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Tag: Sanremo 2023

La Russia ha aggiornato la sua dottrina nucleare

La Russia ha aggiornato la sua dottrina nucleareRoma, 19 nov. (askanews) – “Inoltre, una risposta nucleare da parte della Russia è possibile in caso di una minaccia critica alla sua sovranità, anche con armi convenzionali, in caso di un attacco alla Bielorussia come membro dello Stato dell’Unione, (o) in caso di un lancio massiccio di aerei militari, missili da crociera, droni, altri aerei e del loro attraversamento del confine russo”. E’ quanto si legge nel documento che aggiorna la dottrina nucleare di Mosca, approvato dal presidente russo Vladimir Putin e pubblicato sul sito del governo.

Rutte (Nato): se Putin prevale, Russia incoraggiata ai confini

Rutte (Nato): se Putin prevale, Russia incoraggiata ai confiniMilano, 19 nov. (askanews) – “È così importante che Putin non ottenga ciò che vuole, perché avremmo una Russia incoraggiata ai nostri confini, che avrà guadagnato in termini di territorio, di capacità militare. E sono assolutamente convinto che non si fermerà qui”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte a Bruxelles, in un doorstep trasmesso in streaming.


– “Quindi dobbiamo assicurarci che Putin non ottenga ciò che vuole, che l’Ucraina prevalga nella sua lotta, e oggi questo sarà all’ordine del giorno” ha detto.

Panetta (Bankitalia): Bce deve tagliare i tassi fino a neutralità

Panetta (Bankitalia): Bce deve tagliare i tassi fino a neutralitàRoma, 19 nov. (askanews) – Limitarsi a ridurre la restrizione monetaria non basta: la Banca centrale europea deve tagliare i tassi di interesse fino a riportarli “al livello di neutralità”, altrimenti rischia di schiacciare eccessivamente l’inflazione facendola finire al di sotto del suo livello obiettivo (2% simmetrico). È il messaggio chiave lanciato dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nel suo intervento oggi presso l’università Bocconi, a Milano.


Secondo il banchiere centrale gli shock straordinari di 2022 2023 “stanno gradualmente svanendo e l’inflazione media nell’eurozona non è solo calata ma è anche meno volatile di quanto sia stata per un lungo periodo”. Al tempo stesso le sfide che ci si trova di fronte nel contesto economico globale, con le accresciute tensioni geopolitiche e l’economia dell’area valutaria in stagnazione richiedono “una nuova fase” della politica monetaria. Che secondo Panetta passa da tre implicazioni principali. La prima è la suddetta necessità di riportare i tassi alla neutralità, dato che condizioni monetarie restrittive “non sono più necessarie – ha detto – e nella fase attuale dovremmo concentrarci più sulla debolezza dell’economia reale. Senza una ripresa sostenuta, l’inflazione rischia di finire ben sotto il livello obiettivo, aprendo uno scenario che sarebbe più difficile contrastare e che quindi bisogna evitare”.


“Secondo – ha proseguito il governatore – oggi possiamo tornare ad un approccio più tradizionale della politica monetaria, che guardi al futuro e all’orizzonte di medio termine”. Laddove nei passati due anni le circostanze eccezionali hanno spinto la Banca centrale a fare meno affidamento sulle previsioni e ad adottare un approccio decisionale del “volta per volta” in base all’evolversi dei singoli dati. Panetta ha sintetizzato questa istanza con la necessità di procedere a “un passo coraggioso” verso quello quello che ha chiamato “Ritorno al futuro”, parafrasando il titolo di una celebre saga cinematografica.


Terzo, coerentemente con i due primi aspetti “la nostra comunicazione dovrebbe fornire maggiori indicazioni sulle attese degli sviluppi della nostra linea rispetto a quanto è stato di recente. Questo aiuterà imprese e famiglie a farsi delle aspettative sul futuro percorso dei tassi, sostenendo domanda e ripresa nell’economia reale”. Come tutti i governatori di Banche centrali nazionali dell’eurozona, il numero uno ddell’istituzione di Via Nazionale siede nel Consiglio direttivo della Bce. Il direttorio tornerà a riunirsi per le decisioni operative di politica monetaria il prossimo 12 dicembre ed è atteso che operi un nuovo taglio ai tassi. Viste le spinte di Panetta per normalizzare la linea, la portata del taglio (se 0,25 o 0,50 punti percentuali) potrebbe essere oggetto di dibattito.

