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Tag: Sanremo 2023

Usa2024, La Russa: vittoria Trump ci impone di non essere sudditi

Usa2024, La Russa: vittoria Trump ci impone di non essere sudditiRoma, 6 nov. (askanews) – “Credo che la presidente del Consiglio mantenendo un riserbo in tutta questa vicenda di campagna elettorale abbia indicato la strada: quello che conta è capire qual è il bene dell’Italia, e il bene dell’Italia è avere rapporti ottimi con chiunque dei due avesse vinto. Ha vinto Trump e l’Italia deve avere un rapporto ottimo con gli Stati Uniti”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa parlando con i giornalisti a margine degli Stati generali della Rai a Palazzo Madama.


“Questa è una grande occasione nella quale l’Europa deve cimentarsi in una impresa ardua, quella di diventare alleati credibili e leali degli Stati Uniti ma non un po’ troppo sudditi, la vittoria di Trump ci impone di non essere sudditi perchè non lo vogliono neanche gli Stati Uniti, vogliono che si abbia una capacità di essere alla pari, anche negli investimenti, in tutto. E’ bello questo compito che la vittoria di Trump affida involontariamente all’Europa, di sapersi ergere a svolgere un ruolo più autonomo, leale ma più indipendente, più conscio delle proprie responsabilità” ha concluso La Russa.

Campania, De Luca: mandato è non interrompere lavoro immane

Campania, De Luca: mandato è non interrompere lavoro immaneNapoli, 6 nov. (askanews) – “Quando sentite questi dibattiti sul mandato o non mandato, il mandato significa non interrompere un lavoro che richiederà anni, una fatica immane, una conoscenza dei problemi. Questa è la necessità di dare continuità al lavoro. Non ci sono altre strade”. Lo ha detto il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, intervenendo all’inaugurazione del nuovo centro per l’Autismo di Bracigliano (Salerno), tornando sul voto di ieri in Consiglio che ha dato l’ok alla sua ricandidatura per il terzo mandato da governatore, contestata dalla segreteria Pd.


“È sconvolgente, ma come si fa a capire una cosa del genere? Tu blocchi? – ha continuato – Cominciare daccapo significa perdere due anni solo per capire come organizzarsi. Questi sono veramente degli irresponsabili”. “Qui abbiamo componenti politiche che vivono fuori dal mondo e che non sanno cos’è una persona di carne ed ossa, una famiglia con dei problemi, se ne fottono, pensano solo a quando si devono ricandidare la volta successiva e questo è tutto. Noi cercheremo di fare un lavoro di medio e lungo periodo a servizio delle famiglie, con il vostro aiuto ovviamente. Se ci dite che dobbiamo andare a casa ce ne andiamo a casa, ci riposiamo. Ma è un lavoro che deve continuare” ha concluso De Luca.

Mentre in Usa vince Trump, la crisi del governo tedesco entra nel vivo

Mentre in Usa vince Trump, la crisi del governo tedesco entra nel vivoMilano, 6 nov. (askanews) – Mentre si consolida la vittoria di Donald Trump nelle presidenziali Usa, “la crisi del governo tedesco sta entrando nella fase successiva e forse finale”. Lo scrive Bild. “Dalle 8 del mattino si sono seduti di nuovo insieme in Cancelleria capo di governo Olaf Scholz (SPD), il vice cancelliere Robert Habeck (Verdi) e in rappresentanza dei liberal democratici Christian Lindner.


“I tre si incontreranno ancora e ancora per tutta la giornata di mercoledì. In serata ci sarà la resa dei conti in seno al comitato di coalizione”, scrive la testata tedesca. Il leader dell’SPD Lars Klingbeil si aspetta una decisione sulla sopravvivenza della coalizione. “Oggi sarà una giornata cruciale”, ha detto questa mattina Klingbeil al Deutschlandfunk. Lo stesso vorrebbe che tutti e tre i partner della coalizione rinunciassero alle tattiche di partito. In particolare sembra essere in atto un forte dissidio tra Habeck e Lindner sui fondamentali. In una proposta Lindner chiede prima di risolvere i grandi problemi e poi di occuparsi della protezione del clima, ma i Verdi chiariscono: senza clima non può esserci svolta economica. Habeck afferma che l’errore più grande ora sarebbe “sventolare nuovamente o ignorare ciò che abbiamo già capito”.

