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Tag: Sanremo 2023

Niccolò Fontana assume incarico di ambasciatore d’Italia in Iraq

Niccolò Fontana assume incarico di ambasciatore d’Italia in IraqRoma, 7 nov. (askanews) – Niccolò Fontana ha assunto oggi l’incarico di ambasciatore d’Italia a Baghdad. Lo rende noto la Farnesina.


Nato a Firenze il 6 luglio 1975, dopo aver conseguito la Maturità linguistica, Fontana si laurea in Scienze Politiche presso la facoltà “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze nel 1999. In seguito ad esame di concorso, il 29 dicembre 2000 è nominato Segretario di Legazione in prova nella carriera diplomatica. Dopo il primo incarico al Cerimoniale Diplomatico della Repubblica, nel 2004 assume come Secondo Segretario commerciale presso l’Ambasciata d’Italia a Santiago del Cile, ove svolge le funzioni di responsabile dell’Ufficio economico-commerciale in anni di forte sviluppo dei rapporti bilaterali e di costante crescita dell’interscambio e degli investimenti italiani nel Paese.


Nel 2008 è incaricato delle funzioni di Primo Segretario all’ambasciata a Washington, dove si occupa di politica interna statunitense, di rapporti con il Congresso e di temi di diplomazia pubblica. Nel 2012 Fontana rientra a Roma per prendere servizio presso il Servizio per la Stampa e la Comunicazione istituzionale della Farnesina, quale Capo dell’Ufficio Stampa italiana ed estera. Nel 2014 assume come Capo dell’Ufficio economico-commerciale all’Ambasciata a Mosca.


Nel 2019 è assegnato, come Primo Consigliere, alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York, ove si occupa di riforma del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, di procurement a beneficio delle aziende italiane e dei rapporti con il personale italiano nel sistema onusiano. Dal 2022 presta servizio come Vice Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale, e Direttore Centrale per la Comunicazione, della Farnesina. In tale veste, ricopre l’incarico di Portavoce del Ministero, occupandosi della comunicazione istituzionale della Farnesina e della sua rete diplomatico-consolare, e curando in prima persona la comunicazione del Ministro degli Esteri nel corso delle missioni all’estero e in occasione di incontri ed eventi internazionali in Italia.


Nel 2024 è nominato Ambasciatore d’Italia presso la Repubblica d’Iraq. Nel 2013 è insignito del Cavalierato dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Ha servito, quale volontario, nel 7° Reggimento Alpini di Feltre, partecipando anche alla missione NATO SFOR in Bosnia. Sposato dal 2003 con Tania Morrocchi, è padre di Pietro, Ginevra e Cosimo.

Carceri, Defence For Children: sistema minorile torna indietro

Carceri, Defence For Children: sistema minorile torna indietroRoma, 7 nov. (askanews) – “Il sistema di giustizia minorile italiano sta regredendo gravemente e il governo non se ne occupa”. E’ l’allarme lanciato da Defence For Children Italia. Un anno fa, al termine di un seminario internazionale organizzato a Genova dall’Associazione, che si occupa di diritti per i minori, e sostenuto dalla Commissione europea con il Child Friendly Justice EuropeanNetwork, i partecipanti, in rappresentanza di 20 Paesi europei, inviavano una lettera alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi con la quale si invitava il governo “a riallineare il decreto immigrazione e sicurezza ai criteri e alle norme europee e internazionali che regolano la protezione di qualsiasi persona minorenne”.


