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Autore: Redazione StudioNews

Arriva Lilibet, nuova varietà di mela targata Civ e Sanifrutta

Arriva Lilibet, nuova varietà di mela targata Civ e SanifruttaRoma, 27 giu. (askanews) – Arriva in Italia Lilibet, varietà bicolore di mela precoce, che matura cinque giorni prima della Gala e si contraddistingue per il sovracolore rosso brillante e per la polpa particolarmente dolce, croccante e succosa. L’accordo appena siglato tra CIV, il Consorzio Italiano Vivaisti e la società piemontese Sanifrutta, cooperativa agricola con due magazzini a Costigliole Saluzzo e Verzuolo sancisce l’avvio della sperimentazione per successivo sviluppo di un progetto club esclusivo in Italia della varietà di melo Lilibet/CIVM35.


Questa mela ha anche una eccellente shelf life, che garantisce ottime performance di conservazione. “Le sfide attuali della melicoltura riguardano le condizioni ambientali e meteorologiche, legate al cambiamento climatico. Lilibet presenta diverse caratteristiche che la rendono adatta alle sfide dell’agricoltura e trova nelle coltivazioni pedemontane un areale ideale”, spiega Alex Tallone, responsabile ufficio tecnico e sviluppo tecnologico di Sanifrutta. La resistenza alla ticchiolatura mostrata da questa varietà la rende una scelta perfetta per gli agricoltori che mettono la sostenibilità al centro delle loro attività produttive. E la produzione stessa trae un notevole vantaggio dalla facilità di gestione della pianta, che presenta una bassa sensibilità all’alternanza produttiva.

SIMI lancia allarme su e-cig tra giovanissimi: rischi per la salute

SIMI lancia allarme su e-cig tra giovanissimi: rischi per la saluteRoma, 27 giu. (askanews) – L’esame di tutta la letteratura scientifica disponibile dimostra che e-cig e prodotti a tabacco riscaldato sono tutt’altro che privi di rischi per la salute. A lanciare l’allarme è la Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) alla luce della revisione di tutta la letteratura scientifica sull’impatto delle e-cig e dei prodotti a tabacco riscaldato sulle patologie respiratorie – asma e bronchite cronica ostruttiva o BPCO – le prime che emergono con l’uso di e-cig e prodotti a tabacco riscaldato, condotta da un gruppo di esperti SIMI (Paola Andreozzi, Gualberto Gussoni, Giorgio Sesti, Nicola Montano, Antonello Pietrangelo), pubblicata su ‘Internal and Emergency Medicine’.


Le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato sono sempre più popolari soprattutto tra i giovanissimi. Introdotti sul mercato con l’auspicio che avrebbero sostituito il fumo di sigaretta nella strada verso la disassuefazione, troppo spesso – nota la SIMI – sono invece un rito di iniziazione dei giovani al fumo (anche di sigaretta tradizionale). Presto per pronunciarsi in maniera conclusiva sulla loro sicurezza per la salute (sono sul mercato da una decina d’anni, ma le patologie oncologiche, respiratorie e cardiologiche correlate al fumo si sviluppano nell’arco di 20-30 anni), ma cominciano ad esserci tanti studi ‘contro’. ‘Come internisti – afferma il primo autore della review, la dottoressa Paola Andreozzi, componente del Consiglio Direttivo della SIMI – molto di frequente ci troviamo ad assistere pazienti con malattie correlate al fumo. Per questo è necessario fare chiarezza tra i medici e con il pubblico su cosa dobbiamo attenderci, in termini di pericoli per la salute, dal fumo del terzo millennio, che spesso tra l’altro, continua ad associarsi alle sigarette tradizionali, in un tandem pericolosissimo’. ‘Gli internisti – afferma il professor Nicola Montano, presidente eletto della SIMI – devono essere ben informati delle tendenze emergenti rispetto alle patologie, in particolare respiratorie (asma e BPCO), indotte da queste alternative al fumo di sigaretta. E un imperativo fondamentale è quello di prevenire che le persone si accostino al fumo in qualunque forma’.


