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Tag: Sanremo 2023

Il ministro Sangiuliano ricorda Tolkien a 50 anni dalla morte

Il ministro Sangiuliano ricorda Tolkien a 50 anni dalla morteMilano, 2 set. (askanews) – “Il 2 settembre del 1973 cessava la vita di John Ronald Reuel Tolkien, scrittore, accademico e filologo, studioso accanito ma soprattutto creatore di mondi inventati nei quali, però, si realizzano valori eterni. Oggi è giustamente considerato una delle personalità più cospicue della narrativa mondiale, ben al di là del genere fantasy in cui più volte si è cercato di ‘recintare’ la sua opera”. Lo ha scritto in una nota il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

“A distanza di 50 anni esatti dalla morte, la sua statura di autore è unanimemente riconosciuta. Fu un cattolico convinto che esaltò il valore della tradizione, della comunità e della storia cui si appartiene, un vero conservatore verrebbe da dire”, ha aggiunto il ministro. “Penso che la sua opera apra il cuore alla visione di qualcosa che va oltre la prosaicità del quotidiano. Simboli universali e senza tempo, valori che ci sussurrano dentro. Tolkien riassume tutto con una celebre frase nel Signore degli Anelli: ‘Le radici profonde non gelanoà’. Ha prodotto qualcosa di antichissimo e di nuovo allo stesso tempo, cioè una mitologia universale. I suoi libri, tradotti in decine di lingue, trasmettono generazione dopo generazione il valore della solidarietà umana, della difesa della comunità e dell’identità, oltre che della natura” ha concluso Sangiuliano.

Venezia80, “Segni molto particolari”: corto su inclusività e diversità

Venezia80, “Segni molto particolari”: corto su inclusività e diversitàRoma, 2 set. (askanews) – Il cortometraggio “Segni molto particolari” sbarca il 7 settembre all’Italian Pavillon, nell’ambito degli eventi legati all’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il progetto è un inno all’inclusività e al valore della diversità. La protagonista Laura, agente tecnico della Polizia di Stato, è una campionessa di nuoto, cieca dalla nascita, che al termine della sua brillante carriera sportiva nel Gruppo delle Fiamme Oro, sarà impiegata in un Commissariato dove – tra fantasia e realtà – riuscirà, con l’aiuto dei suoi colleghi, e grazie al suo intuito e alla sua empatia, a risolvere un caso misterioso. Scritto e diretto da Alessandro Parrello, che è anche produttore con la West 46TH Films, insieme a Maddalena Mayneri e Roberto Ciufoli, che ne è co-autore, il film è patrocinato dal Comitato Italiano Paralimpico. Protagonisti di questo divertente poliziesco, che racconta la disabilità in chiave ironica e profonda, sono Federica De Benedittis, Massimo Wertmüller, Roberto Ciufoli, Simone Colombari, Niccolò Gentili, Daniela Morozzi, Lidia Vitale e lo stesso Parrello.

Il cortometraggio si inserisce in un percorso voluto dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza volto all’utilizzo dei più moderni strumenti audiovisivi per raccontare i valori di solidarietà, legalità, inclusione ed amicizia che accompagnano il lavoro quotidiano degli uomini e delle donne della Polizia di Stato che si è dimostrata al passo con i tempi arruolando 13 atleti paralimpici che l’11 luglio scorso hanno prestato giuramento solenne di fedeltà alla Repubblica entrando a far parte a tempo indeterminato del ruolo tecnico-scientifico della Polizia di Stato. Sempre nella stessa kermesse sarà presentato il cortometraggio “A voce nuda” che tratta il dilagante fenomeno del sextortion ideato dalla produttrice Manuela Cacciamani, e realizzato con Rai Cinema. Il corto racconta la storia di Camilla una giovane influencer che intraprende una relazione online con un suo follower e diviene vittima di sextortion. Le sue foto private divulgate sui social, la fanno cadere in un vortice di profonda vergogna e sfiducia verso il mondo esterno, portandola a chiudersi ed abbandonare la sua passione per la musica. Camilla sarà aiutata dalla sua insegnante di canto, l’attrice Andrea Delogu e da un amico pianista a riprendere in mano la sua vita. La ragazza sul finale troverà il coraggio di denunciare l’accaduto al suo pubblico online, riprendendo a condividere la sua musica sui social. La progettualità è stata realizzata d’intesa con la Polizia Postale e delle Comunicazioni attraverso l’attività di consulenza degli specialisti.

