Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: Sanremo 2023

Karoline Leavitt sarà la più giovane addetta stampa della storia della Casa Bianca

Karoline Leavitt sarà la più giovane addetta stampa della storia della Casa BiancaMilano, 16 nov. (askanews) – Il futuro presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha nominato Karoline Leavitt, che è stata sua assistente e portavoce della sua campagna elettorale, nuova addetta stampa della Casa Bianca. A soli 27 anni, Leavitt – convinta sostenitrice di Trump – diventa anche la persona più giovane che abbia mai ricoperto il ruolo di addetto stampa della Casa Bianca.


L’attuale addetta stampa della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ricopre l’incarico da maggio 2022 e si è messa in luce per la significativa abilità in risposte sagaci, talora partecipate, senza tuttavia perdere mai la calma. La nuova amministrazione Trump dovrebbe entrare in carica il 20 gennaio del prossimo anno.

Usa, Leavitt sarà la più giovane addetta stampa storia Casa Bianca

Usa, Leavitt sarà la più giovane addetta stampa storia Casa BiancaMilano, 16 nov. (askanews) – Il futuro presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha nominato Karoline Leavitt, che è stata sua assistente e portavoce della sua campagna elettorale, nuova addetta stampa della Casa Bianca.


A soli 27 anni, Leavitt – convinta sostenitrice di Trump – diventa anche la persona più giovane che abbia mai ricoperto il ruolo di addetto stampa della Casa Bianca. L’attuale addetta stampa della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ricopre l’incarico da maggio 2022 e si è messa in luce per la significativa abilità in risposte sagaci, talora partecipate, senza tuttavia perdere mai la calma.


La nuova amministrazione Trump dovrebbe entrare in carica il 20 gennaio del prossimo anno.

Vino, a Montalcino svelata la mattonella del cineasta Ozpetek

Vino, a Montalcino svelata la mattonella del cineasta OzpetekMontalcino (Siena), 16 nov. (askanews) – “Questo quadro del 1982, nato senza titolo ma a cui ho dato il nome “Blue Note” per l’ occasione della mattonella di Montalcino, l’ho realizzato a Roma prima di diventare aiuto regista e ricoprire altri ruoli. In quegli anni studiavo all’Università ma dato che mio padre disapprovava le mie aspirazioni cinematografiche e smise di sostenermi economicamente, mi sono dato da fare e ho lavorato da un corniciaio nel centro di Roma. Lì ho familiarizzato con pittrici, disegnatori, autori di mosaici e mi sono dedicato io stesso alla pittura, da sempre una mia passione. Con tecnica del disegno a gesso, diciamo gessetti colorati, ne avrò fatti in un paio d’anni più di duecento, quasi tutti con figure di donne. E li vendevo, in effetti ne ho venduti molti, mi ci mantenevo. Alcuni sono anche entrati nei miei film: il famoso poster ormai storico di ‘Le fate ignoranti’ è il trattamento di uno di quei quadri, mentre nel più recente La Dea Fortuna ne compaiono altri quattro”. Sono le parole di Ferzan Ozpetek, regista cinematografico e teatrale, scrittore e sceneggiatore che oggi a Montalcino, nel corso della terza giornata del 33esimo “Benvenuto Brunello”, ha svelato al Teatro degli Astrusi la sua “Blue Note”, la piastrella celebrativa riferita alla vendemmia 2024.


La piastrella, iniziativa del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, è stata successivamente posata dallo stesso regista sul muro del Palazzo comunale del borgo.

Zelensky: “Questa guerra finisca l’anno prossimo”

Zelensky: “Questa guerra finisca l’anno prossimo”Milano, 16 nov. (askanews) – L’Ucraina deve fare di tutto per porre fine alla guerra con mezzi diplomatici “l’anno prossimo”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista a Suspilne in occasione del centenario della radio ucraina.”Dobbiamo fare tutto affinché questa guerra finisca l’anno prossimo. Dobbiamo finirla con mezzi diplomatici”, ha detto.


