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Autore: Redazione StudioNews

Il 28 giugno a Venezia gli Oscar Green della Coldiretti

Il 28 giugno a Venezia gli Oscar Green della ColdirettiRoma, 24 giu. (askanews) – Per combattere gli effetti sempre più devastanti dei cambiamenti climatici e creare posti di lavoro per dare prospettive alle nuove generazioni arrivano le idee innovative dei giovani agricoltori italiani, con l’assegnazione degli Oscar Green alle imprese che più si sono distinte per garantire l’autosufficienza alimentare ed energetica e la sostenibilità delle produzioni.


L’appuntamento è per venerdì 28 giugno, dalle 9, al Villaggio Coldiretti di Venezia, la grande kermesse contadina che porterà in laguna il meglio delle eccellenze del Made in Italy a tavola. Per l’occasione sarà aperto il salone della creatività giovane, dove sarà possibile toccare con mano le soluzioni partorite dalla mente degli agricoltori under 35 in tema di innovazione di prodotto, transizione ecologica, sostenibilità sociale, scelte dopo una lunga selezione territoriale. Saranno presenti, tra gli altri, il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Enrico Parisi. Contestualmente sarà presentata la prima indagine Coldiretti-Divulga su “L’impresa giovane in Italia” che fotografa la situazione dell’imprenditoria giovanile nel Paese.


Il Villaggio Coldiretti a Venezia sarà aperto da venerdì 28 giugno a domenica 30. Per i tre giorni di manifestazione si alterneranno esponenti istituzionali e rappresentanti della società civile per discutere sui temi della crisi energetica, del cambiamento climatico, dell’occupazione, dell’alimentazione e dei rischi connessi all’affermarsi di modelli di consumo omologanti, a partire dall’attacco alla Dieta Mediterranea che minaccia la salute dei cittadini e la sopravvivenza stessa del Made in Italy agroalimentare.

Ballottaggi, Fratoianni: la brutta destra italiana si può battere

Ballottaggi, Fratoianni: la brutta destra italiana si può battereRoma, 24 giu. (askanews) – “L’affermazione di Vittoria Ferdinandi a Perugia , la vittoria a Potenza, la conferma a Bari con Leccese e a Firenze con Funaro e in tanti altri centri grandi e piccoli del Paese, confermano che questa brutta destra al governo del Paese può essere battuta”. Lo dichiara via X il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, Leader dell’Alleanza Verdi Sinistra.


“Grazie agli elettori e alle elettrici – prosegue l’esponente rossoverde in un altro tweet – che hanno dato fiducia a questi amministratori e allo schieramento progressista.Ora non bisogna deluderli, serve – conclude Fratoianni – un progetto credibile di alternativa per cambiare l’Italia e per renderla migliore di quello che è oggi. Noi ci siamo”

Beretta (Assica): servono più fondi per accelerare lotta a Psa

Beretta (Assica): servono più fondi per accelerare lotta a PsaRoma, 24 giu. (askanews) – “Auspichiamo un ulteriore stanziamento di fondi per velocizzare il piano di lotta contro la Peste suina africana, soprattutto lato abbattimenti”. Lo ha detto il neo presidente di Assica, Lorenzo Beretta, in una intervista ad Askanews.


Beretta è stato eletto alla guida della associazione industriali delle carni e dei salumi aderente a Confindustria lo scorso 18 giugno e ha idee chiari sulle priorità per il comparto, che è uno dei pilastri del made in Italy agroalimentare e che ha chiuso il 2023 con un fatturato a quota 9.498 milioni di euro (+6,6%), una produzione cresciuta dello 0,7% in quantità e del 7,2% a valore rispetto al 2022. Quanto all’export, nel 2023 le spedizioni dei salumi italiani sono salite a quota 206.859 tonnellate (+6,2%), raggiungendo il traguardo dei 2.157,6 milioni di euro (+8,7%). Tre gli obiettivi fondamentali del suo mandato: il miglioramento economico del settore, arrivare a una svolta nella questione della Psa con la riapertura dei mercati dove l’export dei salumi italiani è bloccato e lo sviluppo del mercato interno, che per tante aziende del settore resta la destinazione principale.


