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Tag: Sanremo 2023

Alluvioni, la tecnologia per arginare i danni a case, capannoni, garage e negozi

Alluvioni, la tecnologia per arginare i danni a case, capannoni, garage e negoziRoma, 15 gen. (askanews) – Negli ultimi 30 anni le inondazioni, in Europa, hanno provocato quasi 3.000 vittime e danni economici per oltre 170 miliardi di euro. In Emilia-Romagna, nel maggio 2023, si sono sfiorati i 9 miliardi di euro. La messa in sicurezza del territorio è fondamentale e si studiano soluzioni sempre più all’avanguardia. Si va dalle barriere elettroniche fino ai sacchi antiallagamento e ai deviatori di acqua.


Strade come fiumi, case allagate e auto trascinate in mare. Dalla Sicilia all’Emilia si contano i danni ad abitazioni, uffici, garage, capannoni, attività imprenditoriali. Catastrofi che potrebbero ripetersi anche perché il 93,9% dei comuni italiani è a rischio frane, alluvioni o erosione costiera. Secondo il Rapporto sul Dissesto idrogeologico dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, infatti, sono 1,3 milioni gli abitanti a rischio frane e 6,8 milioni quelli a rischio alluvioni. Ma non solo: negli ultimi 30 anni le inondazioni, in Europa, hanno provocato quasi 3.000 vittime e danni economici per oltre 170 miliardi di euro. In Emilia-Romagna, nel maggio 2023, si sono sfiorati i 9 miliardi di euro. “Il riscaldamento globale ha portato cambiamenti climatici con eventi metereologici sempre più estremi. Le recenti catastrofi ne sono una dolorosa evidenza. La messa in sicurezza del territorio è fondamentale, ma nell’attesa che ciò si realizzi, non resta che utilizzare le tecnologie attualmente disponibili per minimizzare e, per quanto possibile, azzerare i danni che queste alluvioni possono causare” spiega Laura Caforio, Spill Expert di Serpac società specializza anche in assorbitori tecnici e prodotti per il contenimento di liquidi. La tecnologia, proprio per questo, si sta concentrando per trovare soluzioni sempre più performanti. Parliamo di innovazioni complesse che richiedono interventi strutturali oppure molto più semplici, meno costose e, forse, di più facile utilizzo. La startup olandese Hyflo, ad esempio, ha sviluppato un sistema anti alluvione che funziona in modo completamente autonomo, senza necessità di energia elettrica. Il cuore del sistema è una barriera che si alza quando l’acqua inizia a riempire un bacino appositamente costruito. Oppure dei sistemi di barriere anti-esondazione nei quale ogni modulo è progettato per incastro, con guarnizioni integrate che assicurano una tenuta stagna contro l’avanzata delle acque. Senza dimenticare le paratie antiallagamento automatiche. In questo caso un sensore rivela l’innalzamento dell’acqua che attiva il meccanismo di gonfiaggio. Quando non servono, restano nascoste sotto al terreno. Tutte soluzioni che richiedono degli interventi strutturali. Ce ne sono altre, invece, molto più semplici e con una resa altrettanto efficace. “Attualmente – prosegue la Caforio – i rimedi più conosciuti e utilizzati in caso di alluvioni e allagamenti sono proprio le barriere fisse oppure i sacchi di sabbia. Una barriera fissa però non rappresenta sempre la scelta migliore, perché una volta installata, non può essere facilmente rimossa e può risultare inefficace in situazioni dove le condizioni cambiano rapidamente. L’utilizzo di sacchi di sabbia, di contro, è laborioso e comporta un costo elevato soprattutto in termini di risorse umane, perché i sacchi devono essere riempiti e sono pesanti da spostare”.


È quindi evidente come i sacchi di sabbia non siano adatti come intervento tempestivo, proprio per il notevole impegno in termini di tempo e manodopera che richiedono. “Sul mercato esistono soluzioni molto più efficienti – suggerisce la Caforio – come ad esempio i sacchi antiallagamento che si gonfiano a contatto con l’acqua, trasformandosi in una barriera lunga ad alta copertura e alto assorbimento. Leggeri, compatti e facili da maneggiare prima dell’attivazione, hanno l’esterno in polipropilene, mentre all’interno hanno dei polimeri super assorbenti (SAP), detti anche idroritentori, la cui caratteristica principale è quella di poter assorbire grandi quantità di acqua o soluzioni acquose, fino a centinaia di volte il loro peso”. L’utilizzo di sacchi antiallagamento di questo genere rappresenta una soluzione tecnologica avanzata ed efficiente per creare velocemente una barriera salda in caso di allagamento, che non è invasiva né ingombrante. “Questi sacchi infatti, quando non attivati – chiarisce la Caforio – sono piatti, leggeri e compatti e possono essere maneggiati e posizionati da una sola persona. Inoltre, sono facilmente trasportabili, a differenza dei sacchi di sabbia che sono pesanti”. Gli allagamenti, però, possono verificarsi anche nel caso di perdite dal soffitto causate da piogge intense o problemi strutturali di un edificio. “Anche in questo caso esistono tecnologie e soluzioni che possono aiutare cittadini e imprenditori. Penso, ad esempio, ai ‘deviatori di perdite’, un sistema di primo intervento per proteggere non solo le persone, ma anche macchinari e pavimenti da eventuali gocciolamenti. I deviatori esistono in diversi formati e sono utili per gestire sia perdite provenienti da tetti, sia per quelle che fuoriescono da tubazioni. Quelle per i tetti, ad esempio, esistono in diverse misure, hanno una forma a ‘ombrello rovesciato’ con un telo di raccolta ignifugo che fa confluire i liquidi in un tubo collegabile a uno scarico a terra o a un contenitore di raccolta. Il maltempo – conclude la Spill Expert di Serpac – possiamo in parte prevederlo, ma quello che possiamo fare con certezza è sicuramente prepararci al meglio e investire in soluzioni preventive”.

