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Autore: Redazione StudioNews

Calcio, Venezia-Torino 0-1: Coco regala i tre punti ai granata

Calcio, Venezia-Torino 0-1: Coco regala i tre punti ai granataRoma, 30 ago. (askanews) – Prosegue il momento positivo per il nuovo Torino di Paolo Vanoli, ex di turno. Dopo il pari di San Siro contro il Milan e la vittoria contro l’Atalanta, arriva il successo anche contro il Venezia in trasferta. Di Coco all’86’ la rete che regala i tre punti ai granata adesso a quota 7 punti in classifica. Resta invece a quota 1 la squadra di Di Francesco alla seconda sconfitta in tre giornate dopo quella all’Olimpico contro la Lazio nella prima giornata

Vela, Alinghi: frustrante secondo giorno della Vuitton Cup

Vela, Alinghi: frustrante secondo giorno della Vuitton CupRoma, 30 ago. (askanews) – Oggi è stato un secondo giorno davvero frustrante per Alinghi Red Bull Racing impegnato nella Louis Vuitton Cup. A causa di condizioni meteo limite – si legge in un comunicato del Team – il match tra lo sfidante svizzero e NYYC American Magic ha visto entrambe le barche combattere per riuscire a volare sui foil in condizioni di vento leggero. Il comitato di regata ha ripetutamente accorciato il percorso dopo la partenza, riducendo infine la regata a quattro lati, con lo sfidante americano che ha tagliato il traguardo in modalità di dislocamento, mentre le speranze della squadra svizzera di rimontare lo svantaggio svanivano.


Nelle condizioni di vento molto leggero che hanno caratterizzato il campo di regata di Barcellona oggi, non era chiaro se si sarebbe riusciti a disputare il programma di regate del secondo giorno delle selezioni degli sfidanti. Alla fine, soltanto Alinghi Red Bull Racing e NYYC American Magic si sono schierati sulla linea di partenza e, a causa del vento leggero, entrambi i team hanno regatato per una parte significativa del tempo in modalità dislocamento, quindi senza riuscire a volare sull’acqua, in attesa che il vento aumentasse per riprendere così velocità e di conseguenza tornare a volare. In realtà le condizioni non sono migliorate, con il comitato di regata ha ridotto il percorso fino a sei volte in un arco di 12 minuti, da 1,3 miglia a 0,9 miglia. Alla fine, il comitato di regata ha deciso di posizionare il traguardo alla fine del quarto lato, con l’obiettivo di far concludere la regata entro il tempo limite previsto dal regolamento. Poco dopo, la barca americana ha attraversato la linea del traguardo in modalità di dislocamento, seguita da Alinghi Red Bull Racing circa 3 minuti più tardi, fissando la durata complessiva della regata IN 34 minuti. Queste riduzioni in corso d’opera alla lunghezza del percorso possono influire sulle scelte tattiche, di conseguenza il risultato è stato frustrante per lo sfidante svizzero perché le sue possibilità di recupero sono di fatto svanite. Tutte le altre regate odierne sono state cancellate a causa della mancanza di vento. Rodney Ardern, Sailing Team Manager: “La più grande frustrazione di oggi, proprio quando stai cercando in ogni modo di recuperare terreno sul tuo avversario, è stata quella di vedere che il comitato di regata aveva ridotto il percorso con l’obiettivo di ottenere la regata nel tempo di 23 minuti. Secondo le regole in vigore abbiamo un limite di tempo di 45 minuti; quindi, tutti fatichiamo a capire quale sia stata l’urgenza di accorciare la regata, tra l’altro proprio mentre sei sul lato del percorso che diventa improvvisamente l’ultimo. Capisco che sia possibile o necessario accorciare il percorso durante la regata, ma oggi abbiamo avuto diverse riduzioni della lunghezza mentre le barche erano già su quella tratta. Su un percorso che veniva accorciato continuamente, è stato praticamente impossibile recuperare, il che è molto frustrante. Siamo tutti qui per regatare l’uno contro l’altro. Purtroppo, oggi entrambi abbiamo lottato contro condizioni impegnative e complimenti ad American Magic che è riuscita a gestirle meglio di noi. Anche loro hanno avuto gli stessi nostri problemi e navigato a lungo senza volare sui foil. Da questo punto di vista, è stata davvero un’altalena, una vera e propria lotteria. Nei prossimi giorni, speriamo di avere migliori condizioni meteo per disputare regate regolari. Speriamo che tutte le regate possano svolgersi correttamente e che siano qualità sia per gli equipaggi sia per gli spettatori”.

