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Autore: Redazione StudioNews

Al via Italia Jazz Club Music Contest, 12-13 ottobre ad Ascoli Piceno

Al via Italia Jazz Club Music Contest, 12-13 ottobre ad Ascoli PicenoRoma, 26 set. (askanews) – L’associazione nazionale Italia Jazz Club, punto di riferimento per i jazz club italiani, presenta la prima edizione dell’Italia Jazz Club Music Contest che si terrà l’11 e il 12 ottobre presso il Cotton Jazz Club di Ascoli Piceno. Questo evento esclusivo, inserito nel contesto della quarta edizione dell’ItaClub Jazz Fest, ha lo scopo di promuovere talenti e di consolidare la cultura jazzistica nel panorama musicale italiano, fanno sapere gli organizzatori.


Il Music Contest è pensato per dare voce a musicisti spesso poco valorizzati e con poche possibilità di esibirsi in contesti di rilievo. L’evento nasce infatti con l’obiettivo di dare visibilità e spazio a questi artisti, offrendo loro un palcoscenico d’eccellenza dove poter presentare la propria musica e intraprendere un percorso di crescita artistica, facendo emergere nuovi protagonisti della scena jazzistica nazionale. Italia Jazz Club non è solo un’organizzazione che riunisce i locali, ma è un vero e proprio movimento che si impegna a mantenere viva la tradizione del jazz, rafforzando il ruolo fondamentale dei jazz club nella diffusione della musica dal vivo, offrendo palcoscenici stimolanti e di qualità per i musicisti e occasioni di incontro per il pubblico. Durante i due giorni del contest, 8 band, selezionate da una commissione di esperti, avranno l’opportunità di esibirsi live, con performance della durata di 30 minuti ciascuna, davanti a un pubblico di appassionati e professionisti del settore.


Rosario Moreno, presidente di Italia Jazz Club, afferma: “Una delle missioni di Italia Jazz Club è mantenere vivo e al contempo valorizzare il jazz, offrendo uno spazio ai talenti, molti dei quali hanno poche occasioni per esibirsi in contesti live. Questo contest è la nostra risposta a questo bisogno, un palcoscenico che permette agli artisti di crescere, sperimentare e farsi notare in un ambiente stimolante. Negli anni, Italia Jazz Club ha promosso numerose iniziative importanti come la Giornata Nazionale dei Jazz Club e l’ItaClub Jazz Fest, e ora con questo Music Contest ci impegniamo a dare nuova linfa alla scena jazz italiana. La mia personale visione per il futuro del jazz in Italia è quella di una comunità sempre più unita e forte, scevra da personalismi e realmente capace di condivisione e di promuovere la cultura jazzistica anche con l’aiuto delle nuove generazioni. Il mio impegno come Presidente di IJC è volto a realizzare questa visione.” Una giuria di esperti del settore, composta da musicisti di fama, direttori artistici, giornalisti, fotografi e booking agent, decreterà la band vincitrice, alla quale verranno garantiti 8 concerti nel circuito di Italia Jazz Club. Un’opportunità unica per entrare a far parte del circuito nazionale e farsi conoscere da un pubblico più ampio.


“Ci teniamo a sottolineare che il nostro Music Contest non ha uno spirito competitivo, ma vuole essere un’opportunità per i musicisti di esprimersi su un palcoscenico importante. – conclude il presidente Moreno – Vogliamo incoraggiare la condivisione e l’unione nella comunità jazzistica italiana, coinvolgendo anche le nuove generazioni, mettendole in contatto con una rete di professionisti e appassionati che, come noi, credono nel potere del jazz come forma d’arte viva e in continua evoluzione.”

NYCanta e Neos, insieme per farti volare nel mondo con la musica italiana

NYCanta e Neos, insieme per farti volare nel mondo con la musica italianaRoma, 26 set. (askanews) – Neos, compagnia area parte di Alpitour World e l’Associazione Culturale Italiana di New York ideatrice ed organizzatrice del NYCanta – Festival della Musica Italiana di New York, confermando il partenariato consolidato, comunicano che durante il Festival che si svolgerà Domenica 13 Ottobre 2024 all’Oceana Theater di New York sarà effettuata un’estrazione tra tutti gli spettatori presenti nel teatro. Saranno assegnati due biglietti Neos di andata e ritorno dagli Stati Uniti all’Italia per le tratte New York- Milano e New York-Palermo da poter utilizzare entro il 31 ottobre 2025.