‘Purtroppo – sottolinea il professore Antonello Pietrangelo, past-president della SIMI – l’uso di e-cig e prodotti a tabacco riscaldato sta aumentando in maniera preoccupante tra i giovani e gli adolescenti, che rischiano di sviluppare una dipendenza dalla nicotina e di avvicinarsi in seguito al fumo tradizionale. Il loro uso nei giovanissimi deve insomma essere ristretto con tutti i mezzi’. ‘Smettere di fumare non è impresa facile – ammette il professor Giorgio Sesti, presidente della SIMI – ma l’esame di tutta la letteratura scientifica disponibile dimostra che e-cig e prodotti a tabacco riscaldato sono alternative tutt’altro che prive di rischi. Il loro uso comporta un aumentato rischio di ammalarsi di asma e/o BPCO e di danneggiare la funzionalità dei polmoni, rispetto ai non fumatori. Solo nel caso di un forte fumatore di sigarette tradizionali che non riesca proprio a smettere di fumare, l’impiego di questi prodotti alternativi può trovare una giustificazione, nel tentativo di mitigare il rischio’. E-cig e prodotti a tabacco riscaldato possono infiammare le vie aeree e aumentare la suscettibilità alle infezioni virali. Inoltre, anche se in modo diverso rispetto alle sigarette tradizionali, contengono sostanze chimiche in grado di alterare il DNA e questo potrebbe favorire la comparsa di tumori, a distanza di anni. Gli utilizzatori di e-cig hanno una maggior incidenza di asma/BPCO e sintomi peggiori, rispetto ai non fumatori. Sono in particolare i liquidi aromatizzati (quelli destinati al mercato di giovani e giovanissimi) ad avere la maggior azione irritante sulle vie aeree. E-cig e prodotti a tabacco riscaldato dunque non sono affatto innocui, anche se meno pericolosi delle sigarette tradizionali. In letteratura, inoltre, non ci sono neppure prove conclusive sul fatto che e-cig o prodotti a tabacco riscaldato siano effettivamente efficaci nel consentire ai fumatori (di sigarette) di smettere di fumare.


Il 70% dei fumatori vorrebbe smettere, ma non è facile. In media – prosegue la SIMI – servono 6 tentativi prima di riuscire nell’impresa. Aiutano i cerotti o altre terapie sostitutive a base di nicotina e il supporto comportamentale. E se l’avvento di e-cig e prodotti a tabacco riscaldato era stato accolto favorevolmente come strumento per la cessazione del fumo, adesso quell’entusiasmo si è raffreddato e ci si comincia a preoccupare del fatto che paradossalmente questi prodotti possano addirittura contribuire ad accrescere l’esercito dei fumatori. E ci si domanda anche, a che prezzo? Una risposta intanto viene dai numeri. In Italia, secondo Euromonitor International, nel 2020 questi nuovi prodotti rappresentavano il 7% di tutto il mercato del fumo nel nostro Paese; parallelamente, c’è stato un aumento del numero dei fumatori di e-cig (nel 2019 erano 900 mila). Non sono numeri trascurabili e sono in crescita. È bene dunque domandarsi cosa tutto ciò potrebbe comportare nei prossimi anni per il nostro Ssn. Asma e BPCO sono le più comuni malattie respiratorie nel mondo, una sfida di salute pubblica e un’importante causa di morbilità e mortalità. Secondo lo studio BOLD (Burden of Obstructive Lung Diseases) la prevalenza mondiale della BPCO è del 10,3%, con un trend in salita. L’Istat attribuisce all’Italia una prevalenza del 5,6% (probabilmente sottostimata). Anche per l’asma, la prevalenza mondiale si attesta sul 10% tra bambini e adolescenti, per scendere al 6-7% tra gli adulti (in Italia è del 6,1% sopra i 15 anni, con tendenza in aumento). Nei fumatori e nei pentiti della sigaretta queste due condizioni, asma e BPCO, possono coesistere, e non a caso. Il fumo è un importante fattore di rischio per BPCO e un trigger per l’asma. A fumare purtroppo è ancora un italiano su 4 (quasi uno su 3 nella fascia d’età 18-34 anni) e il numero stenta a ridursi ulteriormente. Il 35-45% dei pazienti COPD fuma (solo 1 su 5 non ha mai fumato). Metà delle persone che soffrono d’asma è fumatore attivo o un pentito della sigaretta.


