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Autore: Redazione StudioNews

Le donne in Afghanistan non possono più parlare, cantare, dire poesie in pubblico

Le donne in Afghanistan non possono più parlare, cantare, dire poesie in pubblicoRoma, 23 ago. (askanews) – La situazione delle donne in Afghanistan è sempre più intollerabile. Secondo quanto scrive oggi Voice of America, il regime talebano ha imposto loro nuove restrizioni, vietando che possano cantare, recitare poesie, parlare ad alta voce in pubblico, inasprendo ulteriormente l’obbligo di coprire sempre il proprio viso e il corpo. Un messaggio video un portavoce del regime di Kabul ha comunicato l’approvazione di un nuovo decreto denominato “Vizio e virtù”, promulgato dal leader supremo Hibatullah Akhundzada.


Il documento, composto da 35 articoli, è la prima normativa formalmente approvata in merito di restrizione dei diritti delle donne da quando i talebani hanno ripreso le redini del poter e in Afghanistan, dopo il ritiro definitivo delle forze statunitensi. Le norme rivolte alle donne spiegano che la voce di una donna è considerata intima e non deve essere udita cantare, recitare poesie o leggere ad alta voce da estranei. Le donne inoltre non possono guardare uomini con cui non sono imparentate per sangue o matrimonio e viceversa. Ancora, devono corpire il corpo in ogni momento in cui sono in pubblico per evitare di tentare gli altri.


La legge conferisce al ministero per la Propagazione della Virtù e la Prevenzione del Vizio dei talebani il compito di far rispettare queste norme, dapprima emettendo ammonimenti e poi anche infliggendo pene detentive. Questa istituzione, che si avvale di una “polizia morale”, è stata denunciata dalle Nazioni unite come la fonte di un clima di paura e intimidazione tra gli afgani.


Uno degli articoli della nuova legge vieta anche la pubblicazione di immagini di esseri viventi, puntando quindi a rafforzare la censura sui media in Afghanistan, tanto da arrivare alla chiusura di canali televisivi, media digitali e comprimere fortemente la portata dei giornali. Un altro articolo vieta di suonare musica nei trasporti pubblici, impedisce le donne possano viaggiare se non accompagnate da un tutore maschio. Passeggeri e autisti sono obbligati a rispettare gli orari di preghiera. Gli uomini non possono radersi la barba o accorciarla a meno di una certa misura, anche se la legge non definisce cosa qualifichi come “acconciatura islamica”.


I talebani hanno già impedito alle ragazze afgane di età superiore ai 12 anni di frequentare la scuola e a molte donne di lavorare nel settore pubblico e privato, comprese le agenzie delle Nazioni Unite.

Consorzio Grana Padano: no alla guerra dei dazi con la Cina

Consorzio Grana Padano: no alla guerra dei dazi con la CinaRoma, 23 ago. (askanews) – La guerra dei dazi che incombe tra Unione Europea e Cina preoccupa i settori economici come l’agroalimentare, che più volte nei rapporti tesi con alcuni paesi, è diventato bersaglio delle ritorsioni. In sintesi, se l’Europa colpisce i prodotti industriali, a subire il contraccolpo sono le eccellenze agroalimentari a partire dalle DOP, che vedono nel Grana Padano il leader mondiale nel consumo con 5.456.500 forme prodotte lo scorso anno e con un export che già nei primi mesi del 2024 è ulteriormente cresciuto, arrivando a rappresentare circa il 50% del prodotto commercializzato.


“I dazi ipotizzati dalla Cina contro i prodotti lattiero-caseari dell’Europa zootecnica saranno negativi per l’intero continente e soprattutto per la Francia o altri paesi di forte esportazione in Cina – commenta il direttore generale del Consorzio di Tutela, Stefano Berni – Anche l’Italia rischia delle conseguenze, ma in misura meno rilevante. Per il Grana Padano la Cina, pur non avendo raggiunto livelli di importazione del nostro prodotto in quantità rilevanti, è comunque un mercato in decisa crescita e quindi saremmo sicuramente penalizzati”. Berni sottolinea come “le limitazioni al libero scambio siano sempre un fatto negativo, che condiziona e orienta i mercati in modo artefatto”. E ricorda come il prodotto di punta del sistema DOP europeo stia già pagando da tempo un prezzo alto alla guerra combattuta sul terreno dell’economia e danneggiando anche la propria. “I produttori di Grana Padano hanno già subito blocchi in Russia nel 2014 quando ci fu l’invasione della Crimea – sottolinea – e persero completamente un mercato che si stava rivelando per noi interessantissimo avendo allora raggiunto in pochi anni le 50.000 forme di Grana Padano annue esportate verso Mosca”.


