Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: Sanremo 2023

Findus, i pisellini primavera compiono 60 anni: nel 2024 fatturato +5%

Findus, i pisellini primavera compiono 60 anni: nel 2024 fatturato +5%Milano, 6 apr. (askanews) – Sono il simbolo di un’azienda che, con i cibi surgelati, ha contribuito a cambiare le abitudini a tavola degli italiani. Ma con quell’azienda condividono anche la nascita 60 anni fa, nella pianura pontina. Perchè i pisellini primavera, oggi presenti nei freezer di 4 milioni di famiglie, compaiono per la prima volta sul mercato nel 1965, un anno dopo l’apertura dello stabilimento Findus di Cisterna di Latina, creando, con la loro portata innovativa, una nuova categoria merceologica e gettando le basi per la leadership di Findus in quel mercato.


“I pisellini primavera nascono con l’installazione della fabbrica a Cisterna di Latina di Findus. La fabbrica nasce il 13 giugno del 1964, i pisellini primavera arrivano sul mercato nel 1965, rappresentando il primo segnale di una mentalità dedita all’innovazione e al miglioramento della qualità – ci ha detto Renato Roca, country manager di Findus Italia – Perché non solo segnano la nascita della surgelazione veloce dei vegetali, ma anche la capacità di andare a determinare qualità, calibro e differenziazione all’interno di una categoria merceologica come quella dei piselli, inventando una segmentazione che porta alla nascita dei piselli novelli da un lato e dei pisellini primavera dall’altro lato. Per noi, oggi, questo prodotto è ancora una colonna portante del nostro assortimento e siamo contenti di celebrarne un traguardo così importante”. In questi 60 anni i pisellini primavera Findus, non solo hanno unito le generazioni – 9 su dieci li mangiavano da bambini e da genitori, il 95%, li propone ai propri figli – ma sono approdati, secondo un’indagine commissionata da Findus ad AstraRicerche, nel freezer di quasi tutti gli italiani. Li conoscono, infatti, tutti e oltre l’80% li porta in tavola, per un pasto quotidiano o in occasioni speciali. A conferma di questo apprezzamento i dati di mercato che confermano Findus come leader nel segmento dei piselli surgelati con una quota di mercato del 61%.


“I pisellini primavera sono presenti all’interno di 4 milioni di famiglie italiane, se consideriamo tutti i nostri piselli surgelati superiamo i 6 milioni – ha spiegato Roca – l’anno scorso abbiamo venduto 24.000 tonnellate tra pisellini primavera e piselli novelli e i piselli primavera da soli sono cresciuti del 5% del fatturato. Questo vuol dire che è un prodotto che malgrado i 60 anni ha ancora una forza nell’entrare all’interno del repertorio di consumo delle famiglie italiane”. Nello specifico, nel settore dei piselli (piselli novelli e pisellini primavera), Findus ha raggiunto un valore delle vendite “pari a quasi 124 milioni di euro, con un +3,4% rispetto al periodo precedente (Circana, year ending Febbraio 2024), confermando la sua leadership indiscussa, con una quota di mercato pari a 61% delle vendite a valore” evidenzia il country manager. La categoria dei piselli rientra nel più ampio segmento dei vegetali surgelati nel quale Findus, oggi parte del gruppo Nomad foods, registra dati in costante crescita. “Findus si conferma un attore chiave nel mercato dei surgelati, con una crescita costante e positiva che interessa diversi comparti e categorie di prodotto, continuando a consolidare la sua posizione di leader non solo nel segmento dei pisellini, ma anche nell’intero comparto veg” ha affermato Roca, evidenziando che “anche altre referenze strategiche del comparto vegetale stanno registrando ottimi risultati. Gli spinaci segnano oltre 8 milioni di euro in vendite a valore, con un incremento del 5,5% rispetto al periodo precedente (Circana, year ending Febbraio 2024). I fagiolini si distinguono particolarmente, con oltre 8 milioni di euro in vendite a valore e un significativo +9,9% rispetto al periodo precedente. Anche il comparto delle zuppe e dei minestroni cresce, con un valore di vendite pari a quasi 66 milioni di euro e un incremento del 2,5% rispetto al periodo precedente”.


