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Tag: Sanremo 2023

La cacio e pepe eretica di Michele Minchillo val bene una stella Michelin

La cacio e pepe eretica di Michele Minchillo val bene una stella MichelinMilano, 27 apr. (askanews) – Stravolgere un classico come la cacio e pepe richiede una certa dose di coraggio. Il rischio “eresia” è dietro l’angolo, tanto più se nel piatto tipico romano fanno capolino gamberi viola di Gallipoli e lime. Ma saper osare talvolta paga. Come è accaduto allo chef Michele Minchillo, autore di questa cacio e pepe “eretica” che gli è valsa la citazione nella Guida Michelin, in concomitanza con l’assegnazione, a novembre del 2022, della prima prima stella per la sua cucina al “Vitium” di Crema .

D’altronde, come non osare a 30 anni appena compiuti? “In generale, in realtà, sono un po’ contrario alla rivisitazione dei classici – spiega Minchillo – Quando ho creato questa cacio e pepe l’ho fatto un po’ per venire incontro a dei clienti dei business lunch che non volevano osare troppo e si volevano avvicinare al ristorante con un approccio diverso, con piatti easy ma goduriosi. Quindi ho preparato una cacio e pepe e l’ho resa mia con tre pepi e una cremosità diversa. Oltre al gambero e al lime. Poi, visto il successo, l’ho inserita nel menu serale”. Il contrasto fra mare e terra è la cifra della cucina di Minchillo: triglia, foie gras, pompelmo e avocado; canocchie, capocollo e fave; animella con fondo di scoglio o la pasta porro e ricci sono alcuni dei piatti nel menù di Vitium. “Mi piace giocare con gli ingredienti, ma non è facile farlo perché si può incorrere facilmente in banalità o in piatti che non escono bene, però la mia cucina è effettivamente piena di contrasti”, spiega lo chef foggiano, classe 1993.

Una cucina sperimentale e creativa quella di Minchillo, che ha anche nelle contaminazioni il suo fil rouge. Contaminazioni che sono frutto delle sue esperienze fatte in giro per il mondo prima di aprire il ristorante a Crema nel 2019. Diverse regioni italiane, poi Londra, New York, al due stelle “Aska” a Brooklyn, e Dubai, dove Minchillo ha anche affinato le capacità imprenditoriali. “C’è tanta Asia e tanto nord Europa nella mia cucina. La Puglia si incontra in qualche ingrediente, anche se non propongo dei piatti veri e propri. La cucina delle mie origini ha prodotti già talmente buoni nella loro essenza naturale che non c’è nemmeno bisogno di manipolarli”, sottolinea Minchillo. Da queste contaminazioni nascono piatti multiculturali: maiale Iberico, ‘nduja, burrata, cavolo cinese; pescato, ostrica, carota e zenzero, scapece. Di sapore locale, del cremasco, c’è poco, ma quel poco viene esaltato all’ennesima potenza. Vedi i ravioli con ragù alla genovese, Salva Cremasco Dop e mostarda di zucca. D’altronde lo sguardo dello chef va oltre la provincia dove ha scelto di aprire il suo ristorante, che può essere facilmente raggiunto da tutte le città lombarde e dista appena 45 minuti d’auto da Milano. “Ho fame di scoperta, di scoprire posti, persone, tradizioni. Per me è stata fondamentale l’esperienza all’estero. Chiedere, scoprire, apprendere e assimilare tutto”, racconta. “La stella Michelin è stata un’emozione, certo, è il sogno di ogni chef. Averla presa a 29 anni, a tre anni dall’apertura del mio primo ristorante, mi ha dato un plus. Mi fa credere ancora di più nel progetto, in me stesso, e mi dà la carica per continuare a studiare e a sognare”.

Per il futuro c’è il sogno di uno spazio più grande, forse in campagna, con un orto dove raccogliere i prodotti di stagione e approfondire quel percorso green e anti spreco appena intrapreso con un menu ad hoc, il “Green Side”. Per il momento, però, Vitium resta nel centro di Crema, in un palazzo storico del XII secolo, dall’atmosfera elegante con personale giovane guidato dal maitre marchigiano Jacopo Vico, dove a trionfare, ancora una volta, è il contrasto, fra l’antico del palazzo e lo stile nordico essenziale.