“Sulla Psa c’è stato un cambo di passo da parte di questo governo – ha detto Beretta – con la nomina di 3 subcommissari, l’installazione delle prime reti, l’aumento dell’abbattimento del parco cinghiali. Ora è importante accelelare al massimo questa opera perché ormai i cinghiali – ha proseguito – sono arrivati in zone fortemente vocate per il nostro settore e stanno raggiungendo il cuore della produzione dei salumi italiani. Sugli abbattimenti – ha quindi sollecitato Beretta – è necessaria una ulteriore velocizzazione: purtroppo è pasasto tanto tempo dal primo caso di Psa riscontrato nel gennaio 2022 e oggi, a giugno 2024, ci ritroviamo a iniziare a realizzare un piano che è in grande ritardo”. Archiviato un 2023 che ha tenuto, pur con luci e ombre, il settore inizia a fare i primi conti per il 2024: “al momento sui primi 3 mesi del 2024 non abbiamo numeri ufficiali – ha spiegato Beretta ad Askanews – ma crediamo che in Italia le tendenze del 2023 si siano confermate: quindi, consumi fermi o addirittura in leggero calo, con consumatori che preferiscono tipologie di salumi con prezzi più bassi rispetto agli anni precedenti. Oltre ai volumi fermi, anche l’inflazione si è quasi stabilizzata. Quanto all’export, nei primi 3 mesi dell’anno c’è ancora un segno positivo, con una Europa che va abbastanza bene, mentre l’extra Ue ha luci ed ombre. A causa degli eventi legati alla Psa – ha quindi ricordato – alcune zone di elezione della produzione come Parma hanno avuto battute di arresto all’export in Canada o negli Usa, dove stavamo registrando le migliori performance di crescita degli ultimi anni per i prodotti a breve stagionatura”. Tra l’altro, l’export di salumi italiani nei primi 3 mesi dell’anno è stato spinto dalla Pasqua, che era in anticipo rispetto al solito e “quindi la vera tendenza si avrà alla fine dei 6 mesi”.


Ma la questione Psa non sta pesando solo in maniera diretta sull’export, bensì anche indiretta. Perché potrebbe contribuire a diffondere il fake made in Italy e i prodotti ‘italian sounding’ in zone dove c’è la richiesta di salumi italiani ma l’export è chiuso, avverte il neo presidente di Assica. “Non nascondiamo che alcuni paesi, chiudendo all’import di salumi italiani, daranno adito a un maggiore sviluppo dell’Italian sounding: non potendo importare i nostri salumi a causa delle restrizioni dovute alla Psa, li importerano da altre nazioni che fanno prodotti simil-italiani. Cercheremo di difenderci ma non è semplici. Manca l’export ma non la domanda – ha constatato Beretta – il che ci da anche una certa speranza per quando questi mercati riapriranno le porte”. E se sull’export la Psa pende come una spada di Damocle, in Italia a preoccupare è la riduzione dei consumi legata alla riduzione del potere di acquisto delle famiglia. Per questo Assica rilancerà a stretto giro al Governo la proposta di abbassare dal 10% attuale al 4% l’Iva applicata ai salumi, mettendola al pari di altri generi alimentari di prima necessità, ha spiegato Beretta ad Askanews.


Proprio il fattore prezzo è una delle cause della frenata del ‘fenomeno preaffettato’, che nel 2023 “ha avuto una frenata rispetto agli andamenti precedenti – ha detto Beretta – c’è stata una inversione di tendenza e il prodotto a taglio ha avuto una crescita rispetto al preconfezionato. Probabilmente il fattore più rilevante è il prezzo”, come è accaduto per il prosciutto crudo e la bresaola, i cui consumi sono in calo, mentre crescono mortadella e tacchino. “Speriamo che l’estate migliori il coonsumo di Parma, San Daniele, prosciutto toscano e di Carpegna, ma se guardiamo ad oggi anche il meteo non ci sta aiutando”, ha rilevato il presidente di Assica. E, nell’ottica di aumentare i consumi interni, il settore potrebbe prendere esempio dal comparto ‘vicino’, quello dei formaggi Dop che Afidop in accordo con la Fipe intende valorizzare all’interno della ristorazione, oggi italiana e domani estera. “La ristorazione può aiutare nei volumi sui prodotti di alta gamma – ha detto Beretta – cercheremo di imparare dagli amici di Afidop e di sviluppare con la ristorazione quanlcosa di positivo, entrando sempre di più nei menu dei ristoranti per fare accordi di reciproca soddisfazione e di sviluppo”.

