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Tag: Sanremo 2023

Uno studio sostiene che le ondate di calore sono impossibili senza il cambiamento climatico

Uno studio sostiene che le ondate di calore sono impossibili senza il cambiamento climaticoRoma, 25 lug. (askanews) – Le ondate di calore di luglio in Europa e Nord America sarebbero state pressoché impossibili senza il cambiamento climatico. É quanto sostiene uno studio della collaborazione accademica World Weather Attribution (Wwa) – che studia l’attribuzione degli eventi estremi, calcola cioè la probabilità che il verificarsi, l’intensità e la durata dell’evento siano dovuti al cambiamento climatico – citato dal Wwf.

Tali eventi non sono più insoliti a causa del riscaldamento globale provocato dall’uso di combustibili fossili, dalla deforestazione e da altre attività umane. Lo studio – riporta il Wwf – ha anche evidenziato che il cambiamento climatico ha reso l’ondata di calore in Cina almeno 50 volte più probabile. Secondo gli scienziali, le emissioni di gas serra hanno anche fatto sì che le ondate di calore fossero più calde di quanto sarebbero state altrimenti: l’ondata di calore europea è stata più calda di 2,5°C, quella nordamericana di 2°C e quella cinese di 1°C a causa del cambiamento climatico. Sebbene i ricercatori rilevino che lo sviluppo di El Niño, un fenomeno climatico naturale, abbia probabilmente contribuito con calore aggiuntivo alle ondate di calore in alcune regioni, l’aumento delle temperature globali dovuto alla combustione di combustibili fossili è la ragione principale per cui le ondate di calore sono così gravi.

Secondo il Wwf l’analisi dovrebbe porre fine al triste e inutile dibattito (non scientifico) fomentato da coloro, soprattutto lobbisti, che in questi giorni hanno posto in dubbio la stessa gravità degli eventi in corso. Si conferma invece che è interesse precipuo del nostro Paese che l’azione climatica sia accelerata. É infatti noto da anni – evieenzia l’associazione – che il Mediterraneo costituisce un hot spot climatico, esposto a eventi climatici sempre più estremi e ripetuti in presenza di un aumento globale delle temperature medie: gli scienziati prevedono che in futuro ondate di calore come quelle di quest’anno diventeranno ancora più frequenti e potrebbero verificarsi ogni 2-5 anni. Per il Wwf il Governo e il Parlamento devono assumere la crisi climatica come una priorità e dedicarsi ad accelerare l’abbattimento delle emissioni climalteranti e a perseguire il contenimento del riscaldamento globale entro 1,5°C. “I prossimi banchi di prova saranno il PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia Clima) e il varo del Piano di Adattamento – ha sottolineato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia – Nel caso del PNIEC, bisogna mostrare molto più coraggio e cambiare strada davvero, andando verso l’uscita rapida da tutti i combustibili fossili e il 100% energia rinnovabile, abbiamo dimostrato che nel settore elettrico è possibile farlo entro dieci anni. Per il Piano di Adattamento, servono scelte precise e risorse: dobbiamo preparare il sistema a gestire le conseguenze su persone ed ecosistemi in ogni ambito. Le città devono avere una pianificazione volta a prevenire il caldo e le isole di calore, per esempio: è proprio un cambiamento di mentalità e di approccio. Il Wwf, insieme a Greenpeace, Legambiente, Kyoto Club e Transport&Environment, chiede anche l’approvazione di una Legge sul Clima che renda strutturale e sistemica la lotta alla crisi climatica, ne assicuri la governance, fissi l’obiettivo della neutralità climatica prima della metà del secolo e gli obiettivi intermedi, stabilisca un budget di carbonio anche per i singoli settori produttivi e istituisca un Consiglio Scientifico per il Clima.