Cdm non modifica Def, solo relazione sullo scostamento di bilancio

Cdm non modifica Def, solo relazione sullo scostamento di bilancioRoma, 27 apr. (askanews) – Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato una nuova Relazione al Parlamento ai sensi dell’art. 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi.

Restano confermati i saldi di finanza pubblica già riportati dal Documento di economia e finanza 2023, mentre la nuova Relazione sottolinea le finalità di sostegno al lavoro e alle famiglie oggetto degli interventi programmati per il Consiglio dei ministri già fissato per il primo maggio.

Un italiano su due ha subito un furto in casa. L’80% sceglie di aumentare le misure di sicurezza

Un italiano su due ha subito un furto in casa. L’80% sceglie di aumentare le misure di sicurezzaRoma, 27 apr. (askanews) – Un italiano su due ha subito un furto in casa: in vista delle vacanze l’80% delle persone sceglie di proteggere la propria abitazione aumentando le misure di sicurezza. E’ quanto emerge dalla nuova ricerca condotta da Verisure in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Sondea per indagare lo stato d’animo degli italiani in vista delle prossime vacanze, le loro preoccupazioni e i rimedi che adotteranno per sentirsi più sicuri. Dallo studio, effettuato su campione di oltre 1000 italiani è emerso chiaramente che, anche quest’anno, la paura più grande durante le partenze è la possibilità di subire un furto nella propria abitazione (56,11% degli intervistati).

A fronte di una percentuale del 64% degli italiani che hanno deciso di andare in vacanza nei prossimi mesi, oltre il 56% dichiara di non essere tranquillo a lasciare la propria abitazione per timore di subire un furto o una rapina, un evento che il 24% degli intervistati (il doppio rispetto al 2022) ha vissuto in prima persona o indirettamente (53%) attraverso amici, parenti o conoscenti in casa, oltre chi ha subito un furto nella propria attività lavorativa (per il 41% direttamente e il 12% indirettamente). Solo 3 italiani su 10, infatti, dichiarano di non essere mai stati vittime di eventi di questo tipo. Numeri in continuo aumento, che mostrano una crescita di questi episodi e una maggiore percezione di pericolo delle persone. Alla luce di una più grande preoccupazione, il 40% circa degli intervistati ha, infatti, già aumentato le misure di sicurezza in casa (a fronte del 35% dello scorso anno) e un ulteriore 40% ha intenzione di farlo in vista delle prossime vacanze.

Tra le misure prese in considerazione dagli intervistati, il 44% pensa di installare un allarme nella prima casa, il 28% nella seconda casa e il 30% nella propria attività commerciale. Le caratteristiche principali che un sistema di allarme dovrebbe avere per gli intervistati sono: la connessione a una Centrale Operativa in grado di verificare le intrusioni reali, filtrare i falsi allarmi e intervenire in caso di pericolo (il 41,21%), i sensori esterni o perimetrali (32%), un’applicazione per il controllo da remoto (31%) e l’installazione di Telecamere HD (31%). Rispetto agli anni precedenti, 2 italiani su 3 intervistati si sentono generalmente meno sicuri (66,24%) in casa, percentuale che sale all’83,42% degli intervistati che dichiarano di sentirsi ancora meno sicuri in strada. Al contrario, il 33,76% e il 16,58% degli intervistati dichiara di sentirsi più sicuro a casa e per strada rispetto a qualche anno fa.

Roma, Radicali a Gualtieri: autorizzi campagna pro cannabis

Roma, Radicali a Gualtieri: autorizzi campagna pro cannabisRoma, 27 apr. (askanews) – Appello dei Radicali italiani al sindaco di Roma Roberto Gualtieri “perché si pronunci contro il divieto degli uffici alla campagna di affissioni di ‘Meglio legale’ e perché realizzi quanto previsto dalle linee programmatiche approvate in assemblea capitolina riguardo le politiche della notte”. Il diniego del Comune di Roma alle affissioni di ‘Meglio Legale’, associazione che si batte per la legalizzazione della cannabis, “non ci sorprende, perché la nostra città ha ormai profondamente introiettato il dogma del proibizionismo”: così in una nota Francesco Tucci e Leone Barilli, rispettivamente tesoriere e membro di direzione di Radicali Roma.

