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Tag: Sanremo 2023

Alla Nuvola di Roma fino al 30 marzo “Euphoria – Art is in the Air”

Alla Nuvola di Roma fino al 30 marzo “Euphoria – Art is in the Air”Roma, 10 gen. (askanews) – Prosegue con successo fino al 30 marzo 2025 negli spazi de La Nuvola (EUR) di Roma la grande mostra interattiva di arte contemporanea di Balloon Museum dal titolo ‘Euphoria – Art is in the Air’, a cura di Valentino Catricalà con la collaborazione di Antonella Di Lullo, con il patrocinio del Comune di Roma e del MiC – Ministero della Cultura. Dopo la tappa di Roma, dal 5 giugno al 28 agosto 2025 la mostra si sposterà a Parigi nel prestigioso spazio del Grand Palais.


L’esposizione presenta oltre 20 installazioni monumentali e opere d’arte gonfiabile interattive – di cui la maggior parte realizzate per l’occasione da rinomati artisti contemporanei internazionali: Carsten Höller, Philippe Parreno, Martin Creed, Marta Minujín, Hyperstudio, Rafael Lozano-Hemmer, Ryan Gander, A.A. Murakami, Karina Smigla-Bobinski, Cyril Lancelin, Camille Walala, Philip Colbert, Quiet Ensemble, SpY, Nils Völker, Sun Yitian, MOTOREFISICO e Alex Schweder. Con Euphoria – Art is in the Air, il Balloon Museum cambia veste e propone per la prima volta un viaggio nell’arte contemporanea attraverso opere gonfiabili concepite non solo come medium artistico, ma anche come contenitori di interazione e coinvolgimento attivo del pubblico. Ogni angolo della mostra è una scoperta, un mondo da esplorare, dove le installazioni trasformano i 7.000 mq de La Nuvola in un luogo di meraviglia con forme inaspettate, colori, luci e suoni che stimolano i sensi e aprono a nuove prospettive. L’interazione con il pubblico è il cuore pulsante del progetto: il visitatore non è solo un semplice osservatore, ma un partecipante attivo in un percorso esperienziale che lo coinvolge totalmente.


L’Inflatable art, con la sua leggerezza e versatilità, diventa così un simbolo di un’arte che è in continuo movimento, capace di abbracciare il pubblico in un’esperienza totale. ‘Viviamo in un’epoca in cui il gonfiabile rappresenta una presenza costante nel nostro mondo occupando posizioni principali nell’entertainment, nel design, nell’architettura. Grazie a questa mostra, il gonfiabile e le sue relative declinazioni o interpretazioni, viene visto con una luce nuova: quella dell’arte visiva e della sua capacità di analisi di una società in grande cambiamento’, ha spiegato Valentino Catricalà, curatore della mostra. ‘Euphoria – Art is in the Air è un invito a riflettere sulla potenza trasformativa dell’arte, celebrando la leggerezza, l’interazione e il potere comunicativo del gonfiabile. Una nuova visione dell’arte e del mondo che ci circonda, dove ogni opera invita a un dialogo che trascende il materiale stesso e si fa veicolo di riflessione e cambiamento’. Il Balloon Museum è un progetto itinerante unico nel suo genere, che pone al centro il visitatore e la sua esperienza diretta. Prodotto da Lux Entertainment, ad oggi ha ideato altre tre mostre denominate Let’s Fly, Pop Air ed EmotionAir attualmente in tour in Europa, America e Asia. ‘Fin dalla sua nascita, il Balloon Museum ha abbracciato l’idea che gli elementi più autentici e puri dell’infanzia possano essere trasformati in potenti mezzi di espressione. Questa visione, tanto semplice quanto rivoluzionaria, è nata come risposta creativa al cambiamento del paesaggio sociale e culturale internazionale’, ha sottolineato Roberto Fantauzzi, presidente Lux Entertainment S.p.A. “Grazie alla capacità di coniugare arte e intrattenimento, creatività e meraviglia, il Balloon Museum ha offerto un’esperienza inedita e memorabile a milioni di visitatori e siamo felici oggi di ritornare a Roma, dove il progetto ha esordito nel 2021, con questa mostra inedita che porta il potere trasformativo e immaginifico dell’arte contemporanea ad adulti e bambini’, ha aggiunto.


Protagonisti dell’esposizione Euphoria – Art is in the Air sono alcuni dei più grandi nomi dell’arte contemporanea internazionale che hanno interpretato l’Inflatable art attraverso la propria cifra stilistica e visione creativa. Il percorso espositivo si sviluppa in una serie di ambienti onirici e surreali, tra labirinti geometrici e architetture gonfiabili da percorrere, opere cinetiche e sonore da attivare, sfere rotolanti e palloncini che fluttuano nell’aria. Entrando più nel dettaglio, Carsten Höller ha ideato uno psichedelico ‘Light Wall’, composto da 1.152 lampadine che si accendono simultaneamente, accompagnate da un segnale stereo, che emana impulsi luminosi alla presenza dei visitatori, invitandoli a entrare in contatto con una nuova percezione visiva e sensoriale dello spazio.