Il fumo di sigaretta – ricorda la SIMI – è un complesso aerosol dove trovano posto 700 sostanze chimiche diverse (tra le più note, nicotina, monossido di carbonio e anidride carbonica, metalli pesanti come nichel, cadmio, cromo, arsenico, formaldeide, acreoleina, acetone, idrocarburi policiclici aromatici, catrame, ecc) molte delle quali con proprietà tossiche e cancerogene. Il fumo inoltre è ricco di ROS (radicali liberi dell’ossigeno) dannosi per tutte le strutture dell’organismo, comprese le vie aeree. Rispetto al fumo di sigaretta i liquidi delle e-cig contengono un minor numero di sostanze: glicerolo vegetale, propilen glicole, nicotina e acqua, ai quali si aggiungono aromi artificiali, estratti naturali o una combinazione dei due. Le e-cig non producono fumo, ma vapore. L’inalazione del loro aerosol riscaldato può scatenare un’infiammazione delle vie aeree (anche se con minor violenza rispetto al fumo di sigaretta). I vapori delle e-cig sono inoltre tossici per le cellule (soprattutto nei liquidi molto aromatizzati), ne influenzano la proliferazione e ne alterano la morfologia, in modo simile alla nicotina delle sigarette. Possono inoltre stimolare la produzione di ROS, che danneggiano il DNA e riducono la vitalità delle cellule. Le e-cig inoltre aumentano la suscettibilità alle infezioni respiratorie e possono esacerbare i sintomi di asma e BPCO. I prodotti a tabacco riscaldato (HnB) contengono sostanze chimiche dannose come la nicotina, particolato, benzene, acroleina e nitrosamine, in quantità inferiore a quella del fumo di sigaretta tradizionale, ma sempre pericolosa. Il loro uso prolungato si associa ad alterazioni dell’endotelio (il rivestimento interno dei vasi), a danno ossidativo e ad attivazione delle piastrine; aumentano l’infiammazione delle vie aeree e il rischio di infezioni a questo livello. Insomma, – conclude la SIMI – sono tutt’altro che innocue.

Corte Conti: dal Superbonus effetti negativi “macroscopici” sui conti

Corte Conti: dal Superbonus effetti negativi “macroscopici” sui contiRoma, 27 giu. (askanews) – Negli ultimi anni le diverse agevolazioni all’edilizia in Italia “hanno effettivamente contribuito al rilancio economico e al miglioramento dello stato degli edifici, ma non sono mancate le truffe, le indebite percezioni e, in particolare, per il cosidetto ‘Superbonus’, che sconta agevolazioni fino al 110% ricadute assai negative sul bilancio dello Stato”. Lo afferma il procuratore generale presso la Corte dei Conti, Pio Silvestri nella sua requisitoria in occasione dell’udienza a Sezioni riunite, sul Giudizio di Parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2023.


