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Autore: Redazione StudioNews

Salvini a Palermo per sentenza Open Arms: rifarei tutto, fiero di aver difeso il mio Paese

Salvini a Palermo per sentenza Open Arms: rifarei tutto, fiero di aver difeso il mio PaeseRoma, 20 dic. (askanews) – “Qui Palermo, carcere Pagliarelli. Ho mantenuto le promesse, contrastando l’immigrazione di massa e riducendo partenze, sbarchi e morti in mare. Qualunque sarà la sentenza, per me oggi è una bella giornata perché sono fiero di aver difeso il mio Paese. Rifarei tutto quello che ho fatto. Entro in questa aula ORGOGLIOSO del mio lavoro, per l’Italia e per gli italiani”. Lo ha scritto su X il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini, parlando del processo Open Arms in svolgimento nella città siciliana nel quale è imputato e che dovrebbe concludersi oggi con la sentenza di primo grado. La pubblica accusa ha chiesto per lui sei anni di reclusione per il caso dei migranti trattenuti a bordo della nave Open Arms nel 2019, quando Salvini era ministro dell’Interno.

Open Arms, per Salvini è il giorno della sentenza

Open Arms, per Salvini è il giorno della sentenzaMilano, 20 dic. (askanews) – Per Matteo Salvini, è il giorno del verdetto. Oggi è infatti attesa a Palermo la sentenza del processo Open Arms che vede il leader della Lega e vicepremier sul banco degli imputati per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. Reati commessi, secondo la procura di Palermo, nell’agosto 2019, quando Salvini – all’epoca ministro dell’Interno del primo governo Conte – impedì lo sbarco a Lampedusa di 147 migranti soccorsi nel Mediterraneo dalla ong spagnola Open Arms e rimasti e bordo della nave per 19 giorni. Salvini, presente nell’aula del carcere Pagliarelli al momento della lettura della sentenza, rischia 6 anni di carcere: a tanto ammonta la richiesta di pena formulata per lui dai pm di Palermo.


L’accusa più grave che gli viene addebitata è quella di sequestro persona: i magistrati palermitani gli contestano di “avere, nella sua qualità di Ministro dell’Interno pro-tempore, abusando dei suoi poteri, privato della libertà personale 147 migranti di varie nazionalità giunti in prossimità delle coste di Lampedusa nella notte tra il 14 ed il 15 agosto 2019”. Il vicepremier è poi accusato di rifiuto d’atti d’ufficio “per avere, nella sua qualità di Ministro dell’Interno, Autorità Nazionale di Pubblica Sicurezza, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in violazione di convenzioni internazionali e di norme interne indebitamente rifiutato di esitare positivamente le richieste di POS (place of safety) inoltrate al suo Ufficio di Gabinetto da I.M.R.C.C. (Italian Maritime Rescue Coordination Centre) in data 14, 15 e 16 agosto 2019. Un atto del suo ufficio che, per ragioni di ordine e sicurezza pubblica – scrivono i pm nel capo di imputazione – di igiene e sanità, doveva essere compiuto senza ritardo”. Salvini, difeso dall’avvocato e senatrice della Lega Giulia Bongiorno, ha sempre sostenuto di aver agito con un solo obiettivo: “difendere i confini dello Stato”. La palla è in mano al Tribunale di Palermo. Non è detto, infatti, che i giudici accolgano ‘in toto’ la richiesta di condanna della pubblica accusa. Diversi gli scenari possibili: quello peggiore, per Salvini, è di essere ritenuto colpevole di entrambe le ipotesi reato. Oppure il leader della Lega potrebbe essere assolto dall’accusa di sequestro di persona ma essere comunque condannato per il reato, giuridicamente meno grave, di rifiuto d’atti d’ufficio. Ma – secondo i pronostici di esperti del diritto – i giudici potrebbero anche decidere di riqualificare il reato di sequestro di persone in quello di violenza privata. Infine Salvini potrebbe incassare una sentenza di assoluzione piena.

