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Autore: Redazione StudioNews

Vela, preliminari di Luis Vuitton: Luna Rossa batte New Zealand

Vela, preliminari di Luis Vuitton: Luna Rossa batte New ZealandRoma, 3 set. (askanews) – Non vale per la classifica, ma è importantissima per il morale: Luna Rossa batte Team New Zealand che esce dal campo di regata nel final leg e viene squalificato. Grandissima condotta dell’imbarcazione italiana che ha fatto la differenza con una partenza fenomenale. Una prova magistrale per l’equipaggio italiano che ha dovuto far i conti con continui cambi di direzione del vento, ma che non ha cambiato il risultato della sfida che non offre comunque punti per il Round Robin. Luna Rossa è riuscita a infilare gli avversari in vista della linea di via costringendo Emirates Team New Zealand all’errore guadagnando un vantaggio di quasi quattrocento metri di vantaggio. In virata prima del cancello di bolina, Luna Rossa ha rischiato di ribaltarsi rimanendo in volo solo su un foil. Come già visto nei giorni precedenti, sul lato di poppa Luna Rossa è apparsa decisamente più veloce passando a un terzo di gara con 17 secondi di vantaggio sugli sfidanti. Vantaggio andato progressivamente aumentando. Nel finale un fulmine caduto sul campo di regata ha determinato la sospensione degli altri match race in programma

”Funky Maestro” è l’ultimo progetto inedito di Pino D’Angiò.

”Funky Maestro” è l’ultimo progetto inedito di Pino D’Angiò.Milano, 3 set. (askanews) – Esce venerdì 13 settembre “Funky Maestro” l’ultimo progetto inedito di Pino D’Angiò.


“Funky Maestro”, distribuito da Artist First, è un EP che raccoglie gli ultimi quattro brani scritti e prodotti da Pino D’Angiò, prima della scomparsa avvenuta lo scorso 6 luglio. Nato nel 1952 e originario di Pompei, Pino D’Angiò è considerato una vera e propria icona della musica degli anni ’80. Il suo nome rimane legato, nel nostro paese, soprattutto al funk, essendo riconosciuto come uno dei pionieri del genere, e alla cosiddetta “italo disco”. Negli anni ha sperimentato, con le sua musica, diversi generi musicali che l’han portato a calcare palcoscenici europei e americani e ad ottenere riconoscimenti prestigiosi come il “Rhythm & Soul Music Awards” ricevuto nel 2001 negli Stati Uniti.


Senza mai prendersi troppo sul serio e con grande ironia, Pino D’angiò ha tenuto tanti tour in giro per il mondo, ha lavorato come autore per vari artisti, tra cui Mina, e ha continuato a scrivere e produrre musica. Nonostante la malattia e i problemi di salute l’abbiano costretto a fermarsi per undici anni, nel 2024, accetta l’invito dei Bnkr44 e partecipa come ospite nella serata delle cover al Festival di Sanremo esibendosi in “MA CHE IDEA”, una versione rivisitata di “Ma quale idea”, che ottiene subito un grande successo sia in radio che sulle piattaforme digitali facendo così riscoprire, alle nuove generazioni, il suo repertorio discografico.


“Poter vivere Pino come genitore è stato un privilegio difficilmente spiegabile. Artisticamente, tra genialità, cultura e ironia, ha influenzato oltre 40 anni di scena e generi musicali” racconta Francesco, figlio di Pino: “Ha sempre voluto rimanere lontano dai riflettori, è stato un antidivo, un innovatore oscuro. Dal funky al rap, dalla disco alla trance: oggi il sound di papà è ovunque. Inarrivabile. Inutile dire come questo EP abbia un significato e sapore particolare. È l’ultimo progetto inedito su cui Pino, anzi, papà si era divertito in studio. La forza di andare in sala e creare allegria era più forte del resto. Solo un gigante come lui avrebbe potuto realizzare qualcosa del genere nonostante tutto”. Per la scrittura dei brani dell’EP, Pino ha lavorato insieme a KASHMERE, giovane artista talentuoso ticinese.


