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Tag: Sanremo 2023

Napoli, Graziano (Forum export): serve pugno duro dello Stato

Napoli, Graziano (Forum export): serve pugno duro dello StatoRoma, 8 set. (askanews) – “È un errore considerare l’emergenza criminalità a Napoli soltanto da un punto di vista sociale. Si tratta, invece, di una questione che va affrontata anzitutto dal punto di vista delle politiche di sicurezza, anche attraverso misure drastiche come la militarizzazione dei quartieri a più alto rischio”. Lo afferma Antonio Graziano, responsabile Sanità del Forum Italiano dell’Export e ceo di Rigenera – HBW.

“Il barbaro omicidio di Giovanbattista Cutolo – continua – è la testimonianza di come siano saltati tutti i parametri di una convivenza, seppur complessa, tra la Napoli che produce, quella perbene, quella che ha dei valori e dei principi, con la Napoli che vede solamente nella violenza e nella sopraffazione gli unici strumenti per l’affermazione personale. Quando si parla di un recupero delle aree disagiate dobbiamo purtroppo prendere atto che queste sono sotto il controllo di delinquenti che hanno sostituito, in tutto e per tutto, la presenza dello Stato”. “È anzitutto lo Stato, con la sua presenza, che deve impadronirsi nuovamente di questi territori. Le forze dell’ordine, l’esercito e le forze armate sono strumenti necessari per le opere di ‘bonifica’. Purtroppo, l’idea che basti soltanto il potenziamento delle strutture didattiche per strappare alla strada, e alla carriera del crimine, intere generazioni è una pia illusione. Bisogna affrontare il tema anzitutto dal punto di vista del controllo delle città. Ben vengano blitz in stile alto impatto come quelle di Caivano, di qualche giorno fa, e quella dei Quartieri Spagnoli di ieri”, sottolinea Graziano.

“Bisogna abbandonare, e lo dico da napoletano che vive e lavora al Nord, l’idea che se ci sono queste sacche di malavita, di violenza e di sopraffazione, la colpa sia della società che non è riuscita a proporre a questi soggetti dei modelli alternativi. Pensare che un giovane che guadagna 1000 euro al giorno, gestendo una piazza di spaccio o facendo il killer, possa trovare interesse per un lavoro onesto è soltanto un’utopia che non ha alcun fondamento nella realtà. Lo Stato ha il compito supremo di mantenere la sicurezza e l’ordine. Abbandoniamo una volta per tutte questa visione giustificazionistica e perdonistica per i criminali e iniziamo anche a rivedere le leggi con cui affrontare questa emergenza” rileva. “In proposito ritengo illuminante quanto affermato dal professor Carmelo Quattrone, urologo al policlinico Vanvitelli: ‘Quanti ragazzi subiranno una coltellata o un colpo di pistola dipenderà da come lo Stato deciderà di reagire alla violenza. Se scegliere ancora la retorica, ‘Si costerna, s’indigna, s’impegna poi getta la spugna con gran dignità” oppure decidere di punire chi è difficile punire. Escludere chi non vuole partecipare. Multare chi non paga. Allontanare chi avvelena’”.

Conclude Graziano: “È necessario abbassare l’età imputabile e iniziare a trattare i killer minorenni non come ragazzi che hanno commesso un errore ma come soggetti a perfetto titolo inseriti nel contesto criminale. Un contesto in cui hanno vissuto e in cui prosperano. Ripeto, lo Stato ha il compito e il dovere di tutelare i cittadini perbene. Se la criminalità vuole lanciare una sfida ad ampio raggio allo Stato, cercando di prendere il predominio, è giusto che esso risponda con tutta la forza che ha a disposizione”, continua il ceo di Rigenera – HBW.