Neos www.neosair.it. Per informazioni sulla sedicesima edizione del NYCanta – Festival della Musica Italiana di New York, per conoscere i dieci concorrenti in gara e tutti gli ospiti che interverranno www.nycanta.com

Auto, Unrae: mercato usato a luglio +12,2%, nei 7 mesi +9,2%

Auto, Unrae: mercato usato a luglio +12,2%, nei 7 mesi +9,2%Milano, 26 set. (askanews) – Torna in crescita a doppia cifra in luglio il mercato delle auto usate (con dati in attesa di consolidamento): +12,2% nel mese a 457.070 trasferimenti di proprietà rispetto ai 407.197 del 2023, un livello inferiore del 4,5% rispetto al 2019. I trasferimenti netti, spiega l’Unrae, aumentano del 13,3% e le minivolture del 10,8%. Nei primi 7 mesi la crescita si attesta al +9,2% con 3.183.457 passaggi complessivi rispetto ai 2.915.613 di gennaio-luglio 2023 (-3,6% sul 2019).


In luglio il diesel ricopre sempre la prima posizione fra le motorizzazioni preferite nel mercato dell’usato, seppur in calo di ben 3,8 punti con il 45,5% di quota (al 45,4% nei 7 mesi); al secondo posto il motore a benzina al 37,6% (-0,3 p.p. e al 38,5% nel cumulato). Le ibride occupano la terza posizione con l’8,1% (7,4% nel cumulato), segue il Gpl (al 4,7% nel mese e 4,8% nei 7 mesi). Il metano si posiziona al 2,1% in luglio e 2,2% in gennaio-luglio, mentre i trasferimenti netti di auto BEV e plug-in pesano rispettivamente lo 0,9% e l’1,1% del totale (0,7% e 0,9% nel cumulato). Si mantiene stabile anche in luglio il quadro dei trasferimenti per contraente: in calo di 0,6 punti gli scambi tra privati/aziende, che rimangono largamente predominanti e nel mese rappresentano il 55,2% di tutti i passaggi di proprietà (56,0% nel cumulato). Cedono mezzo punto quelli da operatore a cliente finale, al 40,1% nel mese (39,6% in gennaio-luglio). In crescita gli scambi provenienti da Km0 (3,9%), mentre rimangono stabili quelli provenienti dal noleggio (0,9% complessivo nel mese e 0,8% nei 7 mesi).

Evasione fiscale e riciclaggio: Irene Pivetti condannata a 4 anni

Evasione fiscale e riciclaggio: Irene Pivetti condannata a 4 anniMilano, 26 set. (askanews) – Condannata a 4 anni di carcere: si è chiuso così, al Tribunale di Milano, il processo che vedeva l’ex presidente della Camera, Irene Pivetti, imputata per evasione fiscale e autoriciclaggio. Il Tribunale ha accolto la richiesta di condanna formulata dal pm Giovanni Tarzia durante la sua requisitoria.


I giudici della quarta sezione penale hanno anche condannato a 2 anni di carcere (contro i 3 anni chiesti dal pm) il pilota di rally ed ex campione di Gran Turismo Leonardo “Leo” Isolani, protagonista insieme all’ex presidente della Camera di una serie di operazioni commerciali servite – secondo l’accusa formulata dalla procura di Milano – a riciclare denaro illecito, frutto di una maxi evasione fiscale.

Abu Mazen all’Onu: fermate il genocidio, basta armi a Israele

Abu Mazen all’Onu: fermate il genocidio, basta armi a IsraeleRoma, 26 set. (askanews) – “Fermate queste crimini, fermate il genocidio, smettete di inviare armi a Israele. Questa follia deve finire. Il mondo intero è responsabile di quello che sta succedendo”: è quanto ha detto il presidente palestinese Abu Mazen nel suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu. “Non ce ne andremo, non ce ne andremo, non ce ne andremo. La Palestina è la nostra patria. È la terra dei nostri padri, dei nostri nonni. Rimarrà nostra”: con queste parole aveva iniziato il suo intervento il presidente palestinese, Abu Mazen.