“Funky Maestro” rappresenta un ulteriore capitolo del viaggio di un artista che ha rivoluzionato la musica italiana con coraggio, senza mai perdere la sua identità, accompagnando l’ironia e il sorriso alla saggezza di chi ha vissuto ma non vuole fartelo pesare.

Ue, A.Fontana a von der Leyen: coinvolgere Regioni su coesione

Ue, A.Fontana a von der Leyen: coinvolgere Regioni su coesioneMilano, 3 set. (askanews) – Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha inviato oggi una lettera al presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, nella quale, dopo essersi congratulato per la conferma alla guida della Commissione europea, pone alla sua attenzione alcune considerazioni e preoccupazioni riguardanti la futura Politica di coesione ‘post 2027’, chiedendo che “venga riconosciuto un ruolo anche alle Regioni e agli altri attori locali nell’ambito del dialogo tra le Istituzioni europee”. Una missiva è stata anche indirizzata ai parlamentari europei eletti nel Nord-Ovest per congratularsi con loro ed esprimere la posizione delle Regione Lombardia sempre in materia di Politica di coesione.


Rivolgendosi al presidente von der Leyen, il governatore dopo aver sottolineato come “da tempo la Commissione europea abbia avviato un dibattito sul tema, istituendo il Gruppo di specialisti di alto livello sul futuro della Politica di coesione”, Fontana evidenzia che “indubbiamente occorrerà rivedere sia l’impostazione generale, sia l’impianto operativo della futura Politica di coesione per il settennio 2028-2035”. Secondo il presidente della Lombardia “la nuova Politica di coesione non potrà che essere più flessibile, orientata a riforme strutturali e più cogente con i programmi di lavoro della Commissione e del Consiglio europeo. Non dovrà essere però abbandonato il suo approccio territoriale, con un forte orientamento a risultati misurabili e tangibili a livello regionale e locale”.


“La Politica di coesione – aggiunge Fontana – dovrà continuare a riguardare tutte le Regioni: la necessaria attenzione alle aree meno sviluppate non deve andare a discapito di quelle più sviluppate, spesso maggiormente interessate dalle importanti sfide connesse alla transizione verso un’economia più digitalizzata e climaticamente neutra. Una Politica di coesione – dunque – che dovrà continuare a essere declinata come strumento a livello regionale, confermandone l’approccio place-based, la gestione concorrente, il partenariato e la governance multilivello a partire dalla sua fase programmatoria, in una prospettiva realmente sussidiaria, per garantire una reale coerenza delle sue priorità con le caratteristiche dei territori interessati e degli strumenti finanziari a disposizione”.

”Il Tempo è ancora nostro”, il film italiano sul golf a Venezia

”Il Tempo è ancora nostro”, il film italiano sul golf a VeneziaRoma, 3 set. (askanews) – Il primo film italiano sul golf, “Il Tempo è ancora nostro”, verrà presentato in anteprima domani, mercoledì 4 settembre, alla Biennale di Venezia nell’ambito dello spazio “Confronti” delle Giornate degli Autori. Prodotto da Father&Son e Aurumovie, con il patrocinio di Federgolf e PGAI, diretto e sceneggiato da Maurizio Matteo Merli (figlio d’arte, il papà, Maurizio, negli anni Settanta si è distinto come uno degli attori più noti del genere poliziesco), vede come attore protagonista Ascanio Pacelli. Consigliere federale, Presidente della PGAI, è al debutto assoluto al cinema.


