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Tag: Sanremo 2023

Napoli City Half Marathon, Chiappinelli caccia al record

Napoli City Half Marathon, Chiappinelli caccia al recordRoma, 9 gen. (askanews) – Una mezza maratona che sa di storia, la Napoli City Half Marathon di domenica 23 febbraio si prepara a trasformarsi in una gara epocale. La gara, velocissima, si snoda su percorso ufficiale di 21,097km misurato e certificato e che si fregia della Label dalla World Athletics, delle 5 Stelle Quality Race dalla European Athletics, nonché del Gold Label FIDAL. Le premesse sono già stellari, l’evento racchiude in sé un primato unico, detenendo i record italiani di mezza maratona sia al maschile, grazie al 59’26” di Yemaneberhan Crippa (CS Polizia) fatto segnare nel 2022, che femminile, eguagliato dall’azzurra Sofiia Yaremchuk (CS Esercito) con 1h08’27” nell’ultima edizione.


Record non solo per i grandi atleti professionisti, ma anche tanti primati personali degli amatori, i tanti runner della domenica. Un’analisi dei dati dell’ultima edizione sui finisher (4.600) ha permesso di rilevare che il 30% dei runner ha tagliato il traguardo facendo segnare un nuovo personal best, un dato che corrobora la già assodata velocità del percorso e che permette, a ragione, di dichiarare Napoli City Half Marathon capitale italiana della mezza maratona. L’ottica è quella di aumentare la risonanza di un evento cardine in vista delle celebrazioni di Napoli Capitale Europea dello Sport 2026, Napoli Running sta quindi lavorando ad un cast stellare di elevato tasso tecnico internazionale. A cinquanta giorni dalla gara Napoli City Half Marathon cala l’asso con il nome dell’azzurro Yohanes “Yoghi” Chiappinelli (CS Carabinieri Sez. Atl.), neoprimatista italiano di maratona che verrà sulle velocissime strade di Napoli per provare a fare il nuovo record italiano di mezza maratona. Una carriera da atleta di mezzofondo iniziata presto, con a segno un’ampia collezione di medaglie nei 3000s ai Campionati Europei under20 2015 e under23 2017, più volte record allievi dei 3000s, persino capace di strappare a Francesco Panetta il primato nazionale nei 3000s nel 2016, quando ha conquistato il quinto posto ai Mondiali under20. Il salto di qualità a livello assoluto nel 2018 con il bronzo agli Europei di Berlino nei 3000s. Dal 2021 Chiappinelli ha iniziato a muovere i passi sulla strada, maturando esperienza su mezza e maratona. Durante l’ultimo autunno ha corso due volte a Valencia. In ottobre la mezza maratona corsa in 1h00:50″ crono molto vicino al suo primato personale e poi l’1 dicembre la grande impresa sulla distanza di maratona sempre a Valencia. Quella domani ha strappato a Yeman Crippa, che lo deteneva con 2h06:06, il primato maschile italiano di maratona fermando il cronometro sul 2h05:24. Con questa zampata Chiappinelli è diventato il più veloce maratoneta italiano di tutti tempi, il primo a scendere sotto il muro delle 2h06′, un risultato che certamente apre le porte ad onori e sogni ancora più grandi. Yoghi Chiappinelli, atleta del Tuscany Camp e allenato da Giuseppe Giambrone, in queste settimane si sta allenando sugli altipiani in Etiopia. E’ voluto tornare laggiù oltre che per allenarsi anche per scoprire il proprio passato e le proprie origini. Un passato fatto di povertà, di nonni che diventano genitori quando questi muoiono e lo lasciano solo, di orfanotrofio e poi dell’adozione a sette anni da parte della famiglia Chiappinelli, marito e moglie professori universitari a Siena dove è vissuto e cresciuto anche con la passione della musica e del clarinetto, il suo strumento preferito.

Mps: Delfin sale al 9,78% del capitale

Mps: Delfin sale al 9,78% del capitaleMilano, 9 gen. (askanews) – Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, sale ulteriormente nel capitale di Mps fino ad arrivare al 9,78% dalla precedente partecipazione del 3,5%, acquisita lo scorso novembre in occasione della vendita del 15% della banca senese da parte del Mef. Lo si apprende dagli aggiornamenti della Consob sulle partecipazioni rilevanti.


