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Tag: Sanremo 2023

Caivano, don Patriciello: bimbi e anziani non escono di casa

Caivano, don Patriciello: bimbi e anziani non escono di casaRoma, 11 set. (askanews) – “Il pensiero va ai bambini, agli anziani e agli ammalati che sono ancora terrorizzati. Tanti di loro sono prigionieri in casa e non escono più”. Lo afferma don Maurizio Patriciello, parroco Parco Verde di Caivano, in un’intervista del Tg2000, il telegiornale di Tv2000, in merito ai 19 colpi di pistola sparati nella notte a Caivano. “A questi fratelli camorristi – aggiunge don Patriciello – va anche il mio abbraccio e la mia benedizione e la preghiera di cambiare strada. Loro non vogliono bene a nessuno, neanche ai loro figli. Viviamo ancora una volta un momento terribile”. “I bambini – conclude don Patriciello a Tv2000 – per il resto della loro vita questa paura e terrore nel cuore”.

Vino, Alston: Dop superate, puntare su marchi collettivi come in Usa

Vino, Alston: Dop superate, puntare su marchi collettivi come in UsaMilano, 11 set. (askanews) – “Il concetto delle Dop andava bene cento anni fa, adesso creano quello che è un concetto di economia asimmetrica: le Dop pongono restrizioni (su vitigni, resa e tecnologia) che impattano con il mercato”. E’ quanto ha sostenuto Julian Alston, docente del Department of Agricultural and Resource economics della University of California-Davis (Usa), intervenuto ieri ad Asti al dibattito sulla riforma delle DO organizzato dall’Accademia italiana della vite e del vino (Aivv).

Spiegando che “negli Stati Uniti si sono sviluppati i marchi collettivi che rappresentano la reputazione privata dei produttori”, Alston ha sottolineato la necessità di puntare ad “avere maggior qualità e maggior rendimento senza porre vincoli che incidono sui costi: se per fare un vino ho 100 euro di costi e abbasso la resa da 100 a 80, i costi salgono a 150”. Quindi il professore ha suggerito di applicare anche da noi il modello statunitense, “senza restrizioni ma dove sono i produttori a dialogare per trovare la soluzione migliore per stare sul mercato”. Il ragionamento sul fatto se le Denominazioni abbiano ancora senso e se creino un vero valore aggiunto, è andato in scena nella sede dell’Uni Astiss, mentre a Bruxelles sono attesi i triloghi della riforma delle denominazioni d’origine. Nel suo intervento, Davide Gaeta, professore associato di Economia ed estimo rurale dell’Università di Verona, ha evidenziato che se “le restrizioni aumentano i costi, dobbiamo vedere se gli effetti di questo aumento sono compensati dalla domanda”, domandandosi se “le restrizioni funzionino tutte” e se non “siano troppe”. Di certo, per Gaeta, oggi “le Denominazioni sono troppe” e la riforma non deve essere un pacchetto unico dove ci sono dentro “prosciutto e vino”. Ma sopratutto, la riforma in discussione rischia di non dare risposte ai tanti problemi sul tavolo, perché “lascerà che siano i singoli Stati a doversi risolvere i problemi”.

Per Oreste Gerini, Dg della Direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare del Masaf, ha spiegato tra l’altro che c’è da trovare una soluzione “sulla protezione delle Ig quando usate come ingredienti” e sul “lasciare il vino nel pacchetto globale della riforma”, sulle quali non c’è unità di vendute tra ministero e produttori. Nel corso della tavola rotonda e dei focus seguiti al dibattito, Antonio Rallo, presidente del Consorzio Sicilia Doc, “la riforma delle Ig deve essere vista come una grandi opportunità per il sistema vino a denominazione”, mentre Marco Alessandro Bani, direttore del Consorzio Chianti Docg, ha posto l’accento sul fatto che “il Disciplinare di una Doc deve essere al passo con in tempi” e che “occorrono Disciplinari elastici per essere tempestivi”. Matteo Ascheri, presidente Consorzio Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani, ha invece spiegato come “il vero problema siano la burocrazia e tutte le sovrastrutture e non tanto le Denominazioni d’origine e le loro restrizioni”, aspetto ripreso da Lorenzo Barbero, presidente del Consorzio Asti Docg, che ha parlato di “tempi biblici per modificare un Disciplinare che non consentono di stare al passo con il mercato”.