Il film racconta la storia di un’amicizia d’infanzia, quella tra Tancredi (Ascanio Pacelli) e Stefano (Mirko Frezza), che al golf si incontrano da grandi, ritrovando entrambi la strada che sembravano aver perso. Il primo è un uomo ricco borghese, affascinante e apparentemente felice, preso infatti da frivolezze che lo stanno allontanando dai tesori più preziosi, la famiglia e la figlia. Il secondo è invece povero e trasandato, gli ultimi venti anni li ha passati tra crisi d’astinenza e comunità di recupero. Entrambi hanno voglia di riscattarsi e cambiare vita, ritrovando quella felicità tanto cercata ma mai trovata. A fare da filo conduttore alla storia c’è Costantino (Andrea Roncato), padre di Stefano (ma anche un po’ di Tancredi) che farà loro da “mentore”. Ed è con il bastone da golf in mano che, Tancredi e Stefano, riescono a tornare se stessi. E’ il “potere” dello sport, e in questo caso del golf, strumento d’inclusione che rompe le barriere e celebra le diversità, diventando fonte essenziale di vita. Il Golf Nazionale di Sutri, la casa del golf italiano, e il Golf Club Terre dei Consoli, sempre in provincia di Viterbo, hanno fatto da teatro a un lungometraggio interpretato inoltre da Miguel Gobbo Diaz, Simone Sabani, Viktorie Ignoto, con le partecipazioni di Antonello Fassari e, appunto, Andrea Roncato.

Malattia di Huntington, in Umbria potrebbe riguardare circa 500 individui

Malattia di Huntington, in Umbria potrebbe riguardare circa 500 individuiRoma, 3 set. (askanews) – “LIRH UMBRIA nasce con la volontà di aiutare e sostenere i malati e i loro familiari. Con la nostra personale esperienza, vogliamo essere, nel nostro territorio, la guida che manca tra medici, ospedali e burocrazia. Vogliamo essere il filo che ci unisce con la Fondazione LIRH e con il prof. Ferdinando Squitieri, da anni al fianco delle famiglie con malattia di Huntington che, insieme al suo staff, mette a disposizione la sua esperienza non solo di ricercatore, ma anche di medico”. È quanto afferma Michela Bracalenti, co-fondatrice e neo Presidente dell’Associazione LIRH Umbria nella cui famiglia l’Huntington ha attraversato almeno tre generazioni: “I ricordi di bambina – racconta la presidente dell’associazione LIRH Umbria – vanno indietro fino alla nonna paterna – per le quali si è ripetuto sempre lo stesso identico copione, ‘fino a quando siamo arrivati alla Fondazione LIRH’.


La LIRH Umbria entra così nella grande famiglia LIRH insieme a LIRH FVG, LIRH Toscana, LIRH Puglia, LIRH Sardegna e NOI Huntington, la Rete Italiana dei Giovani – tutte collegate alla Fondazione LIRH nazionale (Lega Italiana Ricerca Huntington), con sede a Roma. Huntington, dal nome del medico che per primo la descrisse, è una malattia rara, genetica, neurodegenerativa, ereditaria. La più frequente tra le malattie rare trasmessa da un solo genitore. Ogni figlio ha il 50% di possibilità di ereditarla. È possibile sapere in anticipo se si è ereditata la mutazione, attraverso un test genetico (c.d. predittivo).


La malattia produce nell’arco di circa 15-20 anni una progressiva perdita dell’autonomia fisica e mentale. In una stessa famiglia, possono essere coinvolte più persone, di cui alcune diventano caregiver delle altre. Il peso sociale ed economico che grava sulle famiglie rappresenta un fardello molto pesante. La malattia di Huntington è stata fin dall’inizio oggetto di discriminazione e stigma sociale, soprattutto per via dei suoi risvolti psichiatrici, tanto che la gente comune nell’800 non la chiamava per nome, ma la indicava come “that disorder”, “quel male”. Non esistono trattamenti risolutivi, ma solo terapie sintomatiche. Si stima che nella Regione Umbria questa condizione possa riguardare circa 500 persone, tra individui affetti circa 80 e individui a rischio di ereditarla circa 400. “Michela Bracalenti – spiega Barbara D’Alessio, Presidente e direttore Esecutivo della Fondazione LIRH nazionale – è una donna combattiva e molto determinata, che si è stancata di continuare ad accettare l’arroganza di chi, del tutto sprovvisto di competenza, si improvvisa esperto e tratta i pazienti e i loro familiari con sufficienza e superficialità. Insieme a lei, nel Consiglio Direttivo, ci sono altre persone che condividono la sua stessa esperienza e i suoi obiettivi”.


