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Tag: Sanremo 2023

Maltempo ottobre 2024 in E-R, ok Regione a declaratoria

Maltempo ottobre 2024 in E-R, ok Regione a declaratoriaRoma, 16 gen. (askanews) – La giunta regionale ha approvato la declaratoria delle delimitazioni territoriali per il maltempo che tra il 17 e il 20 ottobre 2024 ha interessato le province di Ferrara, Bologna e Reggio Emilia. Una serie di violente piogge alluvionali che hanno causato danni ingentissimi alle imprese agricole, alle abitazioni civili e alle infrastrutture pubbliche.


“Alla luce dell’ennesima ondata di maltempo eccezionale che ha colpito il nostro territorio, la Regione ha predisposto tutte le norme necessarie per permettere alle imprese agricole colpite di presentare domanda per gli indennizzi- sottolineano in una nota il presidente della Regione Michele de Pascale e l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi – La richiesta al Governo è ora di fare presto: vanno riconosciuti i giusti rimborsi, così come la Regione è impegnata nella messa in sicurezza del territorio attraverso risposte tempestive e concrete. Bene intanto i provvedimenti nazionali per riconoscere i primi indennizzi anche ai cittadini privati colpiti dai danni”. La delibera, spiega la Regione in una nota, è un passaggio necessario che ora permetterà in particolare alle aziende agricole di poter presentare domanda per gli indennizzi relativi agli eventi catastrofali ai sensi del Decreto Legislativo n. 102/2004, che garantisce la copertura per i danni ai terreni, agli edifici e alle macchine agricole. La declaratoria e le relative richieste di indennizzi da parte delle imprese si rendono necessarie per permettere al Ministero dell’Agricoltura di indennizzare gli agricoltori attraverso uno stanziamento complessivo annuale, che ha validità dallo scorso 1 settembre fino al 1 settembre 205. Le domande potranno essere presentate dopo la pubblicazione del relativo Decreto da parte del Ministero dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare.

Tajani: la richiesta della Cpi su Netanyahu infondata e inapplicabile

Tajani: la richiesta della Cpi su Netanyahu infondata e inapplicabileRoma, 16 gen. (askanews) – “Noi siamo rispettosi della Corte però abbiamo letto le carte e abbiamo ribadito più volte che le scelte della Corte non devono mai essere ispirate a principi politici. Noi riteniamo che la richiesta non sia applicabile a Netanyahu e mi sembra difficilmente realizzabile dal punto di vista pratico. Sono richieste, secondo me, non fondate”. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa alla Farnesina.


Secondo Tajani, si tratta di una richiesta che “non porterebbe ad alcun effetto”. “Non vedo come si possa arrestare un capo di Stato in visita in un paese”, ha aggiunto. Quanto al caso che coinvolge il presidente russo Vladimir Putin, anch’egli oggetto di un mandato d’arresto della Cpi, Tajani ha detto che “Putin non verrà mai in Italia, bisogna anche essere pragmatici”. “Se c’è questa realtà il capo di Stato non viene in visita. Si può essere d’accordo o meno sulla posizione di Francia e Italia sul mandato d’arresto ma poi bisognerebbe applicarlo. Resta una cosa teorica. Che succede, si organizza un conflitto a fuoco all’aeroporto di Roma?”, ha insistito il ministro.


“Sapete che con la Russia c’è una situazione ben diversa, c’è un disappunto e non credo che Putin verrà mai in visita nel nostro Paese”, ha proseguito il ministro. “Credo che bisogna fare le cose in modo concreto, se si vuole la pace bisogna fare un’azione diplomatica forte e la cosa migliore è trasformare il cessate il fuoco ináunaáveraátregua”, ha concluso, facendo riferimento alla situzione in Medio Oriente.

Nel 2024 vendite di libri in calo: perse 2,4 milioni ci copie

Nel 2024 vendite di libri in calo: perse 2,4 milioni ci copieMilano, 16 gen. (askanews) – Il 2024 dell’editoria di varia adulti e ragazzi nei canali trade (libri a stampa di narrativa e saggistica venduti nelle librerie fisiche e online e nei supermercati) si chiude con una perdita di 2,4 milioni di copie rispetto all’anno precedente, -2,3%, a conferma del momento di difficoltà per l’industria del libro. Nei dodici mesi le copie vendute sono state 104 milioni. A valore (prezzo di vendita finale al cliente) il mercato segna una flessione rispetto al 2023 dell’1,5% (pari a 23,2 milioni di euro) con vendite pari a 1,534 miliardi di euro.