Sala: a Milano venti a oltre 100km all’ora, non sappiamo i tempi per la ripresa

Sala: a Milano venti a oltre 100km all’ora, non sappiamo i tempi per la ripresaMilano, 25 lug. (askanews) – Venti a 100 chilometri all’ora, strade sbarrate da alberi caduti, circolazione di filobus e tram interrotta, tetti delle scuole scoperchiati, il Castello sforzesco chiuso. È il bilancio della “notte insonne” di Milano sferzata da un violento nubifragio, nelle parole del sindaco Giuseppe Sala che in un video sui suoi canali social traccia il quadro.

“Il vento in città ha superato i 100 km all’ora. Dalle 4 con i tecnici del Comune sono personalmente al lavoro per coordinare il lavoro, allo scopo di limitare i danni- racconta il primo cittadino milanese – Da subito vigili del fuoco, protezione civile e agenti sono intervenuti per far fronte alle centinaia di richieste di aiuto”. “Se le metropolitane e il servizio degli autobus funzionano regolarmente è estremamente problematica la gestione dei filobus e tram a causa di tre motivi – spiega Sala – il primo è che abbiamo due depositi senza corrente e i mezzi non possono uscire, il secondo è che in alcuni casi abbiamo alberi sui tracciati e infine abbiamo situazioni, anche sulla 90-91 di linee aeree da ripristinare”, inoltre ci sono “alcune strade sono ancora interrotte e si sta lavorando per liberarle dagli alberi caduti: consiglio di informarsi prima di mettersi in movimento”. Ma non è solo un problema di mobilità quello che sta paralizzando stamattina Milano: “Stiamo valutando i nostri luoghi di gestione comunale: ci sono scuole con tetti scoperchiati e il Castello al momento è chiuso per problemi di sicurezza perché ci sono tegole cadute dalle merlate” aggiunge il sindaco. “Al momento non sappiamo con esattezza quanto ci vorrà per ripristinare la situazione anche perché non dobbiamo preoccuparci solo degli alberi caduti ma anche di verificare la situazione di quelli potenzialmente pericolanti – afferma – La situazione non è semplice ma il personale sta lavorando da stanotte”. Il sindaco chiude il suo videomessaggio con un riflessione più generale: “Ho visto passare nella mia vita 65 estati, non mi ricordo delle primissime ma le altre sì e quello che sto vedendo ora non è normale. Non possiamo più negarlo: il cambiamento climatico sta modificando la nostra vita, non possiamo semplicemente far finta di niente e soprattutto non possiamo non fare nulla. Anche Milano deve fare la sua parte e la farà”.

Studio, ondate di calore impossibili senza cambiamento climatico

Studio, ondate di calore impossibili senza cambiamento climaticoRoma, 25 lug. (askanews) – Le ondate di calore di luglio in Europa e Nord America sarebbero state pressoché impossibili senza il cambiamento climatico. É quanto sostiene uno studio della collaborazione accademica World Weather Attribution (Wwa) – che studia l’attribuzione degli eventi estremi, calcola cioè la probabilità che il verificarsi, l’intensità e la durata dell’evento siano dovuti al cambiamento climatico – citato dal Wwf.

Tali eventi non sono più insoliti a causa del riscaldamento globale provocato dall’uso di combustibili fossili, dalla deforestazione e da altre attività umane. Lo studio – riporta il Wwf – ha anche evidenziato che il cambiamento climatico ha reso l’ondata di calore in Cina almeno 50 volte più probabile. Secondo gli scienziali, le emissioni di gas serra hanno anche fatto sì che le ondate di calore fossero più calde di quanto sarebbero state altrimenti: l’ondata di calore europea è stata più calda di 2,5°C, quella nordamericana di 2°C e quella cinese di 1°C a causa del cambiamento climatico. Sebbene i ricercatori rilevino che lo sviluppo di El Niño, un fenomeno climatico naturale, abbia probabilmente contribuito con calore aggiuntivo alle ondate di calore in alcune regioni, l’aumento delle temperature globali dovuto alla combustione di combustibili fossili è la ragione principale per cui le ondate di calore sono così gravi.

