Milano, 28 mar. (askanews) – Giovedì 6 aprile, dalle 16 alle 21, nel prestigioso Savoia Excelsior Palace Hotel di Trieste si terrà la rassegna “Teranum e i vini rossi del Carso” organizzata dall’Associazione viticoltori del Carso (Drutvo Vinogradnikov Krasa). Una degustazione di “terrani e refoschi inaspettati”, vini rossi prodotti da Muggia a Doberdò del Lago, passando dal ciglione al Carso interno della Slovenia e con puntate anche in provincia di Gorizia.
“Si avrà la possibilità di assaggiare vini freschi o strutturati, fermi o frizzanti, giovani e invecchiati, a dimostrazione dei progressi dei viticoltori e della grande versatilità e potenzialità della regione vitivinicola locale” hanno spiegato gli organizzatori durante la presentazione avvenuta oggi a Trieste, aggiungendo che “inoltre, grazie alla preziosa collaborazione con i cuochi che collaborano con Okusi Krasa – Sapori del Carso, verranno proposti ai visitatori piatti in cui l’ingrediente principale sarà la carne locale, preparata in modo innovativo, quasi provocatorio, dai ristoranti aderenti”. “Un festival internazionale con un forte significato simbolico: ‘Teranum’ come ponte tra i popoli, come momento per rinsaldare amicizie e intrecciare nuove collaborazioni” continuano gli organizzatori, ricordando che “come da tradizione consolidata”, avremo in assaggio alcuni Nero d’Avola prodotti dai vignaioli ospiti provenienti dalla siciliana Menfi, Città italiana del Vino 2023: Planeta, Cantine Barbera, Mandrarossa Winery e Tenuta Stoccatello.
I vignaioli di Trieste e Gorizia presenti sono Bajta, Bole, Budin, Cacovich, Castelvecchio, Grgic, Kocjancic, Lenardon, Merlak, Milic Damijan, Milic Stanko, Milic Zagrski, Nicolini, Sancin, Skerlj, kerk, Vigna Sul Mar-Urizio e Zidarich. Quelli sloveni: CV-Colja Vino, Cotar, Cotova Klet, Perinova Kmetija, irca Kodric, Tavcar Emil, Turisticna Kmetija kerlj, Vinska Klet tok, Vina Vrabec, Vina Petelin Rogelja, Vinakras, Vinska Klet Orel, Vina toka e Vinarstvo Rebula.
Venezia, 28 mar. (askanews) – “Penso che mancano ancora due anni e mezzo alla fine del mio mandato e penso che aspiranti al dopo ce ne siano pulmann pieni. La mia preoccupazione è che qualcuno non si sia fatto l’idea che c’è da fare la bella vita perché non funziona così fare il presidente della Regione”. Così il presidente del Veneto, Luca Zaia tornando sul tema della sua successione alla guida della Regione e alle indiscrezione di stampa che indicano in Flavio Tosi un possibile candidato, nel corso di un’intervista radio.
“Sono impegni veri – ha proseguito il governatore – e spero quanto meno che ci sia questo approccio e che ci sia poca politica di mezzo. Amministrare significa farlo per tutti, non mettersi addosso una divisa e fare il soldatino. Che sia uomo o donna spero si renda conto che è un’attività complicata e lo devi fare con amore e con passione altrimenti non ti inventi la candidatura delle Olimpiadi, non porti avanti determinate attività, penso sia sotto gli occhi di tutti quello che ho fatto in questi anni”, ha concluso.
Roma, 28 mar. (askanews) – Il Pd di Elly Schlein porterà in Parlamento “ogni istanza che arriverà dagli italiani che hanno bisogno”. Lo ha detto Francesco Boccia ai giornalisti, subito dopo l’elezione a capogruppo Pd in Senato.
“Elly Schlein ha dato indicazioni molto chiare: raccordo permanente tra il partito uscito dal congresso, gruppi parlamentari, articolazioni territoriali. Un partito che sarà nei luoghi del bisogno, nelle piazze, per strada. Dentro le istituzioni dovrà portare quelle battaglie quotidianamente, ogni istanza che arriverà dagli italiani che hanno bisogno di far sentire la loro voce nelle istituzioni si tradurrà in interventi parlamentari”. Insomma, “sentiamo forte la necessità di portare dentro le aule parlamentari le istanze che arrivano dalle piazze, che Elly Schlein ha sintetizzato: lotta alle diseguaglianze, lotta per un ambiente diverso e soprattutto per un lavoro vero e dignitoso”.
