Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Medioriente, Tajani: il G7 invita a desistere da iniziative di escalation

Medioriente, Tajani: il G7 invita a desistere da iniziative di escalationRoma, 4 ago. (askanews) – “Insieme ai nostri partner, abbiamo espresso forte preoccupazione per i recenti avvenimenti che minacciano di determinare una regionalizzazione della crisi, a partire dal Libano”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha presieduto oggi una riunione in videoconferenza dei ministri degli Esteri del G7 sulla situazione in Medio Oriente, organizzata nell’ambito della Presidenza italiana del G7. “Invitiamo le parti interessate a desistere da qualsiasi iniziativa che possa ostacolare il percorso del dialogo e della moderazione e favorire una nuova escalation”.


“Riaffermando il nostro sostegno al piano Biden, abbiamo ribadito il carattere prioritario di una favorevole conclusione dei negoziati sul cessate il fuoco a Gaza e sulla liberazione degli ostaggi, e confermato il nostro impegno per intensificare l’assistenza umanitaria alle popolazioni della Striscia anche nell’ ambito di Food for Gaza” ha continuato Tajani. Il ministro Tajani ha ricordato con i suoi colleghi l’importanza del rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell’Onu per la gestione della presenza militare ai confini fra Libano e Israele, si gell ein uan nota della Farnesina.


I ministri degli Esteri hanno condiviso informazioni sul Libano e concordato su necessità mantenere un raccordo operativo costante nella regione, oltre a un coordinamento politico.

Parigi 2024, cresce l’attesa per Jacobs: dalle 20.05 semifinali

Parigi 2024, cresce l’attesa per Jacobs: dalle 20.05 semifinaliParigi, 4 ago. (askanews) – Il titolo da difendere e tanti dubbi da dissipare. Marcell Jacobs e il pubblico delle Olimpiadi aspettano risposte dal campione di Tokyo, dopo la batteria tra luci e ombre di ieri. Alle 20.05 la prima semifinale, con in pista l’azzurro Chituru Ali, poi a seguire quella con il campione in carica. Jacobs correrà in corsia 8, accanto a lui l’americano Bednarek, nelle batterie molto veloce, anche se in zona mista è apparso rabbuiato. Nella terza semifinale Thompson e Kerley, altri due favoriti per la vittoria olimpica.


In finale vanno i primi due di ogni batteria più i du migliori tempi tra gli esclusi. Sarà una sfida molto difficile, lo sappiamo. E potrebbe andare in tanti modi. Ma Marcell Jacobs ha promesso di andare più forte.

Parigi 2024, il Cio su Imane Khelif: i test Iba non sono leciti

Parigi 2024, il Cio su Imane Khelif: i test Iba non sono lecitiRoma, 4 ago. (askanews) – “Non riconosciamo i test Iba sul genere perché il loro procedimento non è lecito. Nessuno vuole tornare ai giorni in cui si facevano i test sui genitali”. E’ la dura presa di posizione del Cio, attraverso il portavoce Mark Adams, sulla disputa con la federazione mondiale di pugilato (Iba) per le due pugilatrici intersex presenti ai Giochi. Adams ha ribadito che il Cio non tiene conto dei test Dna, nel punto stampa quotidiano. “E’ una questione di diritti umani. Sono test non leciti, condotti in modo arbitrario. Una cosa è il dibattito sui social, un’altra la privacy e i diritti umani: quelli non si condensano in 140 caratteri”.


