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Autore: Redazione StudioNews

Grana Padano: condividiamo pienamente ‘Dichiarazione di Ortigia’

Grana Padano: condividiamo pienamente ‘Dichiarazione di Ortigia’Roma, 27 set. (askanews) – “Il Consorzio del formaggio DOP più consumato nel mondo, il Grana Padano, condivide pienamente tutte le indicazioni del documento, che da anni propone e attua con gli strumenti a propria disposizione. In particolare vogliamo sottolineare il richiamo forte ad un impegno internazionale attraverso i trattati bilaterali, ma anche nelle normative delle organizzazioni di Stati, per il riconoscimento delle DOP a livello mondiale per tutelarle e valorizzarle”. Lo ha detto Renato Zaghini, presidente del Consorzio di Tutela del Grana Padano commentando la consegna al G7 Agricoltura e Pesca di Siracusa al Ministro Francesco Lollobrigida e ai Ministri delle delegazioni internazionali della “Dichiarazione di Ortigia 2024”, l’atto di intenti, realizzato da Origin Italia grazie ai contributi dei Consorzi di tutela italiani delle produzioni agroalimentari DOP e IGP, che si propone di rilanciare lo sviluppo a livello globale delle Indicazioni Geografiche (IG) e di promuovere la cooperazione internazionale.


I temi centrali della Dichiarazione riguardano la rilevanza globale delle Indicazioni Geografiche e gli strumenti di tutela e promozione a livello internazionale, con un ruolo cruciale svolto dai Consorzi di tutela, e indicano come obiettivi principali la sensibilizzazione dei ministri dell’Agricoltura dei Paesi del G7 e di altri Stati sull’importanza strategica delle Indicazioni Geografiche. Tra le richieste una maggiore attenzione sui temi che generano incertezza per il futuro delle IG, in particolare la loro esclusione da dazi e barriere tariffarie e non tariffarie, ed infine la sollecitazione di un impegno internazionale per garantire la protezione e la crescita sostenibile dei prodotti legati ai territori. “Siamo soddisfatti e onorati di vedere parole chiare contro le guerre dei dazi e delle tariffe che da tempo i produttori di Grana Padano DOP denunciano come un pesante ostacolo alla crescita delle denominazioni d’origine protetta – aggiunge Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio – Le produzioni legate ai territori sono una strada che possono percorrere tutte le economie, da quelle più sviluppate per difendere le loro tradizioni a quelle emergenti, in grado così di sfruttare al meglio le proprie ricchezze”.


Il Consorzio Grana Padano si farà promotore della diffusione dei contenuti della “Dichiarazione di Ortigia 2024” e delle sue implicazioni presso l’intera filiera della DOP, mettendo anche a disposizione il proprio know-how per la crescita dei consorzi a livello internazionale.

Cuore svizzero per quattro borse di studio di “Scugnizzi a vela”

Cuore svizzero per quattro borse di studio di “Scugnizzi a vela”Roma, 27 set. (askanews) – Si chiamano Lyone, Hashraf, Alberto, Sebastiano. Storie di esclusione che diventano inclusione grazie alla rete di “Life – Scugnizzi a vela”, l’associazione che da venti anni persegue con i suoi volontari, grazie alla determinante logistica della Marina Militare, l’obiettivo di rendere autonomi e competenti i giovani che partecipano al “Laboratorio i mestieri del mare”, ideato per favorire l’integrazione e la formazione dei giovani a rischio della Città Metropolitana di Napoli.