Philippe Parreno presenta le installazioni Speech Bubbles e My Room is Another Fish Bowl, pensate per esplorare l’aria come elemento di trasformazione. La prima è composta da centinaia di palloncini di colore arancione che fluttuano sul soffitto interagendo con luci e ombre. Richiamando la forma delle nuvolette dei fumetti, questi palloncini evocano un dialogo sospeso che invita il visitatore a riflettere sulla natura della comunicazione. La seconda, crea invece una sorta di acquario con diversi palloncini a forma di pesce che si muovono liberamente nello spazio seguendo la corrente d’aria creata dal passaggio del pubblico, offrendo una nuova prospettiva sul soggetto e l’oggetto dell’osservazione. ‘Work No. 3883 Half the air in a given space’ di Martin Creed è una delle sue opere più iconiche, che esplora la relazione tra spazio, materia e percezione. L’installazione, interattiva e ludica, si compone di centinaia di palloncini azzurri contenuti all’interno di una struttura a forma di serra. Il pubblico è invitato ad entrare e esplorare questo spazio, vivendo un’esperienza sensoriale disorientante. Con quest’opera, Creed invita a riflettere su come la mancanza di coordinate spaziali nell’ambiente possa influenzare la nostra percezione e il nostro senso di controllo nello spazio. Marta Minujín invita il pubblico ad entrare in ‘Sculpture of Dreams’, un’imponente scultura gonfiabile alta nove metri che, grazie ai colori vivaci e al canto degli uccelli tipici dell’Argentina, ricrea un ambiente multisensoriale che offre un momento di pace, bellezza e vitalità. Il collettivo italiano Hyperstudio presenta tre opere partecipative dedicate all’essenza dell’aria e del movimento. ‘Hyperlove’ immerge gli spettatori in un ambiente surreale e onirico, evocando la connessione profonda tra terra e cielo. Il pubblico è invitato ad entrare in una piscina di sfere rosse e a interagire nello spazio che lo circonda, tra luci, tessuti e suoni, diventando parte integrante della narrativa dinamica dell’opera; ‘Invisible Ballet’, in collaborazione con Mauro Pace, invita invece a riflettere sulle forze invisibili che plasmano il nostro mondo: l’installazione presenta un vortice di palloncini brillanti in una stanza con pareti a specchio che genera un effetto visivo affascinante e ipnotico in cui i palloncini sembrano fondersi e scomparire nello spazio. ‘La Notte di San Lorenzo’ ha invece ispirato 10 Agosto, un’installazione cinetica che ricrea un ambiente magico tra luci scintillanti e suoni, dove i visitatori possono dondolarsi dolcemente su una serie di altalene ed esprimere un desiderio, scegliendo la propria ‘stella’ per trasportare i sogni nel cosmo. L’esperienza umana diventa parte integrante dell’opera con ‘Pulse Topology’ di Rafael Lozano-Hemmer: una piattaforma composta da migliaia di lampadine sospese che si illuminano in rapporto al battito cardiaco dei visitatori per formare un coro unico di luce e suono. Il percorso espositivo prosegue con ‘Imagining things outside your field of vision (Questions in a world that only wants answers)’, le gigantesche sfere rotolanti di Ryan Gander che introducono un gioco di dimensioni e prospettive inaspettate. Ogni sfera ha una domanda assurda e provocatoria stampata sulla superficie e i visitatori sono invitati a farle rotolare, dando vita ad un dialogo con l’opera stessa in grado di suscitare curiosità, risate e riflessioni. A.A.Murakami propone un’immersione nel suo universo effimero e fluttuante con ‘On the Threshold to the House of Eternity’, un’opera che dissolve i confini tra il naturale, l’industriale e il tecnologico: anelli di nebbia, programmati per apparire in sequenze precise, si formano e si dissolvono nell’aria, attraversando impalcature e macchine. Ogni anello di fumo diventa una presenza effimera e viva, lasciando scie di nebbia simili a formazioni di nuvole diffuse, che trasformano l’atmosfera