Dal 1965 i pisellini primavera vengono prodotti nello stabilimento Findus di Cisterna di Latina da dove arriva l’80% dei volumi di Findus Italia e dove si producono fino a 17.000 tonnellate di vegetali. Un lavoro che vede tradizione agricola e innovazione viaggiare di pari passo: “C’è innovazione, c’è lavoro, c’è meticolosità, c’è una sorta di magia, come la definisco io, nel senso che tutto nasce dalla definizione delle aree di coltivazione, aree vocate per caratteristiche pedoclimatiche molto specifiche che favoriscono la coltivazione di piselli con quelle caratteristiche – ha spiegato Roca – Soprattutto c’è un grandissimo lavoro da parte dei nostri agronomi, sia in termini di preparazione dei campi sia nel momento della raccolta”. La raccolta dei piselli, spiega “ha un orizzonte temporale ridottissimo, dagli inizi di maggio fino al massimo a metà giugno ed è un lavoro che va seguito giorno per giorno perché ritardare o anticipare la raccolta di 24 ore può cambiare completamente la qualità del prodotto e quindi i nostri agronomi sono lì con strumenti come il tenderometro a misurare la tenerezza dei piselli”. Ma c’è anche un altro aspetto che Roca ritiene fondamentale: “E’ la capacità di raccogliere e surgelare i piselli entro tre ore per bloccarne le caratteristiche nutrizionali. Dopo una leggera scottatura che serve a mantenere consistenza e colore, vengono subito surgelati in modo da mantenere tutta l’essenza e la naturalità del prodotto fresco”.

Vinitaly, una colomba al Prosecco come augurio per la pace

Vinitaly, una colomba al Prosecco come augurio per la paceVerona, 6 apr. (askanews) – “In occasione del Vinitaly, presso lo stand Stefano Bottega, verrà servita una colomba al Prosecco da 3 kg, come augurio per la pace in un momento storico difficile, caratterizzato da una conflittualità diffusa”. Lo annuncia una nota diffusa dalla casa vinicola. “Questo esclusivo dolce pasquale nasce da un rapporto privilegiato con Zaghis, storica azienda dolciaria di Ponte di Piave (TV). La collaborazione è stata avviata lo scorso anno e si è concretizzata in un inedito panettone alla Grappa Riserva Privata Barricata”, prodotto di successo, che è stato commercializzato in tutta Italia e che ha fatto il tutto esaurito poco prima delle festività natalizie.


La colomba al Prosecco Bottega, risultato della ricerca di Zaghis, è stata prodotta in un pezzo unico appositamente per la fiera. Si tratta del tradizionale prodotto dolciario da forno con glassa, mandorle e canditi. “L’aggiunta di una bagna al Prosecco la arricchisce delicatamente e ne esalta la morbidezza e il profumo. Viene realizzata con una lavorazione artigianale a ridotto impatto energetico mediante lievitazione naturale, ottenuta grazie all’originale lievito madre del 1964, vero patrimonio di Zaghis”, continua la nota. Nello stesso contesto Stefano Bottega presenta “l’ultima novità, che allarga la linea di vini spumanti a suo nome. Si tratta di un Prosecco Doc Brut, che ha origine da uve Glera, coltivate in provincia di Treviso e caratterizzate da un spiccata carica aromatica. Il perlage fine e persistente introduce sentori fruttati e floreali di mela, pesca bianca, agrumi, acacia e glicine. Al palato è fresco, delicato ed equilibrato con un’acidità e una morbidezza che si integrano armoniosamente”.

Nonno Nanni: fatturato 2024 sale a 134 mln, ora ampliare gamma prodotti

Nonno Nanni: fatturato 2024 sale a 134 mln, ora ampliare gamma prodottiMilano, 6 apr. (askanews) – Il 2024 per Nonno Nanni, il marchio della Latteria Montello di Giavera del Montello, nel Trevigiano, si è chiuso in crescita del 9,8% a volume e del 5,7% a valore con un fatturato che sale così a 134,2 milioni di euro, rafforzando la propria quota in quasi tutti i mercati in cui opera. Per l’azienda veneta, guidata dalla famiglia Lazzarin, si tratta di una performance superiore al mercato, che ha registrato tassi positivi sia nei mercati storici dove il brand è leader, come il mercato dello stracchino e squaquerello, sia in mercati più recenti come quello delle paste filate, come mozzarella, burrata, stracciatella.


Segnali positivi arrivano anche dai primi mesi del 2025 quando, accanto allo sviluppo del core business, l’azienda lattiero-casearia punta ad ampliare la propria offerta in nuovi segmenti ed espandere il business internazionale. In questa direzione vanno i nuovi formati nella gamma pasta filata, già scelta da oltre 1,5 milioni di famiglie italiane, che hanno visto l’introduzione delle ciliegine di mozzarella da 150 grammi e un formato per il tris di mozzarella con un peso maggiore (da 100 a 125 grammi per ogni mozzarella) per rispondere alle esigenze del mercato delle famiglie alto consumanti. Stessa logica seguita per il formaggio fresco spalmabile di cui è aumentata la grammatura “per andare incontro alle necessità crescenti di ricettazione del prodotto in casa”. “Il lancio di queste novità segna per Nonno Nanni un ulteriore passo verso le esigenze di un consumatore che ricerca il gusto e la versatilità – afferma Silvia Lazzarin, presidente di Nonno Nanni – Nonno Nanni è una garanzia per le famiglie italiane che lo scelgono ogni giorno, e noi vogliamo continuare a riaffermare il nostro impegno nell’offrire sempre di più una vasta gamma di prodotti freschi di qualità, e soluzioni che uniscono innovazione e tradizione”.