Tunisino è Lyone, arrivato in Italia sui barconi, marocchino è Hashraf, napoletani Alberto e Sebastiano, arrestati per reati di rapina e droga. Quattro “scugnizzi” che hanno intrapreso un percorso formativo che ha acceso l’attenzione della Zurich e della Brain Refresh Lab, nell’ambito del progetto Fantatraining. Al loro programma di reinserimento, attraverso il lavoro dell’associazione che fa capo a Stefano Lanfranco sono stati donati assegni per un valore totale di oltre 2.500 euro. Nell’ambito di questo percorso formativo negli ultimi dodici mesi, grazie alla consolidata rete composta dalla Marina Militare, dal Ministero della Giustizia, dal Comune di Napoli, dall’Autorità Portuale di Napoli, da LIBERA contro le mafie e dagli “Scugnizzi a vela”, sono stati assunti quattro giovani provenienti sia dall’Area penale minorile della Campania e da Poggioreale, accolti e formati nel “Laboratorio i mestieri del mare”, ospitato da quasi venti anni nel Quartier Generale della Marina Militare di Napoli.


La rinascita avviene, spiega Lanfranco “attraverso il restauro di imbarcazioni a vela in legno appartenute alla Marina Militare e impiegate come vero e proprio materiale didattico nelle attività di laboratorio: una fantastica miscela di storia, cultura ed arte marinaresca che fa da innesco del processo di autostima dei ragazzi, e consente di creare una fantastica sinergia tra i giovani e storiche barche a vela in legno. I ragazzi vivono all’interno del Quartier Generale Marina Militare di Napoli, uno stage di “educazione civica” con il miglior modello rappresentativo che possa essere preso come riferimento. La realtà quotidiana dei nostri giovani è fatta di esempi “positivi”, di uomini e donne da imitare. Il punto finale è il reinserimento lavorativo attraverso etiche imprese del comparto portuale come il Gruppo Piloda, Costagliola, Fucina Italia di Piombino che inserirà lavorativamente Hashraf, F.lli La Rocca che assumerà Lyone. La consegna del contributo sotto veste di Borse di lavoro è avvenuta in una cerimonia al Circolo Ufficiali della Marina Militare di Napoli nell’ambito di un evento Zurich con Francesco Bargi direttore commerciale della compagnia assicurativa svizzera e Nazareno Notarini della Brain Refresh Lab, realtà specializzata in formazione che opera con un fine preciso: modificare alcuni aspetti comportamentali che un’azienda, un libero professionista o un imprenditore intendono migliorare. Quaranta i professionisti che vi hanno partecipato provenienti da tutta Italia, ma che hanno anche consegnato a loro volta un segno tangibile di riconoscenza e apprezzamento per i risultati di integrazione raggiunti.


Le “Life bag” accompagneranno la rinascita dei giovani e saranno impiegate per provare a condurre una vita nella legalità a partire dall’ottenimento della patente di guida dell’auto e dello scooter, oltre ad altri significativi aiuti necessari per la loro ripartenza. Parole di incoraggiamento da parte del C.te C.V. Fabio Danese, il quale, anche a nome del Comandante Logistico della Marina Militare Amm. Sq. Salvatore Vitiello, ha espresso la vicinanza della Marina Militare agli “Scugnizzi a vela”. Intervenuto il magistrato di Sorveglianza del Tribunale di Napoli Francesco Chiaromonte, che segue personalmente la formazione dei ragazzi, il quale ha rappresentato lo stato giuridico e le difficoltà incontrate nell’inserimento lavorativo.

Due i vini del Molise premiati con i “Tre Bicchieri” da Gambero Rosso

Due i vini del Molise premiati con i “Tre Bicchieri” da Gambero RossoMilano, 27 set. (askanews) – Sono due i vini del Molise che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri”, il massimo riconoscimento assegnato dalla guida “Vini d’Italia 2025” del Gambero Rosso.


Si tratta del “Molise Rosso Don Luigi Riserva 2020” della Cantina Di Majo Norante, un Montepulciano in purezza prodotto a Campomarino (Campobasso), e del già pluripremiato “Molise Tintilia 200 Metri 2023” di Tenimenti Grieco, Cantina di Portocannone (Campobasso). Sull’”unico vitigno davvero autoctono” di questa terra, la Tintilla, i critici della guida si soffermano sottolineandone il valore e spiegando “che sempre più spesso dà buoni risultati”.

