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Tag: Sanremo 2023

La Commisione Ue rivede al ribasso le stime di crescita sull’Italia

La Commisione Ue rivede al ribasso le stime di crescita sull’Italia

Roma, 11 set. (askanews) – La Commissione europea ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica dell’Italia, nell’ambito di una riduzione generalizzata delle stime per tutta l’Unione Europea, in cui spicca il drastico taglio sulla Germania, per cui ora è attesa una recessione. Guardando al Pil della Penisola, secondo le ultime elaborazioni Bruxelles quest’anno dovrebbe segnare un aumento dello 0,9 per cento, mentre nel 2024 si dovrebbe registrare una crescita dello 0,8 per cento.

Nelle stime precedenti, che risalivano al 15 maggio, l’esecutivo comunitario indicava una crescita italiana all’1,2% quest’anno, mentre per il 2024 indicava un più 1,1% del Pil. “In Italia la crescita nel secondo trimestre ha sorpreso al ribasso”, con un calo del Pil “trainato dall’indebolimento della domanda interna”, ha rilevato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni nella conferenza stampa di presentazione delle stime.

Ma ha anche voluto rimarcare come l’attuale rallentamento “non sia particolarmente italiano”, ha detto. Anzi, per l’Italia sono attesi livelli di espansione leggermente migliori della media – più 0,8 per cento quest’anno nell’area euro e più 1,3 per cento il prossimo – “e ho fiducia che l’economia italiana possa reagire in modo positivo”.

La penisola “fa meglio della media europea e quindi non dobbiamo dare di queste previsioni una interpretazione negativa. Le cause di questo rallentamento in Italia sono probabilmente diverse. La prima riguarda tutti i paesi, è il calo della domanda e dei consumi interni. La seconda – ha proseguito Gentiloni – che riguarda l’Italia in particolare, ma non solo, anche di più la Germania, è la difficoltà dell’industria, che oggi anche l’Istat ha rilevato e la contemporanea difficoltà nei mercati globali”.

Terzo, “direi certamente la stretta monetaria che influisce su tutti ma ha un ruolo forse particolare in un paese in cui dal finanziamento delle banche dipende molto degli investimenti nell’economia. Infine, ma questa è una storia che riguarda tutti i Paesi europei, l’eliminazione di misure straordinarie e di sostegno, come sull’energia, può contribuire a questo rallentamento”.

Un elemento che ha pesato sull’inatteso calo di Pil del secondo trimestre è stato il ritiro delle misure di aiuto degli anni passati, tra cui il discusso “superbonus” per l’edilizia. E interpellato proprio su questo aspetto, a margine della conferenza stampa dai giornalisti italiani, Gentiloni ha affermato come “il discorso sul ‘superbonus’ faccia parte di un discorso generale di misure che sono state considerate come misure straordinarie, prese in un momento straordinario, e che, gradualmente, è giusto eliminare”.

“Noi abbiamo sempre sollecitato tutti i governi a eliminare le misure straordinarie che erano state introdotte, sia per il Covid, che per i prezzi dell’energia – ha ricordato -. E la ragione è molto semplice: è che queste misure non solo hanno un costo economico, che nel tempo è difficile sostenere, ma anche perché sono misure che nel medio periodo rendono più difficile la riduzione dell’inflazione, che è nell’interesse delle economie europee e di tutte le famiglie”.

Come accennato, uno tra gli elementi di maggiore rilievo delle stime di oggi sembra essere il meno 0,4% di Pil pronosticato quest’anno per la Germania. Una recessione piena – che stride con le previsioni dei mesi passati, quando a Bruxelles si decantava la tenuta dell’economia rispetto alle ricadute della guerra in Ucraina e delle sanzioni contro l’import di gas e petrolio russi – dalla quale “paesi come l’Italia potrebbero essere colpiti più di altri”, ha ammesso Gentiloni, vista la rilevanza degli scambi tra le industria dei due Paesi.

Altro elemento potenzialmente problematico è nelle previsioni sull’inflazione. La Commissione europea ha infatti, sì, ritoccato al ribasso l’attesa di quest’anno al 5,6%, ma al tempo stesso ha leggermente rivisto in peggio quella sul 2024, al 2,9% (per la media dell’intera eurozona).