Vittoria Trump, esperti: duro colpo a lotta a cambiamento climatico

Vittoria Trump, esperti: duro colpo a lotta a cambiamento climaticoRoma, 6 nov. (askanews) – Molte personalità impegnate nella lotta al cambiamento climatico valutano in modo estremamente negativo la rielezione di Donald Trump come presidente, citando la sua passata posizione negazionista sul climate change e la promessa di trivellare per trovare più combustibili fossili. Ma – scrive il Guardian – affermano anche che il progresso verso un’energia pulita ed economica è ormai inarrestabile e che l’azione di stati, città e aziende può continuare l’azione per il clima negli Stati Uniti, come durante il primo mandato di Trump. Il vertice sul clima delle Nazioni Unite Cop29, che inizierà la prossima settimana in Azerbaigian, vedrà la partecipazione di funzionari di Biden.


Christiana Figueres, responsabile del clima delle Nazioni Unite dal 2010 al 2016, che ha supervisionato lo storico accordo di Parigi, ha affermato: Il risultato di queste elezioni sarà visto come un duro colpo all’azione globale per il clima, ma non può e non fermerà i cambiamenti in corso per decarbonizzare l’economia e raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi.


Stare dalla parte del petrolio e del gas equivale a restare indietro in un mondo in rapido movimento. Le tecnologie per l’energia pulita continueranno a superare i combustibili fossili. Esiste un antidoto alla rovina e alla disperazione. È l’azione sul campo, e sta accadendo in tutti gli angoli della Terra”. Bill Hare, climatologo e CEO di Climate Analytics, ha affermato:


L’elezione di un negazionista del clima alla presidenza degli Stati Uniti è estremamente pericolosa per il mondo. Stiamo già assistendo a danni estremi, perdite di vite umane in tutto il mondo a causa del riscaldamento di 1,3 °C indotto dall’uomo. Il presidente Trump non sarà al di sopra delle leggi della fisica e non lo sarà nemmeno il paese che guida. Se Trump manterrà la sua minaccia di ritirarsi dall’accordo di Parigi, il più grande perdente saranno gli Stati Uniti”.


Gina McCarthy, ex consigliere nazionale per il clima della Casa Bianca e amministratore dell’Environmental Protection Agency, ha affermato: Non importa cosa possa dire Trump, il passaggio all’energia pulita è inarrestabile e il nostro paese non tornerà indietro. La nostra coalizione è più grande, più bipartisan, meglio organizzata e pienamente preparata a fornire soluzioni per il clima, a dare impulso alle economie locali e a guidare l’ambizione climatica. Non possiamo e non lasceremo che Trump si frapponga alla libertà di dare ai nostri figli e nipoti la possibilità di crescere in comunità più sicure e sane”. Mitzi Jonelle Tan, di Youth Advocates for Climate Action Philippines, ha affermato: Paesi come le Filippine stanno già subendo impatti climatici devastanti. Mentre l’industria dei combustibili fossili e leader come Trump si aggrappano a un sistema in collasso, non possiamo cedere. Dobbiamo continuare a organizzarci e a fare campagne per porre fine all’era dei combustibili fossili”. La dott. ssa Friederike Otto, co-fondatrice di World Weather Attribution presso l’Imperial College di Londra, Regno Unito, ha affermato: Il cambiamento climatico non si preoccupa della politica o del partito al governo. Gli Stati Uniti saranno colpiti da tempeste più forti e ondate di calore più calde finché il mondo continuerà a bruciare petrolio, carbone e gas. Dire che il cambiamento climatico non è reale o smantellare le politiche climatiche non cambierà la situazione. Spero che i governi locali siano in grado di fare un passo avanti in molti luoghi”.