Vino, 80mila persone alla 21esima edizione di Vinoforum a Roma

Vino, 80mila persone alla 21esima edizione di Vinoforum a RomaMilano, 24 giu. (askanews) – E’ stata un successo la 21esima edizione di Vinòforum, la prima che si svolta al Circo Massimo di Roma. Le sette serate hanno coinvolto circa 80mila persone, di cui oltre 19mila operatori del settore, per un ricco ed eterogeneo calendario di contenuti che hanno celebrato “il meglio dell’enologia e gastrononomia italiana”.


“Vinòforum 2024 è stata un’edizione a dir poco sorprendente, a partire dal livello dei produttori presenti che con le loro storie e prodotti d’eccellenza sono stati il pilastro della nostra manifestazione” ha commentato l’ideatore ed organizzatore della manifestazione, Emilano De Venuti, aggiungendo che “a riempirci d’orgoglio anche i grandi chef, maestri pizzaioli, ristoratori della Capitale e tutti i professionisti del ‘food and beverage’ che anche quest’anno ci hanno scelto arricchendo ogni serata con il loro talento, la loro maestria e soprattutto con tanta passione per questo settore”. L’organizzazione dell’evento ha poi ricordato che sono state oltre 800 le Cantine che hanno animato le giornate capitoline, affiancando la degustazione al racconto della propria storia e del proprio terroir. Non da meno la presenza di diversi Consorzi vitivinicoli: dalla Doc Friuli al Consorzio del Primitivo di Manduria, passando per l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, e il Consorzio Roma Doc e Frascati Doc, toccando i vini della Regione Calabria, fino al Consorzio del Barbera D’Asti e vini del Monferrato e alle Strade dei Grandi Vini di Langa e del Barolo.


Tante le iniziative andate esaurite e grande entusiasmo per i “temporary restaurant” (quest’anno dedicati alla valorizzazione della cultura enogastronomica romana assieme ai ristoratori più importanti della Capitale), così come per i “Wine Top Tasting” con le Cantine nazionali e internazionali più prestigiose. Buon riscontro anche per i primi “Wine Digital Communication Awards” con cui Vinòforum ha premiato la comunicazione nel mondo del vino con una giuria composta da Luciano Pignataro, Dario Laurenzi, Chiara Giannotti, Filippo Bartolotta, Simone Roveda e Luca La Mesa. Il premio per il “miglior utilizzo foto nella comunicazione digital” è stato assegnato a Luca Grippo (lugrippo); quello per il miglior uso dei video nella comunicazione social ad Andrea Zingrossi (trotterwine); la miglior rubrica creativa sui canali social è stata giudicata quella di Francesca Piemontese (francescasommwine); mentre la miglior digital storytelling in Cantina è stata attribuita alle Tenute Marchesi Antinori.

Sara Funaro è la prima sindaca donna di Firenze e dedica la vittoria a suo nonno

Sara Funaro è la prima sindaca donna di Firenze e dedica la vittoria a suo nonnoFirenze, 24 giu. (askanews) – “Sono un po’ emozionata, lo dico sinceramente. Sento l’emozione grandissima di tutti questi mesi, di essere la prima cittadina di Firenze”. Lo ha detto Sara Funaro, appena eletta sindaca di Firenze. Funaro è la prima sindaca donna nella storia della città. Funaro ha dedicato la sua vittoria, in maniera speciale, a suo nonno, il sindaco dell’alluvione Piero Bargellini, che mi ripeteva questa frase: ho fatto così tante dichiarazioni d’amore a Firenze che alla fine l’ho sposata. Ecco oggi voglio dire che anch’io da oggi sposo questa città”.