L’analisi di mercato effettuata su dati di NielsenIQ-GfK sarà presentata dal presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Innocenzo Cipolletta il prossimo 31 gennaio, in occasione della giornata conclusiva del XLII Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri (in allegato il comunicato della Scuola) di Venezia. “I dati confermano che le nostre preoccupazioni purtroppo erano esatte: le difficoltà di un mercato in forte evoluzione, e le cui dinamiche racconteremo a Venezia il 31 gennaio, sono state accentuate dalla mancanza di sostegni pubblici alla domanda che bene avevano funzionato negli anni precedenti. Occorre accelerare un cambio di rotta” ha spiegato Cipolletta.

Lombardia, Fermi: sistema regionale atenei davvero eccellente

Lombardia, Fermi: sistema regionale atenei davvero eccellenteMilano, 16 gen. (askanews) – Si è chiuso oggi, con l’ultima tappa in programma al Politecnico di Milano, il tour ‘Un viaggio tra le eccellenze: Università e Regione Lombardia si incontrano’ che ha portato l’assessore a Università, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia, Alessandro Fermi, a visitare le strutture più all’avanguardia degli atenei lombardi. Un’iniziativa che gli ha permesso di fare il punto sulle diverse iniziative di ricerca, tra cui anche alcuni progetti finanziati dalla Regione.


All’incontro istituzionale, presso il Dipartimento di Energia (EN:lab) al Campus Bovisa, era presente la rettrice del Politecnico di Milano, Donatella Sciuto, insieme ad Alberto Guadagnini, vicerettore per la ricerca, Paolo Biscari, vicerettore per lo Sviluppo dei Talenti, e la presidente del Consiglio degli studenti Veronica Marrocu. “È stato un viaggio molto impegnativo, ma anche ricco di spunti importanti per il lavoro del mio assessorato – ha detto l’assessore Fermi – incontrando i vertici dei vari atenei ho infatti capito quanto fosse importante trovare un modo per aiutarli fattivamente. Abbiamo quindi messo in campo una misura completamente innovativa, che finanzia l’aggiornamento tecnologico delle università. E pare che il Politecnico abbia particolarmente apprezzato questa opportunità, visto che alla manifestazione di interesse ha aderito con ben 14 progetti, 8 di ammodernamento e 6 di realizzazione di infrastrutture. Un coinvolgimento diretto che mi fa molto piacere”.


Il riferimento è alla manifestazione d’interesse attivata da Regione Lombardia a giugno 2024, che rappresenta la prima fase della misura ‘Infrastrutture di Ricerca universitarie per il trasferimento tecnologico (IRTT)’ all’interno del Programma Regionale FESR 2021-2027 – ASSE 1 ‘Un’Europa più competitiva e intelligente’. L’obiettivo è potenziare le infrastrutture di ricerca delle università lombarde, per stimolare l’offerta di servizi di ricerca e di trasferimento tecnologico verso il tessuto imprenditoriale regionale. “La ricerca – ha commentato la rettrice del Politecnico di Milano, Donatella Sciuto – è un asset strategico per il Politecnico di Milano che ci posiziona tra i migliori atenei a livello europeo, merito anche del contributo e dell’intesa tra università ed enti pubblici locali. Con Regione Lombardia stiamo lavorando al rinnovo delle infrastrutture di ricerca e alla realizzazione di progetti ambiziosi, come il nuovo Campus di Bovisa. Un investimento significativo che testimonia l’unità di intenti a favore della crescita di Milano e del suo indotto, alimentando un sistema di collaborazione virtuosa con le imprese. Siamo quindi lieti che il tour dell’assessore Fermi trovi proprio al Politecnico il suo punto di arrivo”.