Centrodestra, a vertice distinguo su Kiev. Rinvii su Rai e Liguria

Centrodestra, a vertice distinguo su Kiev. Rinvii su Rai e LiguriaRoma, 30 ago. (askanews) – Più rinvii che decisioni, più compattezza di facciata che nei fatti. D’altra parte, tre ore di vertice non potevano bastare a sciogliere l’infinita quantità di nodi in cui si è impigliata la maggioranza in questa turbolenta estate. Ma tant’è, in attesa di soluzioni, l’urgenza di Giorgia Meloni era quella di inviare all’esterno, all’opinione pubblica, un messaggio di compattezza e determinazione del governo. Ma, ancora di più, spiegare ai suoi litigiosi vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, incontrati a palazzo Chigi insieme a Maurizio Lupi, che “la ricreazione è finita”.


Nella sostanza, però, i temi che restano sul tappeto sono molti, primo tra tutti la collocazione rispetto al conflitto tra Mosca e Kiev. Il passaggio del comunicato congiunto diramato è frutto di un compromesso, una formula generica che può accontentare tutti perché si limita a parlare di “totale sintonia” sulla politica estera, compresa “la posizione del governo italiano relativamente alla guerra in Ucraina”. Una svista dell’ufficio stampa leghista, che diffonde (e poi cancella) una versione diversa in cui si parla esplicitamente di contrarietà “a ogni ipotesi di interventi militari fuori dai confini ucraini”, finisce però per rimettere sotto i riflettori dei distinguo che, per la verità, il partito di Salvini rivendica da mesi. L’ultimo nodo del contendere è l’offensiva dell’esercito di Zelensky a Kursk, in territorio russo. L’unione europea ha dato sostegno alla mossa di Kiev e, sebbene qualche perplessità abbia cominciato ad attraversare anche Fratelli d’Italia, ben si capisce perché la premier abbia chiesto di sbianchettare quel passaggio che, invece, era presente nella proposta di comunicato avanzata dalla Lega.


Per il resto, il comunicato finale è soprattutto una ostentazione di “unità”, di “solidità” e “compattezza” della coalizione. Il politichese un po’ grigio nasconde alla voce “diverse sensibilità” gli scontri agostani senza esclusione di colpi tra Lega e Forza Italia. La premier ha chiesto ai suoi vice di smetterla di alimentare una continua polemica che finisce per indebolire la maggioranza e li ha caldamente invitati anche a “evitare di fare promesse” sui contenuti della manovra. Non a caso nel testo non c’è alcun accenno alle pensioni. Ma la sostanza è che per ora la soluzione a tutti problemi è il rinvio. Lo ius scholae? Nel comunicato si ricorda che ci si baserà sul “programma votato dai cittadini” e, comunque, se Forza Italia vuole portare avanti una discussione parlamentare su questo, deve avere ben chiaro che fino al 2025 la questione non si pone nemmeno.


L’autonomia? La via di mezzo tra l’avversione di Occhiuto e la fuga in avanti di Zaia – che chiede di aprire subito le trattative sulle materie non Lep – prevede che si “segua la legge”. Che, tra le richieste e le valutazioni che devono essere fatte anche da alcuni ministeri compreso quello guidato da Antonio Tajani, non sarà realtà prima di mesi. E di fatto si è deciso un rinvio anche su altri due temi centrali del vertice: la Rai e il candidato del centrodestra alla Regione Liguria. Fonti azzurre assicurano che “è in corso una interlocuzione con alcune forze di opposizione” per evitare che la candidatura di Simona Agnes (in quota azzurra) come presidente di viale Mazzini venga bocciata dalla Vigilanza (servono i 2/3 dei voti). Ma i problemi sono ancor prima interni alla maggioranza. La Lega avrebbe infatti smesso di rivendicare per sé il direttore generale (figura facoltativa) ma avrebbe alzato il prezzo della compensazione. Il risultato è che le prossime capigruppo di Camera e Senato decreteranno un ulteriore slittamento della data per l’elezione dei componenti di nomina parlamentare inizialmente fissate per la seconda settimana di settembre.