Sara Funaro, che ha subito ricevuto le congratulazioni telefoniche della segretaria del Pd Elly Schlein, ha dovuto spendere alcuni minuti per riuscire a frenare le grida di esultanza dei suoi collaboratori e sostenitori, per potersi collegare in diretta con siti e televisioni per quello che è stato il suo primo discorso da sindaca, da prima sindaca donna, di Firenze. Oltre a “sindaca! sindaca! E al rituale “popopopopopo”, cantato a pieni polmoni anche dal sindaco uscente Dario Nardella, i supporter hanno lanciato questo coro all’indirizzo di Eike Schmidt, il candidato del centrodestra sconfitto al ballottaggio 60,3% contro 39,7%: “Tornatene a Capodimonte”, riferendosi al suo ruolo di direttore del museo di Napoli.

Il Parlamento in affanno: dieci decreti da approvare prima della pausa estiva

Il Parlamento in affanno: dieci decreti da approvare prima della pausa estivaRoma, 24 giu. (askanews) – Con l’approvazione oggi in Consiglio dei ministri dei decreti infrastrutture e campi flegrei, toccano quota dieci i provvedimenti che Camera e Senato dovranno convertire in legge prima di andare in vacanza. Domani le conferenze dei capigruppo di Montecitorio e Palazzo Madama – convocate rispettivamente alle 13,30 e alle 15 – dovranno comporre un calendario per niente facile, fatto di conversioni di decreti a colpi di fiducia, nel quale rischiano di non trovare spazio né i disegni di legge di iniziativa governativa che hanno fatto e che stanno facendo più discutere (abolizione dell’abuso d’ufficio, sicurezza e voto in condotta), né tantomeno le proposte di legge in quota opposizione.


Entro questa settimana la Camera licenzierà il decreto in materia di associazioni professionali a carattere sindacale delle Forze Armate: il provvedimento scade l’8 luglio, deve ancora passare al Senato ma dovrebbe filare liscio come l’olio visto che è condiviso anche dall’opposizione. Potrebbe essere questo l’unico caso in cui non sarà necessaria la questione di fiducia, già data per scontata invece sull’altro provvedimento in scadenza, il decreto coesione. In dirittura d’arrivo al Senato, è atteso alla Camera in aula già venerdì, giornata in cui il governo, a quanto si apprende da fonti di maggioranza, porrà la questione di fiducia che sarà poi votata in apertura della prossima settimana. Al Senato, dopo il decreto coesione, è atteso in aula il decreto agricoltura, che dovrà passare anche alla Camera per la conversione entro metà luglio. C’è più tempo per il decreto liste d’attesa, all’esame in prima lettura della commissione Sanità e Lavoro di Palazzo Madama che ha avviato un ciclo di audizioni informali. Stessi tempi di scadenza più o meno anche per il decreto per la ricostruzione post-calamità, per interventi di protezione civile e per il G7. Ha iniziato il suo iter in prima lettura in commissione Ambiente.


Alla Camera questa settimana dovrebbe iniziare in commissione Ambiente l’esame degli emendamenti al decreto salva Casa e in commissione Cultura l’esame del dl Abodi-Valditara in materia di sport, sostegno didattico agli alunni con disabilità, regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025, università e ricerca. Si tratta di provvedimenti in prima lettura che, una volta passati al Senato, come ormai consuetudine già prima del governo Meloni, saranno approvati con fiducia e senza modifiche. In attesa di essere bollinati e presentati in Parlamento, oltre ai due decreti approvati oggi in Cdm, anche il decreto sulle materie prime critiche di interesse strategico approvato dal consiglio il 20 giugno scorso. Si tratta di provvedimenti da assegnare in commissione Ambiente, se al Senato o alla Camera è tutto ancora da valutare visto che in entrambi i rami del Parlamento l’VIII è abbastanza ingolfata.