Vino, Angela Sergio eletta presidente del Consorzio Valdinoto

Vino, Angela Sergio eletta presidente del Consorzio ValdinotoMilano, 20 dic. (askanews) – A pochi mesi dal riconoscimento ministeriale che ha formalizzato l’istituzione del Consorzio di Tutela Valdinoto e l’autorizzazione allo svolgimento della sua attività con validità “erga omnes”, l’assemblea dei soci ha eletto come nuovo presidente Angela Sergio (Barone Sergio), che guiderà per il prossimo triennio un rinnovato Cda, che vede una forte presenza di giovani, pienamente rappresentativo di quello che oggi è il profilo degli imprenditori vitivinicoli del territorio.


Oltre a Sergio, del Consiglio fanno parte anche il vicepresidente Carlo Scollo (Feudo Ramaddini), Carmela Pupillo (Pupillo), Corrado Gurrieri (Tenuta La Favola), Costante Planeta (Planeta), Filippo Mazzei (Zisola), Giovanni Boroli (La Giasira), Saro Cavallo (Palmeri), Salvatore Marino (Turi Marino). Una rappresentatività che assicura anche, tra le 24 aziende ad oggi associate, la copertura del vasto territorio coinvolto nell’azione del Consorzio, che si estende da Siracusa fino a Ispica e tutela quattro Denominazioni: la Doc Siracusa, la Doc Noto, la Doc Eloro e l’Igp Avola. Ringraziando il presidente uscente Nino Di Marco per il grande lavoro svolto nella fase preparatoria, Angela Sergio ha illustrato le linee guida del programma dei prossimi tre anni “che da un lato avrà una finalità di tipo tecnico, volta all’aggiornamento dei Disciplinari per metterli al passo con il lavoro di ricerca condotto nel frattempo dalle nostre aziende, ma che dall’altro dovrà guardare alle strategie di posizionamento dei nostri vini sul mercato e alla salvaguardia del loro intrinseco legame con il territorio”.


“Il nostro scopo è naturalmente quello di valorizzare i principali vitigni autoctoni, Nero d’Avola e Moscato, raccontandoli nella loro complessità attraverso le molteplici interpretazioni che i nostri produttori (e quelli che nel frattempo ci auguriamo possano aderire al progetto del Consorzio) riescono a darne: uno scopo che perseguiremo investendo sul sostegno all’export e alle opportunità commerciali, ma che vogliamo cercare fortemente di raggiungere anche incentivando l’incoming enoturistico” ha affermato la nuova presidente, precisando che “in questo senso il nostro lavoro sarà condotto in sinergia con la Strada del Vino Valdinoto: si tratterà innanzitutto di accrescere in ogni nostro produttore la consapevolezza che la propria azienda non rappresenta solo l’identità vitivinicola del territorio, ma più in generale la specifica identità culturale del Sud Est siciliano, con un potenziale di attrazione legato al patrimonio artistico, culturale e sociale”. Un tema caro questo a Sergio, che ha messo in luce la necessità che “le aziende associate devono acquisire attraverso il Consorzio maggiore consapevolezza dei punti di forza del territorio: il Sud Est della Sicilia parla di storia di barocco, è un territorio fortemente vocato al turismo e c’è un grande fermento culturale e artistico. Abbiamo importanti beni appartenenti al patrimonio Unesco – ha ricordato come la Necropoli Pantalica di Siracusa, le città barocche come Noto, Palazzolo Acreide, Modica, Ragusa e Scicli. Pertanto, il racconto del vino ed il racconto della storia delle aziende deve essere veicolato attraverso questi punti di forza, e anche le Cantine devono diventare portatori sani dell’identità culturale di questo territorio. Contiamo – ha concluso – in questa direzione di poter sviluppare anche una collaborazione sempre più forte con le istituzioni e le imprese locali nel prossimo futuro”.


La produzione totale delle aziende associate al Consorzio si aggira intorno alle 256mila bottiglie prodotte sotto le quattro Denominazioni tutelate dal Consorzio o la più generica Sicilia Doc.

Natale nel segno del risparmio: 30% italiani spenderà meno per i regali

Natale nel segno del risparmio: 30% italiani spenderà meno per i regaliMilano, 20 dic. (askanews) – Sarà un Natale più sobrio per quasi un italiano su tre: il 30% delle persone prevede, infatti, di spendere meno dello scorso anno per i regali a parenti e amici, mentre appena un esiguo 10% dichiara di voler incrementare il proprio budget. Questa è la fotografia che emerge dall’ultima edizione dell’Osservatorio Findomestic, realizzato in collaborazione con l’istituto di ricerca Eumetra, con un focus sulle intenzioni di acquisto nel periodo natalizio. Quasi il 40% delle famiglie intervistate dichiara una situazione economica problematica, che diventa particolarmente difficile per quasi il 10% della popolazione: un dato, questo, che è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi mesi.