Kellanova: colazione a scuola per 89% bimbi occasione per socializzare

Kellanova: colazione a scuola per 89% bimbi occasione per socializzareMilano, 6 apr. (askanews) – La colazione a scuola ha un impatto positivo sulla frequenza scolastica (87%), sulle relazioni con i compagni (89%) e sul modo in cui i bambini pensano e vedono il cibo, in maniera più consapevole (79%). E’ quanto emerge dalla ricerca di Kellanova e Spark – The international insights and research agency, che analizza il ruolo crescente dei Breakfast club nel contribuire a migliorare la socialità dei bambini e delle bambine, contrastando la povertà alimentare.


Il Breakfast club è il progetto di Kellanova e Croce Rossa italiana che, dal 2016, vive in 17 istituti di istruzione primaria sul territorio italiano al fine di garantire, ogni giorno, un primo pasto equilibrato ai piccoli studenti appartenenti alle fasce più fragili della popolazione. A confermare i benefici di questa iniziativa i bambini e le bambine stessi che hanno espresso un alto gradimento per i Breakfast club (81%), soprattutto per la possibilità di trascorrere più tempo con gli amici, una delle ragioni principali (69%); una tendenza in crescita, con un aumento dal 18% al 24% nel 2025.


“Il momento della colazione, soprattutto a scuola, resta un pilastro per la crescita dei bambini, sia dal punto di vista nutrizionale che sociale – ha commentato Giuliana Gentile, communication & Esg Lead Italia di Kellanova – In un contesto socioeconomico incerto, le iniziative come la nostra possono fare la differenza, stimolando la socialità dei bambini e delle bambine e la loro consapevolezza su un’alimentazione equilibrata e, soprattutto, garantendo a tutte le fasce della popolazione l’accesso ad un pasto importante come la colazione”. Rispetto al 2023, l’indagine evidenzia una maggiore consapevolezza riguardo al ruolo e ai benefici dei Breakfast club, nonostante un contesto socioeconomico segnato dall’inflazione e dalle ripercussioni dello scenario geopolitico. Come, infatti, sottolinea la ricerca, permane una condizione di incertezza delle famiglie italiane circa il budget da dedicare alle spese alimentari (23%). Questo fenomeno incide sull’alimentazione dei più piccoli, come conferma anche il 52% degli insegnanti che vede, almeno una volta a settimana, arrivare i bambini a scuola senza aver consumato la prima colazione. L’indagine rimarca come quello dei bambini e delle bambine che arrivano a scuola senza aver fatto colazione, sia ancora un problema significativo per il 47% degli intervistati (+7% rispetto al 2023), con conseguenze importanti sull’apprendimento e sulla concentrazione (secondo il 70% degli intervistati rispetto al 63% del 2023), sulla stanchezza durante le lezioni (64%) dei più giovani, a cui un insegnante su 4 sopperisce distribuendo cibo in classe .


Grazie a questa iniziativa di Kellanova e Cri, dal lancio fino a oggi sono state distribuite oltre 468.000 colazioni e coinvolti più di 8.600 bambini (totale calcolato sommando il numero di minori coinvolti ogni anno scolastico dal 2016 ad oggi). Per l’anno scolastico in corso, l’azienda distribuirà oltre 130.000 colazioni, strutturate secondo le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità, fino a circa 3.000 bambini e bambine, grazie anche all’aggiunta di 5 nuovi club nelle città di Andria, Gioia Tauro, La Spezia, Milano, Monopoli raggiungendo quota 15 sul territorio.

A scuola d’impresa: Barilla apre le porte di Mulino Bianco agli studenti

A scuola d’impresa: Barilla apre le porte di Mulino Bianco agli studentiMilano, 6 apr. (askanews) – Barilla aderisce, per il secondo anno consecutivo, al progetto “A scuola d’impresa”, l’iniziativa promossa da Museimpresa, Archivio del cinema industriale e Liuc – Università Cattaneo per avvicinare giovani studenti al made in Italy, attraverso visite guidate, attività progettuali presso musei o archivi d’impresa, il tutto accompagnato dalla realizzazione di un project work finale. Al centro di questa edizione c’è il progetto di Barilla “Mulino Bianco: un museo a portata di click”, che ha offerto ai ragazzi l’opportunità di esplorare, grazie all’Archivio storico Barilla, la storia della comunicazione del brand, e di realizzare un vero e proprio museo virtuale dedicato ai suoi 50 anni.


