Roma, 30 mar. (askanews) – Visita del Commissario europeo all’Ambiente, agli oceani e alla pesca, Virginijus Sinkevicius, presso il sito di Roma Malagrotta. A seguito del Commissario Sinkevicius, oltre ai membri permanenti del suo Gabinetto, anche il Capo del settore politico della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia. Ad accompagnare il commissario, sin dal suo arrivo nella prima mattinata, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l’assessore all’ambiente Alfonsi. Presenti, al fine di sottolineare l’importanza della tematica ambientale inerente la bonifica di Malagrotta, il sottosegretario al Mase, Claudio Barbaro, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e l’Assessore Regionale Fabrizio Ghera.
La delegazione che ha preso parte al sopralluogo sul sito di discarica comprendeva oltre allo staff di vertice del Commissario Unico alle Bonifiche, Gen. Giuseppe Vadalà, anche Arpa Roma, nonché il direttore Aia della Regione Lazio. Il site visit a Malagrotta fa seguito al sopralluogo effettuato 4 mesi fa dalla Case Handler della Direzione Enviroment della UE Lucie Rollini, a sottolineare la peculiare l’attenzione della Commissione. Queste le parole del Gen. Vadalà in merito al programma di visita: “Un incontro proficuo per la chiarezza degli interventi e la concordia di tutte le amministrazioni delle azioni di bonifica al fine di porre in sicurezza il sito di Malagrotta. Ringrazio il Commissario Sinkevicius di essere venuto per verificare con mano i grandi lavori che stiamo avviando all’instradamento per sviluppare le operazioni di bonifica. Il mio ringraziamento va a tutti i soggetti intervenuti, ciò sottolinea come tutti noi, in sinergia, stiamo collaborando per la risoluzione veloce della bonifica delle aree e come a ciascuno sta a cuore fare bene e velocemente, convogliando le nostre forze alla bonifica di pezzi d’Italia sofferenti e alla restituzione di un ambiente sano e vivibile per le comunità”.
Roma, 30 mar. (askanews) – Le due serate più importanti dell’anno in casa Wwe. Nelle notti italiane di sabato 1 e domenica 2 aprile è prevista WrestleMania 39, detta anche WrestleMania Goes Hollywood, come successe anche 18 anni fa nell’iconica 21esima edizione, che sancì l’ascesa di leggende come Batista e John Cena. Direttamente dal SoFi Stadium di Inglewood (California) e con un incasso già record di oltre 17 milioni di dollari, lo Showcase of the Immortal – si legge in una nota – sarà disponibile sul Wwe Network e prevede tantissimi match imperdibili.
Con oltre 900 giorni di regno, Roman Reigns sta dominando la Wwe da anni: Cody Rhodes, vincitore della Royal Rumble 2023, avrà la grande occasione di diventare per la prima volta Undisputed Wwe Universal Champion. Il figlio del leggendario Dusty, conosciuto anche come The American Dream, vuole riuscire a ottenere quello che suo padre non ha mai vinto in carriera. Il leader della Bloodline ha però sconfitto tutti gli avversari possibili e vuole continuare a cementificare la sua leggenda. In una kermesse dove è previsto il ritorno di John Cena (affronterà Austin Theory con in palio lo United States Championship), ci sarà spazio anche per un accesissimo scontro padre vs figlio. Rey Mysterio, che sarà inserito anche nella Hall of Fame 2023, sfiderà suo figlio Dominik, che ormai all’interno dello storyline lo provoca da mesi. Occhi puntati sull’Hell in a Cell fra Edge e Finn Balor e sul match fra Seth Rollins e Logan Paul, influencer che ha dimostrato di avere il wrestling nel sangue. Inoltre, dopo un percorso che lo ha portato a ricongiungersi con il suo vecchio amico Kevin Owens, Sami Zayn proverà a strappare gli Undisputed Tag Team Championship dalle vite di Jimmy e Jey Uso. Fra sfide titolate e non, con match che coinvolgono anche Brock Lesnar, Ronda Rousey e le leggendarie Lita e Trish Stratus, sono stati già annunciati 13 match in un SoFi Stadium sold-out per entrambe le serate per quello che è riconosciuto tra i primi dieci eventi sportivi del mondo, il SuperBowl del wrestling.