Vino, in Francia si stima una vendemmia da 45 mln hl: -2% sul 2022

Vino, in Francia si stima una vendemmia da 45 mln hl: -2% sul 2022Milano, 8 set. (askanews) – Nel 2023 la Francia dovrebbe produrre 45 milioni di ettolitri di vino. Il dato è stato fornito dal Servizio statistiche e previsioni (Ssp) transalpino nella sua seconda stima che indica complessivamente un calo del 2% rispetto all’annata 2022, ma una crescita dell’1% rispetto alla media quinquennale (2018-2022). Lo riporta il sito “Vitisphere”, spiegando che dal report emergono però differenze importanti tra le diverse regioni vitivinicole e all’interno delle stesse a causa del maltempo, della peronospora, dello oidio e della botrite.

Rispetto all’anno scorso, il Ssp stima un -9% della produzione in Gironda e un -6% nel Sud-Ovest, mentre per il Midi un calo dell’8%, con solo il Gard che manterrebbe la produzione invariata. Problemi anche nella Valle del Rodano e in Provenza, con un -2% della produzione annuale che è però un +2% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Al contrario, vendemmia generosa per Borgogna e Beaujolais (+11% e +21% rispetto al 2018-2022), per la Valle della Loira (+19% e +16% sul quinquennio) e per l’Alsazia (+5%), mentre in Champagne si prospetta una flessione del 2% per l’impatto della botrite.

Fontana: sì alle riforme, cercando maggioranza più ampia possibile

Fontana: sì alle riforme, cercando maggioranza più ampia possibileRoma, 8 set. (askanews) – E’ giusto riformare la Costituzione, ma bisogna cercare l’intesa più larga possibile. Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana in una intervista a SkyTg24, a margine del G7. “Ritengo che un paese debba sempre riformarsi. Nel corso degli anni, cambiano i tempi e anche i modi di fare politica. Mi auguro ci possa essere un ampio dibattito, approfondito” e bisogna “fare in modo che ci sia la maggioranza più larga possibile perché le regole del gioco penso debbano essere fatte dal maggior numero di deputati possibile. Auspico questo, ma penso sia importante riformarsi per stare al passo con i tempi”.

Zelensky: la superiorità aerea della Russia “ferma” la controffensiva

Zelensky: la superiorità aerea della Russia “ferma” la controffensivaRoma, 8 set. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riconosciuto oggi che la Russia, con la sua superiorità aerea, sta fermando la controffensiva ucraina, lamentandosi del rallentamento degli aiuti militari occidentali e delle sanzioni contro Mosca. “Se noi non siamo in cielo e la Russia si, ci impediscono di scendere dal cielo. Stanno fermando la nostra controffensiva”, ha affermato il presidente ucraino durante una conferenza a Kiev, denunciando inoltre “processi che stanno diventando sempre più complicati e lenti, quando si tratta di sanzioni o forniture di armi”.

 

Femminicidi, le “Donne del vino” ricordano l’amica Marisa Leo

Femminicidi, le “Donne del vino” ricordano l’amica Marisa LeoMilano, 8 set. (askanews) – “La nostra Marisa insieme con un pugno di giovani socie, aveva dato il via al progetto ‘DxD : Calici di Vita’, ovvero ‘Donne per le Donne’, un progetto itinerante per supportare con dei lunch solidali le associazioni che nel territorio regionale si occupano della rinascita delle donne vittime di violenza. Che beffa… ecco perché l’assassinio della nostra Marisa è ancora più paradossale: lei fino a poche ore prima che il padre di sua figlia avesse deciso di ammazzarla, ‘era sul pezzo’. Stava lavorando a un altro appuntamento di ‘DXD Calici di vita’ che si sarebbe dovuto tenere a ottobre in un ristorante di Mazara del Vallo”. E’ un passaggio del lungo ricordo che la delegazione “Le Donne del Vino Sicilia” ha dedicato a una di loro: Marisa Leo, la 39enne responsabile marketing e comunicazione della Cantina Colomba Bianca, che è assassinata nel tardo pomeriggio di mercoledì scorso nel Trapanese dall’ex fidanzato che si è poi suicidato.