“A Scuola d’impresa” rientra nei percorsi di Orientamento e Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) e rappresenta un’occasione per le classi del triennio delle scuole secondarie di secondo grado di tutti gli indirizzi di studio di scoprire da vicino il patrimonio storico e comunicativo delle imprese italiane. Finora, sono tre le classi di istituti superiori di Parma che hanno preso parte attivamente al progetto, immergendosi nell’universo Mulino Bianco. Nello specifico Barilla ha portato avanti il progetto “Mulino Bianco: un museo a portata di click”, rivolto agli studenti del triennio delle scuole secondarie di II grado e sviluppata in più fasi. Tra i protagonisti dell’esperienza, gli studenti del Liceo Artistico statale Paolo Toschi e dell’Istituto tecnico economico Macedonio Melloni di Parma, che hanno visitato la sede principale di Barilla e l’Archivio storico. Qui, a partire dai materiali custoditi, supportati inizialmente dai professionisti di Barilla e dai loro docenti, hanno lavorato allo sviluppo di soluzioni innovative, rendendo il museo digitale coinvolgente per un pubblico ampio e variegato. Hanno inoltre proposto strategie per migliorare la fruizione dei contenuti e valorizzare il patrimonio storico del brand, che ha appena compiuto 50 anni. Le idee degli studenti sono attualmente in fase di valutazione. Il risultato sarà una nuova sezione per il sito dell’Archivio Storico Barilla, frutto del talento e della creatività delle nuove generazioni.


“Per i miei studenti, questa esperienza è stata stimolante e fuori dagli schemi – spiega Maria Carmen Nuzzo, docente di Progettazione Architettonica – L’idea di creare un museo virtuale è un approccio originale e diverso dal loro lavoro quotidiano. Questo ha acceso in loro una curiosità nuova, spingendoli a esplorare il mondo della comunicazione con occhi diversi. È stata un’esperienza che ha rafforzato in loro il senso di responsabilità, la creatività e lo spirito di collaborazione”.

Giochiamo d’anticipo: cresce numero scuole aderenti al progetto Groupama

Giochiamo d’anticipo: cresce numero scuole aderenti al progetto GroupamaMilano, 6 apr. (askanews) – Formare ed educare le nuove generazioni al concetto di prevenzione. Parte da questo presupposto “Giochiamo d’anticipo”, il progetto di cultura della prevenzione di Groupama assicurazioni che registra adesioni in crescita nella sua seconda edizione (2024/2025).


A fronte di un obiettivo iniziale di 370 scuole, oggi il progetto ne conta 387 (+4% scuole aderenti) con Regioni particolarmente “attive” come la Lombardia e il Lazio, che complessivamente hanno coinvolto 2.500 studenti. La Lombardia, con 59 istituti registrati e circa 1.500 alunni coinvolti, è la prima in “classifica” e vanta anche una spiccata eterogeneità in riferimento alla provincia di provenienza delle scuole aderenti. Da Milano a Varese, da Bergamo fino a Como, il progetto ha suscitato l’interesse delle scuole situate in tutta la regione (Milano, Varese, Bergamo, Pavia, Como, Cremona e Lodi). Bene anche il Lazio che conta 32 scuole aderenti e oltre 1.000 studenti provenienti dalle province più popolose della Regione (Roma, Frosinone e Latina). In generale, in tutta Italia dall’inizio del progetto (2023 – 2025) sono circa 757 le scuole coinvolte. Un numero rilevante, che fotografa un interesse crescente anche per l’a.s 2024 -2025, con 296 scuole aderenti e quasi 6.000 alunni coinvolti (sono escluse la Lombardia e il Lazio).


Giochiamo d’anticipo è il progetto di Groupama Assicurazioni dedicato alla promozione della cultura della prevenzione tra i giovani. Nato nel 2023, oggi è alla sua seconda edizione e si rivolge a tutti gli studenti delle scuole secondarie di primo grado. Il progetto è, inoltre, totalmente inclusivo: grazie alla sua veste “Dsa Friendly” realizzata in collaborazione con l’Associazione italiana dislessia (AID), è accessibile a tutti gli studenti con neurodivergenze e permette una fruizione senza limiti a tutti gli studenti. Attualmente, le scuole aderenti sono 387, ma lo sguardo del progetto è già rivolto a obiettivi ambiziosi: entro la fine del 2025, saranno 1.000 le classi e 60 mila le persone che verranno formate dall’inizio dell’iniziativa (2023 – 2025). Cosa significa, nel concreto, formare le nuove generazioni alle sfide future lo raccontano Silvia Bonazzo, insegnante di scienze presso l’Istituto Suore Marcelline di Milano, e Roberta Morrone, insegnante di matematica e scienze presso l’Istituto Comprensivo Carlo Alberto Dalla Chiesa di Roma.