“Due anni fa, come Radicali Roma, provammo già a scardinare questo paradigma durante le primarie del centrosinistra e la campagna per le comunali, proponendo un approccio diverso al tema delle sostanze, in particolare della cannabis, e al governo delle politiche della notte, attraverso la nostra campagna Roma Antipro – ricordano i Radicali -. Ci dispiace constatare come in questo primo anno e mezzo di giunta Gualtieri non si siano fatti passi in avanti, anzi, si continui ad affrontare questi temi attraverso ordinanze e maggiore repressione, senza peraltro ottenere risultati significativi”. Tra l’altro, continuano i Radicali, “la figura del delegato alle politiche della notte si ritrova nelle linee programmatiche approvate a inizio consiliatura, ma ad oggi non ve n’è traccia. Ora addirittura le affissioni di un’associazione che si batte per la legalizzazione della cannabis vengono ritenute inadatte alla vista della cittadinanza, mentre nei mesi scorsi non si è ritenuto problematico che i romani si imbattessero per strada nei manifesti della propaganda becera dei movimenti ProVita”, sottolineano i radicali, che si appellano a Gualtieri perché intervenga.

Ligabue S.p.A. torna al 100% di proprietà della famiglia Ligabue

Ligabue S.p.A. torna al 100% di proprietà della famiglia LigabueMilano, 27 apr. (askanews) – Ligabue S.p.A., gruppo leader a livello internazionale nei servizi di catering e forniture per piattaforme on-shore e off-shore, navi da crociera, traghetti e navi mercantili, nonché armatore e primario operatore di Travel Trade marittimo, dopo quasi 40 anni torna al 100% di proprietà della famiglia Ligabue, oggi rappresentata da Inti Ligabue, CEO dal 2012 e dal 2016 anche presidente del Gruppo Ligabue.

Dalla fine degli anni ’80 la Ligabue – la più antica società di appalto e provveditoria navale in attività al mondo, cui si deve l’invenzione del contratto di appalto navale e del servizio di catering – aveva visto l’avvicendarsi di diversi Fondi d’investimento al fianco della famiglia, pur sempre rimasta in maggioranza. “È un momento storico per la nostra azienda, estremamente significativo – ha dichiarato Inti Ligabue – una scelta che garantisce strategia di lungo periodo a tutti gli stakeholder del Gruppo. La volontà di mantenere l’azionariato nelle mani della famiglia fondatrice, come unico azionista, conferma la solidità dell’azienda e la visione di prospettiva per il futuro”.

Def, Schlein: siamo al dilettantismo, purtroppo lo paga l’Italia

Def, Schlein: siamo al dilettantismo, purtroppo lo paga l’ItaliaRoma, 27 apr. (askanews) – “Delle due l’una: o siamo di fronte a un episodio di imperdonabile sciatteria o alla prova conclamata delle divisioni della maggioranza. In entrambi i casi si dimostra la totale inadeguatezza di questo Governo e di questa maggioranza, che dovranno risponderne davanti al Paese”. Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein, commentando la bocciatura alla Camera della relazione sullo scostamento di bilancio.

Aggiunge Schlein: “Sono andati sotto per mancanza dei voti necessari sullo scostamento di bilancio, ovvero una decisione fondamentale che impatta sui conti pubblici e quindi sulle famiglie e sulle imprese. Siamo al dilettantismo, il problema è che lo pagano l’Italia e la sua credibilità”.

Musica elettronica,la tecnologia aiuta le etichette indipendenti

Musica elettronica,la tecnologia aiuta le etichette indipendentiRoma, 27 apr. (askanews) – Gli artisti emergenti del panorama musicale difficilmente arrivano alle grandi etichette discografiche. Spesso i più intraprendenti, ambiziosi e volenterosi, per farsi notare ricorrono a delle autoproduzioni. Tuttavia la strada è complessa. “Solitamente è con i finanziamenti e i budget di un’etichetta discografica che un artista può raggiungere la fama globale ma esistono delle alternative” afferma Andrea Centrone, artista e fondatore di BigC Records, un’etichetta indipendente italiana.