 

Viabilità Italia: domenica da bollino rosso sulle strade

Viabilità Italia: domenica da bollino rosso sulle stradeRoma, 4 ago. (askanews) – In questa prima domenica di agosto, Viabilità Italia segnala volumi di traffico significativi su gran parte della rete autostradale ma senza particolari criticità, con, al momento, rallentamenti e code a tratti in prossimità delle uscite per le località di villeggiatura. In particolare, si segnala traffico intenso : in A1 direzione sud tra Valdichiana e Fabro (a causa di un grave incidente risolto, occorso in mattinata al km 422), tra bivio A24 e Valmontone, nel nodo fiorentino, al bivio A1 – A22;


• in A14 sud tra Bologna San Lazzaro e Forlì, tra Civitanova Marche e Grottammare e tra Pescara Sud e Lanciano; • in A22 nord tra allacciamento A4 e Egna/Ora e dalla stessa Egna/Ora e Rovereto sud in direzione sud, con code anche sulla viabilità alternativa a questa autostrada. Traffico intenso anche sull’autostrada Catania Siracusa, sulla SS 36 verso il confine Svizzero e rallentamenti alle barriere di Ventimiglia, Como Grandate ed Ugovizza. Si segnala il passaggio dallo stato di attenzione a quello di allarme per l’ETNA in fase eruttiva, con l’aeroporto di Catania solo parzialmente operativo. I rimanenti incendi di vegetazione, localizzati prevalentemente a sud del Paese e nelle isole pur richiedendo l’intervento dei canadair non interferiscono con la viabilità principale, stradale e ferroviaria Si segnala inoltre il protrarsi delle chiusure programmate sulle linee ferroviarie Verona/Vicenza, Bologna/Prato e Villa Literno/Minturno. Si prevede l’incremento progressivo dei volumi di traffico nelle ore pomeridiane e serali specie nelle località interessate dal c.d. turismo pendolare del fine settimana per i rientri. Si raccomanda a tutti gli automobilisti di prestare particolare attenzione ai veicoli fermi per avaria e nelle piazzole di sosta o di emergenza. Per viaggiare sempre informati lungo la rete autostradale sono disponibili i canali del C.C.I.S.S. (numero gratuito 1518, siti web www.cciss.it e mobile.cciss.it) le COMUNICATO STAMPA trasmissioni di Rai Isoradio, i notiziari di Onda Verde sulle tre reti Radio-Rai e sul Televideo R.A.I.. Per informarsi sullo stato del traffico sulla rete stradale di competenza Anas è possibile, inoltre, utilizzare l’applicazione “VAI” o telefonare al numero unico 800.841.148. Informazioni in tempo reale sulla rete autostradale in concessione, sulle condizioni di viabilità e del traffico lungo le varie tratte e altre notizie utili per il viaggio, sono disponibili sui diversi canali attivati dalle singole Società concessionarie (siti internet, numeri dedicati, app, ecc.), nonché attraverso il sito www.aiscat.it.

Mattarella nel 50esimo della strage dell’Italicus: vicinanza ai familiari, matrice neofascista

Mattarella nel 50esimo della strage dell’Italicus: vicinanza ai familiari, matrice neofascistaRoma, 4 ago. (askanews) – “Nel giorno dell’anniversario rinnoviamo i sentimenti di vicinanza e condivisione della Repubblica ai familiari delle vittime e ai tanti feriti”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 50esimo anniversario della strage dell’Italicus. “Nella catena sanguinosa della stagione stragista dell’estrema destra italiana, di cui la strage dell’Italicus è parte significativa, emerge la matrice neofascista, come sottolineato dalla sentenza della Corte di Cassazione e dalle conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2, pur se i procedimenti giudiziari non hanno portato alla espressa condanna di responsabili”, sottolinea il Capo dello Stato. “Cinquant’anni fa la strategia terroristica che mirava a destabilizzare la Repubblica colpì il treno Italicus a San Benedetto Val di Sambro, seminando morte e dolore. Era un convoglio diretto in Germania, affollato di viaggiatori, molti dei quali migranti che tornavano al lavoro. Undici passeggeri morirono nell’incendio che seguì l’esplosione. La dodicesima vittima fu un ferroviere, Silver Sirotti, medaglia d’oro al valor civile per il suo eroismo: perse la vita salvandone molte altre”.