“Progressivamente la misura, originariamente prevista per gli interventi realizzati fino al 31 dicembre 2021, è stata estesa con effetti vieppiù incontrollati sul bilancio dello Stato – rileva -. Solo di recente sono state introdotte misure più stringenti per mitigare gli effetti negativi sulle finanze pubbliche, pur con la necessità di contemperare le aspettative di quanti si sono venuti a trovare in situazioni giuridiche governate da norme diverse, non avendo neppure completato i lavori iniziati”. “Si può ben dire che gli effetti negativi di finanza pubblica di tali misure, che hanno assunto una dimensione macroscopica, sono ascrivibili all’ampliamento degli obiettivi dell’agevolazione e alle ripetute estensioni temporali della misura, che hanno, appunto, generato un aumento della spesa ben oltre le aspettative iniziali; ovviamente anche la diffusione di comportamenti fraudolenti – aggiunge Silvestri – ha contribuito ad ampliare gli effetti finanziari della misura”.


Infine, “non è un caso che, tra le motivazioni della procedura di infrazione” per eccesso di deficit, appena aperta dalla Commissione Ue sull’Italia “un peso rilevante lo abbia avuto proprio lo sbilancio degli oneri connessi al superbonus”.

La robiola di Roccaverano festeggia i 45 anni della Dop

La robiola di Roccaverano festeggia i 45 anni della DopRoma, 27 giu. (askanews) – Il 29 e 30 giugno a Roccaverano, nel cuore della Langa Astigiana, torna la Carrettesca, giunta alla sua 23esima edizione, la festa del Consorzio per la Tutela del Formaggio Roccaverano DOP e dei suoi produttori, che quest’anno celebra il quarantacinquesimo compleanno della DOP.


Roccaverano festeggia così le sue due anime, quella dello storico borgo e quella casearia. L’appuntamento con la Carrettesca è tradizionalmente nell’ultimo fine settimana di giugno. Una due giorni ricca di appuntamenti con la mostra mercato dei produttori, ma anche degustazioni guidate, masterclass, concorsi e momenti di discussione e approfondimento. Come da tradizione durante la Carrettesca sarà eletto il Cavaliere del Roccaverano dop, un’onorificenza che quest’anno sarà assegnata a Pietro Carlo Adami, presidente dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggi, per essersi distinto nell’impegno per la crescita della qualità del prodotto.


La Carrettesca 2024 aprirà sabato 29 giugno alle 19 con un percorso gastronomico a base di piatti tradizionali cucinati dalle Pro Loco del territorio e con una degustazione guidata di vini a cura del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato abbinati al Prosciutto Crudo di Cuneo DOP e a diverse stagionature di Roccaverano DOP accompagnate dalla Cugnà della ProLoco di Serralunga d’Alba. La giornata di domenica 30 giugno inizierà alle ore 10, con l’inaugurazione della mostra-mercato, a cui prenderanno parte i produttori del Roccaverano DOP e delle altre eccellenze enogastronomiche del territorio, come i prodotti coinvolti nel progetto Rob-In: dal miele allo zafferano, dalle nocciole al vino e molto altro ancora.


Alle 16 avverrà la nomina del Cavaliere del Roccaverano DOP 2024. Alle 17 sarà presentato il Concorso ONAF con la partecipazione della Delegazione ONAF di Asti e dei Maestri Assaggiatori ONAF provenienti da tutta Italia e, a seguire, sarà il momento della premiazione dei due Concorsi: “Il miglior Roccaverano DOP in tavola”, selezionato dalla giuria ONAF, e “Il miglior Roccaverano DOP in fiera” votato dal pubblico partecipante alla Fiera.

Corte Conti: da Superbonus effetti negativi “macroscopici” su conti

Corte Conti: da Superbonus effetti negativi “macroscopici” su contiRoma, 27 giu. (askanews) – Negli ultimi anni le diverse agevolazioni all’edilizia in Italia “hanno effettivamente contribuito al rilancio economico e al miglioramento dello stato degli edifici, ma non sono mancate le truffe, le indebite percezioni e, in particolare, per il cosidetto ‘Superbonus’, che sconta agevolazioni fino al 110% ricadute assai negative sul bilancio dello Stato”. Lo afferma il procuratore generale presso la Corte dei Conti, Pio Silvestri nella sua requisitoria in occasione dell’udienza a Sezioni riunite, sul Giudizio di Parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2023.