La dedica delle donne siciliane del vino è stata rilanciata sui social dell’Associazione nazionale che ricorda che si tratta “del secondo caso di femminicidio in pochi anni, dopo Donatella Briosi, che ci colpisce tragicamente”. Nel ricordo si sottolinea come “la nostra Marisa era una giovane donna provata dalla vita: aveva denunciato l’ex, padre della figlia, per stalker, aveva circoscritto la sua giovane vita a figlia-genitori-lavoro con la paura che le potesse succedere qualcosa, e viveva protetta dai suoi affetti più cari”. “Timida, gli occhi grandi e scuri con quella sua espressione da cerbiatta che celava una volontà di ferro”, Marisa Leo “aveva imparato a guardarsi dentro, a prendere consapevolezza di sé e a nutrire di bellezza il mondo che la circondava”. “La nostra Marisa – concludono le sue amiche Donne del vino – è, a dispetto della morte violenta inflitta dall’uomo che ha amato, il futuro luminoso (come il suo sguardo) di chi oggi si sente spezzata ma è pronta ancora una volta ad alzare la testa, a rimboccarsi le maniche e a continuare la quotidiana battaglia di civiltà”.

Berberè arriva a Modena: salgono a 18 le pizzerie dei fratelli Aloe

Berberè arriva a Modena: salgono a 18 le pizzerie dei fratelli AloeMilano, 8 set. (askanews) – Le pizze di Berberè proseguono nel loro progetto di sviluppo tornando questa volta nella regione di origine, l’Emilia Romagna. Dal 14 settembre, infatti, Modena accoglierà la nuova apertura del brand di pizzerie artigianali dei fratelli Aloe, portando a 18 il totale dei locali della catena.

Il nuovo locale sarà in via del Taglio 40, al piano terra di Palazzo Pierallini, tipica residenza privata realizzata tra Settecento ed Ottocento, che dagli anni ’70 del Novecento ha ospitato la pizzeria La Mamma, “casa” dei cadetti dell’accademia militare cittadina. Il locale avrà circa 80 coperti e un dehors tra le vie del centro storico modenese e darà lavoro a 15 nuovi assunti, portando a oltre 300 i dipendenti della catena. Accanto alle pizze, artigianali con impasto da farine biologiche macinate a pietra e lievito madre, proposte secondo un menù stagionale, nella carta ci sono anche i dolci realizzati per Berberè dal maestro pasticciere padovano Luigi Biasetto.

Berberè conta sulla gestione diretta di un management giovane e in alta percentuale femminile, con un personale impiegato in continuo aumento. 

Meloni al G20 vede il premier cinese, escluso (dopo le critiche) l’incontro con Gentiloni

Meloni al G20 vede il premier cinese, escluso (dopo le critiche) l’incontro con GentiloniNuova Delhi, 8 set. (askanews) – A pochi giorni dalla missione a Pechino del ministro degli Esteri Antonio Tajani continuano i contatti diplomatici tra Italia e Cina in vista dell’uscita dal Memorandum sulla Via della Seta. Domani, a margine del G20 di Nuova Dehli, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni vedrà l’omologo Li Qiang. Un incontro – secondo quanto si apprende da fonti diplomatiche – richiesto dalla stessa Cina e accolto dall’Italia. Sul tavolo, naturalmente, la questione dell’accordo: ormai l’uscita di Roma è sostanzialmente decisa, anche se non ufficializzata, ma questo, viene sottolineato, non deve portare a un deterioramento dei rapporti: “Parliamo di tutto, anche della Via della Seta, ma non solo. Con la Cina ci sono rapporti consolidati da secoli, ci guardano con rispetto, ci sono molte possibilità di collaborare, c’è vita oltre la Via della Seta”, spiegano le fonti. Il colloquio sarà anche propedeutico alla missione in Cina che Meloni farà entro la fine dell’anno, anche se la data non è stata ancora fissata.