“La normativa adottata, in particolare il Decreto Caivano, centrata sulla punizione invece che su orientamenti educativi, la distanza dai principi della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, la divergenza da quanto prevede la normativa che regola la situazione dei minorenni stranieri non accompagnati, la carenza di investimenti sui servizi e sul personale educativo degli Istituti Penali Minorili – si legge in una nota – sono le traiettorie negative che ci portano indietro nel tempo. Il Decreto Caivano, inoltre, ha reso più frequente il ricorso alla custodia cautelare in carcere per i minorenni, incrementando il tasso di detenzione. Nel 2023, quasi l’80% dei nuovi ingressi negli IPM è avvenuto per custodia cautelare, aumentando così il numero complessivo di giovani reclusi con un tasso di sovraffollamento medio del 110%. Ad oggi, a distanza di un anno, il governo non ha fatto nulla per migliorare la situazione degli IPM. Recentemente, inoltre, è stato ripristinato per gli agenti in ogni IPM l’uso della divisa d’ordinanza. Da sottolineare anche che dal 2021 al 2022, la spesa per psicofarmaci negli IPM italiani è aumentata del 30%, un incremento significativo rispetto agli istituti per adulti, dove nello stesso periodo l’aumento è stato molto più contenuto (circa l’1%). Misure che dimostrano che le istituzioni preferiscono giocare la carta dell”onore e della disciplina’ per affrontare le emergenze. È da evidenziare, infine, il legame tra le carenze del sistema di accoglienza dei minorenni stranieri non accompagnati e l’aumento proporzionale dei numeri degli stessi nel sistema penale minorile. Se dal punto di vista formale l’Italia ha appena incorporato nella normativa quanto richiesto dalla Direttiva Europea 800/2016 che prevede tutta una serie di garanzie per i minorenni coinvolti nei procedimenti penali e promuove una giustizia ‘child-friendly’. Dall’altra il governo procede in senso opposto, con decreti che scardinano un sistema proposto in Europa come un modello efficace e avanzato”. “I ragazzi e le ragazze non hanno bisogno di vuota retorica e di autoritarismo ma di adulti capaci di comprendere e di proporre solide opportunità di cambiamento così come fino ad ora indicato dalla nostra cultura giuridica”, spiega Gabriella Gallizia coordinatrice dei programmi di Defence for Children Italia.

Consorzio Vini Romagna: ci sono i presupposti per una buona annata

Consorzio Vini Romagna: ci sono i presupposti per una buona annataMilano, 7 nov. (askanews) – “Nonostante le difficoltà, la vendemmia 2024 in Romagna è stata ottima per tutte le uve bianche, ancor più per le uve bianche precoci, e molto buona anche per il Sangiovese. La vinificazione è alle fasi finali e ci sono tutti i presupposti per una buona annata”. A parlare è il presidente del Consorzio Vini di Romagna, Roberto Monti, tirando le somme dopo una raccolta iniziata il 6 agosto e conclusa il 16 ottobre al termine di un anno climaticamente complicato, che ha preso il via in un inverno 2023 particolarmente caldo.


“Dal punto di vista sanitario, le avversità sono state tenute bene sotto controllo. Le prime vendemmie dei vitigni precoci, come Pinot Grigio e Chardonnay, hanno avuto inizio nei primi giorni di agosto, con uve in ottime condizioni sanitarie. Si è proseguito poi con le altre varietà precoci Pinot Bianco, Sauvignon Blanc e poi Albana, e nelle aree collinari più calde è partita presto anche la vendemmia del Sangiovese, così come per il Trebbiano destinato a base spumante, la cui raccolta in pianura è iniziata gli ultimi giorni di agosto” racconta il presidente, spiegando che “tutto sommato questo anticipo di maturazione è risultato positivo, poiché quando sono arrivate le piogge di metà settembre, già oltre il 60% della produzione era stata raccolta. Le difficoltà determinate dalle intense precipitazioni – chiosa – hanno poi allungato la vendemmia, ma per gran parte del prodotto si è riusciti a portare a termine le operazioni entro il mese di settembre, salvaguardando così anche l’aspetto qualitativo”. “Gli eventi alluvionali di quest’anno si sono verificati durante la vendemmia e hanno determinato qualche disagio ma senza compromettere la quantità e la qualità della produzione, fatta eccezione per pochi vigneti” chiarisce Monti, rimarcando che “come già si era visto nel 2023, i danni maggiori hanno interessato paesi e città alluvionate, mentre i danni diretti ai vigneti sono stati abbastanza contenuti».