La salita nel capitale poco sotto la soglia rilevante del 10% è datata 27 dicembre, a seguito – si legge – dell’acquisto di azioni nell’ambito di una complessiva operazione di “share forward” e “collar share forward”.

”Lonely Dancers” di Conan Gray il brano più ascoltato nelle radio

”Lonely Dancers” di Conan Gray il brano più ascoltato nelle radioMilano, 9 gen. (askanews) – Con l’inizio del nuovo anno, Conan Gray celebra la pole position nella Top 100 EarOne Airplay Internazionali con “Lonely Dancers”. Posizionandosi al primo posto del report annuale, il singolo contenuto nell’album “Found Heaven”, ottiene il risultato di brano internazionale più ascoltato nelle radio italiane nel 2024.


Conan Gray ha recentemente concluso il suo tour mondiale “Found Heaven On Tour”, con l’ultima data a Londra il 10 novembre 2024, a chiusura della leg europea completamente sold out, portando live sul palco sia i brani del nuovo album sia i successi già apprezzati dai fan. Nell’aprile 2024, l’artista ha pubblicato “Found Heaven”, il suo terzo album in studio che contiene numerose canzoni di successo come “Killing me”, “Winner”, “Never Ending Song” e il brano internazionale più ascoltato nelle radio italiane nel 2024 “Lonely Dancers”.


“Found Heaven” segue la pubblicazione dei progetti che hanno permesso a Conan Gray di debuttare ed emergere nell’industria musicale, “Superache” e “Kid Krow”, quest’ultimo in particolare contenente la nota “Heather”, disco d’oro in Italia.

Chiara Bersani nuova artista associata di Triennale Milano Teatro

Chiara Bersani nuova artista associata di Triennale Milano TeatroMilano, 9 gen. (askanews) – Chiara Bersani è la nuova artista associata di Triennale Milano Teatro per il triennio 2025-2027. La nomina dell’artista lodigiana si aggiunge a quella del coreografo spagnolo Marcos Morau, fondatore e direttore de La Veronal, avvenuta a luglio di quest’anno.


Autrice e interprete tra le più intense della scena italiana ed europea, il rapporto di Chiara Bersani con Triennale si svilupperà in una relazione di confronto e collaborazione continua, attraverso il sostegno produttivo agli spettacoli e l’ospitalità, ma anche con il coinvolgimento in attività laboratoriali, progetti speciali aperti alle più ampie collaborazioni internazionali. Chiara Bersani è una performer e autrice attiva nell’ambito delle performing arts, del teatro di ricerca e della danza contemporanea. Presentati nei più importanti circuiti internazionali, i suoi lavori – tra i quali ricordiamo Goodnight, Peeping Tom (2016), The Olympic Games (2017) , Il canto delle balene (2020) e Sottobosco (2024) – nascono come creazioni in dialogo con spazi di diversa natura e sono rivolte prevalentemente a un pubblico “prossimo” alla scena.


La sua ricerca si basa sul concetto di Corpo Politico e sulla creazione di pratiche volte ad allenarne la presenza e l’azione. L’opera simbolo di questa ricerca è Gentle Unicorn (2017), performance inserita nel circuito Aerowaves che le è valsa il Premio UBU 2018 come miglior nuova attrice/performer under 35 e il prestigioso Total Theatre Awards al Festival di Edimburgo nel 2019. Emozionante e profondamente consapevole, Chiara Bersani impersona un modo di essere artista in maniera visceralmente contemporanea, multidisciplinare e viva, politica senza mai rinunciare alla tenerezza, che non fa sconti, ma crea un’empatia diversa e unica.

Musk protagonista all’incontro della premier con la stampa, Meloni assicura: non è un pericolo

Musk protagonista all’incontro della premier con la stampa, Meloni assicura: non è un pericoloRoma, 9 gen. (askanews) – Elon Musk, il proprietario di X, SpaceX e Tesla, è stato il protagonista principale dei temi discussi nell’annuale conferenza stampa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, organizzata da Ordine dei giornalisti e Associazione stampa parlamentare. Ben sei domande su quaranta hanno riguardato direttamente Musk, prossimo a diventare membro della nuova amministrazione Usa guidata da Donald Trump, il quale si ‘aggiudica’ esattamente la metà delle domande sul miliardario sudafricano rivolte alla premier. Ed è poi lo stesso Musk a commentare le parole della premier.