Agenda 2030, UN Global Compact: 59% aziende Ue integra SDGs in strategie

Agenda 2030, UN Global Compact: 59% aziende Ue integra SDGs in strategieRoma, 27 set. (askanews) – Sette aziende europee su dieci hanno una conoscenza approfondita dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) fissati da Agenda 2030 e sei su dieci li integrano all’interno della loro strategia aziendale, concentrandosi soprattutto su parità di genere, lavoro dignitoso e cambiamento climatico. È quanto emerge da European Private Sector SDG Stocktake 2024, il report realizzato dai Network europei di UN Global Compact e presentato ieri a New York durante la settimana dell’Assemblea Generale dell’ONU. Nell’indagine sono state coinvolte 1.422 aziende europee basate in 10 Paesi (Italia, Francia, Spagna, Regno Unito, Svizzera/Liechtenstein, Grecia, Irlanda, Bulgaria, Serbia e Turchia), con l’obiettivo di misurare il loro impegno per l’integrazione degli SDGs nel loro business.


Lo scenario europeo. Le aziende europee dimostrano un forte grado di comprensione degli SDGs, con il 69% che ritiene di averne una conoscenza approfondita e il 59% che afferma di integrarli all’interno della sua strategia di sviluppo sostenibile. Questo impegno è associato soprattutto al desiderio di rafforzare la strategia di sostenibilità aziendale (44% del campione). Il 32% degli intervistati evidenzia anche il ruolo chiave dei Global Goals per affrontare al meglio le normative europee, alla luce della progressiva implementazione delle nuove direttive dell’UE come la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). In questo senso, l’87% del sotto-campione formato dalle aziende interessate dalla CSRD dichiara che farà espressamente riferimento agli SDGs nella propria informativa di sostenibilità. Il rapporto evidenzia che il settore privato europeo intraprende principalmente azioni a favore della parità di genere (SDG 5 – 44%), del lavoro dignitoso e della crescita economica (SDG 8 – 44%) e del contrasto al cambiamento climatico (SDG 13 – 40%). È incoraggiante notare che il 39% delle aziende intervistate agisce sugli SDGs integrandoli direttamente nei propri processi e attività. In generale, il 58% del campione ritiene che questo abbia avuto un impatto positivo sulla propria performance economica e il 26% lo considera addirittura significativo. Lo studio mostra, tuttavia, che il contributo allo sviluppo sostenibile e agli SDGs non è ancora misurato dalle aziende in modo sistematico ed efficiente, poiché solo un terzo degli intervistati ha fissato obiettivi specifici, misurabili e vincolati nel tempo per verificare il proprio impegno e la propria azione, così come i progressi. Inoltre, appena il 21% delle aziende ha identificato gli SDGs per loro prioritari e ha valutato gli impatti positivi e negativi delle proprie attività.


Lo scenario italiano. L’88% delle aziende italiane intervistate afferma di aver acquisito una conoscenza approfondita degli SDGs. In particolare, tra le aziende che hanno sviluppato una strategia di sostenibilità, il 72% dichiara di aver integrato direttamente gli SDGs contro il 10% che afferma di non averlo fatto: una conferma di come l’Agenda 2030 sia un framework imprescindibile per la maggior parte del settore privato. I tre principali SDGs su cui le aziende italiane intervistate concentrano i propri sforzi sono l’SDG 15 (vita sulla terra), l’SDG 3 (salute e benessere per tutti) e l’SDG 16 (pace, giustizia e istituzioni forti). A fronte dell’entrata in vigore del decreto di recepimento nel nostro ordinamento della CSRD, l’83% delle aziende italiane coinvolte ha dichiarato che farà riferimento agli SDGs nei propri report di sostenibilità. Per misurare il proprio contributo ai Global Goals, il 43% delle imprese del campione italiano utilizza indicatori di performance specifici, misurabili e fissati nel tempo, mentre il 46% si limita a utilizzare semplici KPI di performance senza obiettivi temporali e misurabilità. Un 11%, invece, non utilizza alcun tipo di misurazione.


