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Autore: Redazione StudioNews

Stellantis, a novembre nuovi stop a Pomigliano, Termoli e Pratola

Stellantis, a novembre nuovi stop a Pomigliano, Termoli e PratolaRoma, 16 ott. (askanews) – Stellantis ferma la produzione in alcune giornate di novembre negli stabilimenti italiani.


La società ha comunicato alle organizzazioni sindacali le prossime giornate di sospensione delle attività produttive previste per alcuni stabilimenti italiani. “Queste misure sono necessarie per adeguare la produzione alle attuali condizioni di mercato e per garantire una gestione efficiente delle risorse”, spiega il gruppo. Di seguito i dettagli: • Stabilimento di Pomigliano d’Arco (linea Panda): La produzione della linea Panda sarà sospesa nelle seguenti singole giornate: 11, 14, 15, 18, 21, 22, 25, 28 e 29 novembre 2024.


• Stabilimento di Termoli: o Linea Fire: La produzione sarà sospesa dall’11 al 24 novembre 2024; Linee Gme/Gse/V6: la produzione sarà sospesa nelle singole giornate 11, 15, 18 e 22 novembre 2024. Stabilimento di Pratola Serra: La produzione sarà sospesa nelle singole giornate dell’11 e 12 novembre 2024.

Shoah, Meloni: rinnovare impegno contro odio antisemita

Shoah, Meloni: rinnovare impegno contro odio antisemitaRoma, 16 ott. (askanews) – “Primo Levi diceva: ‘Se comprendere è impossibile conoscere è necessario’. Parole che indicano, ancora oggi, la strada da seguire per mantenere viva la memoria di ciò che è successo e per rinnovare il nostro impegno contro l’odio antisemita, che ha trovato nuova linfa dopo la disumana aggressione perpetrata da Hamas il 7 ottobre 2023 contro il popolo israeliano”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione dell’81esimo anniversario del rastrellamento degli Ebrei di Roma.

Energia, Pichetto:Tra un mese Piano Strategico Nazionale per idrogeno

Energia, Pichetto:Tra un mese Piano Strategico Nazionale per idrogenoRoma, 16 ott. (askanews) – “Fra un mese presenteremo il Piano Strategico Nazionale per l’idrogeno, veicolo fondamentale per la decarbonizzazione e rappresenta una grande opportunità per il nostro Paese”. Lo ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo alla Camera dei Deputati all’evento “Italian Hydrogen Summit”, organizzato da H2IT, l’Associazione Italiana Idrogeno, volta a promuovere le tecnologie e i sistemi per la produzione e l’utilizzo dell’idrogeno. Lo riporta un comunicato degli organizzatori.


“Stiamo lavorando su importanti infrastrutture e su investimenti sia nazionali che internazionali. Puntiamo a produrre e importare idrogeno, il che implica una trasformazione del sistema industriale italiano con un ammodernamento rilevante. È una sfida che intendiamo cogliere per far diventare l’Italia un hub sia per la produzione che per il trasporto del vettore verso l’Europa. Il piano nazionale per l’idrogeno prevede miglioramenti significativi; abbiamo già una prima stesura in valutazione con scenari a medio e lungo termine che prevediamo di presentare ufficialmente entro un mese. Siamo in fase di definizione. Oggi possiamo dire che l’Italia sul fronte dell’idrogeno è al passo con l’Europa e con gli obiettivi che dobbiamo raggiungere” ha concluso.

Zelensky presenterà il suo piano di pace al vertice Ue. Mosca lo ha già respinto

Zelensky presenterà il suo piano di pace al vertice Ue. Mosca lo ha già respintoRoma, 16 ott. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha presentato il “piano per la vittoria”, il suo piano di pace per fermare la guerra, ai parlamentari ucraini, e ha escluso la cessione di “territorio” alla Russia per porre fine alla guerra. “La Russia deve perdere la guerra contro l’Ucraina. Non può esserci un congelamento del fronte. Non può esserci alcuno scambio riguardo al territorio o alla sovranità dell’Ucraina”, ha affermato, aggiungendo che Kiev e i suoi alleati devono “costringere la Russia a partecipare a un vertice di pace e ad essere pronta a porre fine alla guerra”. Il capo di Stato ucraino ha anche denunciato il sostegno di Cina, Corea del Nord e Iran allo sforzo bellico della Russia. “La coalizione di criminali, con Vladimir Putin, ora include la Corea del Nord. Tutti vedono l’assistenza del regime iraniano a Putin. Lo stesso vale per la cooperazione della Cina con la Russia”, ha sottolineato Zelensky.


Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha proposto oggi, davanti ai parlamentari, di “dispiegare sul suo territorio una serie di misure deterrenti strategiche non nucleari, che saranno sufficienti a proteggere l’Ucraina da qualsiasi minaccia militare proveniente dalla Russia”. Zelensky ha chiarito che questo punto è dettagliato in un “allegato segreto” al suo piano di vittoria presentato a Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Italia e Germania. Zelensky ha inoltre chiesto nuovamente all’Occidente di revocare le restrizioni sulle armi a lungo raggio “su tutto il territorio ucraino occupato dalla Russia e sul territorio russo”, nonché di continuare gli aiuti per “l’equipaggiamento dei riservisti delle forze armate ucraine”. Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelenski ha annunciato, infine, che mercoledì presenterà il suo “piano per la vittoria” al vertice dell’Unione Europea giovedì. Il capo dello Stato ha inoltre esortato la Nato a invitare l’Ucraina, elemento “fondamentale” del piano di vittoria.


Il Cremlino ha già respinto oggi il piano di vittoria, presentato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Parlamento di Kiev. “L’unico piano di pace possibile è che il regime di Kiev comprenda che la sua politica è senza prospettiva e che è necessario svegliarsi”, ha detto alla stampa il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Il nuovo “piano di pace” di Vladimir Zelenskyj ripete il piano degli Stati Uniti di combattere la Russia fino all’ultimo ucraino, ha detto il Cremlino. “Da diverse settimane si parla di un piano di pace effimero, a quanto pare è lo stesso piano degli americani di lottare contro di noi fino all’ultimo ucraino, solo che ora Zelenskyj lo camuffa e lo chiama piano di pace”, ha detto il portavoce della Cremlino, Dmitri Peskov.

Jägermeister codifica con Pantone l’arancione e il verde dell’amaro tedesco

Jägermeister codifica con Pantone l’arancione e il verde dell’amaro tedescoMilano, 16 ott. (askanews) – Jägermeister ha ridefinito, codificato e registrato i propri colori distintivi a livello internazionale. E lo ha fatto in collaborazione con l’azienda statunitense simbolo del colore, Pantone. L’amaro tedesco, distribuito in Italia in esclusiva da Gruppo Montenegro, ha due creazioni cromatiche: herbal green (3435C) e culture orange (7578C) che celebrano l’identità visiva del brand e vestono, per la prima volta, la storica bottiglia tingendola di arancione e verde.


Per l’occasione l’amaro del cacciatore ha creato due bottiglie in edizione limitata, dove ciascun design rappresenta un lato del carattere Jägermeister. Herbal green è il verde intenso che celebra l’heritage, il rispetto per la natura, l’amore per le erbe e i sapori aromatici. Orange culture, invece, rappresenta la passione che anima il brand per la musica, gli amici e i festeggiamenti, il volto urbano di Jägermeister. Il Pantone color institute ha collaborato con Jägermeister per individuare e mettere a punto un approccio cromatico e progettuale in linea con la visione del brand. A partire dal 4 novembre, entrambe le edizioni limitate nei design verde e arancione saranno disponibili nella grande distribuzione organizzata e online.

Officine Maccaferri, Stefano Susani nuovo Ceo del gruppo

Officine Maccaferri, Stefano Susani nuovo Ceo del gruppoMilano, 16 ott. (askanews) – Officine Maccaferri, attiva a livello globale nel settore dell’ingegneria civile e ambientale, ha annunciato oggi la nomina di Stefano Susani quale nuovo Chief Executive Officer del Gruppo, “con effetto immediato”. Susani, riferisce un comunicato, succede a Lapo Vivarelli Colonna, che assume il nuovo ruolo di Group Senior Vice President.


Con un’esperienza trentennale nel settore delle infrastrutture e della sostenibilità, Susani assumerà la guida del Gruppo, “contribuendo al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi previsti dal piano strategico. Fra questi, la crescita sia organica che per linee esterne, attraverso acquisizioni mirate in settori e aree geografiche strategiche, e il consolidamento dei risultati operativi già raggiunti attraverso il rafforzamento della supply chain”. Prima di approdare in Maccaferri, Stefano Susani è stato amministratore delegato di Amplia Infrastructures, società controllata del Gruppo Autostrade per l’Italia. Il suo percorso professionale nel settore lo ha visto ricoprire ruoli di responsabilità tecnica e manageriale in alcune delle principali società operanti nel mondo delle infrastrutture, attive in Italia e all’estero. Contestualmente, il cda ha nominato Fabio Roppoli quale nuovo Chief Operating Officer. Roppoli supervisionerà le operazioni produttive e industriali del Gruppo in coordinamento con Alexandre Texeira, che assumerà la guida dell’area Americas (LATAM e Nord America). Aaron Smith continuerà a mantenere la guida del mercato nordamericano, contribuendo all’ulteriore sviluppo dell’area.