Quasi 10 milioni di persone vanno in vacanza a settembre

Quasi 10 milioni di persone vanno in vacanza a settembreRoma, 2 set. (askanews) – Sono 9,8 milioni gli italiani che hanno scelto di trascorrere almeno parte delle vacanze estive nel mese di settembre, in aumento dell’11% rispetto allo scorso anno, spinti dal ritorno del caldo e anche dalla possibilità di combattere il caro prezzi approfittando della cosiddetta bassa stagione. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ in occasione dell’ultimo weekend da bollino rosso dell’estate per il controesodo che segna però anche un turnover tra quanti partono per le ferie e chi ritorna al lavoro. Dopo il mese di agosto si verifica infatti una riduzione dei listini che – precisa Coldiretti – può arrivare al 30% per i viaggi, i soggiorni ed anche gli svaghi e che risulta particolarmente appetibile in un momento di difficoltà economica.

Per molti si tratta in realtà di un bis della vacanza, anche per pochi giorni – sottolinea la Coldiretti -, prima di arrendersi al ritorno alla quotidianità del lavoro. La ricerca del risparmio – continua Coldiretti – non è però la sola ragione poiché ad apprezzare il mese di settembre sono anche coloro cercano il relax e la tranquillità e vogliono cogliere l’ultimo scampolo dell’estate per riposarsi e tornare in forma alla routine quotidiana. Anche se il mare resta protagonista si registra infatti un aumento in percentuale – precisa la Coldiretti – del turismo legato alla natura in montagna, nei parchi e nelle campagne con la possibilità di assistere alle tradizionali attività di settembre come il rito della vendemmia o avventurarsi nei boschi alla ricerca dei porcini, finferli e trombette. Non a caso per settembre si stimano secondo Coldiretti quasi un milione di presenze in agriturismo secondo Terranostra e Campagna Amica. Una vacanza a contatto con la natura che è l’ideale per tanti turisti e buongustai che possono oltretutto anche approfittare delle numerose sagre che proprio in questo mese abbondano. A far scegliere una delle 25mila strutture agrituristiche presenti nella Penisola è certamente secondo Campagna Amica e Terranostra l’opportunità di conciliare la buona tavola con la possibilità di stare all’aria aperta avvalendosi anche delle comodità e dei servizi offerti. Nelle aziende agricole sono sempre più spesso offerti programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking ma non mancano – continua la Coldiretti – attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici ma anche corsi di cucina o di orticoltura.

Con le ultime partenze di settembre finisce – conclude la Coldiretti – una stagione turistica con 37,5 milioni gli italiani che hanno deciso di trascorrere una vacanza durante l’estate 2023.

Calcio, la narrazione dello scudetto nel libro di Sansone

Calcio, la narrazione dello scudetto nel libro di SansoneRoma, 2 set. (askanews) – La narrazione dello scudetto del Napoli, attraverso una sorta di diario che giorno per giorno, settimana per settimana, parte dalla campagna acquisti degli addii, delle contestazioni, della depressione dei tifosi e, attraverso una cavalcata trionfante, culmina con la grande festa del 4 giugno, quello della coppa braccia al cielo di Di Lorenzo. “Anno XXXIII dopo Diego”, di Maurizio Sansone, edito da 4Punte, con la prefazione di Giancarlo Dotto, editorialista di Mediaset e della Gazzetta dello Sport, racconta esattamente questo. Un libro per rivivere lo straordinario cammino del Napoli verso lo scudetto numero 3, il primo senza Maradona, 33 anni dopo l’ultima vittoria di Diego. Il libro, dopo la prestigiosa presentazione alla Camera dei Deputati a giugno e durante il ritiro del Napoli a Castel Di Sangro, sarà finalmente presentato anche a Napoli, alla Libreria Raffaello in via Kerbaker 33, al Vomero. L’appuntamento è per giovedì 7 settembre alle 18.30. A moderare l’incontro il giornalista Vincenzo Colimoro.