“La Romagna del vino negli ultimi anni ha dimostrato la sua vitalità e ambizione attraverso la creazione di nuove sottozone, la sperimentazione di tecniche di affinamento e stili alternativi, la reintroduzione di vitigni autoctoni e le iniziative avviate in questi ultimi anni stanno procedendo e iniziano a dare buoni riscontri” commenta Monti, sottolineando che “è chiara la necessità di proseguire su questa strada e al contempo portare attenzione alle nuove tendenze dei consumatori: oggi i consumi si vanno spostando verso i vini bianchi e fanno bene i nostri produttori a lavorare sull’Albana per sfruttarne la versatilità nel dare vini eccellenti, seppur molto diversi in funzione degli stili di produzione, capaci di soddisfare in versione secco dalla sezione aperitivo all’accompagnamento a tutto pasto”. “Analogamente, si sta procedendo bene sulla Rebola e anche sul Famoso, e altrettanto può dirsi per il Trebbiano e anche per gli spumanti bianchi e rosè contraddistinti dal marchio collettivo Novebolle” prosegue il presidente, aggiungendo che “per quanto riguarda il Sangiovese, la produzione sta evolvendo verso vini con maggiore frutto, più leggeri, meno impegnativi: il gradimento per l’intensità del frutto sta accrescendo anche l’interesse e i consumi dei Sangiovese in appassimento. Continua a crescere la schiera di produttori che si cimentano in Sangiovese che esaltino i caratteri dei territori puntuali – evidenzia – anche in ragione della possibilità di diffondere la conoscenza di tali progetti enologici attraverso la rivendica in etichetta della Sottozona, cui fa da volano il marchio collettivo consortile Rocche di Romagna. In sostanza, tutta la produzione è in evoluzione per regalare nuove perle al consumatore, e l’annata 2024 non sarà da meno”.

Verso il taglio degli aerei antincendio Canadair, denuncia di piloti e sindacati

Verso il taglio degli aerei antincendio Canadair, denuncia di piloti e sindacatiRoma, 7 nov. (askanews) – Il servizio antincendio dei Canadair italiani è a rischio. Per il calo del numero di aeromobili schierati e la progressiva obsolescenza della flotta; il taglio delle ore operative già dalla prossima estate. A completare il quadro che potrebbe ritardare gli interventi e la stessa efficacia dell’antincendio aereo nel sud della penisola, lo spostamento della base calabrese da Lamezia Terme a Crotone.


La denuncia, che arriva dai piloti impegnati nelle attività antincendio e dalle rappresentanze sindacali, è rimbalzata dalle chat ai social network per poi arrivare ad alcuni magazine di settore, ed ora – si annuncia – potrebbe sfociare anche in una manifestazione di livello nazionale, da fare a Roma. Il 29 ottobre scorso la questione dei Canadair è stata presentata in commissione ambiente della Camera dai sindacati Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporto Aereo e dell’Anpac-associazione nazionale professionale aviazione civile. Il portavoce delle organizzazioni, che rappresentano i lavoratori, ha affrontato i temi che preoccupano il settore: dalle limitazioni operative imposte dal bando alle incongruenze rispetto alla crisi climatica, fino alla riduzione del personale qualificato.


Sono a rischio, per il momento, nove equipaggi – si sottolinea- “18 piloti di grande esperienza da lasciare a casa, con riflessi anche sull’impossibilità per l’operatore a schierare la macchina aggiuntiva, sovente richiesta da circostanze straordinarie nei periodi estivi”. La “minore operatività” prevista dal nuovo capitolato sul servizio aereo antincendio ad ala fissa (con 18 aeromobili, la maggiore al mondo) porterà via risorse – si denuncia – e si lascerà che “professionalità altamente specializzate ammirate da tutte le forze aeree straniere” vengano di fatto perdute. Perché i piloti italiani potrebbero essere indotti a lasciare lo Stivale “per essere ingaggiati dai paesi che oggi invece, con adeguata lungimiranza, investono su questi mezzi aerei così efficaci”. La consegna delle buste con le offerte per l’affidamento della flotta dovrebbe avvenire entro il 16 novembre. A prescindere da chi, tra gli operatori in lizza, si aggiudicherà la gara, il calo dei finanziamenti comporterà – si precisa – “meno Canadair schierati e meno ore volabili da ogni aeromobile nel periodo più critico, quello estivo. In pratica i mezzi non potranno avere la piena capacità operativa e saranno costretti a lasciare i boschi in fiamme – anche quando i roghi comporteranno minacce a strutture abitative e allevamenti – soprattutto quando, a fine giornata, sarà maggiormente necessario il loro supporto”.