Per quanto riguarda i risultati concreti, il 22% delle aziende dichiara di aver già raggiunto gli obiettivi che si era prefissato sugli SDGs, mentre il 70% afferma di essere sulla buona strada. Solo l’8% ritiene di non aver ancora raggiunto gli obiettivi stabiliti. Le 5 raccomandazioni di UN Global Compact. Sulla base di questi risultati, le reti europee del Global Compact delle Nazioni Unite hanno formulato cinque raccomandazioni per le aziende europee: integrare gli SDGs nelle loro attività e nei processi; comunicare sugli SDGs e definire indicatori di misurazione dei progressi; attivare sempre più partnership con attori di diversa natura, per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030; impegnarsi sulla formazione dei propri fornitori sui temi dello sviluppo sostenibile e sugli SDGs; rafforzare la connessione fra SDGs e investimenti finanziari.


Il report è stato realizzato grazie a un’indagine congiunta condotta da 10 Network Europei UNGC, i cui dati sono stati analizzati e consolidati da PwC France & Maghreb. Il campione totale di aziende intervistate è stato di 1.422, di cui il 52% aderenti al Global Compact delle Nazioni Unite. La maggior parte degli intervistati sono PMI (43%), seguiti da aziende a media capitalizzazione (33%). Le microimprese rappresentano il 13% degli intervistati, mentre le grandi aziende l’11%. Per l’Italia, sono state intervistate 140 imprese, di cui il 79% aderenti al Network. “I risultati dell’indagine dimostrano la crescente propensione del settore privato europeo nell’integrare gli SDGs nelle loro strategie aziendali” ha dichiarato Marco Frey, Presidente dell’UN Global Compact Network Italia. “È fondamentale definire indicatori chiari per la misurazione dei propri progressi verso i Global Goals. Inoltre, coinvolgere le catene di fornitura in percorsi virtuosi di sostenibilità, a partire da attività di formazione e capacity building, sarà un elemento chiave per le aziende per aumentare l’impatto positivo del business al livello globale. Infine, orientare gli investimenti finanziari delle grandi imprese verso la sostenibilità e gli SDGs può dare un contributo importante nel mobilitare e scalare le risorse necessarie per garantire una crescita sostenibile e responsabile nel lungo periodo”. “Con l’Agenda 2030 che si avvicina alla sua fase finale, l’urgenza di accelerare i progressi verso gli SDGs non può essere sottovalutata”, ha dichiarato Daniela Bernacchi, Executive Director dell’UN Global Compact Network Italia. “Le aziende europee hanno compiuto passi significativi nell’allineamento agli obiettivi, ma è chiaro che dobbiamo trasformare queste ambizioni in risultati concreti. Il quadro regolatorio europeo sempre più articolato e orientato alla sostenibilità, che sarà effettivo in modo graduale da oggi al 2029, offre un’opportunità unica per rafforzare l’impegno e rendere misurabili e omogenei i risultati e le performance di sostenibilità delle imprese. La collaborazione tra aziende, Istituzioni e società civile sarà essenziale per fare dell’Europa un modello di sostenibilità globale. Queste alleanze pubblico-privato-terzo settore, dunque, sono un fattore critico di successo per colmare il gap ancora esistente rispetto al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030”.

Euro digitale, Cipollone: serve a preservare la sovranità monetaria

Euro digitale, Cipollone: serve a preservare la sovranità monetariaRoma, 27 set. (askanews) – Piero cipollone, l’esponente italiano nel Comitato esecutivo della Bce è tornato a perorare la causa per la creazione di un euro digitale, su cui l’istituzione di Francoforte è impegnata in preparativi. “La moneta è cruciale per la sovranità”, circostanza “ancor più versa nell’era digitale. Circa 63 paesi oggi stanno operando, guidando, sviluppando o esplorando monete di banche centrali digitali (Cbdc)”, ha affermato Cipollone durante un evento organizzato dalla Banca centrale dell’Austria.