Roma, 30 mar. (askanews) – “I sindaci, soprattutto nei piccoli comuni, oggi sono degli eroi perché svolgono una funzione essenziale, importantissima, pagati pochissimo e si assumono grandi responsabilità. Per cui lungi da me il polemizzare coi sindaci. Ho solo ammirazione come pure per i funzionari pubblici”, lo ha detto il presidente dell’Autorità anticorruzione Giuseppe Busia intervenendo a ‘L’Aria che tira’ su LA7, precisando così il senso delle sue frasi apparse in due interviste ai quotidiani, nelle quali criticava il nuovo Codice degli appalti (“Per i lavori fino a 150 mila euro e le forniture di servizi fino a 140 mila euro si può ricorrere all’affidamento diretto, col rischio che, soprattutto nei piccoli Comuni, questi contratti vengano stipulati in virtù di relazioni personali se non di parentela, anziché sulla bontà delle offerte o della qualità delle ditte”).
Intervenendo all’Aria che tira il presidente Anac ha chiarito che gli amministratori locali “fortunatamente sono persone nella stragrande maggioranza che servono le istituzioni e che lavorano per fare bene – ha aggiunto – E quindi la fiducia che Anac dà è piena. Non solo, noi ci affianchiamo alle amministrazioni che vogliono e che stipulano con noi un protocollo e li aiutiamo a fare gli atti”. “Purtroppo – ha proseguito Busia – ci sono dei settori in cui la criminalità organizzata è presente. Dei settori in cui dovremo spendere grandissime risorse in tempi molto stretti e quindi i rischi sono alti. E allora quale è la cura? Non burocrazia e lentezza ma controllabilità e trasparenza che si può conciliare attraverso il digitale”. Dichiarazioni che hanno fatto rientrare la reazione della Lega, con l’intervento dello stesso Salvini. “Grande soddisfazione e sollievo per l’evidente correzione di rotta del Presidente Anac, Busia, che ora ha definito i sindaci eroi da ammirare”, sottolineano fonti del Ministero dei trasporti, commentando le precisazioni del presidente dell’Anticorruzione. Dal Mit hanno evidenziato anche che i contatti tra Salvini e Busia “non sono mai venuti meno, nemmeno nelle ultime ore. Il Ministro non si sottrae al confronto costruttivo per il bene del Paese e al fianco degli Amministratori Locali”. Rispetto alle dure reazioni della Lega, alle prime parole di Busia, le fonti concludono che “evidentemente, sono servite per un chiarimento”. Infine lo stesso leader leghista ha chiuso così la querelle: “Anac fortunatamente ha cambiato rotta e i sindaci da potenziali delinquenti sono diventati degli eroi nel corso della giornata”, ha detto da Trieste il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. “Mi aveva stupito o turbato la dichiarazione che i sindaci dei piccoli Comuni avrebbero dato gli appalti al cugino o al cognato o a chi l’ha votato. Significa mancare di rispetto”, ha detto Salvini. Il nuovo Codice, ha assicurato, presenta “tutti i controlli, trasparenza e, con la digitalizzazione, ci sarà ancor più trasparenza negli appalti”.
Napoli, 30 mar. (askanews) – A Napoli, si sa, la scaramanzia è quasi un dovere e, in ambito sportivo, le credenze valgono ancora di più. Per questo guai a nominare, in questi mesi appena trascorsi, le parole “scudetto”, “vittoria del campionato”, “campioni” o cose simili. Adesso, però, sembra che i tempi siano maturi, o quasi, e la città inizia a organizzarsi per festeggiare il tanto sognato terzo scudetto della squadra del Napoli calcio. Timidamente hanno fatto capolino prima le numerose bancarelle con striscioni, gagliardetti e bandiere, poi hanno iniziato a vedersi i vessilli azzurri appesi ai balconi, e man mano, stanno comparendo festoni azzurri e bianchi un po’ ovunque. C’è anche chi si è fatto confezionare le tende da sole personalizzate con i loghi del terzo scudetto e chi ha abbellito lo stabile in cui vive con le foto degli “eroi” del Maradona. In ogni piazza, in molte strade e in tanti vicoli sono iniziati gli allestimenti di decorazioni di ogni tipo, compreso paletti stradali e scalinate dipinte di azzurro o con le tinte del Tricolore. Un’attesa che sta crescendo ora dopo ora e che vede anche il quasi completo sold out per gli hotel e i bed and breakfast. Non mancano, poi, le pasticcerie che hanno inventato e stanno preparando dolci soprattutto a tema Osimhen e Kvaratskhelia, i due protagonisti