Vivarelli Colonna, in qualità di Group Senior Vice President, assumerà la responsabilità dell’area di strategy development, di sviluppo del business e delle operazioni di M&A verso nuovi mercati. Manterrà inoltre l’incarico di consigliere all’interno del board di Officine Maccaferri. (segue)

Lollobrigida: promuovere pratiche agricole sostenibili

Lollobrigida: promuovere pratiche agricole sostenibiliRoma, 16 ott. (askanews) – “Il cibo è un elemento essenziale per la vita e un diritto fondamentale per tutti. Oggi è urgente trovare soluzioni rapide, garantire la sicurezza alimentare e preservare le risorse naturali, migliorando l’efficienza e la resilienza dei sistemi”. Lo ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo al World Food Day alla FAO.


“Il tema della sovranità alimentare è centrale: non significa chiudere i mercati, ma consentire alle Nazioni di scegliere il proprio sistema produttivo e alimentare, garantendo catene di approvvigionamento sicure”, ha sottolineato Lollobrigida. Il ministro ha poi ribadito l’importanza di mantenere mercati agricoli internazionali aperti e regolati per assicurare equità, trasparenza e un’adeguata remunerazione agli agricoltori, valorizzando le produzioni locali: “È necessario proteggere il reddito degli agricoltori, in particolare delle piccole imprese, dalla concorrenza sleale, incentivarli come custodi del territorio”.


Nel corso dell’intervento il ministro ha poi evidenziato come sia necessario continuare a promuovere l’uso di pratiche agricole sostenibili, investire in tecnologie innovative per ridurre l’impatto ambientale, ottimizzare l’uso dell’acqua e favorire l’occupazione giovanile e femminile, con pari diritti e opportunità. “Sono queste le tematiche che abbiamo affrontato nella ministeriale del G7 Agricoltura, e che sono al centro delle priorità che il Governo Meloni sta portando avanti, sia in Italia che all’estero”, ha concluso il ministro.