Europei pallavolo, Giannelli: contro Serbia vittoria non scontata

Europei pallavolo, Giannelli: contro Serbia vittoria non scontataRoma, 2 set. (askanews) – “Non era scontata questa vittoria, la Serbia paga l’assenza di Uros Kovacevic sicuramente ma chi ha giocato sicuramente è stato di grande livello. Sono contento perchè era una partita difficile, dobbiamo giocare ancora due partite ma abbiamo fatto un passo importante. Sono contento per aver giocato queste due gare a Perugia, che ha avuto la possibilità di vivere queste due serate fantastiche, ho sentito l’affetto di tutti”. Così il capitano dell’Italvolley, Simone Giannelli, ha commentato la vittoria a Perugia dell’Italia contro la Serbia per tre set a zero.

Per Alessandro Michieletto, la squadra è scesa in campo “molto concentrati”. “Il livello dell’avversario richiedeva un livello di gioco più alto – ha aggiunto a fine match – e ognuno di noi ha fatto il proprio dovere. Non ci aspettavamo un 3-0, ma questa Italia quando scende in campo concentrata è dura da battere. Il pubblico del Pala Barton è molto caldo e lo conosco bene da avversario, questa sera invece me lo sono goduto con il tifo a favore ed è stato bellissimo e ci ha dato una grossa mano”. “Se affrontiamo le gare sempre così – ha proseguito Roberto Russo – sarà dura per gli avversari. Sono felice per questa terza vittoria nei Campionati Europei, ma ora la testa è già proiettata verso le prossime sfide. Sto bene – ha aggiunto il centrale azzurro – ma ho ancora tanto da migliorare. Giocare qui a Perugia è sempre un’emozione pazzesca perché il pubblico spinge al massimo e questa sera ne ho avuto l’ulteriore conferma. Ringrazio il pubblico del Pala Barton e spero che nelle prossime gare continueremo ad avere un tifo così caloroso”.

“E’ bellissimo giocare con un pubblico così – ha concluso Daniele Lavia – ci tengo a ringraziare tutti quelli che ci hanno dato una bella spinta in questi giorni. Non era facile affrontare la Serbia, abbiamo avuto l’atteggiamento giusto per conquistare la vittoria. Dovevamo trovare il gioco degli scorsi anni, è un percorso lungo ma lo stiamo facendo da inizio estate lavorando duramente per raggiungere i nostri obiettivi”.

Terza Rassegna dei vini piwi: iscrizioni aperte fino al 29 settembre

Terza Rassegna dei vini piwi: iscrizioni aperte fino al 29 settembreMilano, 2 set. (askanews) – Il 29 settembre scadono le iscrizioni per le Cantine che intendono partecipare alla terza “Rassegna dei vini piwi”, la manifestazione organizzata dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (Trento), che promuove e valorizza i vini prodotti con almeno il 95% di uve provenienti da vitigni innovativi e sostenibili in grado di offrire tolleranza alle malattie fungine, oidio e peronospora, riducendo sensibilmente l’uso degli agrofarmaci.