Secondo il Wwf l’analisi dovrebbe porre fine al triste e inutile dibattito (non scientifico) fomentato da coloro, soprattutto lobbisti, che in questi giorni hanno posto in dubbio la stessa gravità degli eventi in corso. Si conferma invece che è interesse precipuo del nostro Paese che l’azione climatica sia accelerata. É infatti noto da anni – evieenzia l’associazione – che il Mediterraneo costituisce un hot spot climatico, esposto a eventi climatici sempre più estremi e ripetuti in presenza di un aumento globale delle temperature medie: gli scienziati prevedono che in futuro ondate di calore come quelle di quest’anno diventeranno ancora più frequenti e potrebbero verificarsi ogni 2-5 anni. Per il Wwf il Governo e il Parlamento devono assumere la crisi climatica come una priorità e dedicarsi ad accelerare l’abbattimento delle emissioni climalteranti e a perseguire il contenimento del riscaldamento globale entro 1,5°C. “I prossimi banchi di prova saranno il PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia Clima) e il varo del Piano di Adattamento – ha sottolineato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia – Nel caso del PNIEC, bisogna mostrare molto più coraggio e cambiare strada davvero, andando verso l’uscita rapida da tutti i combustibili fossili e il 100% energia rinnovabile, abbiamo dimostrato che nel settore elettrico è possibile farlo entro dieci anni. Per il Piano di Adattamento, servono scelte precise e risorse: dobbiamo preparare il sistema a gestire le conseguenze su persone ed ecosistemi in ogni ambito. Le città devono avere una pianificazione volta a prevenire il caldo e le isole di calore, per esempio: è proprio un cambiamento di mentalità e di approccio.

Il Wwf, insieme a Greenpeace, Legambiente, Kyoto Club e Transport&Environment, chiede anche l’approvazione di una Legge sul Clima che renda strutturale e sistemica la lotta alla crisi climatica, ne assicuri la governance, fissi l’obiettivo della neutralità climatica prima della metà del secolo e gli obiettivi intermedi, stabilisca un budget di carbonio anche per i singoli settori produttivi e istituisca un Consiglio Scientifico per il Clima.

Milano, Sala: venti a 100km ora, non sappiamo tempi per ripresa

Milano, Sala: venti a 100km ora, non sappiamo tempi per ripresaMilano, 25 lug. (askanews) – Venti a 100 chilometri all’ora, strade sbarrate da alberi caduti, circolazione di filobus e tram interrotta, tetti delle scuole scoperchiati, il Castello sforzesco chiuso. È il bilancio della “notte insonne” di Milano sferzata da un violento nubifragio, nelle parole del sindaco Giuseppe Sala che in un video sui suoi canali social traccia il quadro.

“Il vento in città ha superato i 100 km all’ora. Dalle 4 con i tecnici del Comune sono personalmente al lavoro per coordinare il lavoro, allo scopo di limitare i danni- racconta il primo cittadino milanese – Da subito vigili del fuoco, protezione civile e agenti sono intervenuti per far fronte alle centinaia di richieste di aiuto”. “Se le metropolitane e il servizio degli autobus funzionano regolarmente è estremamente problematica la gestione dei filobus e tram a causa di tre motivi – spiega Sala – il primo è che abbiamo due depositi senza corrente e i mezzi non possono uscire, il secondo è che in alcuni casi abbiamo alberi sui tracciati e infine abbiamo situazioni, anche sulla 90-91 di linee aeree da ripristinare”, inoltre ci sono “alcune strade sono ancora interrotte e si sta lavorando per liberarle dagli alberi caduti: consiglio di informarsi prima di mettersi in movimento”. Ma non è solo un problema di mobilità quello che sta paralizzando stamattina Milano: “Stiamo valutando i nostri luoghi di gestione comunale: ci sono scuole con tetti scoperchiati e il Castello al momento è chiuso per problemi di sicurezza perché ci sono tegole cadute dalle merlate” aggiunge il sindaco. “Al momento non sappiamo con esattezza quanto ci vorrà per ripristinare la situazione anche perché non dobbiamo preoccuparci solo degli alberi caduti ma anche di verificare la situazione di quelli potenzialmente pericolanti – afferma – La situazione non è semplice ma il personale sta lavorando da stanotte”. Il sindaco chiude il suo videomessaggio con un riflessione più generale: “Ho visto passare nella mia vita 65 estati, non mi ricordo delle primissime ma le altre sì e quello che sto vedendo ora non è normale. Non possiamo più negarlo: il cambiamento climatico sta modificando la nostra vita, non possiamo semplicemente far finta di niente e soprattutto non possiamo non fare nulla. Anche Milano deve fare la sua parte e la farà”.