“Il progetto ‘Giochiamo d’Anticipo’ ha trovato una perfetta collocazione nel programma di Matematica e Scienze, consentendoci di esplorare il legame tra economia, rischi e investimenti, elementi cruciali per la prevenzione. Credo fermamente nell’efficacia di una didattica alternativa, che superi i limiti dell’approccio frontale tradizionale – racconta Silvia Bonazzo, insegnante dell’Istituto Suore Marcelline di Milano – L’aspetto ludico di questo progetto, con i suoi giochi di ruolo, ha permesso agli studenti di toccare con mano concetti complessi come le assicurazioni e la gestione del rischio, strumenti fondamentali per prendere decisioni future. Attraverso la simulazione di situazioni reali, gli studenti hanno potuto sperimentare le conseguenze delle loro scelte, assumendo ruoli diversi e affrontando sfide concrete”. “Il progetto ‘Giochiamo d’Anticipo’ ha rappresentato per la nostra classe un’opportunità straordinaria per sviluppare competenze trasversali fondamentali – ha aggiunto racconta Roberta Morrone, insegnante di matematica e scienze presso l’Istituto Comprensivo Carlo Alberto Dalla Chiesa di Roma – Abbiamo affrontato temi di educazione civica e orientamento, ma soprattutto abbiamo potenziato abilità essenziali per il futuro dei nostri studenti. Attraverso attività laboratoriali e ludiche, i ragazzi hanno sviluppato competenze narrative, creando storie coinvolgenti e utilizzando la lingua italiana in modo creativo. Hanno affinato la capacità di costruire trame, di caratterizzare personaggi e di utilizzare un linguaggio efficace per comunicare le loro idee, sperimentando la letteratura in modo attivo e coinvolgente. Inoltre, hanno acquisito competenze digitali, realizzando presentazioni multimediali per condividere i loro lavori”.

La classifica di serie A, Fiorentina aggancia la Lazio

La classifica di serie A, Fiorentina aggancia la LazioRoma, 6 apr. (askanews) – Questi i risultati e la classifica di serie A dopo Milan-Fiorentina 2-2


Genoa-Udinese 1-0, Monza-Como 1-3, Parma-Inter 2-2, Milan-Fiorentina 2-2, domenica 6 aprile ore 12.30 Lecce-Venezia, ore 15 Empoli-Cagliari, Torino-Verona, ore 18 Atalanta-Lazio, ore 20.45 Roma-Juventus, lunedì 7 aprile ore 20.45 Bologna-Napoli. Classifica: Inter 68, Napoli 64, Atalanta 58, Bologna 56, Juventus 55, Roma, Lazio, Fiorentina 52, Milan 48, Udinese 40, Torino, Genoa 38, Como 33, Verona 30, Cagliari 29, Parma 27, Lecce 25, Empoli 23, Venezia 20, Monza 15.


32ª Giornata Venerdì 11 aprile ore 20.45 Udinese-Milan; sabato 12 aprile ore 15 Venezia-Monza, ore 18 Inter-Cagliari, ore 20.45 Juventus-Lecce, Domenica 13 aprile ore 12.30 Atalanta-Bologna, ore 15 Fiorentina-Parma, Hellas Verona-Genoa, ore 18 Como-Torino, ore 20,45 Lazio-Roma, lunedì 14 aprile ore 20.45 Napoli-Empoli.

”Il partigiano che divenne imperatore”, in libreria la vera storia di Ilio Barontini

”Il partigiano che divenne imperatore”, in libreria la vera storia di Ilio BarontiniRoma, 5 apr. (askanews) – E’ in libreria per Laterza “Il partigiano che divenne imperatore” nuovo lavoro del giornalista e scrittore spezzino Marco Ferrari, già autore, fra l’altro, di “Mare verticale, dalle Cinque Terre a Bocca di Magra”; “L’incredibile storia di António Salazar, il dittatore che morì due volte”; “Ahi, Sudamerica! Oriundi, tango e fútbol”; “Alla rivoluzione sulla Due Cavalli, con ritorno a Lisbona 50 anni dopo”.