Oxfam: migliaia di persone al giorno muoiono di fame in paesi in guerra

Oxfam: migliaia di persone al giorno muoiono di fame in paesi in guerraRoma, 16 ott. (askanews) – Ogni giorno tra 7 e 21 mila persone muoiono letteralmente di fame in Paesi lacerati da conflitti. È la denuncia del nuovo rapporto diffuso oggi da Oxfam, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione. La quasi totalità dei 281,6 milioni di persone afflitte da malnutrizione acuta nel mondo vive in 54 paesi attraversati da guerre. Guerre che sono inoltre una delle principali cause del livello record di sfollati nel mondo, a oggi oltre 117 milioni. “In molti dei Paesi in conflitto, la fame viene sempre più spesso usata come arma di guerra. – spiega Francesco Petrelli, portavoce e policy advisor per la sicurezza alimentare di Oxfam Italia – C’è poi da ricordare che la distruzione sistematica di infrastrutture essenziali per la fornitura di energia e acqua potabile è contraria ad ogni norma del diritto internazionale e sta aumentando in modo esponenziale le sofferenze di milioni di persone”. È ciò che sta accadendo da oltre 1 anno a Gaza. “Nella Striscia in questo momento quasi mezzo milione di persone sta morendo di fame – aggiunge Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia – Una catastrofe umanitaria dovuta alle decisioni del governo israeliano, che dall’inizio dell’anno impedisce l’ingresso dell’83% degli aiuti alimentari necessari alla popolazione. Nel 2023 ne venivano bloccati il 34%, quindi siamo passati in media da due pasti al giorno prima dell’inizio del conflitto, a uno ogni due giorni”. MATERIE PRIME, GUERRE E FAME IN AFRICA E CENTRO AMERICA L’impatto della guerra sulla disponibilità di cibo – denuncia inoltre il report – sta provocando una catastrofe altrettanto grave in Sudan, dove in questo momento oltre 750 mila persone stanno morendo letteralmente di fame. Eppure il Paese – come altri 34 sui 54 analizzati – è ricco di risorse naturali e materie prime, incentrando la propria economia sulla loro esportazione. Basti pensare che il 95% dei proventi delle esportazioni del Sudan proviene dall’oro e dal bestiame; l’87% di quelle del Sud Sudan dai prodotti petroliferi; quasi il 70% di quelle del Burundi dal caffè. In America centrale, invece, progetti sempre più estesi di estrazione mineraria hanno provocato conflitti violenti, costringendo intere comunità ad abbandonare le proprie case. “Non è certo una coincidenza che la combinazione letale di guerra, sfollamenti forzati e fame, spesso si verifichi in Paesi ricchi di risorse naturali. – aggiunge Petrelli – Lo sfruttamento sempre più esteso di materie prime porta ad una maggiore instabilità politica e alla guerra. In contesti dove troppo spesso gli investimenti privati su larga scala – sia esteri che nazionali – hanno come obiettivo il controllo di terra e risorse idriche a danno delle comunità locali”. FAME E CRISI CLIMATICA I conflitti – denuncia ancora il dossier – spesso si sommano ad altri fattori come gli shock climatici, l’instabilità economica e le disuguaglianze, devastando i mezzi di sussistenza delle popolazioni locali. La crisi alimentare che sta colpendo l’Africa orientale e meridionale è causata dal susseguirsi di siccità e inondazioni sempre più intense e frequenti, che si sono sommate all’impennata dei prezzi dei prodotti alimentari a livello globale, seguita alla fine della pandemia e alla crisi in Ucraina. E i primi a fare le spese di tutto questo sono donne e bambini. IL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU CHIEDA CONTO DELL’USO DELLA FAME COME ARMA DI GUERRA “Mentre l’obiettivo di azzerare la fame entro il 2030 resta irraggiungibile – continua Petrelli – lanciamo un appello urgente al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, affinché chieda conto delle continue violazioni del diritto internazionale che in contesti di guerra come Gaza continuano ad essere commesse impunemente. La fame non può e non deve essere più usata come un’arma per mettere in ginocchio un intero popolo. Per spezzare questo circolo vizioso è essenziale affrontare insieme le cause alla base dei conflitti in corso e non solo offrire soluzioni temporanee”. “Allo stesso tempo non si può pensare di porre fine ai conflitti, ad esempio in Africa, senza sradicare le profonde disuguaglianze e le violazioni dei diritti umani che la alimentano. – conclude Petrelli – Gli sforzi per la Pace devono essere accompagnati da investimenti per sradicare la povertà, A partire dalle politiche per costruire coesione sociale e soluzioni economiche che diano priorità alla costruzione di sistemi alimentari sostenibili”. L’APPELLO AL G7 IN VISTA DELLA RIUNIONE DEI MINISTRI DELLO SVILUPPO In vista della riunione dei ministri G7 dello sviluppo del prossimo 22 ottobre che avrà al centro l’attuazione operativa dell’Apulia Food Systems Initiative (AFSI), Oxfam assieme alla società civile globale, riunita nel Civil7, chiede quindi con forza che le decisioni che verranno prese, soprattutto sul piano degli investimenti: ” promuovano un modello agro-ecologico; ” combattano con regole nuove le speculazioni finanziarie sul cibo; ” favoriscano la partecipazione alle decisioni dei piccoli contadini dei Paesi del sud globale; ” onorino gli impegni finanziari dei Paesi G7 per far fronte agli appelli dell’ONU sulle crisi alimentari in corso, ad oggi del tutto insufficienti.

Sostenibilità, Italia leader in Ue su economia circolare

Sostenibilità, Italia leader in Ue su economia circolareMilano, 16 ott. (askanews) – Con un tasso di riciclo complessivo al 72%, ben superiore alla media europea del 58%, e un utilizzo circolare di materie del 18,7%, rispetto all’11,5% della media Ue, l’Italia si conferma leader nell’economia circolare. Questo risultato riflette l’impegno delle imprese italiane, che grazie alla loro innovazione e capacità di adattamento, continuano a essere protagoniste nella green economy globale, contribuendo alla competitività del Paese sui mercati internazionali. E’ quanto emerso dalla conferenza stampa di presentazione della 27esima edizione di Ecomondo, organizzata da Italian Exhibition Group (Ieg) alla Fiera di Rimini dal 5 all’8 novembre 2024: un evento strategico e punto di riferimento internazionale per promuovere modelli virtuosi di sviluppo sostenibile, mettendo a sistema gli elementi chiave delle strategie di sviluppo dell’Unione Europea per contrastare il cambiamento climatico e la crisi delle risorse.