Il 23 gennaio alla Stampa Romana presentazione guida “Uffici Stampa”

Il 23 gennaio alla Stampa Romana presentazione guida “Uffici Stampa”Roma, 15 gen. (askanews) – Verrà presentata giovedì 23 gennaio, alle ore 11, nella sala conferenze dell’Associazione Stampa Romana, a Roma (in Piazza della Torretta, 36), la XXIII edizione della guida “Uffici Stampa – L’Annuario della Comunicazione Italiana”. La pubblicazione edita da Comunicare ed Informare è nata nel biennio 1996 / 1997, dall’iniziativa della giornalista Maria Grazia Giordano (attuale componente della consulta uffici stampa dell’Associazione Stampa Romana), per fornire uno strumento di lavoro utile per i giornalisti.


La presentazione sarà anche l’occasione per riflettere sul ruolo dell’ufficio stampa e della comunicazione negli Enti pubblici e nel privato, l’importanza e l’autorevolezza delle fonti e sulle innovazioni tecnologiche, legate anche all’uso dell’Intelligenza Artificiale. Dai 3 mila contatti dell’edizione 1997 l’opera è arrivata agli oltre 25 mila della nuova edizione: una mappatura attenta e puntuale rivolta ai comunicatori, ai giornalisti, ai capi ufficio stampa, agli addetti stampa, ai portavoce, ai responsabili relazioni esterne e degli uffici relazioni con il pubblico, ai direttori responsabili degli house organ della pubblica amministrazione italiana e delle aziende. Un censimento aggiornato attraverso ben 128 settori pubblici e privati, come Ministeri, Regioni, Comuni, Province, Camere di Commercio, Aziende Sanitarie, Agenzie statali, fino al mondo dell’industria, dei servizi, dello spettacolo, della scuola e dell’Università. Completano l’opera le sezioni dedicate ai documenti della professione, ai media nazionali, al glossario e un doppio Indice di ricerca (per nome di persona e per nome di Ente/Azienda). L’edizione 2025 presenterà proprio nella sezione Documenti, le normative in materia di uffici stampa e comunicazione, a partire dalla Legge 150/2000.


Alla presentazione, oltre all’autrice Maria Grazia Giordano, sono attesi, tra gli altri, il segretario dell’Associazione Stampa Romana, Stefano Ferrante, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, Guido D’Ubaldo, il presidente dell’Associazione Stampa Romana, Paolo Tripaldi, il vice presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Roberto Rossi, la presidente del Gruppo Uffici Stampa Lazio, Manuela Biancospino, il vicepresidente vicario della Consulta Uffici Stampa di Stampa Romana, Ugo Degl’Innocenti, e Gennaro Pesante dell’ufficio stampa e comunicazione della Camera dei Deputati. A moderare i lavori il presidente della Consulta Uffici Stampa ASR, Antonio Ranalli. Come ricorda Maria Grazia Giordano “alla fine degli anni ’90 gli attori che svolgevano il ruolo di addetti stampa operavano in un universo disordinato e informe. In quello scenario nacque la Guida, che vide tra i suoi sostenitori giornalisti e comunicatori come Ernesto Auci, Antonio Bettanini, Gino Falleri, Antonio Ghirelli, Bepi Nava, Mario Petrina e Alessandro Rovinetti. La pubblicazione, con la sua mappatura, cominciò a mettere ordine tra le varie professionalità. Il 3 giugno del 1997 la Guida venne presentata nella sede dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti con la moderazione di Bepi Nava e da allora, ha continuato a monitorare e fotografare il panorama italiano sia nell’ambito pubblico che privato”.

Bankitalia: a novembre il debito pubblico ha superato i 3.000 miliardi

Bankitalia: a novembre il debito pubblico ha superato i 3.000 miliardiRoma, 15 gen. (askanews) – Lo scorso novembre il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 23,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 3.005,2 miliardi. E’ quanto emerge dalla pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” della Banca d’Italia.