Bilaterale Italia-Angola al G7 su distribuzione valore filiera

Bilaterale Italia-Angola al G7 su distribuzione valore filieraRoma, 26 set. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha incontrato in un bilaterale il ministro dell’Agricoltura e delle Foreste dell’Angola, Antonio Francisco de Assis. I ministri hanno approfondito le opportunità derivanti dallo sviluppo delle filiere agricole grazie al trasferimento di conoscenze ed al crescente impiego di nuove tecnologie, anche con riferimento all’irrigazione e allo sfruttamento della risorsa idrica. In particolare, è stata enfatizzata la necessità di un’ulteriore collaborazione per lo sviluppo di una migliore distribuzione del valore lungo le filiere alimentari.

Lombardia, in Comissione risoluzione su servizi educativi infanzia

Lombardia, in Comissione risoluzione su servizi educativi infanziaMilano, 26 set. (askanews) – “Entro la fine di ottobre approveremo una risoluzione unitaria che richiami con forza la necessità di tutelare la professionalità degli educatori per l’infanzia con un’elevata professionalità acquisita anche sul campo e non basata esclusivamente sui titoli, a garanzia della stabilità e della continuità dei nidi e delle scuole dell’infanzia. In Lombardia scuole e operatori rappresentano già un modello che le famiglie hanno dimostrato di apprezzare: è importante perciò che questa rete non venga messa in crisi dalle nuove norme ma venga piuttosto rafforzata e valorizzata”. Lo ha dichiarato il Presidente della Commissione Sostenibilità sociale e famiglia della Lombardia, Emanuele Monti (Lega), che nella seduta odierna della stessa Commissione ha illustrato il documento sul tema degli educatori dell’infanzia che verrà approvato nei prossimi giorni.


“Come Consiglio – ha aggiunto Monti- è nostra ferma volontà sostenere le interlocuzioni in corso tra Governo, Conferenza delle Regioni, ministeri interessati e Regione Lombardia, che a tal proposito ha già individuato e proposto un emendamento alla legge sulla semplificazione. Intendiamo assicurare anche vicinanza e comprensione al personale delle scuole e alle famiglie, i cui rappresentanti abbiamo ricevuto e ascoltato”. Il tema è infatti all’attenzione della Commissione Sostenibilità e famiglia da alcune settimane, nel corso delle quali sono state raccolte le osservazioni e le proposte di Assonidi, Alleanza Cooperative Lombardia, Aci Welfare, rappresentanti degli enti locali e Uneba. Da parte di tutti è stata evidenziata la necessità di recepire le norme regionale riguardanti il riconoscimento dei requisiti per l’esercizio della professione di educatore. Sono state inoltre sottolineate criticità e problematiche sorte in seguito all’approvazione delle leggi n.55 del 2024 e n. 106 del 29 luglio 2024, con la previsione della costituzione di un Albo professionale e l’introduzione di oneri e adempimenti che “rischiano di avere un impatto importante sui servizi per la prima infanzia”.


La risoluzione, il cui testo definitivo verrà approvato in Commissione nella prossima settimana, afferma perciò l’urgenza di “un indispensabile chiarimento in merito ai requisiti per l’accesso ai posti di educatore di servizi per l’infanzia”, nonché di gestire nello stesso tempo “questo momento di transizione verso un sistema di servizi sempre più qualificato e rispondente ai bisogni delle famiglie”. Si tratta, viene precisato, di convocare un tavolo di confronto Governo-Regioni; prorogare al 31 dicembre prossimo il termine per la presentazione delle richieste di iscrizione all’Albo degli educatori; di salvaguardare l’efficacia delle normative regionali riguardanti i requisiti di accesso ai posti di educatore di servizi educativi per l’infanzia.

Auto, Urso: con noi 7 paesi per anticipo revisione regolamento Ue

Auto, Urso: con noi 7 paesi per anticipo revisione regolamento UeBruxelles, 26 set. (askanews) – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha presentato oggi a Bruxelles, durante il Consiglio Competitività dell’Ue, la sua proposta di anticipare all’inizio del 2025 la revisione, già prevista per la fine del 2026, del Regolamento Ue sulle emissioni di CO2 delle autovetture e dei furgoni, che ha fissato l’obiettivo dei veicoli nuovi a zero emissioni nel 2035.


