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Tag: Sanremo 2023

Confcooperative Fedagripesca a Vinitaly con 142 cantine associaate

Confcooperative Fedagripesca a Vinitaly con 142 cantine associaateRoma, 4 apr. (askanews) – Anche quest’anno Fedagripesca Confcooperative partecipa al Vinitaly con un proprio stand: sono 142 le cantine associate che partecipano alla fiera e 90 quelle che saranno coinvolte nel programma di iniziative, masterclass e incontri con buyer internazionali messo a punto quest’anno dalla federazione.


“L’edizione di quest’anno di Vinitaly assume una particolare rilevanza dopo l’annuncio dei dazi americani – commenta in una nota il presidente di Fedagripesca Confcooperative Raffaele Drei – La nostra organizzazione ha organizzato un ricco programma di incontri ed eventi dedicati con buyer internazionali, durate in quali si potrà avere l’occasione di verificare quali ripercussioni ci saranno sulle vendite del nostro vino negli Usa e più in generale quali sono le risposte che si attende il settore”. Si parte la domenica 6 aprile con la masterclass organizzata in collaborazione con Vinitaly – VeronaFiere “I vini del mare: quando il mare incontra i vigneti”, una degustazione guidata di sei vini prodotti da vigneti situati in zone costiere. Nel pomeriggio, il talk realizzato in collaborazione con la società di servizi Node dal titolo Dalla terra al calice: come l’IA ridefinisce il racconto del vino. Lunedi 7 aprile alle 11.30, sarà presentato il portale e-commerce VinCoop, il marketplace di Confcooperative Puglia e nel pomeriggio si svolgerà la masterclass “I vini cooperativi premiati al Concorso internazionale di Vinitaly”, con la degustazione guidata delle sei etichette cooperative premiate con il maggior punteggio al Concorso Internazionale 5StarWines di Vinitaly 2025.


Il programma di martedì 8 prevede la partecipazione di un numero selezionato di cooperative e di buyer internazionali all’evento organizzato in collaborazione con Ice Agenzia, “ICE Walk Around Confcooperative”. Nell’ultima giornata, mercoledi 9 aprile, I vini cooperativi eroici: qualità, presidio e sostenibilità di un territorio”, degustazione guidata di sei vini prodotti da vigneti situati in zone di collina o di montagna, con pendenze superiori al 30%, e coltivati a terrazzamenti. Il Presidente del Settore Vino di Confcooperative Luca Rigotti parteciperà inoltre a due eventi istituzionali: un convegno Agea sul tema della promozione, in programma domenica 6 aprile alle 15.30 presso lo stand Masaf, e il convegno con il Commissario all’Agricoltura UE Christophe Hansen a cui parteciperanno tutte le sigle della filiera, in calendario lunedì 7 aprile alle 15.

Dl elezioni, La Russa: norma ballottaggi rischia di essere improponibile

Dl elezioni, La Russa: norma ballottaggi rischia di essere improponibileRoma, 4 apr. (askanews) – Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha invitato il presidente della commissione Affari costituzionali, Alberto Balboni, ad un attento esame dell’emendamento al Dl Elezioni che prevede la modifica delle norme sul ballottaggio per i Comuni sopra i 15mila abitanti. Secondo la presidenza, infatti, ci sarebbero seri rischi che questo emendamento possa essere considerato improponibile a norma di regolamento. È quanto si apprende da fonti della presidenza.

Italia del Gusto: dazi danno enorme, serve confronto con Usa

Italia del Gusto: dazi danno enorme, serve confronto con UsaRoma, 4 apr. (askanews) – “Chiediamo con forza che il governo italiano apra un confronto diretto e tempestivo con l’amministrazione USA e con Bruxelles per scongiurare un danno enorme al nostro sistema agroalimentare”. Così in una nota Giacomo Ponti, presidente del Consorzio Italia del Gusto e della Ponti Spa, in merito all’impatto che l’introduzione dei nuovi dazi statunitensi potrebbe avere sull’export agroalimentare italiano, un settore che nel 2024 ha registrato risultati da record: +18% di crescita negli Stati Uniti, secondo i dati Nomisma, per un valore complessivo di oltre 7,8 miliardi di euro.