In questo calendario fittissimo che – è la previsione – terrà i parlamentari al lavoro almeno fino al 7 agosto, è stretto alla Camera lo spazio per l’esame del ddl Nordio che prevede l’abolizione dell’abuso d’ufficio. Arrivato dal Senato a febbraio, dopo mesi di stallo, è stato ripreso in commissione Giustizia e approvato senza modifiche con una maratona notturna la scorsa settimana per approdare oggi in aula per la discussione generale. Altro ddl trasmesso dal Senato ad aprile scorso, quello del ministro Valditara, sul voto in condotta. Anche in questo caso, l’accordo sarebbe di non apportare modifiche a Montecitorio e di tentare l’approvazione entro l’avvio del prossimo anno scolastico. Se sarà praticabile si capirà meglio dall’andamento della capigruppo di domani e dei lavori dell’aula. Ancora meno chanche di essere esaminato in aula prima della pausa estiva il ddl sicurezza, alla prima lettura a Montecitorio. In questo quadro, non sembrano avere speranze le proposte di legge in quota opposizione come quella sulle carceri di iniziativa di Roberto Giachetti (Iv) discussa oggi in aula alla Camera sulla liberazione anticipata dei detenuti e la pdl Schlein sul servizio sanitario nazionale.

Stefano Lucchini nuovo presidente AmCham, eletti cinque vice

Stefano Lucchini nuovo presidente AmCham, eletti cinque viceRoma, 24 giu. (askanews) – Stefano Lucchini, chief institutional affairs and external communication officer di Intesa Sanpaolo, è il nuovo presidente dell’American Chamber of Commerce in Italy, istituzione non-profit affiliata alla Chamber of Commerce di Washington Dc, network di 117 camere di commercio americane in 103 paesi con oltre 3 milioni di imprese associate. Le nuove cariche sociali del board AmCham, elette nell’ambito della 109esima assemblea annuale dei soci per il Comitato Esecutivo sono, oltre al presidente Lucchini Intesa: vicepresidente vicario Luca Franzi, Aon; vicepresidenti Elena Alberti, Penske Automotive, Laura Galli, 3M Italia, Stefano Rebattoni, IBM Italia; Tesoriere Maricla Pennesi, Andersen Tax & Legal Italia.


I consiglieri già cooptati durante l’anno Giorgia Favaro, McDonald’s Development Italy, Laura Galli, 3M Italia, Mauro Macchi, Accenture, Marco Piccitto, McKinsey & Company, Inc. Italy, Paola Pirotta, Medtronic Italia. I nuovi consiglieri Angelo Puca, UPMC, Nicolò Mardegan, Enel, Fiorella Passoni, Edelman Italy, Massimo Petrone, Petrone Group, Thomas D. Smitham, Leonardo. “Siamo onorati di avere Stefano Lucchini come nuovo Presidente AmCham al quale rivolgo i miei personali auguri e di quelli di tutta la nostra business community, ma rivolgiamo anche un sentito ringraziamento al Presidente uscente Luca Arnaboldi, per la dedizione e l’impegno profusi durante tutto il suo mandato – afferma Simone Crolla, consigliere delegato di AmCham Italy -. Anche quest’anno AmCham Italy ha raggiunto importanti obiettivi che ci permettono di essere molto soddisfatti. Sempre di più AmCham sta dimostrando di essere un fulcro strategico nelle relazioni tra Italia e Stati Uniti, aumentando la qualità della propria base associativa, aiutando le imprese italiane ad affrontare in modo consapevole il mercato americano, elaborando proposte e policy paper, grazie all’opera dei suoi 18 Think Tank. Delle 589 realtà attualmente associate, di cui 28 di categoria Premium, ben 62 sono entrate a far parte della nostra Organizzazione dallo scorso giugno ad oggi e 28 solo nel 2024. Un ottimo lavoro di team – prosegue Crolla – svolto nella nostra sede di Milano, a cui va aggiunto il grande contributo dato dai 21 Rappresentanti Locali dislocati su tutta la penisola e dagli 8 Rappresentanti Locali basati oltreoceano. Una macchina organizzativa d’eccellenza che dall’Assemblea Generale dello scorso anno ad oggi, grazie a dedizione e impegno, è riuscita a realizzare un numero incredibile di eventi di networking. Nel prossimo futuro continueremo ad affrontare temi quali l’attrazione dei FDI e la facilità nel ‘fare business’ tra Italia e Stati Uniti. Sono convinto – conclude Crolla – che AmCham debba contribuire in modo attivo e consistente su questi temi, con l’ambizione di continuare ad essere il campione dello scambio transatlantico e il riferimento per la business community americana in Italia”.