Premio Balzan 2023 a D.Damrosch, J.Hublin, E.Willerslev e H.Falcke

Premio Balzan 2023 a D.Damrosch, J.Hublin, E.Willerslev e H.FalckeMilano, 11 set. (askanews) – Annunciati oggi a Milano i vincitori del Premio Balzan 2023. Sono: David Damrosch per la “Letteratura mondiale”; Jean-Jacques Hublin per “Evoluzione umana: paleoantropologia”; Eske Willerslev per “Evoluzione umana: Dna antico ed evoluzione umana”; Heino Falcke per “Immagini ad alta risoluzione: dagli oggetti planetari a quelli cosmici”. Il riconoscimento per “L’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli” – che la Fondazione Balzan assegna con un intervallo non inferiore ai tre anni – viene assegnato per l’edizione 2023 alla Fondazione Francesca Rava. I Premi Balzan 2023 verranno consegnati a Berna, a novembre, nel corso di una cerimonia alla presenza del presidente del Consiglio nazionale della Confederazione svizzera, Martin Candinas.

I vincitori – annunciati dal presidente della Fondazione Balzan Premio, Alberto Quadrio Curzio, e dal vicepresidente del Comitato Generale Premi Balzan, Jules A.Hoffmann; e presentati dai componenti del Comitato generale Premi – sono stati scelti in base alla “validità, attualità e coerenza delle ricerche, individuando fattori specifici di eccellenza che potranno contribuire alla comprensione del nostro mondo e del nostro tempo, promuovendo l’avanzamento della conoscenza senza confini, secondo i principi ispiratori della Fondazione Balzan”, si legge in una nota della Fondazione. In dettaglio, le motiviazioni dei premi sono state: David Damrosch – professore della Harvard University – “per il suo approccio creativo alla letteratura mondiale come circolazione transnazionale di opere che rimangono vive perché vengono accolte e modificate al di là della loro cultura d’origine. Per la sua stupefacente conoscenza delle letterature occidentali e non occidentali in tutta la loro ampiezza geografica e profondità storica”.

Jean-Jacques – professore del Max-Planck-Institut fur evolutionare Anthropologie di Lipsia – “per l’importanza delle sue scoperte sul campo, in particolare quella del più antico homo sapiens in Africa; per la sua capacità di sintetizzare dati provenienti da strumenti tecnologici all’avanguardia; per la sua abilità nell’organizzare gruppi scientifici, in particolare come responsabile dell’Istituto Max Planck di Lipsia; e per le sue qualità di insegnante e divulgatore”. Eske Willerslev – professore dell’Università di Copenhagen – “per i suoi studi sul Dna umano in una prospettiva evolutiva che si concentra sulla mobilità delle popolazioni e sulle migrazioni, contribuendo così in larga misura a trasformare la nostra comprensione della storia umana. Per aver aperto la strada all’uso del Dna antico (rinvenuto nei denti) per identificare gli agenti patogeni umani e per aver recuperato il Dna direttamente da campioni ambientali, aprendo un nuovo campo scientifico”.

Heino Falcke – professore dell’Università Radboud di Nimega e del Max Planck Institute for Radio Astronomy di Bonn – “per essere stato il primo a concepire l’immagine dell’ambiente circostante un buco nero e per la sua leadership dell’Event Horizon Telescope, appositamente progettato per questo scopo. Questo telescopio ha prodotto le immagini più nitide mai viste di ciò che circonda i buchi neri nella lontana galassia conosciuta come M87, e nella nostra galassia, la Via Lattea, confermando la teoria della relatività generale di Einstein laddove la gravità è così intensa da produrre una forte curvatura dello spaziotempo”. La motivazione del Premio per l’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli alla Fondazione Francesca Rava recita: “per l’impegno profuso dal 2000, in interventi di emergenza a seguito di catastrofi umanitarie e naturali in Italia e in America Latina -in collaborazione con Nuestros Pequeños Hermanos-, e per specifiche iniziative adottate a favore dell’infanzia dell’America Latina per contrastare carenze educative e alimentari”.