“La nascita di un’altra Associazione che si riconosce apertamente nei nostri valori e nel nostro impegno e desidera fare parte della nostra rete ci riempie di orgoglio e ci convince ancora di più di avere scelto il nome giusto, ‘Lega’, per la nostra Fondazione. Fin dall’inizio, infatti, abbiamo voluto sottolineare il concetto di legare (unire) le famiglie coinvolte dalla malattia di Huntington tra di loro e con il mondo della ricerca clinica perché solo se ci ‘muoviamo’ insieme possiamo fare la differenza”. conclude Barbara D’Alessio, Presidente della Fondazione LIRH. Chi vive in Umbria e vuole mettersi in contatto con il direttivo dell’Associazione, può scrivere a umbria@lirh.it o collegarsi alla pagina Instagram @lirh.umbria.

”Leggendario” è il nuovo album del rapper romano Side Baby

”Leggendario” è il nuovo album del rapper romano Side BabyMilano, 3 set. (askanews) – Il 13 settembre esce “Leggendario” (Warner Music Italy), il nuovo attesissimo album di inediti del rapper romano Side Baby, uno dei nomi più influenti della trap italiana. L’annuncio dell’uscita dell’album è stato anticipato da una serie di billboard digitali anonimi, posizionati nelle strade di Roma e di Milano, che hanno attirato immediatamente l’attenzione dei passanti. I teaser, privi di qualsiasi riferimento esplicito, hanno scatenato una vera e propria caccia al tesoro digitale, infiammando i social media e alimentando la curiosità di numerose realtà della scena musicale.


“Leggendario” rappresenta un nuovo capitolo nella carriera solista di Side Baby, l’atteso progetto discografico esce, infatti, proprio il giorno del suo 30° compleanno e promette di portare il suo stile inconfondibile a nuove vette. Con liriche intense e crude, accompagnate da produzioni contemporanee, l’album arriva a tre anni di distanza dal precedente lavoro (Il Ritorno del Vero 2021) e riflette la crescita artistica e personale dell’artista, che ha saputo reinventarsi e continuare a evolvere, mantenendo sempre il contatto con le sue radici. Arturo Bruni, in arte Side Baby nasce a Roma nel 1994, figlio d’arte, acquisisce la propensione allo storytelling da suo padre Francesco Bruni, sceneggiatore e regista cinematografico, e dalla madre Raffaella Lebboroni, attrice. Il perno di tutte le sue produzioni è la sua città, Roma, in particolare il legame con Testaccio, quartiere dove è nato e dove ha vissuto fino all’adolescenza.

”Queer” di Guadagnino porta sullo schermo il mondo di Burroughs

”Queer” di Guadagnino porta sullo schermo il mondo di BurroughsVenezia, 3 set. (askanews) – Applausi in sala al termine della proiezione e in conferenza stampa per “Queer”, regia di Luca Guadagnino, quarto film italiano in concorso alla 81^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, protagonista  Daniel Craig nel ruolo di William Lee, alter ego di William Burroughs, Drew Starkey, il giovane amante Eugene Allerton, Lesley Manville, Jason Schwartzman, Andra Ursuta, Michael Borremans, David Lowery.