dello spazio. L’opera di Karina Smigla-Bobinski, ‘ADA’, è invece una grande sfera gonfiabile costellata di carboncini che fluttua liberamente nello spazio grazie all’attivazione dei visitatori: rotolando su se stessa, la sfera finisce sulle pareti bianche della sala dando vita ad un’opera d’arte autogenerativa e in continua evoluzione. E ancora, Cyril Lancelin trasforma lo spazio con il suo universo geometrico e giocoso: l’installazione ‘Crazy Love For Polygons’ si presenta come un mutevole labirinto di grandi forme gonfiabili di colore rosso che, sovrapposte o affiancate, invitano il pubblico ad attraversare un paesaggio astratto che sfida l’architettura tradizionale. Anche Camille Walala, con il suo stile inconfondibile fatto di forme geometriche, pattern e colori vivaci, progetta una serie di strutture architettoniche gonfiabili per l’installazione ‘Follow me, I think I know the way’, un dedalo di colonne ripiegate, passaggi ad arco, tunnel ipnotici e torri sbilanciate dove l’aspetto ludico si intreccia con spazi di riflessione. Philip Colbert trasforma la sua creazione più celebre, l’iconica aragosta, in una scultura gonfiabile dalle dimensioni straordinarie: ‘Inflatable Lobster King’, con un approccio giocoso e sorprendente, mescola arte contemporanea, cultura pop e simboli del consumismo, creando un’opera che non solo è accessibile e immediatamente riconoscibile, ma anche profondamente concettuale. Il collettivo Quiet Ensemble con ‘A Quiet Storm’ crea invece un ambiente di calma e contemplazione: immerse nell’oscurità, decine di bolle di sapone fluttuano nello spazio muovendosi al ritmo di una composizione sonora creata dal duo artistico. Ripiene di fumo bianco, le bolle di sapone rivelano la loro fragilità nel contatto con il visitatore, liberando la nube densa contenuta al loro interno. SpY presenta l’installazione cinetica ‘Ovoids’ composta da otto ovoidi rossi sospesi dal soffitto, che si muovono in cicli oscillanti di rotazione tracciando coreografie ipnotiche. Con la loro geometria perfetta, questi ovoidi evocano infatti la forma primordiale dell’uovo, simbolo di nascita e purezza, e con il loro movimento richiamano il ritmo costante della vita. Proseguendo nel percorso, ‘One Hundred and Twenty’ di Nils Völker combina materiali di uso quotidiano e tecnologia per dar vita a un’opera cinetica che si muove secondo una coreografia programmata: dotata di 480 ventole che gonfiano e sgonfiano 120 sacchi della spazzatura, l’installazione cambia continuamente la sua forma secondo un movimento organico simile a onde. Sun Yitian presenta, invece, l’installazione ‘Let Me Hold You’ che riproduce a grandezza naturale i giocattoli gonfiabili che l’artista ritrae nei suoi dipinti. Tra questi il cactus, che da elemento pericoloso e inavvicinabile, è ora un palloncino liscio e privo di spine, pronto all’abbraccio del pubblico. Come suggerisce il titolo, l’opera vive infatti dell’interazione tra oggetto rappresentato e spettatore, aprendo una riflessione sul tema dell’accoglienza. Con la sua ‘Swing’, MOTOREFISICO offre un’esperienza coinvolgente che permette ai visitatori di interagire con l’opera, costituita da una serie di sfere sospese che si muovono nello spazio, rimbalzano e ruotano come un vortice. All’interno di questo ambiente ludico e dinamico, la partecipazione attiva del pubblico si traduce in una danza collettiva che esplora il delicato equilibrio tra fiducia, movimento e la gioiosa imprevedibilità dell’interazione umana. Infine, Alex Schweder con ‘The Me That Becomes Through You’ riflette sull’aria quale mezzo per costruire l’amore. L’installazione si configura come una grande gabbia al cui interno trovano posto delle grandi sfere rivestite di tessuti riflettenti e pellicce sintetiche rosa che si espandono e si contraggono modificando e restringendo lo spazio, suggerendo che l’amore è una negoziazione che si sviluppa nel tempo.