Il nuovo libro di Ferrari racconta una storia vera e dimenticata in cui si respira l’odore acre del Novecento ma che potrebbe uscire dalle pagine di Graham Greene. Siamo nel 1938, Ilio Barontini, comunista livornese, ha combattuto nella guerra di Spagna tanto da diventare l’eroe della battaglia di Guadalajara, dove le brigate internazionali sconfissero i fascisti. A Parigi viene scelto dai servizi segreti francesi e britannici per una missione rischiosissima: organizzare le forze partigiane abissine che devono resistere alla conquista fascista. Dopo molti colloqui con il segretario del Negus, le autorità francesi e i dirigenti del Partito Comunista, raggiunge le zone sotto il controllo della resistenza attraversando Egitto e Sudan con le credenziali di Hailé Selassié trascritte su fazzoletti di seta per sfuggire al controllo nemico. Nell’estate del ’39 venne raggiunto da Anton Ukmar, ex ferroviere sloveno di Gorizia conosciuto in Spagna, da Bruno Rolla, comunista spezzino, dal colonnello Paul Robert Monnier del Deuxième Bureau, il servizio di informazioni militari, e dal segretario del Negus Lorenzo Talzar. Mussolini aveva conquistato con l’uso dell’iprite i villaggi e le città più importanti, la ferrovia Addis Abeba-Gibuti e le principali vie di comunicazione, ma una parte considerevole del territorio era ancora in mano agli Arbegnuoc, i patrioti etiopi.


Barontini formò un esercito di oltre 250 mila uomini composto da piccole formazioni mobili e venne nominato dal Negus vice-imperatore di Abissinia. Dotato dello scettro imperiale, il comunista di Livorno tenne a bada i vari Ras, portò a termine missioni importanti e pubblicò un giornale bilingue, “La voce degli Abissini”, tanto da diventare una leggenda. La missione terminò nel giugno 1940, quando i tre amici intrapresero la via del ritorno tra malattie e assalti di predoni. Si ritrovarono miracolosamente vivi a Khartum dove scattarono l’unica fotografia che li ritrae tutti e tre insieme. Marco Ferrari, giornalista e scrittore spezzino, per AU del territorio era ancora in mano agli Arbegnuoc, i patrioti etiopi. Barontini formò un esercito di oltre 250 mila uomini composto da piccole formazioni mobili e venne nominato dal Negus vice-imperatore di Abissinia. Dotato dello scettro imperiale, il comunista di Livorno tenne a bada i vari Ras, portò a termine missioni importanti e pubblicò un giornale bilingue, “La voce degli Abissini”, tanto da diventare una leggenda. La missione terminò nel giugno 1940, quando i tre amici intrapresero la via del ritorno tra malattie e assalti di predoni. Si ritrovarono miracolosamente vivi a Khartum dove scattarono l’unica fotografia che li ritrae tutti e tre insieme.


ornalista e scrittore spezzino, per AU del territorio era ancora in mano agli Arbegnuoc, i patrioti etiopi. Barontini formò un esercito di oltre 250 mila uomini composto da piccole formazioni mobili e venne nominato dal Negus vice-imperatore di Abissinia. Dotato dello scettro imperiale, il comunista di Livorno tenne a bada i vari Ras, portò a termine missioni importanti e pubblicò un giornale bilingue, “La voce degli Abissini”, tanto da diventare una leggenda. La missione terminò nel giugno 1940, quando i tre amici intrapresero la via del ritorno tra malattie e assalti di predoni. Si ritrovarono miracolosamente vivi a Khartum dove scattarono l’unica fotografia che li ritrae tutti e tre insieme. Bocca di Magra; L’incredibile storia di António Salazar, il dittatore che morì due volte; Ahi, Sudamerica! Oriundi, tango e fútbol; Alla rivoluzione sulla Due Cavalli. con Ritorno a Lisbona 50 anni dopo. Un fantasma si aggira per l’Europa e per l’Africa. È il fantasma di un uomo che guida le Brigate internazionali in Spagna, e poi attraversa i deserti del Sudan. Un fantasma che diventa imperatore d’Etiopia per conto di Hailé Selassié e guida i partigiani abissini contro i fascisti italiani. Un fantasma che ha un nome, Ilio Barontini, e questa è la sua storia.