I Premi annuali hanno un valore di 750.000 franchi svizzeri ognuno. Le quattro materie premiande cambiano ogni anno e vengono prescelte nelle due categorie delle lettere, scienze morali e arti e delle scienze fisiche, matematiche, naturali e medicina. La rotazione delle materie consente di privilegiare filoni di ricerca nuovi o emergenti. Lo statuto del Premio prevede che la metà di ciascun premio dovrà finanziare, su indicazione del premiato, progetti di ricerca svolti da giovani studiosi e ricercatori. Il Premio per l’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli è invece un premio speciale, assegnato dalla Fondazione Balzan con un intervallo variabile ma non inferiore ai tre anni. Il riconoscimento è destinato a onorare persone o istituzioni che si sono distinte per un’eccezionale opera di carattere umanitario. Anch’esso ha un valore di 750.000 franchi svizzeri (circa 780.000 euro). In occasione dell’annuncio dei vincitori del Premio Balzan 2023, sono state indicate infine le materie che verranno premiate nella prossima edizione 2024: “Giustizia ripartiva”, “Storia della scienza moderna e contemporanea”, “Meccanismi biologici dell’invecchiamento”, “Materiali nanoporosi per applicazioni ambientali”. La Fondazione Internazionale Balzan, fondata nel 1956, opera attraverso due sedi. La Balzan “Premio”, a Milano, è presieduta da Alberto Quadrio Curzio. Attraverso il Comitato generale Premi, presieduto dal professor Luciano Maiani, sceglie le materie da premiare e seleziona le candidature. La Balzan “Fondo”, a Zurigo, è presieduta da Gisèle Girgis-Musy e amministra il patrimonio lasciato da Eugenio Balzan. (nella foto: da sinistra il vicepresidente del Comitato Generale Premi Balzan, Jules A.Hoffmann, e il presidente della Fondazione Balzan Premio, Alberto Quadrio Curzio)

Berlusconi: figli accettano l’eredità, nel pomeriggio firma ad Arcore

Berlusconi: figli accettano l’eredità, nel pomeriggio firma ad ArcoreMilano, 11 set. (askanews) – I cinque figli di Silvio Berlusconi accettano pienamente il testamento del padre, scomparso lo scorso 12 giugno. La firma degli atti relativi all’accettazione dell’eredità è attesa per questo pomeriggio ad Arcore. Lo si apprende da fonti finanziarie.

Secondo le volontà espresse da Silvio Berlusconi, che saranno quindi accettate senza riserva e senza beneficio di inventario, la ‘quota disponibile’ dell’eredità va ai due figli maggiori, Marina e Pier Silvio che, insieme, controlleranno il 53% della holding Fininvest.

Il golpe Pinochet 50 anni dopo: il nuovo Internazionale Storia

Il golpe Pinochet 50 anni dopo: il nuovo Internazionale StoriaMilano, 11 set. (askanews) – L’11 settembre 1973 i militari cileni rovesciavano il governo socialista di Salvador Allende: a 50 anni dal golpe di Pinochet, arriva in edicola e libreria il nuovo Internazionale Storia, speciale del settimanale Internazionale dedicato a un regime brutale, diventato emblema dell’autoritarismo, e alla sua eredità, che continua a determinare i destini del Paese e gli equilibri internazionali.