La rassegna si articolerà nei giorni 8 e 9 novembre, quando si terrà la valutazione dei vini a cura di una commissione composta da 24 esperti selezionati tra enologi, enotecnici, giornalisti, sommelier e ricercatori afferenti al mondo agroalimentare, che saranno coadiuvati dagli studenti del corso enotecnico in tutte le operazioni della rassegna. La cerimonia di premiazione si terrà poi il 1 dicembre. I vini concorreranno nelle seguenti categorie: rossi, bianchi, bianchi a macerazione prolungata “orange”, spumante metodo classico bianchi, spumante metodo classico rosè, spumante metodo classico charmat bianchi, spumante metodo charmat Rosè, vini frizzanti con fondo, e vini da uve soggette ad appassimento. Anche se a livello europeo le varietà piwi sono state ammesse nelle diverse Dop, in Italia ci sono diverse Regioni nelle quali la coltivazione di queste uve non è stata ancora autorizzata, nemmeno per produrre vino generico o Igt. Il Registro nazionale delle varietà di vino comprende 36 varietà Piwi e la superficie coltivata con queste varietà supera alcune migliaia di ettari. In Veneto si trova il numero più elevato di superfici coltivate a uve piwi ed alcuni ettari si trovano in Emilia e Marche, Lazio e Piemonte, ultime regioni ad autorizzare la coltivazione di queste varietà nelle loro superficie viticola.

Con questo evento la Fondazione Edmund Mach “intende valorizzare anche l’attività di ricerca e sperimentazione sulle varietà tolleranti che ha portato ad iscrivere del Registro nazionale delle varietà di vite quattro nuove selezioni provenienti dall’attività di miglioramento genetico, grazie alla collaborazione del consorzio Civit: Termantis, Nermantis, Charvir e Valnosia. Di recente, tramite il progetto Vevir – spiega la Fondazione – queste varietà sono risultate ottimali per la coltivazione in Trentino accanto a Solaris, Souvignier gris, Bronner, Palma, Johanniter e Pinot Regina”. La storia del miglioramento genetico alla Fondazione Edmund Mach risale agli anni Venti del secolo scorso, mentre per quanto riguarda la resistenza la Fondazione “ha intrapreso un’intensa attività di breeding realizzando un piano di incrocio sin dal 1987”. Oggi “i piani di incrocio producono circa 35-40 mila semi l’anno suddivisi in circa 100 combinazioni di incrocio. Tale attività prevede anche incroci (piramidazione) che permettono di selezionare genotipi con diversi caratteri di resistenza verso le diverse malattie (oidio, peronospora, marciume nero ecc…)”. Oltre a questo obiettivo alla Fondazione “vi è un’intensa attività di incrocio anche tra i genitori piramidizzati e le varietà di Vitis vinifera che hanno prodotto le quattro varietà Charvir, Valnosia, Termantis e Nermantis”.

Vino, Nancy Pelosi ospite di Marilisa Allegrini a Montalcino e a Fumane

Vino, Nancy Pelosi ospite di Marilisa Allegrini a Montalcino e a FumaneMilano, 2 set. (askanews) – Ieri mattina la speaker emerita della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, si è recata insieme con il marito Paul a Fumane (Verona) per visitare la splendida Villa della Torre ospite di Marilisa Allegrini, a capo dell’omonima azienda vitivinicola.

L’83enne esponente dei Dem statunitensi, accompagnata dai colleghi di partito Mike Thomson e Rosa DeLauro, era stata ospite dell’imprenditrice veronese anche la settimana scorsa nella Tenuta di San Polo, la Cantina di Montalcino della famiglia Mastella Allegrini. “Nancy e Paul Pelosi mi hanno dimostrato un’amicizia che mi rende molto orgogliosa” ha scritto in un post su “X” la Cavaliere del lavoro, sottolineando che “Nancy, prima che un personaggio pubblico, è una donna che sa coltivare come poche la profondità di rapporti umani ed il piacere della condivisione”. Pelosi si trovava in Italia per partecipare come ospite d’onore alla cerimonia di consegna dei “DVF Awards” che si è tenuta a Venezia in occasione del Festival del Cinema.