“L’Osservatorio che conduciamo regolarmente per Findomestic – commenta Matteo Lucchi, Ceo di Eumetra – ci offre uno spaccato prezioso della situazione economica delle famiglie nel nostro Paese. Più della metà delle persone guarda con preoccupazione al futuro, mentre quattro nuclei familiari su dieci stanno attraversando un momento particolarmente problematico. Un contesto di incertezza e ansia che si riflette inevitabilmente sull’approccio al Natale e in particolare sugli acquisti natalizi, che quest’anno si preannunciano nel segno di una maggiore morigeratezza”. Nonostante questa attenzione al risparmio, una persona su quattro aspetterà l’ultimo minuto per effettuare gli acquisti, confermando una tendenza ormai consolidata negli ultimi anni. “Nonostante il miglioramento di alcuni indicatori dello scenario macroeconomico – aggiunge Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic – i consumi non si sbloccano e il consumatore resta prudente, orientato al risparmio e al rinvio degli acquisti più importanti, anche in prossimità delle festività natalizie. La stabilizzazione dell’inflazione a oggi non ha prodotto l’effetto sperato sullo stato d’animo delle famiglie che restano preoccupate soprattutto per il caro prezzi, convinte nel 65% dei casi che i prezzi stiano ancora crescendo. E questo si riflette nelle intenzioni d’acquisto che monitoriamo mensilmente e che da ottobre risultano in flessione”.


Circa la metà dei regali sarà all’insegna dell’abbigliamento (46% del totale), che si conferma la tipologia di dono in assoluto più gettonata. A sorpresa, invece, si registra un crollo del presente tecnologico: nel 2022 rappresentava il 34% del totale, oggi è sceso a un più contenuto 20%, a vantaggio di categorie più tradizionali, come i classici libri o i pensieri enogastronomici. Un cambiamento che potrebbe riflettere anche una maggiore attenzione alla spesa e una saturazione di dispositivi tecnologici tra i consumatori. Salvano dall’imbarazzo del regalo troppo personale o dal possibile dono non gradito: le gift card sono sempre più apprezzate dagli italiani, che le scelgono nel 30% dei casi (erano il 19% nel 2022). Una soluzione pratica, che lascia più libertà a chi riceve e che si sposa con la ricerca di concretezza e semplicità, sempre più rilevanti per gli italiani. Da un’ulteriore analisi condotta da Eumetra per comprendere come si orientano le scelte delle persone alle prese con i regali di Natale, emerge che il criterio principale che guida la scelta del regalo è infatti l’utilità, che domina le preferenze degli intervistati nell’oltre il 60% dei casi, con picchi che superano il 70% nella fascia over 55. Di rilevanza non marginale anche i temi etici: circa il 20% delle persone sceglie regali con un impatto positivo sull’ambiente o sulla società, come quelli ecologici, solidali o a chilometro zero.

Manovra, Schlein: maggioranza divisa, possibili elezioni anticipate

Manovra, Schlein: maggioranza divisa, possibili elezioni anticipateRoma, 20 dic. (askanews) – “Ormai sono numerose le forzature nelle procedure e delle prassi parlamentari. La difficoltà sulla manovra, però, è frutto delle loro divisioni. Ieri (martedì, ndr) i leghisti non erano in aula ad ascoltare la loro presidente del Consiglio. Stanno venendo fuori tutti i nodi”. Lo ha detto Elly Schlein, segretaria del Pd, intervistata da Repubblica.


Divisioni che possono portare alle elezioni anticipate? “Non è escluso”, ha replicato. “Il nostro obiettivo è far finire il prima possibile un governo che non fa bene al Paese. Hanno fatto una manovra recessiva e di austerità. Sulla sanità Meloni litiga con la calcolatrice. Solo nel suo favoloso mondo si calcolano i valori assoluti come se non ci fosse l’inflazione”. Secondo la leader democratica “questo governo non ha il coraggio di ammettere quello che fa. Sono i dati del governo a smentirla. Preferirei un’avversaria che mi guarda in faccia e mi dice la verità: voglio disinvestire nella sanità pubblica per lasciare spazio alla privata. E invece si nascondono”, ha aggiunto Schlein.