L’aumento, riferisce Bankitalia, riflette quello delle disponibilità liquide del Tesoro (20,9 miliardi, a 63,9) e il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (3,2 miliardi). In senso opposto ha operato l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (complessivamente 0,2 miliardi). Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è aumentato di 23,9 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali e quello degli Enti di previdenza sono rimasti invariati. La vita media residua è rimasta stabile a 7,8 anni. La Banca d’Italia segnala che “il debito pubblico in termini nominali presenta variazioni del suo valore da un mese all’altro solitamente al rialzo nel corso dell’anno” e che “le riduzioni sono più rare, di solito in mesi dove si concentrano le principali scadenze tributarie”.


Dal punto di vista economico, sottolinea poi Bankitalia, “ciò che rileva per valutare lo stato di salute delle finanze pubbliche di un paese non è tanto il debito pubblico in termini nominali, quanto il suo andamento in relazione alla capacità del paese di fare fronte ad esso. Per questo motivo, solitamente il debito pubblico è espresso in rapporto al prodotto nominale (osservando il medio termine piuttosto che un intervallo temporale limitato)”. “Solo per fare un esempio di una possibile discrepanza tra dinamica del debito in termini nominali e in rapporto al prodotto, – prosegue Via Nazionale – in Italia nel triennio post-pandemico 2021-23 il debito nominale è aumentato di quasi 292 miliardi; in rapporto al PIL è sceso di oltre 19 punti percentuali”.


La Banca d’Italia spiega infine che “il dato di novembre risulta aumentato anche per effetto di un ammontare non trascurabile di disponibilità liquide. Al netto di questa liquidità il debito delle Amministrazioni pubbliche sarebbe stato inferiore”.

”Resta cu’ me” è il nuovo libro di Emanuel Ceruti

”Resta cu’ me” è il nuovo libro di Emanuel CerutiRoma, 15 gen. (askanews) – Lunedì 20 gennaio alle ore 18.00 presso MA, Mondadori Bookstore di Napoli in Galleria Umberto I, Emanuel Ceruti, giovane fenomeno comico del web da migliaia di followers nonché attore di teatro, autore, creator e tik toker tra i più amati e seguiti in Italia incontra il pubblico e presenta il suo nuovo libro “Resta cu’ me”, edito da Cairo, con cui analizza con una spontaneità disarmante le sensazioni e i sentimenti che ruotano attorno alle molteplici declinazioni dell’amore in tutte le sue forme.


Emanuel Ceruti è un artista del roster di 2WATCH, content creator che racconta in chiave ironica la quotidianità delle nuove generazioni. Arriva in TV nel 2018 con Made in Sud, celebre programma in diretta in prima serata della Rai, per poi continuare questo percorso nelle successive due edizioni. Coltiva contestualmente la passione per il teatro con commedie scritte e dirette da lui: Scheletri nell’armadio, Doppia spunta blu e infine il suo grande debutto al teatro Augusteo con Buco. “Resta cu’ me è un libro in cui molti si possono ritrovare – dichiara Emanuel Ceuti – a molti di noi è infatti capitato almeno una volta nella vita di lottare per amore, anche per la paura della possibile fine di una relazione. il Romanzo ruota attorno alle molteplici declinazioni e sfaccettature dell’amore, inteso nella sua accezione più universale, immergendoci in storie e intrecci amorosi in cui ci siamo persi e ritrovati, quell’amore che, proprio per le emozioni di cui ci nutre in alcuni momenti della giornata quando ti fermi a pensare ti fa sentire “piccolo” e in altri ti fa sentire un “gigante”.Resta cu’ me vuole anche essere una sorta di slogan: non bisogna avere paura di esternare le proprie emozioni e fragilità, l’importante è sempre agire in maniera vera ed autentica. Sono innamorato dell’amore – prosegue Ceruti – ammetto di essere un romantico, cresciuto con i classici della Disney e con quelle commedie rosa degli anni 2000, nei tempi odierni l’amore ha cambiato forma, a tratti è superficiale, da qui l’esigenza artistica di scrivere questo mio primo libro, un tributo a quell’amore con la A maiuscola, l’amore a 360 gradi in cui il lettore potrà perdersi tra intrecci, episodi e storie di grandi amori”