“Per quanto riguarda la nostra proposta – ha riferito Urso ai giornalisti durante un punto stampa a margine della riunione ministeriale -, alcuni paesi si sono espressi in sede di Consiglio e altri negli incontri bilaterali che ho avuto. Mi riferisco in modo specifico – ha precisato – a Romania, Slovacchia, Lettonia, Malta, Cipro, Polonia, Repubblica ceca; e ho parlato – ha aggiunto il ministro – anche con altri partner come la Spagna e ieri con la Germania”. “Credo – ha osservato Urso – che ci sia una sufficiente maggioranza di paesi che si predispone a chiedere, con il report che noi stiamo predisponendo e che ovviamentre sarà confrontato con altri Stati membri, che ci sia un anticipo dell’esercizio della clausola di revisione, già prevista per la fine del 2026”. E questo, ha continuato, “affinché si possa decidere prima, in un tempo congruo, e noi proporremo il primo semestre del 2025, su quello che è necessario fare, insieme, per raggiungere i target che ci siami prefissi. E mi riferisco al target del 2035 (auto nuove a zero emissioni, ndr) e a quello del 2050 (‘neutralità climatica’ complessiva, in tutti i settori nell’Ue, ndr)”.


Per raggiungere questi obiettivi, ha sottolineato il ministro, “noi riteniamo che siano assolutamente necessarie risorse significative, come indica Mario Draghi, sia sul fronte dell’offerta, cioè delle imprese, sia sul fronte della domanda, cioè dei consumatori, affinché si acceleri sulla strada dell’innovazione tecnologica e della competitività. Perché – ja avvertito – se proseguiamo con questo passo, non raggiungiamo certamente quell’obiettivo, ma anzi creeremmo un deserto industriale nel nostro continente europeo”. Rispetto alla riunione di oggi, Urso si è detto “pienamente soddisfatto, sia perché nel Consiglio è emersa una larga condivisione nel recepire le indicazioni di Draghi sulla competitività del sistema industriale europeo, sia perché in Consiglio, e nei colloqui bilaterali che ho avuto, diversi paesi ci hanno manifestato il loro consenso sulla presentazione di un documento, un ‘non paper’, che impegni la Commissione a rivedere in anticipo, rispetto a quanto previsto, la clausola di revisione per aggiustare la rotta, o meglio per accelerare su questa strada. Perché – ha ribadito – con queste tempistiche, con queste modalità, gli obiettivi ambiziosi che ci siamo posti per il 2035 e poi per il 2050, non sono assolutamente raggiungibili, se non a caro prezzo, quello della desertificazione industriale europea”. “Ci sono paesi, come la Germania e la Spagna – ha riconsciuto Urso -, che vogliono mantenere il target del 2035, ma – ha aggiunto – sono disponibili a confrontarsi su come modificare le norme attuali per raggiungere appieno quell’obiettivo; in modo specifico nel destinare risorse nazionali ed europee, pubbliche e private, e anche a risorse comuni europee, sia per sostenere le imprese europee in questa sfida, per accelerare, sia per sostenere i consumatori e le famiglie europee nell’acquistare una macchina elettrica, o comunque ecologicamente sostenibile”.

Rai, maggioranza ‘incassa’ nuovo cda. E prende tempo su Vigilanza

Rai, maggioranza ‘incassa’ nuovo cda. E prende tempo su VigilanzaRoma, 26 set. (askanews) – Chiusa una partita, se ne apre una completamente nuova. Il centrodestra la vede così e, dopo aver portato a casa l’elezione del nuovo consiglio di amministrazione della Rai puntando tutto sulla indisponibilità a ulteriori rinvii, adesso spera di superare lo scoglio della Vigilanza proprio prendendo tempo.


Il primo step si è completato con l’elezione dei quattro consiglieri di nomina parlamentare: Federica Frangi (in quota Fdi), Antonio Marano (Lega), Alessandro Di Majo (M5s) e Roberto Natale (Avs). E con l’indicazione da parte del Mef di Giampaolo Rossi (destinato a essere amministratore delegato) e, soprattutto, di Simona Agnes, che Forza Italia ha difeso strenuamente e fino in fondo pur consapevole che sul suo nome, al momento, non ci sono i due terzi dei voti necessari in commissione di Vigilanza per la ratifica della nomina a presidente. Ed è a questo punto, si ragiona nella maggioranza, che scatta il secondo tempo della partita. Il primo, d’altra parte, si è chiuso con una spaccatura delle opposizioni che fino a una settimana fa sembrava lontana. Complice una apertura sulla riforma della governance, con tanto di convocazione degli Stati generali per discuterne, oltre che dell’impegno ad avviare la settimana prossima l’esame delle proposte di legge già depositate in Parlamento, il centrodestra è riuscito ad aprire un canale prima con il M5s e poi con la sinistra che hanno così deciso di partecipare al voto sul consiglio di amministrazione nonostante il Pd di Elly Schlein abbia deciso di optare per l’aventino in nome della propria “coerenza”, ovvero dell’assunto ‘niente nomine senza riforma’. Sulla stessa linea dem si sono schierati invece Italia viva e Azione.