Mentre l’entourage di Donald Trump rilascia dichiarazioni su vari piani per porre fine alla guerra, Zelensky dice che farà sul serio solo con il presidente degli Stati Uniti. I negoziati con la Federazione Russa sono possibili solo a condizione che l’Ucraina “non sia sola” e sia in una posizione di forza. Secondo lui, nelle condizioni in cui si trova ora l’Ucraina – “non rafforzata da alcuni elementi importanti” – qualsiasi negoziato con la Russia sarà “all’inizio” perdente. “Pertanto, certamente, in una posizione debole, non c’è niente da fare in questi negoziati”, ritiene Zelensky.


Lo stesso ha sottolineato che la posizione del neoeletto presidente degli Stati Uniti Donald Trump è importante, ma gli stessi Stati Uniti – secondo lui – sono dalla parte dell’Ucraina. Ha poi assicurato di non essere costretto a negoziare e Trump gli ha detto che era dalla parte dell’Ucraina e voleva aiutare. Intanto il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski ha annunciato un incontro dei leader a Varsavia. Secondo lui questi saranno i negoziati “più importanti” sulla guerra in Ucraina. Sikorsky ritiene che “tutto sta accelerando” e per questo convocherà la prossima settimana un incontro nel formato “Triangolo di Weimar Plus”. Oltre ai vertici dei ministeri degli Esteri di Francia e Germania, rappresentanti di “altri importanti paesi europei”, il capo del Ministero degli Esteri dell’Ucraina Andrii Sybigu e il nuovo alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Kaya Callas.


Zelensky nell’intervista ha parlato anche dei problemi interni e si è detto sorpreso che Oleksandr Lytvynenko, Segretario del Consiglio di Sicurezza ucraino abbia reso pubblici i dati sul numero di coloro che dovrebbero essere richiamati alle armi e dalla dichiarazione sui piani per mobilitare più di 160.000 persone. “Assolutamente nessuno ha mobilitato” mezzo milione di persone. Tuttavia il problema nell’esercito esiste, ammette, ma dipende da diversi motivi e dalla situazione di ogni singola brigata. Ma non si può parlare di “condizioni insopportabili” nelle brigate, perché ogni “guerra nel suo insieme è insopportabile”.La situazione sul fronte orientale è difficile. L’equipaggiamento delle brigate ucraine con armi è molto lento. Zelensky ha poi aggiunto che l’Ucraina ha già sviluppato quattro tipi di missili, alcune armi sono attualmente in fase di test.

Ucraina, G7: la Russia è l’unico ostacolo a una pace giusta e duratura

Ucraina, G7: la Russia è l’unico ostacolo a una pace giusta e duraturaRoma, 16 nov. (askanews) – “Dopo 1.000 giorni di guerra, riconosciamo l’immensa sofferenza sopportata dal popolo ucraino. Nonostante queste difficoltà, gli ucraini hanno dimostrato una resilienza e una determinazione senza pari nel difendere la propria terra, la propria cultura e il proprio popolo. La Russia resta l’unico ostacolo ad una pace giusta e duratura. Il G7 conferma il proprio impegno a imporre gravi costi alla Russia attraverso sanzioni, controlli sulle esportazioni e altre misure efficaci. Restiamo uniti con l’Ucraina”. Lo affermano i leader G7, che su iniziativa della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, hanno adottato una dichiarazione di sostegno a Kiev in vista del millesimo giorno dall’inizio della guerra di aggressione russa contro l’Ucraina.

L’Anm: si è cercato di spaccare i magistrati, ma sono uniti

L’Anm: si è cercato di spaccare i magistrati, ma sono unitiRoma, 16 nov. (askanews) – “Veniamo da un periodo di attacchi ai magistrati delle sezioni specializzate, prima di Roma, poi di Bologna, poi Catania, Palermo e ancora Roma. Attacchi che hanno messo a fuoco quella che era in qualche modo anche una visione della giurisdizione. Cioè una legge da applicare e non da interpretare”. Lo ha detto il segretario generale dell’Anm, Salvatore Casciaro, nel corso del suo intervento al Comitato direttivo centrale dell’associazione.