E questo potrebbe essere un elemento di ostacolo alla eventuale decisione di interrompere la manovra di rialzo dei tassi di interesse che molti sperano scaturisca dall’imminente consiglio direttivo della Bce, che si terrà giovedì. La Banca centrale punta a riportare l’inflazione media dell’area euro al 2% simmetrico e per questo motivo nell’ultimo anno a complessivamente alzato i tassi di interesse di tutta l’eurozona di 4,25 punti percentuali.

In questo quadro Gentiloni ha rilanciato i richiami a cercare un accordo sulla revisione del Patto di stabilità e di crescita entro la fine dell’anno. Perché, svincolandosi da una domanda su una possibile proroga della clausola di sospensione dello stesso Patto, ha avvertito: “senza un’intesa penso che la situazione sarebbe sicuramente più negativa”.

Ue taglia le stime sul Pil dell’Italia e vede recessione in Germania

Ue taglia le stime sul Pil dell’Italia e vede recessione in GermaniaRoma, 11 set. (askanews) – La Commissione europea ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica dell’Italia, nell’ambito di una riduzione generalizzata delle stime per tutta l’Unione Europea, in cui spicca il drastico taglio sulla Germania, per cui ora è attesa una recessione. Guardando al Pil della Penisola, secondo le ultime elaborazioni Bruxelles quest’anno dovrebbe segnare un aumento dello 0,9 per cento, mentre nel 2024 si dovrebbe registrare una crescita dello 0,8 per cento.

Nelle stime precedenti, che risalivano al 15 maggio, l’esecutivo comunitario indicava una crescita italiana all’1,2% quest’anno, mentre per il 2024 indicava un più 1,1% del Pil. “In Italia la crescita nel secondo trimestre ha sorpreso al ribasso”, con un calo del Pil “trainato dall’indebolimento della domanda interna”, ha rilevato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni nella conferenza stampa di presentazione delle stime.

Ma ha anche voluto rimarcare come l’attuale rallentamento “non sia particolarmente italiano”, ha detto. Anzi, per l’Italia sono attesi livelli di espansione leggermente migliori della media – più 0,8 per cento quest’anno nell’area euro e più 1,3 per cento il prossimo – “e ho fiducia che l’economia italiana possa reagire in modo positivo”. La penisola “fa meglio della media europea e quindi non dobbiamo dare di queste previsioni una interpretazione negativa. Le cause di questo rallentamento in Italia sono probabilmente diverse. La prima riguarda tutti i paesi, è il calo della domanda e dei consumi interni. La seconda – ha proseguito Gentiloni – che riguarda l’Italia in particolare, ma non solo, anche di più la Germania, è la difficoltà dell’industria, che oggi anche l’Istat ha rilevato e la contemporanea difficoltà nei mercati globali”.

Terzo, “direi certamente la stretta monetaria che influisce su tutti ma ha un ruolo forse particolare in un paese in cui dal finanziamento delle banche dipende molto degli investimenti nell’economia. Infine, ma questa è una storia che riguarda tutti i Paesi europei, l’eliminazione di misure straordinarie e di sostegno, come sull’energia, può contribuire a questo rallentamento”. Un elemento che ha pesato sull’inatteso calo di Pil del secondo trimestre è stato il ritiro delle misure di aiuto degli anni passati, tra cui il discusso “superbonus” per l’edilizia. E interpellato proprio su questo aspetto, a margine della conferenza stampa dai giornalisti italiani, Gentiloni ha affermato come “il discorso sul ‘superbonus’ faccia parte di un discorso generale di misure che sono state considerate come misure straordinarie, prese in un momento straordinario, e che, gradualmente, è giusto eliminare”.