Italia ko ai Mondiali di pallanuoto, la Serbia va in semifinale

Italia ko ai Mondiali di pallanuoto, la Serbia va in semifinaleRoma, 25 lug. (askanews) – Si ferma ai quarti di finale il cammino del Settebello ai campionati mondiali di Fukuoka. Passa la Serbia con 7 debuttanti e un futuro luminoso davanti a sé, che batte il Settebello ai rigori per 15-14 dopo aver pareggiato col centroboa Ubovic a 48 secondi dalla fine (11-11). Ai rigori risulta decisiva la parata di Mitrovic sul mancino Damonte (in precedenza parati i tiri anche di Di Somma e subito dopo di Radulovic). Gli azzurri, spesso in vantaggio (3-2, 4-3, 6-5, 7-6, 8-7, 9-8, 10-9, 11-10), non sono mai riusciti a sganciarsi. Ora giocheranno per il quinto posto.

Salvini: il nostro obiettivo è ripristinare i servizi il prima possibile

Salvini: il nostro obiettivo è ripristinare i servizi il prima possibileMilano, 25 lug. (askanews) – “Sono in contatto con amministratori locali e soccorritori: ringrazio Vigili del Fuoco, tecnici, operai e tutti coloro che in queste ore, ininterrottamente in tutta Italia, da Milano a Palermo, si stanno impegnando per limitare i danni e proteggere i cittadini dalle drammatiche conseguenze del maltempo e dagli incendi, con l’obiettivo di ripristinare i servizi sospesi il prima possibile”. Lo ha scritto su Instagram il vicempremier e ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, commentando l’ondata di maltempo che si è abbattuta in Italia.

A seguito del maltempo che si è abbattuto stamattina su Milano e da diversi giorni in tutto il Nord “ci sono problemi sulle ferrovie Nord. Ho sentito il governatore del Friuli Venezia Giulia Fedriga, ho contattato Lombardia e Veneto, si sta lavorando senza sosta per riattivare la circolazione ferroviaria”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, a margine dell’evento organizzato dal MIT ‘L’Italia dei si’ dedicato ai progetti e alle grandi opere. “Si contano purtroppo due morti e alcuni feriti. Stiamo lavorando per mettere in sicurezza edifici, strade e soprattutto cittadini, e – ha aggiunto – per ripristinare il servizio il prima possibile su buona parte della tratta ferroviaria”. Il Ministro ha precisato che “durante la nottata e la prima mattinata a causa dei temporali il servizio è stato rallentato se non sospeso, e si sta già tornando a viaggiare. Ringrazio tutti i volontari, in primis i vigili del fuoco che stanno lavorando senza sosta da ore”.