“La magistratura si è levata in termini unitari senza distinzioni e senza distinguo – ha continuato – In questo ho apprezzato molto anche il pronunciamento recente della I commissione del Csm in difesa dei magistrati di Bologna. Perché i magistrati italiani, tutti, rivendicano quello che è il loro diritto/dovere all’interpretazione della legge in autonomia e indipendenza”. Casciaro sottolinea come si sia cercato “anche di spaccare i magistrati, tra i magistrati buoni dai magistrati meno buoni, politicizzati, comunisti. In realtà i magistrati sono uniti, mai come in questo momento, nel rivendicare e difendere quelle che sono le caratteristiche fondamentali della funzione, dell’indipendenza e dell’autonomia”.

Jessie Gaynor: scrivere un (gran) romanzo al tempo di instagram

Jessie Gaynor: scrivere un (gran) romanzo al tempo di instagramMilano, 16 nov. (askanews) – Anni fa uno dei primi scrittori a dire che il vero rivale del romanzo erano le serie tv è stato Jonathan Franzen. Certamente la considerazione era giusta, la struttura narrativa delle serie, la loro forza di coinvolgimento, spesso l’atteggiamento irriverente, erano elementi che i narratori non potevano non prendere in considerazione. La sfida degli scrittori, insomma, nel recente passato è stata spesso con Netflix. La cosa è vera ancora oggi, ma al colosso delle produzioni video si è aggiunta ora un’altra concorrenza spietata, quella di instagram, delle sue stories, dei contenuti video in verticale che sono diventati parte della vita di moltissimi degli abitanti di un pianeta per molti versi sempre più omologato agli stili di consumo digitale. Alla luce di questo, anche la letteratura è chiamata ad affinare le proprie armi, se vuole continuare, per quanto possibile, a competere con i social nell’immaginario delle persone. Ovviamente non è indispensabile farlo: ci sono romanzi straordinari degli ultimi anni – penso per esempio a “Il Passeggero” e “Stella Maris” di Cormac McCarthy o “Archivio dei bambini perduti” di Valeria Luiselli – che hanno scelto strade diverse, forti di una potenza letteraria e sentimentale capace di giustificare se stessa, senza bisogno di altro. Ma quando si decide di giocare la partita del mainstream – che per gli “scrittori seri”, come diceva sempre Franzen è la sfida più grande – ecco che il confronto con la vita digitale è inevitabile. La musica lo ha probabilmente capito prima, ma i libri ci stanno arrivando. E quando succede può essere un’altra grande scoperta, un modo di fare i conti con questo Sistema (il Sistema del Capitalismo Digitale Globale), accettandolo e usandolo per fare letteratura di valore. Succede così con “Luminosa” (“The Glow” in originale), romanzo d’esordio di Jessie Gaynor che in Italia è pubblicato da 66thand2nd.