Golf, Alessandra Fanali qualificata alle Olimpiadi di Parigi

Golf, Alessandra Fanali qualificata alle Olimpiadi di ParigiRoma, 24 giu. (askanews) – Ici c’est Paris. Alessandra Fanali, miglior azzurra nel world ranking, si è qualificata per i Giochi di Parigi. Dal 7 al 10 agosto prossimi, al Le Golf National di Saint-Quentin-en-Yvelines, sarà lei a rappresentare l’Italia nella gara individuale femminile di golf. La 24enne nata ad Alatri e cresciuta a Fiuggi, in provincia di Frosinone, ha coronato così uno dei suoi grandi sogni: partecipare alle Olimpiadi. In Francia, affronterà campionissime della disciplina come, tra le altre, le americane Nelly Korda (numero 1 al mondo e medaglia d’oro ai Giochi di Tokyo) e Lilia Vu, la cinese Ruoning Yin, la sudcoreana Jin Young Ko, la giapponese Yuka Saso, la francese Celine Boutier e la neozelandese Lydia Ko (ha conquistato un bronzo alle Olimpiadi di Tokyo e un argento a quelle di Rio de Janeiro nel 2016).


Il torneo si disputerà sulla distanza di 72 buche (18 al giorno), con formula stroke play. Saranno 60 le partecipanti che si contenderanno le medaglie nella “casa” della Ryder Cup 2018. Al debutto alle Olimpiadi, la Fanali, che si è laureata in Sport Business all’Arizona State University, negli Usa, a Parigi punta a conquistare un risultato di prestigio. Alessandra Fanali è nata il 30 luglio del 1999. Cresciuta al Golf Club Fiuggi, ora tesserata per il Marco Simone Golf & Country Club, da dilettante nel 2016 ha vinto a Oslo, in Norvegia, l’European Girls Team Championship insieme a Caterina Don, Alessia Nobilio ed Emilie Alba Paltrinieri. Poi, nel 2017, ha fatto parte del team Europe alla Junior Solheim Cup conquistata dagli Stati Uniti nell’Iowa. Al College, nel 2019, ha realizzato una “hole in one” all’Annika Intercollegiate e partecipato alla prima edizione dell’Augusta National Women’s Amateur, il Masters femminile. Quindi, nel febbraio 2020, ha festeggiato la prima impresa negli Usa con il successo a squadre, con l’Arizona State University, nel “Tri Match in the Desert”. Nell’aprile del 2022 ha invece fatto suo il “Silverado Showdown”. Le “Sun Devils”, in quella occasione, celebrarono il 96esimo acuto dell’Arizona State in una gara individuale. Professionista dal 9 settembre del 2022, sul Ladies European Tour si è classificata seconda sia due anni fa nel Ladies Italian Open (in Piemonte, al Golf Club Margara di Fubine Monferrato) che, quest’anno, nel Magical Kenya Open. Sono in totale sei le Top 10 sul massimo circuito europeo femminile, dove si sta distinguendo tra le migliori proette del tour.

Europee, Tajani: il Ppe è il vincitore, no ai Verdi in maggioranza

Europee, Tajani: il Ppe è il vincitore, no ai Verdi in maggioranzaBruxelles, 24 giu. (askanews) – Il voto europeo ha chiaramente avuto un vincitore, il Ppe, che deve perciò restare centrale nella distribuzione dei nuovi incarichi di vertice dell’Ue; i cittadini hanno detto ‘no’ a “una politica ambientalista fondamentalista”, quindi “i Verdi non possono stare nella futura maggioranza”; e il Ppe, i Socialisti e i Liberali devono semmai “guardare con maggiore attenzione ai Conservatori” nel Parlamento europeo. Lo ha affermato oggi a Lussemburgo il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani, parlando con la stampa a margine del consiglio esteri dell’Ue.