Studio: “I portainnesti ‘M’ migliorano qualità dell’uva e del vino”

Studio: “I portainnesti ‘M’ migliorano qualità dell’uva e del vino”Milano, 10 gen. (askanews) – Dopo oltre venti anni di sperimentazioni e microvinificazioni in dieci diverse aree produttive del nostro Paese, l’equipe dell’Università di Milano ha dimostrato che i portainnesti della serie “M” sono in grado di portare il vitigno a migliori performance produttive in tutti i diversi aspetti che determinano la qualità dell’uva e quindi del vino: vigore e produzione del ceppo, maturazione tecnologica, fenolica e aromatica delle uve.


“La portata di quest’ultima ricerca dell’Università di Milano è veramente rivoluzionaria perché cambia la visione storica che abbiamo sempre avuto dei portainnesti. Da oggi in poi non dobbiamo più considerarli solo una barriera contro fillossera, siccità, ecc. ma come un efficiente strumento biologico per ottenere una superiore qualità dell’uva e quindi del vino” ha commentato Marcello Lunelli, presidente di Winegraft la società che riunisce nove, importanti, aziende vitivinicole del nostro Paese (Ferrari, Zonin, Banfi Società Agricola, Armani Albino, Cantina Due Palme, Claudio Quarta Vignaiolo, Bertani Domains, Nettuno Castellare, Cantine Settesoli) che da dieci anni sostiene lo sviluppo della ricerca sui portainnesti “M”, moltiplicati e distribuiti in esclusiva da Vivai Cooperativi Rauscedo. “Siamo riusciti finalmente a dimostrare che anche nella viticoltura, come ormai accreditato negli altri ambiti delle colture arboree il portainnesto è anche un prezioso veicolo di miglioramento qualitativo della produzione” ha spiegato Attilio Scienza che con il collega Lucio Brancadoro della Statale di Milano ha guidato il team che ha selezionato questa nuova generazione di portainnesti, con il supporto dalle aziende di Winegraft. “L’importante mole di informazioni che abbiamo acquisito ci consente oggi di avere un panorama più chiaro sull’effetto diretto della scelta del portainnesto nelle performance produttivo-qualitative della vite e dell’uva, con riferimento alla qualità dei vini ottenuti” ha evidenziato il Brancadoro, sottolineando che “in particolare, nelle diverse combinazioni di innesto operate in vari campi di confronto, è emersa non solo l’estrema adattabilità degli ‘M’ ai diversi ambienti della viticoltura italiana ma anche come, attraverso la regolazione delle risposte adattive della vite alle differenti condizioni ambientali, questi portainnesti siano un importante driver dei risultati qualitativi. Rispondendo in modo più efficiente agli stress abiotici sempre più estremi a causa del cambiamento climatico, – ha proseguito – gli ‘M’ consentono un più favorevole decorso maturativo delle uve, premessa di una superiore qualità dei risultati enologici”.


Nel dettaglio, per il Cabernet Sauvignon innestato sugli ‘M’ si sono avuti migliori risultati produttivi in generale, bilanciati da una buona vigoria e con valori di zuccheri superiori alla media, parametro elevato che ritroviamo pure nello Chardonnay, messo a dimora in campi di confronto nella Franciacorta e nel Trento Doc, abbinato a livelli superiori di acidità titolabile (di acido malico in particolare) e minore pH, elemento determinante per una produzione spumantistica di qualità. Sempre secondo quanto riferito, l’analisi sensoriale dei vini ottenuti da Chardonnay innestato con gli M allevato in Franciacorta, ha evidenziato livelli superiori di acidità e un profilo aromatico complesso che esalta le note di frutta tropicale: dal punto di vista olfattivo questi vini sono risultati più intensi e, alla prova del gusto, con una maggior acidità, sapidità, struttura e persistenza. Il portinnesto influisce anche sull’accumulo di polifenoli durante la maturazione, aspetto determinante nella qualità dei vini rossi. Nei campi di confronto in combinazione con diversi vitigni rossi (Nero d’Avola, Cabernet Sauvignon e Sangiovese), sono stati rilevati livelli più alti di polifenoli totali nelle uve, una più accesa tonalità delle sostanze coloranti accompagnata da un loro maggiore accumulo e concentrazione, in particolare per la frazione antocianica non decolorante che facilita una migliore persistenza del colore durante l’affinamento dei vini.


Un ultimo aspetto rilevante ai fini dell’analisi sensoriale emerso dalla sperimentazione, è quello della composizione aromatica delle uve che i portainnesti ‘M’ condizionano in maniera determinate perché, influenzando una risposta differente alle condizioni ambientali, hanno effetti diretti anche sul metabolismo secondario della vite. “Questo aspetto risulta ad oggi poco studiato a causa delle difficoltà di analizzare l’elevato numero di composti aromatici presenti nei vini ottenuti da diverse combinazioni d’innesto” ha spiegato ancora il professor Brancadoro, mettendo in risalto che “nelle nostre prove effettuate su uve Chardonnay e Sangiovese, tuttavia, al di là dei dettagli sugli incrementi dei singoli composti riscontrati (acidi volatili, tioli, esteri etilici, fenoli, norisoprenoidi, ecc.) allo stato libero o sotto forma di precursori d’aroma, abbiamo avuto conferma di quanto i portinnesti ‘M’, siano un driver decisivo per raggiungere una qualità in vigna decisiva per ottenere risultati enologici d’eccellenza”. “Questa scoperta ci porta a riconsiderare complessivamente l’approccio che abbiamo sempre avuto verso i portainnesti” ha sottolineato Marcello Lunelli, concludendo che “la prova scientifica dell’importanza che gli ‘M’ ricoprono nel determinare la qualità di un vino conferma la necessità di una scelta accurata della combinazione d’innesto che tenga conto della varietà e delle caratteristiche ambientali ma considerate anche in funzione dell’obiettivo enologico che si vuole perseguire”.

Turismo, Bruxelles celebra i primi 100 anni dell’Art Déco

Turismo, Bruxelles celebra i primi 100 anni dell’Art DécoMilano, 10 gen. (askanews) – In occasione del centenario dell’Esposizione Internazionale delle Arti Decorative e Industriali Moderne di Parigi, che nel 1925 ha sancito la definitiva affermazione dell’Art Déco su scala internazionale, Bruxelles inaugura un programma di eventi che per tutto il 2025 renderanno omaggio al movimento, di cui la città è protagonista.