Così ricorda il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario della strage. “La sua generosità, unita a un grande coraggio – continua il Capo dello Stato – costituisce una testimonianza imperitura di quei valori di umanità e solidarietà, che gli assassini e i loro complici volevano sradicare”. E quindi “nel giorno dell’anniversario rinnoviamo i sentimenti di vicinanza e condivisione della Repubblica ai familiari delle vittime e ai tanti feriti. Nella catena sanguinosa della stagione stragista dell’estrema destra italiana, di cui la strage dell’Italicus è parte significativa, emerge la matrice neofascista, come sottolineato dalla sentenza della Corte di Cassazione e dalle conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2, pur se i procedimenti giudiziari non hanno portato alla espressa condanna di responsabili”. Perché “la società italiana e le sue Istituzioni seppero respingere quell’attacco alla convivenza civile grazie alla forza e alla coesione dell’unità della comunità nazionale, fondata sui principi della nostra Costituzione”.

Cai: al via screening su stabilità bivacchi e rifugi oltre 2.800 mt

Cai: al via screening su stabilità bivacchi e rifugi oltre 2.800 mtMilano, 4 ago. (askanews) – Dalla collaborazione tra l’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irpi) e il Club alpino italiano Struttura operativa rifugi e opere alpine (Cai) nasce il progetto “RESALP – Resilienza Strutture Alpine” che per la prima volta indagherà le condizioni di stabilità geo-idrologiche dei 18 rifugi e 40 bivacchi del Cai posti al di sopra dei 2.800 metri di altitudine.


Il progetto, finanziato dal Cai grazie a fondi messi a disposizione dal ministero del Turismo, prevede nell’arco dei prossimi due anni un’opera di screening unica nel suo genere a livello alpino: un’approfondita analisi di tutte le strutture di alta quota del Cai finalizzata a identificare eventuali evidenze di problemi di stabilità degli edifici o delle opere ad essi connessi che possano essere legati a fenomeni di instabilità di natura geo-idrologica. I rilevamenti saranno effettuati da un team di professionisti esperti, geologi e guide alpine per le attività che riguardano i bivacchi di alta quota che richiedono particolare attenzione e tecnica nella fase di raggiungiment, che si avvarranno di un modello messo a punto dal Cnr-Irpi per l’esecuzione delle analisi e per ottenere una reportistica uniforme da parte dei vari operatori coinvolti. Particolare attenzione verrà riservata a quei processi riconducibili agli effetti del cambiamento climatico sulla stabilità del permafrost: il progetto “RESALP” nasce, infatti, dalla volontà del Cai di mappare il territorio nel quale sono ubicate strutture la cui stabilità potrebbe essere a rischio a causa della riduzione del permafrost (il suolo perennemente ghiacciato) provocata dall’aumento delle temperature.


Oltre alla valenza operativa, “questo screening avrà anche un importante ritorno in termini metodologici e scientifici, in quanto permetterà la raccolta di dati mai acquisiti prima, fornendo così conoscenze utili alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, e potrà essere utilizzato come modello di riferimento per attività analoghe in altri settori delle Alpi o in aree potenzialmente interessate da processi di degradazione del permafrost”.

Il caciottone di Norcia diventa Igp, sono 328 le IG italiane del cibo

Il caciottone di Norcia diventa Igp, sono 328 le IG italiane del ciboMilano, 4 ago. (askanews) – Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 02 agosto 2024 è stata registrata in via definitiva la denominazione caciottone di Norcia Igp che, secondo i dati aggiornati dell’Osservatorio Qualivita, nel comparto cibo è la numero 150 delle Igp italiane e la numero 328 nel totale delle Indicazioni geografiche agroalimentari dell’Italia, nonché la denominazione numero 11 fra le Dop Igp alimentari umbre. Il Caciottone di Norcia Igp appartiene alla classe dei formaggi, che raggiunge così le 57 denominazioni Dop Igp.