“Nel frattempo i maggiori sistemi di pagamento privati si stanno espandendo a livello globale alcune nazioni potrebbero perfino cercare di fare leva sui cripto asset, con esponenti come il candidato alle presidenziali negli Stati Uniti, Donald Trump, che promette di fare degli Usa una superpotenza del Bitcoin”. Secondo Cipollone “in questo contesto in rapida evoluzione, l’Europa non può restare ferma. Il ruolo della Bce di emettere una moneta che sia accettata nell’area valutaria è particolarmente cruciale in una unione monetaria dove i pagamenti dei mercati restano frammentati tra i confini nazionali”.


“Alla Bce – ha proseguito – siamo impegnati assicurare che in Europa si possa continuare a usare il contante. Tuttavia non vogliamo restare fermi a guardare mentre le persone non sono in grado di usare la moneta di banca centrale per le loro transazioni digitali. Portare la moneta di Banca centrale in un mondo digitalizzato tramite l’euro digitale salvaguarderebbe la nostra sovranità monetaria”. Alla Bce lo studio sull’euro digitale va avanti da tempo, ha trovato sponda nel passato Parlamento europeo e nella Commissione ma anche scetticismi in vari paesi dell’area euro. In particolare per il timore che al di là di tutte le rassicurazioni delle autorità, alla fine questo strumento non diventi un meccanismo di controllo delle attività delle persone. Negli Stati Uniti al momento la Federal Reserve apparentemente non sta effettuando preparativi analoghi per un eventuale dollaro digitale, nonostante un atteggiamento che sembrava favorevole da parte dell’amministrazione Biden.


Secondo cipollone, l’euro digitale “supererebbe la frammentazione offrendo moneta che può essere usata in qualunque pagamento digitale nell’area euro, sosterrebbe la concorrenza e l’innovazione facilitando lo sviluppo di servizi di pagamento paneuropei e rafforzerebbe l’autonomia e la resilienza – ha concluso – aiutandoci a evitare di diventare eccessivamente dipendenti su soluzioni di pagamento estere”. (fonte immagine: ECB).

Musica, dal 18 ottobre la Biennale MArteLive tra Roma e il Lazio

Musica, dal 18 ottobre la Biennale MArteLive tra Roma e il LazioRoma, 27 set. (askanews) – Dal 18 ottobre al 3 novembre torna la Biennale MArteLive, il più grande festival multidisciplinare diffuso d’Europa con oltre 1200 artisti provenienti da tutto il mondo. Si svolgerà per diciassette giorni e in oltre 60 location (liveclub, teatri, gallerie, piazze, muri, parchi archeologici, ville, fattorie, e luoghi suggestivi) tra Roma e il Lazio, con molteplici espressioni artistiche, che vanno dalla musica al teatro, dalla danza contemporanea alla street art, dall’illustrazione digitale alla scultura, dalla moda ai videoclip.


Nucleo centrale del festival è MArteLive Lo Spettacolo Totale, il 22 e 23 ottobre. Questo format storico, che contraddistingue il festival sin dal 2001, rappresenta l’evento multi-disciplinare e multi-artistico che connota a pieno l’universo MArteLive: la simultaneità delle arti e il loro ibridarsi, sovrapponendosi, crea infatti un unico evento sinergico, composto da più spettacoli in spazi diversi all’interno della stessa location. Anche quest’anno, palcoscenico de Lo Spettacolo Totale sarà il Qube di Roma. Per l’occasione, sono stati coinvolti ospiti speciali – come Fulu Miziki, Dutch Nazari North of Loreto, Sibode Dj, Lamante, James Holden, Tropea, Bebo de Lo stato Sociale, Nobraino, Colombre, Free Love, Lowtopic e oltre 300 altri artisti in concorso selezionati su più di 1500 proposte ricevute che si esibiranno in contemporanea, distribuiti nelle 16 sezioni che compongono l’evento: musica, dj/producer, teatro, danza, circo contemporaneo, letteratura, pittura, fotografia, illustrazione digitale, street art, scultura, artigianato, moda, video arte, cortometraggi, videoclip. Anche questa edizione avrà delle anteprime della Biennale, come il concerto di The Heliocentrics, Wow e Muito Kaballa il 27 settembre, lo spettacolo “Lourdes” della compagnia Bluemotion l’8 e 9 ottobre entrambe all’Angelo Mai; quindi il poeta anglo-nigeriano Joshua Idehen il 9 ottobre al Monk.