Schlein: opposizioni siano pronte in caso di voto anticitato

Schlein: opposizioni siano pronte in caso di voto anticitatoRoma, 20 dic. (askanews) – In caso di voto anticipato il centrosinistra “deve farsi trovare pronto”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, in una intervista a Repubblica.


“Da settembre – ha aggiunto – suggeriamo cinque priorità sui cui costruire iniziativa comune: sanità pubblica, lavoro e salario, istruzione e ricerca, politiche industriali e clima, diritti”. Lei continua a mettere tutte le opposizioni insieme? “Il nostro avversario – ha commentato Schlein – è questa destra. Su quei cinque punti ci sono già grandi elementi di convergenza. Bisogna stare insieme per battere la destra quanto prima”.

Siria, von der Leyen: troppo presto per dire come andrà a finire

Siria, von der Leyen: troppo presto per dire come andrà a finireBruxelles, 20 dic. (askanews) – Durante il Consiglio europeo “abbiamo discusso del Medio Oriente e della situazione in Siria, dopo la caduta di Assad. Per la prima volta in un decennio il popolo siriano può sperare in un futuro migliore, ma sappiamo tutti che per ora il verdetto non è ancora stato pronunciato, è troppo presto per dire se la nuova leadership sarà in grado di mantenere le promesse, se l’integrità territoriale e l’unità nazionale saranno preservate e le minoranze saranno protette”. Lo ha affermato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, durante la conferenza stampa al termine del vertice dei capi di Stato e di governo, oggi a Bruxelles.


“L’Europa – ha continuato von der Leyen – farà la sua parte per sostenere la Siria in questa fase critica, perché ci sta a cuore il futuro della Siria. L’Europa si preoccupa che il potere torni al popolo siriano, e ha un ruolo da svolgere. Quindi, prima di tutto, ci siamo impegnati con i nostri partner regionali. La situazione in Siria può avere importanti implicazioni per loro. Questa settimana – ha ricordato – sono stata in Giordania per incontrare il re Abdullah, dopo l’incontro di Aqaba ad Amman” tra l’Alta Rappresentante della Politica estera dell’Ue, Kaja Kallas, e i ministri degli Esteri dei paesi vicini alla Siria. “E sono stata anche in Turchia – ha aggiunto von der Leyen – per discutere con il presidente Erdogan”. Insomma, ha rilevato von der Leyen “è importante per noi intensificare i contatti sul campo per continuare ad affrontare le esigenze umanitarie della popolazione siriana. Abbiamo stabilito canali per colloqui politici con l’Hts (Tahrir al-Sham, il gruppo di ribelli jihadisti che ha preso il potere a Damasco, ndr) basandoci sui canali esistenti che abbiamo mantenuto attraverso i nostri aiuti umanitari. Abbiamo avuto questi canali per tutto il tempo”, durante il regime di Assad, “rispettando il principio ‘nessun contatto – nessuna cooperazione – nessun finanziamento’” rispetto al governo del dittatore.


“Ma ora – ha sottolineato la presidente della Commissione – paga essere sul campo e aprire i primi canali politici con l’Hts e altre fazioni. È positivo che ora abbiamo il nostro diplomatico di punta che è tornato a Damasco. Poi dobbiamo guardare ai passi futuri. Siamo già il più grande donatore” del Paese, “stiamo intensificando il nostro supporto, abbiamo lanciato un ponte aereo umanitario per la consegna degli aiuti tramite la Turchia e la Giordania e abbiamo portato i nostri aiuti umanitari a oltre 160 milioni di euro solo per quest’anno. Ma siamo pienamente consapevoli che ce n’è bisogno di più. Ora – ha indicato – vogliamo continuare a sostenere la popolazione in Siria, concentrandoci sulla ripresa rapida e sulla ricostruzione”. “Ma tuttavia – ha avvertito von der Leyen – devo dire che questi sforzi dovranno essere accompagnati da azioni concrete da parte della nuova leadership a Damasco. Insomma, stiamo applicando un approccio passo dopo passo”.