“Progressivamente la misura, originariamente prevista per gli interventi realizzati fino al 31 dicembre 2021, è stata estesa con effetti vieppiù incontrollati sul bilancio dello Stato – rileva -. Solo di recente sono state introdotte misure più stringenti per mitigare gli effetti negativi sulle finanze pubbliche, pur con la necessità di contemperare le aspettative di quanti si sono venuti a trovare in situazioni giuridiche governate da norme diverse, non avendo neppure completato i lavori iniziati”. “Si può ben dire che gli effetti negativi di finanza pubblica di tali misure, che hanno assunto una dimensione macroscopica, sono ascrivibili all’ampliamento degli obiettivi dell’agevolazione e alle ripetute estensioni temporali della misura, che hanno, appunto, generato un aumento della spesa ben oltre le aspettative iniziali; ovviamente anche la diffusione di comportamenti fraudolenti – aggiunge Silvestri – ha contribuito ad ampliare gli effetti finanziari della misura”.


Infine, “non è un caso che, tra le motivazioni della procedura di infrazione” per eccesso di deficit, appena aperta dalla Commissione Ue sull’Italia “un peso rilevante lo abbia avuto proprio lo sbilancio degli oneri connessi al superbonus”.

Corte Conti: centrali trasparenza e leggibilità del Bilancio

Corte Conti: centrali trasparenza e leggibilità del BilancioRoma, 27 giu. (askanews) – In Italia, anche a seguito del varo delle nuove regole del Patto di stabilità e di crescita dell’Ue “è opportuna un’attenta valutazione sulla revisione della struttura del bilancio dello Stato, ove assumono centralità i profili della trasparenza e della leggibilità, che rendono chiara la correlazione fra risorse finanziarie e finalità della spesa; facilitano, in fase previsionale, una più consapevole allocazione degli stanziamenti in bilancio e, a consuntivo, assicurano un più puntuale controllo contabile”. Lo afferma il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino nella sua introduzione alla Relazione in udienza dei Presidenti di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo.


“Nell’ambito delle riforme abilitanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, merita una ponderata riflessione, anche in termini di coerenza con le varie fonti del nostro ordinamento istituzionale e contabile, l’implementazione di un sistema unico di contabilità economico patrimoniale per il settore pubblico – aggiunge – basato sul principio accrual, inteso a razionalizzare le procedure contabili e la rappresentazione delle risultanze gestionali”.

Strage di Ustica, Mattarella: i Paesi amici collaborino per una piena verità

Strage di Ustica, Mattarella: i Paesi amici collaborino per una piena veritàRoma, 27 giu. (askanews) – “La Repubblica non si stancherà di continuare a cercare e chiedere collaborazione anche ai Paesi amici per ricomporre pienamente quel che avvenne il 27 giugno 1980”. Lo dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 44° anniversario della strage di Ustica. “Nel cielo di Ustica, 44 anni or sono, si compì una strage di dimensioni immani. Rimasero uccise tutte le 81 persone a bordo del DC9 in volo da Bologna a Palermo. La Repubblica fu profondamente segnata da quella tragedia, che resta una ferita aperta anche perché una piena verità ancora manca e ciò contrasta con il bisogno di giustizia che alimenta la vita democratica – ricorda il capo dello Stato -. Nel giorno dell’anniversario, desidero anzitutto rinnovare i sensi di una profonda solidarietà ai familiari delle vittime, che non si sono arresi davanti a opacità, ostacoli, distorsioni e hanno sempre cercato, pur in condizione di umana sofferenza, di fare luce sulle circostanze e le responsabilità della tragedia”.


“La loro opera, unita a quella di uomini dello Stato che hanno compiuto con capacità e dedizione il loro dovere, ha contribuito a diradare nebbie e a ricostruire lo scenario di quel tragico evento”, sottolinea Mattarella secondo il quale “la memoria è anche trasmissione, ai più giovani, dei valori di impegno civile che sorreggono la dignità e la forza di una comunità e le consentono di affrontare le circostanze più dolorose e difficili”. Sulla strada della ricostruzione della verità, passi significativi sono stati compiuti. Ne offre testimonianza il Museo per la Memoria di Ustica, aperto a Bologna.