“Noi abbiamo sempre sollecitato tutti i governi a eliminare le misure straordinarie che erano state introdotte, sia per il Covid, che per i prezzi dell’energia – ha ricordato -. E la ragione è molto semplice: è che queste misure non solo hanno un costo economico, che nel tempo è difficile sostenere, ma anche perché sono misure che nel medio periodo rendono più difficile la riduzione dell’inflazione, che è nell’interesse delle economie europee e di tutte le famiglie”. Come accennato, uno tra gli elementi di maggiore rilievo delle stime di oggi sembra essere il meno 0,4% di Pil pronosticato quest’anno per la Germania. Una recessione piena – che stride con le previsioni dei mesi passati, quando a Bruxelles si decantava la tenuta dell’economia rispetto alle ricadute della guerra in Ucraina e delle sanzioni contro l’import di gas e petrolio russi – dalla quale “paesi come l’Italia potrebbero essere colpiti più di altri”, ha ammesso Gentiloni, vista la rilevanza degli scambi tra le industria dei due Paesi. Altro elemento potenzialmente problematico è nelle previsioni sull’inflazione. La Commissione europea ha infatti, sì, ritoccato al ribasso l’attesa di quest’anno al 5,6%, ma al tempo stesso ha leggermente rivisto in peggio quella sul 2024, al 2,9% (per la media dell’intera eurozona). E questo potrebbe essere un elemento di ostacolo alla eventuale decisione di interrompere la manovra di rialzo dei tassi di interesse che molti sperano scaturisca dall’imminente consiglio direttivo della Bce, che si terrà giovedì. La Banca centrale punta a riportare l’inflazione media dell’area euro al 2% simmetrico e per questo motivo nell’ultimo anno a complessivamente alzato i tassi di interesse di tutta l’eurozona di 4,25 punti percentuali. In questo quadro Gentiloni ha rilanciato i richiami a cercare un accordo sulla revisione del Patto di stabilità e di crescita entro la fine dell’anno. Perché, svincolandosi da una domanda su una possibile proroga della clausola di sospensione dello stesso Patto, ha avvertito: “senza un’intesa penso che la situazione sarebbe sicuramente più negativa”.

Vino, tutto pronto per terza edizione di “Oltrepò-Terra di Pinot Nero”

Vino, tutto pronto per terza edizione di “Oltrepò-Terra di Pinot Nero”Milano, 11 set. (askanews) – E’ tutto pronto all’Antica Tenuta Pegazzera di Casteggio (Pavia) per la terza edizione di “Oltrepò – Terra di Pinot Nero, un territorio, un vitigno, due eccellenze” in programma lunedì 25 settembre. L’appuntamento, nato da un gruppo di Cantine virtuose del territorio e organizzato dal Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese, vedrà quest’anno coinvolte 34 aziende che presenteranno le loro espressioni di Pinot nero, declinato in Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg e Pinot nero dell’Oltrepò Pavese Doc, a ristoratori, enotecari, agenti e sommelier, oltre ad un parterre di giornalisti nazionali e internazionali.

“L’unione e la condivisione di intenti sono il punto di partenza per questo importante evento del Consorzio e siamo felici di vedere in questa terza edizione una partecipazione molto estesa di tutta la filiera: dalle piccole alle medie aziende, fino alle due grandi cooperative del territorio” spiega il direttore, Carlo Veronese, ricordando che “nell’Oltrepò si produce il 75% del Pinot Nero italiano ed è una tra le aree più importanti a livello mondiale. Questo appuntamento – ha proseguito – è diventato un momento fondamentale per fare insieme il punto su due denominazioni cardine, in forte crescita sia qualitativa che numerica”. Una selezione di etichette saranno inoltre presentate nel corso di due masterclass di approfondimento condotte da due comunicatori del vino: Jacopo Cossater per la degustazione dedicata all’Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg, e Filippo Bartolotta per quella rivolta al Pinot nero dell’Oltrepò Pavese Doc. Le cantine partecipanti alla terza edizione di “Oltrepò Terra di Pinot Nero” sono: Alessio Brandolini, Berté & Cordini, Bosco Longhino, Bruno Verdi, Cà del Gè, Cà di Frara, Calatroni, Castello di Cigognola, Castello di Luzzano, Cavallotti, Conte Vistarino, Cordero San Giorgio, Riccagioia – ERSAF Regione Lombardia, Fiamberti Giulio, Finigeto, Frecciarossa, Giorgi, La Genisia, La Piotta, La Travaglina, Lefiole, Manuelina, Marchese Adorno, Montelio, Oltrenero, Pietro Torti, Prime Alture, Quaquarini, Tenuta Mazzolino, Terre Bentivoglio, Terre d’Oltrepò – La Versa, Torre degli Alberi, Torti l’Eleganza del Vino, Travaglino.

“Oltrepò Terra di Pinot Nero si colloca al termine di un anno fondamentale per la comunicazione – ha concluso Veronese – che ha visto il Consorzio impegnato per la valorizzazione delle denominazioni del territorio attraverso numerosi progetti. Questa manifestazione è cofinanziata dal PSR Regione Lombardia”.