“Oggi le grandi case discografiche controllano e influenzano la crescita dell’industria musicale, concentrandosi per ovvi motivi sul fatturato. Niente di sbagliato, per carità. Secondo la Recording Industry Association of America, il contributo dell’industria musicale al PIL degli Stati Uniti è stato di 170 miliardi di dollari, circa lo 0,75% del Pil totale. È innegabile che questa quota settoriale sia dovuta all’interazione delle etichette discografiche con altre aziende dell’economia, senza le quali la musica sarebbe solo un’attività artistica anziché un’entità economica. Non bisognerebbe tuttavia penalizzare gli artisti (e sono tanti) che non godono degli appoggi delle grandi etichette perché propongono dei generi musicali di nicchia, non facilmente orecchiabili. Fatta questa premessa, le nuove leve possono trovare nelle produzioni indipendenti un utile trampolino di lancio, un modo per agganciare le Majors e non solo”, spiega Centrone. Come è cambiato il panorama della musica, in termini commerciali? “In passato gli imprenditori della musica si muovevano con una certa libertà, puntando sull’innovazione, anche azzardando. Basti pensare al trionfo dell’elettronica” sostiene Centrone, tra le cui tante produzioni annoveriamo, Synchronized; Tropical; Dorayaki; Come Back ed Electrosync la produzione di artisti del calibro di Just on George la cui ultima produzione, Frankie Dettori, è stata pubblicata sulla BigC Records.

“A partire dagli anni ’70 si iniziarono a utilizzare i primi sintetizzatori. Basta ascoltare ‘On The Run’ dei Pink Floyd, dove un sintetizzatore la fa da padrona. Negli anni ’80 ci fu il consolidamento delle tastiere e i sintetizzatori analogici. La svolta si ebbe negli anni ’90 quando quegli strumenti caddero nelle mani dei dj. Le majors, fiutando il business, decisero di aprire delle sublabel di musica elettronica. Il metodo compositivo tradizionale lasciò spazio a creatività e sperimentazione. Nacque la musica House, la Electro, la Techno e tanti generi che divennero colonne portanti di quel movimento. Nacque, per i dj, una nuova figura professionale: il dj producer che diventò la nuova star del 2000”. Poi nel corso degli anni lo spirito pionieristico dei colossi della musica si è dovuto adattare alle esigenze di mercato. Ma questo non ha impedito la fioritura di nuovi talenti. Occorre percorrere anche sentieri alternativi, almeno nelle fasi iniziali. “Quanto ai dj producer, infatti, ci sono artisti seguiti da migliaia di fan ma c’è anche un movimento con tanti produttori indipendenti che seppur poco conosciuti, contribuiscono in maniera significativa a tutto il settore”, aggiunge il produttore di BigC Records.

Fortunatamente “con l’avvento della tecnologia, dei software di produzione e con gli emulatori di strumenti, la produzione è più semplice e fruibile. Tutti fattori che giocano a favore dei producers”. Anche le piattaforme di distribuzione aiutano i produttori indipendenti a proporre i loro lavori in maniera più snella. Centrone ne è assolutamente convinto “anche se la cosa più complicata non è la produzione, non è pubblicare e distribuire la propria musica, ma farla arrivare alla gente, utilizzando piattaforme di streaming poiché a decidere quale musica far ascoltare è spesso una cerchia di persone. Di conseguenza, come ho già accennato, il percorso consigliabile è l’autoproduzione. Si va dal creare un’etichetta a produrre e distribuire le proprie produzioni. Del resto molti artisti contemporanei sono nati su YouTube, per poi entrare nel mainstream. Grazie ai distributori musicali si può far arrivare la musica in tutti i digital store e i siti di streaming come YouTube, TikTok o Spotify. Si può produrre e distribuire musica per un pubblico più ampio, anche da un home studio. Questo mette l’artista in una posizione di successo, aiutandolo a sfruttare e negoziare un successivo accordo con le major”. Insomma, si tratta di percorso complesso ma “bellissimo perché se qualcuno si accorgerà di noi vorrà dire che ce l’abbiamo fatta da soli. Sono felice di far parte della scena indipendente anche se è impegnativo” continua il produttore, per poi concludere con un appello “vorrei esortare tutti a seguire e sostenere il movimento indipendente. Chiedo di non fermarsi ad ascoltare solo la musica degli artisti più conosciuti, ma andare alla ricerca dei tantissimi artisti e produttori più ‘piccoli’, esplorando tutto il panorama della musica elettronica, così vasto e affascinante”.