Il Politecnico di Milano ha una naturale vocazione per ricerca e innovazione, improntata alla crescita sostenibile. L’ateneo si attesta tra le prime 5 università internazionali, e prima tra le italiane (2021-2024) per i progetti all’interno di Horizon Europe, il Programma quadro dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione. Sono ben 302 i progetti finanziati per un totale di 151 milioni di euro, di cui 35 vincitori di bandi dell’ERC (European Research Council) e 65 dei prestigiosi programmi Marie Sklodowska-Curie Actions. A questi si aggiungono 53 Joint Research Platform e 3.080 accordi con le imprese, 3408 brevetti (dal 2000 a oggi), 135 start-up all’interno dell’incubatore PoliHub e 119 spin-off. Sono oltre 250 i laboratori di ricerca (35 interdipartimentali). I ricercatori dell’ateneo possono inoltre contare su grandi infrastrutture di ricerca quali PoliFAB (per micro e nano fabbricazione), DriSMI – Driving simulator, LPM- Laboratorio Prove Materiali e la Galleria del Vento.


Proprio da quest’ultima è iniziata la visita dell’assessore Fermi che ha poi incontrato il team degli studenti della Skyward – Experimental Rocketry, che si occupano di progettazione e lancio di razzi. Il tour è terminato con la visita al Pro-e-Storage Lab, laboratorio interdipartimentale, supportato da Regione Lombardia, per lo sviluppo e la prototipazione di soluzioni innovative per celle a combustibile polimeriche, elettrolizzatori, batterie a flusso, batterie agli ioni-litio.

Lega, Salvini riunisce alla Camera il consiglio federale

Lega, Salvini riunisce alla Camera il consiglio federaleRoma, 16 gen. (askanews) – È iniziato intorno alle 13,30 alla Camera il consiglio federale della Lega. All’ordine del giorno della riunione il Tesseramento 2025, la situazione amministrativa, l’analisi della situazione politica in vista delle Elezioni Amministrative 2025. Nella sala Salvadori del palazzo dei gruppi di Montecitorio sono personalmente presenti tra gli altri il vicepremier e ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Matteo Salvini, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, i vicesegretari Andrea Crippa e Alberto Stefani, il sottosegretario Claudio Durigon.

Orcel: UniCredit non italiana? Portiamo il meglio dell’Italia all’estero

Orcel: UniCredit non italiana? Portiamo il meglio dell’Italia all’esteroMilano, 16 gen. (askanews) – “Siamo una banca italiana, abbiamo radici italiani e crediamo nell’Italia, ma crediamo anche nell’Europa e nel portare il meglio che l’Italia ha all’estero. Se questo vuol dire non essere italiani mi spiace molto, perché la nostra stessa industria crede in tutto questo”. Lo ha dichiarato il Ceo di UniCredit, Andrea Orcel, alla domanda se la partnership con Ferrari, presentata oggi, possa rafforzare il percepito di UniCredit come banca italiana, anche in alcuni ambienti di governo.


“L’Italia ha una industria di esportazione, noi vogliamo dare agli italiani l’opportunità di eccellere in Italia e di girare in tutta Europa con un marchio che è leader, noi andiamo in questa direzione”. “Io sono italiano e ne vado molto orgoglioso – ha proseguito Orcel -, credo che in Europa si passa troppo tempo a esasperare le diversità e poco tempo a unirsi per creare un blocco economico che possa creare opportunità per tutti, il che non vuol dire uniformare tutti. Noi – ha spiegato il Ceo di UniCredit – abbiamo 13 banche, 13 paesi e se passassimo il nostro tempo a esasperare le diversità ritorneremo alla UniCredit di 4 anni. Questo non vuol dire che sono tutti uguali, noi diamo valore alle diversità locali, ma su alcune cose si vince se le facciamo assieme e andiamo in maniera univoca”.

Bce più fiduciosa che inflazione torni a target 2% in prima metà 2025

Bce più fiduciosa che inflazione torni a target 2% in prima metà 2025Roma, 16 gen. (askanews) – I partecipanti del Consiglio direttivo della Banca centrale europea sono “sempre più fiduciosi che l’inflazione tornerà al livello obiettivo nella prima metà del 2025, prima di quanto fosse precedentemente previsto”. Lo si legge nei verbali della riunione che si è svolta l’11 e 12 dicembre, l’ultima del 2024, in cui la Bce ha nuovamente tagliato i tassi di riferimento dell’area euro per 0,25 punti percentuali.


Il documento è stato pubblicato oggi e mostra che sebbene la decisione sul taglio dei tassi sia stata presa all’unanimità, alcuni avevano proposto un taglio più consistente, pari a 50 punti base, ipotesi che è stata oggetto di estese discussioni e approfondimenti. In sintesi, alla Bce i rischi di inflazione vengono ora giudicati in calo mentre sono aumentati quelli sulla crescita economica. Ma non al punto tale da giustificare una mossa così aggressiva sulla riduzione del freno monetario.