Pnrr, fonti Ue: ok Comitato economico finanziario a terza rata

Pnrr, fonti Ue: ok Comitato economico finanziario a terza rataRoma, 11 set. (askanews) – Via libera dal Comitato economico finanziario del Consiglio dell’Unione europea al pagamento all’Italia della terza rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). E’ quanto si apprende da fonti Ue.

La terza rata, che ammonta a 18,5 miliardi di euro, dovrebbe quindi arrivare nelle casse dello Stato verso la fine di settembre, al più tardi i primi di ottobre, dopo l’ok finale della Comissione europea che il 28 luglio scorso aveva già espresso la positiva valutazione preliminare.

Venezia 80, Rocca: orgogliosi del successo ‘Una sterminata domenica’

Venezia 80, Rocca: orgogliosi del successo ‘Una sterminata domenica’Roma, 11 set. (askanews) – ‘Una sterminata domenica’ di Alain Parroni, finanziato con il contributo della Regione Lazio-Lazio Cinema international 2021, ha vinto il premio speciale della giuria di Orizzonti-Venezia Opera Prima ‘Luigi De Laurentiis’ alla 80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. La Regione Lazio, attraverso il bando Lazio Cinema International, promuove il rafforzamento e il miglioramento della competitività delle imprese di produzione cinematografica e del relativo indotto, anche con una più intensa collaborazione con i produttori stranieri, con l’obiettivo di dare maggiore visibilità delle destinazioni turistiche del Lazio. “Una sterminata domenica” è una storia di giovani, un anticonvenzionale romanzo di formazione, ambientato tra Roma e il litorale laziale. Sarà in sala dal prossimo 14 settembre.

“È una grande soddisfazione che uno dei film finanziati dalla Regione Lazio, ‘Una sterminata domenica’ di Alain Parroni, abbia vinto questo importante riconoscimento per le opere prime a Venezia. Il Lazio sta investendo molto sul cinema e l’audiovisivo in un’ottica di promozione artistica e culturale non soltanto della Capitale, ma di un territorio più vasto, un vero e proprio set naturale di magia e bellezza. Continueremo a impiegare risorse, lavoro e impegno per far sì che la nostra Regione sia sempre più protagonista nell’ambito culturale e cinematografico nazionale e internazionale”, ha dichiarato il presidente Francesco Rocca.

C’è l’ok del Comitato economico Ue al pagamento della terza rata del Pnrr

C’è l’ok del Comitato economico Ue al pagamento della terza rata del PnrrRoma, 11 set. (askanews) – Via libera dal Comitato economico finanziario del Consiglio dell’Unione europea al pagamento all’Italia della terza rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza. E’ quanto si apprende da fonti Ue.

La terza rata, che ammonta a 18,5 miliardi di euro, dovrebbe quindi arrivare nelle casse dello Stato verso la fine di settembre, al più tardi i primi di ottobre, dopo l’ok finale della Comissione europea che il 28 luglio scorso aveva già espresso la positiva valutazione preliminare.

Teatro Greco di Siracusa: Micheletti, Curran e Muscato registi Stagione 2024

Teatro Greco di Siracusa: Micheletti, Curran e Muscato registi Stagione 2024Roma, 11 set. (askanews) – La Fondazione Inda annuncia i registi della 59a Stagione di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa. Dal 10 maggio al 29 giugno saranno tre le produzioni in programma: due tragedie greche e una commedia latina. Luca Micheletti dirigerà Aiace di Sofocle nella traduzione di Walter Lapini, Paul Curran sarà il regista della Fedra (Ippolito portatore di corona) di Euripide nella traduzione di Nicola Crocetti mentre Leo Muscato dirigerà la commedia latina Miles gloriosus di Plauto nella traduzione di Caterina Mordeglia.