Ma le eccellenze italiane sono anche state vittima di turbolenze politiche interne, come quelle subite sul mercato americano durante l’ultima presidenza repubblicana. “Il colpo a noi e ancor di più ai nostri amici del Parmigiano Reggiano, venne inferto dall’aumento rilevante dei dazi che Trump, in un eccesso di protezionismo, aveva imposto ai nostri prodotti di qualità indirizzati in USA, caseari e non solo – ricorda il direttore generale del Consorzio Grana Padano – Rischio che potremmo correre anche il prossimo anno dopo le elezioni americane”. Berni richiama ad un principio fondamentale in un mercato libero da forzature. “Un conto sono le regole di trasparenza e garanzia per i consumatori che devono essere messi in condizione di scegliere liberamente e in base all’autenticità – sottolinea – e altra cosa sono le applicazioni di dazi rilevanti”.


Il Direttore del Consorzio chiama in causa tutti i Paesi uniti nel gruppo dei 7 Grandi, ancora a guida italiana. “Per la vicenda Cina faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità usando anche l’occasione del G7 Agricolo che si terrà in Sicilia dal 21 al 28 settembre prossimi e che vedrà noi prodotti DOP protagonisti al fianco del nostro ministro Lollobrigida anche per scongiurare questa corsa ai dazi e ai contro dazi – annuncia – Noi siamo a favore della libera scelta del consumatore purché sia essa correttamente informata e legata a prezzi corretti che non vengano eccessivamente gravati da dazi di ingresso. Quindi ci batteremo per questo a tutela dei consumatori italiani e mondiali che non devono vedere la loro capacità di spesa compromessa da costi aggiuntivi di derivazione politica oltre a quelli fisiologici dettati dalla qualità dei prodotti posti in vendita”.

A Venezia proiezione del documentario “1974. La strage di Brescia”

A Venezia proiezione del documentario “1974. La strage di Brescia”Roma, 23 ago. (askanews) – Verrà presentato e proiettato venerdì 30 agosto alle 18 presso l’Hotel Excelsior, nell’ambito dell’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, “1974. La Strage di Brescia”, un documentario di 94 minuti realizzato da un ampio team di studenti del Dams – Università Cattolica in occasione del 50° Anniversario della strage di Piazza Loggia.


Il progetto – informano Fondazione Ente dello Spettacolo e Università Cattolica del Sacro Cuore in una nota – ha beneficiato del supporto dei docenti del corso DAMS, attivo nella sede di Brescia, tra cui il Professor Massimo Locatelli, ordinario di Cinema, fotografia e televisione presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore Scientifico del Master in Ideazione e Produzione Audiovisiva, Cinematografica e per i Media Digitali (IPM) presso l’Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo (ALMED). Oltre ai professori Marco Meazzini e Fabio Piozzi, e del contributo di istituzioni bresciane tra cui l’Archivio storico per la Memoria e il Comune di Brescia. La produzione del documentario è stata realizzata dal produttore e distributore Another Coffee Stories, nella persona della fondatrice Anna Giada Altomare e del socio Mario Congiusti. Diretto da Carlo Porteri, che ha anche curato la sceneggiatura assieme a Marco Danesi e Lorenzo Tonni, aiuto regia Marina Di Maggio, il documentario rappresenta un’indagine profonda e toccante sul periodo dello stragismo italiano, focalizzandosi sulla strage di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974. Un’opera che non si limita a raccontare un evento storico. È un atto di amore verso la verità, un grido di giustizia che risuona attraverso le voci di chi ha vissuto quei terribili momenti e di chi, con il coraggio e la determinazione dei giovani, ha deciso di portare alla luce quei ricordi, perché non si perdano nell’oblio del tempo.