Fao: partner e membri aderiscano a Global Alliance contro la fame

Fao: partner e membri aderiscano a Global Alliance contro la fameRoma, 19 nov. (askanews) – Il direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, QU Dongyu, esorta tutti i membri e i partner della Fao ad aderire alla nuova Global Alliance contro la fame e la povertà, che è stata ufficialmente lanciata ieri al vertice dei leader del G20 in Brasile.


La Global Alliance, un’iniziativa elaborata dalla presidenza brasiliana del G20, mira a offrire una piattaforma ambiziosa e urgente per accelerare i progressi verso il raggiungimento degli impegni internazionali di sradicamento della povertà e della fame entro il 2030 e di riduzione delle disuguaglianze. Intervenendo a una sessione speciale del Summit del G20 sulla lotta contro la fame e la povertà, ieri Qu ha elogiato il governo del Brasile e il presidente Luiz Inácio Lula da Silva per l’impegno personale nel portare la riduzione della fame, della povertà e delle disuguaglianze al centro delle discussioni del G20, con un’iniziativa concreta e azioni per sostenerla.


“Raggiungere la fame zero è possibile – ha affermato Qu Dongyu – ichiede sforzi e strategie collettive ancora più forti per affrontare le sfide economiche, ambientali, sociali e istituzionali che perpetuano la povertà e la fame”. La FAO è entrata a far parte della Global Alliance come membro fondatore insieme ad altre agenzie delle Nazioni Unite, governi, istituzioni finanziarie internazionali, fondazioni filantropiche e istituti di conoscenza e ospiterà il meccanismo di supporto della Global Alliance dalla sede centrale dell’Organizzazione a Roma, in stretta collaborazione con altre agenzie delle Nazioni Unite e istituzioni finanziarie internazionali.


La FAO fornirà assistenza tecnica ai paesi attuatori, mettendo a loro disposizione il suo vantaggio comparativo nella conoscenza della sicurezza alimentare e dello sviluppo rurale inclusivo, con l’obiettivo di portare conoscenza, competenza ed esempi di buone pratiche nelle parti del mondo in cui sono più necessari. Gli sforzi per ridurre la fame e sradicare la povertà sono stati rallentati dalla ripresa economica irregolare dalla pandemia di COVID-19, dai conflitti, dagli impatti della crisi climatica e da altre cause. Circa 733 milioni di persone, ovvero il 9,1% della popolazione mondiale, soffrono di fame cronica e circa 2,8 miliardi di persone non potrebbero permettersi una dieta sana, secondo le ultime stime della FAO.

Bce, Panetta: deve tagliare tassi fino a riportarli a neutralità

Bce, Panetta: deve tagliare tassi fino a riportarli a neutralitàRoma, 19 nov. (askanews) – Limitarsi a ridurre la restrizione monetaria non basta: la Banca centrale europea deve tagliare i tassi di interesse fino a riportarli “al livello di neutralità”, altrimenti rischia di schiacciare eccessivamente l’inflazione facendola finire al di sotto del suo livello obiettivo (2% simmetrico). È il messaggio chiave lanciato dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nel suo intervento oggi presso l’università Bocconi, a Milano.


Secondo il banchiere centrale gli shock straordinari di 2022 2023 “stanno gradualmente svanendo e l’inflazione media nell’eurozona non è solo calata ma è anche meno volatile di quanto sia stata per un lungo periodo”. Al tempo stesso le sfide che ci si trova di fronte nel contesto economico globale, con le accresciute tensioni geopolitiche e l’economia dell’area valutaria in stagnazione richiedono “una nuova fase” della politica monetaria. Che secondo Panetta passa da tre implicazioni principali. La prima è la suddetta necessità di riportare i tassi alla neutralità, dato che condizioni monetarie restrittive “non sono più necessarie – ha detto – e nella fase attuale dovremmo concentrarci più sulla debolezza dell’economia reale. Senza una ripresa sostenuta, l’inflazione rischia di finire ben sotto il livello obiettivo, aprendo uno scenario che sarebbe più difficile contrastare e che quindi bisogna evitare”.