“Non si tratta solo di numeri o percentuali – prosegue – ma della tenuta stessa di una filiera fatta di competenze, persone, territori e marchi che il mondo ci invidia. Colpire l’export agroalimentare italiano significa colpire la filiera della qualità, quella che trasforma materie prime eccellenti in prodotti che portano valore aggiunto al nostro Paese e identità ai nostri marchi nel mondo”. Secondo alcune stime, l’applicazione di dazi al 20% potrebbe comportare una perdita tra 1,2 e 1,6 miliardi di euro l’anno, con oltre 10.000 posti di lavoro a rischio solo nella filiera direttamente legata all’export USA. Il rischio è quindi sistemico e potrebbe minacciare un comparto in grado di trainare la crescita economica nazionale.


“Il rischio non è solo economico – continua Ponti – ma anche culturale. I dazi aprirebbero la strada all’Italian sounding, mettendo fuori gioco i veri prodotti italiani e favorendo imitazioni prive di controllo e valore. L’esperienza del passato ci ha già insegnato quanto possano essere pesanti gli effetti: nel 2019, i prodotti colpiti da dazio pari al 20%, ridussero le vendite del 40%”. Inoltre, l’Italia è il Paese che ha fatto registrare la crescita più alta tra i top exporter agroalimentari: +8%, davanti a Spagna, Germania e Cina. “Fermare questo slancio per effetto di barriere protezionistiche significherebbe minare un motore strategico del Made in Italy – conclude Ponti – Senza questi prodotti sulle tavole americane non perdiamo solo fatturato: perdiamo un pezzo di identità italiana nel mondo”.

Biennale Architettura, i Leoni d’oro a Donna Haraway e Italo Rota

Biennale Architettura, i Leoni d’oro a Donna Haraway e Italo RotaMilano, 4 apr. (askanews) – I Leoni d’oro della 19esima Biennale di Architettura di Venezia sono stati assegnati alla filosofa statunitense Donna Haraway e all’architetto, progettista e designer italiano Italo Rota, a un anno dalla sua morte. Ad Haraway va il Leone d’Oro alla Carriera, mentre a Rota il Leone d’Oro Speciale alla Memoria.


La decisione è stata approvata dal Cda della Biennale presieduto da Pietrangelo Buttafuoco, su proposta di Carlo Ratti, Curatore della Biennale di Architettura, quest’anno intitolata “Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva”, che aprirà al pubblico il prossimo 10 maggio, giorno anche delle premiazioni. “Donna Haraway – ha dichiarato Carlo Ratti – è una delle voci più riconoscibili del pensiero contemporaneo a cavallo tra scienze sociali, antropologia, critica femminista e filosofia della tecnologia. Negli ultimi quattro decenni ha saputo esplorare, in maniera multidisciplinare e con una costante capacità di invenzione linguistica, temi come l’impatto dell’evoluzione tecnologica sulla nostra natura biologica, o i modi in cui il contesto ambientale del Chthulucene stiano ridefinendo i confini tra umano e non umano. Haraway ha inventato questa definizione – sulla scia dello scrittore statunitense H.P. Lovecraft – come alternativa al termine ‘Antropocene’ (normalmente usato per definire l’impatto umano sulla Terra) per enfatizzare l’urgenza della coesistenza e della simbiosi con altre specie”.