Il documentario è suddiviso in sezioni che coprono un arco temporale molto ampio, dalla fase del miracolo economico degli anni ’60 fino alla sentenza del 2015 che ha chiuso il lungo iter giudiziario legato alla strage. Il racconto è arricchito dalle testimonianze di figure chiave come Manlio Milani, che perse la moglie Livia Bottardi nella strage, e Alfredo Bazoli, rimasto orfano di Giulietta Banzi Bazoli. Altri interventi fondamentali includono quelli di Marco Fenaroli, Mario Capponi, Diletta Colosio, Paolo Corsini, Mario Labolani e del politologo Vittorio Emanuele Parsi, che analizza gli effetti delle stragi nel contesto politico-sociale internazionale. Il documentario offre anche una riflessione sull’impatto che la strage ha avuto sulla coscienza cittadina, grazie alle interviste alla sindaca di Brescia, Laura Castelletti, al regista Silvano Agosti, alla direttrice del Giornale di Brescia, Nunzia Vallini, oltre al lungo iter giudiziario per arrivare alla verità narrato dall’avvocato Piergiorgio Vittorini. Questi giovani – si sottolinea nella nota – hanno scelto di non voltare lo sguardo, di non lasciar cadere nel silenzio quella strage. Hanno scelto di guardare in faccia la sofferenza, di ascoltare le voci di chi non può dimenticare, e di trasformare quel dolore in un’opera che possa parlare a tutti noi, oggi e domani. C’è un momento in cui la Storia smette di essere solo una sequenza di fatti e diventa qualcosa di personale, di intimo. Quel momento arriva quando ci rendiamo conto che dietro ogni nome, ogni data, c’è una vita, c’è una storia che merita di essere raccontata, ascoltata, e ricordata. E questo documentario ci porta esattamente lì, a quel punto in cui la Storia si fa carne e sangue. Lasciamo che le voci di quei testimoni, di quelle vittime, di questi giovani registi, risuonino dentro di noi. Lasciamo che ci parlino del passato, ma soprattutto, lasciamo che ci interroghino sul presente e sul futuro. Riconosciamo le conquiste ottenute in quegli anni violenti per poterle ricontestualizzare nella società odierna, consapevoli più che mai della loro importanza.

Wwf, Vele del Panda: già avvistati oltre 100 cetacei nel Tirreno

Wwf, Vele del Panda: già avvistati oltre 100 cetacei nel TirrenoRoma, 23 ago. (askanews) – Sono trascorsi appena 100 giorni di avvistamenti a bordo delle Vele del Panda e già i numeri confermano una ricchezza di biodiversità in tutto il Tirreno, compreso il Santuario Pelagos: 164 i turisti coinvolti grazie ad una flotta di 8 imbarcazioni a vela, compresa la leggendaria Adriatica e l’ambasciatrice del progetto, il veliero Mahyana e 126 gli avvistamenti di megafauna marina di cui 100 cetacei tra cui tursiopi, stenelle striate, grampi, i rarissimi zifi fino ai mastodontici capodogli e le balenottere comuni. Gli avvistamenti sono stati effettuati tra Mar Ligure, isole Pontine, Arcipelago Toscano, Corsica del Nord tra acque costiere e acque pelagiche, quelle maggiormente frequentate dai cetacei. Ma il bilancio è destinato a crescere poiché l’attività prosegue fino all’autunno.


