Roma, 28 mar. (askanews) – Un Tavolo tecnico permanente per individuare misure contro la crisi idrica in Sicilia. Lo ha istituito il presidente della Regione Renato Schifani, convocando già da domani, a Palazzo d’Orleans, una serie di riunioni con gli assessori all’Agricoltura e all’Energia Luca Sammartino e Roberto Di Mauro, insieme ai dirigenti generali dei dipartimenti regionali competenti e ai responsabili dei Consorzi di bonifica, Siciliacque, Enel Produzione, Enel Green, Eni e dei nove Ato idrici dell’Isola.
Attualmente, così come attestato dall’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel distretto idrografico della Sicilia, la situazione vede un stato di “severità idrica bassa” in tutta la regione, ad esclusione del comparto delle zone irrigue, in sofferenza, servite dagli invasi “Pozzillo”, “Nicoletti” e “Don Sturzo” (nelle province di Catania, Enna e Siracusa) a cui è stato attribuito, invece una “severità media”. Inoltre, il permanere di situazioni meteo climatiche non favorevoli e ormai tendenti alla stabilizzazione verso l’assenza di precipitazioni, fa prevedere un trend negativo. “Da oltre due mesi la Regione ha messo in campo una serie di misure per mitigare la siccità. Sono stati attivati una serie di tavoli con soggetti ed enti interessati per migliorare la capacità di accumulo delle dighe attraverso l’eliminazione dei detriti depositati sul fondo degli invasi. Un’ulteriore spinta in tal senso è arrivata dall’approvazione dei Piani di gestione proposti dai gestori delle dighe e autorizzati dall’Autorità di bacino della presidenza della Regione”, ha sottolineato il presidente Schifani.
“Adesso dopo diverse riunioni, con il coinvolgimento dei Consorzi di bonifica e degli enti erogatori dell’acqua, per rendere più celeri i lavori per il riefficientamento delle condotte idriche, si rende necessario un tavolo permanente con gli enti interessati dove si esamineranno tutte le proposte possibili per affrontare l’eventuale crisi idrica che potrebbe verificarsi nel prossimo periodo estivo”, ha concluso.
Roma, 28 mar. (askanews) – La Regione Piemonte investe 22 milioni di euro per due bandi che poggiano su risorse finanziarie del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per interventi che consentano di migliorare la capacità degli ecosistemi acquatici presenti in fiumi, torrenti, laghi ed aree umide per superare le criticità climatiche dovute ai cambiamenti in atto, sia in condizioni di portate idriche elevate, sia in condizioni di siccità oggi sempre più ricorrenti, favorendo le infrastrutture verdi e le misure naturali di ritenzione idrica, come ad esempio la rinaturazione delle sponde fluviali, finalizzate a trattenere le acque per favorire gli habitat e ricaricare le falde.
Nella programmazione dei fondi FESR 21-27 del Piemonte, alla transizione ecologica è destinata la somma di 475 milioni di euro, di cui 22 milioni sono destinati a fiumi e laghi. Per la prima volta fondi europei di investimento sono messi a disposizione dell’ambiente e della riqualificazione fluviale a sottolineare l’importanza che questi temi hanno ormai assunto nelle politiche europee e della Regione Piemonte. Quella approvata dalla Giunta è la prima misura sul FESR dedicata nello specifico all’adattamento dei territori ai cambiamenti climatici. “Alla luce della situazione siccitosa in cui versa la nostra regione stiamo investendo importanti risorse per aumentare la resilienza del nostro territorio con l’obiettivo di favorire la prevenzione e la mitigazione del rischio idraulico, la capacità di adattamento ai rischi naturali e l’aumento del sequestro dell’anidride carbonica. Con questa misura combattiamo gli effetti negativi causati dal cambiamento climatico”, commentano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati.