“Secondo – ha proseguito il governatore – oggi possiamo tornare ad un approccio più tradizionale della politica monetaria, che guardi al futuro e all’orizzonte di medio termine”. Laddove nei passati due anni le circostanze eccezionali hanno spinto la Banca centrale a fare meno affidamento sulle previsioni e ad adottare un approccio decisionale del “volta per volta” in base all’evolversi dei singoli dati. Panetta ha sintetizzato questa istanza con la necessità di procedere a “un passo coraggioso” verso quello quello che ha chiamato “Ritorno al futuro”, parafrasando il titolo di una celebre saga cinematografica.


Terzo, coerentemente con i due primi aspetti “la nostra comunicazione dovrebbe fornire maggiori indicazioni sulle attese degli sviluppi della nostra linea rispetto a quanto è stato di recente. Questo aiuterà imprese e famiglie a farsi delle aspettative sul futuro percorso dei tassi, sostenendo domanda e ripresa nell’economia reale”. Come tutti i governatori di Banche centrali nazionali dell’eurozona, il numero uno ddell’istituzione di Via Nazionale siede nel Consiglio direttivo della Bce. Il direttorio tornerà a riunirsi per le decisioni operative di politica monetaria il prossimo 12 dicembre ed è atteso che operi un nuovo taglio ai tassi. Viste le spinte di Panetta per normalizzare la linea, la portata del taglio (se 0,25 o 0,50 punti percentuali) potrebbe essere oggetto di dibattito. (fonte immagine: Banca d’Italia).

Federer scrive a Nadal: viaggio incredibile, tifo per te

Federer scrive a Nadal: viaggio incredibile, tifo per teRoma, 19 nov. (askanews) – A pochi giorni dalle Finali di Coppa Davis, ultimo torneo della carriera da professionista di Rafael Nadal, il suo grande rivale Roger Federer gli ha mandato un messaggio pieno d’affetto: “Hai fatto un viaggio incredibile, rendendo la Spagna e il mondo intero orgogliosi. Nessuno mi ha messo alla prova come hai fatto tu e da tuo fan ti auguro il meglio per qualsiasi cosa farai”.


“Mentre ti prepari a congedarti dal tennis, ho alcune cose da condividere prima di commuovermi – il suo post – Cominciamo con l’ovvio: mi hai battuto molte volte. Più di quanto io sia riuscito a farlo. Mi hai messo alla prova come nessun altro. Sulla terra battuta, mi è sembrato di entrare nel tuo giardino di casa, mi hai fatto lavorare più duramente di quanto avessi mai pensato di poter fare solo per mantenere la mia posizione. Mi hai fatto rivedere il mio gioco, arrivando persino a cambiare le dimensioni della testa della mia racchetta, nella speranza di ottenere un vantaggio”. “Non sono una persona molto superstiziosa, ma tu hai portato la cosa a un livello superiore. Tutti quei rituali. Sistemare le bottiglie d’acqua come soldatini in formazione, sistemarsi i capelli, aggiustarsi la biancheria intima…Tutto con la massima intensità. In segreto, mi piaceva un po’ tutto questo. Perché era così unico, così tuo”.

In 5 anni 4 italiani su 10 hanno aumentato consumo cibi surgelati

In 5 anni 4 italiani su 10 hanno aumentato consumo cibi surgelatiMilano, 19 nov. (askanews) – L’abitudine all’acquisto di alimenti surgelati da parte degli italiani è cresciuta negli ultimi anni: se nove su 10 li consumano abitualmente, negli ultimi cinque anni, il 39,3% ne ha aumentato il consumo, in particolare uomini (43%), giovani (Gen Z 50%, Millennials 45%) e famiglie con bambini (48%). E’ quanto emerge da un’indagine AstraRicerche per l’Istituto italiano alimenti surgelati, che ha indagato quanto sanno gli italiani di alimenti surgelati e, a partire dai risultati, Iias ha sviluppato un vademecum con alcune informazioni utili per scoprire “cosa c’è dietro a un surgelato”.