Secondo i dati aggiornati dell’Osservatorio Qualivita, con il Caciottone di Norcia Igp l’Italia raggiunge un totale di 857 prodotti Dop, Igp Stg nei settori cibo, vino e bevande spiritose. Il Caciottone di Norcia Igp è il prodotto 32 nel paniere del cibo e del vino Dop Igp dell’Umbria. Delle 328 Ig alimentari 174 sono Dop, 150 Igp e 4 Stg, alle quali si aggiungono 529 prodotti vitivinicoli, per un totale di 857 denominazioni. Considerando poi le 35 indicazioni geografiche delle bevande spiritose si raggiunge un totale di 892.


L’Umbria ha 32 denominazioni Dop Igp di cui 11 del comparto cibo e 21 del comparto vino, a cui si aggiungono le 4 Stg riconosciute in tutto il territorio nazionale oltre a 2 Ig delle bevande spiritose. Il Caciottone di Norcia Igp è un formaggio di forma cilindrica con facce arrotondate, prodotto con latte bovino pastorizzato, tra il 90 e il 95%, e latte ovino pastorizzato, tra il 5 e il 10%, e stagionato per un minimo di 20 giorni fino ad un massimo di 12 mesi. La zona di produzione comprende i comuni di Norcia, Cascia, Monteleone di Spoleto, Preci e Poggiodomo della provincia di Perugia, in Umbria.


(foto tratta dal sito https://www.caciottonedinorcia.it)

Afidop: il turismo enogastronomico fa sempre più tappa nei caseifici

Afidop: il turismo enogastronomico fa sempre più tappa nei caseificiMilano, 04 ago. (askanews) – Nel crescente interesse verso il nostro Paese per un turismo di tipo enogastronomico l’esperienza nei luoghi di produzione, cantine, frantoi, cucine domestiche, è sempre più richiesta con il 74% dei turisti italiani che ha visitato questi posti tra il 2020 e il 2023. Di questi circa il 30% ha fatto tappa in un caseificio. Un trend confermato dall’Osservatorio turismo di Confcommercio e che Afidop, l’associazione formaggi italiani Dop e Igp, in vista del periodo clou dell’estate vuole cavalcare proponendo un viaggio ideale per l’Italia dei formaggi certificati, 55 formaggi Dop e Igp dalla pianura all’alpeggio.


Afidop si concentra sulle Regioni leader per accoglienza turistica 2023 (Emilia-Romagna, Puglia, Trentino-Alto Adige e Toscana, quest’ultima la preferita per i soggiorni brevi) proponendo quattro ricette che hanno per protagonisti lo stelvio Dop, la burrata di Andria Igp, il pecorino toscano Dop e il parmigiano reggiano Dop. Quattro formaggi certificati protagonisti di altrettanti piatti, che permettono di apprezzare meglio alcune chicche del nostro patrimonio caseario. Ma Afidop propone anche un tour in luoghi e ristoranti, da Nord a Sud, in cui grazie al carrello dei formaggi, sollecitato dalle Linee guida Afidop per la valorizzazione di Dop e Igp casearie nei menu della ristorazione, è possibile consumare e approfondire la conoscenza di questi prodotti. Il viaggio comincia nello storico Al Sorriso (a Soriso, NO) – che, ispirandosi all’esempio francese, è dal 1981 uno dei posti cult in Italia per il carrello dei formaggi – si passa poi Da Vittorio (a Brusaporto, BG), autentico must per gli appassionati dove sperimentare formaggi da tutta Europa (Francia, Svizzera, Spagna e Inghilterra, oltre chiaramente all’Italia). Al Pomiroeu (Seregno, MB), lo chef Giancarlo Morelli propone una scelta di 45 chicche casearie, mentre a Roma, dall’Hosteria del Grappolo d’oro dell’oste Antonello Magliani, i formaggi sono anche autentici protagonisti dei piatti. Infine, a Bari al ristorante La Bul dello chef Antonio Scalera, la tradizione pugliese va a braccetto con la creatività: ecco come nasce, per esempio, il risotto all’Asiago DOP con lampascioni, in cui un formaggio tipico del Nord Italia incontra una specialità della cucina regionale pugliese.