Il Dipartimento della Protezione Civile negli anni – si aggiunge – aveva approntato uno strumento efficace ed efficiente, facendo diventare i Canadair tricolore un fiore all’occhiello dell’intero sistema antincendio. “Ed adesso che in tutta Europa e nei paesi già classificati come ‘Non-Fire’, a causa del crescente flagello degli incendi boschivi, aumenta la sensibilità verso questi mezzi, l’Italia, in netta controtendenza, relega i nostri Canadair a un ruolo sempre meno centrale”. Chi è impegnato nel servizio antincendio dei Canadair conferma il prossimo trasferimento del cosiddetto “Avamposto Sud”, dall’aeroporto di Lamezia Terme a quello di Crotone. In questo modo – si denuncia – si allontanano, di fatto, i Canadair dalle zone statisticamente più colpite dagli incendi. “Ne faranno le spese soprattutto la Sicilia, la Calabria stessa e tutta la costa tirrenica deIl’Italia meridionale, con ritardi negli interventi fino a 20 minuti, se non di più, nel caso di ostacoli meteorologici sui rilievi calabresi”. L’Europa, con tutti i paesi maggiormente colpiti dagli incendi boschivi – viene spiegato – si sta dotando di flotte più moderne per fronteggiare il fenomeno, in uno scenario previsto da tutti i sistemi di monitoraggio e previsione ambientale. “L’Italia è stata il sesto e cronologicamente ultimo paese a siglare l’opzione di acquisto di due nuovi Canadair 515 diventando così il fanalino di coda di un sistema europeo”.


I Canadair italiani hanno anche 30 anni di servizio e milioni di lanci di acqua sul fuoco. Alcuni sistemi di navigazione sono obsoleti e non più allineati agli standard previsti dalla normativa attuale. Rispetto alla gestione la soluzione potrebbe essere quella di una agenzia nazionale dell’antincendio boschivo, capace di coordinare i piloti e la sala operativa.

Indonesia, massiccia eruzione Lewotobi: colonna ceneri alta 15 km

Indonesia, massiccia eruzione Lewotobi: colonna ceneri alta 15 kmRoma, 7 nov. (askanews) – Il vulcano Lewotobi, in Indonesia, continua la sua massiccia attività eruttiva, dopo che dal 3 novembre sono stati già segnalati 9 morti. Secondo l’Agenzia meteorologica giapponese (Kishocho), nel pomeriggio di oggi (alle 4.30 del mattino in Italia) il vulcano ha avviato una nuova eruzione, facendo innalzare una colonna di ceneri che ha raggiunto un’altezza di 15mila metri.


Il vulcano Lewotobi si trova sull’isola di Flores, nella parte orientale dell’Indonesia, e ha un’altitudine di circa 1700 metri. E’ composto da due montagne, tra cui il monte Lewotobi Laki-Laki, che ha intensificato la sua attività eruttiva dal 30 ottobre. Secondo le autorità indonesiane per la gestione delle catastrofi, l’eruzione ha provocato finora 9 morti e oltre 60 persone hanno ricevuto cure ospedaliere. Nell’area intorno al vulcano vivono oltre 10mila persone, e fino al 6 novembre, più di 4mila persone sono state evacuate. Anche a gennaio di quest’anno il vulcano Lewotobi ha eruttato, costringendo circa 6.500 residenti a evacuare.


(Immagine tratta da X)

Sudcorea, scandalo della borsetta: Yoon presenta plateali scuse

Sudcorea, scandalo della borsetta: Yoon presenta plateali scuseRoma, 7 nov. (askanews) – Durante un discorso televisivo oggi a Seoul, il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol si è alzato in piedi, ha chinato il capo e si è scusato di fronte ai cittadini. Il motivo di un atteggiamento così scenografico? Il cosiddetto “scandalo della borsetta” che ha investito la first lady Kim Keon Hee.


“Credo che il ruolo del presidente non sia quello di trovare scuse. Tutto quello che è accaduto è dovuto alle mie carenze e mancanza di virtù” ha dichiarato Yoon, secondo l’agenzia di stampa Yonhap, aggiungendo di presentare delle “sincere scuse” al popolo. I sondaggi segnalano recentemente un crollo dei consensi di Yoon, il cui tasso d’approvazione è sceso sotto il 20%, con un malcontento pubblico legato in parte alle accuse sulla sua precedente associazione con il presunto mediatore di potere Myung Tae-kyun, nonché alle questioni riguardanti la first lady.