Sul ritorno dell’inflazione al livello obiettivo “il lavoro non è ancora del tutto completato”, recitano i verbali. “È chiaro che il Consiglio di direttivo non deve abbassare la guardia nella fase finale di disinflazione, in particolare mentre alcune ipotesi delle previsioni devono ancora essere corroborate dai dati concreti”. Perché se per la crescita economica il bilancio dei rischi è orientato verso il rallentamento, per l’inflazione permangono ancora dei rischi al rialzo, sebbene in riduzione. Per questo, oltre al taglio dei tassi da 25 punti base i banchieri centrali dell’eurozona anche hanno anche concordato la necessità di ribadire che le future decisioni verranno prese in base agli sviluppi dei dati, elemento che solitamente indicano con la volontà di “non vincolarsi a un percorso particolare”.

In Corea del Sud iniziata battaglia legale dopo arresto di Yoon

In Corea del Sud iniziata battaglia legale dopo arresto di YoonRoma, 16 gen. (askanews) – La crisi istituzionale sudcoreana si è avviluppata ulteriormente oggi, all’indomani dell’arresto del presidente sospeso Yoon Suk-yeol, mentre la battaglia legale sulla conferma del fermo del leader e sull’impeachment si svolgono a colpi di cavilli giuridici.


Yoon Suk-yeol, arrestato in relazione alla dichiarazione della legge marziale, proclamata il 3 dicembre e revocata nella stessa notte dopo sei ore, ha rifiutato di presentarsi all’interrogatorio previsto per oggi, dopo che ieri è stato sotto torchio per 10 ore e mezzo. L’Ufficio per l’investigazione dei crimini dei pubblici ufficiali di alto livello (CIO), parte della task force congiunta, aveva previsto di interrogare nuovamente Yoon. Ma i dopo un primo interrogatorio avvenuto il 15 gennaio. Tuttavia, i legali di Yoon hanno dichiarato: “Abbiamo già spiegato chiaramente la nostra posizione ieri, quindi non ci saranno ulteriori interrogatori”. Inoltre hanno affermato che le condizioni di salute del presidente sospeso sarebbero precarie, circostanza questa negata dal CIO.


Il CIO non ha manifestato l’intenzione di forzare il presidente Yoon, detenuto in carcere, a presentarsi in sala interrogatori. Intanto, il team legale di Yoon ha presentato ricorso al tribunale al tribunale per stabilire se l’arresto fosse stato appropriato. Il tribunale ha accettato la richiesta e ha tenuto un’udienza il 16 gennaio alle 17:00, ascoltando le argomentazioni degli avvocati.


Davanti alla sede del tribunale, gli avvocati di Yoon hanno ribadito davanti ai media e a diversi sostenitori che si sono lì raggruppati che “l’arresto è ingiusto”. Parallelamente, oggi si è tenuta anche la seconda udienza del processo d’impeachment presso la Corte Costituzionale. La prima udienza, il 14 gennaio, si era conclusa in soli quattro minuti a causa dell’assenza di Yoon. L’udienza odierna ha segnato delle discussioni di merito.


All’udienza hanno partecipato gli avvocati che rappresentano l’Assemblea nazionale, che chiede l’impeachment, e quelli di Yoon. Il parlamento ha sostenuto che “Yoon ha dichiarato che la legge marziale poteva essere proclamata per mantenere la stabilità e l’ordine pubblico, ma non c’era alcun disordine. La legge marziale straordinaria poteva essere revocata solo dal parlamento, ma Yoon ha tentato di chiudere il parlamento con la forza, il che costituisce un’insurrezione”. Hanno quindi richiesto la rimozione di Yoon dall’incarico. La difesa di Yoon ha ribattuto che la dichiarazione di legge marziale era giustificata da una presunta “emergenza nazionale” causata da “brogli elettorali”, sostenendo che era necessaria per prevenire una divisione del paese. Hanno definito la legge marziale dichiarata dal presidente come “pacifica”. Le udienze si terranno due volte a settimana, con la prossima prevista per il 21 gennaio.