“Ecomondo – afferma il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto – è la somma di tante conoscenze, di start up, innovazione, buone pratiche che servono al salto di qualità del Paese. Abbiamo modelli vincenti, come quello del riciclo, con intelligenze e competenze per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Ecomondo – conclude Pichetto – è un evento immancabile per chi crede nei fatti in una transizione giusta e sostenibile”. Internazionalità e innovazione saranno al centro della manifestazione, con delegazioni da oltre 100 paesi, 73 associazioni di settore e la partecipazione al progetto Africa Green Growth, in collaborazione con il Piano Mattei della Presidenza del Consiglio dei Ministri insieme al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), per promuovere la sostenibilità e lo sviluppo socioeconomico in Africa ed a cui hanno già aderito 108 delegati, provenienti da 8 paesi chiave quali Marocco, Tunisia, Egitto, Etiopia, Kenia, Costa D’avorio. Tra i momenti chiave della manifestazione, gli Stati Generali della Green Economy, organizzati dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) e la Commissione Europea.


“Ecomondo rappresenta un appuntamento internazionale imperdibile per le imprese europee che vogliono affermarsi nei mercati globali della green economy – sottolinea Corrado Peraboni, Amministratore Delegato di Ieg -. L’ampliamento della manifestazione, con l’apertura di due nuovi padiglioni, sottolinea l’importanza crescente di questo evento, che continua ad attrarre eccellenze da tutto il mondo, valorizzando l’industria e l’export italiano su scala internazionale”. Oltre 1.600 espositori presenteranno soluzioni per la mitigazione climatica, la valorizzazione dei rifiuti, la rigenerazione dei suoli e degli ecosistemi, l’utilizzo dei rifiuti come materie prime seconde, le Bionergie, la Blue Economy e la gestione sostenibile delle risorse idriche. Saranno esposti anche sistemi di monitoraggio ambientale basati su intelligenza artificiale, Big Data e osservazione satellitare, capaci di monitorare in tempo reale lo stato di salute del pianeta e prevedere eventi climatici estremi.

Si chiude G7 Disabilità, la Carta: “Inclusione fattore essenziale”

Si chiude G7 Disabilità, la Carta: “Inclusione fattore essenziale”Roma, 16 ott. (askanews) – “Sottolineiamo l’importanza della cooperazione internazionale per far progredire i diritti delle persone con disabilità in tutto il mondo. L’inclusione della disabilità è un fattore essenziale per lo sviluppo sostenibile e siamo determinati a intensificare la nostra azione per non lasciare indietro nessuno”. È quanto si legge nella Carta di Solfagnano, il documento conclusivo del G7 Inclusione e Disabilità, che termina oggi in Umbria, sottoscritto dai 7 ministri partecipanti e dal Commissaio Ue per l’Uguaglianza.


Con la Carta viene riaffermato “con forza il nostro impegno a dimostrare leadership e ambizione, in linea con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, e a collaborare, verso la sua piena attuazione, con tutti i partner istituzionali internazionali che rappresentano le persone con disabilità, le associazioni, le organizzazioni del terzo settore, le comunità locali e il settore privato che intendono sostenere il riconoscimento del diritto di tutti alla piena ed effettiva partecipazione alla vita civile, sociale, politica, economica e culturale dei nostri Paesi”. In occasione della riunione ministeriale di Solfagnano, che ha visto per la prima volta i ministri dei membri del G7 riunirsi per affrontare le sfide attuali relative ai diritti e all’inclusione delle persone con disabilità, i ministri hanno “identificato le seguenti questioni come prioritarie nei nostri sforzi per garantire la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella vita civile, sociale, economica, culturale e politica di tutte le persone con disabilità: 1. L’inclusione come questione prioritaria nell’agenda politica di tutti i Paesi; 2. Accesso e accessibilità; 3. Vita autonoma e indipendente; 4. Valorizzazione dei talenti e inclusione lavorativa; 5. Promozione delle nuove tecnologie; 6. Dimensione sportiva, ricreativa e culturale della vita; 7. Dignità della vita e servizi comunitari adeguati; 8. Prevenzione e gestione delle situazioni di preparazione all’emergenza e di gestione post-emergenza, comprese le crisi climatiche, i conflitti armati e le crisi umanitarie”.


I ministri del G7 infine riaffermano “l’incrollabile impegno a garantire che tutti gli individui godano di uguali diritti alla piena, effettiva e significativa partecipazione e inclusione in tutti gli aspetti della vita sociale, culturale, educativa, economica, civile e politica. La realizzazione dei diritti umani delle persone con disabilità è la nostra massima priorità”.