Tlc, Labriola: tempo terminato, agire o tra due anni non avremo più il settore

Tlc, Labriola: tempo terminato, agire o tra due anni non avremo più il settoreRoma, 6 nov. (askanews) – “Non voglio arrogarmi, diciamo così, uno ius primae noctis oggi. In realtà questo tema è un tema che è stato già affrontato già nel 2022. Il fatto che all’ex Ministero dello Sviluppo Economico fosse stato aperto nel 2022 un tavolo di crisi per il settore rende chiaro a tutti quanti che questo è un problema che c’è”. lo ha sottolineato l’ad di Tim, Pietro Labriola a margine del Forum Asstel. “Quello che abbiamo fatto oggi con gli altri operatori è che il tempo è terminato e non abbiamo ancora di fronte a noi 5 anni per risolverlo, delle decisioni vanno prese”, ha aggiunto Labriola.


“Lo stanno dicendo a livello comunitario, lo abbiamo ribadito noi, lo hanno detto i sindacati, lo stanno dicendo tutti. Ora però bisogna concludere. Cosa facciamo? Quindi vorremmo l’anno prossimo rivederci qua con almeno uno dei punti chiusi. Scegliamo quali. Il tema degli OTT? Le frequenze elettromagnetiche? Il costo dell’energia? Diversamente, tra due anni non avremo un settore delle telecomunicazioni”.

Tim, Labriola: titolo basso? E’ problema di tutta industria

Tim, Labriola: titolo basso? E’ problema di tutta industriaRoma, 6 nov. (askanews) – “Allora, ad oggi che tutto il settore delle telecomunicazioni in Europa è sottovalutato, è un dato di fatto. A dimostrazione che il mercato finanziario a livello globale non crede che un processo di competizione spinto sino alle più estreme conseguenze, che certamente dà un vantaggio al consumatore finale, dia una remunerazione adeguata del capitale”. Lo ha detto l’ad di Tim, Pietro Labriola, a margine del forum Asstel.


“Quindi – ha aggiunto- non è solo un tema di Tim ma un problema di industria. Non lo dico io. Leggete i report dei principali analisti finanziari e distinguono i mercati. Brasile, Stati Uniti, Asia e l’Europa. Poi all’interno dell’Europa hai delle differenze basate sul fatto che magari in un paese, non cito quale, hai tre operatori e 30 euro di arpu. In Italia ne hai 5 con 10 euro di arpu c’è una differenza di 20 euro. Se fate una rapida moltiplicazione vi renderete subito conto come se dovessi scegliere su cui investire scelgo un paese dove ho 30 euro”.

ShippyPro e Val d’Oca: dalla vigna al bicchiere grazie alla logistica ottimizzata

ShippyPro e Val d’Oca: dalla vigna al bicchiere grazie alla logistica ottimizzataRoma, 6 nov. (askanews) – Val d’Oca, marchio di eccellenza nel mondo del Prosecco, ha affidato la logistica delle spedizioni dei suoi prodotti a ShippyPro, azienda italiana esperta nella gestione delle spedizioni, con l’obiettivo di efficientare i processi interni per migliorare l’esperienza di consegna del cliente. L’utilizzo della piattaforma digitale di ShippyPro, informa una nota, ha permesso di gestire al meglio e velocizzare le operazioni di preparazione e spedizione degli ordini migliorandone l’efficienza logistica, e, di conseguenza, mantenere alti standard nei tempi di consegna, con un’experience piacevole e sempre aggiornata per il consumatore.


La collaborazione, attiva dal 2020, ha portato a risultati eccellenti per Val D’Oca – tra le prime aziende vinicole a dotarsi di un e-commerce di proprietà in grado di consegnare i propri vini in tutta Italia, che grazie alle soluzioni API di ShippyPro ha aumentato la rapidità di evasione degli ordini del 30%. Strumenti digitali all’avanguardia, come il Track&Trace che consente di recuperare le informazioni di tracking in tempo reale e di creare riepiloghi con la funzione documenti di spedizioni o il label creator per creare e stampare etichette di spedizione e la funzione di selezione del corriere semplificata con comparazione delle tariffe, hanno consentito ha Val d’Oca di ottenere il 40% di risparmio per la creazione e il tracciamento delle spedizioni. Un impegno costante verso l’innovazione ha portato tutte le fasi di produzione dell’azienda ad essere seguite con attenzione e competenza nei vari passaggi tecnici, nel pieno rispetto della tradizione enologica e secondo i più alti standard di qualità. Nel 2018 con un investimento di 13 milioni di euro, Val D’oca ha inaugurato il nuovo polo logistico di ultima generazione: un magazzino all’avanguardia totalmente automatizzato, interrato fino a 14 metri di profondità, in grado di ospitare 7mila pallet, che vengono gestiti con 2 trasloelevatori e 5 navette.