“Quale che sia la prospettiva che si adotta nel leggere la convergenza delle molteplici forme di intelligenza nel plasmare il nostro futuro – ha aggiunto il curatore – il pensiero di Donna Haraway si ripropone sempre come imprescindibile. Il suo lavoro e la sua filosofia, dalla radicale natura critica e al contempo ottimista e immaginativa, si distinguono per il loro impegno nel creare mondi alternativi: visioni positive in cui le difficoltà del presente possano essere superate o mitigate attraverso la creazione di nuovi miti e la coltivazione di nuove forme di parentela. Il suo contributo al modo in cui s’intendono la scienza, la tecnologia, l’etnia, il genere, la geografia e la storia ambientale dell’umanità ha lasciato segni indelebili nello studio di ciascuno di questi concetti, ed è evidente che abbia dato il via all’idea che le intelligenze naturali, artificiali e collettive agiscano insieme. Mentre i progettisti si confrontano con un presente in rapida trasformazione, in cui natura, tecnologia e società manifestano sintomi di divergenza dal mondo per come lo conosciamo, la teoria di Haraway ci dà forza e le sue osservazioni ci guidano. Riconosciamo con gratitudine la letteratura visionaria che ha creato nel corso della sua vita e che dona al futuro e celebriamo le ispirazioni che il suo pensiero offre all’architettura, espresse in questa Mostra e al di là di essa” “Italo Rota – ha detto ancora Ratti – è stato un precursore. La sua visione era quella di un mondo in cui la rilevanza delle entità viventi e della biologia in generale, la natura nella definizione più ampia possibile, infine la scienza e la tecnologia applicata erano unite in un’unica entità vivente. Nella sua vita, ha avuto la straordinaria capacità di attraversare il secondo Novecento e il primo quarto del nuovo secolo, volando al di sopra degli stili e delle maggiori culture del design, affermandosi come una delle figure più originali dell’architettura italiana ed europea. Formatosi con maestri quali Franco Albini, Vittorio Gregotti e Gae Aulenti, ha coltivato un eclettismo unico e una rara capacità di unire visione poetica ed estrema lucidità analitica. Uomo dalla cultura sconfinata, appassionato collezionista e ricercatore, tanto di oggetti da Wunderkammer quanto di dispositivi tecnologici, nonché maestro generoso, ha contributo alla creazione di alcuni dei luoghi della cultura più influenti in Europa negli ultimi decenni, con progetti come il restauro del Musée d’Orsay a Parigi e il Museo del Novecento a Milano. Il suo lascito culturale è ben espresso dal titolo della sua ultima monografia: Solo diventare natura ci salverà (Milano: Libri Scheiwiller, 2023). Il Leone d’Oro Speciale alla Memoria sarà ritirato da Margherita Palli, scenografa e costumista, partecipante alla Biennale Architettura 2025 con il progetto Material Bank: Matters Make Sense, insieme a Stefano Capolongo e Ingrid Maria Paoletti (Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, Politecnico di Milano), Konstantin Novosëlov (National University of Singapore).

Porte Aperte: 42 biofattorie sociali aprono a pubblico fino 6/04

Porte Aperte: 42 biofattorie sociali aprono a pubblico fino 6/04Roma, 4 apr. (askanews) – Le biofattorie sociali aprono al pubblico per Porte Aperte, l’evento organizzato da BioAs, l’associazione nazionale di BioAgricoltura sociale per il fine settimana del 4, 5 e 6 aprile. Sono 42 aziende agricole coinvolte in 8 regioni italiane, dalla Lombardia alla Sicilia: in calendario degustazioni, workshop, percorsi di educazione alimentare, ecologia integrale e biodiversità.


L’Istat ha censito oltre un migliaio di esperienze di agricoltura sociale: le Fattorie Sociali sviluppano programmi di inclusione lavorativa e sociale, progetti di formazione ed educazione ambientale e alimentare, nonché interventi di riabilitazione e cura della persona. Porte Aperte nasce per fare conoscere questo mondo di aziende e di solidarietà al paese, per tessere nuovi rapporti di collaborazione e offrire a chi ne ha bisogno delle opportunità di inclusione.