Ustica, Amato: Dc9 fu colpito da missile francese, Macron si scusi

Ustica, Amato: Dc9 fu colpito da missile francese, Macron si scusiMilano, 2 set. (askanews) – “La versione più credibile è quella della responsabilità dell’aeronautica francese, con la complicità degli americani e di chi partecipò alla guerra aerea nei nostri cieli la sera di quel 27 giugno. Si voleva fare la pelle a Gheddafi, in volo su un Mig della sua aviazione. E il piano prevedeva di simulare una esercitazione della Nato, con molti aerei in azione, nel corso della quale sarebbe dovuto partire un missile contro il leader libico: l’esercitazione era una messa in scena che avrebbe permesso di spacciare l’attentato come incidente involontario”. Con queste parole l’ex presidente del Consiglio, Giuliano Amato, ha ricostruisto in un’intervista a La Repubblica l’abbattimento del Dc9 dell’Itavia il 27 giugno del 1980 sul cielo di Ustica.

“Gheddafi fu avvertito del pericolo e non salì sul suo aereo. E il missile sganciato contro il Mig libico finì per colpire il Dc9 dell’Itavia che si inabissò con dentro ottantuno innocenti. L’ipotesi più accreditata è che quel missile sia stato lanciato da un caccia francese partito da una portaerei al largo della costa meridionale della Corsica o dalla base militare di Solenzara, quella sera molto trafficata. La Francia su questo non ha mai fatto luce” ha aggiunto Amato. Secondo l’esponente socialista “Da principio i militari si erano chiusi in un silenzio blindato, ostacolando le indagini. E quando da sottosegretario alla Presidenza ebbi un ruolo in questa vicenda, nel 1986, cominciai a ricevere a Palazzo Chigi le visite dei generali che mi volevano convincere della tesi della bomba esplosa dentro l’aeromobile. Era da tempo crollata la menzogna del ‘cedimento strutturale’ dell’aeromobile e bisognava sostituirla con la tesi altrettanto falsa del ‘cedimento interno a causa dell’ordigno’”.

“Ovviamente mi chiedevo perché venissero a dirmi queste falsità. Capivo che c’era una verità che andava schermata. E la nostra aeronautica era schierata in difesa della menzogna. C’era qualcosa di molto inquietante in tutto questo. Se tanti militari, tutti con incarichi ufficiali molto importanti, dicevano la stessa cosa palesemente falsa dietro doveva esserci un segreto molto più grande di loro. Un segreto che riguardava la Nato” ha continuato l’ex premier. “Avrei saputo più tardi – ma senza averne prova – che era stato Bettino ad avvertire Gheddafi del pericolo nei cieli italiani. Non aveva certo interesse che venisse fuori una tale verità: sarebbe stato incolpato di infedeltà alla Nato e di spionaggio a favore dell’avversario. In fondo è sempre stata questa la sua parte. Amico di Gheddafi, amico di Arafat e dei palestinesi: uno statista trasgressivo in politica estera” ha proseguito Amato nell’intervista riferendosi all’ex premier Bettino Craxi.

“Mi chiedo perché un giovane presidente come Macron, anche anagraficamente estraneo alla tragedia di Ustica, non voglia togliere l’onta che pesa sulla Francia. E può toglierla solo in due modi: o dimostrando che questa tesi è infondata oppure, una volta verificata la sua fondatezza, porgendo le scuse più profonde all’Italia e alle famiglie delle vittime in nome del suo governo. Il protratto silenzio non mi pare una soluzione” ha concluso Amato.

Vino, dal 22 al 24 settembre la festa delle bollicine del Trentodoc

Vino, dal 22 al 24 settembre la festa delle bollicine del TrentodocMilano, 2 set. (askanews) – Tre giorni di festa per degustare, scoprire, raccontare e condividere lo spumante Trentodoc. Da venerdì 22 a domenica 24 settembre il “Trentodoc Festival – Bollicine di montagna” coinvolgerà la città di Trento, con i suoi cortili, i parchi e i palazzi storici (a partire dall’enoteca provinciale di Palazzo Roccabruna), e i territori di produzione di questo spumante realizzato con sole uve trentine, prima Doc in Italia assegnata ad un Metodo Classico.