Gaynor, scrittrice statunitense pubblicata dal New Yorker e con un master in poesia, scrive in modo estremamente brillante. La storia della pr Jane Dorner, che nella seconda riga del romanzo parla di “sex toys tossici”, è contemporanea fino al midollo, parte a razzo e non si ferma praticamente più. È un’immersione nella nostra società dell’autoproduzione, dell’autonarrazione, ma anche del controllo e della disperata solitudine emotiva in cui getta le persone, che toglie il fiato, dal tanto che è vivida. Ma lo è con eleganza, con ironia, con una capacità di empatia – che non esclude in nessun modo la critica, ma la umanizza – fuori dal comune. Del regista Wim Wenders si diceva che sapeva prendersi cura delle sue immagini, e tante volte abbiamo ripetuto che un grande scrittore è quello che si prende cura dei suoi personaggi, anche quando sono personaggi orribili e il loro essere orribili è palese, ma il racconto non è moralista. “Luminosa” è un romanzo scanzonato se volete, ma anche profondamente “morale”, nel senso che affronta con onestà il suo – e quindi nostro – tempo; parla di un capitalismo imperante che genera nella maniera più asettica possibile l’enorme debito sanitario di Jane, per esempio, o della rincorsa continua al successo nel mondo digitale, da instagram alle start-up. Un romanzo del presente, scritto nel presente, che parla del presente. Per quanto possano sembrare condizioni lapalissiane, sono in realtà piuttosto rare. Giochiamo all’iperbole: Jane può essere anche una sorta di nuova incarnazione di Ismaele, il marinaio narratore di “Moby Dick”, il romanzo americano per eccellenza. La sua Balena Bianca è Cass, bellezza fuori dal comune scoperta su instagram che gestisce un ritiro spirituale, su cui l’istinto di pubbliche relazioni della protagonista attiva subito le proprie antenne professionali. Cass, con la sua magnifica pelle, così luminosa, può diventare la chiave verso il successo anche per Jane, che come tutti cerca di conquistarlo quasi per imposizione dello zeitgeist attuale, il nostro patinato e spesso devastante spirito dei tempi. La bellezza di “Luminosa” sta nel modo in cui questa storia viene raccontata; sta nel fatto che ogni pagina del libro sa che, come ha detto Milan Kundera, il romanzo è per definizione lo spazio della complessità e delle domande, non delle semplificazioni e delle risposte. Ma sta anche nell’apparente leggerezza con cui la stessa scrittura si fa carico di questa consapevolezza, la gestisce e, verrebbe da dire, la protegge. “Luminosa” è un romanzo molto scritto, un romanzo-romanzo che ha delle note olfattive di Salinger, ma funziona con un’immediatezza sorprendente, lucida, impietosa senza rancore. Si può leggerlo pensando a LinkedIn oppure al marketing dei profili social, oppure, allo stesso tempo e senza nessun cambio di registro sostanziale, come una satira sociale (scegliete voi se alla Woody Allen o alla Jonathan Swift). Il che diventa anche, se vi piace, una lezione sulla funzione del romanzo: ossia il genere letterario della modernità (e usare nello stesso pezzo i nomi di Jessie Gaynor e di Jane Austen è bello e spontaneo) che qui diventa iper-contemporaneo, per di più con un magnifico incarnato. Perfetto per un post da milioni di like. (Leonardo Merlini)

Testa a testa Tesei-Proietti, Umbria ago della bilancia nelle Regionali

Testa a testa Tesei-Proietti, Umbria ago della bilancia nelle RegionaliRoma, 16 nov. (askanews) – L’Umbria è quella terra in cui (a volte) i sogni si avverano. Sogni diversissimi, opposti, diventati realtà nel giro di pochi anni per la destra e per la sinistra in un’alternanza che non si è vista in altre regioni ex ‘rosse’. Certo, il centrodestra ha vinto anche nei Comuni toscani e in quelli emiliani e romagnoli, espugnando amministrazioni da sempre di sinistra, ma non è mai arrivato a prendersi la guida di Firenze o – e stavolta la sfida è questa, ma i sondaggi certificano un solido vantaggio per Michele de Pascale – la presidenza della regione Emilia Romagna. In Umbria no, le amministrazioni, anche al livello più alto, sono cambiate, vorticosamente. E, ora, dopo un ciclo di destra durato circa dieci anni c’è la prova del nove: dove batte il cuore degli umbri?


Dopo la rovinosa uscita di scena della giunta di centrosinistra guidata dalla Dem Catiuscia Marini – che si dimise per un’inchiesta sui concorsi pubblici sulla sanità locale – la Lega nel 2019 è arrivata alla guida della Regione con Donatella Tesei, eletta a grande maggioranza con venti punti di vantaggio su Vincenzo Bianconi. Nel frattempo il centrodestra ha espugnato diversi Comuni tra cui Terni – il cui sindaco Stefano Bandecchi ha siglato in extremis un’alleanza con Giorgia Meloni ritirando il suo candidato alla Regione – e anche il capoluogo, Perugia. Ma poi la ruota è girata ancora e a giugno scorso il centrosinistra, con Vittoria Ferdinandi – sostenuta da Pd, M5s, Azione e una parte di Italia Viva – ha riconquistato Perugia, facendo volare le speranze di un ritorno a palazzo Broletto. Ora la sfida tra Donatella Tesei per il centrodestra, governatrice uscente ed ex senatrice della Lega, e Stefania Proietti, sindaca di Assisi e presidente della Provincia di Perugia dal 2021, confermerà o smentirà le aspirazioni degli uni e degli altri. Alla vigilia del voto, domani e dopodomani, secondo gli ultimi sondaggi si annuncia un altro testa a testa tra le due candidate. Partita sul filo di lana, almeno all’inizio, che inevitabilmente fa pensare a quanto accaduto in Liguria a fine ottobre, quando il centrodestra con Marco Bucci è riuscito a consolidare il vantaggio, inizialmente di pochi punti percentuali, sconfiggendo il Dem Andrea Orlando. Dunque, con i pronostici a favore del centrosinistra in Emilia Romagna, l’Umbria diventa l’ago della bilancia per stabilire chi tra i due schieramenti avrà vinto questa tornata elettorale portando a casa due governatori eletti su tre.