Porte Aperte: 42 biofattorie sociali aprono a pubblico fino 6/04

Porte Aperte: 42 biofattorie sociali aprono a pubblico fino 6/04Roma, 4 apr. (askanews) – Le biofattorie sociali aprono al pubblico per Porte Aperte, l’evento organizzato da BioAs, l’associazione nazionale di BioAgricoltura sociale per il fine settimana del 4, 5 e 6 aprile. Sono 42 aziende agricole coinvolte in 8 regioni italiane, dalla Lombardia alla Sicilia: in calendario degustazioni, workshop, percorsi di educazione alimentare, ecologia integrale e biodiversità.


L’Istat ha censito oltre un migliaio di esperienze di agricoltura sociale: le Fattorie Sociali sviluppano programmi di inclusione lavorativa e sociale, progetti di formazione ed educazione ambientale e alimentare, nonché interventi di riabilitazione e cura della persona. Porte Aperte nasce per fare conoscere questo mondo di aziende e di solidarietà al paese, per tessere nuovi rapporti di collaborazione e offrire a chi ne ha bisogno delle opportunità di inclusione.

Academy Fibre Net per soluzioni sostenibili nel settore costruzioni

Academy Fibre Net per soluzioni sostenibili nel settore costruzioniRoma, 4 apr. (askanews) – Una due giorni di confronto nazionale sul futuro delle costruzioni e della sostenibilità infrastrutturale, con soluzioni concrete per tradurre i principi Esg in scelte operative su progettazione, gestione e manutenzione delle opere.


Fibre Net Group ha ospitato nella sua sede di Pavia di Udine ‘Academy Infrastrutture 2025’: l’appuntamento tecnico-scientifico ha registrato il 2 e 3 aprile scorsi il tutto esaurito e ha accolto docenti universitari, progettisti, tecnologi e professionisti da tutta Italia per affrontare i grandi temi del settore infrastrutturale. Tra i relatori, Achille Rilievi (Università di Salerno), Antonio Conforti (Università di Brescia), Matteo Gastaldi (Politecnico di Milano), Alessandro Battisti (Dt Co.M.Sigma), Romina Sisti e Andrea Zampa (Fibre Net Group), Gianluca Ussia ed Enrico Zanello (Ardea Ingegneria), Alessandro Focaracci (Prometeoengineering) e Allen Dudine (Fibre Net). L’evento, patrocinato da Ais (Associazione infrastrutture sostenibili), Associazione Master, Società italiana gallerie (Sig) e Isi (Ingegneria sismica italiana), ha rappresentato un’occasione concreta di formazione e confronto su questioni strategiche come l’innovazione nei materiali e nei metodi costruttivi, la sostenibilità ambientale e sociale, la durabilità delle opere pubbliche e la necessità di rafforzare le competenze di filiera, passando da una logica emergenziale alla programmazione ordinaria, secondo una visione sistemica.


Uno dei momenti più attesi la tavola rotonda di mercoledì pomeriggio ‘Esg – L’energia che supporta le infrastrutture’. Il dibattito, moderato da Fabrizio Apostolo, direttore di Vision Journal, ha visto la partecipazione di figure di rilievo provenienti da enti gestori, istituzioni tecniche e aziende per discutere di politiche di sviluppo sostenibile e visione industriale nel post-Pnrr. Sono intervenuti infatti Ilaria De Biasi (Autostrada del Brennero), Vincenzo Borrelli (Certiquality), Alessio Lupoi (Sapienza-Speri-Tecne), Mauro Di Prete (Iride) e Vito Miceli (Anceferr). Oltre agli approfondimenti tecnici, l’Academy ha rappresentato l’occasione per visite guidate nei laboratori Fibre Net Group, con dimostrazioni pratiche su produzione, prove meccaniche e analisi chimiche. Con il riconoscimento di 6 crediti formativi per gli ingegneri, l’iniziativa si conferma dunque occasione di aggiornamento professionale, ma al tempo stesso è uno spazio di riflessione collettiva in cui competenze, innovazione e visione strategica si incontrano per il futuro delle infrastrutture italiane.