Poliedrico e trasversale, Emanuel è un artista in grado di muoversi con agilità tra diversi range e linguaggi artistici. Attraverso “Resta cu’ me” prosegue così il suo nuovo percorso artistico e personale ancora più introspettivo in cui mostra per la prima volta la sua vera essenza, senza paura di mostrare anche le fragilità che un ragazzo giovane può incontrare. Un percorso unico in cui Emanuel è riuscito ad aprire il suo cuore, la sua mente e la sua arte verso ulteriori orizzionti. Grazie ad una nuova e matura consapevolezza di sé e del suo essere artista, s’interroga e analizza con una spontaneità disarmante le diverse fasi di una relazione d’amore che nel corso del suo sviluppo può vivere molteplici sfumature, dall’amore puro e spensierato a quello malinconico e incerto verso il futuro per la paura di un possibile fine. Il fil rouge dell’intera opera è l’amore, quell’amore romantico e passionale nei confronti della persona che ci fa brillare gli occhi quando li stiamo vicino, ma anche quell’amore verso noi stessi senza avere paura di mostrare il nostro lato più fragile, imparandolo a coltivare per essere più forti domani. E’ sempre l’amore che nelle sue molteplici forme verso gli altri e verso noi stessi ci dà sempre la forza di andare avanti, l’amore è sempre più forte di noi.


“Lo smartphone sul comodino continua a vibrare ma Ciro ha a malapena le forze per spegnerlo.Non è solo la stanchezza a rendergli impossibile il risveglio, c’entra anche il sogno che stava facendo: avrebbe voluto non finisse. Ma i sogni non si possono mettere in pausa come le serie tv e così è costretto a tornare alla realtà, sulla quale aleggia una nube grigia nonostante fuori risplenda il sole di Napoli. Di fianco a lui, però, la presenza di Sara riesce come sempre a illuminare la stanza. Stanno insieme già da sei anni, ma non c’è giorno in cui lui non si riscopra sempre più innamorato… di lei adora anche i difetti… Intanto tocca a Ciro il sacro rito del caffè: quella mattina ne serve una dose massiccia. Porta in camera la tazzina ancora fumante per la sua fidanzata e i contorni della giornata iniziano piano piano a prendere forma nella nebbia. C’è un vestito da tirare fuori dall’armadio: serve a lui, perché fra poco avrà un appuntamento molto importante. Sara gli ricorda dove l’ha sistemato e anche che deve sbrigarsi. Ma Ciro non ce la fa, a quell’appuntamento non vuole andare, anche se lei gli assicura che “dopo” andrà tutto meglio… Sopra all’armadio c’è anche una scatola e Sara chiede a Ciro di tirarla giù: il tempo che hanno non è molto, ma quanto basta per aprirla e trovarci alcuni oggetti che li accompagneranno nel viaggio più romantico e profondo della loro vita: quello della loro storia d’amore”.

Clementine pugliesi: produzione -50% e salgono costi raccolta

Clementine pugliesi: produzione -50% e salgono costi raccoltaRoma, 15 gen. (askanews) – Tiene il mercato delle clementine in Puglia a gennaio 2025, con una produzione che ha subìto gli effetti della siccità, causando un calo fino al 50% delle quantità. La qualità è soddisfacente, ma l’annata è stat caratterizzata anche dall’esplosione dei costi di raccolta. E’ l’analisi di Coldiretti Puglia sull’andamento della campagna agrumicola in Puglia, dove il settore già nel 2024, annus horribilis per le clementine della provincia di Taranto a causa della siccità e dei prezzi bassi, ha registrato una Produzione Lorda Vendibile di circa 100 milioni di euro.


“E’ un’annata complicata: i prezzi al momento risultano accettabili, anche se la produzione ha subìto una riduzione drastica a causa della siccità”, spiega Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia, che parla di un settore “da sostenere sul piano economico e occupazionale per le imprese agricole, ma anche dal punto di vista ambientale e per la salute dei consumatori”. Da mettere in conto c’è anche l’impennata dei costi della raccolta, schizzati a 20 centesimi a chilogrammo, oltre all’aumento dei costi di produzione che hanno colpito tutte le fasi dell’attività aziendale.


Le imprese agricole che si dedicano alla produzione di agrumi in provincia di Taranto sono 1.041, il 9% del totale dell’imprenditoria agroalimentare jonica, con una produzione di clementine, arance e mandarini di 1,9 milioni di quintali. In provincia di Foggia si producono 103mila quintali di arance e limoni, in un’area ad alto rischio di dissesto idrogeologico, caratterizzata da agrumeti storici.

Dario Signorini: in Argentina la più grande comunità italiana all’estero

Dario Signorini: in Argentina la più grande comunità italiana all’esteroRoma, 15 gen. (askanews) – (di Pierluigi Allotti) Dario Signorini, avvocato, nato in Argentina e discendente di italiani provenienti dalla Lombardia, è dal 2015 presidente del Comites di Buenos Aires. Rieletto nel 2021 per un secondo mandato consecutivo, il suo lavoro in seno al Comites è iniziato nel 1997, quando vi entrò come membro cooptato. I Comites – Comitati per gli italiani all’estero – sono organi rappresentativi elettivi che si possono costituire per legge nelle circoscrizioni consolari con oltre 3 mila italiani iscritti all’AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all’estero). Askanews ha incontrato Signorini.