Ok del Masaf al Consorzio del fico bianco del Cilento

Ok del Masaf al Consorzio del fico bianco del CilentoRoma, 27 giu. (askanews) – Il Consorzio di tutela del Fico bianco del Cilento Dop è stato ufficialmente riconosciuto dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Il decreto ministeriale è del 12 giugno ed è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica numero 143 del 20 giugno 2024. È stata accolta, dunque, l’istanza presentata nei mesi scorsi dal Consorzio, la cui sede legale è presso il municipio di Agropoli.


Il Ministero ha riconosciuto la conformità dello statuto consortile alle prescrizioni di legge e pertanto gli ha attribuito le competenze di soggetto unico incaricato dal Masaf allo svolgimento delle funzioni previste per la Dop, cioè promozione, valorizzazione, tutela, vigilanza, informazione del consumatore e cura generale degli interessi del Fico Bianco del Cilento DOP Soddisfazione per l’avvenuto riconoscimento è stata espressa da Manlio De Feo, presidente del Consorzio. “Finalmente il tanto atteso riconoscimento è arrivato. La Dop Fico bianco del Cilento risale al 2006 e in passato fu anche costituito un Consorzio che però non ottenne il riconoscimento del Ministero, ora finalmente possiamo mettere in campo le azioni di valorizzazione e di tutela del prodotto simbolo del Cilento”.


De Feo elenca anche le cose da fare nell’immediato: “innanzitutto bisogna procedere con la certificazione del prodotto. Attualmente quello certificato ammonta a poco più del 10%, per cui bisogna fare attività di informazione presso tutti i produttori cilentani di fico Dottato affinché certifichino la loro produzione e poi aderiscano al Consorzio di tutela”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Antonio Costantino, presidente di Confagricoltura Salerno. “Il Consorzio di tutela è un valore aggiunto, che può e deve essere utilizzato per essere riconosciuti sui mercati nazionali ed esteri ed ottenere così una maggiore remunerazione per i produttori. Ora può cominciare a lavorare per attivare la promozione, la valorizzazione e la tutela del fico bianco, che è il prodotto simbolo del Cilento. Già da subito bisogna associare quanti più produttori è possibile e certificarne le produzioni”.

Corte dei Conti: c’è una crescita esponenziale degli incidenti sul lavoro

Corte dei Conti: c’è una crescita esponenziale degli incidenti sul lavoroRoma, 27 giu. (askanews) – In Italia su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, “purtroppo si registra, ormai da alcuni anni, una crescita esponenziale degli incidenti, con un numero di vittime sempre più elevato e con costi sociali ormai fuori controllo”. Lo afferma il procuratore generale presso la Corte dei Conti, Pio Silvestri, che nella sua requisitoria in occasione dell’udienza nell’Aula delle Sezioni unite, sul Giudizio di Parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2023, rileva come desti “perplessità che il bilancio Inail presenti un ingente ed improprio avanzo annuale (spesso superiore al miliardo), che poco si concilia con il perdurante fenomeno infortunistico”.


Per questo “è urgente l’esigenza di una rivisitazione dei meccanismi di finanziamento della prevenzione in chiave di pieno utilizzo delle risorse disponibili – prosegue Silvestri – anche rivedendo le procedure, al fine di ottenere una significativa riduzione dei tempi di erogazione delle risorse, onde estendere il numero delle imprese e dei lavoratori beneficiari degli interventi prevenzionali”. Secondo il procuratore generale “certamente la frammentazione del sistema imprenditoriale fondato sulla piccola impresa, i fenomeni odiosi del caporalato e del lavoro nero favoriscono l’elusione della normativa, che, sulla carta, è tra le più avanzate nel mondo occidentale. Cionondimeno – dice – sarà opportuno esaminare le potenzialità di adeguamento del quadro normativo alle varie tipologie di destinatari, con una particolare attenzione alle piccole imprese, che allo stato risentono di carenze organizzative e tecniche in relazione alla necessità di una tempestiva attuazione della legge”.