Milano, 28 mar. (askanews) – In un contesto di mercato in cui le prenotazioni di viaggi online registrano un tasso di crescita annuale del 12,2% e i social media – Instagram e TikTok in primis – sono spesso la prima fonte di ispirazione per un viaggio, fornire un servizio affidabile per pianificare e prenotare un viaggio ha una grossa potenzialità. Del resto, secondo le statistiche, servono oltre 10 ore, spese su oltre 120 siti web, per raccogliere informazioni, confrontare opzioni di trasporto e alloggio, verificare tariffe, leggere recensioni. Con il rischio di incappare in brutte esperienze.
Proprio pensando a questo segmento di mercato è nata treepli, la start-up italiana che conta già 15 mila utenti unici, oltre 200 itinerari proposti, una community di 250 travel creators e centinaia di intenzioni di viaggio generate solo nell’ultimo mese, con un tasso di conversione intorno al 10%. Il business model di treepli si basa sulla condivisione, anche a pagamento, delle esperienze di viaggio fatte da viaggiatori indipendenti. In sostanza questi ultimi (i treeplers) raccontano le proprie esperienze di viaggio (i treeps) attraverso foto e video insieme a informazioni dettagliate su itinerari, alloggi, attività e trasporti e su come prenotarli, con consigli su cosa fare e cosa evitare, e con le recensioni di altri viaggiatori che hanno fatto quelle stesse esperienze. In cambio c’è la possibilità di monetizzare la condivisione delle proprie esperienze: per ogni intenzione di acquisto generata, treepli condivide con il creatore del viaggio la commissione che riceve dagli operatori di settore (enti di promozione turistica, compagnie aeree, hotel). Secondo una recente indagine condotta da Kantar per treepli, sebbene il 74% degli italiani ritenga che le recensioni su siti, social e app di viaggio siano per lo più o quasi sempre veritiere, ben il 91% è rimasto deluso dall’esperienza in un luogo, hotel o ristorante dopo averne sentito parlare positivamente. In particolare, sono proprio i più giovani a vedere disattese le proprie aspettative. Il 15% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni dichiara di pianificare con entusiasmo un’esperienza che però si rivela sempre diversa da come la raccontano, contro solo il 2% della fascia 55-64 anni. Mentre il gruppo di italiani tra i 25 e i 34 anni è quello che più frequentemente racconta di fidarsi delle recensioni (79%) rimanendo poi spesso (27%) o qualche volta (38%) deluso, contro quello degli over 65 che per il 58% ritiene che le recensioni siano per lo più o quasi sempre affidabili e che per il 47% afferma di non restare mai (6%) o solo raramente (41%) scontento.
“Anni di esperienza nel travel tech, lavorando per i più grandi player del mercato, ci hanno insegnato che la vera sfida è rendere il viaggio indipendente più facile e alla portata di tutti. E, per noi, la chiave per vincere questa sfida sta nella condivisione di esperienze reali di altri viaggiatori, raccontate da utente a utente con onestà, con contenuti autentici ovvero: non sponsorizzati e con tutti i consigli e le informazioni utili per pianificare e prenotare in modo semplice e veloce. Da quest’idea nasce treepli” spiega Francesco Di Gregorio, Ceo di treepli, che nel 2022 ha fondato la start-up con Maurizio Consilvio, Coo, e Giovanni Lotterio, Cto. “L’influencer marketing vanta un ROI nettamente superiore rispetto ai canali tradizionali, ma i player del turismo investono meno di tanti altri settori perché hanno difficoltà a gestirlo. Generando intenzioni di acquisto, treepli riesce a convogliare un traffico selezionato verso le loro piattaforme di prenotazione, con una riduzione del costo di acquisizione per utente fino al 30%, come ci dimostrano i primi test – spiega il Cto Giovanni Lotterio – Allo stesso tempo permette ai creatori di viaggi, che rappresentano una quota significativa del mercato di content creators da oltre 100 miliardi di dollari, di monetizzare le loro attività e di condividere contenuti non sponsorizzati, a beneficio di tutti gli amanti dei viaggi alla ricerca di esperienze autentiche”.
treepli è stata selezionata da Intelak, il technology e innovation hub per le start-up, con base a Dubai, per il suo programma di incubazione, e da AWS per quello di accelerazione, ed ha già chiuso un pre-seed round da 230 mila euro, con l’obiettivo di chiuderne un secondo da 1 milione di euro entro quest’anno.