I bandi, che si apriranno prima dell’estate e che vedranno quali beneficiari Città Metropolitana di Torino, le Province, i Comuni in forma semplice o associata, gli Enti Parco ed i gestori delle aree della Rete Natura 2000 del territorio piemontese, prevedono, sul biennio, due linee: una, con dotazione di 10 milioni e 423mila euro, destinata ad aree in cui sia attivo un Contatto di Fiume, Lago o Zona Umida e l’altra, con dotazione di 11 milioni e 475mila euro, dove questi non siano presenti. Tra gli interventi previsti quelli che puntano alla riqualificazione della vegetazione delle sponde e delle aree prossime ai corsi d’acqua e ai laghi anche con la realizzazione di fasce tampone o la creazione di corridoi ecologici, la riattivazione di risorgive, la ricostruzione di ambienti naturali idonei alla riproduzione delle specie acquatiche autoctone, il miglioramento delle caratteristiche morfologiche dei corsi d’acqua. Questa iniziativa si affianca ai finanziamenti regionali che dal 2018 sono disponibili annualmente per interventi di riqualificazione fluviale: il 4 maggio è la data di scadenza per la presentazione delle domande relative al bando 2023 per il quale sono stati stanziati ulteriori 3 milioni, sempre a beneficio degli Enti Locali. Si tratta di un bando complementare con i bandi FESR e gli Uffici del Settore Tutela Acque offrono un servizio di sportello informativo per supportare le Amministrazioni interessate alla partecipazione.
Roma, 28 mar. (askanews) – “Il ruolo della sanità privata 4.0. Possibili strategie e partnership per un obiettivo comune: la salute della persona”. È il titolo del convegno in programma giovedì 30 marzo, dalle ore 11 alle 13 (presso la Sala Tevere della Regione Lazio, situata in via Cristoforo Colombo, 212), promosso da UCID e organizzato da Dreamcom, che vede la collaborazione di stakeholder della sanità privata – tra cui ARIS, Fondazione Don Gnocchi, Giomi Next, CONFAPI -, che si confronteranno con le rappresentanze istituzionali della Regione Lazio sull’importanza dell’innovazione tecnologica in sanità e sul futuro delle collaborazioni pubblico-privato.
Il Sistema Sanitario Nazionale si basa sui principi di universalità (estensione delle prestazioni sanitarie a tutta la popolazione), uguaglianza (i cittadini devono accedere alle prestazioni del SSN senza nessuna distinzione di condizioni individuali, sociali ed economiche), equità (a tutti i cittadini deve essere garantita parità di accesso in rapporto a uguali bisogni di salute). Tali principi etici vengono dalla tradizione cristiana di accoglienza che è alla base della nascita stessa degli ospedali e sono da difendere, nonostante i costi che tutto questo comporta per lo Stato. La tecnologia digitale può aiutare a ridurre i costi e aumentare l’accesso per tutti. L’innovazione può essere utilizzata per aiutare i professionisti della salute a curare meglio i pazienti, fornendo loro informazioni in tempo reale. La digitalizzazione – evienziano gli organizzatori – può anche aumentare l’efficienza del sistema. L’utilizzo di app mobili e dei servizi di telemedicina può limitare il numero di visite ai reparti ospedalieri, rendendo più efficiente l’accesso ai servizi medici. Inoltre, la tecnologia può rendere possibile per i pazienti una connessione senza soluzione di continuità con i propri medici, riducendo il tempo per ottenere una diagnosi accurata e un trattamento appropriato. La tecnologia digitale come Internet, le app e dispositivi di monitoraggio della salute sta aumentando la diffusione della scienza della salute, fornendo accesso più ampio a tutti i cittadini. L’implementazione di tecnologie può aumentare l’accesso alle cure, consentendo una maggiore autonomia dei pazienti. La tecnologia digitale può anche facilitare la raccolta di informazioni sanitarie preziose, come i dati sull’incidenza delle malattie.