principali di questa tanto agognata vittoria. Ma se da un lato sale la febbre dei tifosi, l’altro le istituzioni e le forze dell’ordine stanno cercando di organizzarsi per arginare e prevenire possibili problemi di sicurezza. In città sono attese migliaia di persone, non solo dalla provincia di Napoli e dalla Campania, ma anche da fuori regione e persino supporter dall’estero. Una folla immensa che si riverserà nelle strade per festeggiare e per gioire insieme un traguardo atteso 33 anni. Un evento che, soprattutto per esposizione mediatica, sarà sicuramente più virale e mediatico grazie ai social rispetto ai festeggiamenti che seguirono gli scudetti del 1987 e del 1990. Calendario alla mano, il Napoli ha un vantaggio di 19 punti sulla seconda in classifica a 11 giornate dalla fine e la vittoria certa del prestigioso titolo calcistico potrebbe arrivare già tra fine aprile e le prime settimane di maggio. In città, però, si sta pensando a una sorta di festa “ufficiale” da svolgersi domenica 4 giugno, ultima giornata del campionato di Serie A. L’idea di Comune e Prefettura è di organizzare i festeggiamenti in più punti della città partenopea per evitare un’eccessiva affluenza in piazza del Plebiscito dove si ipotizza una manifestazione a numero chiuso o comunque ad accessi limitati. “Da un lato ci sarà una festa spontanea, dall’altro c’è questa festa, che probabilmente sarà il 4 giugno, che per scelta fatta anche da parte mia, coinvolgerà tutta la città – ha detto il sindaco Gaetano Manfredi – Sarà una festa policentrica, avrà un palco in ogni Municipalità, oltre al palco centrale” che quasi certamente sarà nella piazza simbolo della città, da anni chiusa al traffico veicolare. “C’è un problema di gestione degli spazi e degli accessi che – ha evidenziato il primo cittadino – è sotto l’egida della Prefettura e della Questura. Noi stiamo lavorando con loro per garantire la massima partecipazione in sicurezza. Questo è il nostro obiettivo e cercheremo di farlo nel miglior modo possibile per tutelare in primo luogo la sicurezza dei cittadini e garantire un’espressione di gioia che è quella che tutti quanti noi vogliamo”. Intanto, si sta anche pensando alla possibile concomitanza tra la festa per la matematica conquista dello scudetto e lo svolgimento del Comicon, il festival internazionale del fumetto che si terrà a fine aprile alla Mostra d’Oltremare, a Fuorigrotta, nello stesso quartiere in cui sorge lo stadio. Una manifestazione, quella del Comicon, che ogni anno attira in città centinaia di giovani. “Ci dobbiamo abituare ad avere una città dove ormai ci sono tanti eventi in contemporanea – ha detto Manfredi – Napoli è tornata a essere centrale in tanti settori e questo dev’essere un motivo di soddisfazione. E’ chiaro che questo richiede da un lato una maggiore organizzazione da parte nostra, e ce la stiamo mettendo tutta, dall’altro anche la responsabilità dei cittadini di gestire meglio i loro movimenti, i loro spazi e i loro tempi per fare in modo che le tante cose si possano combinare. Su questo aspetto specifico abbiamo un tavolo in Prefettura proprio per fare in modo che le due cose possano coesistere con il minimo del disagio”, ha concluso il primo cittadino. Nel frattempo, in attesa di capire se alla squadra di Spalletti toccherà alzare la coppa dei Campioni d’Italia, i tifosi sono impegnati anche a sperare che il Napoli possa continuare la sua cavalcata in Champions League. Nel pomeriggio centinaia di tifosi hanno atteso la messa in vendita dei biglietti per la partita Napoli-Milan che si disputerà il 18 aprile. L’entusiasmo è alle stelle e l’attesa è febbrile. La scaramanzia resta, però, d’obbligo. Sono molti, ad esempio, i personaggi del mondo della politica, dello spettacolo e della cultura che hanno promesso di compiere gesti più o meno plateali qualora gli azzurri riuscissero a cucire sulle proprie maglie il famoso gagliardetto. Chi più o chi meno ha promesso di celebrare questa data storica in modo originale. Chi vivrà, vedrà.
Napoli, 30 mar. (askanews) – Dopo oltre dieci anni alla guida della città di Napoli, Luigi de Magistris non esclude di ricandidarsi come sindaco. L’ex pm, oggi portavoce di Unione popolare, con Askanews è tornato a parlare dell’argomento dopo alcune esternazioni dei giorni scorsi.