Con la Stagione 2024, l’Inda celebrerà i 110 anni dalla prima edizione delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa all’insegna di passioni trascinanti e totalizzanti, quella amorosa di Fedra e quella di Aiace per onore e gloria, e di illusioni risibili, come quelle del Miles di Plauto, vanitoso e vanaglorioso, sempre ridicolo ma costretto dalla propria immaginata onnipotenza a un finale punitivo. Attore, regista e cantante lirico, Luca Micheletti, al suo debutto a Siracusa, è uno dei teatranti più eclettici e visionari della sua generazione. Con Aiace aprirà il 10 maggio la 59. Stagione di rappresentazioni classiche. “Tragedia dell’orrore e della follia – sono le parole di Micheletti -, Aiace è anche una potente meditazione sulla condizione dell’uomo in lotta con il proprio destino, incerto e spesso insensato. Come sempre in Sofocle, il protagonista è solo, fiero, intransigente, ma ostaggio del capriccio degli dei. Ciò che distrugge l’eroe non è la codardia, ma il ridicolo. Aiace, come Don Chisciotte (Starobinski), al risveglio da una notte di strage furibonda, sceglie l’autodistruzione, poiché si accorge di avere miseramente smarrito il suo eroismo, di essere ormai solo un uomo, capace di atti vergognosi e grotteschi”. Il testo di Sofocle sarà messo in scena al Teatro Greco di Siracusa per la quarta volta dopo gli allestimenti del 1939, 1988 e 2010.

Regista scozzese, direttore d’opera e di prosa noto in tutto il mondo, Paul Curran si è affermato come regista teatrale versatile e innovativo ed è noto per le sue interpretazioni creative di opere classiche. Anche Curran è alla prima regia a Siracusa e la sua visione della Fedra (Ippolito portatore di corona) di Euripide debutterà l’11 maggio. “L’antica storia di Fedra risuona oggi con sorprendente attualità – dichiara il regista – mette in luce le preoccupazioni contemporanee sulla salute mentale, le ossessioni malsane e i loro esiti pericolosi. Ci spinge a chiederci se gli “dei” che ci governano rispecchiano i nostri moderni stati mentali o se le nostre stesse menti sono, in realtà, le potenti divinità che costringono a comportamenti impulsivi e pericolosi”. Quinto allestimento al Teatro Greco di Siracusa per il testo di Euripide dopo le edizioni del 1936, 1956, 1970 e 2010. Torna a Siracusa dopo il grande successo dello scorso anno con il Prometeo Incatenato di Eschilo, Leo Muscato. Regista di fama internazionale, attivo sia nell’opera sia nella prosa, ha lavorato in alcuni fra i più importanti teatri italiani e internazionali come l’Opera House di Bonn, la Malmö Opera, il Teatro La Fenice, il San Carlo di Napoli, il Teatro alla Scala. La commedia Miles gloriosus di Plauto, che l’Inda mette in scena per la prima volta al Teatro Greco di Siracusa, debutterà il 13 giugno. “Il soldato Pirgopolinice è un millantatore, vanaglorioso, depravato, spaccone, gradasso, maschilista, buffone, irritante, antipatico – racconta il regista Leo Muscato -; è uno che ti toglie i ceffoni dalle mani, ma allo stesso tempo è anche un allocco, ingenuo, che si fa deridere e beffare da tutti, anche da coloro che crede amici. Forse è per questo che alla fine riesce pure a risultarci simpatico. Di sicuro è uno dei personaggi da commedia più divertenti che sia mai stato inventato, divenuto l’archetipo dello stupido che si scava la fossa con le proprie mani”.

Sardegna, in Regione accordo per promozione della parità di genere

Sardegna, in Regione accordo per promozione della parità di genereRoma, 11 set. (askanews) – “La campagna No Women no Panel è uno dei segni più significativi e positivi di una nuova sensibilità, un nuovo concreto approccio alla necessità impellente del raggiungimento di una reale parità di genere, che è parità di opportunità e di dignità. Troppo a lungo sui luoghi di lavoro, in ogni sede istituzionale, tale necessità è stata omessa e dimenticata: oggi, anche grazie ad iniziative di questo genere, che vedono giustamente la Rai e le Istituzioni protagoniste e cooperanti, la coscienza sociale sta gradualmente riconquistando il terreno perduto, assicurando quel livello di crescita civile che pone le donne in eguale condizione e in eguali opportunità di crescita nelle professioni e in ogni ordine di ruolo. I mutamenti culturali richiedono anni ed è quindi importante agire fin da subito; siamo quindi convintamente partecipi di questa iniziativa. La Rai, la più grande industria culturale italiana, e tra le più grandi d’Europa, può davvero essere il luogo ideale per questo cambiamento culturale che tutti noi auspichiamo”. Lo dichiara il Presidente della Regione Christian Solinas in riferimento alla campagna ‘No Women non Panel, senza donne non se ne parla’, nata con l’obiettivo di favorire l’equilibrio di genere in panel ed eventi pubblici, garantendo l’adeguata rappresentanza delle donne in convegni, appuntamenti istituzionali e talk e oggi oggetto di un protocollo di intesa, tra la Regione, la Rai Radiotelevisione italiana, i Comuni di Cagliari e Sassari e le Università di Cagliari e Sassari.