Un concetto fondamentale è racchiuso nel termine “sostenibilità”, che trova la sua attuazione in un nuovo modello di Sanità 4.0 e che prevede lo sviluppo di modelli assistenziali innovativi fondati sulle potenzialità delle nuove tecnologie digitali, dei big data e dell’intelligenza artificiale. Il Piano Transizione 4.0, in particolare grazie al credito d’imposta fino al 50% per i software, ha permesso una netta digitalizzazione di centri, studi medici e poliambulatori, rendendoli in grado di rispondere ad esigenze nuove dei cittadini. Questi strumenti consentiranno al sistema sanitario di perseguire notevoli risparmi, rispondendo allo stesso tempo in modo più efficiente ed efficace ai bisogni dei pazienti, con prestazioni e servizi di maggior valore. L’alleanza tra i diversi attori del settore sanitario diventa indispensabile per raggiungere l’obiettivo comune della salute della Persona, in un contesto in cui l’interdipendenza tra le strutture sanitare private e il sistema pubblico è cruciale per garantire che le migliori cure possano essere fornite a tutti i pazienti, rispettando i loro bisogni e desideri.
Roma, 28 mar. (askanews) – La Corte di Cassazione francese ha confermato martedì 28 marzo il rifiuto di estradare dieci ex attivisti italiani di estrema sinistra residenti in Francia da diversi decenni e denunciati da Roma per atti qualificati come terrorismo commessi durante gli “anni di piombo”, annunciando in un comunicato stampa.
La massima corte della magistratura convalida così definitivamente la decisione della Corte d’appello di Parigi, che si è opposta nel giugno 2022 alla consegna all’Italia di queste due donne e otto uomini. La Corte d’Appello ha fondato la sua decisione sul rispetto del diritto alla vita privata e familiare nonché del diritto a un equo processo, previsto dagli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Il procuratore generale della Corte d’appello di Parigi, Rémy Heitz, aveva presentato ricorsi per contestare la posizione della camera istruttoria. Rémy Heitz riteneva che avrebbero dovuto essere ordinate ulteriori passi per garantire che coloro che erano stati processati in loro assenza avrebbero beneficiato di un nuovo processo se fossero stati consegnati all’Italia. Ha inoltre ritenuto che l’estradizione degli attivisti non costituirebbe un attacco sproporzionato al diritto alla vita privata e familiare. La Corte di Cassazione ha rigettato i suoi ricorsi, “ritenendo sufficienti le motivazioni addotte dai giudici, che rientrano nella loro sovrana discrezionalità”. “Il parere sfavorevole sulle richieste di estradizione è quindi definitivo”, si precisa nel comunicato. “È un enorme sollievo. La giustizia è resa in pace e diritto, questo è assolutamente ciò che era necessario “, ha reagito ad AFP Me Irène Terrel, avvocato di sette attivisti, tra cui la media Marina Petrella.
L’Italia chiedeva a questi dieci ex attivisti le condanne residue legate a condanne per il loro coinvolgimento in atti di natura terroristica commessi durante gli “anni di piombo”, dalla fine degli anni ’60 all’inizio degli anni ’80. I dieci hanno ricostruito le loro vite in Francia per diversi decenni paese dove si sentivano protetti dalla dottrina Mitterrand: il presidente socialista (1981-1995) si era impegnato a non estradare ex attivisti che avevano rotto con il loro passato. Ma nella primavera del 2021 il presidente Emmanuel Macron aveva deciso di promuovere l’esecuzione delle richieste di estradizione di questi sei ex Brigate rosse e quattro ex appartenenti a gruppi armati, rinnovate un anno prima da Roma. Un tempo di violente lotte sociali, gli “anni di piombo” furono segnati da un’escalation tra l’estrema destra e l’estrema sinistra e provocarono più di 360 morti attribuite a entrambe le parti, migliaia di feriti, 10.000 arresti e 5.000 condanne. “Prendiamo atto della decisione della Corte di Cassazione francese, che in piena autonomia ha deciso di negare l’estradizione in Italia di 10 ex terroristi condannati in via definitiva per gravissimi reati compiuti negli anni di piombo. L’Italia ha fatto tutto quanto in suo potere, perché fosse rimosso l’ostacolo politico che per decenni ha impedito alla magistratura francese di valutare le nostre richieste”. Così il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dopo la sentenza della Corte di Cassazione francese in merito alla richiesta di estradizione di ex brigatisti italiani.