Poca politica italiana nelle richieste di chiarimento alla premier da parte dei giornalisti, se non qualche accenno alle riforme e ai referendum collegati: il rilascio della collega Cecilia Sala, avvenuto ieri, ha condizionato inevitabilmente l’agenda delle priorità. “Non ho provato emozione più grande in questi anni – ha confidato Meloni rispondendo alla prima domanda – di quando ho potuto chiamare una madre per dire che la figlia stava tornando a casa. E’ l’emozione che ho provato ieri”. Sulla vicenda, ha spiegato la premier, “non c’è stato un vero e proprio momento di svolta: è stata seguita sin dall’inizio, ci sono stati una serie di tasselli, le interlocuzioni con l’Iran sono soprattutto di natura diplomatica e di intelligence, il governo è tenuto alla riservatezza che si deve in questi casi, salvo ovviamente riferire negli ambiti competenti. Questa attenzione è dovuta anche al fatto che in Iran attualmente ci sono oltre 500 italiani e quindi bisogna essere molto cauti nel muoversi”.Ma ecco che dalla seconda domanda Musk si è fatto protagonista, con Meloni che è dovuta tornare a smentire l’esistenza di un accordo con Starlink, società controllata da SpaceX, relativo all’affidamento, da parte dell’Italia, di un servizio strategico di comunicazioni satellitari: “Non ho mai parlato personalmente con Elon Musk di queste vicende. Non so se altri siano abituati a usare la cosa pubblica per fare favori agli amici ma non è mio costume. Valuto gli investimenti stranieri – ha assicurato la premier – con l’unica lente dell’interesse nazionale”. In ogni caso, quelle con SpaceX sono “interlocuzioni nella normalità di un governo, si fa con decine di aziende che si propongono”. E quindi “il problema con SpaceX è che è privato o sono le idee di Musk? – ha poi contrattaccato Meloni riferendosi alle polemiche sollevate dall’opposizione nei giorni scorsi -, perché non accetto che a persone che la pensano come me venga attaccata una lettera scarlatta. La faccenda va trattata come un tema di sicurezza nazionale. Da una parte – ha spiegato – si tratta di mettere in sicurezza informazioni delicate parlando con un soggetto che è più avanzato” tecnologicamente, considerando che “per fare questo lavoro non ci sono alternative pubbliche”, quindi “questo è il dilemma”. “In un dibattito serio – ha insistito Meloni – questo sarebbe il tema del quale dobbiamo discutere, quale sia preferibile tra due scenari che non sono ottimali”.


Incalzata poi sulle ingerenze di Musk nella politica di altri Paesi, che si concretizza nei suoi post su X, Meloni ha sostenuto con forza che Musk non costituisce un pericolo per la democrazia. “Musk – ha argomentato – è una persona molto nota e facoltosa che esprime le sue posizioni: può piacere o non piacere ma stiamo parlando di questo. E quando si dice che costituisce un’ingerenza nella sovranità degli Stati e un pericolo per la democrazia io devo segnalare che non è il primo. E il problema è che è ricco o che non è di sinistra?”, ha aggiunto. “Di persone note e facoltose che esprimono le loro opinioni – ha proseguito – io ne ho viste parecchie. Spesso le esprimono contro di me e non ricordo che nessuno si sia mai scandalizzato. Il problema sarebbe quando persone facoltose usano quelle risorse per finanziare in mezzo mondo partiti e movimenti per condizionare le scelte degli Stati nazionali. Questo non lo fa Elon Musk. Lui ha finanziato la campagna elettorale nel suo paese del suo candidato ma non mi risulta che finanzi in giro per il mondo partiti. Questo lo fa Soros – ha sottolineato Meloni – e, questa sì, la considero una pericolosa ingerenza nella sovranità degli Stati nazionali”. “In molti casi – ha dovuto ammettere la premier – non condivido le parole” che Musk esprime sul suo social network, “ma da questo a un rischio per la democrazia ce ne corre”.“Il fatto che c’erano società che governavano la comunicazione e che avevano un fatturato che delle volte superava il Pil di interi stati nazionali è un tema che ho posto anni fa, quando non interessava nessuno. Un tema molto più grave – ha aggiunto – è quando quelle persone usano quegli strumenti per decidere chi possa dire cosa, perché la libertà di espressione è alla base della democrazia. Ma questo non l’ha fatto Musk, che consente a tutti di dire qualsiasi cosa sulla sua piattaforma e viene per questo molto contestato. Lo hanno fatto altri che hanno deciso chi poteva scrivere e cosa poteva dire: io sono stata bannata svariate volte. Non può diventare un problema quando uno dei padroni di queste piattaforme non è più d’accordo con me, non si è credibili a porre questa questione adesso”. Sempre su Musk la premier ha anche dovuto smentire che il miliardario abbia avuto un ruolo nella liberazione di Sala: “Se ha avuto un ruolo io non ne ho notizia”.