La soppressione del progetto politico di Allende, le torture e gli omicidi compiuti dal regime, fino al ripristino dell’ordine democratico: tutto questo in Cile 1973, una raccolta di articoli usciti sulla stampa di tutto il mondo dal 1971 ad oggi, dagli Stati Uniti all’India e alla Russia, con contributi storici e pezzi contemporanei. Nel volume anche spazio alle immagini, con tante foto dell’epoca, le opere dell’artista Vicente Larrea e il fumetto di Carlos Reyes e Rodrigo Elgueta. Nel volume una raccolta di riflessioni, brani e articoli: la via cilena al socialismo intrapresa da Allende nel racconto di Eric Hobsbawm, tra i maggiori storici del novecento; i drammatici eventi del 1973, tra interferenze statunitensi e ferocia dei militari, nell’analisi dello scrittore premio Nobel per la letteratura Gabriel García Márquez; ma anche le difficoltà economiche e la polarizzazione politica che accompagnarono il progetto di Unidad Popular in un reportage di Pierre Kalfon, uno dei grandi inviati europei in America Latina. E ciò che è venuto dopo: le ferite lasciate dalla dittatura sono raccontate da una delle più importanti firme del giornalismo cileno, Mónica González, mentre lo scrittore Ariel Dorfman riflette su come l’elaborazione di questo trauma collettivo sarà determinante nella definizione del futuro e dell’identità cileni. Nel volume anche le parole del brano Manifiesto di Victor Jara, cantautore, militante del Partito comunista cileno e sostenitore di Allende, tra i prigionieri politici torturati e uccisi nello stadio nazionale di Santiago.

Allende era impegnato da quasi tre anni nel tentativo di trasformare il Cile, organicamente e pacificamente, in una democrazia socialista. Il golpe mise bruscamente fine all’esperimento, impedendo al mondo di assistere alle sue possibili evoluzioni. Seguirono 15 anni ricordati soprattutto per le indicibili violenze, ma che videro anche la riorganizzazione sociale ed economica del Paese che sarebbe poi stata alla base del successivo neoliberismo, fino alle proteste che, attraversando il Cile dal 2019, hanno portato all’assemblea costituente e all’attuale governo Boric. Il Cile di oggi è un paese in movimento, che rimettendo in discussione e rilanciando il proprio progetto democratico e i propri percorsi di partecipazione sfida e interroga allo stesso tempo i modelli di riferimento dell’Occidente. Che significato assumono oggi per noi, quindi, la storia e l’eredità del golpe di Pinochet e della dittatura che è seguita? Cosa possiamo capire dell’attuale crisi delle nostre democrazie? E ancora, fino a che punto è possibile trasformare un sistema dall’interno prima che si scateni la reazione violenta dei custodi dello status quo?

Se non esistono risposte certe a queste domande, l’esperienza cilena mette senz’altro in luce come, per progettare il futuro, sia necessario elaborare il passato. Come scrive Ariel Dorfman: “Il modo in cui il Cile interpreta i traumi del passato determinerà la sua identità più profonda, il tipo di futuro che la popolazione immagina per i suoi figli. Non posso prevedere come il mio paese uscirà da questa ricerca di un’unità sfuggente, di un consenso diffuso su chi siamo veramente”. La collana Internazionale storia è curata da Andrea Pipino e Daniele Cassandro.

Asacert premia Carlo Conti allo Stenterello Film Festival di Firenze

Asacert premia Carlo Conti allo Stenterello Film Festival di FirenzeRoma, 11 set. (askanews) – “Sostenibilità ed eccellenza nell’intrattenimento televisivo”: è, il premio che ASACERT, ha conferito al conduttore TV Carlo Conti. Una calda serata fiorentina al Forte Belvedere è stata la suggestiva location della sesta edizione dello Stenterello Film Festival dedicato alla commedia d’autore italiana.

Conduttore e produttore televisivo di moltissimi programmi di intrattenimento di grande successo, tra cui tre edizioni del Festival di Sanremo, Carlo Conti, si è anche distinto per la sua sensibilità ed impegno nei confronti di temi come la sostenibilità e la salvaguardia dell’ambiente. “Un professionista che ha fatto della sua carriera una continua ricerca dell’eccellenza, cimentandosi in differenti modalità di show e di intrattenimento, dando sempre prova di professionalità e passione per il suo lavoro. Un modus operandi che rispecchia la filosofia di ASACERT, che da vent’anni ha fatto dell’eccellenza una strategia di approccio al lavoro e di soddisfazione delle esigenze del mercato, con la massima attenzione alle tematiche della sostenibilità e del benessere delle persone.” Le motivazioni del riconoscimento conferito al conduttore dall’ente di certificazione, ispezione e valutazione. “Ringrazio Asacert per avermi tributato questo riconoscimento -le parole del conduttore a margine della premiazione- Credo fermamente che la sostenibilità sia un impegno collettivo che inizia dalle piccole azioni quotidiane. Se ognuno di noi si impegna a compiere una piccola azione in favore della sostenibilità, come risparmiare energia, ridurre gli sprechi o scegliere prodotti eco-friendly, possiamo creare un effetto a cascata. Goccia a goccia, queste azioni si sommano e formano un oceano di cambiamenti positivi per il nostro pianeta e le future generazioni.”