“Avevo già avuto modo di ringraziare di persona, nel nostro primo incontro, il collega Eric Dupond-Moretti per essere stato al fianco dell’Italia e per la sua costante attenzione nei confronti delle nostre richieste. Con lui – ha aggiunto Nordio, in una nota – ho avuto anche un colloquio telefonico. Il Ministro Dupond-Moretti ha compreso il nostro bisogno di verità e giustizia e, dando corso alle nostre domande di estradizione, ha testimoniato la piena fiducia del Governo francese nella nostra magistratura, che ha giudicato gli imputati degli anni di piombo sempre nel rispetto di tutte le garanzie”. “Ho vissuto da pubblico ministero in prima persona quegli anni drammatici e oggi – aggiunge il Guardasigilli – il mio primo commosso pensiero non può che essere rivolto a tutte le vittime di quella sanguinosa stagione e ai loro familiari, che hanno atteso per anni, insieme all’intero Paese, una risposta dalla giustizia francese. Faccio pertanto mie le parole di Mario Calabresi, figlio del commissario ucciso 51 anni fa, nella speranza che chi allora non esitò ad uccidere ora ‘senta il bisogno di fare i conti con le proprie responsabilità e abbia il coraggio di contribuire alla verità’”, ha aggiunto Nordio.
Roma, 28 mar. (askanews) – “Un secolo di storia, di abnegazione e sacrificio per la Patria, che gli uomini e le donne dell’Aeronautica Militare hanno onorato vigilando sui nostri cieli con coraggio, professionalità e dedizione e portando in tutto il mondo la solidarietà, che è un tratto distintivo delle nostre Forze Armate: celebriamo oggi il centenario dell’Aeronautica Militare Italiana, esprimendo la nostra gratitudine ai militari impegnati in tutto il mondo nelle missioni di pace e nell’aiuto a quanti sono vittime di calamità naturali. In questa occasione è doveroso rivolgere un pensiero commosso ai caduti di tutte le guerre, come pure a quanti hanno perso la vita in altre circostanze, come è accaduto di recente al lucano Giuseppe Cipriano, tenente colonnello originario di Montalbano Jonico, ed al maggiore Marco Meneghello, morti durante una sfortunata esercitazione. L’Aeronautica Militare è un autentico riferimento per l’Italia e contribuisce in maniera determinante, con i suoi cento anni di storia gloriosa, alla sicurezza del nostro Paese”. È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
Roma, 28 mar. (askanews) – La Corte di Cassazione francese ha confermato martedì 28 marzo il rifiuto di estradare dieci ex attivisti italiani di estrema sinistra residenti in Francia da diversi decenni e denunciati da Roma per atti qualificati come terrorismo commessi durante gli “anni di piombo”, annunciando in un comunicato stampa.
La massima corte della magistratura convalida così definitivamente la decisione della Corte d’appello di Parigi, che si è opposta nel giugno 2022 alla consegna all’Italia di queste due donne e otto uomini. La Corte d’Appello ha fondato la sua decisione sul rispetto del diritto alla vita privata e familiare nonché del diritto a un equo processo, previsto dagli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Il procuratore generale della Corte d’appello di Parigi, Rémy Heitz, aveva presentato ricorsi per contestare la posizione della camera istruttoria. Rémy Heitz riteneva che avrebbero dovuto essere ordinate ulteriori passi per garantire che coloro che erano stati processati in loro assenza avrebbero beneficiato di un nuovo processo se fossero stati consegnati all’Italia. Ha inoltre ritenuto che l’estradizione degli attivisti non costituirebbe un attacco sproporzionato al diritto alla vita privata e familiare.