I leader sono scesi in campo a sostegno di Tesei e di Proietti. La ex senatrice è stata sostenuta ampiamente dal Carroccio, anche con una conferenza stampa con Matteo Salvini e con tutti i ministri leghisti del governo e giovedì scorso a Perugia sono accorsi la premier Giorgia Meloni e il vice Antonio Tajani, che hanno ribadito la coesione dello schieramento di centrodestra. Non senza una stoccata agli avversari. “A due giorni dal voto non si sono ancora visti insieme… Si vergognano uno dell’altro”, ha detto Meloni riferendosi alla coalizione progressista. Nell’ultimo giorno di campagna elettorale – dopo varie tappe del viaggio in Umbria a cui ha partecipato, insieme a Proietti, anche la segretaria Dem – il campo largo del centrosinistra si è ritrovato al completo al presidio per la sanità pubblica davanti all’ospedale Santa Maria di Terni. Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli a sostegno della corsa della sindaca di Assisi. Uniti? “Non facciamo polemiche inutili e sciocche, qui siamo con un progetto politico serio. In Umbria, come in Emilia Romagna, siamo uniti e convinti di poter presentare ai cittadini una proposta molto seria”, ha tagliato corto Conte mentre Schlein ha ricordato come l’Umbria sia “l’unica regione da quando sono segretaria nella quale tutte le forze alternative alla destra sono andate insieme da una persona a chiederle di guidare questo progetto collettivo”.


Argomento principe della campagna elettorale è stata la sanità con accuse reciproche tra le due candidate. Tesei ha sostenuto di aver ereditato dal centrosinistra una regione “in ginocchio” dove “c’era un grande lavoro da fare”, “con le macerie della sanità commissariata” e “con le macerie vere”, perché “c’erano le macerie del terremoto del 2016, era tutto lì, non si era per niente iniziata la ricostruzione”. Insomma la sanità pubblica è distrutta? “E’ l’ora di dire che è a causa dei 50 anni passati”, ha attaccato Tesei. Idem per le infrastrutture, perchè “dopo trenta anni stiamo uscendo dall’isolamento di una sinistra che non ha voluto far crescere questa regione: è stata tenuta chiusa da un sistema infrastrutturale inesistente e oggi abbiamo cantieri aperti per strade e ferrovie”. Proietti, invece, ha ricordato che negli ultimi cinque anni “il governo regionale non ha difeso i diritti degli umbri, a cominciare dalla sanità, ma si è fatto eterodirigere non dal governo ma da un partito, la Lega, con un assessore che qui non c’era mai ma che non si poteva toccare”. La Regione “ha bisogno di una svolta” e di una guida che “difenda la sanità pubblica invece di smantellarla”. L’autonomia differenziata? “Porterebbe l’Umbria in un precipizio peggio che nelle regioni del Sud”, ha concluso la candidata del centrosinistra.