Nessuna decisione nemmeno sulla Liguria. La Lega, viene spiegato, preferirebbe un candidato civico che possa essere attribuito a tutta la coalizione e non al suo partito, in modo da poter vantare un ‘credito’ quando ci sarà da decidere il candidato per il dopo Zaia in Veneto. La soluzione ipotizzata è che si facciano dei sondaggi sui nomi dei papabili, tra cui il vice sindaco di Genova, Pietro Piciocchi, e la parlamentare Ilaria Cavo, per testarne il gradimento.

Paralimpiadi, Boggioni si ripete in vasca: bronzo nei 100 sl

Paralimpiadi, Boggioni si ripete in vasca: bronzo nei 100 slRoma, 30 ago. (askanews) – Arriva dal nuoto la prima medaglia, per l’Italia, della seconda giornata di gare dei Giochi Paralimpici di Parigi 2024. Alla Defense Arena, la 26enne nuotatrice lombarda centra la doppietta e, dopo il bronzo di ieri nei 200, conquista il terzo posto nei 100 stile libero S5, ripetendo così il doppio bronzo di Tokyo. Nella gara dei 100 stesso podio di ieri nei 200. Boggioni ha terminato la sua gara in 1:21.74, oro alla britannica Tully Kearney (1:15.10), argento per l’ucraina Irina Poida (1:17.37). (Foto sito web Comitato Italiano paralimpico)


“Per questa medaglia ho cercato di dare tutta me stessa, cercando di rimontare nella seconda vasca. C’era anche un pochino di rabbia per la gara di ieri, perché anche se sono felicissima per il bronzo è mancato qualche metro per mettere la mano davanti alle avversarie. È sempre bello gareggiare qui, davanti a così tante persone. Anche se le due medaglie finora conquistate sono le stesse di Tokyo, sono felice perchè è difficile riconfermarsi, e il contesto, le avversarie, i tempi, sono tutti diversi. Questo sottolinea anche il percorso di crescita e il lavoro che c’è stato per arrivare qui. Tokyo mi ha lasciato tanta fame agonistica, sono stati tre anni molto intensi, nei quali non abbiamo lasciato nulla al caso. E finora sono abbastanza contenta, mancano ancora tante gare”, ha dichiarato l’azzurra, che ha vinto la prima medaglia italiana di giornata, la decima complessiva.

Formula1, Hamilton guida le libere2 a Monza

Formula1, Hamilton guida le libere2 a MonzaRoma, 30 ago. (askanews) – Sfida aperta a Monza. Se il duello principale dovrebbe continuare a riguardare Verstappen e la McLaren, dall’altro tutto viene messo in discussione da una Ferrari che con le novità può dire la sua e da una Mercedes “jolly”. Hamilton ha ottenuto il miglior tempo nelle FP2 in 1:20.738. Poi Norris e Sainz. Leclerc ha chiuso quinto, mentre c’è stata una incoraggiante simulazione gara delle due Ferrari. Verstappen è invece stato il più veloce delle FP1. Chi farà la pole di domani? Tutti in un paio decimi, anche la Rossa nella mischia: pronostico di conseguenza impossibile e questo rende tutto più avvincente nel Tempio della velocità. È stato inoltre il giorno del debutto per Kimi Antonelli; un debutto piuttosto breve perché dopo 10′ è andato a muro all’uscita dalla Parabolica. Era però in testa e questo è un segnale di grande personalità. Prima volta da titolare nella categoria regina anche per Colapinto, diciassettesima a fine giornata

Meloni sceglie Fitto in Ue. Sulla manovra bacchetta i ministri

Meloni sceglie Fitto in Ue. Sulla manovra bacchetta i ministriRoma, 30 ago. (askanews) – Giorgia Meloni chiude il capitolo del commissario Ue, annunciando la scelta di Raffaele Fitto, e apre il cantiere della manovra, non risparmiando una ‘bacchettata’ ai ministri per qualche fuga in avanti di troppo nelle dichiarazioni estive sulla legge di bilancio.