La Corte di Cassazione ha rigettato i suoi ricorsi, “ritenendo sufficienti le motivazioni addotte dai giudici, che rientrano nella loro sovrana discrezionalità”. “Il parere sfavorevole sulle richieste di estradizione è quindi definitivo”, si precisa nel comunicato. “È un enorme sollievo. La giustizia è resa in pace e diritto, questo è assolutamente ciò che era necessario “, ha reagito ad AFP Me Irène Terrel, avvocato di sette attivisti, tra cui la media Marina Petrella. L’Italia chiedeva a questi dieci ex attivisti le condanne residue legate a condanne per il loro coinvolgimento in atti di natura terroristica commessi durante gli “anni di piombo”, dalla fine degli anni ’60 all’inizio degli anni ’80. I dieci hanno ricostruito le loro vite in Francia per diversi decenni paese dove si sentivano protetti dalla dottrina Mitterrand: il presidente socialista (1981-1995) si era impegnato a non estradare ex attivisti che avevano rotto con il loro passato.
Ma nella primavera del 2021 il presidente Emmanuel Macron aveva deciso di promuovere l’esecuzione delle richieste di estradizione di questi sei ex Brigate rosse e quattro ex appartenenti a gruppi armati, rinnovate un anno prima da Roma. Un tempo di violente lotte sociali, gli “anni di piombo” furono segnati da un’escalation tra l’estrema destra e l’estrema sinistra e provocarono più di 360 morti attribuite a entrambe le parti, migliaia di feriti, 10.000 arresti e 5.000 condanne.
Roma, 28 mar. (askanews) – Rimettere al centro del dibattito politico e sociale il protagonismo delle Province, chiamate nei prossimi anni a partecipare alle sfide più importanti del Paese, dal PNRR alla ripresa degli investimenti per assicurare ai cittadini opere pubbliche moderne, sicure e in grado di spingere la ripresa. Questo l’obiettivo del seminario dedicato ai servizi economici delle Province promosso da Upi nell’ambito del progetto ‘Province & Comuni’ ospitato dalla Provincia di Parma.
“La politica ci consegnerà una Provincia nuova, che torna ad essere elettaama soprattutto con funzioni chiare: noi dobbiamo essere pronti a svolgerle al meglio. Le Province sono un riferimento per i Comuni per questo abbiamo bisogno di momenti di formazione continua. La PA è una dei settori strategici del Paese: serve un corpo di funzionari e dirigenti preparato e formato per far muovere le azioni politiche in maniera efficace ed efficiente”, ha detto il presidente della Provincia di Parma, Andrea Massari, aprendo i lavori della giornata. “Il Pnrr è la sfida del Paese e come Paese dobbiamo essere in grado di coglierla: in questa dinamica serve una chiara programmazione che non può essere efficace se si traduce in ottomila progetti. Recuperare il ruolo delle Province significa recuperare il livello di programmazione e pianificazione dello sviluppo territoriale. Le Province sono una risposta di sistema del Paese per semplificare la Pa al servizio dei territori e dei cittadini”, ha spiegato il presidente dell’Upi, Michele de Pascale.
Venezia, 28 mar. (askanews) – “Quasi 8mila operazioni agevolate attivate nel 2022 a favore di piccole e medie imprese è un dato che da solo segna un enorme risultato. Le pmi sono l’essenza del tessuto produttivo ed economico della nostra regione, la forza motrice della sua affermazione come realtà imprenditoriale che dialoga con il mondo intero. Basterebbe questo per formulare un plauso a Veneto Sviluppo, ma i dati ci dicono che ci sono molti altri motivi per farlo, a cominciare da un utile netto nello stesso anno superiore a 2 milioni, segno che si è operato bene e con una visione d’eccellenza”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, si congratula con Veneto Sviluppo, la Finanziaria regionale, per i positivi risultati complessivi riferiti all’anno scorso.
“Nell’elenco delle varie linee d’intervento che hanno prodotto risultati rilevanti – prosegue il Governatore – ci sono interventi a sostegno delle vetrerie artistiche di Murano per 3 milioni di euro e contributi alle aziende per la realizzazione di impianti fotovoltaici per 14,9 milioni di euro di finanziamenti a fondo perduto. Una dimostrazione di attenzione concreta a una realtà territoriale ben piantata nella tradizione ma consapevole del futuro. Esprimo i miei complimenti al presidente Spagna, al direttore Russo e a tutto al Consiglio di Amministrazione”.