In tema di affari interni la premier ha poi anticipato una decisione del Consiglio dei ministri, confermando che in sostituzione dell’ex capo del Dis Elisabetta Belloni, “per cui ho stima e rispetto enormi”, “abbiamo deciso di nominare il prefetto Vittorio Rizzi, attuale vicedirettore dell’Aisi.Infine, tornando ai temi internazionali, dalla premier è arrivata una considerazione rassicurante sulle minacce del presidente eletto degli Usa: le affermazioni di Trump sulla Groenlandia e il Canale di Panama, ha sostenuto Meloni, “rientrano nel dibattito a distanza tra grandi potenze, è un modo energico per dire che gli Usa non rimarranno a guardare di fronte alla previsione che altri grandi player globali muovono in zone di interesse strategico per gli Usa e, aggiungo, per l’Occidente. Io la leggo così, poi mi confronterò con i miei omologhi europei nelle prossime ore”.


In serata  le parole della premier sono state anche commentate dallo stesso Elon Musk: “E Soros sta perdendo”, ha postato sul suo profilo di X . 

Per la Giornata della Memoria torna in sala “La zona d’interesse”

Per la Giornata della Memoria torna in sala “La zona d’interesse”Roma, 9 gen. (askanews) – “La zona d’interesse” (The Zone of Interest) di Jonathan Glazer torna in sala il 26, 27, 28 e 29 gennaio per la Giornata della Memoria, dopo il suo percorso costellato di premi – 171 nominations e 61 vinti, tra cui due Premi Oscar (Miglior film internazionale e miglior sonoro), il Gran Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes, tre Bafta, e la più recente designazione di “Film della Critica 2024” da parte del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.


Definito il miglior film sull’Olocausto dai tempi di Schindler’s List dal Premio Oscar Steven Spielberg e il film del secolo dal Premio Oscar Alfonso Cuarón, celebrato dalla critica che l’ha accolto come “capolavoro geniale”, “capolavoro contemporaneo”, “un’opera ipnotica”, “un film come nessun altro”, “un lungometraggio necessario”, “duro e bellissimo”, “un film imperdibile”, “epocale”. Il film ha saputo infatti, con un sorprendente linguaggio cinematografico potente e innovativo, conquistare un posto nell’immaginario collettivo, varcando i confini del grande schermo per diventare un tema di stringente attualità e di discussione tra i taste maker e gli opinion leader. Un film che è andato oltre il cinema e che ha convogliato riflessioni, spunti di discussione, dibattiti, che hanno investito la politica, la società, la cultura, diventando un vero e proprio cult, un must see.