“Solo una solida struttura di sostegno alla tutela della salute e della sicurezza, in grado di soddisfare le esigenze specifiche delle imprese, può contribuire a ridurre i costi sanitari e gli altri oneri sociali, mentre una tutela insufficiente della sicurezza – avverte – determina costi elevati per l’intera collettività”. (finte immagine: Corte Conti).

Agriturismo: in Toscana a giugno/luglio prenotazioni -25%

Agriturismo: in Toscana a giugno/luglio prenotazioni -25%Roma, 27 giu. (askanews) – In diverse zone della Toscana la stagione turistica degli agriturismi sta soffrendo un calo di prenotazioni per giugno e luglio in media del 25%. Ad agosto la situazione sembra leggermente in ripresa. A dirlo è Daniela Maccaferri, presidente di Agriturist Toscana, sezione di Confagricoltura Toscana che si occupa di turismo rurale, facendo il quadro delle prenotazioni per i mesi estivi del turismo in Toscana.


“La caratteristica di quest’anno nei nostri agriturismi è l’aumento dei soggiorni brevi a discapito dei lunghi periodi di permanenza, tipici del mercato estero – dice Maccaferri – mentre la clientela italiana continua a preferire prenotazioni last-minute che rendono impossibile fare previsioni. La situazione comunque è differente da zona a zona. Consultando le varie imprese affiliate Agriturist abbiamo cercato di fare una mappa delle prenotazioni negli agriturismi in Toscana”. “Nell’area della Maremma la stagione nel suo complesso si attesta ad un -30%, le famiglie sono praticamente scomparse e le prenotazioni sono spesso di coppie che compiono soggiorni brevi fino a un massimo di 4 giorni”, spiega Maccaferri.


“Stessa cosa accade nell’area senese – prosegue la presidente – dove per agosto si registra un’impercettibile ripresa, con una folta presenza di turisti americani. Mancano invece i turisti inglesi, che sono soliti frequentare la zona, forse a causa delle regole stringenti per uscire dal paese legate alla Brexit”. “Nelle zone costiere come Livorno e l’Argentario, le imprese affiliate Agriturist dichiarano di avere l’impressione che la stagione vera e propria non sia ancora iniziata – continua la presidente di Agriturist Toscana – Spesso i viaggiatori sono famiglie e clienti abituali, ma si conferma la tendenza dei soggiorni brevi. Inoltre è da notare l’assenza di turisti tedeschi, che ogni anno frequentano la zona”.


“In Versilia e nella zona delle campagne lucchesi invece il dato è in controtendenza, le strutture registrano un aumento intorno al 10-15% sui pernottamenti – prosegue Maccaferri – La tipologia di cliente si divide fra i diversi periodi dell’anno, in estate sono soprattutto famiglie. Il turista in queste zone spesso arriva dalla Germania e dal nord Europa, e possiamo notare anche qua una forte ripresa del turismo americano. Il turismo in queste zone è spesso legato alle degustazioni di olio e di vino nelle aziende di produzione, che soprattutto quest’anno sembrano avere un vero e proprio boom di prenotazioni”. “Infine anche nella zona del Chianti e nel Chianti classico le prenotazioni sembrano seguire un andamento piuttosto positivo – conclude la presidente di Agriturist Toscana – Questo perché nelle strutture esistono molti clienti abituali che garantiscono una base di prenotazioni di anno in anno, per quanto riguarda le richieste ex novo invece i dati non sono molto incoraggianti. Numeri interessanti arrivano dal settore delle “experience” che però non garantiscono il pernottamento”.