“Se qualche mese fa mi avessero chiesto di ricandidarmi avrei detto no ma ora, dopo un anno e mezzo di amministrazione Manfredi, dico ‘mai dire mai’. Ovviamente è un discorso che si affronterà tra qualche tempo, alle urne si tornerà nel 2026, ma la possibilità che mi rimetta in gioco c’è. Quello che vedo – ha argomentato l’ex pm – non mi piace. Ritengo che questa giunta, e il sindaco in particolare, non abbiano una visione della città e credo che non l’hanno mai avuta. Mi sembra che ci sia un ritorno ai periodi bui di Napoli e ho il timore che si stia aprendo una nuova stagione di mani sulla città”. “Da tempo dico che Napoli è una città acefala – ha ribadito l’ex primo cittadino – il sindaco non è connesso con la città, sembra un corpo estraneo. Non vedo programmazione, non vedo amore e non posso fare altro che constatare una città devastata sotto tutti i punti di vista: cantieri aperti senza logica, traffico, flussi turistici senza visione, sicurezza sempre più messa in ginocchio”. “In dieci anni abbiamo fatto un lavoro immane, ‘abbiamo buttato il sangue’ pur non avendo soldi in cassa. Adesso le casse sono piene, ma non c’è programmazione. Le cose conquistate vanno difese. In questo ultimo periodo soprattutto – ha attaccato de Magistris – si sta sbandierando il forte afflusso di visitatori in città e si commentano i successi in ambito televisivo e cinematografico di Napoli. Si dimentica, però, che questa rinascita è iniziata dieci anni fa quando abbiamo liberato Napoli dai rifiuti che erano arrivati fino al primo piano e quando la reputazione della città era ai minimi termini. Questo trend positivo è stato conquistato con anni di lavoro, con una fatica enorme che ha fatto girare l’economia, dal centro alle periferie. Oggi è arrivato un fiume di denaro, eppure lo stato attuale della città è pessimo. Mi pare evidente che ci siano anche problemi nel controllo delle strade. Un esempio tra tutti l’omicidio a Mergellina e le violenze accadute con i tifosi tedeschi. Napoli si ama e si difende, mi sembra che in questo momento non ci sia nessuno che lo faccia”, ha concluso l’ex sindaco.
Roma, 30 mar. (askanews) – Presentato alla stampa questa mattina, presso la Camera di Commercio Frosinone Latina, nella sede di Frosinone, il Progetto divulgativo – promosso da Automobile Club Frosinone, da TSA S.r.l. e De Vellis Servizi Globali S.r.l. – che si articola in un ciclo biennale di eventi divulgativi gratuiti sui temi legati alla sostenibilità ambientale e alla protezione del capitale naturale del Pianeta secondo gli scopi assunti dall’ONU con “Agenda 2030” e i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile.
In apertura dei lavori il presidente della Camera di Commercio Frosinone, dott. Giovanni Acampora, ha presentato gli ospiti e le autorità presenti. Per il curatore dell’iniziativa, Michele D’Ambrosio, la natura si sta ribellando ed è il momento di agire: “Ormai siamo davanti a tematiche oggettive che rappresentano la responsabilità che ognuno è chiamato ad assumersi per adeguarsi consapevolmente al cambiamento in atto. Per cui abbiamo pensato che solo attraverso la divulgazione delle tematiche sulla sostenibilità ambientali si sia in grado di permettere di avere la consapevolezza per attuare il cambiamento in cui stiamo andando incontro. Il nostro focus sarà sulle nuove generazioni e attraverso loro formare le leve per proteggerci.
Maurizio Federico, presidente dell’Automobile Club di Frosinone, ha evidenziato il sentimento di collaborazione e di stimolo che anima gli enti coinvolti. Aggiungendo: “Oggi abbiamo svolto una conferenza stampa di presentazione di un ciclo biennale di conferenze gratuite per divulgare, con il contributo di esperti provenienti dal mondo accademico e scientifico, i traguardi che il mondo deve raggiungere e cosa si può fare a livello locale per contribuire”. Christian De Vellis, direttore tecnico della De Vellis Servizi Globali S.r.l.: “Fin da subito ho accettato di essere coinvolto in questo progetto fondamentale per la sostenibilità ambientale del nostro territorio. Tutta l’opera messa in atto anche oggi, per rispettare l’Agenda 2030 dell’Onu, sarà fondamentale per le nuove generazioni”.