Il programma di monitoraggio e citizen science di Wwf Italia e Wwf Travel, quest’anno giunto alla quinta edizione, si conferma così uno strumento essenziale per lo studio della megafauna nel Mediterraneo. I dati sono stati raccolti grazie al coinvolgimento dei turisti e la competenza di ricercatori Wwf: le 13 guide whale watching sono state formate dal Wwf grazie al corso di formazione “Professione Whale Watcher” sviluppato con EIIS (European Institute of Innovation for Sustainability), e consentiranno di approfondire la biologia e conoscere le possibili minacce per le 8 diverse specie di cetacei residenti nel Mediterraneo. Il progetto fa parte della più vasta iniziativa Wwf GenerAzioneMare per la campagna Our Nature. “Il Mar Mediterraneo è la casa di otto specie di cetacei regolari che purtroppo risentono quotidianamente degli impatti delle attività antropiche (inquinamento chimico, acustico, da plastica, eccessivo traffico nautico, sovrapesca e bycatch) e quindi necessitano di tutela e protezione. Tuttavia, ci sono ancora molte aree del bacino per le quali non abbiamo dati aggiornati sullo stato di salute e la distribuzione di tali specie. Per colmare questa lacuna conoscitiva e sostenere la conservazione dei cetacei nel Mare Nostrum, il Wwf Italia, in collaborazione con Wwf Travel e Sailsquare, ha lanciato nel 2020 il progetto Le Vele del Panda”, ha dichiarato Giulia Prato, Responsabile Mare Wwf Italia.


“L’esperienza di quest’anno ci conferma il ruolo fondamentale del coinvolgimento dei turisti. Senza di loro non sarebbe possibile raccogliere la gran mole di dati che possiamo inserire in un data base a disposizione della comunità scientifica, un elemento fondamentale per esplorare nuove aree e scoprire quali siano quelle più importanti per i cetacei. Conoscere significa proteggere ed è questo il principale scopo del nostro progetto” ha dichiarato Laura Pintore, responsabile megafauna marina di Wwf Italia. (Credit: Laura Pintore WWF Italia)

Calcio, Dybala resta alla Roma e i tifosi festeggiano sotto casa

Calcio, Dybala resta alla Roma e i tifosi festeggiano sotto casaRoma, 23 ago. (askanews) – Da ieri sera festeggia la Roma giallorossa dopo che Dybala ha rifiutato i 75 milioni di euro promessi dagli arabi per restare in giallorosso. Un sospiro di sollievo per la tifoseria che non perderà dunque il calciatore più forte della rosa a campionato già iniziato. “Grazie Roma ci vediamo domenica” – ha scritto Dybala sui social invitando i tifosi a incitare la squadra contro l’Empoli all’Olimpico per la seconda giornata di Serie A. Alla notizia della permanenza di Dybala, i tifosi hanno esultato e festeggiato. Scene di giubilo si sono verificate proprio davanti all’abitazione della Joya (villa di lusso fra l’Infernetto e Casal Palocco, ndr) dove circa un centinaio di tifosi si sono radunati. Cori e ringraziamenti per Dybala e per la moglie Oriana che hanno scelto Roma invece del denaro saudita. Il calciatore e la cantante (che esulta) si sono affacciata dalla loro casa per assistere alla scena e salutare i tifosi.

Nordcorea: vendita elicotteri Usa a Seoul deliberata provocazione

Nordcorea: vendita elicotteri Usa a Seoul deliberata provocazioneRoma, 23 ago. (askanews) – La Corea del Nord ha denunciato oggi la decisione Usa di autorizzare la potenziale vendita di elicotteri da guerra Apache alla Corea del Sud come un atto “provocatorio che mina deliberatamente ad aumentare l’instabilità nella regione”.


“Questo è un atto provocatorio e sconsiderato che aumenta deliberatamente l’instabilità della sicurezza nella regione”, si legge in una dichiarazione attribuita a un funzionario nordcoreano dall’agenzia di stampa di stato KCNA. “Gli Stati Uniti stanno diventando sempre più attivi nelle loro vendite di armi al Giappone, alla Repubblica di Corea e ad altri alleati nella regione Asia-Pacifico, e questa è una sfida alla sicurezza nella regione che non può essere ignorata”, continua la dichiarazione. Washington ha annunciato all’inizio di questa settimana la decisione di approvare una proposta di vendita alla Corea del Sud di 36 elicotteri d’attacco AH-64E Apache e altri materiali per un valore di 3,5 miliardi di dollari.