Questo libro racconta una storia vera e dimenticata. Una storia in cui si respira l’odore acre del Novecento ma che potrebbe uscire dalle pagine di Graham Greene. Siamo nel 1938, Ilio Barontini, comunista livornese, ha combattuto nella guerra di Spagna tanto da diventare l’eroe della battaglia di Guadalajara, dove le brigate internazionali sconfissero i fascisti. A Parigi viene scelto dai servizi segreti francesi e britannici per una missione rischiosissima: organizzare le forze partigiane abissine che devono resistere alla conquista fascista. Dopo molti colloqui con il segretario del Negus, le autorità francesi e i dirigenti del Partito Comunista, raggiunge le zone sotto il controllo della resistenza attraversando Egitto e Sudan con le credenziali di Hailé Selassié trascritte su fazzoletti di seta per sfuggire al controllo nemico. Nell’estate del ’39 venne raggiunto da Anton Ukmar, ex ferroviere sloveno di Gorizia conosciuto in Spagna, da Bruno Rolla, comunista spezzino, dal colonnello Paul Robert Monnier del Deuxième Bureau, il servizio di informazioni militari, e dal segretario del Negus Lorenzo Talzar. Mussolini aveva conquistato con l’uso dell’iprite i villaggi e le città più importanti, la ferrovia Addis Abeba-Gibuti e le principali vie di comunicazione, ma una parte considerevole del territorio era ancora in mano agli Arbegnuoc, i patrioti etiopi. Barontini formò un esercito di oltre 250 mila uomini composto da piccole formazioni mobili e venne nominato dal Negus vice-imperatore di Abissinia. Dotato dello scettro imperiale, il comunista di Livorno tenne a bada i vari Ras, portò a termine missioni importanti e pubblicò un giornale bilingue, “La voce degli Abissini”, tanto da diventare una leggenda. La missione terminò nel giugno 1940, quando i tre amici intrapresero la via del ritorno tra malattie e assalti di predoni. Si ritrovarono miracolosamente vivi a Khartum dove scattarono l’unica fotografia che li ritrae tutti e tre insieme

M5S, Conte vince la scommessa: tanti in piazza, non solo i suoi

M5S, Conte vince la scommessa: tanti in piazza, non solo i suoiRoma, 5 apr. (askanews) – “Oggi nasce una grande alternativa all’Italia del riarmo, dei tagli alla sanità, alla scuola, alle imprese. Li fermeremo. Tutti insieme. È solo l’inizio”. Sta in quel “tutti insieme” che Giuseppe Conte orgogliosamente proclama sui suoi canali social il senso della scommessa vinta dal Movimento 5 stelle, capace di chiamare in piazza a Roma decine di migliaia di persone e soprattutto di mettersi alla testa della protesta contro il riarmo europeo e per la fine del “genocidio” contro i palestinesi, secondo tema più citato dagli oratori sul palco dei Fori imperiali e più visibile nel corteo, per bandiere, striscioni e kefie dedicati alla tragedia in corso.


“Tutti insieme” perché stavolta in piazza non si è vista solo la capacità organizzativa del suo Movimento, ma una parte non marginale del “popolo” pacifista e della diaspora di quella sinistra che un tempo si autodefiniva “radicale”. Ma “tutti insieme” anche perché in piazza, con la presenza di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di AVS e con la delegazione del Partito democratico guidata da Francesco Boccia, si è manifestato un fronte di opposizione che per ora sembra non potere e non volere isolare i 5 stelle. “Calenda, cancella questa piazza”, cantavano i giovani M5S in testa al corteo, sbeffeggiando il leader di Azione che ha auspicato la “cancellazione” (politica) del Movimento. “Siamo centomila!” l’annuncio di Conte dal palco, certamente esagerato ma tutt’altro che sorprendente a fronte di un corteo di massa superiore alle aspettative degli stessi organizzatori, certamente nell’ordine delle decine di migliaia, con la coda del corteo partita da piazza Vittorio Emanuele II quando ai Fori imperiali si affacciavano già le avanguardie della manifestazione. Piazza molto composta, tutto sommato silente come è tradizione per i 5 stelle che hanno una base lontana dalla militanza partitica tradizionale: “Viva l’Italia antifascista”, “fuori la mafia dallo Stato” e “Palestina libera” tra gli slogan più popolari nel corteo. E quando dal palco Barbara Spinelli, giornalista, ex europarlamentare e figlia di quell’Altiero coautore del Manifesto di Ventotene, critica il Pd per i suoi voti in Europa sul tema della guerra e del riarmo, solo qualche fischio non troppo partecipato sottolinea la distanza che ancora intercorre fra le due formazioni politiche che dovrebbero costituire l’ossatura del futuro centrosinistra. E se Sandro Ruotolo del Pd sottolinea con i cronisti che punti in comune ce ne sono, “siamo insieme – dice – per una Europa di pace non il riarmo dei 27 Stati, sono le destre europea e americana che non la vogliono l’Europa”, il verde Angelo Bonelli che invece fa parte della lista degli oratori ufficiali fa appello direttamente a Conte: “Abbiamo il dovere, lo dico a Giuseppe, di costruire una alternativa a una destra che sta sfasciando lo Stato e vuole fermare le politiche sul clima. Una maggioranza che non dice una parola sulla vergogna del genocidio del popolo palestinese”. Il suo alleato in AVS Nicola Fratoianni è sulla stessa lunghezza d’onda: “Questa destra è una destra che dobbiamo cacciare. A noi, insieme, uniti, la responsabilità di costruire una alternativa”, dice alla folla dei Fori.