I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, distributori italiani del film, dopo il grande successo di box office dello scorso anno (il film ha totalizzato 4.841.953,89 euro di incasso con 723.008 presenze), hanno deciso di riprogrammare La zona d’interesse per quattro giorni in occasione della Giornata della Memoria, proprio per l’alto valore di testimonianza del film, che rappresenta l’opera chiamata a raccogliere in questo decennio l’eredità dei grandi capolavori del cinema che, da Schindler’s List a Il Pianista, da Train de Vie a La Vita è bella, hanno raccontato una delle pagine più buie della storia del Novecento. Una deliziosa villetta, un giardino paradisiaco e l’agghiacciante serenità di una famiglia che, tra gite in barca e feste in piscina, ignora l’orrore al di là del muro, in uno sconvolgente ritratto della banalità del male. Un capolavoro cinematografico acclarato che porta il tema dell’Olocausto in territori assolutamente finora inesplorati. Reinventando il grande romanzo di Martin Amis, Jonathan Glazer ha realizzato un film epocale sullo Sguardo e sulla percezione soggettiva portando d’un colpo il Cinema avanti di un secolo, con la più pura emozionante ed estrema sperimentazione in termini di stile, visione, linguaggio.


Prodotto da A24 e Extreme Emotions, La zona d’interesse (The Zone of Interest), sarà nelle sale italiane dal 26 al 29 gennaio 2025 distribuito da I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.

Cinema, Lux Santa di Matteo Russo nelle sale dal 22 gennaio

Cinema, Lux Santa di Matteo Russo nelle sale dal 22 gennaioMilano, 9 gen. (askanews) – Lux Santa di Matteo Russo arriva in sala dal 22 gennaio 2025, distribuito da Cattive Produzioni, dopo la presentazione in concorso nella sezione Documentari italiani in anteprima al 41TFF Torino Film Festival e la selezione all’Italian Showcase di CannesDocs 2023


Il film in tour per le sale partirà da Milano per poi proseguire in Puglia, Calabria, Lazio e in molte altre città e regioni italiane. Matteo Russo, classe 1992, al suo primo lungometraggio, documenta una tradizione millenaria, facendo emergere spiragli di una bellezza solitamente nascosta. I protagonisti di Lux Santa conducono tra le vie del quartiere Fondo Gesù di Crotone mostrandoci come in un territorio ostile e di confine, la vita, l’amicizia e la fratellanza intorno al rito dei tradizionali fuochi di Santa Lucia, sono un modo per sopravvivere all’assenza dei loro padri.


Crotone, sulle rive dello Ionio, piccola città della Calabria, 70 mila abitanti circa. Ogni 13 dicembre sullo sfondo silenzioso del cielo e del mare, gruppi di ragazzi onorano la tradizione dei fuochi di Santa Lucia costruendo e facendo ardere, nei vari quartieri, maestose piramidi di legno. La leggenda popolare narra che Santa Lucia fosse cieca. I dipinti la ritraggono con lo sguardo perso nel vuoto e in mano un piatto d’argento con sopra riposti i suoi occhi. Il rito, nella cittadina, ha l’intento di restituire, attraverso il fuoco, la luce alla Santa nel giorno che la celebra. Protagonisti sono i ragazzi del quartiere Fondo Gesù che nelle giornate che precedono il rito, per le vie della città, alla ricerca della legna per le pire, fanno i conti con i problemi personali delle loro vite familiari. Si ritrovano a vivere già senza i loro padri e sono costretti ad essere mariti, sentendosi addosso il peso insormontabile della perdita dell’adolescenza. C’è chi ha a che fare con un padre in carcere, chi non lo ha mai conosciuto o chi, da qui a poco, lo perderà. Un rito quello dei Fuochi di Santa Lucia che li unisce come fratelli nel perseguire un unico obiettivo: realizzare la struttura più alta e imponente della città. La maestosa piramide che arde li aiuta a ritrovare sé stessi e oltre alla gioventù perduta anche un barlume di luce e speranza nelle loro vite. Lux Santa, girato a Crotone, per la regia di Matteo Russo, scritto da Matteo Russo e Carlo Gallo, è prodotto da Naffintusi di Orazio Guarino e Marco Santoro, con la produzione esecutiva di Vincenzo D’Arpe, In collaborazione con Rai Cinema con il supporto della Calabria Film Commission. Musiche di Ginevra Nervi.