La comunità italiana in Argentina è certamente una delle più grandi e importanti. Quanti sono i nostri connazionali residenti in Argentina (cittadini italiani e argentini di origine italiana) e che peso hanno nella vita politica ed economica del Paese. ‘Il numero dei connazionali italiani in Argentina è di circa un milione e 300 mila, di cui poco più di 400 mila risiedono nella Circoscrizione Consolare Buenos Aires. Nel 2024, solo in questa giurisdizione sono stati effettuati circa 16 mila nuovi riconoscimenti di cittadinanza italiana. Questi dati confermano che, dopo l’Italia, l’Argentina è il paese con il maggior numero di cittadini italiani residenti. Inoltre, si stima che circa 25 milioni di argentini siano di origine italiana, il che rappresenta quasi la metà della popolazione nazionale. L’influenza della comunità italiana nella vita politica ed economica dell’Argentina è stata significativa nel corso della storia e continua ad essere rilevante oggi. Gli italiani hanno sviluppato diverse industrie e commerci, nonché lavori nel settore agricolo e dell’allevamento. Sarebbe impossibile elencare il numero di imprese, imprenditori e piccole e medie imprese (PMI) che sono nate e prosperate nel paese per mano di qualche famiglia italiana. È importante ricordare che, nella gesta rivoluzionaria del 1810, Don Manuel Belgrano, di origine genovese, fece parte della Prima Giunta di Governo. Belgrano, avvocato e padre della patria argentino, ha creato la bandiera nazionale, combattuto in diverse battaglie, fondato scuole, liberato schiavi e promosso l’uguaglianza dei diritti per le donne. Altri membri della Prima Giunta di Governo con ascendenza italiana e fondatori della Nazione Argentina, furono Manuel Alberti e Juan José Castelli. Inoltre, nel corso della storia, l’Argentina ha avuto diversi presidenti di origine italiana, come Arturo Illia (origine lombarda), Arturo Frondizi (origine umbra), Mauricio Macri (di origine calabrese) e l’attuale presidente Javier Milei, che ha recentemente ottenuto il riconoscimento della sua cittadinanza italiana. Un altro fatto storico importante, che non può essere ignorato, è che il generale Juan Domingo Perón fece la sua formazione in Italia e ha finito per fare discorsi politici, soprattutto nelle sue 1°e 2° presidenze in Argentina, interamente in lingua italiana. Cioè, che, nel corso della storia, abbiamo avuto rappresentanti prominenti nella politica, la scienza, l’istruzione, e varie professioni relative all’attività umanitaria. Possiamo affermare che l’italiano in Argentina, lungo le varie ondate migratorie, ha contribuito alla formazione di un DNA i cui valori fondamentali sono la fede, la famiglia, il lavoro e la passione’.


Quali sono le attività del Comites? ‘Istituito nel 1985, il Comites degli Italiani all’estero costituisce l’organo rappresentativo della comunità italiana che risiede fuori dal paese. Il Comites promuove iniziative su questioni relative alla vita sociale, culturale, sanitaria, educativa, professionale, ricreativa e sportiva della comunità italiana residente in ogni circoscrizione. Inoltre, il Comites collabora con le autorità consolari nella tutela dei diritti e degli interessi dei connazionali residenti all’estero, nel rispetto delle norme stabilite dalle autorità locali, delle leggi del diritto internazionale e della legislazione comunitaria. In questo senso possiamo elencare diverse attività promosse da questo Comites di Buenos Aires in quest’ultimo anno 2024. Abbiamo editato diversi libri, tra cui uno in omaggio al Dott. René Favaloro prestigioso cardiochirurgo (creatore del by-pass), la cui famiglia era di origine siciliana, un altro in omaggio al Dott. Manuel Belgrano, libri che hanno a che fare con storie di migranti. Un’altra pubblicazione importante che abbiamo fatto nel 2024 è il libro ‘L’Hotel degli invisibili’, che in formato di comic racconta la storia di un piccolo ragazzo che ha dovuto emigrare in Argentina con la sua famiglia a seguito della guerra. Questo libro ha nel suo prologo un messaggio scritto dal vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani. Per quanto riguarda l’aspetto formativo ed educativo, portiamo avanti la Diplomatura ‘Studio e gestione delle istituzioni italiane in Argentina’, impartita presso il Centro Italo Argentino di Alti Studi (CIAAE) dell’Università di Buenos Aires (UBA), che ha come obiettivo quello di formare giovani come futuri dirigenti delle Associazioni Italiane in Argentina. Sempre nel 2024 abbiamo creato la Cattedra Italia all’interno della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Belgrano (UB), con l’obiettivo di diffondere e generare spazi di scambio sulla cultura, politica e attualità dell’Italia e sui suoi legami con l’Argentina. In questa Cattedra abbiamo ricevuto quest’anno come espositori, per esempio, a figure di rilievo come il Dott. Raffaele Marchetti Vice Decano dell’Università LUISS Guido Carli e al Console Reggente d’Italia a Buenos Aires Dott. Antonio Puggioni che ha tenuto una conferenza sulla carriera diplomatica italiana. Il Comites di Buenos Aires dispone anche di una radio in streaming per la diffusione di attività, cultura e musica italiane. Abbiamo un’attività culturale molto attiva, che comprende mostre d’arte come quelle che organizziamo nell’ambito della Facoltà di Giurisprudenza dell’UBA, con più di 90 artisti partecipanti e 180 opere e un’altra nella UB, Un po’ più ristretta, con 35 artisti partecipanti e oltre 50 opere esposte. Inoltre, nella nostra sede, offriamo uno spazio dove vengono periodicamente effettuate presentazioni di libri di importanti autori italiani contemporanei, per avvicinarli ai connazionali residenti in Argentina. Partecipiamo ogni anno a festival organizzati localmente, come ‘Buenos Aires celebra l’Italia’ e il ‘Festival delle radici italiane’, con un afflusso di circa 18 mila persone. Nell’aprile del 2024 insieme al Consolato Generale abbiamo organizzato la seconda ‘Maratana’, un’attività sportiva e ricreativa che in questa occasione ha riunito più di 4 mila corridori e le loro famiglie, che si sono avvicinati per trascorrere una giornata in comunità celebrando l’italianità. In ambito sanitario, è mantenuta una convenzione di assistenza con l’Ospedale Italiano di Buenos Aires, uno dei più prestigiosi del Sud America, per offrire servizi ai concittadini italiani. Finalmente, quest’anno, è stato creato il Museo dell’Immigrazione Italiana in Argentina, attualmente in costruzione vicino alla statua di Cristoforo Colombo sul Molo Puerto Argentino. Questo museo sarà multimediale, interattivo e multisensoriale, ispirato al Museo dell’Emigrazione di Genova’.