Quella di Fitto, ha spiegato la premier aprendo la seduta del Consiglio dei ministri seguita al vertice di maggioranza, è una scelta “dolorosa” ma “necessaria”, che comunque non cambia la “priorità assoluta” dell’attuazione del Pnrr. Adesso la ‘partita’ è quella delle deleghe da affidargli. La trattativa con Ursula von der Leyen ancora non ha portato a un accordo e la possibilità di avere una vicepresidenza esecutiva appare assai remota. Ma Meloni ribadisce la necessità, nonostante “molti italiani che tifano contro”, di un “ruolo adeguato” all’Italia, per il suo peso e “non per simpatia o antipatia verso il nostro governo”. Il confronto con Bruxelles andrà avanti ancora per qualche giorno, ma intanto c’è da impostare il lavoro sulla legge di bilancio. Di questo (ma non solo) ha parlato con i vice Antonio Tajani e Matteo Salvini e con Maurizio Lupi. La manovra dovrà fare i conti con le ristrettezze di bilancio e per questo – ha ribadito Meloni – sarà improntata al “buon senso e alla serietà”, ovvero senza grandi spazi per la spesa. “La stagione dei soldi gettati dalla finestra e dei bonus è finita”, ha assicurato, spiegando che “tutte le risorse disponibili devono continuare a essere concentrate nel sostegno alle imprese che assumono e che creano posti di lavoro e per rafforzare il potere di acquisto delle famiglie, con la solita attenzione particolare a quelle con bambini”. E qui è arrivato il ‘cartellino giallo’ per chi, nei giorni scorsi, si è avventurato a ipotizzare interventi (come Salvini sulle pensioni) per i quali non c’è budget: “Ricordo che la manovra è ancora da scrivere e per questo consiglio grande prudenza nel commentare misure e interventi di cui ha parlato finora la stampa ma che non sono mai neanche state proposte”. Simile ‘bacchettata’, ma più velata, è sembrata rivolgerla a Tajani, a proposito della proposta sullo Ius Scholae: “Quello che dobbiamo fare – ha sottolineato la premier – è continuare a portare avanti il programma votato dagli italiani, che è una sintesi perfetta della nostra visione e del valore aggiunto di ogni partito nella coalizione”.


Tornando alla manovra, Meloni ha nuovamente smentito le ipotesi di taglio dell’assegno unico, accusando l’Europa. “Fin quando ci sarà questo governo – ha assicurato – le famiglie italiane non avranno nulla da temere. Se c’è qualcuno che vorrebbe far saltare l’assegno unico” è “qualche zelante funzionario europeo che ha aperto una procedura di infrazione e ha chiesto all’Italia di cancellare il requisito della residenza in Italia per i percettori dell’assegno non lavoratori, il requisito della durata del rapporto di lavoro (attualmente di almeno 6 mesi) e addirittura di riconoscere l’assegno anche a chi ha figli residenti all’estero. Modifiche folli, ingiuste per le famiglie italiane e insostenibili per l’equilibrio dei conti dello Stato”. Altro capitolo quello delle riforme – autonomia, giustizia, premierato – su cui “dobbiamo andare avanti senza paura”, con “coraggio”, “unità” e “compattezza”, consapevoli che “saranno solo gli italiani, alla fine della legislatura, a giudicarci”. I risultati, rivendica la premier, al momento sono positivi, sia sul fronte economico (“L’Italia sta crescendo più di altre nazioni europee”) sia su una priorità come quella della lotta all’immigrazione clandestina. “Rispetto allo stesso periodo del 2023 gli sbarchi sono diminuiti del 64%” e “nelle prossime settimane saranno pienamente operativi” i centri in Albania, presi a “modello” dalla “maggioranza degli Stati membri Ue”.


Alla viglia dell’anniversario “molto simbolico” della prima visita a Caivano, un tipo di intervento che sarà esteso ad altre periferie, se c’è una ‘pecca’ che Meloni rileva è nella comunicazione dei risultati raggiunti, contro la “narrazione distorta” della sinistra. Per questo il prossimo 22 ottobre, secondo anniversario del suo governo, sarà l’occasione per “raccontare i risultati che abbiamo raggiunto e che è giusto spiegare ai cittadini”.