Musk protagonista all’incontro con la stampa, Meloni: non è un pericolo

Musk protagonista all’incontro con la stampa, Meloni: non è un pericoloRoma, 9 gen. (askanews) – Se Elon Musk lo venisse a sapere il suo ego ne uscirebbe ulteriormente rafforzato: il proprietario di X, SpaceX e Tesla, è stato il protagonista principale dei temi discussi nell’annuale conferenza stampa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, organizzata da Ordine dei giornalisti e Associazione stampa parlamentare. Ben sei domande su quaranta hanno riguardato direttamente Musk, prossimo a diventare membro della nuova amministrazione Usa guidata da Donald Trump, il quale si ‘aggiudica’ esattamente la metà delle domande sul miliardario sudafricano rivolte alla premier.


Poca politica italiana nelle richieste di chiarimento alla premier da parte dei giornalisti, se non qualche accenno alle riforme e ai referendum collegati: il rilascio della collega Cecilia Sala, avvenuto ieri, ha condizionato inevitabilmente l’agenda delle priorità. “Non ho provato emozione più grande in questi anni – ha confidato Meloni rispondendo alla prima domanda – di quando ho potuto chiamare una madre per dire che la figlia stava tornando a casa. E’ l’emozione che ho provato ieri”. Sulla vicenda, ha spiegato la premier, “non c’è stato un vero e proprio momento di svolta: è stata seguita sin dall’inizio, ci sono stati una serie di tasselli, le interlocuzioni con l’Iran sono soprattutto di natura diplomatica e di intelligence, il governo è tenuto alla riservatezza che si deve in questi casi, salvo ovviamente riferire negli ambiti competenti. Questa attenzione è dovuta anche al fatto che in Iran attualmente ci sono oltre 500 italiani e quindi bisogna essere molto cauti nel muoversi”. Ma ecco che dalla seconda domanda Musk si è fatto protagonista, con Meloni che è dovuta tornare a smentire l’esistenza di un accordo con Starlink, società controllata da SpaceX, relativo all’affidamento, da parte dell’Italia, di un servizio strategico di comunicazioni satellitari: “Non ho mai parlato personalmente con Elon Musk di queste vicende. Non so se altri siano abituati a usare la cosa pubblica per fare favori agli amici ma non è mio costume. Valuto gli investimenti stranieri – ha assicurato la premier – con l’unica lente dell’interesse nazionale”. In ogni caso, quelle con SpaceX sono “interlocuzioni nella normalità di un governo, si fa con decine di aziende che si propongono”. E quindi “il problema con SpaceX è che è privato o sono le idee di Musk? – ha poi contrattaccato Meloni riferendosi alle polemiche sollevate dall’opposizione nei giorni scorsi -, perché non accetto che a persone che la pensano come me venga attaccata una lettera scarlatta. La faccenda va trattata come un tema di sicurezza nazionale. Da una parte – ha spiegato – si tratta di mettere in sicurezza informazioni delicate parlando con un soggetto che è più avanzato” tecnologicamente, considerando che “per fare questo lavoro non ci sono alternative pubbliche”, quindi “questo è il dilemma”. “In un dibattito serio – ha insistito Meloni – questo sarebbe il tema del quale dobbiamo discutere, quale sia preferibile tra due scenari che non sono ottimali”.