Per Bernardino Testani, TSA S.r.l. Unipersonale, “Siamo qui a promuovere l’idea di andare incontro al nuovo modo di sentire ambientale, e questo ciclo di conferenze servono per sensibilizzare le persone a questa sfida complessa che ci vedrà coinvolti negli anni a venire”.
Napoli, 30 mar. (askanews) – Per la giornata del 1° aprile 2023 l’afflusso al Parco archeologico di Ercolano potrebbe subire rallentamenti per uno sciopero dei dipendenti della società Opera Laboratori Fiorentini, gestore privato del personale di biglietteria. Il Parco, in una nota, ha comunicato ai propri visitatori che “profonderà tutti gli sforzi per contenere i disagi che potrebbero derivarne, e che per l’intera giornata il servizio di biglietteria sarà, comunque, garantito seppure in forma ridotta”. Il Parco continuerà “come sempre a portare avanti il dialogo e tutte le iniziative mirate all’integrazione, arricchimento e diversificazione dell’offerta culturale e dei servizi per migliorare tutti insieme l’esperienza di visita del luogo straordinario che è l’antica Ercolano”. Per contribuire a ridurre i ritardi, si invitano i visitatori ad acquistare i biglietti on line al sito www.ticketone.it.
Roma, 30 mar. (askanews) – “L’incontro è andato molto bene. Abbiamo esposto le nostre problematiche, abbiamo raccontato la nostra storia, semplicemente la nostra storia, il paradosso di questa giustizia. Ovviamente lei non può intervenire in merito ma abbiamo fatto delle proposte, anche a livello nazionale, del Comitato nazionale di cui facciamo parte. Una su tutte, una procura a livello nazionale che si occupa delle grandi stragi italiane, che si muove dove c’è una strage proprio per evitare questo”. Lo ha spiegato Gianluca Tanda, uno dei cinque componenti della delegazione delle famiglie delle vittime della tragedia di Rigopiano che oggi, con il Governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio, è stato ricevuto a palazzo Chigi dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Abbiamo provato a immaginare – ha aggiunto – un Paese senza stragi, si può fare, si possono iniziare a fare i primi passi. E’ stata una chiacchierata piacevole in cui abbiamo anche esposto il problema delle morti sul lavoro, perché cinque dei nostri cari non hanno avuto riconosciuto questo diritto. Ma tutto questo lo abbiamo fatto purtroppo non più per noi perché ormai quello che è successo a noi non ci potrà più riaccadere, lo abbiamo fatto per tutti quelli che verranno dopo purtroppo, per quel ‘mai più’ che scriviamo su quegli striscioni. Proprio le mamme che hanno perso tutto lo hanno voluto scrivere accanto alle foto dei propri cari, che campeggiano in tutte le nostre manifestazioni. Saremo presenti ovviamente il 5 e il 6 a L’Aquila dove noi come Comitato nazionale faremo un nostro intervento e là spiegheremo le nostre soluzioni. Poi ci rincontreremo sicuramente per pianificare al meglio gli obiettivi che ci vogliamo prefissare da qui a breve. Il presidente non ha preso nessun impegno, ci ha detto che lavorerà sicuramente e sarà attenta alla nostra situazione, ascolterà le nostre richieste che adesso scriveremo e le invieremo”.
Roma, 30 mar. (askanews) – “E’ stato un incontro cordiale e anche molto toccante sotto il profilo umano. La tragedia di Rigopiano è stata davvero unica nel suo genere e c’è grande amarezza, e anche preoccupazione, per il fatto che ci sono voluti praticamente sei anni per arrivare al primo grado di giudizio nonostante un rito abbreviato”. Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al termine dell’incontro a palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e una delegazione dei parenti delle vittime della tragedia di Rigopiano.
“Ora a causa delle esiguità delle condanne, della derubricazione dei capi di accusa, è scattata una prescrizione più breve: si rischia tra un anno e pochi mesi – ha sottolineato – di trovarsi tutto prescritto. E il terrore, legittimo, di tutti i familiari delle vittime ma anche nostro, è che un processo del genere possa finire in prescrizione, sarebbe davvero una beffa inaccettabile. Ora al di là delle sentenze, che non siamo chiamati a giudicare nel merito, perché il potere giudiziario deve essere lasciato libero di determinarsi senza influenze politiche, nel doveroso rispetto dell’autonomia della magistratura, quindi, noi ci impegneremo per fare in modo che il processo di appello avvenga nei tempi più stretti possibili, e io chiederò personalmente un incontro alla presidente della Corte d’appello dell’Aquila, Fabrizia Francabandera, perché si garantisca un processo con tempi a tambur battente, e non con udienze ogni due mesi. Quando si è voluto si è fatto, e confido nel fatto che collaborerà pienamente per fare in modo che questo processo possa arrivare a conclusione in tempi utili, per arrivare a una verità e a una giustizia che si possano chiamare tali”.