La premier, che oggi ha visto il primo ministro britannico Rishi Sunak parlando soprattutto di Ucraina e Africa, domani avrà altri incontri bilaterali. Già fissato un confronto con il presidente coreano Yoon Suk-yeol. L’Italia ha grande interesse ad ampliare i rapporti con Seul, in particolare per una partnership per la produzione in Europa di chip e batterie. “E’ un Paese avanzatissimo con cui abbiamo un interscambio molto basso, ma prospettive enormi”, viene spiegato. In programma anche un incontro con il padrone di casa, il primo ministro indiano Narendra Modi, con cui Meloni ha allacciato nell’ultimo anno un rapporto molto stretto. La presidente del Consiglio assicurerà a Modi il sostegno dell’Italia per la piena riuscita di un summit complicato dai contrasti derivanti dalla guerra in Ucraina. “E’ interesse italiano che sia un successo – spiegano le fonti – anche in vista della prossima presidenza del G7”. Per Roma il G20, pur con le sue difficoltà, è un foro multilaterale fondamentale, perchè l’unica occasione di dialogo con i Paesi Brics. L’Italia ha poi anche interessi specifici da un punto di vista economico. Ad esempio nel corso del G20 sarà siglato un accordo tra Usa, Ue, India e alcuni Paesi del Golfo per sviluppare infrastrutture ferroviare e questa può essere un’occasione per le imprese italiane. “I Paesi seduti intorno a questo tavolo ci interessano tutti e si parla con tutti”, garantiscono le fonti. Meloni, che al vertice interverrà nella prima e nella terza sessione (dedicate rispettivamente ad ambiente e sviluppo sostenibile e a transizione digitale e Intelligenza artificiale) porterà al tavolo anche il tema dei migranti e dell’Africa. Il G20 è infatti considerato una nuova tappa della strategia del governo per il continente africano, che sarà ripresa poi a fine mese all’Assemblea generale dell’Onu prima della Conferenza Unione europea-Unione africana di novembre, quando sarà anche presentato il Piano Mattei. La premier ribadirà la necessità di essere più “competitivi” in Africa, giocando un ruolo da “protagonisti” nello sviluppo del continente. Di questo domani si parlerà anche in un incontro tra Ue e Unione africana (che entrerà permanentemente nel G20) convocato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e dal presidente del Consiglio Charles Michel. Il tema dell’Africa si lega anche al confronto in agenda sulla riforma delle istituzioni internazionali Fmi, Banca Mondiale e Banche di Sviluppo. La posizione dell’Italia, sul tema, è che sia necessario da subito utilizzare meglio i fondi, per evitare sprechi.

Rispetto a questa agenda è possibile che siano organizzati anche altri bilaterali, su cui le diplomazie sono al lavoro. Non escluso un confronto con il presidente egiziano al-Sisi, il primo di persona dopo la liberazione di Patrick Zaki, Meloni non dovrebbe invece vedere Paolo Gentiloni, dopo le critiche dei giorni scorsi al commissario Ue da parte della stessa premier e del vice Matteo Salvini. “Non credo che si incontreranno – spiegano le fonti – ci sono i ministri dell’Economia che si parlano tra di loro. La questione riguarda il focus della politica interna ed esula da questo contesto. Gentiloni magari si vedrà con Giorgetti”, anch’egli a Nuova Delhi.

Cereal Docks consolida filiera con acquisizione farine Molino Favero

Cereal Docks consolida filiera con acquisizione farine Molino FaveroMilano, 8 set. (askanews) – Cereal Docks, azienda agroalimentare vincentina, ha acquisito Molino Favero, azienda di Padova specializzata nella produzione di farine speciali gluten-free e di ingredienti per l’industria alimentare. Il perfezionamento dell’operazione è atteso entro questo mese.