Incalzata poi sulle ingerenze di Musk nella politica di altri Paesi, che si concretizza nei suoi post su X, Meloni ha sostenuto con forza che Musk non costituisce un pericolo per la democrazia. “Musk – ha argomentato – è una persona molto nota e facoltosa che esprime le sue posizioni: può piacere o non piacere ma stiamo parlando di questo. E quando si dice che costituisce un’ingerenza nella sovranità degli Stati e un pericolo per la democrazia io devo segnalare che non è il primo. E il problema è che è ricco o che non è di sinistra?”, ha aggiunto. “Di persone note e facoltose che esprimono le loro opinioni – ha proseguito – io ne ho viste parecchie. Spesso le esprimono contro di me e non ricordo che nessuno si sia mai scandalizzato. Il problema sarebbe quando persone facoltose usano quelle risorse per finanziare in mezzo mondo partiti e movimenti per condizionare le scelte degli Stati nazionali. Questo non lo fa Elon Musk. Lui ha finanziato la campagna elettorale nel suo paese del suo candidato ma non mi risulta che finanzi in giro per il mondo partiti. Questo lo fa Soros – ha sottolineato Meloni – e, questa sì, la considero una pericolosa ingerenza nella sovranità degli Stati nazionali”. “In molti casi – ha dovuto ammettere la premier – non condivido le parole” che Musk esprime sul suo social network, “ma da questo a un rischio per la democrazia ce ne corre”. “Il fatto che c’erano società che governavano la comunicazione e che avevano un fatturato che delle volte superava il Pil di interi stati nazionali è un tema che ho posto anni fa, quando non interessava nessuno. Un tema molto più grave – ha aggiunto – è quando quelle persone usano quegli strumenti per decidere chi possa dire cosa, perché la libertà di espressione è alla base della democrazia. Ma questo non l’ha fatto Musk, che consente a tutti di dire qualsiasi cosa sulla sua piattaforma e viene per questo molto contestato. Lo hanno fatto altri che hanno deciso chi poteva scrivere e cosa poteva dire: io sono stata bannata svariate volte. Non può diventare un problema quando uno dei padroni di queste piattaforme non è più d’accordo con me, non si è credibili a porre questa questione adesso”. Sempre su Musk la premier ha anche dovuto smentire che il miliardario abbia avuto un ruolo nella liberazione di Sala: “Se ha avuto un ruolo io non ne ho notizia”. In tema di affari interni la premier ha poi anticipato una decisione del Consiglio dei ministri, confermando che in sostituzione dell’ex capo del Dis Elisabetta Belloni, “per cui ho stima e rispetto enormi”, “abbiamo deciso di nominare il prefetto Vittorio Rizzi, attuale vicedirettore dell’Aisi.


Infine, tornando ai temi internazionali, dalla premier è arrivata una considerazione rassicurante sulle minacce del presidente eletto degli Usa: le affermazioni di Trump sulla Groenlandia e il Canale di Panama, ha sostenuto Meloni, “rientrano nel dibattito a distanza tra grandi potenze, è un modo energico per dire che gli Usa non rimarranno a guardare di fronte alla previsione che altri grandi player globali muovono in zone di interesse strategico per gli Usa e, aggiungo, per l’Occidente. Io la leggo così, poi mi confronterò con i miei omologhi europei nelle prossime ore”.

Bobo Rondelli in “Storie Assurde tour”, al via 16 gennaio da Milano

Bobo Rondelli in “Storie Assurde tour”, al via 16 gennaio da MilanoRoma, 9 gen. (askanews) – Parte da Milano il 16 gennaio il “Storie Assurde tour”, nuova avventura live di Bobo Rondelli. Una serie di concerti in cui il cantautore livornese porterà sul palco il suo repertorio storico accanto ai brani dell’ultimo album, da cui la tournée prende il nome. Ad accompagnarlo, la band pop-swing Musica da Ripostiglio, che ha collaborato alle registrazioni del disco curandone anche gli arrangiamenti, per uno spettacolo all’insegna del lato più giocoso e spensierato dell’artista.


Dopo Milano (Santeria Toscana 31), il tour cura di Kashmir music farà tappa il 23 gennaio al Monk di Roma, il 28 al Locomotiv Club di Bologna, il 29 all’Hiroshima Mon Amour di Torino, il 5 febbraio al Teatro Cartiere Carrara di Firenze, il 7 al Teatro Impavidi di Sarzana (SP) Con una carriera che ha attraversato musica, teatro, cinema e letteratura, Bobo Rondelli è capace di ammaliare, divertire, emozionare il pubblico grazie alla sua autenticità e al suo spirito libero. Sempre lontano dalle convenzioni, ha calcato centinaia di palchi, dalle grandi piazze ai piccoli teatri, portando con sé una carica emotiva e una sincerità che lo hanno reso fra i più apprezzati artisti della scena contemporanea.