“Ogni angolo d’Italia nasconde un formaggio tipico – conferma Antonio Auricchio, presidente di Afidop – Se mozzarella di bufala campana, gorgonzola, caciocavallo silano, grana padano e parmigiano reggiano sono noti in tutto il mondo e protagonisti della nostra cucina, ogni Regione, ogni Provincia italiana può regalare una sorpresa tutta da scoprire. Solo per rimanere in Lombardia, il Bitto e il Valtellina Casera sono specialità della Valtellina che fanno parte di ricette tipiche mentre la produzione dello Strachitunt è circoscritta a pochi piccoli comuni del bergamasco. Parliamo di realtà legate ai loro territori da una storia anche millenaria, plasmandone società, economia e in alcuni casi anche la geografia. Con questa guida vogliamo dare visibilità a questi gioielli, per valorizzarli e far venire la curiosità di prendersi una vacanza o un weekend lungo per assaggiarli nel loro territorio d’origine e scoprire come vengono prodotti”.

Parigi 2024, il Louvre e i Giochi: storie “olimpiche” dal museo

Parigi 2024, il Louvre e i Giochi: storie “olimpiche” dal museoParigi, 4 ago. (askanews) – Il Louvre e la vita di un museo durate le Olimpiadi. La mattina presto intorno alla famosa Piramide ci sono già turisti e visitatori, ma la sensazione è di relativa tranquillità; il clamore dei Giochi è vicino, ma nella grande corte del palazzo reale l’eco arriva abbastanza flebile. Il museo continua la sua vita, costellata di incredibili capolavori, ma in questi giorni di sport è possibile guardare alle collezioni di uno dei templi della cultura mondiale con occhi diversi, magari seguendo anche qualche suggestione olimpica.


Del resto tante delle statue antiche conservate qui rappresentano momenti di azione, di combattimento, comunque dinamiche che possono fare pensare a delle forme si competizione sportiva, ma pure la meravigliosa Nike di Samotracia sembra un manifesto alla velocità, al fronteggiare ogni sfida senza timore di essere fermati. Poi, quando si arriva nel grande corridoio italiano, uno dei luoghi con una concentrazione del genio del nostro Paese da far paura, la sfida di resistenza è quella del visitatore chiamato a percorrerlo per intero, camminando dentro la meraviglia della Vergine delle rocce di Leonardo o della Morte della Vergine di Caravaggio, o ancora del San Francesco di Giotto, e poi le Nozze di Cana del Veronese. Una maratona estetica ed emotiva straordinaria, anche per giovani tifosi al museo con la maglia di Bellingham. Restando nel gioco dello sport ci sono i cavalieri di Paolo Uccello nella Battaglia di san Romano, così come gli Orazi di David che sembrano prepararsi a una sfida finale, e perfino un Virgilio pronto a lottare con Filippo Argenti, nell’inferno dantesco re immaginato da Delacroix. Ma poi Olimpia arriva davvero, con parti dei marmi del fregio del grande tempio di Zeus che nella città dei giochi dell’antichità era una delle meraviglie del mondo. E qui forse il cerchio si chiude. Anzi no, perché le folle assiepate davanti alla Gioconda ci ricordano quanto sano importanti, nei grandi eventi sportivi, anche gli spettatori, e Monna Lisa in questa gara per fare sold out è sempre in testa, anche nelle giornate meno sovraccariche di visitatori.


Giornate nelle quali l’intero Louvre sembra risplendere ancora di più, quasi come una medaglia d’oro nel sole.

Dai tessuti all’uso della lavastoviglie: azioni quotidiane per ridurre Co2e

Dai tessuti all’uso della lavastoviglie: azioni quotidiane per ridurre Co2eMilano, 4 ago. (askanews) – I caricabatterie degli smartphone continuano a consumare energia se lasciati attaccati alla presa anche dopo aver finito di caricare. La dicitura “consumare preferibilmente entro” segnala quando un prodotto è al suo meglio, ma può essere consumato anche dopo. Queste due informazioni ci spiegano che bastano semplici azioni per evitare sprechi e, conseguentemente, emissioni di anidride carbonica. Per aiutarci a riconoscerne alcune di questa, LifeGate ha realizzato un vademecum sui comportamenti virtuosi per ridurre gli impatti ambientali, in collaborazione con Findus, che nei giorni scorsi fa fatto alzare in volo una mongolfiera sui cui ha evidenziato i benefici in termine di riduzione di emissioni di CO2e per la produzione del burger vegetale rispetto ad un tradizionale burger di carne.