Roma, 28 mar. (askanews) – Nell’ambito dei “superduo”, i concerti della programmazione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti (Iuc) di Roma che segnano l’incontro tra prestigiosissimi solisti, oggi è la volta del violoncellista tedesco Nicolas Altstaedt e di un beniamino del pubblico come Alexander Lonquich, anche lui tedesco ma ormai italiano d’adozione: per loro, in apertura di concerto, le atmosfere liriche e sognanti del famoso Waldesruhe di Dvorak, accanto a pagine di Debussy, Boulanger, Barber, per chiudere con un caposaldo come la Sonata per violoncello e pianoforte di Rachmaninov.
Nel dettaglio, il programma prevede: di Antonin Dvorak il Waldesruhe per violoncello e pianoforte op. 62, seguito da “3 Pièces” di Nadia Boulanger e dalla Sonata op. 6 di Samuel Barber. Di Claude Debussy Lonquich e Altstaedt eseguiranno la Sonata n. 1 in re minore per violoncello e pianoforte, L 144. Infine, la famosa Sonata per violoncello e pianoforte, op. 19 di Sergej Rachmaninov. Nel 1977 Alexander Lonquich ha vinto il Primo Premio al Concorso Casagrande: da allora ha tenuto concerti nei principali centri musicali del mondo, sia come direttore d’orchestra, sia come solista, sia in formazioni di musica da camera. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti dalla critica internazionale quali il “Diapason d’Or”, il “Premio Abbiati” (miglior solista del 2016) e il “Premio Edison”. Nel ruolo di direttore-solista collabora stabilmente con l’Orchestra da Camera di Mantova e, tra le altre, ha lavorato con l’Orchestra della Radio di Francoforte, la Royal Philharmonic Orchestra, la Deutsche Kammerphilarmonie, la Camerata Salzburg, la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestre des Champs Elysées e la Filarmonica della Scala di Milano. Si esibisce regolarmente per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Lonquich svolge anche un’intensa attività concertistica all’estero, essendo ospite regolare di festival di rilievo internazionale. A partire dal 2014 è Direttore Principale dell’Oto – Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, con la quale si esibisce durante ogni stagione. Nel luglio del 2020 è stato nominato Direttore Artistico della Fondazione Scuola di Musica di Fiesole.
Il violoncellista Nicolas Altstaedt è uno dei musicisti più richiesti del panorama artistico attuale. Altstaedt si esibisce regolarmente con le più famose orchestra, tra le quali la Filarmonica e la Sinfonica di Vienna, la Tonhalle Orchestra di Zurigo e tutte le orchestre BBC, con direttori d’orchestra del calibro di Gustavo Dudamel, Sir Roger Norrington, Lahav Shani, Francois-Xavier Roth e Robin Ticciati. Si esibisce con orchestre che suonano strumenti d’epoca come “Il Giardino Armonico”, sotto la direzione di Giovanni Antonini, Andrea Marcon e Jonathan Cohen.
Roma, 28 mar. (askanews) – Chiara Braga è la nuova presidente del gruppo Pd alla Camera. La parlamentare è stata indicata dalla segretaria Elly Schlein ed eletta per acclamazione dall’assemblea. Il Pd di Elly Schlein porterà in Parlamento “ogni istanza che arriverà dagli italiani che hanno bisogno”. Lo ha detto Francesco Boccia ai giornalisti, subito dopo l’elezione a capogruppo Pd in Senato.
“Elly Schlein ha dato indicazioni molto chiare: raccordo permanente tra il partito uscito dal congresso, gruppi parlamentari, articolazioni territoriali. Un partito che sarà nei luoghi del bisogno, nelle piazze, per strada. Dentro le istituzioni dovrà portare quelle battaglie quotidianamente, ogni istanza che arriverà dagli italiani che hanno bisogno di far sentire la loro voce nelle istituzioni si tradurrà in interventi parlamentari”. Insomma, “sentiamo forte la necessità di portare dentro le aule parlamentari le istanze che arrivano dalle piazze, che Elly Schlein ha sintetizzato: lotta alle diseguaglianze, lotta per un ambiente diverso e soprattutto per un lavoro vero e dignitoso”.