“Con questo protocollo – dichiara l’assessore regionale degli Affari generali, Andreina Farris, oggi presente alla firma del documento in qualità di delegata del Presidente Solinas – la Regione Sardegna riafferma i sentimenti di rispetto e considerazione nei confronti delle donne. Un rispetto che il popolo sardo ha sempre avuto anche in virtù di esempi passati alla storia e di cui la Sardegna è stata espressione, come Eleonora, che a cavallo del Quattrocento ha guidato il Giudicato d’Arborea, o Grazie Deledda, unica donna italiana insignita del Nobel per la letteratura nel 1926, esattamente vent’anni prima che l’Italia riconoscesse il diritto di voto alle donne. Questi valori, insiti nella cultura sarda, sono stati trasfusi nello Statuto speciale della Regione Sardegna del 1948. Particolare lungimiranza, per l’epoca, è contenuta nella norma che afferma il principio per cui la Regione deve promuovere condizioni di parità nell’accesso alla carica di Consigliere, per consentire l’equilibrio fra gli uomini e le donne nella rappresentanza. Nel tempo c’è stata un’evoluzione e sono state introdotte altre norme. La parità però deve essere realizzata non solo sul piano formale, ma anche su quello sostanziale e il Presidente Solinas, in questo senso, nell’arco della legislatura ha dato prova di grande sensibilità in più di un’occasione, non ultima la nomina di una donna al vertice dell’amministrazione regionale”.

Dalle urne russe esce il controllo totale di ‘Russia Unita’

Dalle urne russe esce il controllo totale di ‘Russia Unita’Milano, 11 set. (askanews) – Le elezioni 2023, difficili da organizzare – e anche da decodificare – a causa della loro “complessità senza precedenti”, si sono svolte “dignitosamente” e sono state “pulite”, secondo Ella Pamfilova, capo della Commissione elettorale centrale russa, che sembra replicare direttamente all’Occidente e a Kiev che ha dichiarato il voto russo “una farsa”.

Sulla base dei risultati ufficiali russi delle votazioni, avvenute nel week end appena concluso, sono stati eletti i rappresentanti in 20 assemblee legislative locali delle Federazione russa, comprese quelle che in Russia vengono definite “nuove regioni”, ovvero le quattro regioni ucraine annesse da meno di un anno da Mosca. “SOSTEGNO ASSOLUTO A PUTIN” PER LE PRESIDENZIALI Le elezioni locali sono appena finite, ma il Cremlino guarda già avanti a marzo, alle presidenziali 2024 con fiducia di successo. Mosca rivendica una vittoria a tutto campo di Russia Unita, il partito di Putin. E Vladimir “Putin gode del sostegno assoluto della popolazione, non è il primo anno che lo dimostra”, ha detto il portavoce Dmitri Peskov. “Se Putin presenta la sua candidatura, è ovvio che nessuno può davvero competere con lui nella fase attuale”. Ma finora i preparativi per la campagna delle presidenziali non sono iniziati, a detta di Peskov. Si ricordi che Putin non si è recato al G20 nel week end ma è apparso sugli schermi russi, impegnato nel voto online per il sindaco di Mosca.