Autonomia, La Russa: riforma va applicata con calma, senza correre

Autonomia, La Russa: riforma va applicata con calma, senza correreRoma, 30 ago. (askanews) – L’attuazione dell’autonomia regionale differenziata va fatta “con calma, senza correre, perché l’altra cosa che abbiamo sempre detto va fatta con uno Stato centrale forte. Non ci deve essere uno squilibrio: premierato e autonomia non è che sono un do ut des, ma la logica conseguenza di un progetto che vede un centro forte che consente alle realtà territoriale di avere più spazi”. Lo ha detto sul palco della Versiliana il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

Meloni sceglie Fitto in Ue. Su cantiere manovra bacchetta ministri

Meloni sceglie Fitto in Ue. Su cantiere manovra bacchetta ministriRoma, 30 ago. (askanews) – Giorgia Meloni chiude il capitolo del commissario Ue, annunciando la scelta di Raffaele Fitto, e apre il cantiere della manovra, non risparmiando una ‘bacchettata’ ai ministri per qualche fuga in avanti di troppo nelle dichiarazioni estive sulla legge di bilancio.


Quella di Fitto, ha spiegato la premier aprendo la seduta del Consiglio dei ministri seguita al vertice di maggioranza, è una scelta “dolorosa” ma “necessaria”, che comunque non cambia la “priorità assoluta” dell’attuazione del Pnrr. Adesso la ‘partita’ è quella delle deleghe da affidargli. La trattativa con Ursula von der Leyen ancora non ha portato a un accordo e la possibilità di avere una vicepresidenza esecutiva appare assai remota. Ma Meloni ribadisce la necessità, nonostante “molti italiani che tifano contro”, di un “ruolo adeguato” all’Italia, per il suo peso e “non per simpatia o antipatia verso il nostro governo”. Il confronto con Bruxelles andrà avanti ancora per qualche giorno, ma intanto c’è da impostare il lavoro sulla legge di bilancio. Di questo (ma non solo) ha parlato con i vice Antonio Tajani e Matteo Salvini e con Maurizio Lupi. La manovra dovrà fare i conti con le ristrettezze di bilancio e per questo – ha ribadito Meloni – sarà improntata al “buon senso e alla serietà”, ovvero senza grandi spazi per la spesa. “La stagione dei soldi gettati dalla finestra e dei bonus è finita”, ha assicurato, spiegando che “tutte le risorse disponibili devono continuare a essere concentrate nel sostegno alle imprese che assumono e che creano posti di lavoro e per rafforzare il potere di acquisto delle famiglie, con la solita attenzione particolare a quelle con bambini”. E qui è arrivato il ‘cartellino giallo’ per chi, nei giorni scorsi, si è avventurato a ipotizzare interventi (come Salvini sulle pensioni) per i quali non c’è budget: “Ricordo che la manovra è ancora da scrivere e per questo consiglio grande prudenza nel commentare misure e interventi di cui ha parlato finora la stampa ma che non sono mai neanche state proposte”.


Simile ‘bacchettata’, ma più velata, è sembrata rivolgerla a Tajani, a proposito della proposta sullo Ius Scholae: “Quello che dobbiamo fare – ha sottolineato la premier – è continuare a portare avanti il programma votato dagli italiani, che è una sintesi perfetta della nostra visione e del valore aggiunto di ogni partito nella coalizione”. Tornando alla manovra, Meloni ha nuovamente smentito le ipotesi di taglio dell’assegno unico, accusando l’Europa. “Fin quando ci sarà questo governo – ha assicurato – le famiglie italiane non avranno nulla da temere. Se c’è qualcuno che vorrebbe far saltare l’assegno unico” è “qualche zelante funzionario europeo che ha aperto una procedura di infrazione e ha chiesto all’Italia di cancellare il requisito della residenza in Italia per i percettori dell’assegno non lavoratori, il requisito della durata del rapporto di lavoro (attualmente di almeno 6 mesi) e addirittura di riconoscere l’assegno anche a chi ha figli residenti all’estero. Modifiche folli, ingiuste per le famiglie italiane e insostenibili per l’equilibrio dei conti dello Stato”.