A partire dal 18 ottobre al 3 novembre e con Lo Spettacolo Totale del 22 e 23 ottobre come main event, la Biennale MArteLive si propagherà in modo esponenziale in tutta la Capitale, incluse le periferie, con una serie di 12 progetti speciali. Questi format diffusi, ma integrati nel ricco programma dell’evento, creeranno una galassia multiforme di appuntamenti off, ciascuno dedicato a differenti generi e discipline artistiche. Realizzati in collaborazione con un’ampia rete di enti e organizzazioni di Roma e del Lazio, questi eventi trovano spazio in oltre 60 location diverse, tra teatri, locali, stazioni delle metropolitane e parchi archeologici, trasformando l’intera città in un palcoscenico culturale diffuso di creatività e bellezza. Una delle novità di questa edizione è il progetto Lullaby, Ninne nanne per animali, un evento innovativo che porta la musica oltre i confini umani per raggiungere il mondo animale con concerti speciali pensati per far diventare gli animali spettatori e protagonisti delle performance. Grazie alla recente collaborazione con il Pigneto Film Festival, manifestazione cinematografica organizzata e prodotta da Preneste Pop e Waldo Event Network, per la prima volta, all’interno del cartellone della Biennale MArteLive 2024, ci sarà la proiezione dell’anteprima romana di “7 minuti” di Alessia Bottone e dei cortometraggi protagonisti dell’edizione 2024 del Festival, con il vincitore “Cinque giorni” di Juan Diego Puerta Lopez, e i finalisti “Watermeloni” di Alan Marzo, “It’s all about jazz” di Margarita Bareikyte e “Maledetta primavera” di Heloise Wilson. Il tutto, al Casale dei Cedrati, nel cuore di Villa Pamphili.

Cia: congratulazioni a Giansanti, nuovo presidente Copa

Cia: congratulazioni a Giansanti, nuovo presidente CopaRoma, 27 set. (askanews) – “A nome di Cia-Agricoltori Italiani, porgo a Massimiliano Giansanti i migliori auguri affinché possa portare avanti con il nuovo incarico alla presidenza del Copa-Cogeca l’importante lavoro già svolto nel suo precedente mandato di vicepresidente dell’associazione degli agricoltori e delle cooperative agricole dell’Ue”. Così, il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, che ricorda come questa nomina premi la competenza e la dedizione di Giansanti a sostegno dell’agricoltura europea. “La notizia odierna è di grande incoraggiamento per tutte le importanti sfide che dovremo affrontare nel breve e nel lungo periodo per garantire solide prospettive al settore primario”, conclude Fini.

Giornata mondiale turismo, Emirates riafferma impegno verso settore italiano

Giornata mondiale turismo, Emirates riafferma impegno verso settore italianoRoma, 27 set. (askanews) – L’estate 2024? Per Emirates Italia è stata un grandissimo successo. A dirlo sono i dati che la compagnia aerea ha rilasciato in occasione della Giornata Mondiale del Turismo e che raccontano come la stagione dei viaggi nel nostro Paese abbia performato in modo importante. In particolare, il dato sicuramente più interessante è quello relativo al “fattore di carico medio dei posti” che nei mesi di giugno e luglio, sui voli da e verso i 4 gateway della compagnia aerea in Italia, ovvero Roma, Venezia, Milano e Bologna, ha superato l’80%, a testimonianza della crescente attrattività del nostro Paese tra i viaggiatori del network globale di Emirates.