In effetti sui surgelati gli italiani sanno molto, ma non tutto, stando alla survey. A esempio, il 68,4% dei nostri connazionali sa che “congelato” e “surgelato” non sono sinonimi e il 64,5% del campione dimostra di sapere che non è possibile surgelare in casa, perché la surgelazione è una tecnica applicabile solo a livello industriale. Dall’altro lato, però, solo poco più tre italiani su 10 (31%) sanno che non è possibile acquistare prodotti surgelati sfusi, perché, per legge, devono sempre essere preconfezionati, al fine di garantire la maggiore sicurezza, o non sa che le verdure surgelate conservano per lungo tempo le stesse proprietà nutrizionali delle fresche (poco più di un consumatore su due) o ancora ignora che i surgelati non contengono conservanti (59,9%), poiché la loro lunga durata è garantita esclusivamente dal freddo. Sulle curiosità del comparto, i giovani sono i più preparati: il 45% degli italiani, soprattutto Gen Z e Millennials, conosce il trattamento di scottatura prima della surgelazione, che esalta il colore dei prodotti e si chiama blanching. Per quanto riguarda, invece, le giuste tecniche di scongelamento, solo quattro italiani su 10 sanno che il metodo più corretto consiste nel togliere il prodotto dal freezer e riporlo in frigorifero per qualche ora; mentre solo il 15% – in particolare i più giovani – sa che un prodotto surgelato, una volta scongelato può essere ricongelato a livello domestico, solo a patto che venga prima cotto.


“Chi sceglie i surgelati sa tutto o quasi di loro. Oltre alle campagne di informazione, ad aiutare i consumatori a compiere scelte sempre più consapevoli ci pensano le etichette dei nostri prodotti – Giorgio Donegani, presidente Iias – Circa 8 intervistati su 10 ci hanno detto di controllare scrupolosamente le indicazioni relative a tempi e modalità di cottura dei prodotti surgelati. Anche questo è un chiaro segnale di quanto sia cresciuta l’attenzione verso la qualità e la sicurezza alimentare. Inoltre, l’86,4% di chi consulta le etichette conferma di impegnarsi a seguire fedelmente le indicazioni riportate, segnale di una maggiore consapevolezza verso gli alimenti che si mettono nel carrello”.

Ue, Prodi-Monti: su voto Commissione no rese dei conti fra partiti

Ue, Prodi-Monti: su voto Commissione no rese dei conti fra partitiRoma, 19 nov. (askanews) – “Abbiamo auspicato per anni che le scelte dell’Unione Europea fossero animate dal dibattito tra le forze politiche, anche per accrescere nei cittadini la consapevolezza delle grandi poste in gioco. Quando è condotto con serietà e rigore, il voto del Parlamento Europeo sui candidati Commissari è una componente essenziale di questo processo democratico. Se però diventa un modo per scaricare sull’Europa regolamenti di conti tra partiti, perdono credibilità sia la politica sia l’Europa”. È quanto si legge in una nota congiunta firmata dall’ex premier ed ex presidente della Commissione europea Romano Prodi e dal senatore a vita Mario Monti, a sua volta ex presidente del Consiglio ed ex commissario Ue, che lanciano un appello: “In questo momento, con le enormi sfide che l’Unione Europea deve fronteggiare ad Est e ad Ovest, confidiamo che, davanti a candidati qualificati come Teresa Ribera o Raffaele Fitto, non prevalgano le tensioni intestine, in particolare tra i gruppi considerati più europeisti quali i popolari e i socialisti”.