PwC Italia e Brera insieme per restauro del “Cenacolo” di Rubens

PwC Italia e Brera insieme per restauro del “Cenacolo” di RubensMilano, 4 apr. (askanews) – Dopo aver portato un Picasso all’ultimo piano della Torre PwC prosegue la collaborazione tra Pinacoteca di Brera e PwC Italia, firmataria del Patto per Brera, che ha scelto di sostenere i lavori di restauro dell’opera “Cenacolo” del pittore fiammingo Pieter Paul Rubens, appartenente alla collezione permanente del mseo diretto da Angelo Crespi. Un’attività che rientra nell’ambito di “PwC per la cultura”, il progetto attraverso il quale PwC desidera contribuire alla crescita socio-culturale del Paese, creando occasioni di condivisione del patrimonio artistico italiano sia all’interno dell’organizzazione sia all’esterno, verso le comunità territoriali nelle quali opera.


Il dipinto – parte di un retablo (un polittico monumentale), commissionato da Catherine Lescuyer in memoria del padre, poi collocato sull’altare della cappella del Santissimo Sacramento della chiesa di San Rambaud a Malines, in Belgio, nel 1631 – sarà restaurato a vista e quindi senza sottrarlo ai visitatori della Pinacoteca di Brera che così potranno continuare a godere dell’opera, seguendo dal vivo l’attività di restauro. Il lavoro di restauro svolto da un team composto da restauratori, storici dell’arte e scienziati guidati da Andrea Carini, responsabile del laboratorio di restauro della Pinacoteca di Brera, consisterà in una prima fase conoscitiva in cui si cerca di aumentare il più possibile la conoscenza dell’oggetto anche con l’uso della diagnostica per immagini, che svela gli strati sottostanti, i disegni iniziali e quindi le prime fasi della pittura, poi modificati nello sviluppo finale dell’opera; seguirà la fase della pulitura, nel corso della quale vengono assottigliate le sostanze soprammesse che impediscono una corretta lettura dell’immagine. Infine l’ultima fase, quella del ritocco pittorico nei punti in cui non c’è più il colore originale, al fine di reintegrarli con materiali compatibili e reversibili.


“Contribuire al recupero di parti del nostro immenso patrimonio culturale – ha commentato Giovanni Andrea Toselli, presidente e amministratore delegato di PwC Italia – è alla base del progetto ‘PwC per la cultura’. Proseguire il percorso di collaborazione con la Pinacoteca di Brera sostenendo il restauro di un’opera così importante ci rende quindi particolarmente orgogliosi. Vogliamo continuare a rendere concreto il nostro impegno in ambito culturale nei confronti delle comunità in cui operiamo e da cui traiamo valore”. “Sono davvero felice della collaborazione con PwC – ha aggiunto Angelo Crespi -. Ringrazio il presidente Andrea Toselli che è stato il primo, tra i nostri stakeholder, a firmare il Patto per Brera impegnandosi a sostenerne le linee strategiche. Il supporto al nostro laboratorio trasparente di restauro e al restauro di un capolavoro di Rubens dimostra ulteriormente l’impegno del progetto culturale di PwC che ha introiettato i valori della responsabilità sociale nei riguardi del patrimonio artistico. Patrimonio artistico che non è solo un generatore di senso e bellezza ma soprattutto un giacimento di identità per l’Italia e Milano e che trova nella Pinacoteca di Brera una delle sue massime espressioni”.

Dazi, Urso: oggi è partito il confronto tra Ue e Usa, serve cautela

Dazi, Urso: oggi è partito il confronto tra Ue e Usa, serve cautelaRoma, 4 apr. (askanews) – Sui Dazi “il confronto con gli Stati Uniti è iniziato già oggi. Noi ci auguriamo che si raggiunga un accordo per ridurre questa barriera dei dazi, al fine di scongiurare una escalation che porterebbe a una guerra commerciale di cui pagheremo noi per primi i costi più alti”. Lo ha riferito il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, interpellato a margine della firma di un accordo tra D-Orbit e Planetek.