La first lady è finita nella tempesta quando lo scorso anno è emerso un video online che mostrava la moglie di Yoon accettare una borsa di Christian Dior del valore di circa 3 milioni di won (circa 2mila euro). A offrire la borsetta era stato un pastore protestante coreano-statunitense che aveva addosso una telecamera nascosta e che aveva pubblicato la foto del momento del regalo sui social network. Secondo l’opposizione, la first lady avrebbe violato una precisa norma che vieta a consorti di funzionari pubblici di accettare regali di valore superiore a 1 milione di won (688 euro).


Yoon aveva già presentato le sue scuse a maggio, in maniera meno spettacolare, e aveva affermato che non sarebbe tornato più sulla vicenda. Tuttavia, il clamore dello scandalo non si è da allora attutito, quindi il presidente sudcoreano ha dovuto fare un ulteriore intervento. “Le iniziative che ho avviato per il benessere del popolo e il futuro della Corea del Sud possono aver causato disagio, e le questioni riguardanti le persone a me vicine hanno sollevato preoccupazioni pubbliche” ha detto Yoon durante una conferenza stampa. Per quanto riguarda lo scandalo della borsetta che riguarda la moglie, accusata anche di manipolazione di titoli azionari e di aver interferito in affari governativi, Yoon ha ammesso che “avrebbe dovuto comportarsi con maggiore cautela, e il fatto che abbia causato preoccupazione al pubblico è indubbiamente sbagliato”. Ha inoltre annunciato di aver nominato un segretario che crei un ufficio dedicato alle attività della first lady, la quale si asterrà d’ora in poi da azioni che non siano legate alla funzione diplomatica.


Tuttavia, Yoon si è opposto alla proposta di legge avanzata dal principale partito di opposizione, il Partito democratico (DP), per nominare un procuratore speciale che indaghi sulle accuse contro sua moglie, definendola “incostituzionale” e “propagandistica”. Il DP, dal canto suo, ha dichiarato che voterà la legge sul procuratore speciale alla sessione plenaria dell’Assemblea la prossima settimana, nel terzo tentativo dopo che un disegno di legge simile era stato respinto da Yoon e annullato il mese scorso. Il nuovo disegno di legge amplia l’ambito dell’indagine speciale per includere le recenti accuse secondo cui la first lady avrebbe cercato l’aiuto di Myung Tae-kyun per condurre sondaggi di opinione favorevoli a Yoon prima delle elezioni presidenziali del 2022. La Corea del Sud rischia una crisi istituzionale. Yoon, per far avanzare le sue riforme, ha bisogno della cooperazione del Partito democratico, che detiene la maggioranza di 170 seggi nell’Assemblea Nazionale composta da 300 membri. Il presidente ha un programma ambizioso di riforme in ambito sanitario, pensionistico, lavorativo ed educativo, Inoltre, intende istituire un ministero della Strategia demografica per affrontare il problema della bassa natalità del paese. Operazione complicata se non scenderà a patti con l’opposizione.

Chiude la vendemmia siciliana 2024: calo medio del 20% ma uve sane

Chiude la vendemmia siciliana 2024: calo medio del 20% ma uve saneMilano, 7 nov. (askanews) – Uve sane e di qualità nonostante la siccità abbia messo a dura prova la vendemmia siciliana appena conclusa con un calo medio di circa il 20%. Iniziata a metà luglio negli areali della Sicilia occidentale, con oltre quindici giorni di anticipo, la vendemmia si è chiusa in questi giorni nei territori dell’Etna. “Il bilancio conclusivo che possiamo fare dalla vendemmia 2024 rispecchia quanto già potevamo presagire: abbiamo avuto un calo nella produzione che si attesta intorno al 20%, dovuto sicuramente alle scarse piogge durante tutto l’inverno che non hanno permesso di rimpinguare le riserve idriche del terreno e di affrontare nelle migliori condizioni un’estate lunga e calda” dichiara Antonio Rallo, presidente del Consorzio Vini Doc Sicilia, spiegando che la situazione, a fine vendemmia, è eterogenea nel territorio siciliano. A Nordest la quantità di uva raccolta è nella media, mentre ad Ovest le perdite sono state maggiori. Se la quantità lascia i produttori insoddisfatti – aggiunge Rallo – la qualità delle uve raggiunge picchi storici di eccellenza, in particolare per alcune varietà simbolo della Sicilia quali Nero d’Avola, Grillo e Frappato”.