La gestione logistica rappresenta una sfida per il settore Wine per riuscire a coniugare rispetto dei tempi di consegna, esperienza di delivery e qualità dei prodotti spediti. Tramite la proficua collaborazione con ShippyPro, la cura del dettaglio di Val d’Oca nasce nelle vigne, prosegue nei sistemi produttivi e arriva fino alla consegna, per essere apprezzata dal consumatore finale in ogni bicchiere. “Le tempistiche di evasione dell’ordine sono la nostra priorità per abbattere i tempi di consegna e aumentare di conseguenza la customer satisfaction; riusciamo quindi a servire i clienti con la stesse efficienza dei marketplace e dei pure player del vino che sono sempre più competitivi. ShippyPro ci permette di velocizzare il processo di evasione gestendo centinaia di ordini in pochi minuti e correggendo automaticamente eventuali errori nei dati inseriti da parte del destinatario”, ha affermato Marco Baratto, Ecommerce Manager di Val d’Oca.


“Siamo orgogliosi di lavorare con una realtà come Val d’Oca, la quale rappresenta un’eccellenza nel panorama enologico italiano e non solo. Questa collaborazione nasce dalla necessità di risolvere e anticipare alcune criticità nella fase iniziale di spedizione, con l’obiettivo di velocizzare e rendere più fluida ogni tappa del processo logistico. Grazie all’expertise maturata con Val D’Oca, ShippyPro mira a supportare le aziende del territorio perché continuino a crescere in Italia e ad aprirsi a nuovi mercati, con la garanzia di poter offrire ai clienti esperienze di consegna rapide e personalizzate”, ha concluso Francesco Borghi, co-founder e CEO di ShippyPro.

Giustizia, La Russa: definire in modo puntuale perimetro funzioni

Giustizia, La Russa: definire in modo puntuale perimetro funzioniRoma, 6 nov. (askanews) – “Con il concorso di tutti, politica, magistratura, maggioranza e opposizione, non per forza con una legge costituzionale, ma anche con un entente cordial, occorre definire in maniera più puntuale il perimetro delle funzioni della giustizia e della politica”. Lo ha ribadito il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervenendo alla 15ma edizione del Salone della Giustizia.


“Qualche reciproca invasione di campo in questi anni credo ci sia stata anche non dolosa, forse neanche colposa, ma come figlia di una necessità, di una mancanza di precisa delimitazione di questi confini: fissarli in maniera più chiara e puntuale, tutti, in maniera concorde, potrebbe essere un servizio importante per la nostra convivenza civile”, ha aggiunto.

Eurozona, prezzi produzione settembre -0,6% su mese e -3,4% annuo

Eurozona, prezzi produzione settembre -0,6% su mese e -3,4% annuoRoma, 6 nov. (askanews) – Netto calo a settembre dei prezzi alla produzione dell’industria nell’area euro, trainati dalla flessione dell’energia hanno registrato una diminuzione dello 0,6% rispetto al mese precedente, dopo un rialzo di portata analoga ad agosto. Lo riporta Eurostat, secondo cui nel confronto su base annua la dinamica di calo dei prezzi alla produzione dell’industria sia è accentuata al meno 3,4%, dal meno 2,3% di agosto.


Lo sviluppo rafforza la prospettiva di un nuovo taglio dei tassi di interesse di riferimento per l’eurozona da parte della Bce, alla riunione del Consiglio direttivo che si svolgerà il 12 dicembre. Nelle ultime settimane sono aumentati i timori che la manovra restrittiva precedentemente operata dall’istituzione, combinata con il conseguente indebolimento dell’economia possa portare a una eccessiva disinflazione rispetto all’obiettivo di riportare la crescita media dei prezzi al 2%. La Bce si attende che in questi mesi l’inflazione media dell’eurozona segni momentanee risalite ma poi torni a calare al livello obiettivo nel 2025.