Lavoro, Calderone: stare attenti a parole, possono essere travisate

Lavoro, Calderone: stare attenti a parole, possono essere travisateRoma, 16 nov. (askanews) – “Quando si utilizzano termini come rivolta sociale bisogna stare molto attenti perché le parole possono essere travisate e soprattutto poi possono diventare pesanti. Il nostro è un paese che negli anni passati ha vissuto delle stagioni difficili in cui le parole poi hanno portato a gesti pesanti e c’è chi anche ha perso la vita. Ecco quindi io credo che sia invece importante che chiunque ha ruoli di responsabilità in questo momento veramente abbassi i toni e, soprattutto nel rispetto del diritto di manifestare, si inviti tutti al massimo rispetto”. Lo ha detto il ministro del lavoro, Marina Calderone intervenuta su Rainews 24. “Il dialogo non deve mancare – ha detto ancora il ministro -. Certamente deve essere un dialogo basato sulla volontà di costruire e non di distruggere, deve essere basato anche sull’attenzione ai toni che si utilizzano in un momento particolare della vita del nostro paese”. “Nessuno vuole negare, anzi è sacrosanto il diritto di manifestare e di scioperare laddove si ritiene necessario. Sono assolutamente consapevole – ha aggiunto la Calderone – che questo è un valore da ribadire e rimarcare”. Infine, “devo esprimere tutta la solidarietà alle forze dell’ordine perché è importante il loro lavoro a presidio della nostra sicurezza e dei valori costituzionali. Devo ovviamente anche esprimere solidarietà ai colleghi ministri che sono stati oggetto invece di attacchi pesanti. Credo che sia importante lavorare affinché siano garantiti tutti quei diritti che il nostro paese, che ha un assetto costituzionale importante, siano affermati e nel mio caso i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici”.


Cam

Vino, Consorzio Brunello: assegnati i 5 premi “Leccio d’oro” 2024

Vino, Consorzio Brunello: assegnati i 5 premi “Leccio d’oro” 2024Milano, 16 nov. (askanews) – È un volo diretto dall’Italia agli Stati Uniti quello del 33esimo “Leccio d’oro”, il riconoscimento del Consorzio del vino Brunello di Montalcino che oggi, in occasione della terza giornata della 33esima edizione di Benvenuto Brunello, ha annunciato i cinque vincitori tra ristoranti ed enoteche, nazionali e internazionali con una carta vini ampia e altamente rappresentativa della Denominazione del borgo toscano.


Ad aggiudicarsi il premio nella categoria ristorante estero è il “Tre Dita” di Chicago, il locale dello chef Evan Funke che trae ispirazione dalla cucina regionale toscana. La sua wine list, esclusivamente italiana, vanta anche una sezione dedicata ai rossi della Toscana. Tra questi, sono quasi 70 le etichette di Brunello e Brunello Riserva, oltre a nove le referenze di Rosso di Montalcino. Al vertice della ristorazione tricolore si piazza “Villa Maiella” di Guardiagrele (Chieti), trattoria avviata sul finire degli anni Sessanta e oggi ristorante insignito di una stella Michelin con una cantina dove conserva oltre 70 etichette di Montalcino, di cui 60 solo di Brunello. Dall’Abruzzo alla Campania, con “Il Garolafo Wine” di Avellino che trionfa nella categoria enoteca Italia. Il locale, fondato nel 1876, offre in loco e online un’ampia scelta di vini da tutto il mondo: nell’elenco sono presenti oltre 300 etichette di Brunello. Sale invece sul podio delle enoteche estere il “Wine Watch” di Fort Lauderdale (Florida), una wine boutique, che organizza degustazioni e cene enoiche, dove è possibile trovare quasi 250 referenze del principe dei rossi toscani.


Resta infine in Toscana il premio speciale Rosso di Montalcino, assegnato all’”Enoteca Pitti Gola e Cantina” di Firenze. Il locale, che ha nella sua carta vini circa 40 produttori di Montalcino con 35 etichette di Rosso di Montalcino, dispone dal 2011 anche del The Wine Club, dove i membri iscritti hanno accesso alle referenze più esclusive della cantina, selezionate personalmente dai proprietari dell’Enoteca. Istituito nel 1994, il Premio “Leccio d’oro” è dedicato ai ristoranti e alle enoteche nazionali ed estere con una carta vini ampia e particolarmente rappresentativa dei vini espressione del borgo toscano, a partire proprio dal Brunello. La Giuria del Premio è composta dal presidente e da membri del consiglio del Consorzio del vino Brunello di Montalcino.