“Il calo stimato è del 10-15% rispetto all’annata 2022 ma le uve sono perfettamente sane e di qualità. Perricone, Grillo, Catarratto e Syrah hanno mostrato in questa annata grande resistenza e qualità” commenta Mario Di Lorenzo, presidente del Consorzio Doc Monreale, che conta dieci associati, un Disciplinare rinnovato e territori con un’altezza che varia dai 300 ai 600 metri sul livello del mare. “Il Marsala di questa vendemmia sarà unico e di qualità eccellente perché i vini base di Grillo, Catarratto e Insolia, hanno raggiunto, grazie ad una perfetta maturazione, una gradazione ottimale di quasi due gradi in più, arrivando fino a 12 gradi” racconta Benedetto Renda, presidente del Consorzio per la tutela del vino Marsala Doc, Denominazione che chiude questa vendemmia con una perdita che si assesta in media al 30%. Bilancio positivo anche per il Cerasuolo di Vittoria Docg, il cui Consorzio stima rese inferiori a quelle degli ultimi anni ma grande qualità. “Il nostro areale ha nel Frappato e Nero d’Avola un grande punto di forza: sono due varietà tipicamente meridionali e particolarmente adatte ad areali contraddistinti da scarsa piovosità” dice il presidente Guglielmo Manenti, sottolineando che “grazie al lavoro di selezione del viticoltore, hanno incrementato la capacità di resilienza nel superamento di annate siccitose, aiutato anche dalle importanti escursioni termiche tra la notte e il giorno, di cui gode l’areale, insieme a condizioni di ventilazione ristoratrici”.


Nei territori del versante Nord-Est, a Messina, l’unica provincia che vanta tre Doc (Faro, Malvasia delle Lipari, Mamertino) tra la terraferma e le isole Eolie, la presidente del Consorzio Faro Doc, Enza La Fauci, afferma che “ci aspettiamo dei rossi freschi con una buona complessità e struttura”, spiegando che “tra i vitigni che hanno reagito meglio alla siccità: il Nocera, perché robusto, ma anche il Nerello Mascalese e il Nerello Cappuccio”. “Il calo è in media del 20-30%” aggiunge la presidente della Doc Mamertino, Flora Mondello, che parla di “una qualità senza dubbio indiscutibile, con rossi eleganti e bianchi profumati”. Il Consorzio Malvasia delle Lipari registra anch’esso un calo produttivo tra il 20 e il 30%. “Una vendemmia di qualità – commenta il presidente Mauro Pollastri – con bianchi dal profilo organolettico che punta su aromaticità, intensità, persistenza e dal lungo invecchiamento”. “A Pantelleria, nella maggior parte dei vigneti, la vendemmia dello Zibibbo è iniziata e si è conclusa in anticipo di circa una settimana e sono state raccolte uve sane e ben mature, caratterizzate da una qualità più che buona con punte di eccellenza nonostante il calo stimato sia del 40%” afferma Benedetto Renda, presidente del Consorzio Pantelleria Doc che vanta 406 ettari vitati e 322 viticoltori. A chiudere la lunga vendemmia siciliana, i produttori del vulcano. In attesa dei dati ufficiali del Sian, il Consorzio Etna Doc conferma la previsione di un +60% rispetto al 2023, quando si registrò un -42%. “Dopo un periodo di siccità, la maggior parte della produzione etnea in area Doc ha goduto di leggere ma continue piogge da fine luglio e ciò ha permesso alle piante di riequilibrare il proprio stato idrico” spiega il presidente del Consorzio Etna Doc, Francesco Cambria, rimarcando che “per molti produttori la 2024 sarà un’annata decisamente interessante”.

Anima (+9%) corre in Borsa sopra prezzo Opa Banco Bpm (+6%)

Anima (+9%) corre in Borsa sopra prezzo Opa Banco Bpm (+6%)Milano, 7 nov. (askanews) – Anima e Banco Bpm sotto i riflettori a Piazza Affari dopo l’annuncio del lancio da parte di Banco Bpm Vita di un’Opa volontaria sulla totalità delle azioni di Anima al prezzo di 6,2 euro per azione, finalizzata al delisting. I titoli Anima corrono dell’8,7% a 6,25 euro, quelli del Banco Bpm, che nei primi minuti non riuscivano a fare prezzo, salgono del 6,3% a 6,712 euro.