Tajani ha ribadito le posizioni del Ppe secondo cui vanno riconfermate Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione e Roberta Metsola a quella del Parlamento europeo. Inoltre, ha aggiunto il ministro degli Esteri, il nuovo presidente del Consiglio europeo non dovrà avere posizioni sull’immigrazione “non rispondenti alla posizione della maggioranza degli europei” e il nuovo Alto Rappresentante per la politica estera dovrà “guardare anche al Sud”. Due riferimenti che sembrano fatti apposta per ostacolare la designazione del candidato socialista, l’ex premier Antonio Costa per il Consiglio europeo, e quella della candidata liberale, la premier estone Kaja Kallas, come Alto Rappresentante. “Intanto bisogna trovare l’accordo”, ha detto Tajani, riguardo ai negoziati sulle nuove nomine, in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì, a Bruxelles. “O l’accordo si trova a fine settimana, oppure non c’è la possibilità di individuare il presidente della Commissione da proporre al Parlamento, il presidente del Consiglio europeo e l’Alto Rappresentante”, e in questo caso “è chiaro che servirà altro tempo. Il confronto tra i capi di Stato e di governo è in corso, ci sono colloqui. Io ribadisco qual è la mia posizione: bisogna tener conto del risultato elettorale: questa è la democrazia. Lo voglio dire anche a tanti che fanno osservazioni a volte fuori luogo. E la democrazia ci ha detto che in Europa i cittadini hanno detto no a una politica ambientalista fondamentalista”.


“Quindi – ha indicato Tajani – io credo che i Verdi non possano stare nella futura maggioranza. E credo che Popolari, Liberali e Socialisti debbano guardare con maggiore attenzione ai Conservatori, perché questo è il risultato elettorale. Ovvio che il Partito popolare europeo sarà centrale. Noi ribadiamo la nostra posizione a favore di Ursula von der Leyen come presidente della commissione, e come presidente del Parlamento europeo di Roberta Metsola, che ha fatto benissimo, e credo che possa rimanere in carica a lungo”. Un riferimento al fatto che il Ppe vorrebbe confermare Metsola alla presidenza dell’Assemblea di Strasburgo anche dopo il rinnovo delle cariche di metà legislatura, tra due anni e mezzo. “Per quanto riguarda la posizione di Alto Rappresentante – ha continuato Tajani -, bisogna avere un candidato che guardi anche al Sud; dobbiamo avere poi un presidente del Consiglio europeo che non abbia posizioni sulla immigrazione non rispondenti alla posizione della maggioranza degli europei, quindi non si può avere una posizione differente da quella degli accordi presi fino ad oggi”.


“Bisogna avere anche una posizione ferma nei confronti della Federazione russa, e non credo che il Partito socialista europeo possa avere un rappresentante alla guida del Consiglio europeo per due anni e mezzo (qui il riferimento è alla posizione del Ppe che vorrebbe per togliere ai Socialisti la presidenza del Consiglio europeo tra due anni e mezzo, a metà legislatura, ndr). Ritorno sempre al solito punto, il voto dei cittadini: il Partito popolare europeo è il primo partito in Europa, non si può pensare di non attribuirgli lo spazio politico che gli elettori hanno indicato”. Tajani è passato quindi a parlare dei “contenuti” che dovrà avere la nuova maggioranza europea: “Né negazionismo, né fondamentalismo ambientalista, ma una posizione politica con un progetto di lotta al cambiamento climatico che sia parte della politica industriale e della politica agricola per i prossimi cinque anni”. E’ prima “una questione di contenuti, e poi, di conseguenza, di assegnazione degli incarichi”.