“Tali tensioni – sostengono Prodi e Monti – porterebbero a un grave conflitto tra Parlamento e Commissione, proprio i due fattori di spinta verso un’Europa più unita. Potrebbe addirittura derivarne la caduta della Commissione von der Leyen 2, dopo una gestazione di cinque mesi e prima ancora della sua entrata in carica, proprio quando i cambiamenti nella politica americana ci obbligano a costruire un’Europa più forte e più coesa. Il mondo intero guarderebbe all’Europa con derisione. Auspichiamo che in questo grave momento prevalga in tutti il senso di responsabilità”, concludono.

Crosetto a Bruxelles per Consiglio Affari Esteri formato Difesa

Crosetto a Bruxelles per Consiglio Affari Esteri formato DifesaMilano, 19 nov. (askanews) – Il ministro della Difesa Guido Crosetto è giunto è giunto a Bruxelles per prendere parte al Consiglio Affari Esteri in formato Difesa (CAE- D).


Il Consiglio “Affari esteri” (Difesa) è presieduto dall’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell e discuterà del sostegno militare dell’UE all’Ucraina, procedendo a uno scambio informale di opinioni in videoconferenza con il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov e il consigliere del presidente Zelenskyy sugli Affari strategici Alexander Kamyshin, nonché con il segretario generale della NATO Mark Rutte, che si unirà ai ministri di persona. Il Consiglio terrà una discussione sulla prontezza e la preparazione alla difesa, nel contesto della relazione “Più sicuri insieme: rafforzare la preparazione e la prontezza dell’Europa nel settore civile e militare”, recentemente presentata da Sauli Niinisto, consigliere speciale della presidente della Commissione europea, che si unirà ai ministri per uno scambio informale di opinioni.


Nell’ambito dei temi di attualità, i ministri della difesa dell’UE dovrebbero essere informati in merito alla capacità di dispiegamento rapido dell’UE e alla revisione strategica della PESCO. La sessione del Consiglio è preceduta da una riunione del comitato direttivo dell’Agenzia europea per la difesa.

Romania al voto: in 3 settimane elettori scelgono nuovo presidente e Parlamento

Romania al voto: in 3 settimane elettori scelgono nuovo presidente e ParlamentoRoma, 19 nov. (askanews) – Dal 24 novembre all’8 dicembre la Romania vivrà tre settimane intense di tornate elettorali: il primo turno delle presidenziali già domenica, le elezioni politiche l’1 dicembre e infine il ballottaggio che deciderà il nuovo capo di stato l’8 dicembre. In Italia, dove vive la maggiore comunità romena all’estero, sono stati allestiti dall’ambasciata 157 seggi (sette in più rispetto alle Europee di giugno) e ci si aspetta un’alta affluenza, in particolare per le presidenziali. Sebbene la Romania sia una repubblica semi-presidenziale, queste elezioni sono ampiamente considerate dal pubblico come le più importanti del Paese e la battaglia tra 14 contendenti è molto sentita in una nazione che ha visto il tasso di partecipazione al voto sempre in calo per le politiche e le europee degli ultimi anni.


Cinque figure di spicco dominano la corsa per Palazzo Cotroceni: Marcel Ciolacu, George Simion, Mircea Geoana, Elena Lasconi e Nicolae Ciuca. Se il passaggio al ballottaggio dell’attuale premier socialdemocratico Ciolacu è dato per scontato, non è chiaro chi sarà il suo contendente. Al centro delle campagne elettorali, sia per le presidenziali che per il rinnovo del Parlamento, sicuramente l’aumento del costo della vita e la guerra in Ucraina. La maggior parte dei candidati alle presidenziali si è dedicata al dibattito sul debito crescente e quasi tutti sono concordi sulla prosecuzione degli aiuti a Kiev, tranne il leader nazional-conservatore di AUR George Simion che si oppone. Molti elettori sposano la sua idea che gli aiuti all’Ucraina abbiano fatto aumentare prezzi e inflazione e che sperano che la situazione economica migliorerà se la guerra finirà. Proprio Simion è dato secondo nei sondaggi e potrebbe essere lo sfidante di Ciolacu al ballottaggio.