Come viene vissuto, dagli italiani d’Argentina, il legame con la madrepatria. C’è interesse verso quello che avviene in Italia? E come è cambiato questo rapporto, rispetto al passato, dopo l’avvento di Internet e soprattutto dei social media. Si sono accorciate le distanze? ‘Il legame è sempre attivo e permanente e nell’ultimo anno più stretto ancora al punto che coinvolge autorità della Repubblica italiana in visita ufficiale in Argentina e generando importanti accordi di scambio. Gli italiani e i discendenti italoamericani in Argentina seguono attentamente le notizie e le novità politiche e culturali della loro terra d’origine. Nel 2024, abbiamo ricevuto la visita della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il Ministro degli Affari Esteri Tajani, e diversi funzionari della Farnesina, come il Direttore Generale per gli Italiani all’Estero, Luigi Maria Vignali. Siamo stati visitati anche nel febbraio 2024 dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Nel mese di marzo abbiamo ricevuto nel porto di Buenos Aires la Fregata Scuola Amerigo Vespucci, dopo 70 anni di non toccare queste acque. Durante il suo soggiorno a Buenos Aires, la nave ha organizzato diverse attività, tra cui: Visite all’interno della nave, Mostre fotografiche, Proiezioni di cinema italiano, Concerti di artisti italiani. Contemporaneamente abbiamo organizzato molteplici eventi aperti a tutti i pubblici che hanno avuto la partecipazione di alunni delle scuole paritarie della Circoscrizione di Buenos Aires. (Cinque scuole paritarie e più di una decina di scuole con lingua e cultura italiana curriculari). Il legame, come detto, è permanente e le parole della premier Giorgia Meloni al Teatro Coliseo di Buenos Aires (l’unico teatro di proprietà dello Stato italiano fuori dall’Italia) lo esprimono chiaramente: ‘In questo teatro… è uno dei simboli del legame tra Italia e Argentina, perché l’Italia e l’Argentina sono due nazioni sorelle, sono nazioni sorelle di una fratellanza che è cominciata ancora prima che l’Italia e l’Argentina guadagnassero la loro indipendenza, una fratellanza che è stata costruita dall’amore, dalla dedizione, dal sacrificio di quegli italiani che nonostante fossero lontani da casa non hanno mai dimenticato le loro origini e hanno continuato a tramandare quella tradizione di generazione in generazione. Così l’Italia per quei milioni di persone che discendono dagli italiani, anche per quelle che in Italia magari non sono mai state continua a essere per usare la definizione di un eroe del nostro risorgimento la patria del cuore la casa. La casa è quel posto che i tuoi piedi possono lasciare ma il tuo cuore non lascia mai. Quel legame è la base di quello che oggi ancora può essere un rapporto molto forte tra Italia e Argentina, deve essere un rapporto molto più forte tra Italia e Argentina…’ ‘…perché voi avete sempre fatto la vostra parte, la politica forse non l’ha fatto sempre. Sono qui per colmare quella assenza, per riannodare, per rafforzare i fili di questo rapporto.’ Questo dimostra che dalle autorità c’è un particolare interesse per quello che succede in Argentina e nella cultura italiana. Ma oltre a questo ci sono i legami familiari, che ora, grazie alla tecnologia mantengono la relazione diretta online e anche i molteplici accordi di scambio a livello universitario che attualmente permettono di ottenere la doppia laurea per esempio presso l’UBA e l’UB. Abbiamo anche una sede dell’Università di Bologna a Buenos Aires che fornisce ai giovani strumenti moderni per collegare i due paesi. Crediamo che l’integrazione sia permanente e ci permette di prevedere che in futuro questi legami saranno ancora più intensi’.