Il film è tratto dal romanzo omonimo di Burroughs, “Queer” scrittro tra il 1951 e il 1953, seguito di “Junky”, romanzo che racconta la dipendente dalla droga dell’autore di “Pasto nudo”, mentre “Queer” ripercorre la sua omosessualità e la fuga dagli Usa in Messico, dove lo scrittore potrà vivere, in liberà, le sue diverse dipendenze. La storia è ambientata nel 1950. William Lee è un americano sulla soglia dei cinquanta espatriato a Città del Messico. Passa le sue giornate quasi del tutto da solo, se si escludono le poche relazioni con gli altri membri della piccola comunità americana. L’incontro con Eugene Allerton, un giovane studente appena arrivato in città, gli mostra per la prima volta la possibilità di stabilire finalmente una connessione intima con qualcuno.


Le scene omoerotiche non si erano ancora viste nel mainstream, la gioia è stata il punto di partenza da cui si è mosso Luca Guadagnino. “Ho letto il libro a 17 anni – ha detto il regista – allora volevo cambiare il mondo attraverso il cinema. Nel libro di Burroughs sono evidenziate le connessioni tra i protagonisti e l’idea di avventura da realizzare con chi si ama e volevo portare tutto questo sullo schermo, perché volevo che il pubblico alla fine sentisse e si domandasse chi siamo quando siamo da soli. Chi sei tu quando sei solo in quel letto con la sensazione di quello che senti per qualcuno.How can a man who sees and feels be other than sad?” si chiede William Burroughs nel suo diario personale l’ultima volta che vi scrive prima di morire.Nell’adattare il suo secondo romanzo, uscito quasi quarant’anni dopo che l’aveva scritto, abbiamo cercato di rispondere a questa invocazione pudica del grande iconoclasta della beat generation. La scelta di Daniel Craig è perché uno dei più grandi attori che abbiamo sul fatto che abbia interpretato James Bond, non possiamo conoscere i desideri più nascosti dell’agente 007″.

Milano, in mostra al Pirellone ritratti “ibridi” di Laura Altobelli

Milano, in mostra al Pirellone ritratti “ibridi” di Laura AltobelliMilano, 3 set. (askanews) – Sono personaggi di ritratti famosi – dai due innamorati del “Bacio” di Hayez alla vinciana “Dama con l’ermellino” o la “Ragazza con l’orecchino di perla” – i soggetti riplasmati e ricollocati da Laura Altobelli, artista pavese che combina forme pittoriche a tecniche di affresco, restauro e interior design. “Mondi sommersi” è il titolo della mostra inaugurata oggi al Pirellone, sede del Consiglio regionale della Lombardia.


Nella rassegna, visitabile fino al 12 settembre, l’artista lombarda propone una serie di quadri destrutturati e reinventati tra l’estetica rinascimentale e quella odierna: si trovano opere che giocano sulla memoria, ricollocando icone provenienti da un passato remoto nella suggestione del presente, affidandolo a un domani senza tempo. In particolare l’opera dedicata alla “Madonnina”, che l’artista ha scelto di donare al Consiglio regionale, rende omaggio al simbolo per eccellenza del capoluogo regionale, rappresentando l’intensità spirituale e la bellezza del quotidiano, nelle sue luci e ombre. All’inaugurazione erano presenti anche i Consiglieri Alessandro Cantoni e Andrea Sala, che ha sottolineato “l’importanza di ospitare un’artista lombarda già riconosciuta e apprezzata a livello internazionale e che veicola con la sua produzione la cultura e l’immagine della Lombardia”. Sono intervenuti anche Carlo Motta (Responsabile Libri Editoriale Giorgio Mondadori) e Claudio Roghi (critico d’arte e curatore della mostra), che hanno sottolineato la crescente valutazione delle opere astratto-informali dell’artista e la carica spirituale delle sue creazioni.