In Marocco 2.300 vittime, attiva sul posto l’Ong Busf

In Marocco 2.300 vittime, attiva sul posto l’Ong BusfMilano, 11 set. (askanews) – La prima squadra dei Vigili del Fuoco Uniti Senza Frontiere (Bomberos Unidos Sin Fronteras, BUSF) è già al lavoro nell’area del sud del Marocco colpita dal terremoto di magnitudo 6,8 avvenuto sabato, che ha causato oltre 2.300 morti e migliaia di feriti. L’Organizzazione non governativa è attiva in ambito iberoamericano.

Dopo più di 13 ore di trasporto via mare e via terra, i vigili del fuoco di Huelva, Córdoba e Madrid hanno iniziato il loro lavoro ieri, domenica, come hanno confermato a Servimedia fonti della ONG. (fonte Servimedia)

Torna il Mia a Roma, il mercato internazionale audiovisivo

Torna il Mia a Roma, il mercato internazionale audiovisivoMilano, 11 set. (askanews) – Torna il Mia, il mercato internazionale audiovisivo con la sua 9a edizione che si svolgerà a Roma dal 9 al 13 Ottobre 2023 nelle sue storiche sedi di Palazzo Barberini e del Cinema Barberini. Anche per questa edizione sarà attiva la piattaforma MIA Digital che consentirà agli accreditati di accedere anche da remoto a tutte le sessioni (in diretta e on demand).

Il MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo, diretto da Gaia Tridente, è il più importante evento di settore in Italia ed è uno dei mercati internazionali irrinunciabili, incentrato su coproduzione, strategie e modelli di finanziamento, vendita e distribuzione, work in progress, valorizzazione dei talenti e circolazione dei progetti. Anche per questa edizione, il MIA ha ricevuto il patrocinio di Eurimages, il fondo del Consiglio d’Europa per la co-produzione, la distribuzione, esposizione e la digitalizzazione delle opere cinematografiche europee.

Alcuni dei più acclamati e visionari produttori, commissioner, buyer, distributori, executive, partner finanziari e talenti di tutto il mondo discuteranno le opportunità e le sfide della produzione e distribuzione audiovisiva nell’attuale paradigma internazionale dei contenuti. Tre donne le prime ospiti annunciate, che saranno protagoniste di 3 appuntamenti chiave della prossima edizione del MIA: Nicole Clemens, Sara Bernstein e Marge Dean.

Bruno Vespa torna su Rai1 con “Cinque minuti” e “Porta a Porta”

Bruno Vespa torna su Rai1 con “Cinque minuti” e “Porta a Porta”Roma, 11 set. (askanews) – Ripartono questa settimana i due programmi di approfondimento giornalistico condotti da Bruno Vespa su Rai1: “Cinque minuti”, alla sua seconda stagione (in onda dal lunedì al venerdì alle 20.30), e “Porta a Porta”, alla sua 29esima stagione (in onda il martedì, mercoledì e giovedì in seconda serata). In conferenza stampa, Vespa ha annunciato oggi che mercoledì 13 settembre a “Cinque minuti” e a “Porta a Porta” sarà ospite la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La settimana successiva sarà il turno del leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, quella ancora dopo della segretaria del Pd Elly Schlein, e “via via i vari leader”.