Con le sue linee geometriche, i contrasti audaci e i colori vivaci, che riflettono un’estetica moderna, elegante e funzionale, l’Art Déco è legata alla storia e all’immaginario dei “ruggenti Anni Venti” e ha continuato ad esercitare la sua influenza almeno per tutto il decennio successivo. Come per l’Art Nouveau, l’antesignano e protagonista dell’Art Déco a Bruxelles è stato il grande architetto Victor Horta: con il Palazzo delle Belle Arti (1922-1929) ha ufficialmente sdoganato il movimento in città, avviando una nuova fase storica dell’architettura urbana, che ha visto tra i suoi protagonisti Michel Polak (1885-1948), Jean-Baptiste Dewin (1873-1948) e Adrien Blomme (1878-1940). La città tuttora è considerata un gioiello Art Déco e custodisce un patrimonio di ville, case e palazzi, compresa la Basilica di Koekelberg, che con la sua imponente cupola di rame è il più grande edificio Art Déco al mondo.


ECHOES OF ART DÉCO – fino al 25 maggio a Villa Empain Tra le iniziative in programma, la mostra “Echoes of Art Déco”, ospitata fino al 25 maggio nella splendida Villa Empain, capolavoro Art Déco che da solo vale la visita, progettato dall’architetto Michel Polak nel 1930. Gli interni della villa, caratterizzati da elementi dorati, infissi in ottone e ampio utilizzo di marmi, onice e legni pregiati, sono la cornice ideale del percorso espositivo che si snoda tra mobili, oggetti d’arte, manufatti e materiali d’archivio. Il risultato esprime l’incontro tra eleganza e modernità tipico dell’Art Déco, in cui gli effetti del progresso tecnico e industriale si uniscono ad una rinnovata spinta creativa, che riflette il clima di fermento sociale e culturale dell’epoca.


Tra gli highlights dell’esposizione, che raccoglie una selezione di opere di artisti belgi (tra cui Marthe Donas e Victor Servranckx, considerati i pionieri dell’astrattismo nel Paese), da segnalare la sezione dedicata alle vetrate, protagoniste dell’Art Déco con forme e colori che spesso sfociano nelle atmosfere del cubismo e del futurismo. BRAFA Art Fair – dal 26 gennaio al 2 febbraio al Brussels Expo


La settantesima edizione di BRAFA Art Fair, celebre mostra-mercato annuale dedicata all’antiquariato e all’arte moderna, con elementi di design e arte etnica, ospiterà 130 espositori da 16 paesi, per un totale di oltre 20 tipologie di opere tra dipinti, mobili, sculture e oggetti rari, con prezzi che spaziano da poche migliaia di euro a sette cifre. Tra i pezzi imperdibili nell’anno dell’Art Déco, una tiara realizzata a Parigi nel 1909 dalla Maison Chaumet per le nozze della figlia del conte e della contessa de Heeren. Primo esempio di gioiello caratterizzato dall’estetica geometrica che avrebbe definito lo stile Art Déco, presenta una serie di motivi greci arrotondati con ben 2096 diamanti montati in platino e oro. Art Deco Festival 2025 – weekend dal 15 al 30 marzo Anche quest’anno, il BANAD Festival invita a scoprire i tesori dell’architettura Art Nouveau e Art Déco della regione di Bruxelles-Capitale, con un focus proprio sull’Art Déco. Nel corso dei 3 weekend della manifestazione sono in programma: visite guidate di circa sessanta interni solitamente chiusi al pubblico, una ventina di percorsi guidati tematici da esplorare a piedi o in bicicletta, conferenze per addetti ai lavori ed esperti, attività didattiche e divertenti adatte alle famiglie, la famosa Object Fair e il Restorers & Experts Salon. Anticipazioni Durante i mesi estivi, si potranno visitare “Camouflage”, mostra in scena al Museo Horta che si interrogherà sul ruolo delle donne nell’arte durante il periodo tra le due guerre, e “Attorno all’Art Déco. Sculture del periodo tra le due guerre”, esposizione immersiva di sculture nei Giardini Van Buuren. Da giugno a fine anno, invece, il museo BELvue presenterà “ART DÉCO. Lo stile di una società in trasformazione” che affronterà le dinamiche della transizione tra Art Nouveau e Art Déco, alla luce dei cambiamenti sociali dell’epoca. “Le iniziative dell’anno Art Déco 2025 seguono il successo dell’anno Art Nouveau 2023 ed i suoi 2 milioni di visitatori dall’estero – ha affermato Ursula Jone Gandini, direttore Italia Ufficio del Turismo di Bruxelles – Mostre, visite guidate, conferenze e aperture straordinarie di edifici normalmente chiusi al pubblico offriranno un’occasione preziosa per riappropriarsi di una parte della storia collettiva e comprendere meglio la filosofia e le peculiarità del movimento, proponendo agli appassionati anche nuovi stimoli e prospettive inedite. Parallelamente, sono previste attività collaterali dedicate alle famiglie e ai neofiti, che consentiranno a tutti di conoscere e apprezzare pienamente la straordinaria ricchezza architettonica e artistica di Bruxelles”.