Tornando ai dati di Eurostat, a settembre si sono registrate dinamiche stabili praticamente su tutti raggruppamenti, tranne l’energia che ha registrato un meno 1,9% dei prezzi dal mese precedente.

Usa 2024,mercati si allineano a vittoria Trump, rialzo futures Wall Street

Usa 2024,mercati si allineano a vittoria Trump, rialzo futures Wall StreetRoma, 6 nov. (askanews) – I future azionari salgono e i rendimenti dei titoli del Tesoro sono in rialzo mentre Donald Trump si avvicina alla vittoria nelle elezioni presidenziali, con gli investitori che si sono riversati in operazioni allineate alle politiche della nuova amministrazione su aree tra cui tariffe, tasse, prestiti governativi e criptovalute. In primo piano le azioni di Trump Media & Technology, che hanno registrato un balzo come ill dollaro USA, il bitcoin e le azioni di Tesla (+3,54%).


I future collegati a tutti e tre i principali indici azionari statunitensi sono saliti, con i future S&P 500 sopra il 2% e i future Dow Jones Industrial Average in aumento di circa il 2%. Quelli collegati all’indice Russell 2000 delle piccole aziende, che tendono a essere le più sensibili agli alti e bassi dell’economia, sono balzati del 5%. Gli investitori hanno scaricato le obbligazioni, facendo salire il rendimento dei titoli di Stato statunitense di riferimento a 10 anni sopra il 4,4%, rispetto al livello di chiusura di martedì del 4,290%. Anche il divario tra i rendimenti dei titoli del Tesoro ordinari e quelli dei titoli del Tesoro protetti dall’inflazione – riporta il Wall Street Journal – si è ampliato, un segnale che gli investitori pensano che le politiche di un secondo mandato di Trump potrebbero esercitare una pressione al rialzo sull’inflazione.


Il WSJ Dollar Index, che misura il dollaro statunitense rispetto a un paniere di 16 valute, è recentemente salito di circa l’1,3%. Il peso messicano è crollato rispetto al dollaro, perdendo il 2,5% e scendendo al livello più basso dell’anno. La preoccupazione che i dazi di un’eventuale amministrazione Trump possano frenare la domanda di esportazioni messicane ha danneggiato la valuta nelle ultime settimane. Durante le ore di contrattazione di mercoledì in Asia, lo yuan cinese è sceso dell’1,2% rispetto al biglietto verde. Trump ha proposto un dazio del 60% sui beni provenienti dalla Cina. Il dollaro si è anche rafforzato rispetto ad altre importanti economie asiatiche, tra cui lo yen giapponese. La convinzione degli investitori che Trump possa rompere con la spinta dell’amministrazione Biden verso l’energia solare e i veicoli elettrici ha portato a crolli azionari in Corea del Sud: LG Energy Solution è scesa di circa il 7%, così come altri produttori locali di batterie per veicoli elettrici, e Hanwha Solutions, che produce pannelli solari, è scesa di oltre l’8%.


I prezzi del Bitcoin sono balzati del 9% e hanno sfiorato i 75.000 $, superando il precedente massimo storico di marzo. Trump ha affermato di voler rendere gli Stati Uniti la “capitale delle criptovalute del pianeta” e si è impegnato a creare una “riserva strategica di bitcoin”. Le azioni Tesla sono balzate: il capo Elon Musk ha donato decine di milioni di dollari a un super PAC pro-Trump ed è emerso come uno dei sostenitori più accaniti di Trump. Uno degli obiettivi degli investitori è stata la prospettiva del deficit di bilancio federale. Nelle settimane precedenti le elezioni, un flusso di vendite sui titoli del Tesoro statunitensi inizialmente stimolata da solidi dati economici ha acquisito ulteriore slancio poiché una vittoria di Trump sembrava più probabile. Molti investitori ritengono che le politiche di Trump basate sui tagli alle tasse aumenteranno il deficit rispetto al programma di Harris, sebbene le esigenze di prestito del governo potrebbero aumentare indipendentemente dall’esito delle elezioni. La minaccia di una maggiore offerta di Treasury ha contribuito a far scendere i prezzi delle obbligazioni, portando il rendimento del benchmark decennale sopra il 4,3% negli ultimi giorni per la prima volta dall’inizio di luglio.