Urso ha aggiunto che sui dazi serve un accordo di tutta l’Europa perchè “la politica commerciale è di esclusiva competenza della Commissione e quindi dell’Europa, e noi all’Europa chiediamo di agire con cautela e responsabilità e anche con intelligenza e flessibilità nella proposta che farà agli Stati Uniti”. “Il mio augurio – ha concluso – è che si giunga a un’area di libero scambio euro-atlantica per unire il più grande bacino commerciale dell’democrazia occidentale”

Dazi, Meloni: no allarmismi, Ue sospenda norme automotive e riveda Patto

Dazi, Meloni: no allarmismi, Ue sospenda norme automotive e riveda PattoRoma, 4 apr. (askanews) – Giorgia Meloni si dice più preoccupata dall’”allarmismo” che dai dazi, sostiene la possibilità di trattare con gli Usa e intanto invita l’Unione europea a fare “passi avanti”, come la sospensione delle norme del Green Deal sull’automotive e la valutazione di deroghe al Patto di Stabilità. La premier è tornata sull’argomento parlando con i giornalisti a Ortona, a margine della visita alla nave Amerigo Vespucci.


Per la presidente del Consiglio quel che “preoccupa più del fatto in sé” è “l’allarmismo”. “Noi – ribadisce dopo l’intervista di giovedì sera al Tg1 – dobbiamo ricordare che parliamo di un mercato importante, quello degli Stati Uniti, che vale circa il 10 per cento delle nostre esportazioni totali. Ma noi non smetteremo di esportare negli Stati Uniti, quindi è sicuramente un problema che dobbiamo risolvere, ma attenzione all’allarmismo che sto vedendo in queste ore. Il governo è a lavoro, sta facendo uno studio sull’impatto settore per settore, vedrà la settimana prossima i rappresentanti di tutte le categorie produttive così possiamo anche confrontare le nostre valutazioni con le valutazioni che stanno facendo loro, ragionare insieme di quale debbano essere le soluzioni a livello italiano, a livello europeo e in un dialogo che va aperto, in una trattativa che va aperta con gli Stati Uniti per cercare soluzioni. Secondo me dove dovrebbe arrivare la trattativa? A rimuovere tutti i dazi e non a moltiplicarli. Dopodiché queste sono ovviamente trattative che si fanno in due”. A chi le chiede se spera ancora nel dialogo con gli Stati Uniti la premier replica poi che “non è questione di speranza. Io credo che sia quello che va fatto per l’interesse nostro, per l’interesse della nostra economia, per l’interesse europeo, per l’interesse occidentale e quindi perseguo quello che ritengo sia più giusto. Non penso che in una fase come questa sia più utile divaricare ulteriormente, credo che la cosa utile da fare sia continuare a cercare delle soluzioni comuni perché alla fine altrimenti ci indeboliamo tutti. Poi, ripeto, sono valutazioni che si devono fare con altri interlocutori e vedremo anche qual è la posizione degli interlocutori. Continuo a credere e vi lascio che in ogni caso in questo momento noi possiamo intanto fare alcune cose a livello europeo che sono molto importanti perché ovviamente se abbiamo una difficoltà quella difficoltà deve portarci dall’altra parte a lavorare sulla competitività del nostro sistema produttivo, della nostra industria, delle nostre aziende”.


Meloni elenca quindi alcune proposte: “Io penso che ad esempio al tema delle norme del Green Deal in tema di automotive. Sappiamo che l’automotive oggi è un settore colpito dai dazi in maniera importante, quindi forse dovremmo ragionare di sospendere le norme del Green Deal relativi al settore dell’automotive. C’è un tema aperto rispetto al patto di stabilità: c’è una norma che si chiama clausola generale di salvaguardia, che prevede una . C’è una materia energetica che è fondamentale: la riforma del mercato elettrico per esempio è una cosa importante ma bisogna accelerare, sull’energia forse bisogna essere un po’ più decisi e coraggiosi. Quindi intanto ragioniamo anche di che cosa noi possiamo fare sfruttando una difficoltà per farla diventare anche un modo per fare passi avanti importanti in una fase che lo richiede”.