Nella capitale dello Yemen attacchi distinti di Usa, Gb e Israele

Nella capitale dello Yemen attacchi distinti di Usa, Gb e IsraeleRoma, 10 gen. (askanews) – Una fonte americana ha riferito ad Axios che i diversi attacchi messi a segno oggi nello Yemen non rientrano in un’operazione congiunta americano-britannico-israeliana, ma c’è stato “un coordinamento tattico per evitare scontri”, attaccando obiettivi distinti.


Secondo i media yemeniti, 12 attacchi sono stati messi a segno dalle forze statunitensi e britanniche nel distretto di Harf Sufyan, a nord di San’a; quindi ci sono stati raid contro obiettivi nei pressi di piazza Al-Sabeen della capitale yemenita, dove ogni venerdì migliaia di persone si radunano per manifestare il loro sostegno alla popolazione della Striscia di Gaza. Secondo l’emittente Al Masirah, sarebbe stata colpita una centrale elettrica. Infine sei raid hanno colpito il governatorato di Hodeidah, in particolare il porto di Ras Issa. L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver colpito la centrale elettrica “che funge da principale fonte di energia per il regime terroristico Houthi nelle sue attività militari” e “infrastrutture militari nei porti di Hodeidah e Ras Issa”.

Musica, il 23 e 24 giugno Zucchero Sugar Fornaciari al Circo Massimo

Musica, il 23 e 24 giugno Zucchero Sugar Fornaciari al Circo MassimoRoma, 10 gen. (askanews) – Il 23 e il 24 giugno Zucchero “Sugar” Fornaciari per la prima volta in concerto al Circo Massimo di Roma con il suo tour “Overdose D’Amore”. A due anni di distanza dai cinque concerti sold out alle Terme di Caracalla, Zucchero torna live nella Capitale e per la prima volta nella sua carriera sarà protagonista assoluto al Circo Massimo, aggiungendo così un nuovo capitolo alla sua straordinaria storia artistica.


Per due notti l’iconica cornice si trasformerà in un grande tempio della musica live per regalare al pubblico uno show mozzafiato e di grande musica dal vivo. I biglietti per i due live show, organizzati da Friends and Partners e The Base, saranno disponibili in prevendita da lunedì 13 gennaio dalle ore 16 su Ticketone e nei punti di vendita abituali. Le date al Circo Massimo di Roma sono in collaborazione con l’Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale. “Siamo felici di annunciare la presenza di Zucchero al Circo Massimo che arricchirà il già ampio cartellone di grandi eventi concertistici di Roma del 2025 – ha affermato l’Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale Alessandro Onorato – sarà la prima volta che Zucchero si esibirà, con uno show personale, in questo luogo così speciale della nostra città. È il giusto riconoscimento a un grande artista internazionale, che da anni riempie arene e palazzetti in Italia e in tutto il mondo”.


Dopo il grande successo dell’”Overdose D’Amore World Tour”, che lo scorso anno ha toccato 3 continenti, passando per 20 nazioni e 38 città, superando un milione di spettatori e facendo tappa in 5 stadi italiani, a giugno Zucchero attraverserà l’Italia con il tour “Overdose D’Amore”, sei nuove “sere d’estate” di energia e forti emozioni negli stadi italiani e al Circo Massimo. Con questi live Zucchero celebra la sua musica e il legame indissolubile con il pubblico, portando i suoi successi senza tempo, la sua voce inconfondibile e la fedele super band composta dai migliori musicisti nazionali e internazionali, sempre con la stessa energia travolgente e la stessa intensità che lo hanno reso una vera leggenda della musica.


Queste le date: 19 giugno – Stadio del Conero – Ancona; 21 giugno – Stadio San Nicola – Bari; 23 e 24 giugno – Circo Massimo – Roma (nuove date); 26 giugno – Stadio Olimpico Grande Torino – Torino; 28 giugno – Stadio Euganeo – Padova. Inoltre, da oggi è online il video del nuovo singolo “Una come te”, versione italiana con il testo a firma di Zucchero della canzone “Chinatown” della band americana Bleachers.