Milano, 30 mar. (askanews) – In Lombardia il deficit di acque è ai massimi storici. Rispetto alle riserve idriche medie del periodo, che storicamente sono intorno ai 3,4 miliardi di metri cubi di acqua, oggi sono disponibili per la Lombardia circa 1,4 miliardi. Mancano quindi all’appello 2 miliardi di metri cubi. Il deficit è oggi del 57%, in linea allo scorso anno. Sono i dati emersi oggi durante il tavolo permanente regionale sulla crisi idrica in Lombardia, che si è riunito al Pirellone alla presenza, fra gli altri, del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, dell’assessore con delega all’Utilizzo della ricorsa idrica, Massimo Sertori, dell’assessore all’Agricoltura e Sovranità alimentare, Alessandro Beduschi, e dell’assessore all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione. Presenti tutte le associazioni di categoria del mondo irriguo e agricolo, che hanno condiviso con Regione di rinviare l’avvio della stagione irrigua e proseguire nello stoccaggio di risorsa
“La situazione – ha detto il presidente Fontana, aprendo i lavori – rimane difficile. Come Regione Lombardia, fin da dicembre, abbiamo puntato su azioni mirate alla cautela e al ‘risparmio’ delle risorse idriche. L’assenza di precipitazioni continua a non aiutarci, un piccolo segnale positivo giunge dall’essere riusciti, quantomeno, a fermare la discesa dell’altezza dei laghi, con un piccolo recupero, nell’ultimo mese, di circa 80 milioni di metri cubi di invaso”. “Se non ci saranno precipitazioni nella tarda primavera – ha aggiunto l’assessore Sertori – sarà inevitabile procedere come nello scorso anno ad una gestione ‘emergenziale’, con una stagione irrigua posticipata”. A tal fine è stata chiesta la collaborazione dì tutti i soggetti produttivi per gestire al meglio l’acqua disponibile”. “Fin qui le manovre immediate – conclude Sertori – per affrontare la stagione irrigua che si prospetta problematica. Ci sono poi una serie di interventi a medio lungo termine che risultano fondamentali, tra questi alcuni già in itinere come il cantiere paratie del lungolago di Como e le opere di bypass lago di Idro. Tutti gli investimenti andranno portati avanti in sinergia con il Governo. Da ultimo bisognerà avviare una serie di interventi e aiuti al comparto dell’agricoltura, sia per i sistemi irrigui, che per le tipologie di cultura”.
E proprio l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi ha evidenziato come “la decisione di posticipare l’avvio della stagione irrigua sia presa con l’intento di risparmiare acqua e razionalizzarne l’uso in vista delle prossime decisive settimane. Preso atto della situazione, si è scelto di agire con la massima razionalità e con la trasparenza data dal confronto continuo con le Organizzazioni agricole, che hanno condiviso in questi giorni la strategia regionale”. “Accanto a questi provvedimenti – ha aggiunto Beduschi- si deve però affiancare la pianificazione per il domani, fatta di investimenti per razionalizzare l’uso dell’acqua in tutti gli ambiti e per favorire soluzioni innovative per la bacinizzazione, l’infrastrutturazione e per la progressiva introduzione di tecniche innovative per l’utilizzo nei campi, sostenendo in questa transizione le nostre aziende agricole”. Anche l’assessore all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione, è intervenuto sul tema: “Sono molteplici le linee d’azione da porre in essere. Adesso, come giusto che sia – ha detto – dobbiamo concentrarci sull’emergenza. Poi, ci attiveremo sulla pianificazione per arginare questa problematica che riguarda non solo la Lombardia, ma molte altre zone d’Italia. Dobbiamo puntare anche su comportamenti culturali e sull’educazione delle persone, oltre che su progetti infrastrutturali. L’Assessorato all’Ambiente e al Clima sarà in prima linea per mettendo in campo le proprie competenze”.