Milano, 28 mar. (askanews) – “E’ la sentenza che ci aspettavamo perché Bolgheri non è un gioco di parole. Bolgheri è un territorio irripetibile che esiste solamente in quel nome, lo stesso nome di un prodotto che solo questa terra ci offre, frutto di un saper fare e una tradizione uniche”. La vicepresidente e assessora all’agroalimentare della Regione Toscana, Stefania Saccardi, commenta con soddisfazione la sentenza con cui il Tribunale dell’Unione Europea si è espresso “in maniera definitiva e inequivocabile” contro il marchio “Bolgaré” che un’azienda vinicola della Bulgaria voleva continuare ad utilizzare per un suo vino.
“Con questa decisione l’Ufficio marchi europeo conferma che la Toscana e il ‘made in Tuscany’ non rappresentano una mera questione di difesa di cortile ma sono la risposta a chi ha bisogno di trovare un prodotto di qualità che si associa a bellezza, storia, valore: le 66 aziende associate del Consorzio” ha aggiunto Saccardi, concludendo “tutto questo è Bolgheri, ben altro e ben oltre maldestri tentativi di ingannare qualche sprovveduto. Questa sentenza segna un precedente fondamentale per la protezione delle Doc e delle Dop-Igp toscane e italiane”.
Roma, 28 mar. (askanews) – L’Italia ha deciso di astenersi oggi al voto del Consiglio Energia dell’Ue sul controverso Regolamento europeo che fissa l’obiettivo zero emissioni di CO2 al 2035 per auto e furgoni, rilevando uno “sviluppo positivo” ma ribadendo la richiesta alla Commissione europea di aprire anche ai biocarburanti nella categoria dei combustibili “neutri”. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin nella dichiarazione al Consiglio, in cui auspica “un successivo e proficuo confronto” sulla materia.
L’Italia “prende nota della dichiarazione scritta della Commissione sul Considerando 11 del nuovo Regolamento sulle emissioni delle automobili e dei furgoni, relativo all’immatricolazione dopo il 2035 dei veicoli con motore endotermico che funzioneranno con combustibili neutri in termini di CO2. Il riconoscimento da parte della Commissione che tali veicoli potranno ancora essere prodotti e che quindi contribuiranno anch’essi al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni stabiliti dal Regolamento è uno sviluppo positivo”, dice Pichetto. “Consideriamo questo sviluppo una risposta all’invito formulato in tal senso con la dichiarazione diffusa dall’Italia il 28 febbraio scorso che ha portato a posporre il voto sul provvedimento che oggi viene sottoposto alla valutazione degli Stati Membri. In tal senso – prosegue Pichetto – prendiamo atto dell’impegno della Commissione ad attuare il Considerando 11 prima del riesame degli obiettivi del Regolamento previsto per il 2026, presentando proposte di atti legislativi già nei prossimi mesi”.
“Alla luce di questa apertura l’Italia ha chiesto un confronto più approfondito tra gli Stati Membri per renderla più efficace, comprendendo tutte le soluzioni disponibili. Da un lato – dice ancora il ministro – apprezziamo dunque la scelta di riconsiderare i motori endotermici indispensabili per la sostenibilità economica e sociale di molti Paesi dell’Unione, dall’altro, consideriamo che la previsione nella dichiarazione della Commissione dei soli carburanti sintetici rappresenti una interpretazione troppo restrittiva, che non consente ancora una piena attuazione del principio di neutralità tecnologica per il quale l’Italia si è sempre battuta sulla base di dati tecnici e scientifici”. “Siamo infatti convinti che anche i biocarburanti possano rientrare nella categoria dei combustibili neutri in termini di bilanciamento complessivo di CO2 e contribuiscano alla progressiva decarbonizzazione del settore. Ci adopereremo pertanto, nell’ambito delle procedure di approvazione degli atti legislativi indicati dalla Commissione, a far considerare anche i biocarburanti tra i combustibili neutri in termini di CO2 e nel merito della decisione finale di questo consiglio – conclude Pichetto – auspicando un successivo e proficuo confronto, esprimiamo il voto di astensione”.
Milano, 28 mar. (askanews) – La Regione Lombarda ha stanziato 17,4 milioni di euro per dare un sostegno alle aziende suinicole colpite dalle conseguenze della guerra in Ucraina che ha provocato un forte aumento dei prezzi di fertilizzanti e mangimi, oltre che agli allevamenti di bovini di montagna. Le aziende del comparto suinicolo con un patrimonio da 10 a 500 capi riceveranno 6.565 euro di finanziamento straordinario e 14.069 euro se superiore a 500 capi, mentre per gli allevamenti di bovini da latte in montagna il contributo è di 4.690 euro per un patrimonio da 5 a 30 capi e 9.380 se superiore.