Separazione carriere, Nordio: orgoglioso sarò quando approvata, bene referendum

Separazione carriere, Nordio: orgoglioso sarò quando approvata, bene referendumRoma, 16 gen. (askanews) – “Sarò orgoglioso quando sarà approvata ma era un mio sogno da 30 anni”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, commenta il primo sì alla Camera della riforma costituzionale della giustizia che introduce la separazione delle carriere.


Nordio si dice soddisfatto anche per “la maggioranza schiacciante” ottenuta alla Camera, “il percorso è ancora complesso, esito finale secondo me spetterà al popolo con il referendum anche per una ragione pratica, cioè che una materia così complessa, delicata e di grande sensibilità politica è bene si pronunci il popolo”. Nordio giudica poi “del tutto fuori luogo le insinuazioni che sia una riforma punitiva della magistratura, ricordo di aver esercitato per 40 anni da pm e sarebbe stato paradossale se proprio io facessi una riforma punitiva verso una categoria a cui mi sento ancora di appartenere”.


Quanto ai tempi Nordio si augura “che le quattro letture si facciano entro l’estate” e poi che “con la solidità maggioranza non ci saranno intoppi”. A chi gli chiede dell’Anm e dell’impegno annunciato per il referendum dice: “L’Amm è un sindacato e come altri ha il diritto e il dovere di esprimere un’opinione auspico vi siano argomentazione pro e contro e che venga spiegata in termini semplici non apodittici o polemici, auspico un dibattito aperto, leale, corretto e razionale. Come si fa a dire che la separazione delle carriere è un vulnus della democrazia quando i paesi dove la democrazia è nata hanno le carriere separate. La verità è che da noi c’è una cultura corporativa”. Fino al processo inquisitorio fatto da mussolini e peraltro scritto benissimo dopo Orgoglioso quando approvata

Separazione delle carriere e sorteggio Csm, come cambia la Costituzione

Separazione delle carriere e sorteggio Csm, come cambia la CostituzioneRoma, 16 gen. (askanews) – Il disegno di legge costituzionale n.1917 – ‘Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare’ – presentato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, alla Camera dei deputati, il 13 giugno 2024, e approvato oggi in prima lettura alla Camera, ha l’obiettivo, per la prima volta nel Paese, di separare le carriere dei magistrati requirenti e giudicanti, attraverso la modifica del Titolo IV della Costituzione. La riforma per entrare in vigore ha bisogno di ottenere un doppio sì su identico testo da Camera e Senato ad intervallo non inferiore a tre mesi Il testo, composto da 8 articoli, prevede lo sdoppiamento del Consiglio superiore della magistratura dando vita a due distinti organi di autogoverno: il Csm giudicante e il Csm requirente. La presidenza di entrambi gli organi è attribuita al presidente della Repubblica, mentre sono membri di diritto del Csm giudicante e del Csm requirente, rispettivamente, il primo presidente della Corte di Cassazione e il procuratore generale della Corte di Cassazione.


Gli altri componenti di ciascuno dei Csm sono estratti a sorte, per un terzo da un elenco di professori e avvocati compilato dal Parlamento in seduta comune e, per i restanti due terzi, rispettivamente, tra i magistrati giudicanti e tra i magistrati requirenti. Si prevede, inoltre, che i vicepresidenti di ciascuno degli organi siano eletti fra i componenti sorteggiati dall’elenco compilato dal Parlamento. In questo modo i magistrati non hanno più diritto di voto. Un’altra novità è rappresentata dall’istituzione dell’Alta Corte disciplinare che sottrae al Csm la giurisdizione disciplinare nei confronti dei magistrati ordinari. Questa nuova Alta Corte sarà composta da 15 giudici: 3 nominati dal presidente della Repubblica tra professori ordinari di università in materie giurdiche, avvocati con almeno 20 anni di professione; 3 estratti a sorte da un elenco compilato dal Parlamento in seduta comune, in soggetti con i medesimi requisiti; 6 estratti a sorte tra i magistrati giudicanti in possesso di specifici requisiti; 3 estratti a sorte tra i magistrati requirenti in possesso di specifici requisiti.


Il presidente è eletto tra i giudici nominati dal presidente della Repubblica o dal Parlamento. E’ prevista la possibilità di impugnare le decisioni dell’Alta Corte dinnanzi alla stessa Corte, che giudica però in una composizione differente.