Il primo punto del vademecum riguarda lo spreco alimentare Ogni italiano emette quasi mezzo chilo di anidride carbonica all’anno a causa dello spreco alimentare. Per ridurre questa cifra bisogna iniziare a distinguere tra le diciture “data di scadenza”, che indica quando un prodotto potrebbe non essere più sicuro per il consumo, e “consumare preferibilmente entro”, che segnala quando un prodotto è al suo meglio, ma può essere consumato anche dopo. Controllare le etichette, evitare le maxi-spese e organizzare meglio il frigo possono fare la differenza. Meno cibo sprecato corrisponde a meno CO2e emessa, perché si evita lo smaltimento dei rifiuti, che produce gas serra, e si risparmiano le risorse utilizzate per produrre e trasportare il cibo Il secondo punto è sull’uso degli elettrodomestici. Ogni giorno, anche quando pensi che i tuoi elettrodomestici siano spenti, continuano a consumare energia inutilmente se lasciati in standby. Lo stesso vale per i caricabatterie del cellulare, del computer o di qualsiasi altro dispositivo quando rimangono attaccati alle prese. In Italia, il consumo di energia in standby rappresenta fino al 10% del consumo totale di energia elettrica di una famiglia, contribuendo significativamente alle emissioni di anidride carbonica. Staccare le spine o utilizzare ciabatte elettriche con interruttore sono piccoli accorgimenti che però possono ridurre notevolmente il tuo impatto ambientale.


Terzo punto riguarda la scelta di abiti in fibre naturali o sintetiche. Per ogni tonnellata di cotone tessile tradizionale, si emettono circa 6 chili di CO2e, mentre per il cotone biologico la cifra scende a soli 2 chili. Bisogna fare ancora più attenzione al poliestere, che invece emette dai 7 ai 9,5 chili di CO2e per tonnellata. Scegliere di indossare abiti in fibra biologica non solo riduce l’impatto ambientale, ma contribuisce anche a combattere il cambiamento climatico. Quarto: abbassare la temperatura. Lavare gli indumenti a 30 gradi invece che a 40 può far risparmiare fino a 27 chili di emissioni di anidride carbonica all’anno, con una fornitura elettrica tradizionale. Inoltre, è sempre meglio fare lavatrici a pieno carico. Questo non solo massimizza l’efficienza energetica, ma riduce anche il numero di cicli di lavaggio, risparmiando acqua ed elettricità.


Quinto punto è sull’uso della lavastoviglie. La routine di pulizia dei piatti è più ecologica se si utilizza la lavastoviglie. Lavare i piatti a mano non solo richiede più tempo, ma consuma anche più energia e acqua rispetto a una lavastoviglie di ultima generazione. Utilizzandola a pieno carico, si riducono le emissioni di anidride carbonica fino a circa il 61% per ogni ciclo rispetto al lavaggio manuale, perché le lavastoviglie moderne sono progettate appositamente per essere molto più efficienti nel riscaldare l’acqua e gestire il consumo idrico. Infine il cibo. L’alimentazione plant-based può essere salutare, ma anche soddisfacente per il palato e sostenibile per l’ambiente. Un suo burger vegetale, spiega Findus, ha una carbon footprint mediamente più bassa di sette volte rispetto ad un burger di carne (-85%). Sempre prendendo come riferimento un tradizionale burger di carne, il terreno usato è 4 volte inferiore nella produzione del burger plant based (-71%) ed ha un consumo di acqua 6 volte inferiore (-77%).