Il corrispettivo in contanti rappresenta un premio pari al +24,9% rispetto alla media aritmetica, ponderata per i volumi scambiati, dei prezzi ufficiali degli ultimi 6 mesi. L’operazione mira a creare un campione nazionale integrato nel settore dell’assicurazione Vita e del risparmio gestito. Gli attuali principali azionisti di Anima sono Banco Bpm con il 22,38%, Poste con l’11,95%, FSI con il 9,77%, Gamma (Francesco Gaetano Caltagirone) con il 3,46%. L’offerta è condizionata, tra l’altro, al raggiungimento di una quota complessiva nel capitale di Anima pari ad almeno il 66,67%.

Fukushima, recuperato campione residui radioattivi da reattore

Fukushima, recuperato campione residui radioattivi da reattoreRoma, 7 nov. (askanews) – La Tepco, compagnia che gestisce la centrale nucleare Fukushima Daiichi, teatro del peggiore incidente atomico dopo Cernobyl, ha dichiarato oggi di esser riuscita per la prima volta a recuperare una piccola quantità di combustibile fuso altamente radioattivo dal reattore n. 2, danneggiato dal devastante terremoto e dallo tsunami che hanno colpito il nord-est del Giappone nel marzo 2011.


Si tratta di un’operazione particolarmente delicata, che la Tepco non era riuscita già in un precedente caso a portare a termine col braccio robotico creato ad hoc per questa attività. La permanenza nei reattori di circa 800 tonnellate di detriti e combustibile fuso è l’ostacolo più grave al definitivo smantellamento della centrale. La rimozione di questi materiali, presenti nei reattori n. 1-2-3, si prevede che durerà decenni. L’operatore ha comunicato di aver raccolto una quantità di combustibile fuso utilizzando la pinza situata all’estremità di un dispositivo telescopico. Si stima che nei reattori n. 1, 2 e 3, che hanno subito una fusione del nucleo durante la crisi nucleare, rimangano circa 800 tonnellate di detriti di combustibile.


Il materiale è stato estratto dal fondo del recipiente di contenimento dell’unità n. 2 e sarà collocato in un contenitore protetto. Poi sarà inviato per l’analisi presso la struttura dell’Agenzia giapponese per l’energia atomica nella vicina prefettura di Ibaraki. Le dimensioni e il peso dei detriti recuperati saranno determinati da un’apparecchiatura sigillata chiamata “glovebox” all’interno dell’edificio che ospita il reattore n. 2. Tepco ha pianificato di estrarre campioni di detriti da 5 millimetri e di peso non superiore a 3 grammi.


L’operazione di recupero è ripresa il 28 ottobre dopo diverse sospensioni avvenute all’inizio dell’anno a causa di errori e di un malfunzionamento che ha disabilitato le telecamere collegate al dispositivo. Tepco aveva inizialmente programmato l’avvio dello smaltimento del materiale radioattivo dai reattori nel 2021.

Telefonata Yoon-Trump, presidente eletto propone incontro a breve

Telefonata Yoon-Trump, presidente eletto propone incontro a breveRoma, 7 nov. (askanews) – Nella telefonata con cui il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol si è congratulato con il presidente eletto degli Stati uniti Donald Trump, il prossimo leader americano ha proposto un incontro col numero uno di Seoul il “prima possibile”. Lo ha comunicato oggi l’ufficio presidenziale sudcoreano.


“Il presidente eletto Donald Trump ha espresso il desiderio di incontrare il presidente Yoon il prima possibile. Collaboreremo per concordare una data per l’incontro attraverso discussioni” si legge nella dichiarazione dell’ufficio di Yoon. Yoon e Trump hanno discusso anche della cooperazione bilaterale e della collaborazione nella regione Asia-Pacifico, oltre al presunto coinvolgimento della Corea del Nord nel conflitto ucraino durante una conversazione di 12 minuti. Yoon ha espresso la speranza che il partenariato tra Stati uniti e Corea del Sud continui ad essere un’alleanza stretta che copra tutti gli aspetti della sicurezza e dell’economia, ha aggiunto la dichiarazione.


Il presidente sudcoreano e Trump hanno inoltre parlato delle ultime informazioni d’intelligence sul programma nucleare nordcoreano, sui lanci di missili balistici intercontinentali e di altri tipi di missili balistici da parte di Pyongyang, oltre che sul lancio di palloni che trasportano rifiuti e volantini verso la Corea del Sud.