Infine, al Consiglio europeo “abbiamo anche discusso la questione del ritorno a casa dei siriani” che sono rifugiati nei paesi Ue. “La situazione sul campo rimane molto volatile, e stiamo lavorando a stretto contatto con l’Unhcr”, l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati. “È positivo che l’Unhcr in Siria abbia accesso all’intero Paese. E una cosa è molto chiara: con il supporto dell’Unhcr, tutti i rimpatri dovranno essere volontari, sicuri e dignitosi”, ha concluso von der Leyen.

Ucraina, Costa: vertice Ue ha confermato sostegno per pace giusta

Ucraina, Costa: vertice Ue ha confermato sostegno per pace giustaBruxelles, 19 dic. (askanews) – “Abbiamo chiarito in modo cristallino che l’Unione europea è unita nel suo sostegno all’Ucraina per ottenere una pace completa, giusta e duratura, non una pace qualsiasi, non una capitolazione”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, durante la conferenza stampa al termine del vertice dei capi di Stato e di governo, oggi a Bruxelles, a cui ha partecipato anche il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky


“Solo l’Ucraina, in quanto paese aggredito, può legittimamente definire cosa significhi la pace e se e quando saranno soddisfatte le condizioni per negoziati credibili” con la Russia, ha sottolineato il presidente del Consiglio europeo. “Ora – ha osservato Costa – non è il momento di fare ipotesi su diversi scenari, ora è il momento di rafforzare l’Ucraina per tutti gli scenari” che potranno presentarsi, come un possibile tentativo di aprire dei negoziati di pace, o, al contrario, la continuazione della guerra.


“La discussione di oggi – ha continuato – conferma che l’Unione europea è pronta a fare tutto il necessario, per tutto il tempo necessario, per mettere l’Ucraina in una posizione di forza per ciò che verrà dopo. Questo è il messaggio che abbiamo dato al presidente Zelensky”. “Per raggiungere questo obiettivo – ha spiegato Costa -, stiamo adottando misure concrete: innanzitutto, attueremo il 15° pacchetto di sanzioni contro la Russia, che abbiamo approvato questa settimana. Questo pacchetto chiude le lacune e limita l’elusione” dell’attuale sistema di sanzioni, “e in particolare prende di mira la cosiddetta ‘flotta ombra’” che esporta sottraendosi a qualunque controllo il petrolio russo.


“In secondo luogo – ha aggiunto il presidente del Consiglio europeo -, abbiamo già erogato 130 miliardi di euro di sostegno finanziario all’Ucraina, e ne erogheremo altri 30 miliardi nel 2025. Terzo, aumenteremo la pressione su coloro che contribuiscono direttamente o indirettamente all’escalation internazionale della guerra e danneggiano la pace e la sicurezza internazionale sostenendo la Russia; infine Ursula (von der Leyen, ndr) e io continueremo a esplorare modi e mezzi per aumentare il sostegno all’Ucraina”. “Infine, vorrei essere molto chiaro su cosa riguarda questo conflitto in Ucraina: la guerra di aggressione della Russia non è solo una guerra sul territorio europeo; è una guerra contro la comunità internazionale, perché la Russia sta violando i principi fondamentali universali della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale: sovranità, integrità territoriale, autodeterminazione”, ha concluso Costa.

Usa, leader dem: su shutdown accordo salta, proposta Gop “ridicola”

Usa, leader dem: su shutdown accordo salta, proposta Gop “ridicola”Roma, 19 dic. (askanews) – Il leader della minoranza della Camera degli Stati Uniti Hakeem Jeffries ha affermato che un accordo per evitare una chiusura del governo, raggiunto dai repubblicani della Camera giovedì mattina, non è serio, “è ridicolo”.


Si allontana così l’ipotesi di un accordo bipartisan, che era stata data per imminente da rappresentanti sia democratici che repubblicani. “La proposta Musk-Johnson non è seria, è ridicola… I repubblicani ci stanno spingendo verso una chiusura del governo”, ha detto Jeffries ai giornalisti.


Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato in precedenza che il presidente della Camera Mike Johnson e la Camera dei rappresentanti hanno raggiunto un “ottimo accordo” per gli americani sulla legge sulla spesa pubblica. Ha anche affermato che la legislazione consentirebbe di posticipare la data del tetto del debito al 30 gennaio 2027, invitando repubblicani e democratici a sostenere la legge.

