti prenotabili in ogni momento tramite il numero verde gratuito 800.813.013, i GDS o il sito www.spacehotels.it.; Agli alberghi associati, Space offre una suite completa di servizi, sia commerciali che organizzativi, di rappresentanza, di contatto per il Business e il Leisure Travel in Italia e nel Mondo, oltre all’Ufficio Prenotazioni per individuali e meeting e alla rappresentanza GDS. Da dicembre 2019 Space Hotels è partner di Sabre Hospitality Solutions. Il Relais Chiaramonte è circondato da ulivi che si estendono verso il mare e dispone ora di 13 camere. La centralità dell’olio extravergine d’oliva si palesa non solo nella location, ma anche nei servizi dedicati agli ospiti. “A tutti gli ospiti viene offerta una degustazione dei prodotti della tenuta, non solo olio ma anche vino – continua Spadola – Produciamo quattro tipologie di olio evo e due tipi di vino, il Nero D’Avola e il Grillo, e da quest’anno pianteremo anche un altro vitigno di Noto. I nostri prodotti sono pluripremiati e sono presenti anche nel catalogo Longino e Cardenal”.

L’hotel dispone di un Ristorante gourmet di nome Gramole, dove lo chef Fabio Ulcano presenta una cucina siciliana raffinata, che esalta e celebra il territorio ibleo, sincretismo fra quella tradizionale contadina e quella baronale dei monsù, i cuochi dei nobili siciliani. Si può gustare la cucina tipica siciliana anche con l’opzione vegetariana e vegana. Completano l’offerta un centro benessere panoramico, una palestra, una piscina all’aperto con vista panoramica, un parcheggio esterno gratuito e una sala riunioni fino a 80 persone. La clientela è quindi sia leisure che business, nazionale ma anche straniera, di fascia medio-alta, interessata a scoprire le bellezze locali e a goderne il mare e le attrazioni culturali, grazie alla felice posizione che consente la scoperta del territorio siciliano, completamente immersi nella sua natura.

L’Inps: la speranza di vita degli operai è 5 anni meno di quella dei dirigenti

L’Inps: la speranza di vita degli operai è 5 anni meno di quella dei dirigentiRoma, 13 set. (askanews) – “La speranza di vita varia significativamente in funzione del ‘reddito coniugale’, che consente una caratterizzazione più accurata delle disponibilità, soprattutto per le donne il cui reddito individuale in molti casi non riflette correttamente le risorse a disposizione. Oltre al reddito, si è tenuto conto della gestione previdenziale (che riflette, anche se in modo imperfetto il tipo di attività lavorativa) e della regione di residenza del pensionato che ne coglie il contesto socioeconomico. L’analisi mostra che la mortalità varia in modo molto significativo al variare di queste caratteristiche. Per esempio, la speranza di vita a 67 anni di un ex lavoratore dipendente con ‘reddito coniugale’ nel primo quinto della distribuzione è di quasi 5 anni inferiore a quella di un ex contribuente ai fondi Inpdai (il fondo previdenziale dei lavoratori dirigenti di impresa, confluito in Inps dal 2003), volo e telefonici nel quinto più alto della distribuzione”. E’ quanto rileva il XXII rapporto annuale dell’Inps.

“Per le donne le differenze sono minori, ma comunque importanti – sottolinea l’istituto – una residente in Campania nel primo quinto della distribuzione del reddito ha una speranza di vita di quasi 4 anni inferiore a una residente in Trentino-Alto Adige con reddito nel quinto più alto. La presenza di differenze così significative è problematica dal punto di vista dell’equità ed anche della solidarietà in quanto l’attuale sistema previdenziale applica al montante contributivo un tasso di trasformazione indifferenziato, che presuppone speranza di vita indifferenziata. Il non tener conto del fatto che i meno abbienti hanno una speranza di vita inferiore alla media risulta inevitabilmente nell’erogazione di una prestazione meno che equa a tutto vantaggio dei più abbienti”. Un’altra importante differenza che rileva il rapporto riguarda l’assegno pensionistico e le differenze di genere. Lo stock di prestazioni pensionistiche erogate è rimasto “sostanzialmente invariato”. I pensionati sono circa 16 milioni, di cui il 52% donne, e l’importo lordo della spesa è poco sopra i 320 miliardi di euro, ma l’importo medio percepito dagli uomini è superiore del 36% a quello delle donne.

L’istituto di previdenza eroga 315 miliardi di euro e oltre metà della spesa pensionistica è per prestazioni di anzianità/anticipate, seguite da vecchiaia e pensioni al superstite. Le prestazioni assistenziali (agli invalidi civili e pensioni/assegni sociali) assorbono l’8% del totale.