Cinema, dal 6 febbraio Diva futura” di Giulia Louise Steigerwalt

Cinema, dal 6 febbraio Diva futura” di Giulia Louise SteigerwaltRoma, 10 gen. (askanews) – Da oggi disponibile il poster di “Diva futura” di Giulia Louise Steigerwalt con Pietro Castellitto, Barbara Ronchi, Denise Capezza, Tesa Litvan, Lidija Kordic, Davide Iachini, Marco Iermanò, film presentato in Concorso alla 81esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. “Diva Futura” è prodotto da Matteo Rovere, è una produzione Groenlandia e PiperFilm con Rai Cinema in collaborazione con Netflix e uscirà nelle sale il 6 febbraio, distribuito da PiperFilm.


Il film è scritto da Giulia Louise Steigerwalt, la fotografia è a cura di Vladan Radovic, il montaggio di Gianni Vezzosi, la scenografia di Cristina Del Zotto, le musiche originali di Michele Braga, i costumi di Andrea Cavalletto, il trucco di Alessandra Vita, le acconciature di Donatella Borghesi, il casting di Sara Casani. Italia, anni ’80/’90. Riccardo Schicchi, con la sua agenzia Diva Futura, rivoluziona la cultura di massa trasformando l’utopia hippie dell’amore libero in un nuovo fenomeno: il porno. Sotto la sua guida, “ragazze della porta accanto” come Ilona Staller, Moana Pozzi, Eva Henger e molte altre diventano all’improvviso dive di fama mondiale nel mondo del porno ed entrano nelle case degli italiani grazie al boom delle televisioni private e dei videoregistratori in VHS. Viene coniata l’espressione “pornostar”, segnando l’inizio di una nuova era.


L’impatto mediatico è travolgente fino a portare all’elezione in Parlamento di Ilona Staller, detta “Cicciolina”, alla nascita del Partito dell’Amore e alla candidatura di Moana Pozzi a sindaco di Roma. È attraverso lo sguardo di Debora, giovane segretaria dell’agenzia con un mutuo sulle spalle, che viene raccontata l’avventura di questa grande “famiglia”, dove esplodono gelosie, tormenti e contraddizioni fino a perdere il controllo sull’industria stessa della pornografia. Tutto questo è accaduto perché esisteva un desiderio tanto nascosto quanto grande: quello di tutti.

Nato, da JFC Naples il via a esercitazione Steadfast Dart 25

Nato, da JFC Naples il via a esercitazione Steadfast Dart 25Milano, 10 gen. (askanews) – Steadfast Dart 25 (STDT25), la principale esercitazione NATO per il 2025, sarà la prima esercitazione di dispiegamento su larga scala della Allied Reaction Force (ARF) della NATO condotta in varie località geografiche all’interno dell’area di responsabilità del Supreme Allied Commander Europe (SACEUR).


In quanto tale, si tratta di una delle principali attività di vigilanza in tempo di pace che offre significativi effetti deterrenti dimostrando la reattività della NATO. Il NATO Rapid Deployable Corps Italy (NRDC-ITA) a Solbiate Olona, Varese, Italia, è a capo dell’esercitazione. Questa è la principale esercitazione NATO del 2025 con circa 10.000 soldati e 1.500 veicoli militari che convergono in Bulgaria, Grecia e Romania dalle nazioni alleate di Francia, Italia, Spagna, Slovenia, Turchia e Regno Unito. Più di 20 velivoli tra cui EF2000, F16, AV 8B HARRIER, A400 e 17 assetti navali tra cui navi da sbarco anfibie, fregate, navi antimine, cacciatorpediniere e sottomarini prenderanno parte all’esercitazione.


STDT25 dimostra anche le capacità dell’Allied Command Operations (ACO) di attivare e rafforzare l’ARF, per coordinare un rapido transito verso dove può fornire effetti di deterrenza strategica rafforzando le forze già presenti in loco. Questa esercitazione pianificata da tempo, sotto il comando del Joint Forces Command Naples (JFC Naples), soddisferà i requisiti stabiliti dal Supreme Headquarters Allied Powers Europe per esercitare l’ARF come elementi principali della NATO Allied Response Force.

Illy è il caffè ufficiale di Ita Airways

Illy è il caffè ufficiale di Ita AirwaysMilano, 10 gen. (askanews) – Partnership tra Ita Airways e illy per portare il caffè triestino nelle lounge aeroportuali della compagnia e a bordo degli aerei in tutte le classi, economy, premium e business.


Le sale di Ita Airways a Roma Fiumicino e a Milano Linate, saranno tutte personalizzate con richiami al claim di illy mentre all’interno delle lounge come a bordo degli aerei saranno serviti il blend illy 100% Arabica e le preparazioni a base di espresso. “La partnership con Ita Airways rappresenta per noi un importante accordo dal grande potenziale, che ci permetterà di offrire ai milioni di viaggiatori che ogni anno volano con la compagnia aerea l’esperienza di un caffè di qualità superiore e sostenibile – commenta Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè – Forte di una tradizione lunga oltre 90 anni, illy è oggi un simbolo della cultura italiana del caffè che, grazie a questa collaborazione, ci auguriamo possa essere apprezzata da un numero sempre maggiore di persone”. “Integrare il caffè illy nelle nostre lounge e a bordo dei nostri aerei rappresenta un passo importante nel nostro impegno a offrire ai passeggeri un’esperienza unica, all’insegna della qualità e dell’autenticità – ha aggiunto Andrea Benassi, direttore generale di Ita Airways – L’obiettivo di Ita Airways è rendere ogni viaggio un’immersione nel meglio del made in Italy. Questa collaborazione con illy rafforza e valorizza ulteriormente la nostra missione”.