“Ripeto: il voto ha condannato le scelte di Frans Timmermans e di Greta Thunberg, quindi – ha sottolineato il leader di Forza Italia – bisogna porre rimedio a delle scelte che non hanno tenuto conto della questione sociale. Perché con scelte fondamentaliste si rischia di perdere decine e decine di migliaia di posti di lavoro all’interno dell’Unione europea, e questo non lo possiamo assolutamente permettere”. A chi chiedeva se non ci sia il rischio che salti tutto, perché i Socialisti non accettano di avere la guida de Consiglio europeo ridotta a una durata di soli due anni e mezzo, ma la esigono per l’intera legislatura, Tajani ha replicato: “Bisogna sempre rispettare il voto. E il voto ha detto chiaramente che c’è un vincitore che si chiama Partito popolare europeo. Non si può pensare di ridurre il Ppe ai margini perché si vogliono occupare tanti posti”. “Ricordo poi – ha aggiunto Tajani – che i patti vanno mantenuti. Quando io venni eletto nel 2017 presidente del Parlamento europeo, lo feci guidando una maggioranza Popolare-Liberali- Conservatori contro i Socialisti, che avevano deciso di non rispettare un patto firmato, perché pretendevano di avere ancora per due anni e mezzo la presidenza del Parlamento europeo” dopo la prima metà della legislatura, ma “vennero sconfitti”. “Ricordo che c’è una regola fondamentale nelle relazioni internazionali: ‘pacta sunt servanda’, i patti vanno rispettati. In quel caso i Socialisti non rispettarono i patti, e questa fu una cosa veramente inaccettabile. Ecco, mi auguro che il Partito socialista rispetti i patti: non può pensare di avere tutto lo spazio che che vuole. Io dico soltanto che bisogna, in uno spirito di stabilità delle istituzioni, assegnare gli incarichi in base al risultato elettorale”. “Ma ripeto: la cosa più importante – ha insistito Tajani – è la linea politica: una politica industriale, una politica agricola che siano impegnate nella lotta contro il cambiamento climatico, ma senza una visione fondamentalista, quindi con scelte pragmatiche che permettono anche di tutelare il lavoro, che per noi rappresenta una priorità. Perché le scelte fondamentaliste rischiano di far perdere decine e decine di migliaia di posti di lavoro in tutta Europa”. Per quanto riguarda il prossimo commissario Ue italiano, alla domanda se il possibile candidato possa essere l’attuale ministro degli Affari europei, la Coesione e la gestione del Pnrr, Raffaele Fitto, Tajani ha risposto: “Dal punto di vista politico, ribadisco che l’Italia ha diritto ad avere un vicepresidente della Commissione europea con un portafogli di peso. Questo è quello che riteniamo sia giusto per la seconda manifattura d’Europa, per un paese fondatore, un paese che ha un governo stabile che durerà nei prossimi cinque anni. E anche per un equilibrio delle scelte in Europa, perché ci siano Nord, Sud, Est e Ovest” rappresentati “con parità di ruoli e di peso nei ruoli da occupare”. “Non abbiamo fatto nomi all’interno del governo – ha riferito il ministro -, poi la sintesi la farà il presidente del Consiglio. Io credo che Raffaele Fitto sarebbe un eccellente commissario. Questo lo dico da sempre, perché conosce le istituzioni comunitarie, conosce i dossier e non ha bisogno di fare un corso quinquennale come capita spesso ai nuovi commissari a Bruxelles e a Strasburgo. Però è la mia opinione: non ne abbiamo parlato, non c’è stata alcuna decisione. Mentre credo invece che sia fondamentale insistere su linea politica, vicepresidenza e un portafogli importante per L’Italia. Ecco, questi sono tre elementi essenziali; poi la persona verrà individuata dal governo. Il presidente del Consiglio ascolterà e tirerà le somme”, ha concluso Tajani.

Potenza, Telesca nuovo Sindaco: campo progressista ha funzionato

Potenza, Telesca nuovo Sindaco: campo progressista ha funzionatoRoma, 24 giu. (askanews) – “Sono il sindaco di Potenza, perché matematicamente abbiamo già raggiunto la soglia, ormai le altre schede possono semplicemente aumentare il divario che ci può essere”. Lo afferrma il neo primo cittadino di centrosinistra Potenza, Vincenzo Telesca, commentando a caldo i risultati del ballottaggio.


“Il tentativo di riunire il campo progressista ha funzionato,i cittadini hanno apprezzato questa unione che siamo riusciti a fare con gli altri due candidati sindaco, Francesco Giuzio e Pierluigi Smaldone. Ora tocca a noi dar vita a questo centro-sinistra che possa in qualche modo continuare a bloccare la destra e specialmente la Lega Nord che era l’unica città al sud dove governava”, ha detto.