Perché è importante far conoscere le collettività italiane all’estero, un mondo forse misconosciuto in Italia. E che apporto possono dare gli italiani all’estero al sistema Paese. ‘Come ha sottolineato la premier Meloni nella sua ultima visita in Argentina, ogni italiano che si trova fuori dalla sua patria agisce da vero ambasciatore, facilitando lo sviluppo di legami commerciali, culturali e di ogni genere, rafforzando così il Sistema Paese. Ha detto la premier: ‘Voglio dirvi che l’Italia ci sarà sempre perché è importante per voi ma perché è importante per lei. I nostri italiani, i figli d’italiani sparsi nel mondo sono la più straordinaria rete diplomatica che noi abbiamo mai avuto e dobbiamo saper fare per loro quello che loro hanno saputo fare per noi. Questa è una promessa che vi faccio per oggi e per il futuro. Viva l’Italia, viva l’Argentina, viva il nostro legame’.’

Vitale (Agea) incontra ass. Sardegna Satta: a breve i pagamenti

Vitale (Agea) incontra ass. Sardegna Satta: a breve i pagamentiRoma, 15 gen. (askanews) – Un incontro nella sede di Agea – Agenzia per le erogazioni in agricoltura, tra il direttore Fabio Vitale e l’assessore dell’Agricoltura e Riforma agro-pastorale della Regione Sardegna, Gian Franco Satta, per condividere la metodologia di approccio dell’Agenzia in merito all’utilizzo della tecnologia per quanto concerne la compilazione delle domande per gli aiuti unionali al settore. Da qui, il via libera ai pagamenti per la Regione Sardegna. Sono i risultati dell’incontro svoltosi ieri mattina.


Si sta predisponendo, infatti, il pagamento di base sui titoli anche se la data di erogazione sarà disposta dall’ente di competenza. Un risultato che lascia intendere, si spiega in una nota, come tutta la filiera istituzionale sia perfettamente consapevole delle difficoltà incontrate nel territorio sardo ma sia, allo stesso tempo, disponibile a chiarimenti e incontri risolutivi proprio nell’ottica del sostegno al settore. L’allineamento tra tecnologia e operatività degli addetti ai lavori – si è evidenziato durante l’incontro – rappresenta un metodo fondamentale per procedere all’armonizzazione di quanto l’Europa ci impone e di come si possano valorizzare i nuovi strumenti per ottimizzare i tempi e velocizzare le procedure che impattano sugli agricoltori e sugli allevatori.

Carraro, Gianluca Casiraghi nuovo Cfo del gruppo

Carraro, Gianluca Casiraghi nuovo Cfo del gruppoMilano, 15 gen. (askanews) – Gianluca Casiraghi è il nuovo Chief Financial Officer del Gruppo Carraro. Lo comunica la società in una nota.


Nato nel 1971, Gianluca Casiraghi ha conseguito una laurea in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Torino. Vanta oltre vent’anni di esperienza in ruoli di leadership nelle Direzioni Amministrazione, Finanza e Controllo di realtà industriali internazionali complesse. Dopo aver iniziato la sua carriera nel controllo di gestione,si legge nella nota, Gianluca Casiraghi ha assunto ruoli di crescente responsabilità, consolidando una significativa esperienza presso Cnh Industrial, fino a diventare prima Cfo di Fpt Industrial e poi dell’area Geografica Emea per la stessa Cnh Industrial; a seguire ha poi ricoperto il ruolo di Group Cfo in Tesmec, Marelli Electric PowerTrain e Denso Thermal Systems.


Da gennaio 2025 Gianluca Casiraghi assume il ruolo di Chief Financial Officer del Gruppo Carraro.

Veneto, Molinari: legittimo che la Lega chieda presidenza Regione

Veneto, Molinari: legittimo che la Lega chieda presidenza RegioneRoma, 15 gen. (askanews) – “La Lega è il partito che ha dell’autonomia la sua bandiera, è un partito che nasce ed è radicato soprattutto a Nord e strutturato soprattutto nelle tre regioni del Nord, nelle principali regioni del Nord. Credo che questa sia una cosa che gli alleati devono tenere in considerazione, al netto del dato elettorale del momento. Quindi penso che la Lega possa legittimamente chiedere la presidenza del Veneto e abbiamo tanti ottimi amministratori a parte Zaia che potrebbero correre”. Così Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega, ai microfoni di Radio Cusano Campus.