MOSCA, SOBYANIN, L’ASSO NELLA MANICA Ufficialmente Sergei Sobyanin ha ottenuto per la terza volta una vittoria schiacciante alle urne: 2,05 milioni di moscoviti hanno votato per lui, 76,39%, ovvero un record contro il suo precedente record nel 2018, quando comunque poco più del 70% dei moscoviti votò per lui. Va ricordato che il sindaco di Mosca giunge al suo quarto mandato ufficiale, mostrando una longevità politica su una poltrona complicata dove è arrivato nel 2010 eletto dall’assemblea locale, su proposta dell’allora presidente Dmitri Medvedev (l’elezione diretta dei governatori regionali è stata reintrodotta, su iniziativa di Medvedev, il primo giugno 2012). Sempre nel 2010 divenne il primo sindaco di Mosca a far parte del Consiglio di Sicurezza. Il 5 giugno 2013, Putin ha firmato un decreto in cui Sobyanin si dimetteva su sua richiesta e lo nominava sindaco ad interim fino alle elezioni anticipate dell’8 settembre 2013. L’8 settembre 2013 e 9 settembre 2018 è stato eletto al secondo e terzo mandato. IL CONTROLLO TOTALE DI RUSSIA UNITA Russia Unita ha ottenuto la maggioranza qualificata a tutti i livelli delle elezioni, ha dichiarato il segretario del Consiglio generale Andrei Turchak. “Si tratta di 2/3, che ci consente di prendere qualsiasi decisione a livello della regione e della sua capitale. Nelle elezioni a livello di assemblee legislative e centri amministrativi, abbiamo ottenuto più dell’80% dei mandati”, ha affermato Turchak. “Vorrei sottolineare in particolare che Russia Unita è l’unico partito politico che ha vinto con candidati alle elezioni a tutti i livelli: per il governo locale, le Duma cittadine, le assemblee legislative regionali, le elezioni suppletive alla Duma di Stato (Parlamento federale, ndr) in quattro distretti e elezioni governative”, ha detto Turchak.

NOVE PARTITI In totale, quest’anno sono stati eletti i rappresentanti di nove forze politiche, ha detto Pamfilova in un briefing presso il centro informazioni della commissione: “Russia Unita, Partito Comunista della Federazione Russa, Russia Giusta – Per la Verità, LDPR, Comunisti della Russia, Partito dei Pensionati, Partito Rodina, Partito dei Verdi e Gente Nuova”, ha elencato. KHAKASSIA, LA PICCOLA RIBELLIONE Ma secondo i dati presentati sul sito della Commissione Elettorale Centrale, Russia Unita ha vinto nelle liste dei partiti in tutte le regioni tranne la Khakassia: qui Russia Unita con il 36,41% dei voti ha perso la corsa contro il Partito Comunista della Federazione Russa (39,11%). Tuttavia tenendo conto della vittoria in quasi tutte le circoscrizioni elettorali uninominali, Russia Unita sarà comunque in grado di formare la maggioranza nel Consiglio Supremo della repubblica di Khakassia.

SI FA SPAZIO “GENTE NUOVA” Va inoltre notato il “successo” del partito Gente Nuova: sono riusciti a superare tutti i concorrenti in Yakutia nel consiglio regionale, ad eccezione di Russia Unita; il partito ha superato la barriera del 5% nelle regioni di Buriazia, Kalmykia, Arkhangelsk, Irkutsk, Kemerovo e Yaroslavl. I comunisti russi hanno mantenuto la rappresentanza nei parlamenti della regione di Ul’janovsk e dell’Okrug autonomo di Nenets, il Partito dei pensionati lavorerà nelle dume regionali di Vladimir e Yaroslavl. “Rodina” ha mantenuto il suo seggio nel parlamento dell’Okrug autonomo di Nenets, e i Verdi hanno vinto uno dei collegi elettorali in Bashkiria.

Russia, dalle urne esce il controllo totale di Russia Unita

Russia, dalle urne esce il controllo totale di Russia UnitaMilano, 11 set. (askanews) – Le elezioni 2023, difficili da organizzare – e anche da decodificare – a causa della loro “complessità senza precedenti”, si sono svolte “dignitosamente” e sono state “pulite”, secondo Ella Pamfilova, capo della Commissione elettorale centrale russa, che sembra replicare direttamente all’Occidente e a Kiev che ha dichiarato il voto russo “una farsa”.

Sulla base dei risultati ufficiali russi delle votazioni, avvenute nel week end appena concluso, sono stati eletti i rappresentanti in 20 assemblee legislative locali delle Federazione russa, comprese quelle che in Russia vengono definite “nuove regioni”, ovvero le quattro regioni ucraine annesse da meno di un anno da Mosca. “SOSTEGNO ASSOLUTO A PUTIN” PER LE PRESIDENZIALI