“Poiché gli Stati Uniti sono determinati a fornire materiale bellico e attrezzature letali ai loro alleati nella regione, la deterrenza strategica della Repubblica democratica popolare di Corea (nome ufficiale della Corea del Nord, ndr.) sarà ulteriormente rafforzata per proteggere la sicurezza nazionale e gli interessi e la pace regionale” ha aggiunto il funzionario. Seoul e Washington hanno lanciato lunedì la loro esercitazione annuale “Ulchi Freedom Shield”, della durata di 11 giorni, con l’obiettivo di rafforzare la loro prontezza difensiva congiunta contro le crescenti minacce militari della Corea del Nord.

Inps, stabili nel I semestre certificati di malattia: sono 15,7 milioni

Inps, stabili nel I semestre certificati di malattia: sono 15,7 milioniRoma, 23 ago. (askanews) – Nel primo semestre dell’anno sono arrivati complessivamente 15,7 milioni di certificati, di cui 11,8 milioni (75,5%) dal settore privato, con un aumento complessivo molto lieve (+1,3%) rispetto allo stesso periodo del 2023. Lo ha reso noto l’Inps.


I certificati di malattia dei primi due trimestri del 2024, rispetto ai medesimi periodi del 2023, registrano tuttavia variazioni molto diverse: nel primo trimestre 2024 sono arrivati 8,7 milioni di certificati con una variazione tendenziale pari a -3,7% rispetto al primo trimestre 2023 (9 milioni); nel secondo trimestre 2024 con quasi 7 milioni di certificati l’incremento tendenziale è stato pari a +8,3% (6,4 milioni i certificati nel secondo trimestre 2023). In entrambi gli anni la variazione congiunturale tra primo e secondo trimestre dello stesso anno, data la stagionalità del fenomeno malattia, risulta ovviamente negativa, più elevata nel 2023 (-28,9% i certificati del secondo trimestre 2023 rispetto al primo trimestre 2023) e leggermente più moderata tra i due trimestri del 2024 (-20,1%).

Russia accusa Kiev di “terrorismo nucleare”: drone su centrale Kursk

Russia accusa Kiev di “terrorismo nucleare”: drone su centrale KurskRoma, 23 ago. (askanews) – La Russia ha accusato oggi l’Ucraina di aver tentato di attaccare la centrale nucleare di Kursk in quello che ha definito un atto di “terrorismo nucleare”, ha riferito la Reuters.


L’agenzia TASS ha citato una fonte anonima che ha affermato che un drone è stato abbattuto vicino a un deposito di combustibile nucleare esaurito dell’impianto nella regione dove è in corso da settimane un’offensiva ucraina in territorio russo. Ieri l’Aiea ha annunciato che il direttore generale Rafael Mariano Grossi si recherà nella zona e verificherà di presenza la prossima settimana la situazione della centrale.

Seeweb sostiene Cecam per sviluppare nuovi amminoacidi con IA

Seeweb sostiene Cecam per sviluppare nuovi amminoacidi con IARoma, 23 ago. (askanews) – L’Intelligenza Artificiale, il machine learning e il deep learning al servizio della ricerca scientifica sugli amminoacidi e in particolare sui peptidi. Con questo spirito, Seeweb – azienda italiana che opera nei settori del networking, cloud computing e storage e massivamente impegnata nell’evoluzione di modelli di AI – ha deciso di sostenere il Peptides in biology and materials: bridging simulation and experimental data, l’evento organizzato dal Centre Européen de Calcul Atomique et Moléculaire – Cecam – che si terrà il 30 e 31 agosto presso il Centro Didattico Morgagni dell’Università degli Studi di Firenze.


I peptidi sono una classe di biomolecole che svolgono diverse funzioni, tra cui antipertensiva, immunomodulatoria, antimicrobica e antivirale. Esempi di peptidi includono l’ossitocina, gli ormoni ipotalamici e le encefaline, ovvero analgesici naturali prodotti nel sistema nervoso centrale. “L’obiettivo principale del workshop – commenta Paolo Calligari, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche dell’Università di Roma Tor Vergata – è valutare come le sperimentazioni condotte grazie ai calcolatori elettronici stiano influenzando la ricerca scientifica sui peptidi, e analizzare l’integrazione tra queste ricerche e quelle condotte con i metodi tradizionali. Il dibattito si concentrerà in particolare su aspetti come la progettazione dei peptidi, lo sviluppo dei peptidi bioattivi – quelli in grado di modulare funzioni fisiologiche degli organismi viventi – e la creazione di nano-materiali basati sui peptidi”.