Nella stagione estiva 2024, Emirates – si legge in una nota – ha operato più di 600 voli con un mix di Airbus A380 e Boeing 777, attraverso quattro gateway italiani. I due principali aeroporti internazionali per gli scali sono stati Dubai e New York, anche se non sono state necessariamente le destinazioni finali. Infatti, al di là di questi due grandi hub, i passeggeri in partenza dall’Italia hanno proseguito il loro viaggio verso destinazioni come Denpasar, Tokyo, Bangkok e Male, che sono state le scelte più popolari per chi ha deciso di trascorrere le proprie vacanze all’estero. Considerate le 150.000 prenotazioni effettuate nel periodo di punta, i dati di Emirates hanno rivelato un’interessante tendenza: ben il 59% dei viaggiatori ha scelto di viaggiare da solo. Questo dato sottolinea un trend crescente verso il turismo individuale ed evidenzia il numero in crescita di chi viaggi per lavoro. Di contro, sono state più di 5.900 le prenotazioni effettuate per viaggi di gruppo con tre o più persone.


Un’analisi più approfondita dei dati rivela anche differenze significative tra i passeggeri in partenza e quelli in arrivo. Quelli in partenza dall’Italia (oltre 80.000 persone) hanno optato per soggiorni di circa 13,9 giorni con un costo medio del volo di circa 1.300 euro. Le prime 5 destinazioni sono state New York, Dubai, Denpasar, Tokyo e Bangkok. Al contrario, chi è arrivato in Italia – oltre 95.000 persone – ha cercato di sfruttare al massimo la propria vacanza, soggiornando per quasi 17 giorni e spendendo in media 1.700 euro per il volo. I passeggeri in entrata sono stati quelli provenienti da Australia, Dubai e New York, mercati chiave per la compagnia. “Il turismo italiano ha vissuto un’annata eccezionale: le presenze di visitatori stranieri sono aumentate del 14% e la loro spesa del 20% nei primi due mesi del 2024, contribuendo in modo significativo alla crescita del PIL. In questo scenario, Emirates, con un load factor dell’80.9% durante l’estate, ha dimostrato un’eccellente performance nel mercato italiano, consolidando la propria posizione come leader nel settore aereo. Grazie a prodotti e servizi di altissima qualità, a una connettività senza pari e a un forte impegno nei confronti del Bel Paese, l’estate italiana di Emirates ha contribuito in modo determinante alla crescita del turismo italiano”, ha dichiarato Flavio Ghiringhelli, Country Manager di Emirates Italia.


Risultati che sono possibili – prosegue il comunicato – grazie a un’ottima pianificazione da parte di Emirates che: – ha rafforzato le operazioni da e verso l’Australia – per offrire una connettività sempre più ampia e senza interruzioni e facilitare gli scambi con l’Italia; – ha consolidato le rotte dall’Italia verso Dubai – l’hub della compagnia aerea che nel 2024 è diventato primo al mondo per numero di passeggeri – con oltre 40 voli settimanali verso Dubai; – continua a mantenere il suo presidio sulla rotta New York – Milano che, a oggi, si conferma una delle preferite per tutti i viaggiatori che raggiungono l’Italia (tra il 1° settembre 2023 e il 31 agosto 2024 il 16% del totale passeggeri arrivato in Italia con Emirates è arrivato da New York).

Cia: bene proroga entrata in vigore Regolamento Ue su Xylella

Cia: bene proroga entrata in vigore Regolamento Ue su XylellaRoma, 27 set. (askanews) – L’impatto che la Xylella potrebbe continuare ad avere sull’agricoltura europea, già quantificabile in un danno pari a svariati miliardi di euro, è tale da richiedere un adeguamento delle norme Ue alle migliori tecniche disponibili per contrastare il batterio. Affinché siano realmente efficaci, però, è necessario anche dare più tempo alle aziende, come agli organi deputati al controllo. Così Cia-Agricoltori Italiani soddisfatta per l’ok della Commissione alla proposta confederale di una proroga sull’entrata in vigore del nuovo Regolamento Ue sulla Xylella.