La manifestazione, con la direzione scientifica del vicedirettore del Corriere della Sera, Luciano Ferraro, porterà enologi, esperti e personaggi del mondo del vino, del cibo e dello spettacolo, e offrirà ad appassionati e grande pubblico degustazioni guidate, show cooking, dibattiti sul mondo del vino, conversazioni tra chef e produttori trentini, e interiviste a personaggi della cultura e dello spettacolo. Protagoniste di questi tre giorni di festa, le case spumantistiche che accoglieranno gli ospiti con visite nei vigneti, laboratori didattici, aperitivi, cene a tema e serate musicali. Tra i tanti ospiti annunciati (il programma è ancora in via di definizione) ci saranno il cantautore Diodato, l’attrice Caterina Guzzanti, la scrittrice Lorenza Ghinelli, i comici e commentatori televisivi della Gialappa’s Band, e Andrea Lonardi, il secondo Master of wine italiano, insignito del titolo il 25 agosto scorso a Londra, che il 22 settembre alle 18.30 parteciperà al “wine talk” intitolato “Generazione Z e Millennials: i nuovi percorsi del vino”. L’evento, realizzato dall’Istituto Trento Doc e da Trentino Marketing, è promosso dall’assessorato all’Agricoltura, Foreste, Caccia e pesca della Provincia autonoma di Trento. “Attraverso talk, degustazioni ed eventi speciali nei luoghi storici e nelle Cantine del territorio daremo risalto ad una nostra eccellenza” ha dichiarato l’assessora Giulia Zanotelli, sottolineando che “l’invito è quello di visitare il sito, scoprire gli appuntamenti e non lasciarsi scappare l’occasione per conoscere e apprezzare le bollicine di montagna”.

Con alle spalle 120 anni di storia, il Trentodoc vede oggi attive 67 case spumantistiche, grandi e piccole realtà che propongono un totale di circa 220 etichette.

Papa in Mongolia torna a invocare pace e rispetto creato

Papa in Mongolia torna a invocare pace e rispetto creatoCittà del Vaticano, 2 set. (askanews) – Nel suo primo discorso pubblico, pronunciato davanti alle autorità pubbliche della Mongolia, Papa Francesco ètornato a chiedere pace per il mondo ed un congiunto sforzo per la salvaguardia del creato.

Nel suo discorso pronunciato alle 4.20 ora di Roma, presso la Sala Ikh Mongol,di Ulaanbaatar di fronte a circa 700 persone tra Autorità politiche e religiose, Membri del Corpo Diplomatico, Imprenditori e Rappresentanti della Società civile e della cultura, Francesco ha voluto ricordare l’antica cultura mongola “sempre attenta – ha detto – a non rompere i delicati equilibri dell’ecosistema”, una cultura che “ha molto da insegnare a chi oggi non vuole chiudersi nella ricerca di un miope interesse particolare, ma desidera consegnare ai posteri una terra ancora accogliente e feconda”. Dopo il discorso introduttivo del Presidente della Mongolia, Ukhnaagiin Khürelsükh, il Papa ha poi ricordato come proprio la cultura di cui il popolo mongolo è portatore è sempre stata attenta a “non rompere i delicati equilibri dell’ecosistema, ha molto da insegnare a chi oggi non vuole chiudersi nella ricerca di un miope interesse particolare, ma desidera consegnare ai posteri una terra ancora accogliente e feconda e a promuovere con delicatezza e attenzione, contrastando gli effetti della devastazione umana con una cultura della cura e della previdenza, che si riflette in politiche di ecologia responsabile”.

Poi quella che è stata una vera invocazione per la fine dei conflitti che insanguinano il mondo. In unaterra “devastata da troppi conflitti, – da detto il Papa – si ricreino anche oggi, nel rispetto delle leggi internazionali, le condizioni di quella che un tempo fu la pax mongolica, ossia l’assenza di conflitti”. “Passino le nuvole oscure della guerra, vengano spazzate via dalla volontà ferma di una fraternità universale in cui le tensioni siano risolte sulla base dell’incontro e del dialogo, e a tutti vengano garantiti i diritti fondamentali! Qui, nel vostro Paese ricco di storia e di cielo, imploriamo questo dono dall’Alto e diamoci da fare insieme per costruire un avvenire di pace”.