L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, grazie al deep learning e ai modelli generativi, stanno rivoluzionando la ricerca sui peptidi. L’utilizzo di dataset di grandi dimensioni e dei modelli predittivi ha infatti impresso una spinta senza precedenti nella creazione di nuovi peptidi che possiedano determinate proprietà. I recenti progressi nei metodi algoritmici consentono adesso di modellare sequenze di peptidi non convenzionali, effettuando simulazioni più analitiche in tempi nettamente inferiori, e consentono di raggiungere nuovi traguardi nella progettazione dei peptidi. “In Seeweb – sottolinea il ceo di Seeweb, Antonio Baldassarra, – siamo fieri di vedere l’intelligenza artificiale e le tecnologie avanzate contribuire a un campo così cruciale come la ricerca scientifica. I nostri servizi di Cloud Server GPU per il supercalcolo supportano progetti rilevanti in quest’ambito. Questi strumenti permettono di effettuare analisi e simulazioni estremamente sofisticate, accelerando il progresso della ricerca. Siamo felici di sostenere eventi come ‘Peptides in Biology and Materials: Bridging Simulation and Experimental Data’, che rappresentano il futuro della scienza e dell’innovazione”.

Artemis III, dall’Europa il terzo modulo di servizio per Orion

Artemis III, dall’Europa il terzo modulo di servizio per OrionRoma, 23 ago. (askanews) – Il modulo di servizio europeo che alimenterà la navicella spaziale Orion durante la missione lunare Artemis III ha lasciato i padiglioni di integrazione dell’Airbus Space a Brema, in Germania, e ora salperà verso il Kennedy Space Center della Nasa negli Stati Uniti.


Costruito in Italia, negli stabilimenti di Torino di Thales Alenia Space (joint venture costituita per il 67% da Thales e per il 33% da Leonardo), assemblato in Germania e con contributi da tutta Europa, il viaggio del modulo ESM-3 attraverso l’Oceano Atlantico – informa l’Agenzia spaziale europea – durerà 12 giorni a bordo della Canopée, la stessa nave che ha trasportato Ariane 6 allo spazioporto europeo nella Guyana francese prima del suo volo inaugurale. Il modulo di servizio europeo è un componente essenziale di Orion della Nasa nello spazio durante le missioni Artemis e fornisce agli astronauti risorse essenziali, tra cui elettricità, acqua, controllo della temperatura e aria.


L’Esa ha già fornito due moduli di servizio europei alla Nasa: il primo è stato utilizzato durante la riuscita missione senza equipaggio Artemis I, mentre il secondo si trova attualmente al Kennedy Space Center della Nasa per i test in vista della missione Artemis II, prevista per l’anno prossimo. Ora il terzo Modulo di Servizio Europeo è in viaggio per unirsi al secondo prima di intraprendere la propria missione. Il terzo Modulo di Servizio Europeo ha iniziato il suo viaggio nei capannoni produttivi di Thales Alenia Space a Torino, in Italia, dove gli ingegneri hanno costruito la sua struttura simile a un telaio. Questa struttura portante supporta tutti i componenti del modulo, tra cui: 11 km di cavi, 33 motori, quattro serbatoi con 2000 litri di propellente ciascuno, serbatoi con acqua e aria sufficienti per l’equipaggio durante la missione e quattro pannelli solari da sette metri che forniscono elettricità sufficiente per due famiglie.


Da ottobre 2020, il modulo e i suoi componenti sono arrivati ad Airbus Space a Brema, in Germania, per l’assemblaggio. Le parti provenivano da oltre 20 aziende in più di 10 Paesi europei, a testimonianza dello sforzo cooperativo dietro questo progetto. Una volta che il modulo di servizio europeo arriverà al Kennedy Space Center della Nasa, gli ingegneri lo collegheranno all’adattatore del modulo dell’equipaggio e in seguito al modulo dell’equipaggio stesso, con numerosi test prima, durante e dopo per preparare la navicella spaziale in vista della missione Artemis III.


(CREDIT: ESA-P. Sebirot)