“Con questa azione – ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi – saranno ammesse a finanziamento 1951 domande arrivate dai nostri allevamenti, messi a dura prova dalla scarsità di materie prime e dall’impennata dei costi energetici che si è verificata dopo lo scoppio della guerra”. La cosiddetta “Misura Ucraina” (22.1.01 del Piano di Sviluppo rurale) ammette direttamente a finanziamento 1718 aziende, per un totale di 15.3 milioni di euro, mentre altri 2.1 milioni sono a disposizione di 233 beneficiari ammessi ‘sotto condizione’, cioè liquidabili al termine di controlli ancora in corso.
“Dalla Regione – ha continuato Beduschi – arriva un ulteriore segnale di vicinanza e sostegno per due parti fondamentali del nostro comparto zootecnico e per chi quotidianamente lavora per alimentare le filiere dei formaggi, delle carni e dei salumi che fanno della Lombardia un punto di riferimento nazionale”. Il riparto per provincia è il seguente: Bergamo, 369 domande, 2.641.300 euro; Brescia, 633 domande, 5.521.600 euro; Como, 56 domande, 367.680 euro; Cremona,189 domande, 2.148.800 euro; Lecco, 44 domande, 288.000 euro; Lodi, 94 domande, 1.030.000 euro; Mantova, 198 domande, 2.215.000 euro; Milano, 34 domande, 298.000 euro; Monza e Brianza,4 domande, 26.260 euro; Pavia, 46 domande, 498.000 euro; Sondrio,287 domande,2.115.000 euro. Aziende lombarde con sede legale fuori regione, 10 domande, 97.200 euro.
Bruxelles, 28 mar. (askanews) – Il Consiglio Energia dell’Ue ha approvato il testo del Regolamento Ue 2019/631, che fissa l’obiettivo zero emissioni di CO2 al 2035 per auto e furgoni, dopo l’accordo tra la Commissione e il governo tedesco che consentirà la continuazione della produzione dei motori endotermici alimentati esclusivalente con carburanti “neutri”. L’Italia si è astenuta, come ha annunciato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto durante la riunione del Consiglio.
Oltre all’Italia, si sono astenute anche la Romania e la Bulgaria, mentre la Polonia ha votato contro.
Milano, 28 mar. (askanews) – Il tribunale dell’Unione Europea ha definitivamente chiuso il contenzioso sull’uso del marchio “Bolgaré” che una Cantina bulgara voleva utilizzare come nome per un proprio vino. Dopo sei anni, i giudici hanno dato ragione al Consorzio per la Tutela dei Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Doc perché “Bolgaré” è evocativo della denominazione. Si tratta di una vittoria contro il cosiddetto “italian sounding” e un importante precedente per la protezione delle denominazioni d’origine italiane ed europee.
“Nel 2017 la maggiore azienda vinicola della Bulgaria aveva presentato domanda per registrare ‘Bolgaré’ all’Ufficio marchi europeo (Euipo)” ricostruisce ad askanews il direttore del Consorzio Bolgheri, Riccardo Binda, spiegando che “l’immediata opposizione che facemmo fu inizialmente respinta dall’Euipo, per poi essere invece definitivamente accolta nel 2022”. “La Cantina bulgara ha però impugnato questa decisione di fronte al Tribunale dell’Unione Europea – continua Binda – ma i giudici hanno ritenuto il loro ricorso manifestamente infondato”. La sentenza evidenzia infatti che il termine “Bolgaré” richiama nel consumatore la Dop “Bolgheri” e non la Bulgaria, per “somiglianza fonetica, numero simile di lettere (di cui le prime quattro uguali), identità di prodotti e somiglianza figurativa nei caratteri di scrittura”.
Bruxelles, 28 mar. (askanews) – Il Consiglio Energia dell’Ue ha approvato il testo del Regolamento Ue 2019/631, che fissa l’obiettivo zero emissioni di CO2 al 2035 per auto e furgoni, dopo l’accordo tra la Commissione e il governo tedesco che consentirà la continuazione della produzione dei motori endotermici alimentati esclusivalente con carburanti “neutri”. L’Italia si è astenuta, come ha annunciato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto durante la riunione del Consiglio.
Oltre all’Italia, si sono astenute anche la Romania e la Bulgaria, mentre la Polonia ha votato contro.