Pubblicato lo scorso giugno, “Storie Assurde” è una selezione dei brani più ironici e scanzonati di Bobo Rondelli, alcuni dei quali mai pubblicati prima in un disco. Tra questi, canzoni amatissime nei suoi live, come “Mantenuto”, “La Chiappona”, “Il Gigolò a Rotterdam” e “I dolori del giovane Walter”. Un invito a riscoprire il suo mondo fatto di canzoni, racconti e suggestioni, con la certezza che anche questa volta saprà stupire, divertire e far riflettere. “Con la band c’è molta affinità e abbiamo tante idee da proporre al nostro pubblico – spiega Bobo Rondelli – I personaggi di ‘Storie Assurde’ sono quelli che incontri per strada, gente normale con la loro vita tragicomica. Tutti hanno un amico che si innamora di continuo, senza mai essere corrisposto. Oppure quello che si imbuca in ogni occasione, anche quando non c’entra nulla. Credo che sia questo che piace al pubblico, potersi identificare e trovare in questi racconti le persone che incontrano ogni giorno. Portare ‘Storie Assurde’ nei teatri ci darà la possibilità di creare un filo conduttore, un racconto di cui però non vorrei anticipare troppo”.

Turismo, a Napoli l’ospitalità va in scena con Tuttohotel 2025

Turismo, a Napoli l’ospitalità va in scena con Tuttohotel 2025Milano, 9 gen. (askanews) – Dal 20 al 22 gennaio 2025 innovazione, ispirazioni e nuove tendenze dell’accoglienza alberghiera ed extra alberghiera saranno in mostra in occasione della quinta edizione di Tuttohotel, ospitata nel padiglione 10 della Mostra d’Oltremare di Napoli.


La Fiera organizzata da Ticketlab, Squisito Eventi e D&D group, specializzata fino all’ultimo dettaglio nell’ospitalità, attraverso il suo innovativo format mette a fuoco il comparto ricettivo fornendo informazioni e strumenti per poter affrontare con la giusta competenza e nel migliore dei modi il pubblico dei viaggiatori contemporanei. Sarà grande la propensione alla contaminazione di eccellenze: ne è esempio la recente partnership con @thenapolitaner, grazie alle immagini grafiche di Cristina Damiani, che identifica con l’illustrazione la cultura partenopea dal forte carattere mediterraneo. Tutto ciò che è innovazione si concentra in un appuntamento che racchiude ogni aspetto dell’accoglienza alberghiera ed extra alberghiera con un’esposizione variegata per ogni aspetto dell’industria ricettiva. Ne scaturisce un viaggio attraverso l’evoluzione dei sistemi di ospitalità, dagli hotel ai b&b alle case vacanza, raccontato attraverso la consolidata e originale formula espositiva di TH, trasposta direttamente in originali installazioni.


Un evento in crescita, sia per il numero sempre più ampio di espositori e pubblico, che per aree dimostrative come la neo Vision Hotel, un hotel simulato che accoglie visitatori, agenti, grossisti, buyer, architetti e associazioni, proprio come in una struttura alberghiera dalla Hall/Reception, all’area Lounge/Food & Beverage, passando per le Camere e fino all’Area Wellness/Spa/Fitness in scala 1:1, per una vera immersione di accoglienza mediterranea. Un modo per celebrare la centralità di Napoli e dei suoi dintorni famosi in tutto il mondo, come meta turistica dell’anno. Installazioni che presentano soluzioni ambientate con materiali, rivestimenti e prodotti che valorizzano la sostenibilità, oltre a suggerire soluzioni progettuali di design per ambienti interni di piccole strutture ricettive, e poi ExtraNet area speciale dedicata a prodotti e ai servizi per il mondo extra alberghiero in cui l’ABBAC terrà corsi e talk di approfondimento per B&B e case vacanza, e ancora Green Hospitality Design, che presenta soluzioni green e innovative per l’ospitalità all’aria aperta, area destinata a gestori di campeggi, glamping e villaggi turistici. Un modo per racchiude ogni aspetto dell’accoglienza con aree espositive delle principali aziende con prodotti e servizi per le strutture. Atteso è anche il Tuttohotel Awards, alla terza edizione, realizzato con la collaborazione del Dipartimento di Economia dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli e l’assegnazione di premi prestigiosi che sanciscono il valore delle strutture, nelle diverse categorie, sottolineando l’impegno dei gestori, nella valorizzazione dell’ospitalità mediterranea nel corso del 2024 e gratificandone impegno e responsabilità. Ed ancora conferenze, workshop e presentazioni dal vivo per una panoramica ampia e completa delle tendenze attuali e future dell’industria alberghiera