Meloni in Ue insiste sui migranti, dalla Cassazione colpo al governo

Meloni in Ue insiste sui migranti, dalla Cassazione colpo al governoBruxelles, 19 dic. (askanews) – Alla vigilia della sentenza nel processo per il caso Open Arms che vede imputato il vice premier Matteo Salvini, è ancora la questione dei migranti al centro dell’attenzione tra Roma e Bruxelles.


Nella capitale belga, a margine del Consiglio europeo, Giorgia Meloni (febbricitante) ha partecipato alla seconda riunione informale promossa insieme ai colleghi danese e olandese Mette Friedriksen e Dick Schoof. Hanno preso parte all’incontro anche i leader di Cipro, Grecia, Malta, Repubblica Ceca, Polonia, Svezia e Ungheria, oltre a Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione ha dettagliato i contenuti della lettera sulla migrazione dello scorso lunedì, concentrandosi in particolare sulla proposta di “nuovo quadro giuridico in tema di rimpatri” che la Commissione intende presentare nei primi mesi del 2025. La premier ha auspicato la sua “rapida presentazione e finalizzazione”, ribadendo anche la necessità di continuare a lavorare sulle cosiddette “soluzioni innovative”, come il ‘modello Albania’. Per far questo, però, ha sottolineato, serve anche un “rafforzamento dei concetti di Paese sicuro di origine e Paese terzo sicuro”, senza il quale iniziative come i centri di Shengjin e Gjader sono destinate a non decollare. A testimonianza dell’urgenza di questo tema, per il governo, sono le notizie che, nel frattempo, sono arrivate dall’Italia, dove la Corte di Cassazione ha dato ragione al Tribunale di Roma, stabilendo che un giudice può “eventualmente disapplicare in via incidentale, in parte qua, il decreto ministeriale recante la lista dei Paesi sicuri”. Nessuna reazione alla sentenza è arrivata da Palazzo Chigi, mentre è il neo capogruppo alla Camera Galeazzo Bignami a cercare di minimizzare, affermando che “la sentenza della Corte di Cassazione conferma, semmai ve ne fosse stato bisogno, quello che noi diciamo fin dall’inizio: i provvedimenti dei giudici non possono produrre effetti erga omnes, ma limitatamente ai singoli casi che si trovano ad affrontare”.


Comunque sia, la decisione della Cassazione pone un ulteriore problema all’esecutivo, sul tema che è il cuore del programma politico del centrodestra come testimonia la decisione della premier di non annullare la presenza al summit Nord-Sud di sabato e domenica in Lapponia. Oggi Meloni accusava “un intenso stato influenzale”, con febbre alta. Tanto che dopo la sessione dedicata all’Ucraina con la presenza del presidente Volodymyr Zelensky (a cui i leader hanno ribadito “pieno sostegno”) ha lasciato l’Europa Building per rientrare in albergo. Per rappresentarla nei lavori ha indicato il greco Kyriakos Mitsotakis. Riposerà fino a domani, ma partirà poi per Saariselka, per l’incontro su sicurezza e migrazioni con lo stesso Mitsotakis, i primi ministri finlandese Petteri Orpo e svedese Ulf Kristersson e l’Alta rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza Kaja Kallas. Del resto, si fa notare, è stata lei stessa a lavorare per organizzare l’incontro, nella convinzione che Finlandia-Svezia e Italia-Grecia si trovino a fronteggiare sfide diverse ma accomunate da un dato: essere i confini dell’Ue (e della Nato) al Nord e al Sud. Confini che – ha detto più volte – devono essere “difesi” con il contributo di tutti i membri. Da rilevare, nella giornata, anche quella che sembra possa essere letta come una ‘apertura’ della Commissione sul tema dell’automotive. Italia, Repubblica Ceca ed altri Paesi hanno chiesto da tempo un intervento urgente, bloccando le multe per le emissioni alle case costruttrici e rivedendo l’impianto del green deal, in particolare per quanto riguarda lo stop al motore endotermico dal 2035, sposando il principio della “neutralità tecnologica”. In questo senso viene letto l’annucio dell’avvio, da gennaio, di un “dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica” e in particolare le espressioni usate di “strategia olistica” e “approccio tecnologico aperto”.