Le elezioni locali sono appena finite, ma il Cremlino guarda già avanti a marzo, alle presidenziali 2024 con fiducia di successo. Mosca rivendica una vittoria a tutto campo di Russia Unita, il partito di Putin. E Vladimir “Putin gode del sostegno assoluto della popolazione, non è il primo anno che lo dimostra”, ha detto il portavoce Dmitri Peskov. “Se Putin presenta la sua candidatura, è ovvio che nessuno può davvero competere con lui nella fase attuale”. Ma finora i preparativi per la campagna delle presidenziali non sono iniziati, a detta di Peskov. Si ricordi che Putin non si è recato al G20 nel week end ma è apparso sugli schermi russi, impegnato nel voto online per il sindaco di Mosca. MOSCA, SOBYANIN, L’ASSO NELLA MANICA

Ufficialmente Sergei Sobyanin ha ottenuto per la terza volta una vittoria schiacciante alle urne: 2,05 milioni di moscoviti hanno votato per lui, 76,39%, ovvero un record contro il suo precedente record nel 2018, quando comunque poco più del 70% dei moscoviti votò per lui. Va ricordato che il sindaco di Mosca giunge al suo quarto mandato ufficiale, mostrando una longevità politica su una poltrona complicata dove è arrivato nel 2010 eletto dall’assemblea locale, su proposta dell’allora presidente Dmitri Medvedev (l’elezione diretta dei governatori regionali è stata reintrodotta, su iniziativa di Medvedev, il primo giugno 2012). Sempre nel 2010 divenne il primo sindaco di Mosca a far parte del Consiglio di Sicurezza. Il 5 giugno 2013, Putin ha firmato un decreto in cui Sobyanin si dimetteva su sua richiesta e lo nominava sindaco ad interim fino alle elezioni anticipate dell’8 settembre 2013. L’8 settembre 2013 e 9 settembre 2018 è stato eletto al secondo e terzo mandato. IL CONTROLLO TOTALE DI RUSSIA UNITA

Russia Unita ha ottenuto la maggioranza qualificata a tutti i livelli delle elezioni, ha dichiarato il segretario del Consiglio generale Andrei Turchak. “Si tratta di 2/3, che ci consente di prendere qualsiasi decisione a livello della regione e della sua capitale. Nelle elezioni a livello di assemblee legislative e centri amministrativi, abbiamo ottenuto più dell’80% dei mandati”, ha affermato Turchak. “Vorrei sottolineare in particolare che Russia Unita è l’unico partito politico che ha vinto con candidati alle elezioni a tutti i livelli: per il governo locale, le Duma cittadine, le assemblee legislative regionali, le elezioni suppletive alla Duma di Stato (Parlamento federale, ndr) in quattro distretti e elezioni governative”, ha detto Turchak. NOVE PARTITI In totale, quest’anno sono stati eletti i rappresentanti di nove forze politiche, ha detto Pamfilova in un briefing presso il centro informazioni della commissione: “Russia Unita, Partito Comunista della Federazione Russa, Russia Giusta – Per la Verità, LDPR, Comunisti della Russia, Partito dei Pensionati, Partito Rodina, Partito dei Verdi e Gente Nuova”, ha elencato. KHAKASSIA, LA PICCOLA RIBELLIONE Ma secondo i dati presentati sul sito della Commissione Elettorale Centrale, Russia Unita ha vinto nelle liste dei partiti in tutte le regioni tranne la Khakassia: qui Russia Unita con il 36,41% dei voti ha perso la corsa contro il Partito Comunista della Federazione Russa (39,11%). Tuttavia tenendo conto della vittoria in quasi tutte le circoscrizioni elettorali uninominali, Russia Unita sarà comunque in grado di formare la maggioranza nel Consiglio Supremo della repubblica di Khakassia. SI FA SPAZIO “GENTE NUOVA” Va inoltre notato il “successo” del partito Gente Nuova: sono riusciti a superare tutti i concorrenti in Yakutia nel consiglio regionale, ad eccezione di Russia Unita; il partito ha superato la barriera del 5% nelle regioni di Buriazia, Kalmykia, Arkhangelsk, Irkutsk, Kemerovo e Yaroslavl. I comunisti russi hanno mantenuto la rappresentanza nei parlamenti della regione di Ul’janovsk e dell’Okrug autonomo di Nenets, il Partito dei pensionati lavorerà nelle dume regionali di Vladimir e Yaroslavl. “Rodina” ha mantenuto il suo seggio nel parlamento dell’Okrug autonomo di Nenets, e i Verdi hanno vinto uno dei collegi elettorali in Bashkiria.