Non a caso Conte, consapevole di non potersi limitare a motivare i suoi, apre il suo discorso con un sentito “grazie a chi è in piazza con idee diverse. Vi rispettiamo”. E conclude con una promessa: “Oggi si rompe la farlocca luna di miele che Meloni ha costruito con una parte degli italiani. Di qui parte l’alternativa a un governo vigliacco. Da qui partirà una grande onda che si farà sentire in tutta Italia e in tutta Europa”.

Il congresso della Lega accoglie Musk e rivuole Salvini al Viminale

Il congresso della Lega accoglie Musk e rivuole Salvini al ViminaleFirenze, 5 apr. (askanews) – Giorgia Meloni aveva già detto di no, nei giorni immediatamente successivi all’assoluzione di Matteo Salvini. Ma ora la Lega insiste: il segretario deve tornare al Viminale, a guidare il ministero dell’Interno. E il congresso di Firenze accoglie con una standing ovation la proposta, lanciata per primo dal capogruppo alla Camera Riccardo Molinari. Il diretto interessato resta seduto, impassibile. “Riflessivo”, dicono i suoi. Ma tutti coloro che interverranno a seguire, rilanceranno la richiesta: l’altro capogruppo Massimiliano Romeo, i vice segretari Andrea Crippa, Claudio Durigon. Insomma, tutti i vertici del partito a sostegno di un’ipotesi che riaprirà tensioni nel governo e nella maggioranza.


Del resto che la questione non fosse stata definitivamente accantonata lo si era capito quando su X il referente in Italia di Elon Musk, Andrea Stroppa, aveva battuto per giorni sul tema, sponsorizzando anche con un sondaggio il ritorno di Salvini al ministero dell’Interno. Sponsor pesante, Musk, che è entrato in campo al congresso sottolineando l’identità di vedute con la Lega su molte questioni. Quindici minuti di video collegmento da Washington, per insistere sulla “follia dell’immigrazione di massa”, per mettere in guardia dal rischio di “massacri in Europa” ad opera di terroristi, per insistere sulla necessità di mettere fine alla guerra in Ucraina, e per superare la questione dazi arrivando addirittura a ipotizzare una zona di libero scambio Ue-Usa con “zero dazi”. Salvini gongola, incassa l’investitura di Musk e resta di lato sulla scena del congresso. Un breve saluto all’apertura delle assise, per sottolineare che è “il primo congresso nazionale” con delegati da tutta Italia, e tutto centrato sulle critiche all’Unione Europea, individuate come l’elemento di continuità con la vecchia Lega: da Umberto Bossi a Roberto Maroni, si vanno a ripescare gli attacchi di quasi 30 anni fa alla Ue. Per il resto, il segretario uscente e che sarà riconfermato domani, assicura l’unità della maggioranza: “La Lega e il governo sono una cosa sola, si mettano l’anima in pace Conte e Schlein. La Lega è garanzia che il governo avrà vita lunga, è il collante del governo”, dice Salvini, lasciando intendere che domani arriveranno i messaggi degli alleati di governo. Cioè probabilmente di Giorgia Meloni, ma non di Antonio Tajani.


Ma in realtà i messaggi dal congresso non sono rassicuranti per la maggioranza. La questione Viminale riaperta, e il confronto sulle Regionali che viene declinato così da Massimiliano Romeo: “A un certo punto con Meloni un discorso lo dovremo fare molto chiaramente: le regioni in cui governa la Lega devono restare alla Lega. Tutte. Lombardia compresa”. Altro tema caldo, l’Autonomia e oltre, il federalismo fiscale e addirittura le macroregioni: “Qualcuno dice che siamo fedeli alla maggioranza? La fedeltà è dei cani, noi siamo leali che è un’altra roba. E alla maggioranza ricordiamo con molta lealtà che ci siamo presi l’impegno dell’Autonomia e delle riforme”, dice Luca Zaia. E Calderoli gli fa da sponda: “A volte bisogna alzare la voce”. Molinari rilancia le macroregioni care a Gianfranco Miglio e alla Lega della prima ora, e ancora Calderoli raccoglie l’invito: “Che bello sarebbe… Anche con i propri organi…”. Ovvero il vecchio Parlamento del Nord.


Quanto di queste spine resteranno davvero conficcate nel fianco della premier, lo si capirà domenica, con l’intervento conclusivo di Matteo Salvini. Che intanto ha portato a casa le modifiche statutarie che auspica disinneschino il dualismo con Vannacci: se prenderà la tessera potrà essere nominato vice segretario, ma prima di 7 anni di militanza non potrà fare il segretario. E i ogni caso, Salvini resterà in carica per i prossimi 4 anni, con l’allungamento di un anno della durata degli organi.