Altro capitolo quello delle riforme – autonomia, giustizia, premierato – su cui “dobbiamo andare avanti senza paura”, con “coraggio”, “unità” e “compattezza”, consapevoli che “saranno solo gli italiani, alla fine della legislatura, a giudicarci”. I risultati, rivendica la premier, al momento sono positivi, sia sul fronte economico (“L’Italia sta crescendo più di altre nazioni europee”) sia su una priorità come quella della lotta all’immigrazione clandestina. “Rispetto allo stesso periodo del 2023 gli sbarchi sono diminuiti del 64%” e “nelle prossime settimane saranno pienamente operativi” i centri in Albania, presi a “modello” dalla “maggioranza degli Stati membri Ue”. Alla viglia dell’anniversario “molto simbolico” della prima visita a Caivano, un tipo di intervento che sarà esteso ad altre periferie, se c’è una ‘pecca’ che Meloni rileva è nella comunicazione dei risultati raggiunti, contro la “narrazione distorta” della sinistra. Per questo il prossimo 22 ottobre, secondo anniversario del suo governo, sarà l’occasione per “raccontare i risultati che abbiamo raggiunto e che è giusto spiegare ai cittadini”.

Anfia: produzione auto giugno -54% a 25mila unità, -32% nei 6 mesi

Anfia: produzione auto giugno -54% a 25mila unità, -32% nei 6 mesiMilano, 30 ago. (askanews) – A giugno, in base ai dati definitivi di Anfia, la produzione del settore automotive cala del 25% su anno e cresce del 2,2% rispetto al mese precedente a fronte di una produzione industriale nel suo complesso in calo del 2,6% su anno e in crescita dello 0,5% su mese. Nei primi sei mesi la produzione industriale registra un calo del -3,2%, il settore automotive del -16,3%.


A livello di singoli comparti automotive a maggio la produzione di auto cala del 36% nel mese e del 19,6% nel cumulato, quella di carrozzerie incrementa dello 0,2% nel mese e del 13,9% nel cumulato, mentre la produzione di parti e accessori risulta in calo del 15,6% nel mese e del 18% nel cumulato. Per quanto riguarda la produzione rilevata da Anfia, il totale delle auto prodotte a giugno ammonta a circa 25mila unità di volume, in calo del 54,3% rispetto a giugno del 2023. Nel cumulato dei sei mesi sono state prodotte 202mila autovetture, in calo del 32,2% sullo scorso anno. Nel primo semestre il totale degli autoveicoli prodotti si attesta a circa 368mila unità, in calo del 20,6% rispetto allo stesso periodo 2023.


In calo la produzione anche nei principali mercati europei, con l’eccezione della Spagna che a giugno segna -7,5% ma nei primi sei mesi registra una crescita del +5% a 1,08 milioni di unità. In Germania il calo nel primo semestre è del -6% a 2,1 milioni di unità, UK -7,6% a 416mila, mentre la Francia nel periodo gennaio marzo (ultimo dato disponibile registra) un calo del 21,6% a 233mila unità.

Giorgetti sulla manovra: non ci sono soldi da buttare

Giorgetti sulla manovra: non ci sono soldi da buttareRoma, 30 ago. (askanews) – In questa legge di bilancio non ci saranno “soldi da buttare dal finestrino”. Il Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, a quanto si apprende da fonti ministeriali, si sarebbe espresso in questi termini nel suo intervento al Consiglio dei Ministri, durante il quale ha illustrato le procedure per il Piano strutturale di bilancio previsto dal nuovo Patto di stabilità europeo. Piano che ha come indicatore principale la traiettoria della spesa pubblica al netto degli interessi e degli effetti ciclici.


Una sollecitazione, quella di Giorgetti ai ministri, per far capire che le richieste di misure espansive vanno assolutamente limitate e che è necessario concentrarsi sulle priorità: la riduzione delle tasse, le famiglie con figli, le imprese che assumono. Il ministro, riferiscono le stesse fonti, avrebbe anche aggiunto che la situazione della finanza pubblica “è sotto controllo”. L’andamento delle entrate, sostenuto dalle ritenute sul lavoro, lascerebbe ben sperare per l’anno in corso e anche per il prossimo, trattandosi di gettito in buona parte strutturale.


Anche la spesa, non più gravata dal superbonus, non mostra un andamento senza sorprese. Ma il nuovo patto di stabilità, non permette più di approvare misure senza adeguata copertura. Il rientro del deficit in 7 anni sarà possibile solo con una correzione dello 0,5-0,6%, corrispondente a circa 12 miliardi l’anno. Infine un commento sulle indiscrezioni sulla manovra riportate in questi giorni sulla stampa. Secondo Giorgetti “sono per il 90% inventate”.