Assemblea Capitolina approva rendiconto in attivo, debito ridotto

Assemblea Capitolina approva rendiconto in attivo, debito ridottoRoma, 27 apr. (askanews) – L’Assemblea Capitolina ha approvato il Rendiconto di gestione 2022 di Roma Capitale, che si chiude con un miglioramento del risultato di amministrazione per circa 300mila euro rispetto al 2021, pari a oltre 7,1 miliardi di euro complessivi.

La presidente della commissione Commissione capitolina Bilancio Giulia Tempesta saluta l’approvazione spiegando che, con la maggioranza, “teniamo fede agli impegni che abbiamo preso su Roma, mantenendo l’obiettivo centrale del pareggio di bilancio e consolidando il risultato positivo nel saldo tra entrate e uscite. Roma ha il suo rendiconto di gestione e i romani possono star tranquilli, la nostra gestione è salda ed efficiente” Questo, spiega Tempesta “significa che non solo abbiamo coperto tutti i vincoli e accantonato il dovuto per legge, ma che oggi registriamo un sensibile miglioramento nelle riscossioni, cioè nelle entrate delle casse dell’Amministrazione, riducendo allo stesso tempo il debito di circa il 12,5% rispetto al 2021 e il periodo di ritardo nei pagamenti”. Non essendo l’ente in deficit, continua Tempesta, “siamo in grado di affrontare qualsiasi imprevisto e mettere in cantiere progetti da realizzare, quanto prima, attraverso risorse ‘liberate’. Un risultato oggettivamente positivo quindi non solo per chi si occupa di bilancio, in Assemblea Capitolina come in Giunta, ma per le persone che vivono Roma e che ci chiedono una gestione responsabile ed efficiente”, conclude la presidente della commissione Bilancio.

Milano, Terzi(R.Lombardia): serve un secondo ‘nodo’ ferroviario

Milano, Terzi(R.Lombardia): serve un secondo ‘nodo’ ferroviarioMilano, 27 apr. (askanews) – “La riqualificazione degli ex scali ferroviari di Milano deve essere l’occasione per realizzare un secondo nodo ferroviario milanese, potenziando l’attuale infrastruttura che risulta deficitaria per le necessità della Lombardia”. Lo ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche, Claudia Maria Terzi, intervenendo al roadshow ‘Dagli Scali, la nuova città. Sei anni dopo’ che si è tenuto questa mattina a Milano, allo scalo Farini.

“Occorre uno scatto in avanti – ha proseguito Terzi – e pensare a un’evoluzione del nodo di Milano. Il sistema ferroviario regionale è arrivato alla saturazione. Abbiamo condiviso con il ministero la necessità di intervenire quanto prima, iniziando a pensare alle varie soluzioni, che sia l’introduzione di un nuovo passante o interventi infrastrutturali. Con Rfi abbiamo condiviso l’urgenza di questa tematica: stabiliremo cosa fare, capiremo quanti soldi ci vogliono e poi ci metteremo al lavoro”.

Trattativa Stato-mafia, assoluzione definitiva per Dell’Utri e gli ex del Ros Mori, Subranni, De Donno

Trattativa Stato-mafia, assoluzione definitiva per Dell’Utri e gli ex del Ros Mori, Subranni, De DonnoRoma, 27 apr. (askanews) – Assoluzione definitiva per l’ex senatore Marcello Dell’Utri nell’ambito del processo sulla trattativa Stato-mafia. I giudici della Cassazione hanno in particolare annullato senza rinvio il giudizio d’appello. Nei confronti di Dell’Utri anche la procura generale in sede di requisitoria aveva chiesto la conferma dell’assoluzione. È definitiva l’assoluzione per non aver commesso il fatto nei confronti del generale dei carabinieri Mario Mori, per il generale Antonio Subranni e dell’ufficiale dell’Arma Giuseppe De Donno, tutti ex Ros. Questa la sentenza della Cassazione nel processo sulla trattativa Stato-Mafia. I supremi giudici della VI sezione hanno annullato senza rinvio la sentenza di appello.

Nell’ambito del giudizio sulla trattativa Stato-mafia i giudici della Cassazione hanno anche riqualificato la contestazione di violenza e minaccia a un corpo politico dello Stato nella forma del tentativo. Così facendo il reato è andato prescrizione per i boss Leoluca Bagarella ed Antonino Cinà.