Per quanto riguarda le elezioni politiche i partiti tradizionali, il Partito Socialdemocratico (Psd) e il Pnl liberale-nazionalista lottano per andare avanti, afflitti dalla percezione pubblica che siano corrotti e vulnerabili al clientelismo. A influenzare le politiche sarà anche l’esito del primo turno delle presidenziali. Negli ultimi anni, la battaglia del secondo turno è stata in genere tra un candidato del centro-sinistra del Psd e uno del centro-destra del Pnl. Un esito diverso potrebbe causare un esodo di elettori dal Pnl verso l’Unione Usr anche per le parlamentari. Uno dei temi che ha tenuto banco nella campagna elettorale è legato alla guerra in Ucraina, perché la Romania è da mesi vittima di droni russi vaganti e risente degli attacchi alle navi che trasportano grano al largo delle sue coste. Altro argomento del dibattito è il nazionalismo, su cui fa leva l’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR), un partito di estrema destra che nel 2020 è entrato in Parlamento con un tema preponderante, l’unificazione con la Moldova. Il suo leader, Simion, ha oscillato tra la moderazione di alcune delle sue opinioni radicali e il commento disturbante che l’Olocausto è un “problema minore” di cui i bambini non hanno bisogno di imparare a scuola.


Secondo i sondaggi il Psd è avanti nel voto popolare e ai seggi, l’1 dicembre, dovrebbe ottenere circa il 30%. Il secondo posto è incerto: se lo contendono AUR, USR e PNL. Come eventuale presidente, Ciolacu vorrebbe che l’attuale coalizione Psd-Pnl rimanesse in carica, preferibilmente con un primo ministro liberale, almeno inizialmente, dato che il governo introdurrà importanti aumenti delle tasse nel 2025 per far fronte al crescente deficit di bilancio che dovrebbe superare l’8% entro la fine di quest’anno. L’unica questione importante su cui i due partiti sono realmente in disaccordo è se la Romania debba mantenere la sua aliquota fissa (opzione Pnl) o introdurre una tassazione progressiva (preferita dal Psd). Il governo entrante dovrà anche affrontare il rallentamento della crescita, soltanto all’1,4% nel 2024 e il più alto tasso di inflazione dell’UE, quasi il 5%. L’esito del voto, però, potrebbe rendere impossibile la coalizione, molto dipenderà dai partiti minori che entreranno in Parlamento superando la soglia del 5%. Un alleato che ha da sempre garantito i governi romeni, l’UDMR, che rappresenta la minoranza etnica ungherese della Romania, rischia di non avete seggi e questo potrebbe complicare i negoziati post-elettorali.


Lo scenario peggiore, secondo gli esperti, sarebbe, però, una vittoria dei nazionalisti di AUR, o una coalizione tra Psd e AUR. Ciolacu ha ripetutamente dichiarato pubblicamente che non esiste un’alleanza Psd-AUR e che non esisterà mai, ma pochi gli credono. Questa settimana ha difeso Simion, dicendo che il leader di AUR “non è una spia russa”. Ultima alternativa, nuove elezioni anticipate all’inizio del 2025. Tornando alla corsa per Palazzo Cotroceni i cinque principali contendenti sono Ciolacu, favorito e attuale premier, che promuove la stabilità economica e il benessere sociale, nonostante i pochi risultati da capo di governo. Simion, leader populista del partito AUR, ottiene le simpatie degli elettori disillusi che cercano un cambiamento radicale. I sondaggi lo collocano costantemente come il contendente più forte per il secondo posto. Elena Lasconi, riformista liberale, guida l’Unione Salva Romania (USR). Nota per la sua posizione anti-corruzione e la sua visione modernizzante, si rivolge principalmente agli elettori cdelle città e più giovani. Altro candidato in lizza è Mircea Geoana, che si è presentato come indipendente: l’ex vicesegretario generale della Nato ha fatto appello ai moderati e agli elettori pro-europei, ma i suoi legami passati con il Psd e la mancanza di una solida base politica interna hanno indebolito la sua posizione. Altro contendente è il leader del Partito Nazionale Liberale (Pnl) Nicolae Ciuca: ex premier e generale in pensione, ha puntato su stabilità ed esperienza. Di Daniela Mogavero