Questo, infatti, il nodo chiave sottolineato da Cia insieme alla sua Associazione Florovivaisti Italiani nel contributo portato alla consultazione della Commissione Ue rispetto alla bozza del nuovo testo, in particolare riportando l’attenzione sulle conseguenze dell’entrata in vigore immediata, del Regolamento su particolari distretti produttivi. Il riferimento è, soprattutto, all’estensione dei controlli sugli spostamenti introdotti dal nuovo Regolamento anche per lavanda e rosmarino, in aggiunta a specie notoriamente sensibili alla Xylella fastidiosa come oleandro e poligala. Un intervento, in tempi brevi, per Cia causa inevitabile di rallentamenti nella commercializzazione in alcune zone estremamente vocate, tutto a carico di tante piccole aziende florovivaistiche specializzate.


Per Cia, inoltre, un Regolamento Ue volto alla prevenzione e alla diffusione della Xylella tra i Paesi membri deve, necessariamente, prevedere misure di contrasto non solo nelle aree infette, ma anche nelle zone cuscinetto, senza distinzione tra campi coltivati e verde pubblico, strade e superfici demaniali. Infine, Cia continuerà a seguire i lavori della Commissione europea affinché si arrivi a un nuovo Regolamento Ue sulla Xylella, più graduale e agevole nelle richieste agli agricoltori e davvero in grado di anticipare le emergenze, tutelando la tenuta e lo sviluppo anche del comparto florovivaistico che solo in Italia, secondo Paese Ue per export, fattura oltre 3 miliardi di euro.

Papa: abusi vergogna e umiliazione per la chiesa

Papa: abusi vergogna e umiliazione per la chiesaCittà del Vaticano, 27 set. (askanews) – C’è, anche nella Chiesa una “perenne coesistenza di luce e ombra”, “con esiti spesso di grande generosità e splendida dedizione, e a volte purtroppo con l’emergere di dolorose contro-testimonianze”. Tra queste ci sono “le drammatiche vicende degli abusi sui minori, una piaga che la Chiesa sta affrontando con decisione e fermezza, ascoltando e accompagnando le persone ferite e attuando in tutto il mondo un capillare programma di prevenzione”. A ricordarlo stamane Papa Francesco nel Castello di Laeken in Belgio, dove ha tenuto il suo discorso alle autorità politiche, al corpo diplomatico e ai rappresentanti della società civile belga.


“Fratelli e sorelle questa è la vergogna e dobbiamo chiedere perdono per queste cose”, ha poi aggiunto Francesco parlando a braccio. “Spesso si parla dei Santi innocenti, di ciò che ha fatto Erode, ma cosa accade oggi? La chiesa deve vergognarsi e mettere tutte le possibilità, perché queste cose non accadano più. Alle volte mi portano delle statistiche e mi dicono: ‘la maggior parte dei casi avvengono nelle famiglie, nelle scuole o nello sport’ ma questa è la nostra vergogna e la nostra umiliazione anche se riguardassero un solo caso…”, ha aggiunto il pontefice parlando sempre a braccio. “Sono stato rattristato – ha poi proseguito – dal fenomeno delle ‘adozioni forzate’, avvenute anche qui in Belgio tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso. In quelle spinose storie si mescolò l’amaro frutto di un reato e di un crimine con ciò che era purtroppo l’esito di una mentalità diffusa in tutti gli strati della società, tanto che quanti agivano in base ad essa ritenevano in coscienza di compiere il bene, sia del bambino sia della madre. Spesso la famiglia e altri attori sociali, compresa la Chiesa, hanno pensato che per togliere lo stigma negativo, che purtroppo a quei tempi colpiva la madre non sposata, fosse preferibile per il bene di entrambi, madre e bambino, che quest’ultimo venisse adottato. Ci furono persino casi nei quali ad alcune donne non venne data la possibilità di scegliere se tenere il bambino o darlo in adozione”.


“Come successore dell’Apostolo Pietro prego il Signore, – ha quindi concluso – affinché la Chiesa trovi sempre in sé la forza per fare chiarezza e per non uniformarsi alla cultura dominante, anche quando tale cultura utilizzasse – manipolandoli – valori che derivano dal Vangelo, per trarne però indebite conclusioni, con il loro pesante esito di sofferenze e di esclusione”.