I suoi lavori più significativi la portano, infatti, a esporre dapprima in Italia, dove partecipa, tra i numerosi eventi, alla Biennale di Milano e successivamente in Francia, dove viene selezionata per il BACS, la Biennale di Arte Contemporanea Sacra, a Mentone. Già segnalata nel 2020 da Vittorio Sgarbi nell’ambito del progetto “I mille di Sgarbi”, nello stesso anno riceve il prestigioso “Premio della Critica” del Premio Nazionale per le Arti Visive, realizzato a Bologna da Eclipsis Style Project e ArtAlive, che vede il patrocino dell’Unesco. Dal 2021 è presente sul CAM, l’annuario di riferimento per l’arte contemporanea edito da Editoriale Giorgio Mondadori. Si susseguono vari premi e riconoscimenti.

Enoturismo, Airbnb: in Italia 33mila annunci nella categoria “Vigneti”

Enoturismo, Airbnb: in Italia 33mila annunci nella categoria “Vigneti”Milano, 3 set. (askanews) – La categoria “Vigneti” di Airbnb, introdotta insieme con le altre nel 2022, è una delle più popolari della piattaforma e oggi raccoglie oltre 33mila annunci solo in Italia. Lo ha spiegato la società statunitense, precisando che nel 2023 le notti trascorse nei vigneti sono aumentate del 400% rispetto al 2022 e gli host della categoria hanno ricavato lo scorso anno complessivamente più di 200 milioni di euro, con un “guadagno tipico” di più di 4.500 euro a persona nello stesso periodo.


Lo ha reso noto la stessa Airbnb, spiegando che in particolare la celebre area delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene (Treviso) fa registrare tassi di crescita a due cifre: gli annunci attivi sono aumentati di circa il 25% tra il 2022 e il 2023, con un incremento ancora maggiore degli arrivi degli ospiti, oltre il 35%. Più del 60% di questi proviene dall’estero, in particolare Stati Uniti, seguiti da Germania, Francia, Regno Unito e Spagna, accolti dagli host delle Colline: il 65% è donna e ha ricevuto il 90% delle recensioni a 5 stelle.

Lombardia, morto il consigliere regionale De Bernardi Martignoni

Lombardia, morto il consigliere regionale De Bernardi MartignoniMilano, 3 set. (askanews) – È morto questa mattina il consigliere regionale lombardo Giuseppe De Bernardi Martignoni, 63 anni, malato da tempo. Eletto nella circoscrizione di Varese ed esponente di Fratelli d’Italia, era Vice Presidente della Commissione Territorio: il suo ultimo incarico prima dell’elezione in Consiglio regionale era stato quello di presidente del Consiglio comunale di Gallarate, la città dove era nato l’11 settembre 1960.


“Nella sua città e nel gallaratese era conosciuto da tutti, rispettato anche da chi non aveva le sue stesse idee politiche -sottolinea il presidente del Consiglio regionale Federico Romani -. Animato da grande passione civile, era sempre pronto ad aiutare tutti e ha sempre interpretato la politica come impegno al servizio del proprio territorio. Aveva condotto mille lotte anche per il mondo dei taxi a partire da Malpensa. Ai familiari e alla comunità di Gallarate va il cordoglio mio personale e dell’intera istituzione regionale”. Il Consiglio regionale commemorerà ufficialmente Giuseppe De Bernardi Martignoni all’inizio della seduta consiliare di martedì 10 settembre. Dopo il diploma, De Bernardi Martignoni aveva iniziato giovanissimo a far politica ricoprendo nel corso degli anni numerosi ruoli amministrativi. Nel 1992 è stato Consigliere Provinciale a Varese e negli anni successivi, sempre in Provincia di Varese, ha ricoperto la carica di Assessore Provinciale alla Sicurezza (2002-2007) e di Assessore Provinciale allo Sport (2007-2008). Nel 2018 è stato rieletto Consigliere Provinciale.


Dal 2006 è stato anche Consigliere Comunale a Gallarate, Comune per cui è stato dal 2008 al 2013 Assessore allo Sport. Dal 2021 fino al 2023 è stato Presidente del Consiglio Comunale.