E’ emergenza a Palermo, gli incendi interessano le colline e la zona dell’aeroporto

E’ emergenza a Palermo, gli incendi interessano le colline e la zona dell’aeroportoPalermo, 25 lug. (askanews) – Emergenza a Palermo per gli incendi che dalla scorsa notte interessano ancora le colline attorno al capoluogo. I roghi riguardano in particolare la montagna di Capo Gallo, il promontorio che sovrasta la località balneare di Mondello, e la collina di Bellolampo, dove sta bruciando una delle vasche della discarica comunale con esalazioni venefiche. Incendi anche nella zona dell’aeroporto Falcone Borsellino che è stato chiuso sino alle 11 per precauzione. Al momento 8 voli sono stati cancellati. Altri vasti incendi stanno interessando anche la provincia a Terrasini, Cinisi, Monreale, Piana degli Albanesi e San Cipirello. Una donna di 88 anni, Rita Gaetana Pillitteri, in precarie condizioni di salute è morta nel Palermitano, a San Martino delle Scale, perché i sanitari del 118, a causa degli incendi, non sono riusciti ad arrivare a prestarle soccorso. Il paese alle porte di Palermo è invaso dalle fiamme da ieri mattina.

Meloni: il mio più sincero abbraccio alle famiglie delle due vittime del maltempo

Meloni: il mio più sincero abbraccio alle famiglie delle due vittime del maltempoRoma, 25 lug. (askanews) – “Con forte dispiacere ho appreso la tragica notizia di due incidenti dovuti al maltempo, nei quali hanno perso la vita una ragazza di 16 anni in un campo scout in provincia di Brescia e una donna a Lissone, entrambe travolte da un albero. Il mio più sincero abbraccio e totale vicinanza da parte del Governo alle famiglie e ai loro cari. Sappiamo di una situazione di maltempo difficile e sono in costante contatto con il ministro Musumeci. Ringrazio la Protezione Civile, mobilitata fin da subito, e i Vigili del Fuoco per l’importante lavoro che stanno svolgendo”. Lo scrive il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, su Twitter. “Noi sapevamo che questa sarebbe stata la giornata più impegnativa, è previsto un cambio da stasera della situazione di maltempo ma produce una giornata estremamente impegnativa” ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un’intervista a Rtl 102,5.

“E’ una situazione complessa, eravamo in allerta”, ha aggiunto. La situazione causata dal maltempo “è delicata in una situazione climatica imprevedibile, e questo al di là dell’emergenza che dobbiamo affrontare con la massima mobilità, riguarda la mesa in sicurezza del territorio che è una priorità di fronte alla situazione climatica che ci colpisce a 360 gradi”.

Legambiente, tra 2006 e 2019 modificato un terzo delle coste

Legambiente, tra 2006 e 2019 modificato un terzo delle costeRoma, 25 lug. (askanews) – Tra il 2006 e il 2019 sono stati modificati 1.771 km di costa naturale bassa su 4.706 km in totale, pari al 37,6% (Dati Ispra). Uno dei problemi è che in Italia si continua ad intervenire con opere come pennelli e barriere frangiflutti, arrivando in totale a ben 10.500 opere rigide lungo le coste italiane, quasi 3 ogni 2 chilometri di costa. Si tratta di opere che artificializzano ulteriormente la linea di costa e che, come provato su molti litorali, modificano inevitabilmente le correnti marine e spostano semplicemente il problema su altri tratti coste.

A evidenziarlo è Legambiente nel report “Spiagge 2023. La situazione e i cambiamenti in corso nelle aree costiere italiane” diffuso oggi nel giorno del tavolo tecnico interministeriale sulle concessioni demaniali convocato dal Governo Meloni, in cui l’associazione indica all’esecutivo anche un pacchetto di sette interventi da mettere in campo. Il consumo di suolo nei comuni costieri italiani è pari ad oltre 420mila ettari al 2021 che corrisponde al 27% del totale di suolo consumato in Italia, con un incremento vicino al 6% rispetto al dato 2006.