De Cecco: il tribunale de L’Aquila rigetta ricorso ex consiglieri

De Cecco: il tribunale de L’Aquila rigetta ricorso ex consiglieriMilano, 10 gen. (askanews) – Il tribunale de L’Aquila, con un provvedimento del 30 dicembre, ha rigettato il ricorso di alcuni soci ed ex consiglieri di De Cecco. Lo riferisce in una nota il pastificio di Fara San Martino in cui precisa che, a novembre, anche il Collegio Arbitrale si era pronunciato contro l’ipotesi di irregolarità nella nomina dei componenti del consiglio di amministrazione avvenuta nell’assemblea del luglio 2023, ritenendole infondate. “Sia il Collegio Arbitrale adito, sia il Tribunale de L’Aquila hanno riconosciuto la piena regolarità dell’operato del consiglio di amministrazione e dell’assemblea – sottolinea l’azienda – In tutte le sedi è stata confermata la correttezza e la legittimità dell’azione amministrativa e dell’attività di controllo esercitate dagli organi sociali competenti”.


Il 2023 per De Cecco si era chiuso con ricavi superiori ai 630 milioni di euro, con una crescita del 22,5% negli ultimi due anni, un trend positivo che, conferma l’azienda, è proseguito nel 2024. E anche il 2025, aggiunge, “si prospetta come un anno di svolta, anche per quanto riguarda gli assetti societari”. Lo scorso ottobre poi l’assemblea ha nominato un nuovo consiglio di amministrazione, in continuità con il precedente, con la riconferma del Filippo Antonio De Cecco come presidente (carica che ricopre da 32 anni) e amministratore delegato. Accanto a lui, sono stati rinnovati i consiglieri Gianni Letta, Mario Boselli, Bruno Pavesi, Beatrice De Cecco, Giuseppe Adolfo De Cecco, Giuseppe Alfredo De Cecco e sono stati nominati nuovi membri, Francesco Pugliese e Giuseppe Aristide De Cecco. “Queste decisioni – prosegue l’azienda – confermano e rafforzano l’operato degli amministratori, il cui impegno, insieme alla competenza degli organi di controllo, è rimasto solido nonostante le azioni giudiziarie promosse da alcuni soci ed ex consiglieri”. “De Cecco si prepara ad affrontare le sfide del mercato con fiducia, puntando a raggiungere nuovi importanti risultati. Vi sono tutte le condizioni per un programma di potenziamento che, grazie a un piano quinquennale lungimirante, miri ad incrementare significativamente il fatturato – conclude – Tra le strategie principali, il Consiglio di Amministrazione intende valorizzare ulteriormente il marchio e rafforzare le linee di prodotto alimentare diverse dalla pasta”.

La Norvegia vuole ripristinare l’obbligo di rifugi antiaerei

La Norvegia vuole ripristinare l’obbligo di rifugi antiaereiRoma, 10 gen. (askanews) – Ipotizzando rischi di guerra, la Norvegia ha annunciato che sarà ripristinato l’obbligo di costruire rifugi antiaerei nei nuovi edifici, una delle circa 100 misure proposte per aumentare la preparazione del Paese. “In futuro dovremo tenere conto delle crisi e delle guerre e prepararci ad affrontarle”, ha affermato il ministro della Giustizia norvegese Emilie Enger Mehl, responsabile anche delle emergenze.


Insieme al primo ministro Jonas Gahr Store, Emilie Enger Mehl ha presentato un Libro bianco sulla preparazione del Paese. Tra un centinaio di proposte, il governo di centro-sinistra ha suggerito di ripristinare l’obbligo di dotare i nuovi grandi edifici di rifugi antiaerei, spiegando che la guerra in Ucraina ne ha dimostrato la necessità. Il vicino della Russia, membro della Nato, ha rinunciato a questo obbligo nel 1998, dopo l’implosione dell’Unione Sovietica e la fine della Guerra Fredda. Secondo il Libro bianco, la Norvegia attualmente dispone di rifugi in grado di ospitare circa il 45 per cento della sua popolazione, rispetto al 90 per cento della Finlandia, all’80 per cento della Danimarca e al 70 per cento della Svezia. Tra le altre misure previste, il governo vuole aumentare il numero di persone mobilitabili nella Protezione civile da 8mila a 12mila e aumentare l’autonomia alimentare per raggiungere un tasso di autosufficienza del 50 per cento entro il 2030.