“Noi riteniamo che la regola dei due mandati sia una regola sbagliata per i governatori, come per i sindaci, i presidenti di provincia, quando c’è la elezione diretta. Pensiamo che dove c’è un’elezione diretta alla fine siano sovrani i cittadini e, quindi, possono decidere bene i cittadini se confermare o no un sindaco o un presidente di Regione. Come noto questa posizione è della Lega ma è stata rigettata in più occasioni sia da Fratelli d’Italia che da Forza Italia. Dobbiamo prenderne atto e a questo punto però il tema diventa politico”, ha detto ancora. “Il tema diventa: allora se non può più farlo Zaia perché non c’è il terzo mandato, a quale partito spetta il Veneto? Fratelli d’Italia legittimamente può far vantare una forza elettorale molto maggiore di quella della Lega in questo momento. Penso però che per tenere insieme una coalizione bisogna tenere in considerazione le specificità dei partiti”, ha concluso il deputato leghista.

Nato, Bauer: profondamente preoccupati da ruolo internazionale Cina

Nato, Bauer: profondamente preoccupati da ruolo internazionale CinaMilano, 15 gen. (askanews) – “Il sostegno all’Ucraina è un tema chiave” dell’agenda Nato e Kiev “ha bisogno e merita il nostro intero supporto”, ma c’è anche “il ruolo che la Cina svolge nella sicurezza internazionale” a preoccupare “profondamente” l’Alleanza Atlantica. Lo ha detto l’ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato Militare della Nato, nell’importante riunione di oggi a Bruxelles, che si colloca in calendario alla fine del suo mandato. “La realtà è che il Cremlino non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi strategici, mentre 700.000 russi sono stati uccisi e feriti e l’intera popolazione russa soffre sotto il peso dello sforzo bellico” ha aggiunto, tirando di fatto le fila del conflitto che si è pienamente incastonato nel mandato di Bauer alla massima autorità militare. “Oggi è il 1.057esimo giorno di quella che la Russia pensava sarebbe stata una guerra di tre giorni, e il mese prossimo vedremo il traguardo dei tre anni. Nel suo discorso di Capodanno, il presidente Putin ha dichiarato che il suo unico rammarico era che la Russia non avesse invaso l’Ucraina prima. E ha dichiarato il 2025 come l’anno del difensore della madrepatria” ma “la sovranità non è un termine astratto. È la differenza tra decidere il proprio destino o vederlo decretato a Mosca” ha dichiarato il presidente del Comitato Militare della Nato, che passerà il testimone all’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.


Ma non è solo la Russia considerata una minaccia. “La guerra della Russia contro l’Ucraina ha ripercussioni globali e la NATO è anche profondamente preoccupata per il ruolo che la Cina svolge nella sicurezza internazionale. Non c’è alcuna trasparenza sul suo rafforzamento militare, comprese le sue forze nucleari. La Cina continua a mostrare un comportamento sempre più aggressivo nei confronti dei suoi vicini ed è un facilitatore cruciale dello sforzo bellico della Russia. La migliore risposta a tutto questo è stare insieme più fermi che mai, essere più vicini che mai e più uniti che mai. Ed è esattamente ciò che la NATO e i partner della NATO stanno facendo”, ha detto Bauer. Secondo l’ammiraglio “dobbiamo mostrare al mondo che la democrazia può vincere e vincerà e che vale la pena lottare per la democrazia”. “Ecco perché la NATO e i suoi partner – ha aggiunto – in tutto il mondo hanno rafforzato i legami. Sono immensamente felice che avremo 27 rappresentati (di Paesi partner, ndr) durante i nostri incontri qui, oggi e domani, e che potremo discutere al massimo livello militare su come affrontare al meglio l’instabilità pervasiva in tutto il mondo e su come possiamo migliorare la nostra cooperazione militare, la standardizzazione e l’interoperabilità” ha aggiunto.


La massima autorità militare della NATO, il Comitato militare, si riunisce di persona oggi 15 e domani 16 gennaio 2025 a Bruxelles. I capi di stato maggiore della difesa alleati incontrano oltre 20 dei loro omologhi delle nazioni partner della NATO. Presente anche il segretario generale della Nato Mark Rutte. L’incontro è presieduto dall’ammiraglio Bauer, presidente del Comitato militare e supportato dal generale Christopher Cavoli, comandante supremo alleato in Europa (SACEUR), e dall’ammiraglio Pierre Vandier, comandante supremo alleato per la trasformazione (SACT).


In base a quanto annunciato, per Bauer gennaio è anche il mese dell’avvicendamento con l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone quale successore dell’attuale ‘Chairman’ del Comitato Militare dell’Alleanza Atlantica.