Con questa transazione, spiega una nota, il gruppo Cereal Docks, guidato dalla famiglia Fanin, compie un ulteriore passo avanti nella strategia di consolidamento della filiera e di crescita in un segmento ad alto potenziale di sviluppo per il gruppo. Attraverso i prodotti a marchio Molino Favero, infatti, Cereal Docks arriverà sui canali della grande distribuzione. Fondato nel 1925 dall’omonima famiglia, Molino Favero è in grado di lavorare 80.000 tonnellate di materie prime ogni anno, producendo ingredienti e semilavorati gluten-free per l’industria alimentare e per la grande distribuzione. L’azienda occupa attualmente 50 addetti, per un fatturato, nel 2022, di oltre 50 milioni di euro. L’azienda sarà guidata dal nuovo general manager, Stefano Dei Rossi che ha al suo attivo diverse esperienze come direttore commerciale e marketing in aziende del settore molitorio, del food & beverage e della distribuzione nei canali horeca, gdo e industria. Cereal Docks, invece, che fa capo alla famiglia Fanin, opera nel mercato BtoB e ha chiuso l’ultimo esercizio con ricavi consolidati per 1,5 miliardi, trasformando circa 2,7 milioni di tonnellate di materie prime agricole attraverso i propri 11 stabilimenti in Italia e nell’Europa dell’Est. Attualmente, nel gruppo operano circa 350 addetti. “Siamo particolarmente soddisfatti di annunciare la chiusura di questa importante acquisizione – commenta Mauro Fanin, presidente e amministratore delegato del gruppo Cereal Docks – Per il gruppo Cereal Docks questo rappresenta un momento importante di crescita, che dà ulteriore concretezza alla nostra visione strategica. Per la prima volta, infatti, attraverso i prodotti a marchio Molino Favero saremo presenti sugli scaffali, nei canali della gdo, a disposizione dei consumatori. Non vediamo l’ora di iniziare questa nuova sfida”. “Sono sicuro che la scelta di lasciare l’eredità della nostra azienda al gruppo Cereal Docks sarà vincente e che il nostro lavoro verrà valorizzato”, ha aggiunto il presidente di Molino Favero, Giampaolo Favero.

Mlo

Il G20 (forse) si divide per la menzione dell’Ucraina nella dichiarazione finale

Il G20 (forse) si divide per la menzione dell’Ucraina nella dichiarazione finaleNuova Delhi, 8 set. (askanews) – E’ “certo” che la dichiarazione finale del G20 menzionerà l’aggressione della Russia all’Ucraina, resta da vedere se sarà approvata con il formato a 20, a 19+1 o 18+2. E’ quanto affermano fonti diplomatiche, alla vigilia di un nuovo round del negoziato tra gli sherpa, che andrà avanti probabilmente tutta la notte.

Al G20 di Bali, ricordano le fonti, venne inserito il tema dell’aggressione in una dichiarazione approvata da tutti e 20 i partner. Adesso, però, c’è stato un “irrigidimento” della Russia (che al vertice partecipa con il ministro degli Esteri Sergej Lavrov), con la Cina che li ha “spalleggiati”. Però, sottolineano le fonti, l’India vuole che il G20 abbia successo e “farà di tutto per avere una dichiarazione consensuale”. Nella dichiarazione ci sarà anche un importante paragrafo sulla sicurezza alimentare e sull’importanza di una proroga dell’accordo sul grano.

Meloni al G20 vede premier Cina, escluso incontro con Gentiloni

Meloni al G20 vede premier Cina, escluso incontro con GentiloniNuova Delhi, 8 set. (askanews) – A pochi giorni dalla missione a Pechino del ministro degli Esteri Antonio Tajani continuano i contatti diplomatici tra Italia e Cina in vista dell’uscita dal Memorandum sulla Via della Seta. Sabato, a margine del G20 di Nuova Dehli, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni vedrà l’omologo Li Qiang. Un incontro – secondo quanto si apprende da fonti diplomatiche – richiesto dalla stessa Cina e accolto dall’Italia. Sul tavolo, naturalmente, la questione dell’accordo: ormai l’uscita di Roma è sostanzialmente decisa, anche se non ufficializzata, ma questo, viene sottolineato, non deve portare a un deterioramento dei rapporti: “Parliamo di tutto, anche della Via della Seta, ma non solo. Con la Cina ci sono rapporti consolidati da secoli, ci guardano con rispetto, ci sono molte possibilità di collaborare, c’è vita oltre la Via della Seta”, spiegano le fonti. Il colloquio sarà anche propedeutico alla missione in Cina che Meloni farà entro la fine dell’anno, anche se la data non è stata ancora fissata.