Né i pentastellati né Bonelli e Fratoianni, tuttavia, si dichiarano disponibili a fare da sponda alla nomina di Agnes come presidente. La loro richiesta è quella di avere un nome di garanzia, diversamente – ripetono – si torna allo schema iniziale: disertare – questa volta con il centrosinistra tutto unito – il voto della Vigilanza dove alla maggioranza, dopo il ritorno di Mariastella Gelmini, mancano due voti. E, tuttavia, nella coalizione di governo si continua a non escludere la possibilità di far cambiare posizione al M5s, magari con la lusinga di qualche direzione (si ipotizza quella di Rainews24 ma addirittura del Tg3). Persino nelle forze di minoranza, in pochi sono pronti a mettere la mano sul fuoco sulla solidità del niet di Giuseppe Conte. “Se saremo compatti? Dovete chiederlo a loro”, la risposta.


Perché questo schema abbia possibilità di realizzarsi, però, la maggioranza ha bisogno di più tempo. In particolare, è il ragionamento, è più difficile fare una nuova incursione nel ‘campo largo’ a ridosso del voto in Liguria. Ecco perché si sta ragionando sul ‘dilatare’ per quanto possibile lo svolgimento dei prossimi passaggi. Il primo è la convocazione dell’assemblea dei soci (che dovrebbe essere messa in calendario martedì o mercoledì prossimi), successivamente viene convocato il cda stesso per l’indicazione di amministratore delegato e presidente. A quel punto la palla passa all’ufficio di presidenza della Vigilanza cui spetta il compito di fissare la data della riunione della commissione stessa per il voto sul presidente. “Il percorso – spiega un meloniano – potrebbe non concludersi prima di due, tre settimane. Magari anche di più”. Resta sempre l’ipotesi che il nome di Simona Agnes venga prima bocciato e poi riproposto, come già accadde a Marcello Foa. Uno smacco che però Forza Italia vorrebbe evitare. Nel caso presidente di diritto diventerebbe Antonio Marano, in quanto consigliere anziano. E chissà quanto questo argomento usato dagli azzurri potrà fare breccia nelle opposizioni: “Preferite che a indicare il presidente alla fine sia la Lega?”.

Cybersecurity, Mocerino (Netgroup): da mobile war sfida per sicurezza

Cybersecurity, Mocerino (Netgroup): da mobile war sfida per sicurezzaRoma, 26 set. (askanews) – “Il recente attacco in Libano e Siria ha aperto un nuovo capitolo nella storia dei conflitti moderni, segnando un momento decisivo per la sicurezza globale. Le esplosioni simultanee di migliaia di cercapersone rappresentano il segnale d’allarme di un cambiamento epocale: l’emergere della Mobile War, una guerra tecnologica che sfrutta dispositivi di uso quotidiano trasformandoli in strumenti di distruzione. È uno degli elementi più inquietanti di questa nuova modalità di conflitto: l’invisibilità della minaccia. Ogni dispositivo tecnologico può essere trasformato in un’arma in una sfida quasi insormontabile per le tradizionali misure di sicurezza”. Lo afferma l’esperto di cybersicurezza Giuseppe Mocerino, presidente di Netgroup.


“Le principali vulnerabilità dell’IoT (Internet delle Cose ) sono legate alla sua produzione globale: molti dei dispositivi connessi sono realizzati in Paesi con standard di sicurezza variabili, il che espone a potenziali manomissioni. Il rischio di un sabotaggio può colpire chiunque, dai governi alle aziende private, fino ai singoli individui che si affidano a dispositivi IoT per la loro vita quotidiana. Sviluppare nuove tecnologie di sicurezza diventa una necessità urgente, in modo da prevenire ulteriori attacchi. Allo stesso tempo, è essenziale un coordinamento internazionale per affrontare queste nuove minacce. Sul piano geopolitico, le Nazioni dovrebbero adottare politiche più rigide nei confronti dei produttori di dispositivi IoT, imponendo controlli severi sull’importazione di componenti critici e favorendo la creazione di filiere locali e sicure per limitare il rischio di infiltrazioni esterne”, conclude Mocerino .