“Stasera – ha ricordato Vespa – andranno in onda solo i ‘Cinque minuti’ e parlerà per la prima volta la madre della maggiore delle due cuginette di Caivano. E io spero che noi riusciremo, in un breve tempo, a dimostrare di quanto sia incredibilmente disperata la situazione da quelle parti. Bonificare Caivano, da un punto di vista morale, varebbe una legislatura perché è una situazione veramente incredibile”. Nella scorsa stagione, ha proseguito Vespa, “Cinque minuti” hanno avuto un risultato oggettivamente superiore alle aspettative, anche degli schemi che erano stati fatti, molto molto al buio perché le esperienze precedenti erano di vent’anni prima, quindi un altro mondo: 21,6% di media, quasi 4 milioni e 200 mila spettatori, e la cosa che ci ha più sorpreso è che, nonostante veniamo dal telegiornale principe – il Tg1 delle 20 – la gente ha ancora voglia di informazione e di approfondimento. Quando siamo stati sulla politica ‘forte’ o sulla cronaca ‘forte’, abbiamo fatto più ascolti di molti famosissimi personaggi dello spettacolo, cosa che non ci saremmo mai aspettati”.

Quanto a “Porta a Porta”, ha detto ancora Vespa, “l’anno scorso ha fatto lo stesso risultato – 10,20% – dell’anno precedente, in una fascia massacrata, perché la sola rete che ci ha superato è Canale 5 che ha il ‘Grande Fratello’ e ‘L’Isola dei famosi’. Aggiungiamo, cosa di cui sono molto orgoglioso, che io sono sempre stato molto favorevole alla pubblicità nella Rai perché si portano soldi a casa. Per questo sono orgoglioso di avere due interruzioni pubblicitarie a ‘Porta a Porta’, che ci massacrano letteralmente, perché è chiaro che un conto è una interruzione pubblicitaria in prime time, dentro la fiction, un altro conto a mezzanotte e tre quarti, quando la gente oggettivamente è stanca, ma nonostante questo, come ci dimostrò a suo tempo un rapporto dell’Unione pubblicitari, ‘Porta a Porta’ è molto molto appetibile. Per cui facciamo otto spot pubblicitari a sera, che significa che portano alle casse di questa azienda molto più del doppio del costo di ‘Porta a Porta’, e lo dico invitandovi a verificare quanto costano e quanto rendono – o hanno reso – trasmissioni di grande blasone, che sembrano aver arricchito la Rai, e in realtà sono costate parecchi soldi alla Rai”.

Il caldo africano ha i giorni contati: tornano grandine e temporali

Il caldo africano ha i giorni contati: tornano grandine e temporaliRoma, 11 set. (askanews) – Il caldo estivo portato in questi giorni dall’anticiclone africano Caronte ha i giorni contati. Per Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, l’anticiclone tra qualche giorno non sarà più il protagonista del tempo sull’Italia.

Il gran caldo africano avrà il suo picco nella giornata di martedì 12 settembre quando al Centro-Nord si potranno toccare picchi diurni di 33-34°C in pianura e fino a 36°C sulle zone interne del Centro e delle Isole Maggiori. In questo contesto il sole sarà prevalente su tutte le regioni. La situazione inizierà a mutare da mercoledì in poi quando il flusso instabile Nord Atlantico comincerà a scendere di latitudine, iniziando a combattere con il possente anticiclone. In questa lotta Caronte sarà costretto a cedere terreno. Da mercoledì quindi i primi temporali inizieranno a interessare l’arco alpino e una nuvolosità più presente coprirà il cielo del Centro-Nord. Giovedì sarà sempre l’arco alpino ad essere bersaglio di temporali a carattere sparso e verso sera pure la Pianura Padana con temporali ad esempio a Milano, Torino, Bergamo, Brescia. Ulteriore cedimento dell’anticiclone africano nella giornata di venerdì quando i temporali, accompagnati da grandine, non solo interesseranno sempre l’arco alpino e in forma irregolare e isolata anche la Pianura Padana, ma si spingeranno pure sulle regioni centrali, specie su rilievi e zone vicine. Sul resto d’Italia il tempo non subirà grossi cambiamenti.

In base a questa previsione le temperature cominceranno gradualmente a diminuire sotto l’incalzare di aria più fresca oceanica. Ma non è finita qui, con il weekend del 16-17 settembre una perturbazione atlantica potrebbe far breccia nello scudo dell’alta pressione facendo peggiorare il tempo non solo al Nord, ma anche al Centro.