La premier, che oggi ha visto il primo ministro britannico Rishi Sunak parlando soprattutto di Ucraina e Africa, sabato avrà altri incontri bilaterali. Già fissato un confronto con il presidente coreano Yoon Suk-yeol. L’Italia ha grande interesse ad ampliare i rapporti con Seul, in particolare per una partnership per la produzione in Europa di chip e batterie. “E’ un Paese avanzatissimo con cui abbiamo un interscambio molto basso, ma prospettive enormi”, viene spiegato. In programma anche un incontro con il padrone di casa, il primo ministro indiano Narendra Modi, con cui Meloni ha allacciato nell’ultimo anno un rapporto molto stretto. La presidente del Consiglio assicurerà a Modi il sostegno dell’Italia per la piena riuscita di un summit complicato dai contrasti derivanti dalla guerra in Ucraina. “E’ interesse italiano che sia un successo – spiegano le fonti – anche in vista della prossima presidenza del G7”. Per Roma il G20, pur con le sue difficoltà, è un foro multilaterale fondamentale, perchè l’unica occasione di dialogo con i Paesi Brics. L’Italia ha poi anche interessi specifici da un punto di vista economico. Ad esempio nel corso del G20 sarà siglato un accordo tra Usa, Ue, India e alcuni Paesi del Golfo per sviluppare infrastrutture ferroviare e questa può essere un’occasione per le imprese italiane. “I Paesi seduti intorno a questo tavolo ci interessano tutti e si parla con tutti”, garantiscono le fonti. Meloni, che al vertice interverrà nella prima e nella terza sessione (dedicate rispettivamente ad ambiente e sviluppo sostenibile e a transizione digitale e Intelligenza artificiale), porterà al tavolo anche il tema dei migranti e dell’Africa. Il G20 è infatti considerato una nuova tappa della strategia del governo per il continente africano, che sarà ripresa poi a fine mese all’Assemblea generale dell’Onu prima della Conferenza Unione europea-Unione africana di novembre, quando sarà anche presentato il Piano Mattei. La premier ribadirà la necessità di essere più “competitivi” in Africa, giocando un ruolo da “protagonisti” nello sviluppo del continente. Di questo domani si parlerà anche in un incontro tra Ue e Unione africana (che entrerà permanentemente nel G20) convocato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e dal presidente del Consiglio Charles Michel. Il tema dell’Africa si lega anche al confronto in agenda sulla riforma delle istituzioni internazionali Fmi, Banca Mondiale e Banche di Sviluppo. La posizione dell’Italia, sul tema, è che sia necessario da subito utilizzare meglio i fondi, per evitare sprechi.

Rispetto a questa agenda è possibile che siano organizzati anche altri bilaterali, su cui le diplomazie sono al lavoro. Non escluso un confronto con il presidente egiziano al-Sisi, il primo di persona dopo la liberazione di Patrick Zaki, Meloni non dovrebbe invece vedere Paolo Gentiloni, dopo le critiche dei giorni scorsi al commissario Ue da parte della stessa premier e del vice Matteo Salvini. “Non credo che si incontreranno – spiegano le fonti – ci sono i ministri dell’Economia che si parlano tra di loro. La questione riguarda il focus della politica interna ed esula da questo contesto. Gentiloni magari si vedrà con Giorgetti”, anch’egli a Nuova Delhi.