Rispetto al tema inondazioni, – nota Legambiente – nel nostro Paese sono 40 le aree a maggior rischio (dati Enea), con migliaia di chilometri quadrati di aree costiere che rischiano di essere sommerse dal mare, in uno scenario al 2100 e in assenza di interventi di mitigazione e adattamento. Senza dimenticare il problema dell’inaccessibilità alle spiagge per motivi di illegalità (cancellate e chiusure di spiagge che dovrebbero essere accessibili a tutti, abusivismo edilizio etc.) e quello dove il mare è inquinato e vige il divieto di balneazione: il 7,7% delle coste basse italiane. “Le coste italiane – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – rappresentano una delle cartine di tornasole più importanti, insieme alle aree urbane, soprattutto per analizzare gli impatti che la crisi climatica sta già portando insieme agli eventi meteo estremi e al riscaldamento delle acque. Si tratta infatti di aree al centro dell’hot spot climatico del Mediterraneo e quindi particolarmente vulnerabili e che, in futuro, lo saranno ancor di più a causa dell’innalzamento del livello dei mari. Per questo è fondamentale intervenire con azioni concrete per le aree costiere approvando il piano nazionale di adattamento al clima e attuando piani e strumenti di governance che riducano il rischio per le persone, le abitazioni e le infrastrutture, e che permettano di programmare interventi volti al miglioramento della gestione dei territori. Così come bisogna garantire il diritto alla libera e gratuita fruizione delle spiagge e premiare dall’altro lato la qualità dell’offerta e le scelte di sostenibilità ambientale nei criteri di affidamento delle concessioni dei lidi. Rispetto al tavolo interministeriale di oggi, – conclude – teniamo a precisare che purtroppo le ragioni dell’ambiente sono state tenute fuori. Non sono state invitate le associazioni ambientaliste, ma solo quelle che raggruppano gli operatori del settore e le amministrazioni”.

Clima, 712 eventi meteo estremi su aree costiere dal 2010 a oggi

Clima, 712 eventi meteo estremi su aree costiere dal 2010 a oggiRoma, 25 lug. (askanews) – Dal 2010 al giugno 2023, secondo l’Osservatorio Città Clima di Legambiente, sono 712 gli eventi meteo estremi, su 1.732 eventi totali, avvenuti in 240 dei 643 comuni costieri (pari al 37,3%). Le vittime sono state 186 su un totale di 331 in tutta Italia.

Sono alcuni dei dati contenuti nel report di Legambiente “Spiagge 2023. La situazione e i cambiamenti in corso nelle aree costiere italiane” diffuso oggi nel giorno del tavolo tecnico interministeriale sulle concessioni demaniali convocato dal Governo Meloni, in cui l’associazione indica all’esecutivo anche un pacchetto di sette interventi da mettere in campo. Spiagge e aree costiere – evidenzia l’associazione – sono tra le zone più fragili e in sofferenza della Penisola. A pesare in primis gli impatti della crisi climatica, il riscaldamento delle acque del mare, e soprattutto gli eventi meteo estremi che colpiscono sempre di più i comuni costieri. Crisi climatica, erosione, consumo di suolo, concessioni balneari, aree a rischio inondazione, inaccessibilità alle spiagge per motivi di illegalità e di mare inquinato sono i sei indicatori al centro del report per misurare gli impatti sui lidi.

Nel dettaglio, si sono verificati 254 allagamenti da piogge intense, 199 danni da trombe d’aria e raffiche di vento, 84 danni alle infrastrutture da piogge intense, 64 danni da mareggiate, 46 esondazioni fluviali, 21 frane da piogge intense, 19 danni da grandinate, 10 danni da siccità prolungata, 9 danni al patrimonio storico da piogge intense e 6 casi di temperature record. Dal 2010 le regioni più colpite sono state la Sicilia, con ben 154 eventi estremi, la Puglia con 96, la Calabria (77) e la Campania (73). Tra i comuni più colpiti: Bari, con 43 casi, Agrigento con 32, Genova con 27, Palermo e Napoli entrambe con 23 casi e Ancona con 22.